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INTRODUZIONE Il Lago di Porta costituisce un residuo di zona umida appartenente all’antico complesso di laghi retrodunali e di paludi che marcavano, in maniera quasi ininterrotta, la fascia costiera toscana

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Academic year: 2021

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1. INTRODUZIONE

Il Lago di Porta costituisce un residuo di zona umida appartenente all’antico complesso di laghi retrodunali e di paludi che marcavano, in maniera quasi ininterrotta, la fascia costiera toscana.

L’importanza di queste zone relitte sta nell’aver mantenuto pressoché inalterati habitat di alto pregio naturalistico ormai scomparsi, o in netta regressione in altre parti della nostra regione, a causa degli interventi legati allo sfruttamento del territorio. Le zone umide costiere, grazie alla presenza di questi habitat, sono divenute delle indispensabili aree di sosta, di svernamento e di riproduzione per molte specie animali, in particolar modo per gli uccelli.

Istituito come Area Naturale Protetta di Interesse Locale (A.N.P.I.L.) con Delibera del Consiglio Comunale di Pietrasanta e di Montignoso nel 1998, e designato come Sito di Importanza Regionale (SIR) e in particolar modo come Zona di Protezione Speciale (ZPS) con Delibera del Consiglio Regionale nel 2002 (ai sensi dell’Art.1 comma 3 della L.R. 56/00), il Lago di Porta contribuisce alla formazione della Rete Ecologica Natura 2000, di cui fanno parte oltre alle ZPS anche le Zone Speciali di Conservazione (ZSC). Questa rete è costituita dai siti in cui si trovano tipi di habitat naturali di interesse comunitario (o specie animali e vegetali) che richiedono, per la loro salvaguardia, aree speciali di conservazione (vedi Direttiva 92/43CEE) e specie di uccelli di interesse comunitario che necessitano, per la loro tutela, della designazione di zone speciali di conservazione (vedi Direttiva 79/409 CEE). La Rete Natura 2000 deve “…garantire il mantenimento ovvero, all’occorrenza, il ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente, dei tipi di habitat naturali e degli habitat delle specie interessati nella loro area di ripartizione naturale”, come stabilito nell’Art. 3 della Direttiva 92/43CEE.

Il Lago di Porta è composto da un mosaico di ambienti tra cui spiccano il fragmiteto, che costituisce il residuo di zona umida, e il bosco, formato prevalentemente da pioppi, ontani e salici, testimonianza delle originarie foreste planiziali.

I primi studi naturalistici riguardanti, a nostra conoscenza, questa zona risalgono al 1859 con l’opera di Emilio Simi “Prodromo della fauna della Versilia” (Bartelletti, 1991), che elenca le specie animali di vertebrati ed invertebrati, compresi gli uccelli di quest’area geografica, con ampi riferimenti a quanto aveva potuto rilevare per la

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zona umida. Un interesse maggiore per il Lago di Porta si è avuto solo negli ultimi decenni con lavori che hanno riguardato in particolar modo gli uccelli (Bartelletti e Tomei, 1979 e Puglisi e Taverni, 2000), ovvero con testi di botanica di Ansaldi e Tomei (1988) e Vietina (1997). Non mancano inoltre opere divulgative di vario tipo.

Come abbiamo visto, gli studi relativi al contingente faunistico del Lago di Porta riguardano prevalentemente la classe degli uccelli. Questi ultimi infatti si prestano più facilmente rispetto agli altri vertebrati all’osservazione diretta e allo studio, sia per la loro maggiore visibilità che per la possibilità di identificazione tramite le vocalizzazioni (canti, richiami, ecc.) meno frequenti, se non del tutto assenti, in anfibi, rettili e mammiferi. Più di recente, l’attenzione verso gli uccelli in quanto indicatori dello stato di salute dell’ambiente, ha moltiplicato gli studi a carattere ornitologico.

Che gli uccelli siano tra i vertebrati quelli più conosciuti in assoluto lo si vede dall’elevata quantità di materiale bibliografico che va dalle check-list nazionali (Brichetti e Massa, 1998) e dalle liste rosse (Bulgarini et al., 1998) fino a studi relativi ad aree geografiche più ristrette. Per la Toscana alcuni esempi di check-list riguardano il Lago di Massaciuccoli (Baccetti, 1980-1981) e la Tenuta di San Rossore (Gambogi et al., 2005).

La presente tesi aggiorna le conoscenze sull’ornitofauna del Lago di Porta dandone un quadro della composizione specifica attraverso una check-list frutto di osservazioni personali (2004-2006), dei dati storici e delle osservazioni più recenti disponibili per l’area. Si ripropone inoltre di descrivere la distribuzione delle varie specie negli habitat presenti, la loro evoluzione temporale nonché il valore conservazionistico.

Per contestualizzare meglio distribuzione e frequenza delle specie ornitiche nell’area di studio, sono state altresì aggiornate le conoscenze riguardanti la carta del paesaggio vegetale con rilievi ad hoc delle formazioni individuate.

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