Avvenire 11/10/2010 Page : A01
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ALFIERI E MASTROMATTEO3
IL PREMIER CON BOSSI IN VENETO. POI TORNA ALL’AQUILA
● Oggi vertice con Tremonti, Zaia e Bertolaso per stanziare i fondi Dalle banche 700 milioni
● «Abruzzo, promesse mantenute, pronti
i finanziamenti» Berlusconi e Bossi a Vicenza
IL BLITZ DELLE FORZE MAROCCHINE
GLI SCONTRI DOPO IL VOTO
DAL MAS, PICARIELLO, VIANA11
Oggi su èlavoro GIOVANI
DISOCCUPATI: LE STRATEGIE IN OCCIDENTE
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Mercoledì 10 novembre 2010
ono sugli spalti del castello di Longiano, nell’aerea loggetta esposta al vento, e guardo giù, nella valle, le dolci colline di Cesena che digradano verso il mare. Vedo le tracce del lavoro di mille umili faticatori che hanno disegnato secolo dopo secolo quel paesaggio umano di coltivazioni e di alberi, di canali e di cespugli odorosi. Una lontana pace mi avvolge.
E penso ai quadri che ho appena visto, sala dopo sala, parti della grandiosa collezione di Tito Balestra, con gli stessi paesaggi, specchio di un’Italia amata, dipinti con mano operosa dai pittori del Novecento italiano, con i loro colori vividi, volutamente ingenui, che trasmettono
immagini di sommessa, armoniosa bellezza, ma sono anche ricchi di quella forza tranquilla, che riposa sulla conoscenza delle generazioni precedenti e guarda senza timori a quelle future. Poi, direttamente sotto il castello, in un grumo di case dai tetti perfetti, geometricamente incastrati fra loro, vedo un cortile pentagonale, con alti muri intorno, e il paesaggio di prima si completa: fuori c’era la campagna e dentro c’è la casa, col suo brolo chiuso, qualche albero da frutto, una forsizia e un calicanto, che fioriranno in primavera, uno dopo l’altro, come nei poderi di un tempo.
E segneranno, ancora una volta, l’inizio della primavera.
S
IL CORTILE PENTAGONALE
ANTONIAARSLAN
OGGI IN ITALIA E NEL MONDO
n un Paese nel quale va pericolosamente logorandosi il principio di responsabilità, occorre sempre stare in guardia di fronte alle sparate deliberatamente provoca- torie. A prima vista sembrano eccessi senza futuro, ma poi si scopre che finiscono per scavare nella coscienza collettiva producendo ingenti danni a lunga scadenza.
Non ci vuol nulla a tirare un sasso nella cristalleria dei va- lori condivisi da un intero popolo, sperando di produr- re il maggior danno possibile e di portare a casa discuti- bilissimi dividendi. Ma questa attività di premeditato bullismo politico e culturale va chiamata col proprio no- me, smascherandone subito l’aperta strumentalità. E chiamando chi può – e deve, per funzione istituzionale – a sopperire con la propria al grave difetto di responsa- bilità altrui.
L’ultimo esempio è di ieri. L’eutanasia in Italia è illega- le? Visto che in Parlamento quasi nessuno la vuole am- mettere per legge, allora si prova a blandire l’opinione pubblica mostrandone il volto "libertario" e "pietoso" at- traverso uno spot televisivo nel quale un malato termi- nale spiega pacatamente di voler scegliere come e quan- do farla finita. I radicali, promotori del nuovo abbor- daggio a quello che chiamano «tabù» ma che è sempli- ce senso comune (presidiato dal diritto), tentano una nuova sortita per via mediatica e scavalcano la rappre- sentanza politica, ben sapendo che solo la loro propo- sta di legge sul «fine vita» prevede esplicitamente l’eu- tanasia: dunque sono del tutto isolati, scaricati ieri per- sino dal loro collega nel Pd Ignazio Marino – pure so- stenitore dell’autodeterminazione assoluta –, che teme un autogol parlamentare con la legge sulle Dichiarazio- ni anticipate di trattamento ancora attesa al passaggio in aula alla Camera.
Lo spot non è nuovo alle cronache. Si tratta infatti della versione italiana dei 40 secondi televisivi prodotti in Au- stralia da Exit – l’associazione che si batte su scala in- ternazionale per legalizzare l’eutanasia – e bocciati a metà settembre dalla locale Authority per la pubblicità poco prima che potessero andare in onda. Rilanciato poi in Canada, lo spot viene ora adottato da una delle molte sigle della galassia radicale – l’associazione Luca Coscioni – col chiaro intento di provocare un caso, aprire una breccia e azzardare la dimostrazione del trito teo- rema secondo il quale il Paese sarebbe più avanti del Pa- lazzo (e della Chiesa, manco a dirlo) nell’esigere la co- dificazione di nuove "libertà", compresa quella di farsi uccidere. È vero: gli italiani sono molto più consapevo- li e maturi rispetto a come vengono dipinti, ma nel sen- so opposto a quello immaginato da certuni. E a poco serve sbandierare sondaggi – come succede in coda al- lo spot – realizzati allo scopo di dimostrare quel che si desidera. Chi soffre (e, con loro, le famiglie) non chiede di morire ma di essere aiutato a vivere. E l’acuta preoc- cupazione con la quale i palliativisti italiani hanno ac- colto ieri la pubblicità all’eutanasia basta e avanza per screditare questionari e campagne.
Va peraltro ricordato agli smemorati che il Codice pena- le sanziona con chiarezza l’«omicidio del consenziente», la fattispecie sotto la quale ricadono eutanasia e suicidio assistito. Permettere che si pubblicizzi un reato attraver- so i mezzi di comunicazione a noi pare inammissibile: ed è lecito attendersi che l’Autorità garante delle comunica- zioni, alla quale i radicali si sono rivolti per chiedere il via libera allo spot della morte, faccia il proprio dovere senza esitazioni fermando questa i- nutile provocazione. Sempre ammesso che non ci pensino prima l’editore o il direttore di Telelombardia, l’emittente commercia- le milanese che si è incautamente pre- stata all’operazione. Associare il proprio nome a questo macabro gioco non ser- ve ad accreditarsi se non presso i ra- dicali e i loro sodali. Poca roba, a conti fatti. Anche per chi doves-
se mirare solo all’audience.
I
il fatto. Per le spese necessarie, con conti a posto, servono 7 miliardi. Il Tesoro per ora ne ha soltanto 5
● Bossi: «Se non passa la Finanziaria, salta il Paese». Spuntano soldi alle Regioni
● Immigrazione, il governo va sotto sui rapporti con la Libia Fli vota assieme alle opposizioni
● Bocchino: «Abbiamo le mani libere» La Russa e Frattini replicano: così favorite gli sbarchi
● Per Berlusconi ogni mediazione è ormai inutile. Giovedì Bossi vedrà Fini?
Mancano 2 miliardi e anche i voti finiani
Governo battuto tre volte alla Camera
CELLETTI, FATIGANTE, FORNARI, IASEVOLI, MOTTA, SANTAMARIA8/9/10
SAHARAWI In viaggio nel campo sgomberato
MYANMAR L’incubo
di un’ondata di profughi
CARDINALE E MUOLO22/23
I RADICALI CI PROVANO. CONTRO CUORE E LEGGE
PUBBLICITÀ MORTALE
FRANCESCOOGNIBENE
Cinica provocazione:
uno spot per l’eutanasia
BELLASPIGA A PAGINA13 CASO IN LOMBARDIA
Conferenza
Famiglia, l’esame di leggi regionali e buone pratiche
DALOISO E MOIA ALLE PAGINE6/7
NAPOLITANO
Spesso manca il rispetto
delle regole
Monito del presidente della Re- pubblica: se l’Italia si sgretola molte volte è colpa degli italiani A PAGINA11
FAMIGLIA, FALSE CONTRAPPOSIZIONI
IL FULCRO: FISCO TARATO SUI FIGLI
FRANCESCO RICCARDI
Il sistema oggi è iniquo e squilibrato ai danni dei nuclei con minori. Bene gli aiuti, ma
questa è la riforma fondamentale
IL PELLEGRINAGGIO DI BENEDETTO XVI
IN CAMMINO CON IL POPOLO
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Religione
GESÙ AVEVA CUGINI, NON FRATELLI
Il caso
Terrorismo
Scoperta a Napoli cellula salafita:
arrestati 9 stranieri e 2 napoletani
CHIANESE A PAGINA14 UGLIETTI A PAGINA16
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GENOVESE 31 SOLO 30 SALE PER IL FILM SUI 150 ANNI D’ITALIA
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Tra Santiago e Barcellona, il Papa ci ha invitato a guardare in profondità che cosa la fede sia stata e che cosa è ancora
capace di fare
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«Così non si aiuta la via della pace»
Assemblea Cei Crociata: è tempo di responsabilità per il bene del Paese