CANTINA
2 3
VVQ NUMERO QUATTRO - GIUGNO DUEMILA19 VVQ NUMERO QUATTRO - GIUGNO DUEMILA19
L e vinacce sono uno scarto dell’enologia già utilizzato per produrre biogas. Il pro- getto CaVin, ‘’Cavitazione delle vinacce per valorizza- zione ai fini energetici’’ - fi- nanziato dal PSR 2014-2020 dell’Emilia-Romagna, Misura 16.1.01 Gruppi operativi del partenariato eu- ropeo per la produttività e la sosteni- bilità dell’agricoltura - vuole sfruttare al meglio il loro potenziale energetico.
Del gruppo di lavoro, coordinato dal CRPA di Reggio Emilia (Centro Ricerche Produzioni Animali), fanno par
te Cantine Riunite & Civ e l’Azienda Agricola Fontana, dotata di un impianto di biogas. Tra gli scopi dello stu
Energia verde dalle vinacce:
il Progetto CaVin
NICOLA LABARTINO, MIRCO GARUTI, SERGIO PICCININI CRPA LAB (Centro Ricerche Produzioni Animali)
SILVIA TAGLIAVINI Università di Bologna, Facoltà di chimica Industriale
dio vi è quello di valutare l’invio delle vinacce vergini a impianti di biogas vicini alle cantine vitivinicole. Il sot
toprodotto farebbe un tragitto breve rispetto al sito di produzione e sarebbe sfruttato energeticamente in mo
do ottimale in quegli impianti dotati di pretrattamenti delle matrici.
La vinaccia è un substrato/sottoprodotto abbondante in Emilia Romagna, regione che produce una media di oltre 7 milioni di ettolitri di vino all’anno. Una delle maggio
ri sfide degli attuali sistemi produttivi è legata alla ge
stione delle risorse naturali e alla riduzione dell’impat
to ambientale che possono avere gli scarti generati dal processo. Lo sfruttamento di energie di tipo rinnovabile, un ridotto consumo idrico e una limitata produzione di rifiuti sono obiettivi da perseguire in un processo pro
duttivo sostenibile, non solo dal punto di vista tecnico
VQ_2019_004_INT@CANTINA_PROGETTO CAVIN.indd 2 19/04/19 12:13
2 3
VVQ NUMERO QUATTRO - GIUGNO DUEMILA19 VVQ NUMERO QUATTRO - GIUGNO DUEMILA19
ed economico, ma anche ambientale. La valorizzazione dei sottoprodotti ha un ruolo cruciale verso il passaggio a un modello produttivo di tipo circolare, in cui lo scar
to di produzione diviene risorsa per l’ottenimento di al
tro materiale o energia.
Valorizzazione energetica delle biomasse
La frazione organica di una biomassa è caratterizza
ta da una componente degradabile, utile per la produ
zione energetica, e una frazione non degradabile. Dalle biomasse si possono ottenere energia elettrica, energia termica e biocarburanti (biometano, bioidrogeno, bio
etanolo…). La conversione si realizza mediante diver
si meccanismi in base alla composizione chimico fisica della biomassa in esame. Generalmente per le biomasse secche, umidità al di sotto del 30% e alto tenore di car
bonio, si utilizzano metodi termochimici (combustione diretta, pirolisi, gassificazione, carbonizzazione, estra
zione di olii e produzione di biodiesel). Per le biomasse a maggior contenuto di acqua si tende a sfruttare pro
cessi biochimici, quali la digestione anaerobica per la produzione di biogas, la digestione aerobica per la pro
duzione di compost e la fermentazione alcolica per l’ot
tenimento di bioetanolo.
Vi è una distinzione tra vinacce esauste, ovvero vinacce dealcolate, e vinacce ancora fresche, comprendenti gli zuccheri necessari per la formazione di alcol con fermen
tazione in distilleria. La loro resa di produzione di bio
gas è fortemente condizionata dalla loro natura chimico
fisica, con presenza di lignina che impedisce una buona digeribilità della sostanza organica in esse contenuta.
Il processo di digestione anaerobica
Il processo che converte la sostanza organica biodegra
dabile in biogas prende il nome di digestione anaerobi
ca e avviene in assenza di ossigeno, grazie alla presenza di differenti microrganismi. La valorizzazione energeti
ca del biogas avviene generalmente in cogeneratori, con produzione di energia termica ed elettrica. Il biogas può essere purificato a biometano per uso in autotrazione o per immissione in rete.
I pretrattamenti
La produzione di biogas da vinacce tal quali comporta, nel tempo, problemi di miscelazione nei digestori gene
rando fenomeni di stratificazione, a causa dei graspi e
La vinaccia cavitata (a sinistra) a confronto con quella tal quale.
Un cavitatore idrodinamico presso un impianto di biogas e, a destra, il cavitatore mobile utilizzato per le prove del progetto CaVin.
VQ_2019_004_INT@CANTINA_PROGETTO CAVIN.indd 3 19/04/19 12:13
CANTINA
4 5
VVQ NUMERO QUATTRO - GIUGNO DUEMILA19 VVQ NUMERO QUATTRO - GIUGNO DUEMILA19
delle buccette che tendono a galleggiare, e di sedimen
tazione, poiché i vinaccioli tendono ad accumularsi sul fondo del digestore.
Molti substrati fibrosi possono essere maggiormente at
taccabili dalla flora batterica grazie a pretrattamenti che possono essere fisici, chimici, biologici o processi com
binati. I pretrattamenti fisici vengono effettuati tramite taglio con coltelli, macinazione, triturazione, estrusione, cavitazione e altri sistemi combinati in grado di ridurre le dimensioni dei substrati. La cavitazione è sostanzial
mente definita come la formazione, crescita e collasso di microbolle, che inducono, in fase liquida, alla gene
razione di zone ad altissima densità energetica caratte
rizzate da elevate temperature, pressioni e spostamenti di fluido. Questi fenomeni portano ad avere condizioni chimico fisiche estreme, inducendo la parziale destrut
turazione della materia. La cavitazione risulta adatta al trattamento e rottura della struttura molecolare ri
gida che costituisce la lignina, con l’evidente intento di rendere disponibile la sostanza organica al suo inter
no. Tale trattamento già utilizzato in altri settori, risul
ta innovativo applicato alle biomasse per favorire la di
gestione anaerobica.
I primi test di digestione anaerobica in continuo di vi
nacce vergini, cavitate e non, svolti presso CRPA Lab (dotato di un laboratorio per lo studio dei potenziali di produzione di biogas/biometano attraverso la digestio
ne anaerobica), hanno avuto lo scopo di indagare le po
tenzialità energetiche di questo sottoprodotto sottopo
sto al pretrattamento.
Prove di digestione anaerobica in continuo
La prova di digestione anaerobica, sulla vinaccia vergine cavitata e non, è stata svolta in triplicato, in condizioni mesofile. La vinaccia, cavitata e non, è stata alimentata ai digestori assieme a una quantità nota di liquame bo
vino, addizionato per facilitare la digestione della vinac
cia, grazie alla flora batterica in esso presente. Il piano di controllo per la funzionalità del processo di digestio
ne anaerobica e il calcolo delle rese specifiche in biogas prevedeva l’analisi quantitativa e qualitativa del biogas prodotto, la caratterizzazione qualitativa in termini di sostanza secca e sostanza organica del digestato scari
cato, la determinazione dei principali parametri biochi
mici per monitorare il processo.
Risultati
Per quanto riguarda le prove in continuo, si è monitorato l’andamento dei principali parametri operativi, come il COV (Carico Organico Volumetrico) e l’HRT (Tempo di Ritenzione Idraulica), dei parametri biochimici, il FOS/
TAC (rapporto tra acidità riportata come concentrazio
ne di acido acetico e alcalinità come concentrazione di carbonati) e la quantità di AGV (Acidi Grassi Volatili), e infine dei parametri di processo, come il pH e gli ST (Solidi Totali).
Il COV, dopo essere stato portato a regime durante la seconda settimana, è stato man mano ridotto quando la miscelazione dei tre fermentatori alimentati con vinac
cia tal quale è stata compromessa da fenomeni di sedi
mentazione e stratificazione, passando da circa 4 kgSV/
m3*gg a circa 2 kgSV/m3*gg. L’andamento dei solidi to
tali (ST) nei digestati estratti è risultato inferiore ai 100
0 1 2 3 4 5 6
30/04/18 10/05/18 20/05/18 30/05/18 09/06/18 19/06/18 29/06/18
Andamento Carico Organico Volatile kg SV/m3* giorno
COV vinaccia non cavitata ''COV vinaccia cavitata''
30/04/18 10/05/18 20/05/18 30/05/18 09/06/18 19/06/18 29/06/18 09/07/18
Andamento FOS/TAC
FOS/TAC vinaccia non cavitata ''FOS/TAC vinaccia cavitata'' 0,00
0,05 0,10 0,15 0,20 0,25 0,30 0,35 Grafico 1
Grafico 2
VQ_2019_004_INT@CANTINA_PROGETTO CAVIN.indd 4 19/04/19 12:13
© RIPRODUZIONE RISERVATA
4 5
VVQ NUMERO QUATTRO - GIUGNO DUEMILA19 VVQ NUMERO QUATTRO - GIUGNO DUEMILA19
0 50 100 150 200 250 300
30/04/18 10/05/18 20/05/18 30/05/18 09/06/18 19/06/18 29/06/18
Andamento Produzione specifica Biometano Nm3CH4/tSV
Nm3CH4/tSV vinaccia non cavitata ''Nm3CH4/tSV vinaccia cavitata''
Analisi granulometrica
0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50
> 5 3,15 < D
<5 2 < D
<3,15 1 < D
< 2 0,5 < D
< 1 0,3 < D
< 0,5 0,3 < D
< 0,1 < 0,1
Percentuale dei Solidi Totali (%)
Diametro dei solidi (mm)
Vinaccia tal quale Vinaccia cavitata
g/kg di tal quale, sia per il campione di vinaccia non trat
tata sia per quella cavitata. Questo dato è stato riconsi
derato, una volta aperti i digestori a fine prova, dove si è potuto riscontrare una netta stratificazione del mate
riale non cavitato con i vinaccioli depositati sul fondo e le buccette e i raspi rimasti in superficie.
Il rapporto FOS/TAC per le due tesi è risultato piena
mente nell’intervallo di stabilità, ovvero intorno al va
lore di 0,3.
Analizzando la produzione di Nm3CH4/t SV il risulta
to porta ad una produzione specifica di 88,4 (± 8,1) Nm3CH4/tSV per la vinaccia non cavitata e di di 125,1 (± 12,3) Nm3CH4/tSV per la vinaccia cavitata. Si eviden
zia un andamento simile, ma separato e parallelo tra le due tesi, a conferma della maggiore degradabilità del
la vinaccia cavitata e quantificato in una maggiorazio
ne del 44,3%.
L’effetto del pretrattamento di cavitazione idrodinami
ca controllata è stato riscontrato anche a livello fisico attraverso analisi granulometrica, da cui è emersa una riduzione del diametro dei solidi in digestione. L’analisi permette di caratterizzare le matrici per quanto riguar
da le dimensioni particellari delle componenti di cui so
no fatte. Attraverso dei vibrosetacci, in ambiente umi
do, la matrice viene separata per classi dimensionali. La distribuzione dimensionale nelle varie classi ha mostra
to la differenza sostanziale del diametro delle vinacce non trattate rispetto a quelle cavitate, questo comporta una maggiore area superficiale attaccabile dai batteri.
Conclusioni
L’effetto ottenuto mediante l’utilizzo della cavitazione idrodinamica controllata sulla vinaccia è molteplice e significativo in diversi aspetti. L’aspetto produttivo è la prova tangibile del suo successo in quanto conferma una maggiore produzione di Nm3CH4/t SV accompagnata da un risparmio di materiale. L’uso di una biomassa di scar
to pretrattata, con una maggiore digeribilità della so
stanza organica grazie alla disgregazione della frazione lignocellulosica, permette sia un uso minore di matri
ci derivanti da colture dedicate che un uso migliore del sottoprodotto stesso. Non meno importante è l’aspetto gestionale, con la mancanza di sedimentazione, accumu
lo e stratificazione del materiale per quanto riguarda la vinaccia cavitata, che preserva l’impianto da una com
promissione dell’equilibrio idraulico. La vinaccia cavita
ta, essendo omogenea, ha consentito di avere una buona miscelazione per tutta la prova facendo ipotizzare i me
desimi effetti positivi anche in un’applicazione su dige
store in scala reale. È altrettanto vero che l’utilizzo della cavitazione idrodinamica controllata comporta un sur
plus di consumi elettrici e di conseguenza una spesa ul
teriore da dover sostenere. Quest’ultimo aspetto, di na
tura economica, è da curare e da definire nell’ottica di un sistema sostenibile grazie al risparmio di materiale e al recupero di energia mediante incremento di produ
zione, in tal modo si riesce a generare un processo il più possibile circolare, dove si ha guadagno nella massima valorizzazione energetica della biomassa prima di scar
to, promuovendo un’attività che sia sostenibile a livello locale. Le vinacce vergini cavitate possono così essere sfruttate energeticamente soprattutto in quegli impian
ti di digestione anaerobica vicini alle cantine. ■
Grafico 4 – Analisi granulometrica del campione di vinaccia tal quale e del campione di vinaccia sottoposta a cavitazione idrodinamica controllata Grafico 3
VQ_2019_004_INT@CANTINA_PROGETTO CAVIN.indd 5 19/04/19 12:13