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COSTA JONICA. & dintorni. Basilicata stepby step. IONIAN COAST & surroundings

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Academic year: 2022

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COSTA JONICA

& dintorni

IONIAN COAST & surroundings

Basilicata stepby step

www.basilicataturistica.it

Agenzia di Promozione Territoriale della Basilicata Basilicata Tourist Board

Potenza

Via del Gallitello, 89 Tel. +39 0971 507611 potenza@aptbasilicata.it Matera

Sede legale

Via De Viti De Marco, 9 Tel. +39 0835 331983 matera@aptbasilicata.it Basilicata OpenSpace

Piazza Vittorio Veneto - Palazzo dell’Annunziata infopoint@aptbasilicata.it

Tel. +39 0835 406464 Tel. +39 0835 408816

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L’opuscolo, realizzato dall’Agenzia di Promozione Territoriale della Basilicata, è una guida sintetica ed essenziale della Costa Jonica lucana e dei paesi immediatamente prossimi.

Nella pubblicazione in 5 lingue (italiano, inglese, francese, spagnolo e tedesco) sono indicati solo i principali punti di interesse delle località citate, lasciando al viaggiatore il piacere della scoperta e della conoscenza di una regione accogliente, fuori dalle rotte comuni.

The brochure, created by the Basilicata Tourist Board, is an essential guide with information on The Lucanian Ionian Coast and its immediate surroundings.

The guide is in 5 languages (Italian, English, French, Spanish and German) and includes just the most important points of interest of the towns concerned, leaving travellers the pleasure to discover and to know a welcoming region, outside from the common routes.

La brochure, réalisée par l’Agence de Promotion Territoriale de la Basilicate, est un guide concis et essentiel de la côte ionienne de la Basilicate et des territoires les plus proches.

Le guide en 5 langues (italien, anglais, français, espagnol et allemand) présente seulement les points d’intérêt et les destinations touristiques principales, pour laisser au voyageur le plaisir et la liberté d’explorer une région accueillante et surprenante, toute à découvrir.

El folleto, creado por el Organismo regional de turismo de Basilicata, es una guía esencial de la Costa Jónica de Basilicata y de los países próximos.

La publicación en 5 idiomas (italiano, inglés, francés, español y alemán) incluye sólo los principales puntos de interés de los lugares de que se trate, dejando al viajero el placer del descubrimiento y del conocimiento de una región acogedora, fuera de las rutas comunes.

Diese Broschüre, die vom Fremdenverkehrsamt der Basilikata verfasst wurde, ist ein einfacher und praktischer Reiseführer der ionischen Küste von Basilikata und der unmittelbaren Nachbarländern.

Dieser Reiseführer in fünf Sprachen (Italienisch, Englisch, Französisch, Spanisch und Deutsch) zeigt nur die wichtigsten touristischen und kulturellen Hauptattraktionen und ist eine Einladung, um eine gastfreundliche Region abseits der ausgetretenen Pfaden zu entdecken.

P. 1 P. 21 P. 39 P. 57 S. 75

BASILICATA STEP BY STEP

© Una pubblicazione APT Basilicata Published by APT Basilicata

Direttore Generale APT / APT General Manager Antonio Nicoletti

Responsabile Editoriale / Editorial Manager Maria Teresa Lotito

Impaginazione grafica / Graphic layout Luciano Colucci

Traduzioni / Translations

Dyn@mic - Blessano - Basiliano (UD)

Testi collana e revisioni finali / Series of texts and final revisions

M. Calocero, V. De Rosa, A. Donadio, A. N. Fittipaldi, M. Occhionero, M. Vizzo Foto / Photo

Archivio APT Basilicata / APT Basilicata archive Foto Wikimedia Commons

Pag. 4 - Castello di Bernalda, foto di Chiara Cosma, CC BY-SA 4.0 Pag. 5 - Tavole Palatine, foto di Chiara Rubino Giuseppe Cillis, CC BY-SA 4.0 Pag. 13 - All'ombra delle Lamie di Rotondella, foto di Cinzia Astorino C BY-SA 4.0

Stampa / Printed by

Come arrivare in Basilicata In aereo

Gli aeroporti internazionali più vicini sono:

Bari Palese, ideale per l’area della costa Jonica e la provincia di Matera.

Napoli Capodichino, preferito per la costa di Maratea e la provincia di Potenza.

Lamezia Terme per raggiungere il Parco Nazionale del Pollino.

In treno

Trenitalia e FAL collegano ogni giorno Potenza e Matera con Bari, Foggia, Napoli e Salerno raggiungendo la destinazione finale con un sistema integrato treno-autobus.

In autobus

Numerose compagnie di trasporto effettuano viaggi da e per la Basilicata dal Nord Italia e da diversi paesi esteri.

In auto

In auto, la Basilicata si raggiunge da Nord seguendo la costa adriatica, lungo la A14 Bologna-Taranto e dal versante tirrenico, percorrendo l’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria.

Maggiori informazioni sul sito Autostrade per l'Italia.

In barca

Porto Turistico di Maratea (coordinate geografiche 39°59’,16 N 15°42’,59 E) Porto Turistico di Marina di Policoro (coordinate geografiche 40°12’,18 N 16°44’,06 E) Porto Turistico degli Argonauti (coordinate geografiche 40°20’00” N 16°49’,05 E) Distanze

Napoli - Potenza 158 km Bari - Matera 67 km Roma - Potenza 369 km Roma - Matera 425 km

How to reach Basilicata By plane

The nearest international airports are:

Bari Palese Airport reach the Ionian coast area and the Province of Matera Naples Capodichino Airport to reach the Tyrrhenian coast and the province of Potenza.

Lamezia Terme Airport to reach the Pollino National Park area.

By train

Trenitalia and FAL connect Potenza and Matera to Bari, Foggia, Naples and Salerno, every day, reaching the final destination with an integrated train-bus system.

By bus

There are several connections available from Northern Italy and European destinations to Basilicata.

By car

By car, Basilicata can be reached from the north following the Adriatic coast, along the A14 Bologna - Taranto motorway and from the Tyrrhenian side, along the A3 Salerno-Reggio Calabria motorway.

For further information, please visit Italian Highways website By boat

Maratea Marina (geographic coordinates 39°59’,16 N 15°42’,59 E) Policoro Marina (geographic coordinates 40°12’,18 N 16°44’,06 E) Argonauti Marina (geographic coordinates 40°20’,00 N 16°49’,05 E) How far

Naples - Potenza 158 km Bari - Matera 67 km

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Sabbia dorata, mare cristallino e spiagge che si perdono a vista d’oc- chio. La costa Jonica è un vero e proprio paradiso con ben 35 km di litorale, meta prediletta per giornate di relax da trascorrere in riva al mare, ma anche all’insegna dell’avventura, visti i tanti sport, acquatici e non, che vi si possono praticare.

Le spiagge si caratterizzano per i fondali sabbiosi e poco profondi che donano al mare quel tipico colore cristallino e limpido, più volte insig- nito della bandiera blu, perfetto per le vacanze con i bambini. Una terra ricchissima sia dal punto di vista archeologico che agroalimentare.

Ma, oltre alle spiagge, la costa jonica è costellata, nelle aree interne immediatamente prospicienti, da borghi ricchi di storia immersi in paesaggi calanchivi o arroccati su speroni e colline, custodi delle pro- prie tradizioni e pronti ad accogliere con le proprie peculiarità i visita- tori che dal mare si spostano nei centri storici.

COSTA JONICA

&dintorni

LA BASILICATA PER AREE Costa Jonica e dintorni

Mar Tirreno

Mar Jonio

• Tursi

• Bernalda

• Metaponto

• Colobraro

• Valsinni• Rotondella

• Nova Siri

• Policoro

• Scanzano J.

• Montalbano J.

• Pisticci Vulture-Melfese

Dintorni di Potenza

Valle dell’Agri

Pollino Maratea

e dintorni

Dintorni di Matera Dolomiti Lucane

e dintorni

MATERA

POTENZA

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La cittadina è nota per essere il paese di origine dei nonni del fa- moso regista statunitense Fran- cis Ford Coppola che, innamora- to della Basilicata, torna spesso a Bernalda nel Palazzo Marghe- rita, dimora storica del XIX seco- lo, eletto quale residenza ideale nei suoi periodi di soggiorno in Italia.

Nel centro storico del pae- se sono ubicati il Convento di Sant’Antonio, oggi sede del Municipio e teatro di numero- si eventi, con l’annessa Chiesa.

Al tempo dell’edificazione di quest’ultima si costituirono due fazioni distinte di fedeli, una che voleva l’intitolazione a Sant’An- tonio l’altra all’Immacolata; la scelta alla fine fu affidata alla sorte. Sempre all’interno del centro storico vi è la cinquecen- tesca Chiesa di San Bernardino dedicata al protettore di Bernal- da e la più antica Chiesa della Madonna del Carmine, il cui sti- le è frutto dei diversi rimaneg- giamenti che ha subito nel corso dei secoli.

Di notevole interesse è anche il

castello, costruito molto probabilmente durante il periodo norman- no e poi ampliato e restaurato dagli aragonesi, e la Masseria Torre di Mare ubicata nell’immediato circondario di Bernalda non molto di- stante dal Parco Archeologico dell’area urbana di Metaponto.

METAPONTO

Metaponto, estensione sulla costa della municipalità di Bernalda, van- ta origini antichissime e, secondo una leggenda, pare sia stata fondata nel 773 a.C. da Nestore di Pilo, fuggiasco da Troia. La sua fama, tanto da essere considerata una delle più importanti città della Grecia d’Oc- cidente, si deve alla notevole fertilità del suo territorio, incastonato fra due fiumi Bradano e Basento. E anche oggi tutta l’area jonica del metapontino, per la vastità dei suoi campi e delle produzioni di frutta e verdura, è conosciuta come la California del Sud.

Simbolo della località sono senza dubbio le Tavole Palatine, una fra le maggiori testimonianze di luogo di culto della Magna Grecia. Del tempio di Hera, eretto nel VI secolo in stile dorico, rimangono ben 15 colonne. Qui visse e operò, fino alla fine dei suoi giorni nel 490 a.C., Pi- tagora che vi fondò una delle sue scuole.

I resti dell’antica Metapontum sono ancora visibili nel parco archeo- logico sito in località Metaponto Borgo dove è possibile ammirare i resti dei templi di Apollo Licio, Hera, Afrodite e Atena. I ritrovamenti archeologici rinvenuti nel Parco, nella necropoli in località Crucinia, ed anche in altre zone del metapontino sono custoditi nel Museo Ar- cheologico Nazionale di Metaponto.

BERNALDA METAPONTO

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Oltre ad essere una rinoma- ta meta culturale Metaponto è anche famosa per le sue spiagge sabbiose e per la possibilità di praticare diversi sport dal golf, immersi in una meravigliosa cornice di agru- meti, vigneti e vegetazione mediterranea a pochi passi dal mare, alla vela, dalla ca- noa al windsurf, fino alle im- mersioni negli splendidi fon- dali del Mar Ionio, o alla pesca sportiva.

Il territorio di Pisticci è caratterizzato in particolare dalla presenza dei calanchi, rocce argillose formatesi a causa dell’erosione del terre- no, che conferiscono al paesaggio un suggestivo aspetto lunare. Nel centro storico del paese, costruito sulle colline di Serra Cipolla, San Francesco e Monte Como, troviamo la Chiesa Madre dei Santi Pietro e Paolo, di stile romanico-rinascimentale costruita su una chiesa pre- esistente nel quartiere Dirupo. La sua grande e alta cupola emisferica svetta e fa capolino da ogni angolo del centro storico; preziosi sono gli altari e le tele di stile barocco conservate al suo interno. L’Abbazia di Santa Maria del Casale ha molto probabilmente origini antichissime,

pare infatti sia stata costruita intorno al 1087 sui ruderi di un antico cenobio greco-bizantino da Rodolfo Maccabeo e Emma d’Altavilla. L’e- dificio di culto, in stile romanico pugliese, ha al suo interno una prege- vole statua lignea raffigurante la Vergine e risalente al XII secolo. Sulla piazza centrale del paese è situata la Chiesa di Sant’Antonio, fino al 1860 parte del Convento di Santa Maria delle Grazie, con pianta a tre navate e con al suo interno numerosi affreschi di stile barocco e altari realizzati in marmo di Carrara. Cuore del borgo è piazza Umberto I, dove si incontrano palazzi di grande rilievo storico, come il Palazzoc- chio sede di un archivio del Cinquecento e il Palazzo Giannantonio, di fine XVII secolo, oggi sede del comune. Molto suggestiva è la piazzetta su due livelli denominata il “Terrazzo del melograno”, caratterizzata da archi e splendidi murales, che raffigurano i fiori e i frutti di melo- grano.

PISTICCI

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Tra il centro storico e l’imme- diato circondario vi è un siste- ma di torri difensive come la Torre Bruni, Accio e Minnaia.

Il castello di San Basilio fu co- struito dai monaci basiliani nel VII secolo come masseria for- tificata; successivamente con l’avvento dei normanni assun- se sempre più le caratteristiche di un maniero perché ampliaro-

no la costruzione con un torrione centrale. Dopo la dominazione nor- manna il castello fu donato alla comunità benedettina dell‘abbazia di Santa Maria del Casale di Pisticci.

La Marina di Pisticci è costituita da otto chilometri di spiagge sab- biose incorniciate da un mare cristallino, come quelle di San Basilio, San Teodoro e Macchia. Punto strategico è il Porto degli Argonauti, che accoglie gli equipaggi che hanno scelto la Basilicata per le proprie vacanze. Approdo per barche di piccolo-medio cabotaggio, è in grado di ospitare fino a 450 natanti anche di lunghezza superiore a 30 metri.

A Pisticci ha visto i natali anche uno dei prodotti della Basilicata più famosi al mondo: l’Amaro Lucano, simbolo della regione e delle sue caratteristiche di tradizione e genuinità. La ricetta a base di erbe e di un misterioso ingrediente è tramandata di anno in anno dai compo- nenti della famiglia Vena, che gelosamente la custodiscono.

Scanzano Jonico deve la sua fama alla produzione di frutta, in par- ticolare agrumi, ortaggi e tabacco. Fu l’ultimo paese della provincia di Matera ad essere creato in seguito alla riforma fondiaria; fino al 1974 era infatti una frazione di Montalbano Jonico.

La vocazione agricola e ortofrutticola di Scanzano è ben radicata nei secoli, addirittura fin da quando il territorio fu occupato dai Micenei.

Di questa frequentazione restano importanti tracce a livello archeo- logico in località Termitito dove si possono osservare resti di un in- sediamento risalente al XIII-XI

secolo a. C.

In centro è da vedere il Palazzo Baronale, meglio conosciuto come Palazzaccio edificato nel lontano 1700 con annessa la Cappella della Theotokos. Fra gli altri luoghi di culto vanno menzionate la Chiesa Madre dell’Annunziata e la Cappella di San Giuseppe annessa al Palazzo di Recoleta.

Proseguendo verso la costa si trova una possente torre di avvistamento di epoca arago- nese.

SCANZANO JONICO

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L’antico nome di Policoro era Herakleia, fiorente colonia della Magna Grecia delle cui antiche vestigia rimangono tracce nel Parco Arche- ologico e nel Museo Archeologico Nazionale della Siritide ricchi di reperti e ritrovamenti archeologici.

Il centro abitato è dominato dal castello baronale di origi- ne trecentesca. Tra gli edifici di culto ricordiamo la chieset- ta rurale della Madonna del Ponte, che al suo interno cu- stodisce una preziosa scultura lignea della Vergine risalente al XII-XIV secolo.

Fra i luoghi caratteristici di Policoro ci sono i Giardini Murati. Sede di numerosi eventi, questo spazio verde è caratterizzato da un muro di mattoni rossi che lo delimita.

Un tempo i giardini circonda- vano la zona del castello re- sidenza nobiliare del barone Berlingieri.

Le spiagge di Policoro hanno fondali un pò più profondi, ma sono sempre caratterizzate da distese sofficissime di sabbia fine e chiara e mare limpidissimo, come il famoso Lido di Policoro. Tali spiagge sono state elette a luogo di riproduzione dalle tartarughe Caretta Caretta.

Numerose le specie vegetali e animali che si possono vedere nella Riserva Regionale Oasi Wwf Bosco Pantano di Policoro; fra ontani, frassi e pioppi si possono ammirare gru, fenicotteri, nibbi bruni un vero e proprio paradiso per gli amanti del bird watching. Presso la riserva naturalistica ha sede anche il circolo velico lucano, che organizza corsi di windsurf, canoa, sci nautico e kitesurf.

Nel complesso turistico Marinagri, rientra il Porto Turistico di Marina di Policoro, il più grande ed attrezzato del Mar Jonio che può ospitare fino a 750 imbarcazioni.

Policoro è denominata “città delle fragole”, poiché è famosa in tutto il mondo per la produzione di fragole della varietà Candonga particolar- mente dolci e succose.

POLICORO

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Il paese, anticamente conosciuto come Bollita è la città di Diego Sandoval de Castro, presunto amante di Isabella Morra insieme al quale la giova- ne poetessa rinascimentale, nata a Valsinni, venne assassinata dai suoi stessi fratelli. Il toponimo Bollita è rimasto nella torre, una costruzione cilindrica eretta nel 1520, al fine di avvistare le navi dei Saraceni. Il nuovo nome si basa sulle affermazioni dello storico Strabone che sosteneva che proprio qui sorgeva l’originaria città greca Siris. Numerosi sono infatti i re- sti archeologici rinvenuti sul territorio; in particolare, in località Cigno dei Vagni sono stati trovati i resti di una villa imperiale e di alcune vasche di origine romana.

Il borgo è dominato dal castello medioevale, costruito intorno al IX secolo. Il castello è un palazzo massiccio eretto su fondazioni naturali, con un vasto atrio sen- za portale ed un alto muro con feritoie sul davanti. Attualmente la formazione architettonica ori- ginale ha subito delle modifiche, poiché il castello è stato adibito ad abitazioni private. Dell’antica costru- zione restano solo le balconate settecentesche in ferro battuto. L’impo- nente edificio sorge sul punto più alto del colle dal quale si staglia uno straordinario paesaggio che dà sulla marina fino al golfo di Taranto.

Tra gli edifici di culto troviamo la Chiesa Madre di Santa Maria Assun- ta, risalente al XVI secolo, impreziosita al suo interno da un coro ligneo di fattura settecentesca opera di alcuni artisti di origine lagonegrese. Merita una menzione anche la Cappella della Sulla, costruita intorno alla fine del 1600 come oratorio extramoenia. Per godere di piacevoli ore di relax ci si può dirigere verso la marina di

Nova Siri, dove lunghe distese di sabbia dorata ed un mare cristal- lino sono incorniciate dal verde della natura, in particolare, dagli eucalipti che con il loro profumo inebriante donano all’area con- notazioni uniche.

Ubicata su una collina, Rotondella deve il proprio toponimo alla sua forma circolare e, per la sua posizione dominante in alto sulla costa, è definita anche “il balcone dello Ionio”. In effetti, dalla sua sommità, c’è una vista a perdita d’occhio fino a vedere le spiagge del mar Jonio.

Caratterizzano il borgo la massiccia torre cinquecentesca e le “lamie” di Bitonte. La prima è detta “torre del carcere” ed è una torre di avvistamen- to edificata nel 1518 per volere del principe di Salerno, Ferrante Sanse- verino, dalla cui sommità si può ammirare uno splendido panorama sulla costa jonica. Pare che ci fosse un ponte di legno che la collegava con il palazzo Rondinelli, al fine di evitare gli attacchi dei Turchi. Le “lamie” di Bitonte, invece, sono archi in pietra a volta risalenti al 1600 che si trovano nel palazzo della famiglia Bitonte da cui prendono il nome.

Fra i luoghi di culto da visitare abbiamo la Chiesa Madre della Madonna delle Grazie di origine seicentesca e la Chiesa di Sant’Antonio da Padova, facente parte dell’ex Convento dei francescani dell’ordine degli Zoccolanti.

Fra i prodotti tipici del borgo come non citare i pastizz, calzoni ripieni di carne di maiale o agnello tagliata a punta di coltello.

NOVA SIRI ROTONDELLA

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La cittadina sorge al di sopra dei calanchi, formazioni argillose che caratterizzano la zona con la loro particolare morfologia rendendola inconfondibile e dal tipico paesaggio lunare. Qui a Montalbano ha sede la Riserva regionale dei calanchi, la più estesa della Basilicata con rarità geologiche che la rendono unica al mondo e di una bellez- za paesaggistica senza eguali. Nella Riserva si trovano anche molte specie vegetali ed animali; in particolare si possono osservare diver- se varietà di uccelli, tanto che

la zona è conosciuta a livello europeo come I.B.A. Important Bird Area.

Nel borgo, fra gli edifici di cul- to, va menzionata la Chiesa Madre dedicata a Santa Ma- ria dell’Episcopio, più volte rimaneggiata. Oggi i suoi tratti sono settecenteschi, ma il nu- cleo originario è di origine cin- quecentesca; al suo interno si trova un paliotto realizzato in marmi policromi e dedicato al patrono della città.

Degni di nota sono, inoltre, la Porta dell’orologio e Palazzo Cassano oggi sede della bi- blioteca civica Rondinelli ed un tempo teatro delle prime riunioni dei repubblicani anti- borbonici.

Montalbano è famosa anche per la coltivazione di agrumi e ortaggi nei cosiddetti giardini di Montalbano.

Città natale di Albino Pierro, poeta lucano due volte candidato al Premio Nobel per la letteratura, Tursi sorge su una collina di formazione arenaria fra i fiumi Agri e Sinni. Pierro, nei suoi versi in dialetto tursitano, ne ha più volte decantato la millenaria bellezza. Per eternare la memoria del poeta è stato creato il Parco Letterario Albino Pierro, gestito dal Centro Studi a lui intitolato, da cui si gode una suggestiva vista sui calanchi. All’inter- no del Parco, nel Museo della

Poesia Pierriana è allestita una mostra permanente di dipinti di artisti lucani come Nino Tricarico e Antonio Masini, i quali si sono ispirati in tali opere alle poesie dell’illustre poeta tursitano.

I primi insediamenti nel borgo di Tursi sono ad opera dei Sarace- ni nel VIII-IX secolo, diventando poi meta degli arabi nei periodi a venire. Celebre è il quartiere della

Rabatana, da rabat che sta per borgo fortificato. Infatti il quar- tiere si caratterizza per essere di difficile accessibilità, come tutti i quartieri di origine araba, con vi- coli scoscesi, gradinate tortuose che conducono a profondi preci- pizi, che Albino Pierro denomina- va Jaramme, e un groviglio di case realizzate in pietre e laterizi. La Rabatana è dominata dai resti dell’antico castello risalente al VI secolo e fra i luoghi di culto va menzionata la Chie- sa di Santa Maria Maggiore del X-XI secolo, costruita dai monaci basiliani e scrigno di diversi tesori artistici quali un trittico su tavola con raffigurate storie della vita di Gesù, un’acquasantiera litica e un presepe in pietra del XVI secolo, opera di Altobello Persio.

MONTALBANO JONICO TURSI

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Tramite una ripida gradinata co- siddetta “à pietrizze” la Rabatana è collegata al centro storico, co- stellato da numerosi edifici gen- tilizi come i palazzi Brancalasso, Latronico, De Giorgiis, Basile, Panevino e da diversi luoghi di culto. Da vedere il Convento dei Cappuccini, edificato nel XVI secolo, la Chiesa di San Filippo Neri, di origine barocca, la Chie- sa della Madonna delle Grazie, il cui impianto originario risale al XII secolo ma è stata rimaneg- giata durante il XVII secolo, e la Cattedrale dell’Annunziata, di

fondazione quattrocentesca an- che se completamente ricostru- ita in seguito ad un incendio del 1988.

Un po’ fuori da Tursi, a circa 11 Km dal paese, c’è un’eccellenza artistico religiosa della Basilicata da non perdere quando si è in vi- sita in questi luoghi. E’ il Santua- rio di Santa Maria di Anglona, divenuto dal 1031 monumento nazionale. Edificato fra l’XI ed il XIII secolo è un vero gioiello di architettura medievale e pare sia stato costruito nel punto in cui sorgeva la leggendaria città greca Pandosia della quale non resta più traccia. Un luogo davvero unico sia per la bellezza delle opere d’arte custodite al suo interno sia per il punto panoramico in cui è sta- to edificato.

La storia di Valsinni, antica- mente chiamata Favale è in- dissolubilmente legata a quella della poetessa Isabella Morra che qui visse nel lontano cin- quecento. La sua fu un’esi- stenza breve e tormentata, poiché venne uccisa dai suoi stessi fratelli colpevole di un amore platonico nei confron- ti di Diego Sandoval de Castro signore della vicina Bollita, oggi Nova Siri. Il loro fu un amore che potremmo definire intel- lettuale, letterario, poiché i due si scambiarono solamente dei versi, ma ciò fu sufficiente per scatenare la violenza dei fra- telli di lei. La storia della Morra rimane impressa indelebilmen- te nel castello in cui visse, che domina il piccolo abitato, e nel Parco letterario a lei dedicato in cui ogni anno vengono mes- si in scena la vita e i versi della poetessa.

Il borgo è oggi bandiera aran- cione del Touring Club Italiano con diversi pregevoli edifici, tra i quali la Chiesa Madre dedicata all’Assunta e il Palazzo Mauri con inglobato un antico mulino con macine in pietra. Poco di- stante dal centro storico in cima

VALSINNI

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al monte Coppolo sono visibili i resti dell’acropoli e della cinta muraria databili intorno al IV sec; secondo alcuni studiosi tali resti potrebbero essere iden- tificati con quelli della mitica colonia greca di Lagaria, fonda- ta dal costruttore del cavallo di Troia, Epeo.

A Valsinni non mancano le aree verdi, infatti degno di nota è il bosco Gallinico, con il Parco attrezzato dei Crisciuni dove è possibile praticare diverse disci- pline sportive o anche sempli- cemente concedersi delle piace- voli ore di relax grazie alle aree attrezzate per pic-nic.

L’abitato sorge su una colli- na dalla quale domina l’intera valle dell’Agri, tanto da esse- re definito come la “sentinella della Val d’Agri”. Sorto intorno al cenobio dei monaci basiliani di Santa Maria di Cironofrio, è stato un antico centro basilia- no, appartenuto alla Badia di Santa Maria di Cersosimo.

Il Castello, di cui oggi restano pochi ruderi, risale al XIII secolo ed è stato dimora di numerosi feudatari che si sono succeduti nella storia del paese dai San- severino, ai Poderico, e ancora dai Pignatelli ai Carafa, fino ai Donnaperna.

Nel centro abitato sono visibili la Chiesa di San Nicola fondata nel 1300 e la cinquecentesca Chiesa di Sant’Antonio con an- nesso ex convento.

Il piccolo borgo deve la sua fama alle passate superstizioni che lo definivano il “paese della jella”, appellativo di cui gli abi- tanti hanno saputo oggi trarne vantaggio con l’organizzazione e la messa in scena ogni estate

del riuscito evento “Sogno di una notte a quel paese” che esorcizza e gioca in maniera autoironica su tale infausta nomea proponendo, fra le altre attrazioni, anche amuleti e riti propiziatori.

COLOBRARO

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Golden sand, crystal clear sea and far-stretching beaches. The Ionian coast is a real paradise with 35 km of coastline, a favourite destination for relaxing days by the sea, but also in the name of adventure, given the many sports, aquatic and otherwise, that can be practised.

The beaches are characterised by sandy and shallow bottoms that give the sea a typical crystalline and limpid colour, repeatedly awarded the “blue flag” (clean waters award), perfect for holidays with children.

A very rich land both from an archaeological and agri-food standpoint.

However, in addition to the beaches, the Ionian coast is dotted, in its inland areas, with villages rich in history immersed in gullies or perched on spurs and hills, guardians of their traditions and ready to welcome with their own peculiarities visitors that from the sea want to explore these historic centres.

IONIAN COAST

and surroundings

LA BASILICATA PER AREE Costa Jonica e dintorni

Mar Tirreno

Mar Jonio

• Tursi

• Bernalda

• Metaponto

• Colobraro

• Valsinni• Rotondella

• Nova Siri

• Policoro

• Scanzano J.

• Montalbano J.

• Pisticci Vulture-Melfese

Dintorni di Potenza

Valle dell’Agri

Pollino Maratea

e dintorni

Dintorni di Matera Dolomiti Lucane

e dintorni

MATERA

POTENZA

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The village is known for being the place of origin of the grandparents of the famous American director Francis Ford Coppola who, in love with Basilicata, often returns to Bernalda in Palazzo Margherita, historical residence of the nineteenth century, elected as the ideal residence during his stay in Italy.

In the historic centre of the village we find the Convent of Sant’Antonio, now the Town Hall and theatre of numerous events, with the adjoining Church. When the latter was built, two distinct factions of faithful were formed, one which wanted the church to be named after Sant’Antonio and the other to the Immacolata; the choice was ultimately left to fate. Also inside the historic centre we find the sixteenth century Church of San Bernardino dedicated to the patron of Bernalda and the older Church of Madonna del Carmine, whose style is the result of the various alterations it has undergone over the centuries.

Noteworthy sites are the castle, most likely built during the Norman period and then enlarged and restored by the Aragonese, and the Masseria Torre di Mare located in the nearby district of Bernalda not far from the Archaeological Park of the urban area of Metaponto.

Metaponto, an extension on the coast of the municipality of Bernalda, boasts very ancient origins and, according to a legend, it seems to have been founded in 773 BC by Nestor of Pylus, a fugitive from Troy.

Its fame, the town is considered one of the most important cities in Western Greece, is due to the remarkable fertility of its territory, nestled between two rivers, Bradano and Basento. And also today the whole Ionian area of Metaponto, due to the vastness of its fields and its production of fruit and vegetables, is as known as Southern California.

The symbol of the place is without doubt the Palatine Tables, one of the greatest testimonies of a place of worship in Magna Graecia. Of the temple of Hera, built in the 6th century in Doric style, there are no less than 15 columns left. Here lived and worked Pythagoras until the end of his days in 490 BC, after founding one of his schools.

The remains of the ancient Metapontum are still visible in the archaeological park located in Metaponto Borgo where it is possible to admire the remains of the temples of Apollo Licio, Hera, Aphrodite and Athena. The archaeological finds discovered in the Park, in the necropolis of Crucinia and also in other areas of Metaponto are

BERNALDA METAPONTO

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preserved in the National Archaeological Museum of Metaponto.

In addition to being a renowned cultural destination, Metaponto is also famous for its sandy beaches and the possibility of practising a number of sports: from golf, immersed in a wonderful setting of citrus groves, vineyards and Mediterranean vegetation just a few steps from the sea, to sailing, canoeing. windsurfing, diving in the splendid bottoms of the Ionian Sea, or sport fishing.

The territory of Pisticci is characterised in particular by the presence of gullies, clayey rocks formed by soil erosion, which give the landscape an evocative lunar aspect. In the historic centre of the town, built on the hills of Serra Cipolla, San Francesco and Monte Como, we find the Mother Church of Saints Pietro and Paolo, in Romanesque- Renaissance style built on a pre-existing church in the Dirupo district.

Its large and tall hemispherical dome stands out and peeps out from every corner of the historic centre; precious are the altars and the Baroque style canvases preserved inside. The Abbey of Santa Maria del Casale most likely has very ancient origins, indeed it seems to have

been built around 1087 by Rodolfo Maccabeo and Emma d’Altavilla on the ruins of an ancient Greek-Byzantine monastery. The church, in Apulian Romanesque style, preserves a valuable wooden statue of the Virgin dating back to the 12th century. In the central square of the town is the Church of Sant’Antonio, until 1860 part of the Convent of Santa Maria delle Grazie, with three naves and preserving numerous Baroque style frescoes and altars made of Carrara marble. The heart of the village is Piazza Umberto I, which features buildings of great historical importance, such as the Palazzocchio, seat of an archive of the sixteenth century and Palazzo Giannantonio, dating back to the end of the 17th century, today the seat of the municipality. Very impressive is the small square on two levels called the “Terrazzo del melograno”, characterised by arches and beautiful murals, depicting pomegranate flowers and fruits.

PISTICCI

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Between the historic centre and the immediate surroundings there is a system of defensive towers such as the Torre Bruni, Accio and Minnaia.

The castle of San Basilio was built by the Basilian monks in the 7th century as a fortified farmhouse; later, with the advent of the Normans, it increasingly assumed the

characteristics of a manor as the building was enlarged with a central tower. After the Norman domination the castle was donated to the Benedictine community of the abbey of Santa Maria del Casale di Pisticci.

The Marina of Pisticci consists of eight kilometres of sandy beaches framed by a crystalline sea, such as those of San Basilio, San Teodoro and Macchia. A strategic point is Porto degli Argonauti, which welcomes the crews who have chosen Basilicata for their holidays. Landing place for small-medium coastal boats, it is able to accommodate up to 450 vessels even longer than 30 meters.

One of the most famous Basilicata products in the world was born in Pisticci: the Amaro Lucano, symbol of the region and its character- istics of tradition and genuineness. The recipe based on herbs and a mysterious ingredient is handed down from year to year by the mem- bers of the Vena family, who jealously guard it.

Scanzano Jonico owes its fame to the production of fruit, in particular citrus fruits, vegetables and tobacco. It was the last town in the province of Matera to be created following the land reform; until 1974 it was part of the municipality of Montalbano Jonico.

The agricultural vocation of Scanzano dates back to many centuries, since the territory was occupied by the Mycenaeans. Of this frequentation important archaeological traces are found in the Termitito locality, where the remains of a settlement dating back to the XIII-XI century B.C. can be

observed.

In the centre the Baronial Palace, better known as Palazzaccio is worth a visit.

It was built in the year 1700 along with the adjoining Chapel of the Theotokos. Among other places of worship, it is worth mentioning the Mother Church of the Annunziata and the Chapel of San Giuseppe annexed to the Palazzo di Recoleta.

Continuing towards the coast we find a mighty watchtower from the Aragonese period.

SCANZANO JONICO

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The ancient name of Policoro was Herakleia, a thriving colony of Magna Graecia. Of its ancient vestiges some traces are preserved in the Archaeological Park and in the National Archaeological Museum of Siritide, rich in artefacts and archaeological finds.

The inhabited centre is dominated by the baronial castle dating back to the fourteenth century. Among the places of worship we can mention the rural church of Madonna del Ponte, which houses a precious wooden sculpture of the Virgin dating back to the XII-XIV century.

Among the characteristic places of Policoro are the Walled Gardens. Home to numerous events, this green space is encircled by a red brick wall. The gardens once surrounded the area of the castle, the noble residence of Baron Berlingieri.

The beaches of Policoro have a slightly deeper seabed, but are always characterised by very soft stretches of fine and clear sand and crystal clear sea, such as the famous Lido di Policoro. These beaches have been chosen as a breeding ground for Caretta Caretta turtles.

Numerous plant and animal species that can be seen in the Wwf Bosco Pantano Oasis Regional Reserve of Policoro; among alders, ash trees and poplars we can admire cranes, flamingos and brown kites, a real paradise for bird watchers. The Lucan sailing club is also located in the nature reserve. It organises windsurfing, canoeing, water skiing and kitesurfing courses.

The Marinagri tourist complex hosts the Tourist Port of Marina di Policoro, the largest and most equipped in the Ionian Sea, which can accommodate up to 750 boats. Policoro is called the “city of strawberries”, as it is famous all over the world for the production of particularly sweet and juicy Candonga strawberries.

POLICORO

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The village, formerly known as Bollita, is the city of Diego Sandoval de Castro, alleged lover of Isabella Morra with whom the young Renaissance poetess, born in Valsinni, was murdered by her own brothers. The toponym Bollita remained in the cylindrical watchtower, erected in 1520 to sight the ships of the Saracens. The new name is based on the statements of the historian Strabo, who claimed that the original Greek city Siris stood right here. Indeed, numerous archaeological remains have been found in the area; in particular, in the locality of Cigno dei Vagni the vestiges of an imperial villa and some Roman basins were

found.

The village is dominated by the medieval castle, built around the 9th century. The castle is a massive palace built on natural foundations, with a vast atrium without a portal and a high wall with slits on the front. The original architectural formation has undergone some changes, as the castle has been used for private homes. Of the ancient building only the eighteenth-century wrought iron balconies remain. The imposing building stands on the highest point of the hill, overlooking an extraordinary landscape that includes the coast and goes as far as the Gulf of Taranto.

Among the places of worship we find the Mother Church of Santa Maria Assunta, dating back to the sixteenth century, embellished inside by an eighteenth-century wooden choir made by artists from Lagonegro. Also deserving a mention is the Cappella della Sulla, built around the end of 1600 as an oratory located outside the walls.

To enjoy pleasant hours of relaxation we can head to the marina of Nova Siri, where long stretches

of golden sand and a crystalline sea are framed by the green of nature, in particular by eucalyptus trees that with their intoxicating scent give the area a unique character.

Located on a hill, Rotondella owes its toponym to its circular shape and, due to its dominant position high up on the coast, it is also called

“the balcony of the Ionian sea”. Indeed, from its summit, we can enjoy a view going as far as the beaches of the Ionian Sea.

The massive sixteenth-century tower and the “Lamie” of Bitonte give the village its character. The first is called the “prison tower” and is a watchtower built in 1518 at the behest of the Prince of Salerno, Ferrante Sanseverino, from whose top we can admire a splendid view of the Ionian coast. It seems that there was a wooden bridge that connected it with the Rondinelli palace, in order to avoid the attacks of the Turks. The “lamie” of Bitonte, on the other hand, are vaulted stone arches dating back to 1600 located in the Bitonte family palace from which they take their name.

Among the places of worship worth a visit we have the Mother Church of the Madonna delle Grazie dating back to the seventeenth century and the Church of Sant’Antonio da Padova, part of the former Franciscan Convent of the order of the Zoccolanti.

Among the typical products of the village it is worth mentioning the pastizz, calzone stuffed with pork or lamb cut with a knife.

NOVA SIRI ROTONDELLA

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The town rises above the gullies, clayey formations that characterise the area with their particular morphology, making it unmistakable with a typical lunar landscape. Here in Montalbano there is the Regional Reserve of the Gullies, the largest in Basilicata and featuring geological rarities that make it unique in the world and of unrivalled scenic beauty. The Reserve also hosts many plant and animal species;

in particular, different varieties of birds can be observed, so much so that the area is known

throughout Europe as IBA Important Bird Area.

In the village, among the religious buildings, it is worth mentioning the Mother Church dedicated to Santa Maria dell’Episcopio, which underwent several renovations. Today its features an eighteenth-century style, but the original nucleus dates back to the sixteenth century;

inside there is a frontal made of polychrome marble and dedicated to the patron saint of the city.

Also noteworthy are the Porta dell’Orologio (Gate of the Watch) and Palace Cassano, which it is the seat of the Rondinelli civic library and once hosted the first meetings of the anti-Bourbon republicans.

Montalbano is also famous for the cultivation of citrus fruits and vegetables in the so-called gardens of Montalbano.

Home town of Albino Pierro, a Lucanian poet twice nominated for the Nobel Prize for literature, Tursi stands on a sandstone hill between the Agri and Sinni rivers. Pierro, in his verses in the Tursi dialect, has repeatedly praised its millennial beauty. To eternalise the poet’s memory the Albino Pierro Literary Park was created, managed by the Study Centre named after him, from which you can enjoy an impressive view of the gullies.

Inside the Park, in the Pierriana Poetry Museum a permanent exhibition of paintings by Lucanian artists such as Nino Tricarico and Antonio Masini is set up. They were inspired in these works by the poems of the illustrious poet from Tursi.

The first ones to settle in the village of Tursi were the Saracens in the VIII-IX century.

The place become a usual

destination for the Arabs in the following periods. Famous is the district of Rabatana, from rabat (which means fortified village). Indeed, the district is characterised by a difficult access, like all districts of Arab origin, with steep alleys, winding steps leading to deep precipices, which Albino Pierro called Jaramme, and a tangle of houses made of stones and bricks. The Rabatana is dominated by the remains of an ancient castle dating back to the 6th century. Among the places of worship it is worth mentioning the Church of Santa Maria Maggiore from the 10th-11th century, built by the Basilian monks and hosting various artistic treasures such as a triptych on a table with stories

MONTALBANO JONICO TURSI

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from the life of Jesus, a stone stoup and a 16th century stone crib, the work of Altobello Persio.

Via a steep stairway, so-called

“a pietrizze” the Rabatana is connected to the historic centre, which features numerous noble buildings such as the Palaces Brancalasso, Latronico, De Giorgiis, Basile, Panevino and a number of places of worship. Worth a Visit are the Convent of the Capuchins, built in the sixteenth century, the Church

of San Filippo Neri, of Baroque origin, the Church of Madonna delle Grazie, whose original layout dates back to the twelfth century but was remodelled during the seventeenth century, and the Cathedral of the Annunziata, originally built in the fifteenth century and completely rebuilt following a fire in 1988.

A little outside Tursi, about 11 km from the village, there is one of the most important artistic and religious place of Basilicata that should not be missed when visiting these places. It is the Sanctuary of Santa Maria di Anglona, a national monument since 1031. Built between the 11th and 13th centuries, it is a true jewel of medieval architecture and seems to have been built on the spot where the legendary Greek city Pandosia once stood, of which no trace remains today. A truly unique place, both for the beauty of the works of art kept inside and for the panoramic point where it was built.

The story of Valsinni, formerly called Favale, is inextricably linked to that of poetess Isabella Morra, who lived here in the distant sixteenth century.

Hers was a short and tormented life, as she was killed by her own brothers because guilty of a platonic love for Diego Sandoval de Castro, lord of the nearby Bollita, today Nova Siri.

Theirs was a love that we could define intellectual, literary, since the two exchanged only verses, but this was enough to unleash the violence of her brothers. The history of Morra remains indelibly imprinted in the castle where she lived, which dominates the small town, and in the Literary park dedicated to her in which the life and verses of the poetess are staged every year.

The village has been awarded the orange flag of the Italian

Touring Club and features several fine buildings, including the Mother Church dedicated to the Assunta and the Mauri Palace, which incorporates an ancient mill. Not far from the historic centre, on the top of Mount Coppolo are the

VALSINNI

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remains of the acropolis and the walls dating back to around the 4th century; according to some scholars these remains could be identified with those of the mythical Greek colony of Lagaria, founded by the builder of the Trojan horse, Epeo.

In Valsinni there is no shortage

of green areas. Worthy of note is the Gallinico forest, with the Equipped park of Crisciuni, where it is possible to practise different sports or simply enjoy pleasant hours of relaxation thanks to the areas equipped for picnics.

The village stands on a hill from which it dominates the entire Agri valley, so much so that it is defined as the “sentinel of the Val d’Agri”. Built around the monastery of the Basilian monks of Santa Maria di Cironofrio, it was an ancient Basilian centre, which belonged to the Abbey of Santa Maria di Cersosimo.

The Castle, of which few ruins remain today, dates back to the 13th century and was the home of numerous feudal lords who have succeeded in the history of the town: from the Sanseverino to the Poderico, from the Pignatelli to the Carafa, up to the Donnaperna.

In the inhabited centre we can see the Church of San Nicola founded in 1300 and the sixteenth century Church of Sant’Antonio with an annexed former convent.

The small village owes its fame to past superstitions that defined it as the “land of bad luck”, a name that the inhabitants have now been

able to take advantage of with the organisation and staging of the successful summer event “Sogno di una notte a quel paese”, which exorcises and plays in a self-ironic way on this unfortunate reputation by proposing, among other attractions, amulets and propitiatory rites.

COLOBRARO

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Du sable doré, une mer cristalline et des plages à perte de vue. La côte ionienne est un véritable paradis avec 35 km de côtes, une destina- tion prisée pour les journées de détente au bord de la mer, mais aussi un lieu d’aventure, compte tenu des nombreux sports, aquatiques ou non, que l’on peut y pratiquer.

Les plages sont caractérisées par des eaux sablonneuses et peu pro- fondes qui donnent à la mer cette couleur cristalline et limpide ty- pique, plusieurs fois récompensée par le pavillon bleu, parfaite pour les vacances avec des enfants. Une terre très riche tant du point de vue archéologique qu’agro-alimentaire.

Mais, outre les plages, la côte ionienne est parsemée, dans l’ar- rière-pays voisin, de villages imprégnés d’histoire, immergés dans des badlands ou perchés sur des éperons et des collines, garants de leurs traditions et prêts à accueillir, avec leurs particularités, les visiteurs qui de la mer se dirigent vers les vieilles villes.

CÔTE IONIENNE

et environs

LA BASILICATA PER AREE Costa Jonica e dintorni

Mar Tirreno

Mar Jonio

• Tursi

• Bernalda

• Metaponto

• Colobraro

• Valsinni• Rotondella

• Nova Siri

• Policoro

• Scanzano J.

• Montalbano J.

• Pisticci Vulture-Melfese

Dintorni di Potenza

Valle dell’Agri

Pollino Maratea

e dintorni

Dintorni di Matera Dolomiti Lucane

e dintorni

MATERA

POTENZA

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La ville est célèbre pour être le lieu de naissance des grands-parents du célèbre ré- alisateur américain Francis Ford Coppola qui, amoureux de la Basilicate, retourne souvent à Bernalda au Palais Margherita, une résidence historique du XIXe siècle, choisie comme résidence idéale pendant son séjour en Italie.

Dans la vieille ville se trouve le Couvent de Sant’Antonio, au- jourd’hui siège de l’hôtel de ville où ont lieu de nombreux événe- ments, avec l’Église attenante.

Lors de la construction de cette dernière, deux factions dis- tinctes de fidèles se sont for- mées, l’une souhaitant qu’elle soit dédiée à Sant’Antonio et l’autre à l’Immaculée Concep- tion; le choix a finalement été confié au hasard. Dans la vieille ville, on trouve également l’Église de San Bernardino, du XVIe siècle, dédiée au saint pa- tron de Bernalda, et l’Église de la Madonna del Carmine, plus ancienne, dont le style est le ré-

sultat de plusieurs changements subis au cours des siècles.

Le château, très probablement construit pendant la période nor- mande puis agrandi et restauré par les Aragonais, et la Masseria Torre di Mare située dans les alentours de Bernalda, non loin du Parc Ar- chéologique de la zone urbaine de Metaponto, sont également très intéressants.

Metaponto, une extension sur la côte de la commune de Bernalda, a des origines très anciennes et, selon une légende, elle aurait été fon- dée en 773 avant J.-C. par Nestor de Pilo, un fugitif de Troie. Sa renom- mée, au point qu’elle est considérée comme l’une des cités les plus importantes de la Grèce occidentale, est due à la fertilité remarquable de son territoire, situé entre les fleuves Bradano et Basento. Au- jourd’hui encore, toute la région ionienne de Metaponto, en raison de l’immensité de ses champs et de sa production de fruits et légumes, est connue sous le nom de Californie du Sud.

Le symbole local est sans aucun doute les Tables Palatines, l’un des témoignages majeurs d’un lieu de culte de la Grande-Grèce. Du temple d’Héra, érigé au VIe siècle en style dorique, il reste 15 colonnes.

Pythagore, qui y fonda une de ses écoles, y vécut et y travailla jusqu’à la fin de ses jours en 490 avant J.-C.

Les ruines de l’ancienne Metapontum sont encore visibles dans le parc archéologique situé à Metaponto Borgo, où il est possible d’admirer les ruines des temples d’Apollon Licio, Héra, Aphrodite et Athéna. Les vestiges archéologiques découverts dans le Parc, dans la nécropole de Crucinia, ainsi que dans d’autres zones de Metaponto sont conservés au Musée Archéologique National de Metaponto.

BERNALDA METAPONTO

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Destination culturelle de re- nom, Metaponto est égale- ment célèbre pour ses plages de sable et la possibilité de pratiquer différents sports comme le golf, dans un cadre magnifique de plantations d’agrumes, de vignes et de végétation méditerranéenne à quelques pas de la mer, la voile, le canoë, la planche à voile, la plongée dans les belles profon- deurs de la mer Ionienne, ou la pêche sportive.

Le territoire de Pisticci se caractérise notamment par la présence de badlands, des roches argileuses formées par l’érosion du sol, qui donnent au paysage un aspect lunaire suggestif. Dans la vieille ville, construite sur les collines de Serra Cipolla, San Francesco et Monte Como, on trouve l’Église Mère des Saints Pietro et Paolo, de style ro- mano-renaissance, bâtie sur une église préexistante dans le quartier du Dirupo. Sa grande et haute coupole hémisphérique ressort et domine tout le périmètre de la vieille ville ; les autels et les peintures baroques conservés à l’intérieur sont précieux. L’Abbaye de Santa Maria del Ca- sale a probablement des origines très anciennes. En effet, elle semble

avoir été construite vers 1087 sur les ruines d’un ancien monastère gréco-byzantin par Rodolfo Maccabeo et Emma d’Altavilla. Ce lieu de culte, de style roman des Pouilles, renferme une précieuse statue en bois représentant la Vierge et datant du XIIe siècle. Sur la place centrale de la ville se trouve l’Église de Sant’Antonio, qui jusqu’en 1860 faisait partie du Couvent de Santa Maria delle Grazie, avec un plan à trois nefs et à l’intérieur de nombreuses fresques en style baroque et des autels en marbre de Carrare. Le cœur de la ville est la Piazza Umberto I, où se trouvent des bâtiments présentant un grand intérêt historique, tels que le Palazzocchio, siège d’archives du XVIe siècle, et le Palais Giannanto- nio, de la fin du XVIIe siècle, aujourd’hui siège de l’hôtel de ville. La petite place sur deux niveaux appelée «Terrazzo del melograno» (Terrasse de la Grenade) est très charmante. Elle est caractérisée par des arcs et de sublimes peintures murales, représentant des fleurs et des grenades.

PISTICCI

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Entre la vieille ville et la proche périphérie, il y a un système de tours défensives comme la Tour Bruni, Accio et Minnaia.

Le château de San Basilio a été construit par les moines basi- liens au VIIe siècle en tant que ferme fortifiée; plus tard, avec l’arrivée des Normands, il a de plus en plus acquis les traits d’un manoir car ils agrandirent

le bâtiment avec une tour centrale. Après la domination normande, le château a été donné à la communauté bénédictine de l’abbaye de Santa Maria del Casale de Pisticci.

La Marina de Pisticci est constituée de huit kilomètres de plages de sable fin bordées par une mer cristalline, comme celles de San Basilio, San Teodoro et Macchia. Le Port des Argonauti est un point stratégique qui accueille les équipages ayant choisi la Basilicate pour leurs vacances.

Débarcadère des petites et moyennes embarcations, il peut accueillir jusqu’à 450 navires, y compris ceux de plus de 30 mètres de long.

Pisticci est également le lieu de naissance de l’un des produits les plus célèbres de la Basilicate dans le monde: l’Amaro Lucano, symbole de la région et de ses caractéristiques de tradition et d’authenticité. La recette à base d’herbes et d’un ingrédient mystérieux est transmise d’année en année par les membres de la famille Vena, qui la préservent jalousement.

Scanzano Jonico doit sa renommée à la production de fruits, en parti- culier d’agrumes, de légumes et de tabac. Ce fut la dernière commune de la province de Matera à être créée après la réforme agraire ; en effet, jusqu’en 1974, c’était un hameau de Montalbano Jonico.

La vocation agricole et horticole de Scanzano est bien ancrée dans les siècles, même depuis que le territoire a été occupé par les Mycé- niens. D’importantes traces de cette fréquentation subsistent sur le plan archéologique à Termitito, où l’on peut observer les restes d’un peuplement datant des XIIIe-XIe

siècles avant J.-C.

Dans le centre de la petite com- mune se trouve le Palais Baro- nial, plus connu sous le nom de Palazzaccio, construit en 1700 avec la Chapelle de la Théoto- kos attenante. Parmi les autres lieux de culte figurent l’Église Mère de l’Annunziata et la Chapelle de San Giuseppe rat- tachée au Palais de Recoleta.

En continuant vers la côte, on trouve une imposante tour de guet de l’époque aragonaise.

SCANZANO JONICO

(25)

L’ancien nom de Policoro était Herakleia, une colonie florissante de la Grande-Grèce, dont les anciens vestiges sont visibles dans le Parc Ar- chéologique et le Musée Archéologique National de la Siritide, riches en vestiges archéologiques.

Le centre habité est dominé par le Château Baronial datant du XIVe siècle.

Parmi les lieux de culte, on peut citer la petite église rurale de la Madonna del Ponte, qui abrite une précieuse sculpture en bois de la Vierge datant des XIIe-XIVe siècles.

Parmi les lieux caractéristiques de Policoro se trouvent les Jardins Murés Berceau de nombreux événements, cet espace vert est bordé d’un mur de briques rouges.

Autrefois, les jardins entouraient le périmètre du château, demeure nobiliaire du baron Berlingieri.

Les plages de Policoro sont lé- gèrement plus profondes, mais sont toujours caractérisées par de douces étendues de sable fin et clair et une mer cristal- line, comme le célèbre Lido de

Policoro. Ces plages ont été choisies comme zones de reproduction pour les tortues Caretta Caretta. De nombreuses espèces végétales et animales peuvent être observées dans la Réserve Régionale Oasis Wwf Bosco Pantano de Policoro; au milieu des aulnes, des frênes et des peupliers, on peut admirer des grues, des flamants roses et des milans bruns, un véritable paradis pour les amateurs de birdwatching.

La réserve naturelle accueille également le club de voile lucanien, qui organise des cours de planche à voile, de canoë, de ski nautique et de kitesurf.

Le complexe touristique Marinagri comprend le Port Touristique de Marina di Policoro, le plus grand et le mieux équipé de la mer Io- nienne, qui peut accueillir jusqu’à 750 bateaux.

Policoro est appelée la «ville des fraises», car elle est célèbre dans le monde entier pour sa production de fraises de la variété Candonga, particulièrement sucrées et juteuses.

POLICORO

(26)

La petite ville, autrefois connue sous le nom de Bollita, est celle de Diego Sandoval de Castro, amant présumé d’Isabella Morra avec qui la jeune poétesse de la Renaissance, née à Valsinni, a été assassinée par ses propres frères. Le toponyme Bollita est resté dans la tour, une construc- tion cylindrique érigée en 1520, afin de pouvoir apercevoir les navires des Sarrasins. Le nouveau nom fait référence aux affirmations de l’his- torien Strabone, qui affirmait que la ville grecque originelle de Siris se trouvait ici. Nombreux sont en effet les vestiges archéologiques trouvés sur le territoire ; les restes d’une villa impériale et de quelques récipients d’origine romaine ont notamment été retrouvés à Cigno dei Vagni.

La commune est dominée par le château médiéval, construit vers le IXe siècle. Le château est un palais massif construit sur des fondations naturelles, avec un vaste atrium sans portail et un haut mur avec des meur- trières à l’avant. Aujourd’hui, la formation architecturale d’ori- gine a subi des modifications, le château ayant été utilisé comme résidence privée. Il ne reste de l’an- cienne construction que les balcons en fer forgé du XVIIIe siècle. L’impo- sant bâtiment s’élève sur le point le plus élevé de la colline d’où s’élève un paysage extraordinaire qui domine la marina jusqu’au golfe de Tarente.

Parmi les édifices religieux, il y a l’Église Mère de Santa Maria Assunta, datant du XVIe siècle, embellie à l’intérieur par un chœur en bois du XVIIIe siècle réalisé par des artistes originaires de Lagonegro. Il y a également la Chapelle de la Sulla, construite vers la fin du XVIIe siècle comme ora- toire extra moenia.

Pour profiter d’agréables heures de détente, on peut se diriger vers la marina de Nova Siri, où de lon-

gues étendues de sable doré et une mer cristalline sont en- cadrées par une nature ver- doyante, notamment par des eucalyptus qui, avec leur parfum enivrant, donnent à ces lieux des connotations uniques.

Située sur une colline, Rotondella doit son nom à sa forme circulaire et, en raison de sa position dominante au-dessus de la côte, elle est éga- lement appelée «le balcon de la mer Ionienne». En effet, son sommet offre une vue imprenable sur les plages de la mer Ionienne.

La petite commune est caractérisée par l’imposante tour du XVIe siècle et les «lamie» de Bitonte. La première, appelée «tour de la prison», est une tour de guet construite en 1518 sur ordre du prince de Salerne, Ferrante Sanseverino, du haut de laquelle on a une vue splendide sur la côte ionienne. Il semble qu’il y avait un pont en bois la reliant au Palazzo Rondinelli, afin d’éviter les attaques des Turcs. Les «lamie» de Bitonte, en revanche, sont des arcs en pierre voûtés datant du XVIIe siècle que l’on trouve dans le palais de la famille Bitonte dont ils tirent leur nom.

Parmi les lieux de culte à visiter, il y a l’Église Mère de la Madonna delle Grazie, datant du XVIIe siècle, et l’Église de Sant’Antonio da Padova, qui fait partie de l’ancien Couvent des franciscains de l’ordre des Soccolants.

Parmi les produits typiques du village, comment ne pas mentionner les pastizz, des calzoni farcis à la viande de porc ou d’agneau coupée au couteau.

NOVA SIRI ROTONDELLA

(27)

La petite commune s’élève au-dessus des badlands, des formations argileuses qui caractérisent la région par leur morphologie particu- lière, lui donnant un aspect lunaire typique et sans équivoque. Ici, à Montalbano, se trouve la Réserve Régionale des Badlands, la plus grande de Basilicate, avec des raretés géologiques qui la rendent unique au monde et d’une beauté paysagère inégalée. La Réserve abrite également de nombreuses espèces végétales et animales; on peut notamment y observer

différentes variétés d’oiseaux, si bien que la zone est connue au niveau européen comme I.B.A. Important Bird Area.

Dans la petite ville, parmi les édifices religieux, citons l’Église Mère dédiée à Santa Maria dell’Episcopio, reconstruite à plusieurs reprises. Aujourd’hui, ses caractéristiques sont du XVIIIe siècle, mais le noyau original est du XVIe siècle. Elle abrite un antependium en marbre polychrome, dédié au saint patron de la ville.

À signaler également la Porte de l’Horloge et le Palais Cas- sano, aujourd’hui siège de la bibliothèque municipale Ron- dinelli et autrefois théâtre des premières réunions des répu- blicains anti-bourbonniens.

Montalbano est également cé- lèbre pour la culture des agru- mes et des légumes dans les jardins dits de Montalbano.

Lieu de naissance d’Albino Pierro, poète lucanien deux fois nominé pour le Prix Nobel de littérature, Tursi se dresse sur une colline de grès entre les fleuves Agri et Sinni. Dans ses vers en dialecte de Tursi, Pierro a maintes fois fait l’éloge de sa beauté millénaire. Afin de pérenniser la mémoire du poète, le Parc Littéraire Albino Pierro a été créé, géré par le Centre d’études qui porte son nom, d’où l’on peut profiter d’une vue suggestive sur les badlands. À

l’intérieur du Parc, le Musée de la Poésie de Pierro présente une exposition permanente de peintures d’artistes lucaniens tels que Nino Tricarico et An- tonio Masini, inspirés par les poèmes de l’illustre poète de Tursi.

Les premiers peuplements dans la commune de Tursi ont été faits par les Sarrasins aux VIIIe-IXe siècles, suivis par les

Arabes au cours des périodes suivantes. Le quartier de Raba- tana, de rabat qui signifie vil- lage fortifié, est célèbre. En effet, il est caractérisé par sa difficulté d’accès, comme tous les quartiers d’origine arabe, avec des ruelles escarpées, des marches sinueuses menant à de profonds précipices, qu’Albino Pierro appelait Jaramme, et un en- chevêtrement de maisons faites de pierres et de briques. Le Rabatana est dominé par les ruines de l’ancien château datant du VIe siècle et, pour ce qui est des lieux de culte, citons l’Église de Santa Maria Mag- giore des Xe-XIe siècles, construite par les moines basiliens et conte- nant plusieurs trésors artistiques tels qu’un triptyque sur bois repré-

MONTALBANO JONICO TURSI

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