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APPROFONDIMENTI SULLE FUNZIONI BASE APPENDICE A

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Academic year: 2021

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(1)

APPENDICE A

APPROFONDIMENTI SULLE

FUNZIONI BASE

A.1 DEFINIZIONE DELLE FUNZIONI BASE

Richiamiamo la definizione di funzione base data nel paragrafo 1.3. Consideriamo l’n-esimo spigolo del modello a piastre triangolari; nell’ipotesi che non si tratti di uno spigolo di bordo, la funzione base sulle due facce Tn± è definita come segue:

altrove 0 ) ( 2 ) ( 2 ) ( n n ⎪ ⎪ ⎪ ⎩ ⎪ ⎪ ⎪ ⎨ ⎧ ∈ ∈ = − − − + + + T r r ρ T r r ρ r f n n n n n n n A l A l (A.1) dove:

ln è la lunghezza del generico spigolo (necessariamente non di bordo),

(2)

spigolo, spigolo,

An+ e An- sono, rispettivamente, l’area della faccia positiva e l’area di

An+ e An- sono, rispettivamente, l’area della faccia positiva e l’area di

quella negativa, quella negativa,

ρn+ è il vettore che congiunge il vertice libero della faccia Tn+ con il

ρn+ è il vettore che congiunge il vertice libero della faccia Tn+ con il

generico punto di essa, generico punto di essa,

ρn- è il vettore che congiunge il generico punto della faccia Tn- con il

ρn- è il vettore che congiunge il generico punto della faccia Tn- con il

suo vertice libero, suo vertice libero,

O è l’origine del sistema di riferimento. O è l’origine del sistema di riferimento. ρn-(r2) ρn+(r1) r1 r1 O r2 ln Tn+ Tn-

fig. A.1 - Visualizzazione della funzione base fig. A.1 - Visualizzazione della funzione base

(3)

A.2 PROPRIETA’ DELLE FUNZIONI BASE

1) La densità di corrente superficiale ha componente normale nulla

ai bordi della regione (Tn+ ∪Tn-).

Per renderci conto del perchè basta osservare la figura A.1, considerando la funzione di base sui bordi della regione suddetta 2) La componente normale della funzione base relativa all’n-esimo

spigolo è costante e continua.

Poichè vogliamo calcolare la componente normale al lato ln,

moltiplichiamo scalarmente entrambi i membri della (A.1) per il versore :

ˆn

=

=

=

=

=

− − − + + + +

1

2

2

ˆ

)

(

2

1

2

2

ˆ

)

(

2

ˆ

)

(

n n n n n n n n n n n n n n n

l

A

A

l

A

l

l

A

A

l

A

l

n

r

ρ

n

r

ρ

n

r

f

(A.2)

ed otteniamo esattamente quanto affermato nell’enunciato della proprietà.

3) La componente normale della densità di corrente superficiale

relativa all’n-esimo spigolo è costante e continua attraverso lo spigolo stesso

Per dimostrare questa proprietà, consideriamo l’espressione della

(4)

J(r

ln

)=Ι

n

f

n

(r

ln

),

(A.3)

dove rln è un generico punto appartenente a ln, come mostrato in

figura A.2. ln

ρn -ρn+ Tn+ Tn -n n l A+ 2 n n l A+ 2

Fig. A.2: Riferimenti geometrici per la proprietà 2

Nella (A.3) non consideriamo i contributi delle funzioni base relativi ai quattro spigoli che costituiscono i confini della regione (Tn+ ∪ Tn-): questo

perchè, per la proprietà 1, tali contributi risultano nulli.

Poichè siamo interessati alla componente normale al lato n-esimo della

J(rln), dalla proprietà 2) otteniamo:

⎪⎪

=

=

=

− − + + n n n n ln

I

ˆ

)

(

2

I

I

ˆ

)

(

2

I

ˆ

)

(

n

r

ρ

n

r

ρ

n

r

J

n n n n n n

A

l

A

l

(A.4)

(5)

Da questa proprietà discende immediatamente la seguente:

4) I coefficienti In rappresentano la densità di corrente superficiale

normale al lato n-esimo.

A.3 DEFINIZIONE DI PRODOTTO SCALARE TRA DUE FUNZIONI BASE

Dato uno spazio vettoriale V si definisce prodotto scalare un’applicazione (V x V) → R che gode delle seguenti proprietà:

i. u ,v = v ,u ∀ u, v ∈V; ii.

(

u+v

)

,w = u ,w + v ,w ∀ u, v, w ∈V; iii.

( )

λu ,vu ,v ∀ u ∈V, λ ∈ R; iv. u ,u ≥0 ∀ u ∈V; v. u ,u =0 ⇔ u=0 ∀ u ∈V.

Definiamo dunque il prodotto scalare fra due generiche funzioni base fn(r)

e fm(r) secondo la seguente espressione:

f

n

(

r

),

f

m

(

r

)

=

∫∫

f

n

(

r

)

f

m

(

r

)

d

r

S

(A.5)

(6)

Figura

fig. A.1  -  Visualizzazione della funzione base fig. A.1  -  Visualizzazione della funzione base
Fig. A.2: Riferimenti geometrici per la proprietà 2

Riferimenti

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