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L’innovazione
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•
Il rapporto tra l’innovazione e la competitività
•Le fonti dell’innovazione: economia delle reti e
open innovation
•
Il processo di innovazione
•
L’innovazione simbolica: il design
•
L’innovazione e la gestione della conoscenza:
conclusioni
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Invenzione: scoperta di una nuova idea o tecnologia.
Innovazione: trasformazione di una nuova idea o
tecnologia in un prodotto/servizio commercializzato presso i consumatori.
L’innovazione è un processo complesso: non tutte le invenzioni diventano automaticamente innovazioni.
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L’imprenditore gioca un ruolo fondamentale nei processi di
innovazione.
Attraverso la sua capacità di scoprire ambiti di mercato
inesplorati e di introdurre nuove tecnologie crea un differenziale di competitività con le altre imprese.
Questa sua capacità competitiva garantisce una rendita
monopolistica temporanea che distrugge il mercato esistente, creandone uno nuovo (distruzione creatrice).
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Successivamente Shumpeter ha focalizzato
l’attenzione sull’impresa manageriale quale baricentro dei processi di innovazione.
Solo l’impresa di grandi dimensioni ha le risorse e le
competenze necessarie per effettuare gli investimenti a sostegno dell’innovazione
(reparti di R&S, brevetti, comunicazione ecc.).
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Demand pull: l’innovazione nasce dalla domanda di mercato,
attraverso lo studio delle esigenze e i bisogni nuovi,
insoddisfatti, latenti che manifestano i consumatori (effettivi e potenziali).
Technology push: l’innovazione nasce da nuove conoscenze
scientifiche prodotte o nuove disponibilità̀ tecniche che spingono l’impresa verso l’ideazione di un’offerta nuova o migliore.
Design driven: l’innovazione risiede nella capacità di
elaborare significati particolari e distintivi (esperienza ludica, divertimento, immaginazione, bellezza ecc.) e di veicolarli ai consumatori.
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Geografia delle fonti Interne e esterne
Modalità di apprendimento delle conoscenze
Learning by doing, using, exploring and seaching
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Una matrice di riferimento
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Nell’impresa della produzione di massa le fonti principali
dell’innovazione sono le conoscenze di natura scientifica, che attraverso un processo di codificazione diventano patrimonio organizzativo dell’impresa.
Il processo di codificazione si poggia sulla capacità di:
• replicazione delle conoscenze all’interno di processi e prodotti standardizzati (economie di scala cognitive) • capacità di acquisizione di conoscenze esterne e di loro
utilizzo all’interno dell’organizzazione (absorbative capacity)
Innovazione e gestione della conoscenza
A. Tunisini – T. Pencarelli – L. Ferrucci, Economia e management delle imprese Copyright © Ulrico Hoepli Editore
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L’impresa giapponese ha saputo valorizzare le conoscenze detenute dai lavoratori all’interno dell’organizzazione e all’interno del sistema del valore, p.e. con i fornitori.
Secondo Nonaka e Takeuchi (1995)le conoscenze rilevanti per l’innovazione non risiedono
unicamente nella funzione di R&S e non riguardano solo conoscenze scientifiche formalizzate.
Valorizzare le conoscenze tacite:
il modello giapponese
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L’open innovation prevede il superamento del
paradigma dell’innovazione basato sull’impresa
manageriale (gerarchica e accentrata) attraverso:
• la valorizzazione di “saperi esterni” all’azienda (dai fornitori fino ai consumatori finali)
• la nascita di nuove imprese (spin-off, start-up)
basate su idee sviluppate internamente ma che non riescono ad essere impiegate nel business
dell’azienda
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Gli studi di von Hippel sottolineano il ruolo cruciale
che gli utilizzatori giocano nel processo di
innovazione
I
lead user
, o utilizzatori esperti, dispongono di
conoscenze molto evolute e specializzate riguardo al
prodotto e/o al suo contesto d’uso (
learning by using
)
I
lead user
si possono considerare dei pionieri
nell’innovazione, soggetti aperti alla sperimentazione
e in grado di anticipare gli altri consumatori
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Secondo Verona e Prandelli (2006) i lead user hanno specifiche caratteristiche:
• un chiaro beneficio economico connesso all’introduzione
dell’innovazione, e per questo sono interessati a diventare parte attiva, scambiando conoscenze con l’impresa
• un’elevata expertise legata all’esperienza e all’interesse verso uno specifico ambito, molto spesso superiore anche alle
conoscenze interne all’impresa
• una significativa capacità di anticipare, anche di molto tempo, le necessità e le esigenze del mercato (di massa)
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L’elaborazione di conoscenze avanzate da parte dei lead user non
avviene nel vuoto sociale ma attraverso la condivisione della propria esperienza ed il confronto con altri utenti all’interno di comunità di pratica
Le comunità di pratica si fondano su pratiche di lavoro condivise
e distintive che strutturano i modi (partecipazione, reificazione) attraverso cui i saperi professionali vengono selezionati e diffusi (Wenger, 1998)
Le comunità di pratica rappresentano il luogo cardine entro cui si
attivano processi di apprendimento, dove la generazione di nuova conoscenza è inseparabile rispetto al contesto della pratica
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Uno degli esempi più emblematici del ruolo delle comunità di
pratica nell’innovazione è l’open source
Open source prevede che il codice sorgente di un software sia
accessibile e liberamente modificabile dai programmatori
Attraverso questo meccanismo di condivisione e partecipazione,
la comunità di pratica dei programmatori è stata in grado di sviluppare e di far evolvere nel tempo software di alto livello (p.e. Linux)
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Il paradigma dell’open innovation pone l’enfasi sulla
capacità dell’impresa di costruire e gestire reti con soggetti esterni
Le reti possono essere:
verticali: l’impresa collabora con fornitori (a monte) o consumatori
(a valle)
orizzontali: l’impresa collabora con imprese delle stesso settore laterali: l’impresa collabora con imprese di settori affini
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L’innovazione si può applicare a due ambiti principali:
di prodotto che consiste nell’ideazione e nella successiva
realizzazione (industrializzazione) di una nuova offerta per il consumatore
di processo che consiste nell’introduzione di una soluzione
organizzativa per ridefinire o migliorare un’attività aziendale, in particolar modo con riferimento al contesto della produzione
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L’innovazione può essere di diverse tipologie:
• Radicale (o breaktrough) prevede una nuova generazione di
prodotti o di processi che necessitano di una nuova impostazione del processo produttivo o introducono cambiamenti profondi nelle attività dell’impresa
• Derivata: si incentra prevalentemente sul miglioramento e sulla
messa a punto di aspetti particolari o funzioni del prodotto o del processo in questione
• Piattaforma: si basa su una piattaforma (per esempio una linea di
prodotti) che permette di poter introdurre dei cambiamenti rispetto ai prodotti (o processi) esistenti, ma con un certo grado di novità, come se fossero di nuova generazione
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Un quadro riassuntivo
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Il processo di innovazione può essere organizzato in due modalità principali:
• Sequenziale, le fasi del processo di innovazione
(dall’idea all’industrializzazione del prodotto) vengono eseguite una dopo l’altra senza sovrapposizioni (modello
della grande impresa manageriale)
• Simultanea, le fasi sono tra loro parzialmente o
totalmente sovrapposte e svolte in modo parallelo
(modello giapponese)
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Innovazione simbolica: il design
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S.p.A. 2014
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Come abbiamo detto la tecnologia è uno fattori fondamentali nel processo di innovazione:
innovazione technology-based intesa come traduzione e replicazione delle scoperte scientifiche e delle innovazioni tecnologiche in processi e prodotti standard
Da questo punto di vista il design sembra giocare un ruolo marginale:
innovazione design-based, intesa come intervento teso a
qualificare esteticamente prodotti di nicchia, quasi artigianali
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A questa contrapposizione tra innovazione e design corrisponde una diversa specializzazione industriale
Le grandi imprese si sono focalizzate sull’innovazione intesa
come incremento delle prestazioni funzionali e tecniche del prodotto (innovazione tecnologica)
Le piccole e medie imprese, in particolare quelle italiane,
hanno invece puntato sull’innovazione estetica del prodotto (design)
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Verso la convergenza
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Il consumo ha conosciuto nel corso degli ultimi anni una
profonda trasformazione
Acquistano sempre maggiore rilevanza
•
gli aspetti
simbolici
e immateriali del prodotto
•la dimensione della
partecipazione
e
dell’
interazione
fra domanda e offerta
•
la ricerca di
esperienze
di consumo appaganti e
ricche di significato
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Fine dell’isolamento comunicativo dei consumatori
• Nascono nuove aggregazioni di consumatori (comunità e reti comunicative) che interpretano
e rinnovano significati e prodotti nelle pratiche e nelle relazioni quotidiane
Consumo come comunicazione ed espressione
• Il consumo rappresenta una importante modalità di espressione di valori e di identità
Valore dell’esperienza
• Il consumatore riconosce il valore ad esperienze di
consumo memorabili, a contesti all’interno dei quali viene messo in scena il prodotto e il corredo di significati che lo accompagnano
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Il design italiano nasce con un preciso progetto culturale che si propone di:
qualificare esteticamente prodotti realizzati serialmente opporsi alla standardizzazione imposta dalle logiche della
produzione di massa realizzando prodotti fortemente differenziati e indirizzati a nicchie di consumatori
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In questi processi di qualificazione estetica, le
competenze artigianali e manifatturiere delle piccole e medie imprese hanno giocato un ruolo
fondamentale
I designer hanno potuto, attraverso il confronto
sistematico con questi saperi, migliorare e sviluppare i loro progetti raccogliendo indicazioni e
suggerimenti legati all’uso dei materiali e ai processi produttivi
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L’incontro tra designer e artigiani è stato facilitare
dallo specifico modello di sviluppo industriali italiano basato sui distretti
Questo modello di organizzazione economica
consente di combinare tra loro flessibilità (piccoli lotti produttivi, differenziazione produttiva) e qualità
(attenzione ai dettagli, cura artigianale del prodotto) produttiva
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Uno degli ambiti dove si è manifestato con maggiore chiarezza questo incontro tra design e artigianato è il vetro di Murano.
Da un lato il designer, si impegna ad attribuire uno stile
distintivo agli artefatti che progetta
Dall’altro il maestro vetraio, è sistematicamente impegnato nel
tradurre intuizioni di carattere formale in un prodotto unico
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Nella prospettiva della gestione della conoscenza, il processo di innovazione si struttura in diverse fasi:
• attività di esplorazione (exploration), attraverso la quale l’impresa ricerca nuova conoscenza da valorizzare;
• attività di raccolta e conservazione della conoscenza
prodotta e disponibile entro e fuori l’organizzazione (per esempio consumatori, designer).
• attività di ricombinazione delle diverse conoscenze (e fonti), cruciale nella definizione di traiettorie innovative originali.