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Testo completo

(1)

V VE V E ER R RI I I F FI F I I C C C A A A D D D I I I A AS A S SS S SO O O G G G G GE G E ET T T T T T A AB A B B I I I L L L I IT I T T A A’ A A AL A L LL L L A A A V V. V . .A A A. . .S S S. . . V V V A A A L L L U U U T T T A A A Z Z Z I I I O O O N N N E E E P P P R R R E E E V V V I I I S S S I I I O O O N N N A A A L L L E E E D D D I I I I I I M M M P P P A A A T T T T T T O O O A A A C C C U U U S S S T T T I I I C C C O O O

P P P I I I A A A N N N O O O D D D I I I R R R E E E C C C U U U P P P E E E R R R O O O E E E X X X A A A R R R T T T T T T . . . 2 2 2 6 6 6 E E E 2 2 2 7 7 7 L L L E E E G G G G G G E E E 4 4 4 5 5 5 7 7 7 / / / 7 7 7 8 8 8

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(2)

******* INDICE *******

1 PREMESSA ... 3

2 INQUADRAMENTO NORMATIVO... 4

2.1 LA LEGGE QUADRO SULL’INQUINAMENTO ACUSTICO N°447 26 OTTOBRE 1995...4

2.2 IL D.P.C.M. 14 NOVEMBRE 1997...5

2.3 CIRCOLARE DEL 6/09/2004 PUBBLICATA IN G.U. N°217 DE L 15/09/2004 ...9

2.4 IL D.M.AMB. 16 MARZO 1998 ...9

2.5 LEGGE REGIONALE EMILIA ROMAGNA N° 15 DEL 2001... ...11

2.6 DELIBERA DI GIUNTA EMILIA ROMAGNA N°673/04 ... ...11

3 INQUADRAMENTO TERRITORIALE DEL SITO... 12

3.1 UBICAZIONE RICETTORI ABITATIVI ...13

3.2 ZONIZZAZIONE ACUSTICA DELL’AREA...14

4 CICLO PRODUTTIVO ... 16

5 RILEVAMENTI FONOMETRICI ... 20

5.1 MISURE...20

5.1.1 Strumentazione utilizzata per la rilevazione ...21

5.1.2 Caratterizzazione sorgenti sonore ...22

5.2 POSTAZIONI DI MISURA ...22

6 PREVISIONE DI IMPATTO ... 24

6.1 MODELLO PREVISIONALE UTILIZZATO ...24

6.1.1 Verifica modello di simulazione ...26

6.1.2 Determinazione delle sorgenti sonore ...27

6.1.3 Valutazione impatto acustico previsionale ai ricettori...28

6.1.4 Criterio differenziale...32

7 CONCLUSIONI... 33

ALLEGATO 1 ... 34

ALLEGATO 2 ... 50

ALLEGATO 3 ... 56

ALLEGATO 4 ... 58

(3)

1 PREMESSA

Il presente studio è stato redatto in conformità alla L.R. 9 del 13 giugno 2008, secondo la quale “le varianti specifiche al piano regolatore generale (PRG) ed i piani attuativi di cui alla Legge Regionale n. 47 del 1978” (art. 2 comma 3) sono soggetti alla Verifica di Assoggettabilità di cui all’art. 12 del D.Lgs. 152/2006. Scopo dello studio è quello di verificare l’Assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.) per il “Piano di recupero ex artt. 26 e 27 legge 457/’78 “lotto 1”

riguardante l’ambito specializzato per attività produttive e terziarie ASP_C9.”

La verifica dal punto di vista acustico viene attuata ai sensi dell'art. 8 della Legge Quadro sull'inquinamento acustico, n. 447 del 26 ottobre 1995 e sviluppata secondo quanto richiesto dalla Delibera Regionale Emilia Romagna n°673/04.

La situazione acustica è stata analizzata in base agli scenari di riferimento tramite simulazioni modellistiche acustiche sugli edifici particolarmente sensibili dal punto di vista acustico, nonché tramite mappatura di un opportuno ambito di studio.

Per le verifiche acustiche tramite modello matematico è stato utilizzato il modello previsionale di calcolo SoundPLAN 7.2.

Le fasi secondo cui lo studio è stato sviluppato, sono le seguenti:

Inquadramento territoriale: in questa fase lo strumento principale che costituisce la base d’orientamento delle analisi successive è costituito dal Piano di Classificazione Acustica qualora esistente.

Caratterizzazione acustica della situazione attuale: effettuata tramite misure svolte nella zona di studio e mediante l'individuazione delle principali sorgenti sonore presenti

Simulazione della situazione attuale: effettuata immettendo nel programma di simulazione i dati ottenuti dalla caratterizzazione delle sorgenti, si ottiene la situazione acustica anteoperam (attuale) della zona di studio.

Simulazione acustica situazione futura: effettuata immettendo nel programma di simulazione i dati delle sorgenti sonore future si ottiene la situazione acustica postoperam della zona di studio.

Verifica normativa sul rispetto degli standard definiti dalla normativa vigente.

(4)

2 INQUADRAMENTO NORMATIVO

2.1 LA LEGGE QUADRO SULL’INQUINAMENTO ACUSTICO N°44 7 26 OTTOBRE 1995

La Legge Quadro sull’inquinamento acustico, è stata approvata il 26 ottobre 1995 ed è pubblicata sulla G.U. del 4 novembre 1995.

Vengono pertanto qui illustrati i punti maggiormente significativi della Legge Quadro.

Art.1. - Finalità della legge

1. La presente legge stabilisce i principi fondamentali in materia di tutela dell’ambiente esterno e dell’ambiente abitativo dall’inquinamento acustico, ai sensi e per gli effetti dell’art.117 della Costituzione.

………

Art.2. - Definizioni

1. Ai fini della presente legge si intende per:

a) inquinamento acustico: l’introduzione di rumore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo ed alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento degli ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti, dell’ambiente abitativo o dell’ambiente esterno o tale da interferire con le legittime fruizioni degli ambienti stessi;

b) ambiente abitativo: ogni ambiente interno ad un edificio destinato alla permanenza di persone o di comunità ed utilizzato per le diverse attività umane, fatta eccezione per gli ambienti destinati ad attività produttive………

c) sorgenti sonore fisse: gli impianti tecnici degli edifici e le altre installazioni unite agli immobili anche in via transitoria il cui uso produca emissioni sonore; le infrastrutture stradali, ferroviarie, aeroportuali, marittime, industriali, artigianali, commerciali ed agricole; i parcheggi;

le aree adibite a stabilimenti di movimentazione merci; i depositi dei mezzi di trasporto di persone e merci; le aree adibite ad attività sportive e ricreative;

d) sorgenti sonore mobili: tutte le sorgenti sonore non comprese nella lettera c);

e) valori limite di emissione: il valore massimo di rumore che può essere emesso da una sorgente sonora, misurato in prossimità della sorgente stessa;

f) valori limite di immissione: il valore massimo di rumore che può essere immesso da una o più sorgenti sonore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno, misurato in prossimità dei ricettori;

………

Art. 8 Disposizioni in materia di Impatto Acustico

Vengono ricondotti entro i limiti di questa legge tutti i procedimenti di V.I.A. resi obbligatori dalla legge 8/7/86 n. 349, dal D.P.C.M. 10/8/88 n. 377 e dal D.P.C.M. 27/12/88.

2)………..deve essere fornita al Comune una relazione di Impatto Acustico relativa alla realizzazione, modifica o potenziamento delle seguenti opere:

a) aeroporti, eliporti, aviosuperfici.

b) strade ed autostrade di ogni ordine e grado, escluse le interpoderali o private.

c) discoteche.

d) impianti sportivi e ricreativi.

e) ferrovie ed altri sistemi di trasporto su rotaia.

Va poi notato che è richiesto uno studio di compatibilità acustica anche come allegato alla richiesta di licenza edilizia, per quegli edifici situati in prossimità delle opere di cui ai precedenti punti a), b) e

(5)

c)

……….

4. Le domande per il rilascio di concessioni edilizie relative a nuovi impianti e infrastrutture adibiti ad attività produttive, sportive e ricreative e a postazioni di servizi commerciali polifunzionali, dei provvedimenti comunali che abilitano alla utilizzazione dei medesimi immobili e infrastrutture, nonché le domande di licenza o di autorizzazione all'esercizio di attività produttive devono contenere una documentazione di previsione di impatto acustico.

2.2 IL D.P.C.M. 14 NOVEMBRE 1997

Pubblicato sulla G.U. n. 280 del 1/12/1997 sostituisce ed integra il DPCM 1/3/1991, stabilendo i nuovi limiti assoluti e differenziali di rumorosità vigenti sul territorio, nonché i criteri di assegnazione delle classi (che restano sostanzialmente gli stessi già visti).

Le principali novità del nuovo DPCM sono le seguenti:

Si definiscono per ciascun tipo di sorgente sonora due diversi limiti, detti di emissione e di immissione.

In applicazione del D.P.C.M. 14/11/97, per ciascuna classe acustica in cui è suddiviso il territorio, sono definiti i valori limite di emissione, i valori limite di immissione, i valori di attenzione ed i valori di qualità, distinti per i periodi diurno (ore 6:00-22:00) e notturno (ore 22:00-6:00).

Le definizioni di tali valori sono riportate dall’art. 2 della Legge 447/95:

 valori limite di emissione: il valore massimo di rumore che può essere emesso da una sorgente sonora, misurato in prossimità della sorgente stessa, in corrispondenza degli spazi utilizzati da persone e comunità (D.P.C.M. 14/11/97) ;

 valori limite di immissione: il valore massimo di rumore che può essere immesso da una o più sorgenti sonore nell'ambiente abitativo o nell'ambiente esterno, misurato in prossimità dei ricettori, dove i valori limite di immissione sono distinti in:

 valori limite assoluti, determinati con riferimento al livello equivalente di rumore ambientale;

 valori limite differenziali, determinati con riferimento alla differenza tra il livello equivalente di rumore ambientale ed il rumore residuo;

 valori di attenzione: il valore di rumore che segnala la presenza di un potenziale rischio per la salute umana o per l'ambiente;

 valori di qualità: i valori di rumore da conseguire nel breve, nel medio e nel lungo periodo con le tecnologie e le metodiche di risanamento disponibili, per realizzare gli obiettivi di tutela previsti dalla presente legge.

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I limiti previsti dal D.P.C.M. 14 Novembre 1997 “Determinazione dei limiti delle Sorgenti Sonore”

sono:

Valori limite assoluti di Immissione Leq in dB(A) (DPCM 14/11/97 - Tab. C)

Tempi di riferimento CLASSI

Diurno (06.00 - 22.00)

Notturno (22.00 - 06.00)

I – Aree particolarmente protette 50 40

II – Aree prevalentemente residenziali 55 45

III – Aree di tipo misto 60 50

IV – Aree ad intensa attività umana 65 55

V – Aree prevalentemente industriali 70 60

VI – Aree esclusivamente industriali 70 70

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Valori limite di Emissione Leq in dB(A) (DPCM 14/11/97 - Tab. B)

Tempi di riferimento CLASSI

Diurno (06.00 - 22.00)

Notturno (22.00 - 06.00)

I – Aree particolarmente protette 45 35

II – Aree prevalentemente residenziali 50 40

III – Aree di tipo misto 55 45

IV – Aree ad intensa attività umana 60 50

V – Aree prevalentemente industriali 65 55

VI – Aree esclusivamente industriali 65 65

Valori attenzione e qualità Leq in dB(A) (DPCM 14/11/97)

Valori di Attenzione Valori di

Qualità

Breve termine 1h

Lungo termine Classe Acustica

D N D N D N

I – Aree particolarmente protette 47 37 60 45 50 40

II – Aree prevalentemente residenziali 52 42 65 50 55 45

III – Aree di tipo misto 57 47 70 55 60 50

IV – Aree ad intensa attività umana 62 52 75 60 65 55

V – Aree prevalentemente industriali 67 57 80 65 70 60

VI – Aree esclusivamente industriali 70 70 80 75 70 70

(8)

In attesa che i comuni provvedano all’attribuzione di tali classi, si adottano i limiti provvisori previsti dal DPCM 1 marzo 1991.

Limiti previsti dal D.P.C.M. 01/03/1991, art. 6, comma 1

Zonizzazione Limite diurno Leq.(A) Limite notturno Leq(A)

Tutto il territorio nazionale 70 60

Zona A (DM n. 1444/68) (*) 65 55

Zona B (DM n. 1444/68) (*) 60 50

Zona esclusivamente industriale 70 70

(*) Zone di cui all’art. 2 del Decreto Ministeriale 2 aprile 1968, n. 1444.

Vengono ribaditi i valori limite differenziali di immissione di 5 dB diurni e 3 dB notturni, validi all’interno delle abitazioni. Tali limiti non si applicano nelle zone di classe VI, ed inoltre quando il livello di immissione, misurato a finestre aperte, è inferiore a 50 dB(A) di giorno ed a 40 dB(A) di notte, ovvero quando, a finestre chiuse, tali valori sono inferiori rispettivamente a 35 dB(A) diurni e 25 dB(A) notturni. Inoltre i limiti differenziali non si applicano alle infrastrutture di trasporto, alla rumorosità prodotta in maniera occasionale ed estemporanea, previa concessione di apposita deroga, e dai servizi ed impianti a servizio comune dell’edificio disturbato stesso (ascensore, centrale termica).

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2.3 CIRCOLARE DEL 6/09/2004 PUBBLICATA IN G.U. N°21 7 DEL 15/09/2004

In merito all’applicazione del criterio differenziale, in relazione alla Circolare del 6/09/2004 pubblicata in G.U. n°217 del 15/09/2004, si evince che: i limiti massimi di immissione da prendere in considerazione relativi alla protezione dall'inquinamento acustico, in attesa di zonizzazione, sono quelli stabiliti dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 1° marzo 1991 che prevede una suddivisione del territorio coincidente con quella urbanistica preesistente, la quale individua inequivocabilmente nella fattispecie le zone esclusivamente industriali alle quali non si applicano i valori limite differenziali, così come prescritto dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 14 novembre 1997 e ancora prima dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 1° marzo 1991 e dal decreto ministeriale 11 dicembre 1996.

Il mancato richiamo nell'art. 8 ai limiti differenziali non vale quindi ad escludere la loro applicabilità poiché il richiamo al solo primo comma dell'art. 6 è operato in funzione della determinazione di quali limiti assoluti siano da considerare in relazione alla protezione del territorio. Quindi anche in assenza di zonizzazione il criterio differenziale risulta applicabile.

2.4 IL D.M.AMB. 16 MARZO 1998

Tecniche di rilevamento e di misurazione dell’inquinamento acustico Questo decreto ha sostituito l’allegato “A” al DPCM 1 marzo 1991.

Tecniche di rilevamento e di misurazione dell’inquinamento acustico Art.2 – Strumentazione di misura

1. Il sistema di misura deve essere scelto in modo da soddisfare le specifiche di cui alla classe 1 delle norme EN 60651/1994 e EN 60804/1994. Le misure di livello equivalente dovranno essere effettuate direttamente con un fonometro conforme alla classe 1 delle norme EN 60651/1994 e EN 60804/1994. Nel caso di utilizzo di segnali registrati prima e dopo le misure deve essere registrato anche un segnale di calibrazione. La catena di registrazione deve essere una risposta in frequenza conforme a quella richiesta per la classe 1 della EN 60651/1994 ed una dinamica adeguata al fonometro in esame. L’uso del registratore deve essere dichiarato nel rapporto di misura.

2. I filtri e i microfoni utilizzati per le misure devono essere conformi, rispettivamente, alle norme EN 6126/0/1995 (IEC 1260) e EN 61094-1/1994, EN 61094-2/1993, EN 61094-3/1995, EN 61094-4/1995. I calibratori devono essere conformi alle norme CEI 29-4.

3. La strumentazione e/o catena di misura, prima e dopo ogni ciclo di misura, deve essere controllata con un calibratore di classe 1, secondo la norma IEC 942/1988. Le misure fonometriche eseguite sono valide se le calibrazioni effettuate prima e dopo ogni ciclo di misura, differiscono al massimo di 0,5 dB. In caso di utilizzo di registrazione e di riproduzione, i segnali di calibrazione devono essere registrati.

4. Gli strumenti ed i sistemi di misura devono essere provvisti di certificato di taratura e controllati almeno ogni due anni per la verifica della conformità alle specifiche tecniche. Il controllo periodico deve essere eseguito presso laboratori accreditati da un servizio di taratura nazionale ai sensi della legge 11 agosto 1991, n.273.

5. Per l’utilizzo di altri elementi a completamento della catena di misura non previsti nelle norme

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di cui ai commi 1 e 2 del presente articolo, deve essere assicurato il rispetto dei limiti di tolleranza della classe 1 sopra richiamata.

Art. 3. – Modalità di misura del rumore

1. I criteri e le modalità di esecuzione delle misure sono indicati nell’allegato B al presente decreto di cui costituisce parte integrante.

ALLEGATO A DEFINIZIONI

1. Sorgente specifica: sorgente sonora selettivamente identificabile che costituisce la causa del potenziale inquinamento acustico.

2. Tempo a lungo termine (TL): rappresenta un insieme sufficientemente ampio di TR all’interno del quale si valutano i valori di attenzione. La durata di TL è correlata alle variazioni dei fattori che influenzano la rumorosità a lungo periodo.

3. Tempo di riferimento (TR): rappresenta il periodo della giornata all’interno del quale si eseguono le misure. La durata della giornata è articolata in due tempi di riferimento: quello diurno compreso tra le h 600 e le 2200 e quello notturno tra le h 2200 e le 600.

4. Tempo di osservazione (To): è un periodo di tempo compreso in TR nel quale si verificano le condizioni di rumorosità che si intendono valutare.

5. Tempo di misura (TM): all’interno di ciascun tempo di osservazione, si individuano uno o più tempi di misura (TM) di durata pari o minore del tempo di osservazione, in funzione delle caratteristiche di variabilità del rumore ed in modo tale che la misura sia rappresentativa del fenomeno.

6. Livelli dei valori efficaci di pressione sonora ponderata “A”: LAS, LAF, LAI. Esprimono i valori efficaci in media logaritmica mobile della pressione sonora ponderata “A” LPA secondo le costanti di tempo “slow”, “fast”, “impulse”.

………

11. Livello di rumore ambientale (LA): è il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato “A”, prodotto da tutte le sorgenti di rumore esistenti in un dato luogo e durante un determinato tempo. Il rumore ambientale è costituito dall’insieme del rumore residuo e da quello prodotto dalle specifiche sorgenti disturbanti, con l’esclusione degli eventi sonori singolarmente identificabili di natura eccezionale rispetto al valore ambientale della zona. E’ il livello che si confronta con i limiti massimi di esposizione:

1) nel caso dei limiti differenziali, è riferito a TM 2) nel caso di limiti assoluti è riferito a TR

12. Livello di rumore residuo (LR): è il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato “A”, che si rileva quando si esclude la specifica sorgente disturbante. Deve essere misurato con le identiche modalità impiegate per la misura del rumore ambientale e non deve contenere eventi sonori atipici.

13. Livello differenziale di rumore (LD): differenza tra livello di rumore ambientale (LA) e quello di rumore residuo (LR):

LD = (LA – LR)

14. Livello di emissione: è il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato “A”, dovuto alla sorgente specifica. E’ il livello che si confronta con i limiti di emissione.

15. Fattore correttivo (Ki): è la correzione in dB(A) introdotta per tener conto della presenza di rumori con componenti impulsive, tonali o di bassa frequenza il cui valore è di seguito indicato:

- per la presenza di componenti tonali impulsive KI = 3 dB - per la presenza di componenti tonali KT = 3dB

- per la presenza di componenti di bassa frequenza KB = 3 dB I fattori di correzione non si applicano alle infrastrutture dei trasporti.

16. Presenza di rumore a tempo parziale: esclusivamente durante il tempo di riferimento relativo al periodo diurno, si prende in considerazione la presenza di rumore a tempo parziale, nel caso di

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persistenza del rumore stesso per un tempo totale non superiore ad un’ora. Qualora il tempo parziale sia compreso in 1 h il valore del rumore ambientale, misurato in Leq (A) deve essere diminuito di 3 dB(A); qualora sia inferiore a 15 minuti il Leq(A) deve essere diminuito di 5 dB(A).

17. Livello di rumore corretto (LC): è definito dalla relazione LC = LA + LI + KT + KB

2.5 LEGGE REGIONALE EMILIA ROMAGNA N° 15 DEL 2001

Questa legge impone ai comuni l’approvazione della classificazione acustica del territorio sulla base dei criteri individuati dalla Regione.

Tale legge stabilisce le modalità per la realizzazione della classificazione acustica del territorio, dei piani di risanamento acustico della predisposizione in materia di impatto acustico e le autorizzazioni per particolari attività rumorose.

Art.11

Autorizzazioni per particolari attività

1. Le autorizzazioni per lo svolgimento di attività temporanee e di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico e per spettacoli a carattere temporaneo ovvero mobile qualora comportino l'impiego di macchinari o impianti rumorosi, sono rilasciate dai Comuni anche in deroga ai limiti fissati all'art. 2 della Legge n. 447 del 1995 , sulla base dei criteri fissati dalla Giunta regionale, sentita la competente Commissione consiliare, entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge.

2. I Comuni, fermo restando il principio di minimizzazione del disturbo, a tutela dei ritmi biologici dovranno garantire almeno il riposo notturno, salvo ragioni di inderogabili urgenze autorizzate dal sindaco.

2.6 DELIBERA DI GIUNTA EMILIA ROMAGNA N°673/04

A seguito dell’emanazione della Legge Regionale 9 maggio 2001, n. 15 "Disposizioni in materia di inquinamento acustico" e precisamente con riferimento all’articolo 10 in cui si prevede l'individuazione dei criteri tecnici per la redazione della documentazione di previsione di impatto acustico e della valutazione del clima acustico, la Regione Emilia-Romagna ha provveduto, con l’emanazione della DGR 14 aprile 2004 n. 673 alla definizione di detti criteri, perseguendo l’obiettivo di disciplinare adeguatamente una materia nella quale si sovrappongono, e talvolta contrastano, istanze di semplificazione amministrativa con reali necessità di valutare i possibili impatti negativi di nuove opere di tipologia estremamente eterogenea.

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3 INQUADRAMENTO TERRITORIALE DEL SITO

La classificazione catastale del sito indica che l’ambito è localizzato nel Comune di Mordano al Foglio 21: la particella di riferimento è la 16, come risulta dalla visura antecedente a due frazionamenti, quello del 30/01/2012 che ha stralciato dalla suddetta area la particella 2018 di 148 mq., e quello del 09/10/2014 che ha stralciato dalla suddetta area la particella 2.039 di mq. 4.751, la quale è stata ceduta dalla FLORIM S.p.a. alla MAKER S.r.l. con atto del 12/12/2014.

Si riporta di seguito uno stralcio di estratto di mappa aggiornato del foglio 21 dove si vedono le modifiche appena descritte. Inoltre, è evidenziata in rosso l’area in oggetto che, come detto, comprende le particelle 16 e 2018, intestate a FLORIM S.p.a. e la “ex 2039” ceduta alla MAKER S.r.l..

Altresì, con linea tratteggiata si individua la porzione di area che è oggetto del P.D.R. esecutivo.

Si tratta di un’area di mq. 16.494 individuata come “lotto1” nello schema preliminare dell’intero comparto che risulta suddiviso in soli due lotti.

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3.1 UBICAZIONE RICETTORI ABITATIVI

Il sito Maker confina sul lato Ovest con la strada statale Selice, strada extraurbana di II categoria, oltre la strada su questo lato sono presenti due civili abitazioni di cui 1 immediatamente al di la’ della strada statale, mentre la seconda e’ ubicata a circa 100 metri dalla strada stessa.

Su questo lato del confine aziendale, non sono presenti sorgenti sonore particolarmente significative, si affacciano infatti soprattutto gli uffici e parte del Magazzino, non sono presenti impianti tecnici esterni rilevanti dal punto di vista acustico.

La principale fonte di rumore esterno pertinente all’attività dell’azienda Maker su questo lato del confine, e’ rappresentato dal traffico in entrata e uscita dei mezzi pesanti per le operazioni di carico e scarico che avvengono unicamente in orario diurno.

Il lato Nord confina con altre attività produttive, e lo stabilimento produttivo e’ praticamente

“schermato” dalla presenza di due stabili sempre di pertinenza Maker, in cui nel primo sono localizzati uffici e laboratori ed il secondo e’ rappresentato dalla costruzione “ex avicola”,ambedue gli stabili non presentano significative fonti esterne di rumore.

Il lato Est confina con una zona di aperta campagna, in angolo con il lato Nord si rileva però la presenza di una civile abitazione immediatamente confinante con il sito Maker. Su questo lato del confine aziendale si rileva la presenza della maggioranza degli impianti tecnici e sorgenti sonore esterne. Il lato Ovest, confina in parte con aperta campagna ed in parte con altra attività produttiva (e’ presente un allevamento di maiali) che ha un’ annessa civile abitazione prospiciente a Via Selice.

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3.2 ZONIZZAZIONE ACUSTICA DELL’AREA

Il Comune di Mordano ha classificato (DELIBERAZIONE di adozione N. 9 DEL 27/03/2014) il territorio di ubicazione del sito ai sensi della Legge 447/95 come classe V – in base alla zonizzazione acustica del territorio adottata il limite diurno assoluto e’ pari a 70 dB(A), mentre il limite notturno assoluto e’ 60 dB(A).

Sono inoltre applicabili i limiti differenziali previsti per il periodo diurno (5 dBA) e notturno (3dBA)

I ricettori ubicati nel comune di Mordano ricadono in Classe III

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I ricettori ubicati nel comune di Imola ricadono anch’essi nella classe III.

Limiti assoluti di immissione

Ricettore Classe Diurno Notturno

R1 R2 R3 R5 III – Aree di tipo misto 60 50

R4 V Aree prevalentemente industriali 70 60

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4 CICLO PRODUTTIVO

Viene effettuato un ciclo di lavorazione completo che inizia con l’accettazione delle materie prime e termina con la spedizione del prodotto finito alla distribuzione.

Segue lo schema a blocchi di base.

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Preparazione impasti “Reparto Terre”

In questo reparto si produce polvere per pressatura(atomizzato) utilizzando come principali materie argille, carbonati, feldspati, chamotte (piastrellecotte di scarto macinate), quarzo e sabbia di provenienza sia nazionale (Sardegna) sia estera (Turchia, Germania e Ucraina).

L’approvvigionamento di queste materie prime avviene tramite automezzi che vengono scaricati al coperto nel capannone dedicato allo stoccaggio delle materie prime.

Il processo tecnologico vero e proprio ha inizio con il caricamento mediante pala gommata delle tramogge di alimentazione dei nastri che conducono prima a dei silos di stoccaggio e poi da qui alla macinazione.

La macinazione avviene in mulini tamburlani continui (MTC); scopo della macinazione è quello di ridurre le dimensioni dei materiali e di omogeneizzarli.

Nella bocca del mulino vengono caricate oltre alle materie prime suddette anche i materiali di recupero, l’acqua e con una certa periodicità ancheil reintegro dei corpi macinanti di selce.

Allo scarico del mulino (dopo circa 2 ore) si ha unfango denominato “barbottina” che viene inviato a delle vasche in cemento armato dove viene tenuto in movimento onde evitare la sedimentazione della parte solida.

Successivamente la barbottina viene nebulizzata mediante pompe all’interno dell’atomizzatore dove viene evaporata l’acqua in eccesso mediante un flusso di aria calda a circa 600°C.

In uscita dall’atomizzatore abbiamo la polvere per pressatura, denominata “atomizzato”, che viene poi inviata a dei silos di stoccaggio (zona “miscele”).

In stabilimento è presente un atomizzatore principale, l’ATM 140 (che sfrutta il calore di un impianto di cogenerazione avente una potenza di 5 MWh elettrici) ed un nuovo ATM 65 che andrà a sostituire i due atomizzatori ATM 15 ed ATM 35, non più efficienti.

Pressatura ed Essicamento “Reparto Presse”

La pressatura permette di formare il supporto dellapiastrella mediante la compattazione dell’atomizzato all’interno di appositi stampi metallici nel caso delle presse tradizionali, come già accennato la linea continua effettua la pressatura mediante rulli compattatori.

La pressione necessaria è funzione dei prodotti chesi vogliono ottenere e varia in un range tra i 200 e i 400 kg/cm2.

In uscita dalla pressa il corpo della piastrella già formata (detto “verde” o “crudo”) viene fatto passare in un essiccatoio a circa 180°C per 45 minu ti al fine di ridurre l’acqua ancora presente (circa il 5-6%) e aumentare la resistenza meccanicadel pezzo.

Preparazione Smalti

(18)

In questo reparto vengono preparati gli smalti e lepaste serigrafiche necessarie in smalteria.

Si parte dalle materie prime che sono rappresentate da fritte, graniglie, ossidi, veicoli, smalti e acqua e tramite macinazione in mulini tamburlani discontinui si ottengono i semilavorati che vengono poi utilizzati nella fase seguente.

Smalteria

In smalteria si creano gli effetti grafici sulla superficie della piastrella utilizzando una serie di macchinari per applicare gli smalti e le paste serigrafiche in modo specifico a seconda degli effetti che si vogliono ottenere.

Cottura

Dopo essere state smaltate le piastrelle vengono cotte in forni a rulli monostrato: la piastrella ancora cruda che deve essere riscaldata a una temperatura di circa 1.200°C per permettere la greificazione del supporto e la vetrificazione dello smalto.

Anche in questa cottura le temperature e i cicli sono variabili in funzione delle caratteristiche del prodotto.

Rettifica

Nel reparto rettifica avviene la rettifica prodottofinito in base a parametri dimensionali, e l’eventuale taglio e lappatura dei prodotti finiti.

Scelta e Confezionamento

In questo reparto si effettua il controllo delle piastrelle prima di spedirle ai clienti.

Il controllo riguarda due aspetti: quello legato alle caratteristiche geometriche (effettuato da macchina automatiche) e quello legato alle caratteristiche estetiche (effettuato da parte di operatori appositamente addestrati).

Il confezionamento avviene con macchine automatiche che inscatolano le piastrelle, reggettano le scatole e le pallettizzano.

I pallet vengono successivamente incappucciati con un film plastico termoretraibile che ha la funzione di proteggere il prodotto finito dalle acque meteoriche e più in generale dall’umidità, in modo da poterlo stoccare in piazzali scoperti senza danneggiarlo.

Magazzino del Prodotto Finito

Consiste in una zona molto vasta (in parte coperta e in parte no) dove vengono stoccati i pallet pieni

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di piastrelle.

Quando giunge un ordine da parte di un cliente, i carrellisti prelevano le piastrelle interessate e le caricano sui camion.

Laboratori

In stabilimento sono presenti:

- “Laboratorio Ricerca” in cui si effettuano la sperimentazione di nuovi prodotti e nuove soluzioni da un punto di vista estetico”.

- “Laboratorio Tecnologico” in cui si effettuano giornalmente le prove sulle materie prime, sul prodotto finito e i controlli sui semilavorati.

Inoltre il laboratorio tecnologico effettua anche ricerca sulle materie prime, sugli impasti e sui semilavorati.

(20)

5 RILEVAMENTI FONOMETRICI

5.1 MISURE

Al fine di caratterizzare il livello di rumorosità nella zona di interesse è stata eseguita, in data 22/10/2015 una campagna di misure.

Sono state effettuate 5 misure della durata di 24 ore, posizionando la strumentazione in prossimità dei confini in direzione dei ricettori maggiormente sensibili, al fine di verificare il livelli di immissione sonora attuali.

P1

P2

P3

P4 P5

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Rilievi della rumorosità

Ric Data rilievo Altezza misura

Periodo di riferimento

Leq

dB(A) Limite Superamenti

6:00-22:00 64.5 70 //

P1

Ric1 22/10/2015 4,5 m p.c.

22:00-6:00 58,5 60 //

6:00-22:00 58.5 70 //

P2

Ric2 22/10/2015 4,5 m p.c

22:00-6:00 52.0 60 //

6:00-22:00 60.5 70 //

P3

Ric3 22/10/2015 4,5 m p.c

22:00-6:00 55.0 60 //

6:00-22:00 68.0 70 //

P4

Ric4 22/10/2015 4,5 m p.c

22:00-6:00 62.5 60 +2,5

6:00-22:00 53.0 70 //

P5

Ric5 22/10/2015 4,5 m p.c

22:00-6:00 42.5 60 //

Nota: come previsto dalle modalità di misura del rumore riportate dal Decreto 16/3/98, le misure fonometriche sono arrotondate a 0,5 dB.

I rilievi sono stati effettuati nel periodo diurno e notturno, il risultato della rilevazione è espresso in termini di livello acustico equivalente Leq dB(A).

Come si vede la rumorosità misurata rientra nei limiti imposti dalla normativa vigente per la classe di appartenenza (V) dello stabilimento. Sono stati riscontrati dei superamenti nel Punto P4 da imputarsi (come dimostra il tracciato) al traffico veicolare transitante sulla Selice.

I grafici degli spettri in frequenza e dell’andamento temporale delle misure effettuate sono riportati in Allegato 1.

5.1.1 Strumentazione utilizzata per la rilevazione

Le misure fonometriche sono state eseguite con la seguente strumentazione:

analizzatore “real time” Larson & Davis mod. 824 mod 831 di precisione CLASSE 1, conforme alle norme IEC 651, IEC 804, IEC 225 e ANSI S1-11 tipo 0-AA e 1-D, capace di analisi spettrali in bande d’ottava e 1/3 d’ottava;

(22)

Calibratore Larson & Davis modello CAL 200, di classe 1, conforme alla norma CEI 29-4;

La strumentazione utilizzata risulta essere conforme a quanto previsto dal Decreto 16/03/98

“Tecniche di rilevamento e di misurazione dell’inquinamento acustico”, emanato in attuazione dell’articolo 3, comma 1, lettera c), della Legge quadro 447/95 (Allegato 2).

Prima e dopo le misure è stata effettuata la calibrazione degli strumenti e per ogni rilievo fonometrico è stata utilizzata la cuffia anti-vento prevista per le misure in esterno., è stato utilizzato un cavo di almeno 3 metri come previsto dall’allegato B del Decreto 16/03/98.

5.1.2 Caratterizzazione sorgenti sonore

Le misure strumentali sono state eseguite conformemente alla L 447/95 e al DPCM 14/11/98 in un giorno feriale durante il tempo di riferimento diurno e notturno, in quanto l’attività dell’impianto viene svolta sia nelle ore diurne sia nelle ore notturne, e per un tempo di osservazione di circa 4 ore dalle 11,00 alle 15,30.

5.2 Postazioni di misura

Per simulare l’impatto acustico dell’impianto è stato necessario procedere alla determinazione delle potenze sonore dei vari macchinari, identificati come sorgenti sonore future, e alla determinazione del clima acustico attuale in prossimità delle sorgenti sia all’interno che all’esterno del capannone.

Questa determinazione è stata eseguita facendo diversi rilievi fonometrici (effettuati in data 22/10/2015) nei pressi dello stabilimento e delle sorgenti sonore attuali durante il tempo di riferimento diurno.

Si sono infatti effettuate misure lungo le linee di rettifica attuali che sono del tutto simili a quelle future che saranno installate nel nuovo capannone. Le postazioni di misura interne sono indicate nella planimetria riportata qui di seguito.

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Tab. 5.2-1: Rilievi della rumorosità in interno - periodo diurno

Punto di misura

Leq (A) Tempo (sec)

Distanza fonometro -

sorgente

Sorgenti misurate

M1 89.7 36 2 m Satinatura

M2 95.1 32 2.5 m Satinatura

M3 94.1 31 1.5 m Squadratura

M4 84.7 31 2.5 m Squadratura

I rilievi sono stati effettuati nel periodo diurno, indicando il tempo di rilevazione, il risultato della rilevazione espresso in termini di livello acustico equivalente Leq dB(A) ed eventuali note, nonché i grafici degli spettri in frequenza e dell’andamento temporale delle misure effettuate con tale metodo. Tali grafici sono riportati in Allegato 3.

M1 M2 M3 M4

(24)

6 PREVISIONE DI IMPATTO

6.1 MODELLO PREVISIONALE UTILIZZATO

Per la simulazione del rumore prodotto dalle nuove linee di rettifica inserite nel nuovo capannone della Maker Srl si è fatto ricorso al programma di previsione e propagazione acustica SoundPlan 7.2.

Tale programma di simulazione semiempirico è fornito degli standards nazionali deliberati per il calcolo delle sorgenti di rumore e, basandosi sul metodo di Ray Tracing, è in grado di definire la propagazione del rumore sia su grandi aree, fornendone la mappatura, sia per i singoli punti fornendo i livelli globali e la loro composizione direzionale.

Il programma richiede quindi una introduzione di dati che si articola in più fasi attraverso la digitalizzazione di coordinate topografiche e l'inserimento di informazioni supplementari di contorno; di seguito si riportano in dettaglio le fasi citate:

-Introduzione dei dati relativi alla sorgente sonora

Assieme ai dati topografici vengono introdotti i livelli sonori di riferimento di rumorosità.

-Introduzione dei dati relativi alle superfici riflettenti

Le abitazioni, gli stabilimenti, le pareti e in generale ogni costruzione, rappresentano potenziali fonti di riflessione dell'onda sonora. In analogia al metodo illustrato precedentemente, si digitalizzano tutte le case con relative quote del piano di campagna, altezza e indice di riflessione delle superfici che le identificano.

-Introduzione dei punti ricettore

Vengono introdotti tutti i punti in corrispondenza dei quali si ritiene utile acquisire dati relativi ai livelli sonori di previsione.

(25)

Introduzione dei dati relativi alle opere di mitigazione

In questa fase si digitalizza la localizzazione di tutte le opere di mitigazione previste all'interno dell'intervento di mitigazione acustica.

Si forniscono inoltre tutte le caratteristiche fisiche e dimensionali che influiscono sul loro comportamento dal punto di vista acustico.

Specifiche per l’elaborazione

Si provvede ad informare il modello in merito al tipo di elaborazioni che si intendono eseguire : A) Calcolo livelli sonori ante opera

Questo tipo di elaborazione é di fondamentale importanza nel caso sia possibile confrontare i dati ottenuti tramite modello previsionale con i livelli sonori effettivamente misurati tramite rilievi fonometrici. In questo caso diviene quindi possibile procedere ad una taratura e messa a punto del modello in grado di garantire maggiore precisione ed attendibilità.

B) Calcolo livelli sonori senza interventi di mitigazione acustica

In questa seconda elaborazione vengono inserite all’interno del modello di simulazione acustica le sorgenti sonore specifiche dell’attività oggetto di studio di impatto acustico e viene verificato il livello di pressione sonora ai vari ricettori individuati.

C) Calcolo livelli sonori a seguito dell'intervento di mitigazione acustica

I dati forniti da questa terza elaborazione consentono di valutare il miglioramento in termini di riduzione dei livelli di rumorosità determinato dall'intervento in esame.

D) Ottimizzazione dell'intervento di mitigazione acustica

I dati forniti nell’elaborazione precedente sono ottimizzati in funzione di obiettivi prestabiliti.

Il programma è stato preventivamente tarato in base ai dati reali attuali ottenuti dalle misurazioni effettuate in loco descritte precedentemente.

(26)

6.1.1 Verifica modello di simulazione

Al fine di verificare il modello di simulazione acustica utilizzato e i relativi standard, si sono confrontati i livelli sonori ottenuti dalla simulazione con i livelli misurati nei medesimi punti nei quali si sono effettuati, ad opera di Ausilio Spa, i rilievi acustici in prossimità delle linee di rettifica attuali.

Punto di simulazione

Punto di Misura interno

Valore simulato

Valore misurato

Scarto di taratura

1 M1 89.3 89.7 -0.4

2 M2 95.5 95.1 +0.4

3 M3 93.6 94.1 -0.5

4 M4 85.1 84.7 +0.4

Da quanto si evince dalle tabelle sovrastanti si può affermare che il modello di simulazione

(27)

rappresenta in modo sufficientemente esatto la realtà acustica dell’area, essendo la differenza fra il valore di Leq misurato e quello simulato inferiore a +/- 1,0 dB(A).

6.1.2 Determinazione delle sorgenti sonore

Sulla base dei livelli di pressione sonora LpA , in frequenza di terzi di ottava, determinate dai rilievi effettuati presso lo stabilimento, delle sorgenti di rumore attuali, sono stati calcolati, in conformità con le regole dettate dalle norme, i livelli in frequenza in terzi di ottava, di potenza sonora LW attribuibili a ciascuna sorgente.

Le sorgenti individuate ed il relativo livello totale di potenza sonora attribuito, sono riportate nella tabella seguente, mentre l'ubicazione di tali sorgenti è visibile nella figura sottostante.

I livelli delle potenze sonore delle sorgenti sonore esterne future, individuabili nelle filtropresse e nell’impianto di depurazione acque di rettifica, sono stati individuati da precedenti misurazioni e da banche dati.

Tabella -Caratterizzazione delle sorgenti esterne individuate

Descrizione sorgenti esterne Tipologia di sorgente

Livello di potenza sonora LW dBA

Condensatore puntiforme 98.0

Pompa impianto puntiforme 98.0

Pompe impianto depurazione puntiforme 101.5

Condensatore puntiforme 95.0

(28)

Tabella -Caratterizzazione delle sorgenti interne individuate

Descrizione sorgenti interne Tipologia di sorgente

Livello di potenza sonora LW dB

lineare

Satinatura lineare 102.0

Satinatura lineare 114.0

Satinatura lineare 98.0

Squadratura lineare 95.0

Squadratura lineare 105.0

Squadratura lineare 106.0

Squadratura lineare 96.0

6.1.3 Valutazione impatto acustico previsionale ai ricettori

Al fine di comprendere l’impatto acustico futuro delle attività della Maker Srl che si svolgeranno nel nuovo capannone sono stati considerati i livelli di emissione sonora, in corrispondenza dei ricettori abitativi, e sono stati sommati ai livelli misurati attraverso la campagna di misure di 24 ore effettuate. In tale modo si ottengono i livelli di immissione sonora ambientale futuri che potranno essere utilizzati per la verifica dei limiti di immissione assoluti; sottraendo a tali livelli i valori di pressione sonora ottenuti nelle campagne di misura di 24 ore si potrà verificare anche il rispetto del limite differenziale futuro sia nel periodo di riferimento notturno che diurno.

(29)

Pompe e impianto di depurazione Nuovo capannone linee di rettifica

R1

R2 R3 R4

R5

(30)
(31)

Si riportano i livelli di immissione sonora relativi al 1° piano delle abitazioni in quanto sempre superiori a quelli del piano terra.

Il livello acustico che è imputato ai ricettori non è stato misurato, come prescrive la norma, ad un metro dalla facciata ma all'interno del confine di proprietà MAKER e preso come valido per le abitazioni. Questo comporta che i livelli siano SOVRASTIMATI rispetto alla realtà.

Si riscontrano dei superamenti ai limiti di zona nei punti R1, R2 ed R4 da imputarsi al traffico veicolare lungo la via Selice, nel punto R3 il superamento sarà oggetto di ulteriori indagini.

Come si evince dalla tabella gli incrementi della rumorosità ai ricettori sono minimi, dove si segnalano dei superamenti questi erano comunque presenti anche prima dell'immissione delle nuove sorgenti sonore.

Ric Periodo di riferimento

Livello di emissione

sonora

Livello misurato

Livello ambientale

futuro Leq dB(A)

Limite Superamenti

Incremento con nuove

sorgenti

6:00-22:00 25,2 64,5 64,5 60 +4,5 //

R1(6)

22:00-6:00 25,2 58,5 58,5 50 +8,5 //

6:00-22:00 26,0 58,5 58,5 60 //

R2(7)

22:00-6:00 26,0 52,0 52,0 50 +2,0 //

6:00-22:00 40,7 60,5 60,5 60 +0,5 //

R3(8)

22:00-6:00 40,7 55,0 55,2 50 +5,2 +0,2

6:00-22:00 46,1 68,0 68,0 70 //

R4(9)

22:00-6:00 46,1 62,5 62,6 60 +2,6 +0,1

6:00-22:00 40,0 53,0 53,2 60 +0,2

R5(10)

22:00-6:00 40,0 42,5 44,4 50 +1,9

(32)

6.1.4 Criterio differenziale

Nella zona presa in esame, non essendo a vocazione prevalentemente industriale, deve essere valutato anche il rispetto del criterio differenziale ai ricettori sensibili (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 14 novembre 1997).

Il calcolo del valore differenziale si basa sulla differenza tra il “Rumore Ambientale”, considerando la rumorosità provocata dal funzionamento delle attività della Maker e il “Rumore Residuo” in prossimità dei ricettori, questo valore deve essere inferiore al delta di 5 dB(A) previsto dalla normativa per il periodo di riferimento diurno e di 3 dB(A) per il periodo di riferimento notturno.

Il criterio differenziale in questa sede è calcolato su un periodo di "Morbida" (momento di minor disturbo di tutte le sorgenti sonore) sia diurno che notturno.

Al valore misurato durante la campagna di misure (valore residuo) è stato sommato il valore ottenuto della simulazione riguardante il contributo delle nuove sorgenti considerato in via cautelativa uguale sia di giorno che di notte e al massimo regime (valore ambientale).

RIC Periodo

Contributo nuova sorgente

Rumore Ambientale

Rumore

residuo Differenziale Limiti Superamenti

13:00-14:00 64,2 64,2 0,0 5 //

R1 1:00-2:00 25,2

56,2 56,2 0,0 3 //

13:00-14:00 55,5 55,5 0,0 5 //

R2 1:00-2:00 26,0

48,8 48,8 0,0 3 //

12:00-13:00 57,1 57,0 0,1 5 //

R3 1:00-2:00 40,7

53,7 53,5 0,2 3 //

12:00-13:00 67,7 67,7 0,0 5 //

R4 1:00-2:00 46,1

60,1 59,9 0,2 3 //

12:00-13:00 50,8 50,4 0,4 5 //

R5 1:00-2:00 40,0

43,2 40,4 2,8 3 //

Come si evince dalla tabella il criterio differenziale viene rispettato nei ricettori abitativi presenti nella zona di studio.

(33)

7 CONCLUSIONI

Sulla base dello studio degli elaborati, delle misure svolte in loco e dalle modellizzazioni effettuate sull’impatto acustico che sarà generato dall’introduzione delle nuove linee di rettifica e dell'impianto di depurazione della Maker sita nel Comune di Mordano (BO) è possibile trarre le seguenti conclusioni:

 I livelli di rumore residuo misurati al confine di proprietà nei punti P1, P2, P3 e P5 sono tali da rispettare i limiti di immissione relativi alla Classe V di appartenenza come prescritto dal D.P.C.M. 14 Novembre 1997.

 I livelli di rumore residuo misurati al confine di proprietà nel punto P4 sono tali da non rispettare i limiti di immissione relativi alla Classe V di appartenenza come prescritto dal D.P.C.M. 14 Novembre 1997, in questo punto risulta importante il contributo della rumorosità stradale dovuta al traffico veicolare transitante lungo la SS 610 Via Selice.

 Utilizzando le misure al confine per valutare il rumore residuo alle abitazioni si riscontrano dei superamenti rispetto ai limiti di zona, per i ricettori prossimi alla SS 610 Via Selice i superamenti sono dovuti al traffico veicolare, per gli altri ci si riserva di eseguire ulteriori indagini.

 Dalle simulazioni effettuate si riscontra che l’impatto acustico generato dai nuovi macchinari sui ricettori abitativi è tale da:

o Non influire in maniera significativa sui valori assoluti imputati ai ricettori;

o rispettare i limiti imposti dal criterio differenziale per il periodo di riferimento diurno e notturno.

(34)

ALLEGATO 1

Grafici delle misure

(35)
(36)
(37)
(38)
(39)
(40)
(41)
(42)
(43)
(44)
(45)
(46)
(47)
(48)

(49)

(50)

ALLEGATO 2

Certificati di taratura

(51)
(52)
(53)

(54)

(55)

(56)

ALLEGATO 3

Ubicazione delle misure spot

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(58)

ALLEGATO 4

Grafici delle misura spot

(59)
(60)
(61)
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Riferimenti

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