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SUSSIDIO-GUIDA PER I RAGAZZI E LE RAGAZZE DELL ACR 11/14 anni

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Academic year: 2022

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SUSSIDIO-GUIDA PER I RAGAZZI E LE RAGAZZE DELL’ACR – 11/14 anni

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Sussidio realizzato dall’Azione Cattolica Ragazzi

Diocesi di Ferrara-Comacchio

Hanno collaborato:

Equipe diocesana Acr

Finito di stampare:

Febbraio 2017

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SE CREDERAI, VEDRAI LA GLORIA DI DIO!

GV 11, 32-44

Quando Maria giunse dove si trovava Gesù, appena lo vide si gettò ai suoi piedi dicendogli: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!».

Gesù allora, quando la vide piangere, e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?».

Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesù:

«Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse:

«Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l'ho detto per

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la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». Detto questo, gridò a gran voce:

«Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberatelo e lasciatelo andare».

L’AMICIZIA DI MARTA E MARIA CON GESU’

Marta e Maria, sorelle di Lazzaro, in un momento di grande difficoltà mostrano quale sia il loro primo riferimento e conforto: Gesù. Lui è per loro un amico vero, capace di ascoltarle nella tristezza della morte di un fratello, capace di condividere con loro il dolore con il pianto, capace di aiutarle mettendosi al servizio del volere di Dio.

Gesù è anche nostro amico e noi siamo suoi amici:

dobbiamo imparare da Marta e Maria che Lui non ci abbandona mai, specie nei momenti più duri, e proprio per questo è a Lui che dobbiamo rivolgerci per chiedere e per ringraziare, certi che lui si farà sentire.

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ATTIVITÀ: “IL MEMAMI”

Questo gioco consiste nel gioco del Memo in tema di amicizia.

Su una serie di cartoncini tutti uguali e indistinguibili scriviamo una serie di coppie di parole con significato opposto e poi lasciamo che i ragazzi, a squadre o uno contro tutti, giochino come al classico del Memo.

Le parole indicano gli "ingredienti" positivi che rendono bella un'amicizia e i loro opposti quelli

"negativi" che la imbruttiscono.

Elenco di coppie di parole:

lealtà slealtà

fiducia diffidenza

ascolto scontro

impegno passività

sincerità falsità

sacrificio menefreghismo

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colorato cupo

confronto chiusura

divertimento noia

giudizio libertà

sensibilità cinismo ...e altri ancora!!!!

SPUNTI DI RIFLESSIONE

Anche voi ragazzi, come Marta e Maria, avete un amico fidato con cui avete instaurato un rapporto vero di lealtà e di scambio? Quale considerate l'ingrediente/i di un'amicizia vera (lealtà, sincerità...)?

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Ti è mai capitato di pensare a Gesù come ad un amico a cui rivolgersi nelle difficoltà? Se sì, in quale occasione?

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Riesci a partecipare alla Santa Messa della Domenica, considerandola come l'appuntamento fisso ad un incontro con un amico?

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LA FEDE NEL FIGLIO DI DIO

Quando ci troviamo di fronte alle difficoltà della vita, viviamo momenti difficili allora cerchiamo Dio, invochiamo il suo aiuto spesso sfidandolo, chiediamo una prova del suo amore: “Dio se mi vuoi bene allora”.

Siamo tutti chiamati a passare da una fede nel suo potere miracolistico - come quella di Marta e degli altri personaggi - a una fede che incontra Gesù e accetta la sua Parola, siamo tutti chiamati a dimenticare le richieste e le aspettative che abbiamo nei confronti di Gesù e a rispondere alla sua domanda: «credi questo?»; credere che Gesù è

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il Cristo, il Figlio di Dio, che vuole farci vivere, nella nostra condizione mortale, la vita eterna che è l’amore per il Padre e per i fratelli è la vera Risurrezione.

I ragazzi riflettono su ciò che Gesù dice di sé a tutti i personaggi: «Io sono la risurrezione e la vita», una dichiarazione di identità che non lascia spazio a fraintendimenti. Egli è Dio, un Dio fatto uomo, che ama immensamente ed è disposto a grandi cose per gli uomini.

ATTIVITÀ

Trova la frase chiave cancellando tutte le lettere che compaiono più di 5 volte in questa tabella:

B S F N K J E N H J

C R N H Q J H Q N J

B N F B E K D E Q R

A Q I V J E K D B R

F A N B Q I L K A H

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G L N J O N R Q I A

F Q D Q B I B N H K

D F K I F N J O F H

SPUNTI DI RIFLESSIONE

Gesù con le sue parole (“Io sono la risurrezione e la vita”) e con i suoi gesti (il suo pianto) dà la propria personale risposta alle domande dei personaggi del Vangelo, che ci spingono ad andare oltre, a capire che il Gesù nel quale possiamo credere è qualcosa di diverso, e di più, di quello che pensavamo. Il Maestro aiuta i suoi interlocutori a crescere nella fede, liberandosi dall'abitudine di pensare a Lui in un determinato modo. Immedesimandosi in Marta, che riceve la domanda di Gesù: «credi questo?», i ragazzi sono chiamati a riflettere sulle modalità, sui contesti, sui motivi con cui rispondono a questa domanda nella loro vita.

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Quando rispondono NO: i ragazzi si interrogano su tutti quei fattori che gli impediscono di accogliere le volontà, le richieste e anche le lacrime di Gesù.

Ci sono momenti in cui dico no alla presenza di Gesù nella mia vita? Ci sono situazioni in cui mi sento chiuso da bende, sudari o pietre? Quali?

Quali caratteristiche personali mi fanno rimanere chiuso nel mio sepolcro e impedire a Gesù di aprirlo? Mi faccio influenzare da altri

“idoli”? Sono scettico? non riesco a comprendere le volontà di Gesù? Non riesco a comprendere come possa aiutarmi? Perché?

Quali abitudini, soprattutto nei momenti difficili, rendono la mia vita chiusa alla presenza di Gesù? Cosa preferisco fare piuttosto che affidarmi a lui?

Quando rispondono SI: i ragazzi si interrogano su tutti quei fattori che gli permettono di accogliere le volontà, le richieste e le lacrime di Gesù.

Ci sono momenti nella loro vita in cui sentono di fare affidamento sulla vicinanza di Gesù? Quali sono?

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Perché faccio affidamento alla sua presenza, alla sua compagnia per superare questo momento? Cosa provo?

Cosa vuol dire per me un Dio che mi dona risurrezione e vita? Ci sono momenti in cui sento che la mia vita è vissuta pienamente?

Perché?

È importante aiutare i ragazzi a riflettere sul fatto che spesso le risposte non sono tutte affermative, o tutte negative, ma anzi coesistono in ogni momento. Quello compiuto da Marta e Maria è un percorso di conversione, che dalla convinzione dell'assenza arriva per piccoli passi ad una consapevolezza nuova della sua presenza.

LA RISURREZIONE

Una vita risorta significa compiere gesti concreti, fare effettivamente qualcosa di nuovo, che abbia una connotazione di prossimità. Con i compagni del gruppo, oppure con altri amici, i ragazzi si prendono l'impegno di condividere veramente ciò che succede

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nella loro vita; l'impegno sta proprio nell'attenzione e nell'interesse che si dedicano alle vicende degli altri, alle sensazioni degli altri, alle loro condizioni.

Un'attenzione che deve essere ovviamente “reale”, non mediata da mezzi di comunicazione, e “ricca”, cioè caratterizzata non da conversazioni brevi e veloci, ma da profondità e serietà.

ATTIVITÀ: “VIVI DAVVERO”

Dopo aver letto o ascoltato la canzone di Giorgia

"Vivi davvero", completa lo schema sotto riportato:

Questo è il prezzo che

Questo mondo impone a noi

Di vivere senza certezza alcuna

In bilico nel blu, disperati amanti che Non hanno mai trovato amore puro Piegati alle regole del buon mercato

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Mi pento, mi dolgo per questo peccato

Ma quando respiro mi accorgo che esisto davvero Restiamo isolati in cerca di gloria

mediocri e muti e senza memoria

ma guarda l'estate è tornata speranza ancora Ti prego

Vivi, vivi, vivi davvero Vivi, vivi, vivi davvero Questo è il prezzo che

Questo tempo impone a noi Velocemente vivere una vita

Il frutto del peccato una donna l'ha mangiato Adesso io vorrei un pezzo di torta

Piegati alle regole del buon partito Nessun pregiudizio è mai stato sanato

Raccontami quello che fai per dormire la notte Illusi e delusi dal senso di colpa

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Costretti da una morale distorta

Ma fuori c'è un mondo di anime salve davvero Ti prego

Vivi, vivi, vivi davvero (vivi) il cielo su di noi (vivi) la strada siamo noi vivi davvero

Vivi, vivi, vivi davvero Vivi, vivi, vivi davvero Feeling better

Get out more Get out more Get out more

Vivi, vivi, vivi davvero (vivi) il cielo su di noi (vivi) la strada siamo noi vivi davvero

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Vivi, vivi, vivi davvero Vivi, vivi, vivi davvero Vivi, vivi, vivi davvero Vivi, vivi, vivi davvero Vivi, vivi, vivi davvero Vivi, vivi, vivi davvero I buoni e i cattivi

I vinti ed i vivi

Non c'è ideale che valga una guerra

Combatti ogni piccolo e grande tormento Ed esci di fuori a gioire di ogni momento

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- Cosa devo fare oggi per vivere con gli altri?

Cosa devo dire Cosa devo essere

………… ………

Come mi devo vestire ………

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RISURREZIONE, come quella di Lazzaro, significa RI-VIVERE. Dobbiamo renderci conto della vita che stiamo vivendo adesso, fatta molto spesso di apparenza, ma dimentichiamo la presenza di Dio.

SPUNTI DI RIFLESSIONE

Come Marta che, dopo aver ascoltato le parole di Gesù, risponde con un deciso “Sì, ti credo”, e come Maria che decisa si reca in adorazione di Gesù, così anche i ragazzi nel loro momento di condivisione sono chiamati a pronunciare la loro personale adesione al Signore, e a farlo impegnandosi ad andare concretamente verso di Lui.

All'interno della scatola personalizzata e assemblata i ragazzi mettono un piccolo foglio sul quale hanno annotato il proprio impegno personale di conversione. Al termine dell'incontro, poi, sono invitati a scambiarsi le scatole e a riaprirle, per scoprire insieme ciò che ciascuno ha scelto di annotare.

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