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A cura di Maria Teresa Cuomo L’innovazione

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Academic year: 2021

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Management– A.A. 2014-2015 Management – A.A. 2015-2016 Management – A.A. 2015-2016

L’innovazione

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Management– A.A. 2014-2015 Management – A.A. 2015-2016

Il rapporto tra l’innovazione e la competitività

Le fonti dell’innovazione: economia delle reti e

open innovation

Il processo di innovazione

L’innovazione simbolica: il design

L’innovazione e la gestione della conoscenza:

conclusioni

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 Invenzione: scoperta di una nuova idea o tecnologia.

 Innovazione: trasformazione di una nuova idea o

tecnologia in un prodotto/servizio commercializzato presso i consumatori.

L’innovazione è un processo complesso: non tutte le invenzioni diventano automaticamente innovazioni.

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 L’imprenditore gioca un ruolo fondamentale nei processi di

innovazione.

 Attraverso la sua capacità di scoprire ambiti di mercato

inesplorati e di introdurre nuove tecnologie crea un differenziale di competitività con le altre imprese.

 Questa sua capacità competitiva garantisce una rendita

monopolistica temporanea che distrugge il mercato esistente, creandone uno nuovo (distruzione creatrice).

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 Successivamente Shumpeter ha focalizzato

l’attenzione sull’impresa manageriale quale baricentro dei processi di innovazione.

 Solo l’impresa di grandi dimensioni ha le risorse e le

competenze necessarie per effettuare gli investimenti a sostegno dell’innovazione

 (reparti di R&S, brevetti, comunicazione ecc.).

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 Demand pull: l’innovazione nasce dalla domanda di mercato,

attraverso lo studio delle esigenze e i bisogni nuovi,

insoddisfatti, latenti che manifestano i consumatori (effettivi e potenziali).

 Technology push: l’innovazione nasce da nuove conoscenze

scientifiche prodotte o nuove disponibilità̀ tecniche che spingono l’impresa verso l’ideazione di un’offerta nuova o migliore.

 Design driven: l’innovazione risiede nella capacità di

elaborare significati particolari e distintivi (esperienza ludica, divertimento, immaginazione, bellezza ecc.) e di veicolarli ai consumatori.

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Geografia delle fonti Interne e esterne

Modalità di apprendimento delle conoscenze

Learning by doing, using, exploring and seaching

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Una matrice di riferimento

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Nell’impresa della produzione di massa le fonti principali

dell’innovazione sono le conoscenze di natura scientifica, che attraverso un processo di codificazione diventano patrimonio organizzativo dell’impresa.

Il processo di codificazione si poggia sulla capacità di:

• replicazione delle conoscenze all’interno di processi e prodotti standardizzati (economie di scala cognitive) • capacità di acquisizione di conoscenze esterne e di loro

utilizzo all’interno dell’organizzazione (absorbative capacity)

Innovazione e gestione della conoscenza

A. Tunisini – T. Pencarelli – L. Ferrucci, Economia e management delle imprese Copyright © Ulrico Hoepli Editore

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 L’impresa giapponese ha saputo valorizzare le conoscenze detenute dai lavoratori all’interno dell’organizzazione e all’interno del sistema del valore, p.e. con i fornitori.

 Secondo Nonaka e Takeuchi (1995)le conoscenze rilevanti per l’innovazione non risiedono

unicamente nella funzione di R&S e non riguardano solo conoscenze scientifiche formalizzate.

Valorizzare le conoscenze tacite:

il modello giapponese

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L’open innovation prevede il superamento del

paradigma dell’innovazione basato sull’impresa

manageriale (gerarchica e accentrata) attraverso:

• la valorizzazione di “saperi esterni” all’azienda (dai fornitori fino ai consumatori finali)

• la nascita di nuove imprese (spin-off, start-up)

basate su idee sviluppate internamente ma che non riescono ad essere impiegate nel business

dell’azienda

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Gli studi di von Hippel sottolineano il ruolo cruciale

che gli utilizzatori giocano nel processo di

innovazione

I

lead user

, o utilizzatori esperti, dispongono di

conoscenze molto evolute e specializzate riguardo al

prodotto e/o al suo contesto d’uso (

learning by using

)

I

lead user

si possono considerare dei pionieri

nell’innovazione, soggetti aperti alla sperimentazione

e in grado di anticipare gli altri consumatori

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Secondo Verona e Prandelli (2006) i lead user hanno specifiche caratteristiche:

• un chiaro beneficio economico connesso all’introduzione

dell’innovazione, e per questo sono interessati a diventare parte attiva, scambiando conoscenze con l’impresa

• un’elevata expertise legata all’esperienza e all’interesse verso uno specifico ambito, molto spesso superiore anche alle

conoscenze interne all’impresa

• una significativa capacità di anticipare, anche di molto tempo, le necessità e le esigenze del mercato (di massa)

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 L’elaborazione di conoscenze avanzate da parte dei lead user non

avviene nel vuoto sociale ma attraverso la condivisione della propria esperienza ed il confronto con altri utenti all’interno di comunità di pratica

 Le comunità di pratica si fondano su pratiche di lavoro condivise

e distintive che strutturano i modi (partecipazione, reificazione) attraverso cui i saperi professionali vengono selezionati e diffusi (Wenger, 1998)

 Le comunità di pratica rappresentano il luogo cardine entro cui si

attivano processi di apprendimento, dove la generazione di nuova conoscenza è inseparabile rispetto al contesto della pratica

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 Uno degli esempi più emblematici del ruolo delle comunità di

pratica nell’innovazione è l’open source

 Open source prevede che il codice sorgente di un software sia

accessibile e liberamente modificabile dai programmatori

 Attraverso questo meccanismo di condivisione e partecipazione,

la comunità di pratica dei programmatori è stata in grado di sviluppare e di far evolvere nel tempo software di alto livello (p.e. Linux)

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 Il paradigma dell’open innovation pone l’enfasi sulla

capacità dell’impresa di costruire e gestire reti con soggetti esterni

 Le reti possono essere:

 verticali: l’impresa collabora con fornitori (a monte) o consumatori

(a valle)

 orizzontali: l’impresa collabora con imprese delle stesso settore  laterali: l’impresa collabora con imprese di settori affini

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L’innovazione si può applicare a due ambiti principali:

di prodotto che consiste nell’ideazione e nella successiva

realizzazione (industrializzazione) di una nuova offerta per il consumatore

di processo che consiste nell’introduzione di una soluzione

organizzativa per ridefinire o migliorare un’attività aziendale, in particolar modo con riferimento al contesto della produzione

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L’innovazione può essere di diverse tipologie:

Radicale (o breaktrough) prevede una nuova generazione di

prodotti o di processi che necessitano di una nuova impostazione del processo produttivo o introducono cambiamenti profondi nelle attività dell’impresa

Derivata: si incentra prevalentemente sul miglioramento e sulla

messa a punto di aspetti particolari o funzioni del prodotto o del processo in questione

Piattaforma: si basa su una piattaforma (per esempio una linea di

prodotti) che permette di poter introdurre dei cambiamenti rispetto ai prodotti (o processi) esistenti, ma con un certo grado di novità, come se fossero di nuova generazione

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Un quadro riassuntivo

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Il processo di innovazione può essere organizzato in due modalità principali:

Sequenziale, le fasi del processo di innovazione

(dall’idea all’industrializzazione del prodotto) vengono eseguite una dopo l’altra senza sovrapposizioni (modello

della grande impresa manageriale)

Simultanea, le fasi sono tra loro parzialmente o

totalmente sovrapposte e svolte in modo parallelo

(modello giapponese)

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Innovazione simbolica: il design

A. Tunisini – T. Pencarelli – L. Ferrucci, Economia e management delle imprese Copyright © Ulrico Hoepli Editore

S.p.A. 2014

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Come abbiamo detto la tecnologia è uno fattori fondamentali nel processo di innovazione:

innovazione technology-based intesa come traduzione e replicazione delle scoperte scientifiche e delle innovazioni tecnologiche in processi e prodotti standard

Da questo punto di vista il design sembra giocare un ruolo marginale:

innovazione design-based, intesa come intervento teso a

qualificare esteticamente prodotti di nicchia, quasi artigianali

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 A questa contrapposizione tra innovazione e design corrisponde una diversa specializzazione industriale

 Le grandi imprese si sono focalizzate sull’innovazione intesa

come incremento delle prestazioni funzionali e tecniche del prodotto (innovazione tecnologica)

 Le piccole e medie imprese, in particolare quelle italiane,

hanno invece puntato sull’innovazione estetica del prodotto (design)

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Verso la convergenza

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Il consumo ha conosciuto nel corso degli ultimi anni una

profonda trasformazione

Acquistano sempre maggiore rilevanza

gli aspetti

simbolici

e immateriali del prodotto

la dimensione della

partecipazione

e

dell’

interazione

fra domanda e offerta

la ricerca di

esperienze

di consumo appaganti e

ricche di significato

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Fine dell’isolamento comunicativo dei consumatori

• Nascono nuove aggregazioni di consumatori (comunità e reti comunicative) che interpretano

e rinnovano significati e prodotti nelle pratiche e nelle relazioni quotidiane

Consumo come comunicazione ed espressione

• Il consumo rappresenta una importante modalità di espressione di valori e di identità

Valore dell’esperienza

• Il consumatore riconosce il valore ad esperienze di

consumo memorabili, a contesti all’interno dei quali viene messo in scena il prodotto e il corredo di significati che lo accompagnano

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Il design italiano nasce con un preciso progetto culturale che si propone di:

qualificare esteticamente prodotti realizzati serialmente opporsi alla standardizzazione imposta dalle logiche della

produzione di massa realizzando prodotti fortemente differenziati e indirizzati a nicchie di consumatori

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 In questi processi di qualificazione estetica, le

competenze artigianali e manifatturiere delle piccole e medie imprese hanno giocato un ruolo

fondamentale

 I designer hanno potuto, attraverso il confronto

sistematico con questi saperi, migliorare e sviluppare i loro progetti raccogliendo indicazioni e

suggerimenti legati all’uso dei materiali e ai processi produttivi

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 L’incontro tra designer e artigiani è stato facilitare

dallo specifico modello di sviluppo industriali italiano basato sui distretti

 Questo modello di organizzazione economica

consente di combinare tra loro flessibilità (piccoli lotti produttivi, differenziazione produttiva) e qualità

(attenzione ai dettagli, cura artigianale del prodotto) produttiva

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Uno degli ambiti dove si è manifestato con maggiore chiarezza questo incontro tra design e artigianato è il vetro di Murano.

 Da un lato il designer, si impegna ad attribuire uno stile

distintivo agli artefatti che progetta

 Dall’altro il maestro vetraio, è sistematicamente impegnato nel

tradurre intuizioni di carattere formale in un prodotto unico

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Nella prospettiva della gestione della conoscenza, il processo di innovazione si struttura in diverse fasi:

• attività di esplorazione (exploration), attraverso la quale l’impresa ricerca nuova conoscenza da valorizzare;

• attività di raccolta e conservazione della conoscenza

prodotta e disponibile entro e fuori l’organizzazione (per esempio consumatori, designer).

• attività di ricombinazione delle diverse conoscenze (e fonti), cruciale nella definizione di traiettorie innovative originali.

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