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LA PASSEGGIATA: SCHEDE

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Academic year: 2021

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SCHEDE

LA PASSEGGIATA:

1. SUPERCINEMA SAVOIA

Particolare dell’edificio. nome: Supercinema Savoia

data: 1925-1927

ubicazione: Viale Regina Margherita progettista edificio: Alfredo Belluomini ceramista: Galileo Chini

stato di conservazione: buono

bibliografia: Pardi, Rizzo, Signorini 1997, pp. 44-49; Polleschi 1994, p. 94. Inaugurato nel 1929 il Supercinema Savoia è il primo edificio che si incontra sul Viale Margherita partendo dal Canale Burlamacca. L’entrata è posizionata sul lato più lungo, di fronte alla piazza Campioni, mentre il lato più corto, che si affaccia sul Viale Margherita, in origine ospitava il famoso “Caffè Savoia”.Nei due timpani simmetrici nel prospetto frontale ci sono delle decorazioni ceramiche, realizzate da Galileo Chini, che rappresentano onde marine e delfini, con al centro il monogramma in blu SC, all’interno di un cerchio.

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2.GRAN CAFFE’ MARGHERITA

Gran Caffè Margherita nome: Gran Caffè Margherita

data: 1928

ubicazione: Viale Regina Margherita 30

progettisti edificio: Alfredo Belluomini - Galileo Chini ceramisti: Galileo Chini e Tito Chini

stato di conservazione: buono

bibliografia: Giusti 1998, pp. 36-37; Pardi, Rizzo, Signorini 1997, pp. 84-87; Polleschi 1994, p. 89; Belluomini Pucci, Borella, Caccia 2005, p. 90.

Il progetto dell’edificio, esempio di tardo Liberty, frutto della collaborazione tra l’architetto Belluomini ed i cugini Galileo e Tito Chini, viene approvato dalla

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commissione edilizia nel 1929. Il Caffè deve sostituire il padiglione preesistente in legno e colonne di ghisa, con lo scopo di diventare il luogo più elegante e ricercato della spiaggia, tale da soddisfare tutte le esigenze della scelta clientela. Anche in questo caso sono significative le parole di Mario Tobino che scrive: “E

siamo arrivati al Gran Caffè Margherita, che aveva grazia ed eleganza. Era

composto di un corpo centrale e due ali. Era fatto di colonnine e vetri ; i

pavimenti erano di legno come sulle tolde, di un bel colore bruno. D’estate era

tutto aperto, l’aria vi regnava da assoluta padrona. Il Margherita era a quel

tempo il locale più elegante di Viareggio, il più aristocratico. Inavvertitamente

aveva cominciato a farsi più popolare nella lotta che ogni estate sosteneva con

l’Eolo, l’altro Gran Caffè. (…)” [ Tobino 1966, p. 86].

Il nuovo immobile viene costruito come un unico edificio con ossatura in cemento armato, con due torrette laterali unite da una grande terrazza, diviso internamente in sala caffè, concerto, biliardo, sala da tè, bar gelateria, veranda e galleria coperta.

Il padiglione per caffè - concerto, punto di incontro dell’intrattenimento della società balneare, si configura come un organismo la cui struttura in cemento armato consente di modellare l’insieme, integrato con l’apparato decorativo. L’impronta orientale, di ascendenza islamica e moresca, si coglie nella forma delle cupole “a cipolla”, che emergono dall’allineamento dei padiglioni lungo l’asse e spiccano per lo scintillio dei materiali policromi di rivestimento (giallo, verde, beige). La maiolica è molto presente nell’edificio, sia con una funzione strutturale, che di rifinitura decorativa; l’utilizzo di ceramica invetriata crea effetti riflettenti di luce e l’abbondanza dell’oro contribuisce, nelle decorazioni fitomorfe e geometriche, ad alleggerire la massa muraria.

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Oltre alle “squame” bicolore, che costituiscono le due cupole simmetriche, inserti ceramici sono presenti anche nei balaustrini del parapetto, di colore verde smeraldo, e in alcune rifiniture, come le strisce dorate con forme fossili, i tasselli geometrici della balaustra, o la decorazione a pigne e ghirlande del soffitto a cassettoni.

Particolare dei balaustrini del parapetto in ceramica verde.

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3.STABILIMENTO BALNEARE BALENA

Particolare della facciata con rosone. nome: Stabilimento balneare Balena

data: 1928

ubicazione: Via Regina Margherita progettista edificio: Alfredo Belluomini ceramista: Galileo Chini

stato di conservazione: L’edificio è stato restaurato recentemente.

bibliografia: Giusti 1998, pp. 38-39; Pardi, Rizzo, Signorini 1997, pp. 96-99; Polleschi 1994, pp. 104-105; Belluomini Pucci, Borella, Caccia 2005, p. 90. L’edificio, monumentale ingresso allo stabilimento balneare, viene realizzato su progetto di Alfredo Belluomini che, già nel 1922, realizza un primo disegno di impianto Liberty.

La massa dell’edificio è scandita in tre parti dalle lesene stilizzate; al centro spicca l’arco rialzato, dalla linea orientaleggiante, che funge da ingresso, sormontato dal rosone in vetro, raffigurante una balena. Il paramento murario è alleggerito e impreziosito dalle ceramiche di Chini e gli inserti in maiolica scandiscono la

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struttura tripartita dell’edificio. Le decorazioni, inserite nel modulo quadrato o rettangolare, assumono forme geometriche o vegetali legate agli stilemi déco, ed i colori utilizzati sono il blu, il verde intenso, il rosso e l’oro, che creano suggestive vibrazioni di luce e alleggeriscono la tessitura architettonica dell’edificio.

Particolare della decorazione della sommità di una lesena

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4. VILLINO ARRIGHI

Villino Arrighi, prospetto angolo. Nome: Villa Arrighi

data: 1925 (ristrutturazione)

ubicazione: Via Manin angolo Via Zanardelli progettista edificio: Alfredo Belluomini ceramista: Galileo Chini

stato di conservazione: buono

bibliografia: Polleschi 1994, pp. 130-133.

L’edificio viene costruito nel 1925 come pensione di proprietà della famiglia Crastan. Successivamente viene venduto al signor Arrighi che lo trasforma in abitazione privata, mantenendo le facciate originali. La costruzione rivela gli stilemi tipici dell’architettura di Belluomini come le fasce, i bugnati, le cornici in marmo, i parapetti a colonnine di marmo e timpani rinascimentali. La decorazione in ceramica ha una grande importanza nella tessitura della facciata: nel sottogronda troviamo fasce e piastrelle alternate con motivi floreali, mentre, nella fascia mediana dell’edificio, si possono ammirare decorazioni con amorini e tartarughe, recanti motti e incastonate in elaborate cornici di forma quadrata.

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Particolare della decorazione in ceramica.

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5.HOTEL LIBERTY

Particolare della facciata dell’Hotel Liberty. Nome: Hotel Liberty

data: 1924

ubicazione: Viale Carducci 18

progettista edificio: Alfredo Belluomini ceramista: Galileo Chini

stato di conservazione: buono

bibliografia: Belluomini Pucci 1999, p. 31; Polleschi 1994, pp. 46, 124-129; Borella, Serafini 2000, p. 160.

L’Hotel Liberty nasce come ampliamento della Villa Castaldi ed il progetto, realizzato da Belluomini, si limita al rialzamento di un solo piano, lasciando il prospetto praticamente identico, composto da due piani. Nella metà degli anni Settanta un nuovo intervento cambia ancora la struttura, rialzando di un piano l’edificio e spostando la balaustra originale, in ferro battuto, all’ultimo piano. La decorazione ceramica è di Galileo Chini e interessa la parte sopra i timpani del primo piano e le fasce sotto le finestre del secondo. I soggetti delle decorazioni

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rimandano al gusto neorinascimentale, presente soprattutto nel primo repertorio di Galileo e comprende putti rinascimentali al piano nobile e festoni, di stampo classicheggiante, al secondo piano.

Particolare della decorazione sopra il timpano del primo piano.

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6. VILLINO TOLOMEI

Prospetto d’angolo del Villino Tolomei. nome: Villino Tolomei (prima Villino Bertoli)

data: 1920/1930

ubicazione: Viale Carducci 20, ang. Via Verdi progettista edificio: Alfredo Belluomini ceramista: Galileo Chini

stato di conservazione: buono

bibliografia: Polleschi 1994, pp. 134-137; Polleschi 2002, p. 195; Borella, Serafini 2000, pp. 159-161.

Il Villino viene edificato intorno al 1850 e pochi anni dopo viene acquistato dalla famiglia Bertoli di Lucca, che tra il 1920 e il 1930, incarica Belluomini della ristrutturazione dell’edificio. Il bugnato in marmo cipollino e i parapetti dei terrazzini, in ferro battuto, non vengono modificati e la fascia marcapiano viene decorata con piastrelle policrome della Manifattura Chini. Le finestre del primo piano sono ornate con cornici e decorazioni geometriche in ceramica. La balaustra

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che delimita il tetto è abbellita con un fregio a motivi floreali in ceramica, intervallato da puttini con ghirlande e astratte volute fitoformi.

Particolare del fregio con figure marine del marcapiano.

Particolare della balaustra con la decorazione ceramica.

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7. VILLINO VIALE CARDUCCI

Particolare della decorazione ceramica. Data: 1920

ubicazione: Viale Carducci 6A

progettista edificio: Capomastro Demetrio Petrucci ceramista: Manifattura Chini

stato di conservazione: A causa della vicinanza al mare e alla presenza del vento, questa decorazione in ceramica si presenta molto deteriorata e necessita di un immediato intervento di restauro.

bibliografia: Polleschi 2002, pp. 170-172 e 212.

L’impostazione architettonica di questo edificio è di derivazione eclettica.

La decorazione ceramica è limitata al tondo che si trova al piano terra tra la porta e le due finestre e presenta un motivo geometrico incentrato sui toni del verde.

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8. VILLINO VIALE CARDUCCI

Prospetto sul Viale Carducci. Data: 1912

ubicazione: Viale Carducci 6

progettista-costruttore: Capomastro Demetrio Petrucci ceramista: Galileo Chini

stato di conservazione: buono

bibliografia: Belluomini Pucci 1999, p. 27; Cefariello Grosso 1982, p. 21; Cefariello Grosso, Monti 1989, p.167; Polleschi 2002, pp. 86-87 e 203.

Di gusto specificatamente Art Nouveau è questo villino sul Viale Carducci, di cui non è pervenuta la proprietà originaria. Le balaustre in ferro battuto dei due balconcini e il rosone, anch’esso di ferro battuto, attestano la maestria degli artigiani che operavano in quel periodo.

La Manifattura Chini ha eseguito le splendide decorazioni in ceramiche della facciata: nel sottogronda troviamo putti neorinascimentali con motivi floreali e

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geometrici e nella finestra chiusa del vano scale al primo piano, risalta una figura di donna di derivazione “Secessionista”. La donna, in piedi e a figura intera, rappresenta un’iconografia rarissima del repertorio di Chini, che di solito preferisce raffigurare i volti femminili dai lunghi capelli o mezzi busti di fanciulle, che a volte sono ninfe neorinascimentali, e altre volte assumono i toni più cupi e sensuali, derivati dalle illustrazioni di Beardsley.

La figura femminile in piedi e frontale è avvolta in una tunica classica molto pieghettata, che risente dei modelli degli abiti disegnati da Mariano Fortuny, ed è presentata come una cariatide che guarda fissa verso il mare di fronte, circondata da una lussureggiante composizione di fiori colorati e stilizzati.

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9. VILLINO TACCHI

Facciata di uno dei due villini simmetrici sul Viale Margherita nome: Villino Tacchi

data: 1924

ubicazione:Viale Carducci 34 e 37 progettista edificio: Raffello Brizzi ceramista: manifattura Chini

stato di conservazione: Le ceramiche si presentano molto deteriorate: il vento libeccio e la salsedine marina hanno contribuito a danneggiare la copertura vetrosa ed hanno corroso la superficie.

bibliografia: opera inedita

Questi due edifici sono identici nella struttura architettonica, scandita su tre piani e caratterizzata dal balcone con aperture a trifore, separate da colonnine abbinate al primo piano e da una successione di cinque finestre all’ultimo piano. Anche la decorazione in maiolica è simmetrica e speculare nei due villini ed è collocata sopra le due aperture del piano terra. I pannelli raffigurano da un lato due figure di pesci con al centro una stella marina, dall’altro tre barche a vela stilizzate. La

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datazione, fornita dal proprietario dell’edificio, colloca i due pannelli intorno al 1924: il trattamento dello sfondo di colore blu intenso, con spruzzatore d’oro, ed il tema iconografico, ripreso dal repertorio figurativo più volte affrontato da Chini, ma reso in questo caso con forme meno raffinate ed in rilievo, possono indurre a ipotizzare una attribuzione a Tito Chini.

Particolare della decorazione in ceramica.

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10. VILLINI GEMELLI

Decorazione ceramica in angolo.

data: 1923

ubicazione: Viale Carducci 57 e 58 progettista edificio: Alfredo Belluomini ceramista: Manifattura Chini

stato di conservazione: Le decorazioni in ceramica non si presentano particolarmente danneggiate, anche se vi sono dei distacchi di colore in alcune zone.

bibliografia: Polleschi 1994, pp. 152-154.

I due Villini sono identici e simmetrici e sono stati progettati da Belluomini come depandances dell’Hotel Imperiale, del quale mantengono la tipologia architettonica.

Galileo Chini ha realizzati la decorazione in ceramica che riguarda il primo piano di entrambi gli edifici: pannelli ceramici che riproducono barche a vela stilizzate dai colori intensi e sgargianti, che si alternano alle finestre e abbracciano lo spigolo d’angolo dell’edificio.

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11. VILLA AMOR OMNIA VINCIT

Prospetto d’angolo della villa. Nome: Villa Amor Omnia Vincit

data: 1909

ubicazione: Via Carducci 59 angolo Via Giusti progettista edificio: Alfredo Belluomini ceramista:Galileo Chini

stato di conservazione: buono

bibliografia: Polleschi 2002, p. 198; Borella, Serafini 2000, pp. 156-157.

Il Villino Amor Omnia Vincit attesta la prima decorazione ceramica della Manifattura Chini a Viareggio: in facciata si legge il nome del committente, Giovanni Brunetti, la data di realizzazione, 1909, e il nome del decoratore, Galileo Chini. L’apparato decorativo ceramico è molto suggestivo e articolato ed è concentrato nella parte alta dell’edificio. Sopra la porta di ingresso si può ammirare una decorazione orizzontale che raffigura un vaso classicheggiante con motivi vegetali, posto tra due barche a vela. La fascia decorativa in ceramica del marcapiano presenta due motivi differenti: in facciata troviamo dei putti

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neorinascimentali che sorreggono voluminose ghirlande di fiori e frutti e, nel prospetto laterale, un motivo geometrico a scacchiera di colore verde. Le finestre del secondo piano sono intervallate da inserti ceramici che raffigurano barche a vela stilizzate, mentre, nel fregio del sottogronda, si alternano vasi con fiori alle parole scritte sopra ogni finestra: Amor Omnia Vincit.

Particolare del fregio marcapiano con un putto che sorregge la ghirlanda.

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12. HOTEL EXCELSIOR

Particolare della facciata. Nome: Hotel Excelsior

data: 1923

ubicazione: Viale Carducci 88

progettista edificio : Alfredo Belluomini ceramista: Galileo Chini

stato di conservazione: le decorazioni delle lunette presentano lacune bibliografia: Giusti 1998, pp. 56-57; Polleschi 1994, pp. 158-161.

L’Hotel Excelsior è una delle strutture alberghiere più importanti della città, simbolo del turismo elitario degli anni Venti, che ha contribuito a creare il mito di Viareggio come “Perla del Tirreno”, rendendola famosa nel mondo. L’Hotel ha subito, nel corso del tempo, una serie di interventi di ampliamento e di ristrutturazione iniziati nel 1923 con Alfredo Belluomini, al quale si devono l’inserimento della cupola centrale, il loggiato sul lato destro, che rende simmetrico il fronte, e il portale d’ingresso a serliana. La cupola richiama quelle del “Gran Caffè Margherita” e degli stabilimenti balneari Bertuccelli e Martinelli,

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ha una copertura “a squame”e si eleva al centro del possente volume di forma eclettica.

Galileo Chini ha partecipato fin dall’inizio alla ristrutturazione dell’edificio e a lui si devono le decorazioni in ceramica, che si possono ammirare nelle lunette delle finestre in facciata, nel salone da pranzo e nel vasto ingresso. Anche i soffitti dell’ultimo piano sono stati decorati da Chini, ma oggi purtroppo sono scomparsi. I motivi decorativi si inseriscono con eleganza nel tessuto architettonico ed hanno per soggetto elementi floreali e marini.

Particolare di una lunetta.

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13. HOTEL MARCHIONNI

Particolare della facciata. Nome: Hotel Marchionni

data: 1923

ubicazione: Piazza Puccini

progettista edificio: Alfredo Belluomini ceramista: Galileo Chini

stato di conservazione: Lo stato di conservazione attuale delle ceramiche non è buono.

bibliografia: Polleschi 1994, pp. 66 e 167.

Situato di fronte all’Hotel Excelsior si trova l’ultimo edificio della Passeggiata che abbiamo preso in esame; l’Hotel Marchionni, ristrutturato nel 1923 da Belluomini. La facciata, piuttosto semplice e lineare, viene impreziosita dalle decorazioni in ceramica della Manifattura Chini nella fascia terminale dell’ultimo piano. Le formelle in ceramica sui toni del rosso e del verde creano dei motivi geometrici a scacchiera negli spazi tra le finestre, mentre nel sottogronda spicca una fascia in piastrelle sui toni caldi del giallo.

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LE ARCHITETTURE DELLA CITTA’:

14 ARCICONFRATERNITA DELLA MISERICORDIA

particolare della facciata su Via Cavallotti ubicazione: Via Cavallotti

periodo: 1925

progettista edificio: Alfredo Belluomini ceramista: Galileo Chini

stato di conservazione: L’edificio e le ceramiche hanno subito un intervento di restauro nel decennio scorso.

bibliografia: Giusti 1989, p. 97; Polleschi 1994, pp. 184-193; Borella, Serafini 2000, p. 123; Belluomini Pucci, Borella, Caccia 2005, p. 142.

L’edificio della Confraternita della Misericordia di Viareggio è uno degli esempi più rappresentativi della sintesi tra apparato decorativo ceramico e linguaggio architettonico e tale rapporto è espresso sin dal progetto. La decorazione in ceramica traslucida di Chini interessa la fascia del sottogronda, la ghiera d’arco

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delle finestre (trifore) laterali e centrali (quadrifore) ed è concentrata soprattutto nella parte centrale dell’edificio.

Nelle decorazioni Chini utilizza colori molto intensi come i blu, i verdi ed i rossi, resi ancora più brillanti perché accostati all’oro, ed i soggetti iconografici provengono dal mondo rinascimentale fiorentino. Nella fascia del sottogronda e sopra le aperture, ripartite da esili colonne marmoree con capitello ionico, sono presenti motivi geometrici a scacchiera e a zig-zag. Nel pannello centrale sono rappresentate, ai lati del grande stemma della Arciconfraternita, due figure allegoriche, riconoscibili dalle iscrizioni contenute nei libri che mostrano: a sinistra la Misericordia con l’attributo della croce e a destra la Carità, che ricorda la sibilla delfica di Michelangelo nella Cappella Sistina.

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15. CAPPELLA DEL PRETE

Particolare della cappella con il pannello ceramico ubicazione: Cimitero Comunale di Viareggio

periodo: 1922

ceramista: Manifattura Chini

stato di conservazione: In generale l’opera è in buono stato di conservazione, anche se vi sono delle vistose lacune nel volto e nelle mani della figura femminile a destra.

bibliografia: opera inedita

Il grande pannello in ceramica di Galileo Chini è collocato nella parte superiore della cappella della famiglia Del Prete, tra due vetrate di forma allungata.

Il soggetto iconografico è attinto dalla tradizione rinascimentale e riproduce la Madonna della Misericordia, secondo un impianto rigidamente frontale e monumentale. Ai piedi della Madonna sono raffigurati tre personaggi: un uomo

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inginocchiato in preghiera, una donna velata ed un bambino a mani giunte, in abiti rinascimentali.

La scena si svolge in un prato fiorito e alle spalle della Madonna è raffigurato un cielo infuocato con i colori del tramonto e scandito dal gioco prospettico delle nuvole.

In basso a destra è visibile una iscrizione con il marchio di fabbrica, la graticola, e il nome della Manifattura, “premiata fabbrica Fornaci di S. Lorenzo Chini e C. Mugello”.

Particolare della lacuna

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16. CAPPELLA TOLOMEI

Lunetta della Cappella Tolomei ubicazione: Cimitero Comunale di Viareggio

periodo: 1925 circa

ceramista: Manifattura Chini

stato di conservazione: è presente una vistosa crepa che dalla spalla della Madonna arriva al mento del Bambino.

bibliografia: opera inedita

La cappella della famiglia Tolomei è posizionata a pochi metri di distanza dalla cappella Del Prete e nella lunetta della porta di ingresso, presenta un pannello in ceramica, che riproduce una Madonna col Bambino benedicente. I volumi delle due figure emergono plasticamente dal fondo, trattato a motivi geometrici, e le lumeggiature e le pieghe delle vesti contribuiscono a sottolineare le forme.

Confrontando questa opera con il pannello della cappella Del Prete si notano molteplici analogie di stile e di tecnica che possono indurre a ipotizzare una stessa mano in entrambe. Le analogie sono evidenti nella somiglianza dei volti, come lo sguardo abbassato presente anche nella Madonna della Misericordia, nel

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trattamento dei volumi, dei capelli, dei gioielli e delle vesti. Anche la tecnica utilizzata è analoga: le parti più delicate, come i volti, sono state prodotte a parte e poi inserite nel pannello, ritagliando lo spazio tra le piastrelle. Tuttavia lo stile meno raffinato, evidente ad esempio nel trattamento dei capelli e delle sfumature, ed un diverso modo di affrontare lo sfondo, reso qui con un motivo geometrico, avvicina l’opera alla produzione di Tito Chini, direttore della manifattura dal 1925.

Particolare dei due volti di Madonna a confronto.

Particolare dei due volti di bambino a confronto

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17. PENSIONE BELVEDERE

Facciata della Pensione Belvedere su Via Giusti ubicazione: Via Giusti 32

periodo: 1923

ceramista: Galileo Chini

stato di conservazione: la decorazione in ceramica, soprattutto nella parte laterale dell’edificio, ha perso la brillantezza e l’intensità del colore. In

alcuni punti si trovano lacune.

bibliografia: Belluomini Pucci 1999, p. 30.

La decorazione in ceramica di questo edificio è stata prodotta dalla Manifattura Chini, intorno al 1923, ed interessa una grande porzione del paramento murario concentrata al primo piano, nella fascia sopra le porte finestre, e prosegue anche nel prospetto che si affaccia sul giardino. Il motivo decorativo è composto da piastrelle di forma quadrata e intreccia con abilità elementi geometrici e stilizzati a forme classicheggianti.

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Nella fascia sopra le finestre, incorniciata da festoni rigogliosi di frutti, fiori e nastri rossi,la superficie è trattata con motivi geometrici a scacchiera di colore bianco e rosso, ai quali si sovrappone, creando un effetto di profondità, una grande lunetta semicircolare con motivi vegetali.

Tra le due finestre si trova un altro motivo decorativo, sottolineato da una finta cornice in rilievo, che raffigura un elemento vegetale con grandi foglie verdi, contenuto da un vaso a volute dorato e avvolto da nastri rossi.

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18. PENSIONE PAOLINA

Facciata della Pensione Paolina.

ubicazione: Viale Buonarroti 21 periodo: 1923

progettista edificio: Alfredo Belluomini ceramista: Galileo Chini

stato di conservazione: l’edificio è stato restaurato.

bibliografia: Polleschi 1994, pp.170-171; Borella, Serafini 2000, p. 118.

L’edificio, progettato da Belluomini, in origine era composto da due piani, scanditi dai due balconcini del secondo piano ed il balcone del primo, ma, in epoca recente, è stato rialzato ed è stata aggiunta una grande finestra.

L’intervento, piuttosto limitato, del Chini comprende una formella romboidale che raffigura una barca a vela stilizzata, inserita tra le due finestre del secondo piano,

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e due “occhi di bove”al primo piano. Le sommità delle finestre sono decorate con piastrelle a forma di fiore o di elementi geometrici.

Particolare della fascia sopra la finestra del primo piano.

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19. VILLINO AMORETTI

Facciata di Villa Amoretti ubicazione: Piazza D’Azeglio

periodo: 1925

progettista edificio: Alfredo Belluomini ceramista: Galileo Chini

stato di conservazione: sia l’edificio che la fascia in maiolica si presentano in buono stato di conservazione.

bibliografia: Polleschi 1994, pp. 212-213; Belluomini Pucci, Borella, Caccia 2005, tavola 33.

L’edificio originale, risalente al 1880/85, e costituito da un solo piano, viene ristrutturato e sopraelevato con l’intervento dell’ architetto Belluomini nel 1925. I primi tre piani sono costituiti da un falso bugnato rinascimentale ad intonaco, il portone è incorniciato con marmo bianco di Carrara ed i vetri piombati presentano una decorazione con uccelli.

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La decorazione in maiolica, prodotta dalla Manifattura Chini, comprende una fascia con motivi geometrici policromi ed è collocata al terzo piano, sotto e sopra le eleganti trifore del loggiato che corre lungo tutta la facciata.

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20. VILLA ADRIANA

Particolare dell’edificio Ubicazione: Via Catalani 6

periodo: 1928 circa ceramista: Tito Chini

stato di conservazione: buono bibliografia: opera inedita

Villa Adriana si trova a Nord della città, in una posizione vicino al mare. La facciata della villa è composta da due piani ed una mansarda, ed il paramento murario, in laterizio, è articolato da elementi in travertino, che scandiscono la tripartizione dell’edificio, e incorniciano le aperture. Di gusto medievale sono le finestre centinate a forma di bifora e trifora ed i balconi, caratterizzati da esili colonne con fantasiosi capitelli. La decorazione in ceramica riguarda le lunette del primo piano e la fascia del sottogronda, intervallata dalle finestre della mansarda. Nelle lunette è presente un motivo decorativo geometrico, che contiene elementi vegetali, realizzato con colori brillanti come il blu, il giallo, il verde. Lo stesso motivo è presente nella decorazione di lunette eseguite da Galileo Chini in edifici

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della Versilia, come quelle del vicino Hotel Excelsior, ma soprattutto quelle realizzate per la Farmacia Di Ciolo a Forte dei Marmi.

Nelle lunette delle trifore, del prospetto laterale, è raffigurato lo stemma con il leone, all’interno di un medaglione, sorretto da due delfini con tridente. Lo stesso motivo del leone è presente nella fascia del sottogronda, che alterna la figura del feroce animale a ghirlande e fiori blu.

L’attribuzione di questa decorazione alla produzione di Tito Chini è stata proposta da Alessandra Belluomini Pucci, direttrice del “Centro studi Liberty e Déco”, sulla base delle tavole di campionario della manifattura.

Particolare di una lunetta

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21. VILLA ARGENTINA

Particolare del pannello con putti in facciata. ubicazione: Via A. Fratti angolo Via Vespucci

periodo: 1925-1930

progettista edificio: Francesco Luporini e Alessandro Lippi ceramista: Galileo Chini

stato di conservazione: attualmente in fase di restauro. I lavori sono diretti dalla Soprintendenza per i Beni Culturali di Lucca.

bibliografia: Giusti 1989, pp.87- 89; Polleschi 1994, pp.227- 233; Giusti 1998, pp.48- 51; Belluomini Pucci 1999, p. 32; Borella, Serafini 2000, pp.158- 259 ; Palchetti 2003, pp.38- 39 .

Un primo edificio a destinazione residenziale e commerciale viene realizzato nel 1925 su progetto di Francesco Luporini per Raffaello Pinelli. Dal disegno, conservato presso il Centro Documentario Storico di Viareggio, è possibile ricavare l’impianto originario dell’edificio che, di forma poligonale, presenta i prospetti scanditi dalla successione di aperture architravate intervallate ritmicamente da colonnini e specchiature.

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Il passaggio di proprietà alla signora Oytana comporta un progetto di ampliamento che viene presentato, l’anno successivo, dall’ingegnere Alessandro Lippi.

La villa espone una delle maggiori testimonianze di ceramiche destinate all’architettura prodotte dalle Fornaci Chini di San Lorenzo a partire dal 1926. Le fasce ceramiche sono formate da specchiature piastrellate di varie tipologie decorative e cromatiche: i motivi a scacchiera di gusto Secessione incorniciano putti canefori alternati a trionfi vegetali di fiori e frutti. L’allestimento decorativo rielabora i motivi tradizionali delle maioliche del Rinascimento fiorentino, riconducibili anche al gioco cromatico dei verdi, dei gialli e dei blu.

Nel salone interno, al piano terra, un grande trittico di tela dipinta, eseguito dal pittore Giuseppe Biasi, riveste un’intera parete e raffigura scene di gusto spiccatamente orientale, sul tema dell’amore e del matrimonio.

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22. VILLINO BERTOLUCCI

prospetto laterale del Villino Bertolucci ubicazione: Via Saffi

periodo: 1919

progettista edificio: Achille Orzali da Lucca ceramista: Manifattura Cantagalli

stato di conservazione: le decorazioni in ceramica policroma presentano numerose crettature superficiali ed il colore ha perso intensità e brillantezza.

bibliografia: opera inedita

Achille Orzali da Lucca realizza il progetto di questo edificio per Giuseppe Bertolucci e nel disegno originale, conservato presso il Centro Documentario Storico di Viareggio, sono evidenti i richiami Liberty nelle balaustre dei terrazzi, che oggi appaiono modificati, e nelle decorazioni dei timpani delle aperture.

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La decorazione in maiolica, che circonda le finestre della facciata, è diversa da quella, molto semplice, che si può vedere nel progetto del 1919 ed è quindi probabile che sia stata eseguita in una fase successiva.

Ciascuna finestra è circondata da una fascia a piastrelle rosa di forma rettangolare che, alle quattro estremità, presenta dei motivi vegetali stilizzati. Sopra le finestre si alternano ripetutamente un volto di donna frontale e una testa di tigre, che sovrastano un cartiglio riportante una scritta ormai illeggibile.

Si può ipotizzare che la decorazione di questo villino, che si distingue fortemente dalla produzione di Chini, sia stata eseguita dalla manifattura fiorentina Cantagalli, che ha ornato con le proprie maioliche altri edifici progettati dall’architetto Achille Orzali, come la Villa Fontana a Lucca [Ilg 2002, p. 217].

particolare della decorazione con volto femminile

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23. VILLINI GEMELLI

Prospetto della facciata sulla via Buonarroti ubicazione: Via Buonarroti 147

periodo: anni Venti ceramista: Galileo Chini stato di conservazione: buono

bibliografia: Giusti, 1998, pp. 52-53; Polleschi, 2002, p. 219.

Costruiti intorno agli anni Venti, gli edifici presentano uno sviluppo prevalentemente longitudinale e uno schema regolare di aperture e specchiature, predisposte ad accogliere la serialità dei rilievi ceramici.

La decorazione in ceramica traslucida risente degli echi orientaleggianti, importati da Chini dopo il viaggio in Siam, ed è composta da una successione seriale di teste di drago o mostri marini a bocca aperta, di colore verde bottiglia e blu. Lo stesso tipo di ceramica è impiegata anche per decorare i balaustrini dei terrazzi.

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Particolare della decorazione in ceramica traslucida verde della parte superiore delle finestre con teste di draghi o mostri marini.

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24. VILLA GIANNECCHINI

Particolare del pannello in ceramica al primo piano Ubicazione: Via XX Settembre 36

periodo: anni Settanta

ceramista: manifattura locale

stato di conservazione: il pannello originale è stato sostituito con una copia negli anni Settanta.

bibliografia: opera inedita

L’edificio è situato all’inizio di Via XX Settembre, a due isolati dal viale a mare, e presenta una struttura a due piani con balcone e giardino sul davanti.

Il pannello originale in ceramica, risalente al 1902, prodotto dalla Manifattura Chini di Borgo San Lorenzo, era collocato al centro della facciata, tra le due porte finestre del primo piano. La decorazione riproduceva un festone vegetale con frutti e nastri rossi, secondo il gusto neorinascimentale presente nella produzione della Manifattura di Borgo San Lorenzo del primo Novecento.

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25. VILLINO MINA

Facciata del Villino Mina ubicazione: Via XX Settembre 92

periodo: anni Venti ceramista: sconosciuto

stato di conservazione: le parti in ceramica sono ben conservate bibliografia: opera inedita

La decorazione di questo Villino è limitata alle nove piastrelle poste a cornice della finestra e della porta finestra del primo piano. Ciascuna piastrella ha un soggetto diverso e rappresenta un animale stilizzato realizzato con colori molto intensi e brillanti: da sinistra si possono riconoscere un gallo, una rana, uno stambecco, un cigno, alcuni pesci e un caprone.

particolare di due piastrelle

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ubicazione: Via Buonarroti ang. Via D’Annunzio periodo: 1923

progettista edificio: Alfredo Belluomini ceramista: Galileo Chini

stato di conservazione: in restauro

bibliografia: Polleschi 1994, pp. 234-235; Borella, Serafini 2000, pp.158-159; Polleschi 2002, pp. 150-151 e 211.

La Villa è il frutto della collaborazione di Belluomini e Chini e rivela pienamente l’armonia tra il linguaggio architettonico e quello decorativo.

La struttura dell’edificio presenta gli elementi riconoscibili dello stile del Belluomini come il paramento murario a fasce parallele del piano terra, l’elegante cornice in marmo di Carrara che fa risaltare il portone e la fascia marcapiano aggettante.

La decorazione ceramica interessa la parte alta dell’edificio ed è caratterizzata da motivi neorinascimentali: putti con vesti fluttuanti reggono ghirlande composte da motivi vegetali stilizzati, con astratte volute e nastri dalle linee sinuose.

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particolare della fascia in ceramica con iscrizione ubicazione: Piazza D’Azeglio

periodo: 1924

progettista edificio: Alfredo Belluomini ceramista: Galileo Chini

stato di conservazione: buono

bibliografia: Polleschi 1994, pp. 202-207

L’edificio, progettato da Belluomini, è articolato su due piani, separati da un grande terrazzo con colonnine marmoree, e coronato da una balaustra. La superficie è trattata a bugnato e nel sottogronda sono presenti due fasce riccamente decorate e intervallate da stemmi. Al piano terreno, sopra la finestra, è presente una piccola fascia di mattonelle in ceramica, prodotte dalla Manifattura di San Lorenzo, dove compare la scritta in oro su fondo blu: “ hic manebimus optime”.

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Particola della facciata con fascia in ceramica ubicazione: Via Cavallotti 137

periodo: fine Ottocento ceramista: Manifattura Chini stato di conservazione: buono bibliografia: opera inedita

La decorazione ceramica di questo edificio, costruito alla fine dell’Ottocento, è concentrata nella fascia sottogronda ed è stata prodotta dalla Manifattura Chini. Il motivo decorativo riproduce una pianta erbacea di colore bianco, della famiglia delle papaveracee, e si estende in orizzontale guidato dalla linea ondulata e sinuosa dello stelo. Tale motivo è riscontrabile nel repertorio iconografico della produzione della Manifattura del Mugello di fine Ottocento, anche se è più diffuso nel vasellame, dove il fiore e lo stelo assumono, talvolta, un valore strutturale e di sottolineatura delle forme [Cefariello Grosso 1999, p. 12]. Le informazioni su questo villino sono state fornite dalla proprietaria.

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29. VILLINO VIA BERTINI

Particolare del primo piano Ubicazione: Via Bertini angolo Via Fratti

periodo: 1926

ceramista: Manifattura Chini

stato di conservazione: Le parti in ceramica si presentano in stato di degrado, soprattutto nel prospetto che si affaccia sulla Via Fratti.

bibliografia: opera inedita

L’edificio, risalente ad i primi anni del Novecento, oggi risulta suddiviso tra più proprietari. Le decorazioni in ceramica interessano la fascia del marcapiano, le finestre del primo piano ed il sottogronda. Le piastrelle quadrate sono di due dimensioni, quelle più piccole sono lisce e di colore verde e azzurro, mentre le più grandi hanno una decorazione in rilevo con lumeggiature dorate e raffigurano rose e pigne. L’attribuzione di queste ceramiche è stata proposta da Alessandra Belluomini Pucci.

Particolari delle piastrelle

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30. VILLINO VIA LEOPARDI

Prospetto d’angolo tra via Leopardi e via Maroncelli ubicazione: Via Leopardi 79

periodo: 1926

ceramista: sconosciuto

stato di conservazione: buono bibliografia: opera inedita

Il villino d’angolo presenta una fascia, decorata con piccole piastrelle in ceramica traslucida, al primo piano, che ha la funzione di raccordare i due prospetti. La decorazione, di ceramista sconosciuto, è limitata alle piccole piastrelle quadrate, di colore verde e arancio, collocate nella fascia e sopra le quattro finestre.

Esempi analoghi di piccoli inserti ceramici nel tessuto murario si trovano in edifici vicini a questo villino, come le due case di via Sauro 26 e 73.

La data dell’edificio, Anno 1926, è iscritta all’interno di un ovale collocato sopra le finestre.

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31.VILLINO TETTOIA VIA FRATTI

Particolare della decorazione

Ubicazione: Via Fratti 780 periodo: anni Venti

ceramista: Manifattura Chini

stato di conservazione: Le decorazioni presentano crepe e cadute della copertura vetrosa

bibliografia: opera inedita

La tipologia della casa tettoia è molto diffusa a Viareggio tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento e di solito comprende un solo piano, con giardino su due o più lati. La decorazione di questo edificio è limitata ad una fascia di piccole piastrelle con un motivo decorativo a scacchiera, di colore giallo e verde, con al centro una formella circolare con disegni in oro. Anche in questo caso l’attribuzione è facilitata dalla presenza di tavole campionario della manifattura di San Lorenzo [Cefariello Grosso 1999, p. 29].

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32.VILLINO TETTOIA VIA ZARA 27

Particolare del prospetto su Via Zara Ubicazione: Via Zara 27

periodo: 1929 circa

ceramista: Manifattura Chini

stato di conservazione: l’edificio è stato restaurato recentemente bibliografia: opera inedita

La decorazione ceramica di questo villino riguarda la fascia del sottogronda, con motivi vegetali ripetuti, e la sommità delle finestre, impreziosita con piastrelle traslucide di colori diversi, che creano un motivo a scacchiera.

L’attribuzione di questa decorazione ceramica è stata proposta da Alessandra Belluomini Pucci, sulla base del campionario della manifattura.

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33.VILLINO TETTOIA VIA ZARA 36

Particolare del prospetto su Via Zara Ubicazione: Via Zara 36

periodo: 1929

ceramista: Manifattura Chini

stato di conservazione: l’edificio è stato ristrutturato nel 1977 bibliografia: opera inedita

Le tre finestre del prospetto su Via Zara di questo “villino tettoia”, posizionato proprio di fronte al precedente, presentano, sulle piattabande, una decorazione realizzata con piastrelle in ceramica. La fascia della prima e la terza finestra è composta da piastrelle lisce di colore verde, con un disegno geometrico in oro, mentre, la decorazione sopra la finestra centrale, comprende cinque piastrelle in rilievo, raffiguranti una grande rosa stilizzata, che richiama quelle prodotte dalla manifattura “Arte della Ceramica”, ispirate allo stile della Scuola di Glasgow. La fascia in maiolica verde e oro si può confrontare con la tavola campionario della manifattura Chini degli anni Venti, dove troviamo un analogo motivo decorativo di gusto orientaleggiante [ Cefariello Grosso 1999, p. 96].

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Particolare della decorazione in verde e oro

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34. VILLINO VIA VESPUCCI

Particolare della facciata Ubicazione: Via Vespucci 85

periodo: fine Ottocento- primi Novecento ceramista: sconosciuto

stato di conservazione: buono bibliografia: opera inedita

La facciata di questo villino di Via Vespucci è scandita in due parti da un marcapiano, decorato con pigne in rilievo, che separa il piano terra, trattato a finto bugnato, dal primo piano, articolato da numerosi elementi ornamentali. La decorazione in ceramica riguarda la fascia del sottogronda, con un motivo di foglie su fondo blu, e le sommità delle due finestre. Qui tra due testine di putti in rilievo, sempre in ceramica, si trova una fascia di piastrelle quadrate, che rappresenta un motivo di bacche e foglie, forse di alloro.

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BEPPE DOMENICI:

35. CHIESA DI S. ANTONIO

Facciata della Chiesa di S. Antonio ubicazione: Piazza Sant’ Antonio

periodo: 1949 [Concessione edilizia n. 183 del 1949] ceramista: Beppe Domenici

stato di conservazione: buono bibliografia: opera inedita

La Chiesa di Sant’ Antonio, che si trova nella piazza omonima, presenta una facciata tripartita, scandita da tre aperture al piano terra ed una finestra cieca centrale. L’articolazione della facciata è sottolineata da elementi in intonaco rosa, mentre le superfici piane sono rivestite in laterizio. Le decorazioni in ceramica, prodotte dalla “Manifattura Viareggio” di Domenici, intorno agli anni Sessanta, interessano le fasce laterali delle arcate di ingresso ed il pannello centrale.

Il pannello, di grandi dimensioni, rappresenta Sant’Antonio a figura intera, con gli attributi iconografici tradizionali, con in braccio Gesù Bambino ed in mano un giglio bianco dal lungo fusto. Domenici raffigura la città di Viareggio con le sue attività: in basso si vedono, tra le chiome verdeggianti dei pini, le case dai tetti geometrici ed i palazzi più moderni. Il santo poggia i piedi sulla fascia di sabbia

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della costa e, dietro di lui, si riconoscono i due moli con i rispettivi fari, alcune imbarcazioni, come pescherecci e barche a vela, e la nuova darsena, con le gru sullo sfondo ed un moderno yacht. Le fasce verticali, poste ai lati delle aperture, sono decorate con figure stilizzate, dai contorni neri su fondo verde e azzurro. I soggetti iconografici di queste fasce sono legati al mondo sacro e religioso: si possono infatti riconoscere grappoli d’uva, spighe di grano, colombe, croci, pesci e arche.

Particolare del pannello centrale

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36. FONTANA DELLE QUATTRO STAGIONI

ubicazione: Viale Regina Margherita periodo: 1963

ceramista: Beppe Domenici

stato di conservazione: Le “tabelle” della fontana sono state sostituite da copie eseguite dallo studio d’arte dei fratelli Taccini. Quelli originali si trovano presso lo studio di Domenici in Via Baracca a Viareggio.

bibliografia: opera inedita

La fontana si trova di fronte all’imponente facciata dell’Hotel Royal, sul Viale Margherita, ed è costituita da una grande vasca circolare in marmo, rivestita all’interno in mosaico azzurro. Dal centro della vasca si staglia un alto fusto, coperto dai pannelli in ceramica della “Manifattura Viareggio”, alla cui sommità è presente un’altra piccola vasca, che crea una cascata di acqua continua, e che culmina nella figura in ceramica di un cavalluccio marino azzurro.

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I pannelli di forma convessa, realizzati da Domenici, presentano una serie di figure in rilievo di colore bianco su fondo azzurro, che riproducono le differenti Stagioni attraverso simboli stilizzati, che si rincorrono e si incastrano tra loro, tra i quali si riconoscono: un sub, una sirena, pesci e gabbiani, un satiro con tromba, una nave e la maschera viareggina di Burlamacco.

Particolare della fontana

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37. MANIFATTURA VIAREGGIO

Particolare del pannello della Manifattura Viareggio Ubicazione: Via dei Pescatori

periodo: 1965

ceramista: Beppe Domenici stato di conservazione: buono bibliografia: opera inedita

La “Manifattura Viareggio”, sorta nel 1959, in Via dei Pescatori, oggi non esiste più e al suo posto vi è una ditta di impianti navali (Eni). Sulla facciata dell’edificio, un tempo occupato dalla Manifattura, vi è rimasto ancora il pannello in ceramica eseguito da Domenici. Il grande pannello policromo rettangolare, collocato a sinistra della porta di ingresso, è suddiviso in due registri: in alto è raffigurata un’arca biblica, sovrastata da una colomba della pace, tra due figure simboliche, che rappresentano, forse, il passato (guerriero a cavallo) ed il futuro (astronauta). La parte centrale, più estesa, è occupata da due figure monumentali

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nude, una femminile in piedi ed una maschile in ginocchio. In basso a destra vi è la firma e la data: “Domenici 1965”.

Particolare della parte superiore del pannello

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38. NEGOZIO FEDELI

Particolare del pannello in angolo

Ubicazione: Via Fratti angolo Via Cairoli periodo: 1965

ceramista: Beppe Domenici

stato di conservazione: Il pannello presenta numerose crepe e cadute di colore bibliografia: opera inedita

Questo pannello, composto da piccole piastrelle rettangolari, riveste l’angolo del negozio di elettrodomestici “Fedeli” ed è stato prodotto dalla “Manifattura Viareggio” nel 1965. Sul fondo bianco si stagliano forme astratte di colore nero, blu e giallo che si incastrano tra loro, secondo un ordine geometrico. In basso a sinistra vi è la firma e la data: “Domenici 65”.

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39. PANNELLO PIAZZA DANTE ALIGHIERI

Pannello verticale di Piazza Dante Ubicazione: Piazza Dante Alighieri 16

periodo: anni Sessanta ceramista: Beppe Domenici stato di conservazione: buono bibliografia: opera inedita

Il pannello, di forma verticale, è collocato di fianco alla porta di ingresso di un condominio, in Piazza Dante, ed è stato prodotto dalla “Manifattura Viareggio” di Domenici. La decorazione è formata da cinque piastrelle rettangolari in ceramica e rappresenta una figura femminile stilizzata, con le braccia alzate, che poggia le punte dei piedi su di una sfera. Il corpo, sottolineato da forme rotondeggianti, è avvolto in una tunica bianca e circondato da veli colorati e trasparenti, che ripetono il motivo del semicerchio. Intorno al soggetto principale sono raffigurati fiori variopinti e motivi stilizzati inscritti all’interno di cerchi. In basso a sinistra vi è il nome della manifattura.

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40. PANNELLO VIA BATTISTI

Pannello di Via Battisti 223 Ubicazione: Via Battisti 223

periodo: 1958

ceramista: Beppe Domenici stato di conservazione: buono bibliografia: opera inedita

I tre pannelli, di dimensioni diverse, realizzati dalla “Manifattura Viareggio”, sono collocati al primo piano di una casa di Via Battisti, alternati dalle due finestre.

Ogni pannello è formato da piastrelle quadrate a fondo bianco e presenta un motivo iconografico diverso, realizzato con colori vivaci e brillanti, come il blu, il giallo ed il rosso. Il primo pannello da sinistra raffigura un motivo vegetale in verde, con farfalle stilizzate di colori diversi e, in basso, presenta una scritta in blu che indica la data: “a fines 1958”. Il pannello centrale è il più grande e racchiude, al suo interno, una serie di figure simboliche che non sono collocate sullo stesso piano prospettico, ma quasi a incastro, ognuna in una propria dimensione spaziale. Partendo da sinistra si possono riconoscere: una maschera carnevalesca

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con copricapo piumato, un sole, un’anfora, un uccello, un sub con maschera e pinne, grossi pesci, una nave antica a remi, un centauro, un aereo ed una figura alata in piedi. L’ultimo pannello di destra presenta tre riquadri separati che racchiudono tre motivi diversi: in alto, tra foglie di alloro, una colomba, al centro una donna, in vesti antiche, seduta su una sedia, in basso una nave con sei rematori e la firma in blu.

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41. PANNELLO VIA PETRARCA

Particolare del pannello Ubicazione: Via Petrarca 24

periodo: anni Sessanta ceramista: Beppe Domenici stato di conservazione: buono bibliografia: opera inedita

Il pannello è collocato all’ingresso di un condominio in Via Petrarca ed è composto da trentatrè tabelle rettangolari lisce. Tre plastiche figure di guerrieri classici, nudi, con elmo, scudo e spada, sono raffigurati con i rispettivi cavalli, in pose differenti, su un fondo omogeneo di colore bruno. La composizione è scandita dai tre gruppi, che si sviluppano in verticale, e la figura centrale, di dimensioni maggiori, rappresenta un grande cavallo in corsa ed un cavaliere

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armato, illuminato da una luce che ne evidenzia la muscolatura guizzante. In basso a destra si legge il nome della fabbrica.

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42. PANNELLO PESCATORI

Ubicazione: Via Manin 1 periodo: anni Sessanta ceramista: Beppe Domenici stato di conservazione: buono bibliografia: opera inedita

Il pannello riveste la scala di ingresso dell’osteria “l’Assassino”, ed è composto da piastrelle quadrate a fondo bianco. Il soggetto è stato realizzato a monocromo, con un colore azzurro intenso, molto fluido, che crea effetti chiaroscurali e trasparenze. La tecnica pittorica utilizzata ed il particolare trattamento delle figure, avvicina questo pannello a quello che raffigura San Giorgio, in Via Cairoli. Nell’opera sono rappresentati dei pescatori, intenti alla pesca con le reti; i corpi monumentali e nudi e gli sguardi intensi, proiettano questi personaggi nella dimensione del mito classico.

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43. PANNELLO SAN GIORGIO

Pannello San Giorgio Ubicazione: Via Cairoli

periodo: 1960

ceramista: Beppe Domenici stato di conservazione: buono bibliografia: opera inedita

Questo pannello, collocato all’ultimo piano di un edificio in Via Cairoli, è stato eseguito dalla “Manifattura Viareggio” nel 1960. Il pannello è composto da otto piastrelle rettangolari e raffigura San Giorgio a cavallo nell’atto di uccidere il drago. Rispetto agli altri pannelli eseguiti da Domenici nello stesso periodo, qui il soggetto è trattato con una sensibilità diversa, dovuta probabilmente alla vicinanza di artisti del gruppo di “Corrente”, come Sassu e Treccani: le forme mosse e vibranti, prive di geometrie e stilizzazioni, sono realizzate, come un acquarello, attraverso un unico colore blu intenso, che crea suggestivi effetti di chiaroscuro. La figura del drago è riconducibile al motivo decorativo della murena, mostro spaventoso dalla coda a spirale, che compare in altre opere dell’artista. Sotto la testa del drago, in basso a sinistra, si trova la firma e la data: “Domenici 60”.

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LA CERAMICA A VIAREGGIO OGGI:

44.CASA MARROCCO

Particolare dell’edificio

Ubicazione: Via Puccini 336 periodo: 2005-2006

ceramista-mosaicista: Annalisa Marrocco stato di conservazione: ottimo

bibliografia: opera inedita

La casa della ceramista Annalisa Marrocco, che si trova sulla Via Puccini, è un edificio su tre piani, molto lineare nelle forme della facciata e di colore grigio chiaro. La decorazione in ceramica interessa sia l’esterno che l’interno della casa ed è stata realizzata da Annalisa Marrocco, utilizzando frammenti di ceramica di scarto. L’angolo dell’edificio è stato rivestito, dal basso verso l’alto, da ciottoli di ceramica colorati e di dimensioni irregolari, che creano un motivo decorativo

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continuo e fluido. I frammenti di ceramica si diversificano per forma, colore e spessore, ma vengono composti, come in un mosaico, a creare suggestive spirali variopinte , che si dilatano e si restringono, a seconda della fantasia dell’artista, richiamandosi alle suggestioni spagnole di Gaudì. Il gioco di forme e colori, creato attraverso l’utilizzo di ceramica di scarto, si ripete anche nell’interno: il pavimento ed alcune parti del muro si animano attraverso la decorazione, che assume l’aspetto di un’onda colorata e flessibile, che si muove all’interno delle stanze.

Particolare della decorazione

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45. FREGIO PER LA VERSILIA

Pannello vincitore del concorso del 2006 Ubicazione: diga foranea della Darsena Nuova

periodo: 2006

progetto: Gabriele Bonuccelli, classe II F, Istituto comprensivo Motto, A. 2006-2006

ceramiste : Laura Manfredi, Anna Maria Arrighi, Ughetta Orzali stato di conservazione: buono

bibliografia: opera inedita

I pannelli in ceramica, collocati sulla parete interna della diga foranea, nella Darsena Nuova, sono stati realizzati dalle scuole medie inferiori e superiori della Versilia, per il concorso “Un fregio per la Versilia. Progetto per un arredo ceramico”, iniziativa nata dalla collaborazione tra il professor Franco Anichini e il Centro Studi Liberty di Viareggio.

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I bozzetti, realizzati dalle classi, sono stati trasposti in ceramica con la collaborazione del Laboratorio di Ceramica del Centro Studi Liberty; ciascun pannello è formato da 112 piastrelle in biscotto. I soggetti iconografici sono derivati dal repertorio legato alla città di Viareggio e la Versilia: la maschera carnevalesca di Burlamacco, un cavallo marino, l’insegna dello storico negozio 48, pesci stilizzati, la Torre Matilde, i cavatori del marmo, Giacomo Puccini tra edifici orientali, il mare, gli stabilimenti balneari del periodo Liberty.

Ciascun pannello contiene, in basso a destra, la classe, il nome della scuola e l’anno di realizzazione.

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46. PANNELLO PER SERGIO BERNARDINI

Pannello di A. Miniati Ubicazione: Cimitero Comunale di Viareggio

periodo: 1971 ceramista: Miniati

stato di conservazione: buono bibliografia: opera inedita

Il pannello in maiolica, con decorazioni in rilievo, è stato realizzato da Miniati ed è collocato sopra il sarcofago in marmo di Sergio Bernardini, personaggio famoso in Versilia, legato al mondo dello spettacolo. L’opera è composta da sei pezzi di dimensioni diverse, che si incastrano tra loro componendo la lapide. Il soggetto, una figura allegorica femminile, è collocato a sinistra della composizione, mentre, a destra, in lontananza, sopra una iscrizione dedicatoria, vi è una veduta di Firenze, dove si riconoscono il campanile di Giotto, il ponte vecchio e la cupola del Duomo. La composizione è realizzata utilizzando soltanto due colori, su fondo bianco: l’azzurro del cielo e l’ocra per il copricapo della figura femminile. Sul lato destro del pannello vi è il nome dell’autore e la data: “A. Miniati, 23.10.1971”.

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47. PANNELLO BIANCIFORTI

Particolare del pannello Bianciforti

Ubicazione: Via Machiavelli 130 periodo: 2001

ceramista: Manifattura Bianciforti stato di conservazione: buono bibliografia: opera inedita

Il pannello in ceramica, realizzato dalla Manifattura Bianciforti di Caltagirone nel 2001, è collocato tra le due portefinestre del primo piano, in un edificio

residenziale risalente al primo Novecento. Il soggetto iconografico, rappresentato con realismo, è legato alla natura di Viareggio come città di mare: un veliero antico che solca le acque schiumose della tempesta.

Il pannello presenta, in basso a destra, il nome della manifattura e l’anno: “Ceramiche Bianciforti 2001”.

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48. PANNELLO GIANNINI

Particolare del pannello di Via Veneto Ubicazione: Via Veneto 113

periodo: 2005

ceramista: Giovanni Giannini stato di conservazione: buono bibliografia: opera inedita

Il pannello, di forma verticale, è realizzato con venti tabelle in terracotta ed è collocato al primo piano di un edificio in Via Veneto. Al centro si staglia una figura di donna, di profilo, che poggia una mano sulla testa di un bambino. Le due figure si trovano in primo piano e, dietro di loro, si vede il mare, solcato da onde orizzontali, ripetute insistentemente. La linea dell’orizzonte è molto alta e delimita la sommità della composizione, costituita dal marcato profilo della donna, che si trova al centro, tra il faro ed un antico veliero. Il soggetto iconografico della donna che aspetta con il figlio sulla spiaggia, mentre nel mare si vedono le barche in lontananza, è legato alla tradizione delle opere di Lorenzo Viani, richiamato anche nel veliero antico, tipico dei quadri dell’artista viareggino. In basso a destra si trova il nome del ceramista.

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49. PANNELLO LAZZARINI

Pannello di Lazzarini

Ubicazione: Via Pucci 34 periodo: 2001

artista: Giovanni Lazzarini

ceramista: “Studio d’arte ceramica Rampini” stato di conservazione: buono

bibliografia: opera inedita

Il grande pannello, composto da ottanta piastrelle di forma quadrata, è stato disegnato dall’artista viareggino Giovanni Lazzarini e fabbricato dallo “Studio Rampini” di Gubbio. L’opera è collocata al centro della facciata, al primo piano, della casa dello stesso Lazzarini, costruita all’inizio del Novecento e recentemente restaurata. L’artista, famoso per i quadri, le sculture in bronzo e le vetrate, si

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cimenta nella decorazione ceramica soltanto con questa opera, realizzata alla fine della carriera, nel 2001, che rappresenta, dunque, l’unico esempio di ceramica firmata da Lazzarini. Il soggetto iconografico è legato al tema della marineria e del mare e si inserisce nella tradizione, iniziata da Lorenzo Viani, e portata a nuove interpretazioni, dalle molteplici opere di Lazzarini. La composizione è divisa in due parti dalla linea dell’orizzonte e raffigura tre grandi velieri antichi, spinti dal vento, circondati da bianchi gabbiani in volo. Ai due lati si inseriscono, in scala ridotta, i due fari che caratterizzano la costa di Viareggio.

In basso a destra si legge la firma dell’artista e la data e, sotto, il nome della manifattura che ha prodotto il pannello.

Presso la casa di Lazzarini è conservato il progetto del pannello eseguito e firmato dall’artista, realizzato con colori ad olio su tela.

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FORTE DEI MARMI

50. CASA D’ANGOLO VIA IV NOVEMBRE

Particolare della lunetta comune: Forte dei Marmi

ubicazione: Via IV Novembre angolo Via Montauti periodo: 1913- 1928 [concessione edilizia 27 Marzo 1928] ceramista: Manifattura Chini

stato di conservazione: buono bibliografia: opera inedita

La decorazione in ceramica policroma riguarda la lunetta della porta finestra, collocata al primo piano del fabbricato d’angolo tra Via IV Novembre e Via Montauti, nel centro di Forte dei Marmi, risalente al 1913. L’opera, eseguita dalla Manifattura Chini di Borgo San Lorenzo, nel 1928, è composta da piastrelle quadrate e raffigura un vaso di fiori, inserito all’interno di un motivo geometrico. L’ipotesi di attribuzione alla Manifattura Chini di questa decorazione e delle lunette della farmacia Di Ciolo, nella scheda successiva, è stata suggerita da Paola Chini, ma può essere confermata dal confronto con opere dello stesso genere e periodo, come quelle presenti sulla facciata dell’Hotel Excelsior e della Villa Adriana a Viareggio.

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51. FARMACIA DI CIOLO

Particolare di una lunetta Comune: Forte dei Marmi

ubicazione: Via Carducci 11

periodo: 1913- 1928 [concessione edilizia del 27 Marzo 1928] progettista: Dino Zucchetti

ceramista: Manifattura Chini stato di conservazione: buono bibliografia: opera inedita

La farmacia di Ciolo, edificata nel 1913, è compresa nel fabbricato d’angolo, su Via Carducci, composto da due piani, e presenta decorazioni in ceramica policroma, all’interno delle lunette delle aperture della facciata e del prospetto laterale. Le piastrelle di ceramica invetriata sono prodotte dalla Manifattura Chini e compaiono nel progetto di decorazione, firmato da Dino Zucchetti, del 1928. Le lunette presentano due diversi motivi decorativi, che si alternano, ritmando visivamente il susseguirsi delle aperture, sia al primo che al secondo piano, e rappresentano ghirlande e rosoni, inseriti in cornici geometriche, realizzate con colori brillanti, come il blu, il giallo e il verde, e impreziosite da spruzzature d’oro.

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52. PIAZZETTA TONINI

Particolare della ceramica di A. Barberi Comune: Forte dei Marmi

ubicazione: Piazzetta Tonini periodo: 2001

architetto: Tiziano Lera

ceramista: Antonio Barberi e Ernesto Treccani stato di conservazione: buono

bibliografia: opera inedita

La piazza viene progettata da Tiziano Lera nel 2001, concepita come spazio aperto all’interno del complesso residenziale, ubicato al centro della città, comprendente aiuole con vegetazione costiera, una fontana, e panchine, rivestite da frammenti ceramici e recanti, sullo schienale delle sedute, lastre in maiolica, firmate da Ernesto Treccani. L’artista, che realizza il disegno incidendo la materia, con un segno impreciso e dai margini frastagliati, utilizzando colori chiari e molto diluiti, si dimostra vicino alle sperimentazioni eseguite da Fontana, nella produzione ceramica degli anni Trenta e Quaranta.

Le piccole insegne, collocate sopra l’arco di ingresso alla piazza, sono state realizzate da Antonio Barberi, che raffigura animali e fiori, come esseri

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provenienti dal mondo del sogno e della fantasia, privi di contorni netti e precisi e dipinti con colori accesi e brillanti. Di Barberi è anche il progetto della fontana, realizzata con blocchi di marmo, inseriti nella vasca, rivestita di frammenti di ceramica azzurra, e animati da uccelli di bronzo, ricavati con la tecnica della cera persa, dalle ceramiche dell’artista.

Particolare della piazza vista da Via Stagi

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53. VILLA ANGIOLA

Facciata della villa Comune: Forte dei Marmi

ubicazione: Via Matteotti 28 (ex Via Giordano Bruno) periodo: 1925

progettista: Studio Zucchetti ceramista: Manifattura Chini

stato di conservazione: Le parti in ceramica si presentano in cattivo stato di conservazione.

bibliografia: opera inedita

Il corpo centrale dell’edificio risale ai primi anni Venti e viene completato, con la realizzazione della torretta e della decorazione, nel 1925, delle quali è conservato il progetto e la relativa concessione. Le decorazioni, eseguite con piastrelle di ceramica a lustri, interessano la fascia sottogronda della facciata e della torretta, con motivi derivati dagli esempi geometrici della Secessione, e la fascia sottostante alle finestre della torretta, composta da piastrelle verdi con disegni in oro.

Questa decorazione può essere attribuita alla Manifattura Chini, il cui direttore artistico, a partire dal 1920, è Tito Chini, che imprime alla produzione ceramica

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una spinta verso forme geometriche, dove prevalgono colori come il turchese e l’oro.

Le piccole piastrelle decorate a lustri utilizzate per la decorazione sono presenti anche nel campionario della fabbrica [Cefariello Grosso 1999, pp. 65-70].

Particolare della fascia sottogronda del corpo principale

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54. VILLA CORSINI (Ginori- Venturi)

Particolare della decorazione Comune: Forte dei Marmi

ubicazione: Viale Ammiraglio Morin periodo: 1928

ceramista: sconosciuto

stato di conservazione: buono bibliografia: Giusti 1990, pp. 35-37

Il progetto dell’edificio realizzato per il marchese Roberto Ginori Venturi, datato 1928 e non firmato, prevede anche l’ornamento della facciata, comprendente i mosaici di piccole tessere vetrose dei piattabande delle finestre ed i bacili in ceramica policroma invetriata, ispirati allo stile geometrico secessionista.

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55.VILLINO MARGHERITA

Prospetto d’angolo del villino Comune: Forte dei Marmi

ubicazione: Via Carducci 73 periodo: 1970

progettista: T. Lera ceramista: Fabbrica Faver stato di conservazione: buono bibliografia: opera inedita

Il villino tettoia, di proprietà della famiglia Giudici, viene progettato da Tiziano Lera negli anni Settanta, e presenta una fascia di ceramica policroma, riproducente un motivo di limoni alternato ad uccelli, realizzato dalla manifattura Faver di Lucca.

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56. VILLA TONINI

Particolare della lunetta con lo stemma Tonini Comune: Forte dei Marmi

ubicazione: Via Stagi 1

periodo:1929 [concessione edilizia del 19 Febbraio 1929] ceramista: Manifattura Chini

stato di conservazione: buono bibliografia: opera inedita

Della villa e dell’ornamentazione esterna è conservato il progetto, non firmato e datato 1929, e la concessione edilizia, intestata alla proprietaria, Sestilia Sesti Tonini, con la quale si concede la costruzione della casa, con annesso garage, in Via Stagio Stagi.

La decorazione, che interessa le lunette, è composta da piastrelle quadrate di ceramica policroma, che raffigurano stelle ad otto punte, inserite in elementi circolari intrecciati e terminanti con un motivo vegetale. La lunetta della porta di ingresso presenta un soggetto diverso e raffigura lo stemma della famiglia Tonini, sormontato da un elmo piumato, inserito al centro di una decorazione geometrica. La decorazione può essere attribuita alla produzione della Manifattura Chini di Borgo San Lorenzo, collocabile però nel periodo più tardo, durante la direzione di

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