Il disegno circolare rappresenta una sfera armillare, che rappresentava l'impero coloniale portoghese.
Il tradizionale scudo portoghese: cinque punti bianchi nei cinque scudi blu al centro della bandiera fanno riferimento ad una leggenda riguardante il primo Re del
Portogallo, Re Alfonso I. La storia racconta che prima della Battaglia di Ourique (26 luglio 1139), Alfonso stava pregando per la protezione del popolo portoghese, quando gli apparve una visione di Gesù Cristo sulla croce. Re Alfonso vinse la battaglia e, in segno di gratitudine, incorporò le cinque ferite di Cristo nella sua bandiera, inserendo cinque pallini bianchi all'interno dei cinque scudi azzurri.
I cinque scudi rappresentano i cinque re moreschi che vennero sconfitti nella battaglia di Ourique.
I castelli, in origine nove, sono un simbolo delle vittorie portoghesi al comando di Re Alfonso e fanno riferimento ai nove castelli dei Mori sconfitti; erano anche il simbolo del Regno di Algarve, l'ultimo conquistato dai portoghesi, quando vennero stabiliti i confini definitivi.
Gov. Repubblica parlamentare Cap. Lisbona
Lingua. Portoghese Rel. Cattolica
Moneta. Euro Isu. 43°/187
Anno di entrata in U.E. 1986
TAJINE CATAPLANA
MAROCCHINA PORTOGHESE
ARCOS DO CACHORRO (SAGOME DI CANE) Pico, isola delle Azzorre Monumento eretto a
Lisbona per ricordare i grandi navigatori:
- Re Enrico di Aviz, detto il Navigatore;
- Bartolomeo Diaz che doppiò il Capo di Buona Speranza;
- Vasco De Gama che arrivò a Calicur, in India;
- Pedro Alvares Cabral che arrivò in Brasile
LA RIVOLUZIONE DEI GAROFANI
Il 24 aprile del 1974 a Lisbona fu un giorno come un altro. Tutto sembrava ripetersi stancamente uguale: la guerra, la miseria e le violenze. Tutto appariva assolutamente immutabile, l’opposizione era impotente, disarticolata dagli onnipresenti uomini della P.i.d.e., polizia segreta del regime.
Fu in questo clima che si svolse la Rivoluzione dei garofani.
Nella notte tra il 24 e il 25 aprile i capitani lanciavano il segnale di inizio delle operazioni: da Radio Renascença occupata, le note della canzone proibita Grandola di José Afonso, il cantautore della libertà, si diffusero per tutto il paese, mentre dalle caserme i capitani si incamminavano verso la conquista dei luoghi strategici del potere.
Alle 7,30 i militari diramavano un comunicato radio nel quale palesavano i loro obiettivi: ritorno alla democrazia, elezioni libere e fine della guerra coloniale. Alle 18.00, Marcelo Caetano, asserragliato sulla collina del Carmo, sede della Guardia Nacional
Republicana, consegnava il potere nelle mani del generale Spinola. Poco distante, la P.i.d.e sparava una raffica di mitra contro i manifestanti, provocando gli unici due morti della giornata rivoluzionaria.
Il 25 aprile del 1974, a Lisbona, non fu un giorno come gli altri innumerevoli che l’avevano preceduto, perché da allora, per il
Portogallo, la storia prese un’altra strada. (www.scenariglobali.it)
Antonio Salazar
Marcelo Caetano
José Afonso
Grândola, vila morena Terra da fraternidade
O povo é quem mais ordena Dentro de ti, ó cidade
Dentro de ti, ó cidade
O povo é quem mais ordena Terra da fraternidade
Grândola, vila morena.
Em cada esquina um amigo Em cada rosto igualdade Grândola, vila morena Terra da fraternidade Terra da fraternidade Grândola, vila morena Em cada rosto igualdade O povo é quem mais ordena.
À sombra duma azinheira Que já não sabia a idade Jurei ter por companheira Grândola a tua vontade Grândola a tua vontade Jurei ter por companheira À sombra duma azinheira Que já não sabia a idade.
GRÂNDOLA CITTA' DEI MORI GRÂNDOLA, CITTÀ DEIMORI TERRA DI FRATELLANZA
È IL POPOLO CHE PIÙ COMANDA DENTRO DI TE, O CITTÀ.
DENTRO DI TE, O CITTÀ
È IL POPOLO CHE PIÙ COMANDA TERRA DI FRATELLANZA,
GRÂNDOLA CITTÀ DEIMORI. A OGNI ANGOLO UN AMICO,
SU OGNI VOLTO L'UGUAGLIANZA
GRÂNDOLA CITTÀ DEIMORI TERRA DI FRATELLANZA TERRA DI FRATELLANZA, GRÂNDOLA CITTÀ DEIMORI SU OGNI VOLTO L'UGUAGLIANZA,
È IL POPOLO CHE PIÙ COMANDA. ED ALL'OMBRA D'UNA SUGHERA CHE NON SA PIÙ QUANTI ANNI HA GIURAI D'AVER PER COMPAGNA, GRÂNDOLA, LA TUA VOLONTÀ. GRÂNDOLA, LA TUA VOLONTÀ GIURAI D'AVER PER COMPAGNA ALL'OMBRA D'UNA SUGHERA CHE NON SA PIÙ QUANTI ANNI HA.
http://www.antiwarsongs.org
Fu proprio la trasmissione di questa canzone di José Afonso dalle onde di "Rádio Renascença", un'emittente cattolica, che diede il segnale d'inizio, alla mezzanotte del 25 aprile 1974, alla Revolução dos cravos, la "Rivoluzione dei garofani" (così chiamata dai fiori che una venditrice ambulante si mise a offrire ai militari) che mise fine alla dittatura
fascista portoghese, che durava da cinquant'anni.
Una canzone scelta dai militari (assieme ad una canzonetta d'amore di Paulo de Carvalho, E depois do adeus, per il segnale di preallarme) perché parla di fraternità, di pace e di uguaglianza.
Come raccontò José Afonso stesso, Grândola vila morena era stata composta in omaggio alla Sociedade Musical Fraternidade Operária Grandolense, una delle prime associazioni operaie represse dal regime.
Sin dal suo apparire, la canzone - che parlava di un'associazione proibita - fu anch'essa proibita. Per averla eseguita in pubblico più volte, José Afonso dovette subire arresti ed interrogatori della PIDE.
Al momento della sua trasmissione come segnale d'inizio per l'abbattimento del regime fascista, Grândola era già una canzone- simbolo.
Ricorda lo stesso José Afonso: "Non sapevo che la canzone fosse stata scelta per dare il segnale della Rivoluzione. Nei giorni immediatamente successivi non me ne resi neppure conto. Me ne accorsi quando
cominciai a vedere masse di gente che la cantavano per strada; fu una sensazione strana, ma bellissima."