• Non ci sono risultati.

1. AFRICA E AUSTRIA: LONTANE MA VICINE

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "1. AFRICA E AUSTRIA: LONTANE MA VICINE"

Copied!
16
0
0

Testo completo

(1)

1. AFRICA E AUSTRIA: LONTANE MA

VICINE

1.1 L’Austria e l’immigrazione

L’Austria, così come la maggior parte dei paesi Europei, ospita molti immigrati. A fronte dell’aumento della presenza di persone straniere all’interno del territorio austriaco, l’argomento immigrazione è stato oggetto di studio in particolar modo negli ultimi dieci anni. La

Kommission für Migrations- und

Integrationsforschung-KMI (Commissione per la ricerca sulla migrazione ed integrazione) ha

stilato una serie di working papers su questo tema cercando di dare un quadro della situazione austriaca in questo ambito. Nel Working Paper nr.4, Migration Studies in Austria- Research at

the Margins?,si parla dell’importanza che il tema

migrazione ha acquisito a partire della fine del XIX secolo in Austria ed in particolar modo a Vienna, nella Bassa Austria e nel Voralberg. Già a partire dagli anni ’60, momento economicamente non roseo dal punto di vista economico per lo stato, si hanno le prime divergenze a livello politico riguardo all’argomento immigrazione. C’era chi voleva che gli immigrati potessero essere utilizzati come forza lavoro e chi al contrario si opponeva a ciò.

(2)

While the Chamber of Commerce pressed for recruitment of labour from abroad, the Trade Union Federation and the Chamber of Labour strongly opposed1

Negli anni ’70 l’Austria elabora un sistema molto restrittivo per la possibilità di accesso al mercato del lavoro rendendo in questo modo gli immigrati più vulnerabili di altri gruppi in campo lavorativo. Esso si basava sul fatto che per avere un permesso lavorativo non restrittivo, occorrevano almeno cinque anni consecutivi di impiego e lo stesso permesso poteva essere perso dopo un periodo prolungato di disoccupazione. Il successo di questo sistema non è mai realmente arrivato. Un picco di immigrazione si ha, appunto, agli inizi degli anni ’70 quando molti immigrati decidono di prolungare la loro permanenza nel paese e portare con loro anche le famiglie. Questo perchè la maggior parte dei datori di lavoro non era propenso ad assumere un immigrato che dopo qualche tempo sarebbe tornato nel proprio paese e, da parte loro, gli immigrati non sarebbero riusciti a guadagnare in poco tempo quello di cui avevano bisogno per poter tornare in patria, avviare un’attività e provvedere al sostentamento della famiglia. L’Austria diventa in questo modo un paese di immigrazione a tutti gli effetti ma le autorità non fanno niente per gestire la situazione: piuttosto che preoccuparsi del problema a livello politico o economico, pensanoa costruire centri sportivi o culturali per i nuovi arrivati non garantendo loro di fatto un futuro solido all’interno del paese. Di conseguenza si forma un mercato del lavoro in cui gli immigrati rappresentano il fanalino di coda.Nuovi cambiamenti si hanno agli inizi degli anni ’90 quando in

.

1

PERCHINIG, B., Migrations Studies in Austria- Research at the Margins?, KMI Working Paper Series, Working Paper nr.4, 2005, p.5,

(3)

Austria cominciano ad arrivare sempre più stranieri provenienti dalla Bosnia Erzegovina, per la maggior parte rifugiati di guerra. È a questo punto che il Ministro degli Interni riconosce l’immigrazione come un problema di sicurezza interna. Ed è proprio in questi anni che si accentuano nel paese posizioni estremiste nei confronti degli immigrati. Dal canto loro questi ultimi iniziano ad organizzarsi in associazioni pensate sia come ritrovo che come strumento per combattere il pensiero razzista crescente tra la popolazione austriaca. Con il passare degli anni gli immigrati riescono ad ottenere vari successi anche a livello legislativo: essi possono utilizzare la propria lingua nel posto in cui vivono e in alcune scuole è previsto il bilinguismo (questo solo per alcuni gruppi sociali).

1.1.1 Austriaci ed immigrati

Finora si sono analizzati soltanto dei dati riguardanti l’immigrazione, dati che ci fanno capire quanto l’Austria sia coinvolta nel problema e in che modo se ne occupi. Un dato di fatto è che qui vivono molte persone provenienti da altri paesi e che con il tempo sono riusciti ad ottenere più diritti e forse più importanza rispetto ad un inizio piuttosto negativo. Quello che viene da chiedersi è che cosa ne pensino gli austriaci. Per il momento, infatti, si èfatto riferimento esclusivamente alla figura degli immigrati, alla loro storia e alle autorità ma non si è parlato di quelle persone che vedono arrivare nel proprio paese stranieri, i quali diventeranno in seguito loro concittadini. Al riguardo è stata condotta una ricerca i cui risultati sono stati messi in evidenza in un articolo dal titolo Studie: Hohe Tolleranz

(4)

pubblicato sul portale austriaco per l’immigrazione e integrazione (Medien- Servicestelle Neue Österreicher/Innen). Dall’articolo emerge che la popolazione austriaca ha una grande tolleranza nei confronti di persone che provengono da un altro paese e che hanno caratteristiche fisiche diverse dalle loro (per esempio il colore della pelle) mentre si dimostrano molto meno tolleranti nei confronti di persone che professano una religione diversa dalla propria.

2

Come mostra la tabella, lo studio fatto per quanto riguarda la provenienza ed il colore della pelle ha avuto dei risultati positivi: circa l’82% degli intervistati ha dichiarato che

2 Studie: Hohe Toleranz in Österreich – auβer bei Religion, in Medien- Servicestelle

Neue Österreicher/innen- Das Portal für JournalistInnen zu Migration und Integration, 2015, http://medienservicestelle.at/migration_bewegt/2015/04/27/studie-hohe-toleranz-in-oesterreich-ausser-bei-religion/.

(5)

non avrebbe problemi se dovesse scoprire che il proprio dentista è un africano; il 79% ha affermato che non sarebbe preoccupato se andando in ospedale trovasse un medico turco; quasi i tre quarti dei partecipanti al sondaggio(73%) comprerebbe un auto da un venditore arabo; più della metà degli intervistati (circa il 58% )non sarebbe infastidito se la commessa di un negozio indossasse un velo. 3

4

Per quanto riguarda la religione, gli austriaci sembrano avere molte più riserve ed essere più intolleranti. La maggiore intolleranza è nei confronti della religione islamica: due terzi degli intervistati (circa il 65%) avrebbero problemi se qualche membro della famiglia si convertisse a questa religione. Il 64% sarebbe infastidito dalla costruzione di una moschea nelle proprie vicinanze.

3 Ibidem. 4

(6)

Il 42% degli austriaci in esame avrebbero problemi con la costruzione di un centro buddista vicino a dove vivono. 5

Walter Sauer fa risalire le radici della diaspora africana al diciasettesimo secolo con il battesimo del primo Sempre secondo la ricerca condotta c’è una grande differenza tra quello che gli austriaci pensano di loro stessi e il modo in cui vedono i propri concittadini. Si ritengono, infatti, molto tolleranti ma la maggior parte considerano gli altri austriaci intolleranti. La ricerca dimostra che il livello di tolleranza delle donne è più alto di quello degli uomini e che i giovani tra i 14 e i 29 anni sono più aperti mentalmente. Gli over 60 si dimostrano i meno tolleranti in assoluto.

Dai dati emersi da questa ricerca si nota che in Austria la discriminazione nei confronti degli immigrati esiste ancora. Nonostante la maggior parte delle persone si dimostri abbastanza tollerante nei confronti di immigrati con un aspetto fisico diverso da quello di un europeo, sembrano essere invece contrariati dall’avere nel proprio paese persone che professano una religione diversa. Bilanciando le due cose possiamo affermare che la visione dell’immigrato non è del tutto positiva nella mente degli austriaci. Essendo l’intolleranza religiosa molto diffusa nel paese europeo, non possiamo affermare che gli austriaci siano privi di pregiudizi o che riescano a giudicare chi si trovano davanti solo per quello che è, per come si pone con loro piuttosto che per ciò in cui crede.

1.2 L’Africa in Austria

1.2.1 Presenza degli africani in Austria: alcuni dati

5 Ibidem.

(7)

africano in Austria. Il principale motivo della migrazione dal continente africano all’Europa è la schiavitù; nell’impero austro-ungarico gli schiavi lavoravano al servizio della monarchia come domestici. Con le guerre mondiali, la seconda in particolare, gli africani si stabiliscono nel territorio europeo lavorando come soldati dell’esercito americano o francese.

Nel periodo del dopoguerra iniziano ad arrivare in Austria, molti studenti africani. Il loro numero sale negli anni ’70 e ’80 fino ad arrivare ad un picco massimo agli inizi degli anni ’90 (secondo una statistica elaborata da Sauer si è registrato l’arrivo di circa 1,639 migranti nel solo anno 1991). Tra il 2000 e il 2004 sono stati oltre 12,000 gli africani che hanno richiesto asilo politico in Austria. Secondo una statistica del 2012 stilata dalMedien-Servicestelle Neue

Österreicher/innen (MSNÖ) nel paese vivono più di

40,000 persone con origini africane. La più grande comunità africana in Austria è quella egiziana. Secondo dati aggiornati al 13 Ottorbe 2015 sono circa 13,500 gli austriaci con origine egiziana; a partire dal 2010 il numero di questi è incrementato notevolmente. La maggior parte di loro vive nell’area viennese (65%) mentre il 12% in Stiria e l’8% nell’Alta Austria. La comunità egiziana sembra essere ben intergrata nel paese europeo sia a livello lavorativo o scolastico sia a livello sociale. Secondo i dati riportati sul portale, nel 2014 erano circa 2,980 gli egiziani con una occupazione, la maggior parte dei quali dipendenti; una piccola parte della comunità egiziana risulta, invece, avere un lavoro grazie ad un’attività in proprio.

(8)

Rispetto all’anno precedente si era registrato un aumento del numero di lavoratori egiziani del 2,5% . Il numero delle persone con origini egiziane iscritte ad una università austriaca è relativamente basso se comparato alla totalità delle persone egiziane effettivamente presenti sul territorio. Nel semestre invernale (Wintersemester) 2014/2015 risultavano iscritti ad una università pubblica circa 350 egiziani. Secondo un articolo del 25 Marzo 2015 pubblicato sul portale MSNÖ e dal titolo Nigerianische Community-

Reges Vereinsleben, è quella nigeriana la seconda più

grande comunità africana in Austria. Da quanto emerge da una statistica con dati aggiornati al 1 Gennaio 2013, le persone che vivono in questo stato europeo e provengono dalla Nigeria sono circa 7,483; la maggior parte di loro vive a Vienna o in Stiria (a Graz, in particolare). I primi immigrati nigeriani risalgono agli anni ’50 e ’60; essi erano più che altro studenti che dopo aver conseguito i loro studi sarebbero tornati in Nigeria.

In generale sempre secondo i dati riportati sul portale

MSNÖ il 75% degli africani che risiedono in Austria

ha un diploma ed il 33% una laurea.

Il fatto che ci siano così tante persone di origine africana in questo paese europeo ci fa capire che il legame tra Africa e Austria è più stretto di quello che si possa pensare. Oltre alle due comunità di cui si è parlato, ci sono anche molti africani provenienti da altre parti del continente. Molto incoraggiante da un punto di vista dell’integrazione sembra essere il fatto che questi immigrati siano parte della vita del paese

(9)

lavorando o studiando; ciò significa che austriaci e africani vivono a stretto contatto ogni giorno.

1.2.2 Associazioni africane in Austria

Gli africani che vivono in Austria non potrebbero essere fra loro più diversi: dal medico al diplomatico, dal musicista allo studente. Le persone provenienti da questo continente vivono non solo in Austria ma in tutta Europa ed appartengono a gruppi e comunità del tutto diffenti: c’è chi condivide delle credenze religiose, altri che si avvicinano per mantenere vivo il ricordo della loro patria ed altri ancora che dimenticano le proprie origini e si sentono europei. Nonostante gli africani in Austria non siano un gruppo del tutto omogeneo, non mancano associazioni o iniziative per loro. Simon Inou e Ossiri Gnaroè hanno fondato nel 2003 una piattaforma di discussione e informazione sulla comunità africana. Simon in una conferenza a Graz nel 1995 afferma che le varie comunità presenti in Austria possono forse non avere lo stesso passato ma sicuramente hanno lo stesso futuro; ciò che è importante non sono le cose che li dividono ma quelle che li uniscono.

Wir haben vielleicht nicht dieselbe Vergangenheit aber bestimmt eine gemeinsame Zukunft. Mit Ausschluβmechanismen hat noch nie jemand etwas erreicht, arbeiten wir daher zusammen, damit wir eine tolle Zukunft haben6

Una delle associazioni africane più importanti in Austria è la National Association of Nigerian

Community Austria (NANCA), fondata dopo la tragica .

6

SAUER, W., Expeditionen ins Afrikanische Österreich- Ein Reisekaleidoskop, Mandelbaum Verlag, 2014, p.87.

(10)

morte del nigeriano Marcus Omofuma che perse la vita durante il rimpatrio in Nigeria dall’Austria nel 1999. Uno degli scopi principali dell’associazione è quella di riunire e rappresentare la popolazione nigeriana in Austria, indipendentemente da religione, lingua o sesso.

Un’altra associazione molto importante nonchè una delle prime ad essere stata fondata è l’ Ӓgiptische Klub con sede a Vienna. Essa è stata fondata negli anni ’70 e fino ad oggi è stata un punto di riferimento e di ritrovo per le famiglie egiziane presenti sul territorio austriaco. Qui vengono organizzate feste e celebrati matrimoni.

Nel 1997 viene fondata RadioAfrika che ha rappresentato una svolta nel modo di trasmettere informazioni sulla comunità africana. Essa è stata creata da Alexis Nshimyimana-Neuberg e Samuel Ogbonna. Pochi anni dopo, grazie al canale TV “OKTO” è stata inaugurata anche “Afrika Tv” con il preciso scopo di riuscire a combattere gli stereotipi sia sul continente africano sia sulle persone che lo popolano.

Das leitende Ziel von Radio Afrika TV ist es, mit medialen Mitteln gegen Vorurteile, Klischees und Stereotype über Afrikaner/innen und Afrika anzukӓmpfen.7

Radio Afrika TV gilt als Kommunikationsplattform und Empowerment der afrikanischen Communities in Österreich8

La storia del continente africano è studiata anche nelle università austriache dove esiste la materia di Africanistica, inizialmente accorpata ad Egittologia ma indipendente dal 1977. . 7 Ivi, p.120. 8 Ibidem.

(11)

A Vienna esiste anche un istituto Afro-asiatico, il cui scopo è quello di trasmettere quante più possibili nozioni tanto sull’Africa quanto sull’Asia. L’istituto non è frequentato solo dagli studenti iscritti ma viene preso come punto di ritrovo per riunioni, discussioni e conferenze da uomini con storie di migrazione alle spalle.

L’Austria sta cercando di aprirsi al mondo africano, scoprendone pregi e difetti, diffondendo informazioni su cultura, modi di vita, tradizioni. Oltre ai vari centri ed iniziative, su tutto il territorio austriaco si possono trovare ristoranti e negozi di vario tipo che rimandano alla cultura africana. Ne è un esempio l’Afro-American

Centre fondato da Josefine Kaleba proveniente dal

Congo oppure i molti negozi africani a Linz, il primo di tutti aperto nel 1995 da Theresa Asare Arko di origini ghanesi.

Anche in ambito letterario non manca la presenza di autori africani che si esprimono ognuno con il proprio modo e con i propri obiettivi. Ne èun esempio Patrick K.Addai, l’autore che si prenderà in analisi in questo lavoro e che, come si è accennato nell’introduzione,scrive storie per bambini nelle quali racconta la sua Africa.L’immagine della propria patria viene messa in rilievo attraverso racconti di tradizioni, musiche e modi di dire.

1.2.3 Africani e istruzione in Austria

Secondo uno studio condotto dal MSNÖ gli africani che nell’anno scolastico 2009/2010 hanno frequentato una scuola sono 1,913; di questi il 39% risultava iscritto ad una scuola dell’obbligo. Molti degli studenti

(12)

africani risultavano iscritti alle scuole superiori, la maggior parte dei quali ad una scuola professionale che li potesse abilitare al lavoro. Nello stesso anno c’erano 699 africani iscritti ad una università austriaca: la maggior parte di questi proveniva dall’Egitto seguito da Nigegia, Etiopia, Tunisia e Camerun. Secondo la statistica rispetto agli anni ’90 si è registrato un calo degli studenti di origine africana in Austria.

1.2.4L’immagine africana secondo gli austriaci

Africa ed Austria, un continente ed un paese agli antipodi: diversi per cultura, tradizioni, lingua tanto che risulta quasi impossibile pensare ad un legame tra loro. La convinzione di molti che le due non abbiano niente a che spartire l’una con l’altra è ben lontana dalla realtà dei fatti. Come si è già affermato nelle sezioni precedenti del capitolo, tra Africa ed Austria esiste un legame già dal passato che si protrae poi fino ai giorni nostri. Il continente africano è statoin passato mira dell’espansionismo coloniale austriaco con conseguente presenza di flussi migratori da Africa a Austria. Il legame dovuto all’espansionismo coloniale austriaco ha fatto si che gli africani arrivassero nel paese europeo come schiavi durante l’impero austro-ungarico. Anche oggi ci sono molti africani che si stabiliscono in Austria e lo fanno per cercare delle condizioni di vita migliori rispetto a quelle che possono avere nel loro paese di origine.

L’immagine degli africani in Austria è intrisa di stereotipi e clichè: essi sono visti come persone violente, selvagge e sono addirittura considerati meno intelligenti. È quanto afferma Walter Sauer, professore all’Università di Vienna

(13)

che da più di venti anni si occupa di studiare, capire e trasmettere agli altri la ricezione dell’Africa in Austria.

Ein Drittel der Wienerinnen und Wiener hält – glaubt man einer kürzlich veröffentlichten Studie – Menschen afrikanischer Herkunft für „weniger intelligent“, knapp 16 Prozent der Befragten assoziieren Afrikaner spontan mit Drogendealern. Umgekehrt hält ein Fünftel der in Wien lebenden Afrikanerinnen und Afrikaner die Wiener Bevölkerung für „rassistisch“. Zumindest zu einem gewissen Grad also scheinen Ängste und Vorurteile gegenseitige Wahrnehmung und - daraus resultierend - sozialen Umgang miteinander zu bestimmen. Vorurteile, die nicht abgelöst von realen Problemen existieren, aber diese überspitzen und generalisieren. Einen wichtigen Beitrag zur Integration kann die Auflösung solcher Stereotypen leisten. Alle Afrikaner sind... ja wie eigentlich9

I problemi che gli africani si trovano ad affrontare in Austria non sono solo i pregiudizi che gli abitanti del luogo possono nutrire nei loro confronti ma anche quelli che le autorità stesse del paese hanno. Molto spesso i giovani africani che riescono a raggiungere l’Austria devono fronteggiare una situazione ben diversa da quella da loro sperata. Il paese che per loro, al momento della partenza, era un sogno diventa ben presto un incubo. La discriminazione non arriva solo dal popolo ma dalle autorità stesse che riservano loro un trattamento particolare. I controlli nei loro confronti sono spesso molto più serrati e basta anche un piccolo gesto per far scattare perquisizioni o arresti. Lo spiega molto bene Heinz Fronek nel testo Minderjӓhrige Flüchtinge in Österreich-

zwischen Versorgung und Abschiebungin cui porta a

sostegno della sua tesi fatti realmente accaduti. Egli afferma che gli africani sono spesso additati dalla popolazione ma anche (e sopratutto) dalle autorità come spacciatori di droga. Racconta a tal proposito un episodio

.

9

SAUER, W., Wie kam die Angst vorm schwarzen Mann?, 2011,

https://homepage.univie.ac.at/walter.sauer/Afrikanisches_Oesterreich-Dateien/imagewandel_20110522.doc.

(14)

avvenuto nel 1999; in questa occasione la polizia, nel mezzo di un’azione per scoprire e arrestare spacciatori di droga, non ha risparmiato nessun giovane africano facendo violenza nei loro confronti senza nemmeno cercare prove della loro colpevolezza.

Der Kampf der österreichischen Polizei gegen mutmaβliche afrikanische Drogendealer wird mit zunehmender Hӓrte geführt. Am 28.9.1999 wurde eine Drogenrazzia im Gesellenwohnheim der Stadt Wien, in der Zhomanngasse, durchgefürt. Mitten in der Nacht dragen mehr als hundert Polizisten ins heim ein, Türen wurden eingetreten- obwohl die Möglichkeit bestanden hӓtte, diese aufzusperren- die Jugendlichen wurden aus dem Betten gezerrt und die Zimmer durchwühlt und verwüstet. Alle im Haus greifbaren Afrikaner wurden verhaftet, das Kriterium der schwarzen Hautfarbe genügte, um für die Polizisten verdӓchtig zu erscheinen. Selbest wenn angenommen warden kann, daβ sich zumindest einige der verhaften Jugendlichen mit dem Verkauf von Drogen ihren Lebensunterhalt verdient haben, rechtfertigt dies keineswegs das brutale Vorgehen der Polizei10

Gli stereotipi che si formano nella mente delle persone riguardo agli africani sono dettati anche dall’immagine

.

Gli africani che arrivano in Austria si trovano in difficoltà poichè vedono disprezzato il loro essere. Non sarà sicuramene facile sentirsi giudicati solo per la loro apparenza piuttosto che per il loro modo di comportarsi. Fra le tante persone di origine africana che vivono nel paese ci sono alcuni che si sono arresi di fronte ai pregiudizi delle persone e, in un certo senso, hanno deciso di darla loro vinta comportandosi proprio nel modo in cui la popolazione e le autorità si aspettano da loro: come dei “criminali”; altri con forza e determinazione lottano per il loro futuro, per affermarsi all’interno della società grazie alle proprie doti intellettuali o caratteriali. Come vedremo in seguito ci sono molti africani che sono integrati nella società austriaca.

10

FRONEK, H., Unbegleitete minderjährige Flüchtlinge in Österreich, Mandelbaum,

(15)

negativa che viene data dell’Africa dai media e dai libri. Già nelle scuole si inizia a delineare questo immaginario di un continente ricco di problemi e con nessun aspetto positiva.

A fronte di un esame approfondito fatto sulle tre collane di libri di storia e geografia più usate nelle scuole austriache tra il 2005 e il 2006 (Geografie und

Wirtschaftskunde:„Der Mensch in Raum und Wirtschaft“, „Durchblick“, „Panorama.at“; Geschichte: „Einst und heute“, „Durch die Vergangenheit zur Gegenwart“, „Zeitbilder“) le antropologhe sociali e culturali Christa Markom e Heidi Weinhӓupl affermano che il continente africano viene presentato come ricco di problemi e costantemente inondato da guerre e catastrofi. Sono la povertà, il sottosviluppo, le gruerre e i problemi sociali e politici ad essere in primo piano mentre vengono lasciati da parte la storia e la cultura del continente. In nessuno dei libri si parla in modo completo e approfondito dei tentativi di colonizzazione dell’Africa da parte dell’Austria e allo stesso modo non ci sono accenni alla storia degli africani nel paese europeo. All’interno dei libri di storia l’Africa viene vista come un “grande paese” e non come un continente composto da paesi differenti tra loro per usanze, tradizioni e anche lingua. Ogni libro affronta il “problema Africa” in modo diverso. In uno si trova un tentativo di capire le ragioni per cui questo continente si trovi ad affrontare un’emergenza sia a livello economico che politico: la colpa è da addossare, secondo quanto emerge dal libro, all’Occidente. In uno o due libri di studio invece si parla dell’Africa collegandosi alla storia di Nelson Mandela; in un altro viene citato brevemente lo scrittore Ken Saro-Wiwa. Alla fine dell studio viene posto

(16)

in esame e sotto attenzione il punto di vista degli insegnanti i quali affermano di utilizzare le problematiche africane come punto di partenza per discussioni e dibattiti all’interno della lezione.

Da quanto detto si capisce chiaramente che l’immagine che gli austriaci hanno dell’Africa è quasi del tutto negativa e questo perchè in ogni ambito in cui si viene a toccare l’argomento, il continente è presentato con tutti i suoi problemi facendo passare in secondo piano i suoi aspetti positivi. Come si è avuto modo di vedere sia i media che i libri associano l’Africa a concetti negativi; di conseguenza anche le persone si fanno un’idea distorta della realtà. E’ proprio dall’immagine che viene offerta che si formano le idee e non è un caso che per la maggior parte delle persone parlare di Africa significa parlare di guerre, carestie, povertà, persone che hanno bisogno di aiuto.

Riferimenti

Documenti correlati

TABELLA PER LA CESSAZIONE O RIDUZIONE DELLA CORRESPONSIONE DEGLI ASSEGNI FAMILIARI (AI LAVORATORI AUTONOMI) O DELLE QUOTE DI MAGGIORAZIONE DI PENSIONE (AI PENSIONATI DELLE

Da applicare ai soggetti cui si corrispondono gli assegni familiari o le quote di maggiorazione per i figli ed equiparati minori e che siano nella condizione di vedovo/a,

Grafico 4 - Persone (valori per 100) con limitazioni nelle attività quotidiane di età 50 anni ed oltre che vivono in famiglia per tipo di difficoltà (svolgere occasionalmente

• In Africa però: la malattia è il sintomo non tanto di qualcosa che non va all’interno del corpo (o della mente) quanto piuttosto il segnale di uno squilibrio che si è prodotto

80 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TfUe) afferma, infatti, che le politiche relative ai controlli alle frontiere, all’immigrazione e all’asilo

Le persone e le cose, le cose e le persone.” che verrà presentato lunedi 12 novembre alle 16 nell’Aula Magna di Santa Maria in Gradi dal rettore Alessandro Ruggieri,

Come in tutte le malattie che col- piscono i bambini e i giovani, anche per la spondiloartrite giovanile – un gruppo di malattie infiammatorie croniche che interessa

ICDQ, è il marchio che rappresenta un gruppo di Organismi di certificazione di Sistemi di Gestione, privato e indipendente con vocazione locale e globale, che nasce per offrire