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CAPITOLO 5 Casi Clinici

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Academic year: 2021

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CAPITOLO 5

Casi Clinici

4.1 ARON

Boxer di 18 mesi maschio intero.

È stato investito il 25 Febbraio 2008 ed ha riportato una frattura vertebrale con dislocazione a livello di T13 - L1 più trauma del plesso brachiale arto anteriore sinistro.

Il 31 Marzo del 2008 si è svolta la prima visita fisioterapica durante la quale è emerso che il paziente presentava paraparesi del treno posteriore con una gravità maggiore alla zampa destra, con assenza di propriocezione e presenza di una piaga da decubito sull’arto sinistro. L’arto anteriore risultava paretico con assenza anche in questo caso di propriocezione e presenza di una piaga da decubito di 6 cm.

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Il paziente ha partecipato regolarmente a tre sedute fisioterapiche settimanali che si sono poi ridotte a due nell’ultima fase della terapia. Durante queste sedute il soggetto è stato sottoposto ad esercizi ROM , stretching, massaggi, esercizi per la propriocezione, riflesso flessore, esercizi posturali sulla physioroll, idroterapia con e senza bracciolo, esercizi attivi, esercizi con pesino all’arto sinistro, treadmill e gli è stato prescritto il ®Nevrase.

Inizialmente gli esercizi erano indirizzati al mantenimento del ROM articolare in quanto, essendo il soggetto plegico su tre arti, facilmente le sue articolazioni sarebbero andate incontro a riduzione della mobilità. In più essendoci un danno a livello nervoso è importante stimolare le vie sensitive ascendenti ed è per questo che è stato sottoposto ad esercizi per la proprocezione e ad esercizi posturali. L’idroterapia inizialmente è stata attuata per pochi minuti in quanto richiede una grande forza fisica ed è necessario abituare l’animale all’acqua. Dopodichè i minuti sono stati aumentati fino ad un massimo di 20’ a seduta. Durante le ultime sedute è stato applicato un bracciolo all’arto anteriore sinistro per aumentare la resistenza al movimento.

Durante le camminate all’aperto, quando Aron camminava ormai autonomamente, è stato applicato un pesino all’arto anteriore sinistro per favorirne l’appoggio a terra. Il pesino veniva applicato per 5-15 minuti.

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Dopo un mese di terapia il paziente presentava atassia e debolezza al treno posteriore, ma era comunque in grado di deambulare e presentava nuovamente propriocezione. L’arto anteriore sinistro presentava zoppia di 4° con appoggio appena accennato e assenza di propriocezione.

Nel secondo mese di terapia Aron presentava sempre atassia e debolezza del treno posteriore ma di minor entità mentre a livello dell’arto anteriore aveva una zoppia di 3°-4° grado con presenza di propriocezione.

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4.2 DIANA

Breton femmina di tre anni sterilizzata.

È stata investita nel Settembre 2008, riportando una lussazione al gomito destro risolto senza chirurgia e lussazione d’anca all’arto sinistro. È stata operata all’anca ad Ottobre con cavigliotto.

Il 17 Marzo viene portata al centro di fisioterapia per una residua sublussazione ed ipotrofia muscolare a livello dell’arto posteriore sinistro con zoppia di 2°, più evidente al trotto. Quando il cane si sedeva non era in grado di farlo correttamente ma manteneva l’arto affetto lontano dal corpo.

Data la residua lassità articolare non è stato possibile effettuare mobilizzazione e l’unico trattamento intrapreso è stata l’idroterapia; è stato poi consigliato di mantenere il cane a riposo, per cercare di ridurre al minimo lo stress articolare.

Dopo 10 giorni di terapia il paziente presentava già una zoppia meno evidente e dopo un’ulteriore terapia di 45 giorni il cane aveva una zoppia di 1°. Alla palpazione la sublussazione appariva meno evidente ed il cane era in grado di sedersi in modo appropriato.

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4.3 GEA

Cane meticcio femmina di giovane età.

Trovata da un passante lungo la strada, ed operata a fine Settembre 2008 per una lussazione vertebrale causata probabilmente da un incidente stradale.

Il 26 Novembre viene portata al centro fisioterapico e alla visita presentava paraplegia e dolore profondo assente, mentre il riflesso flessore era appena accennato.

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Viene sottoposta a idroterapia, mobilizzazione, esercizi ROM, esercizi attivi e passivi, treadmill e le viene prescritto il ®Nevrase.

La terapia viene effettuata inizialmente tre volte al giorno per poi ridursi a due. Grazie alla terapia, il riflesso flessore risulta aumentato con estensione riflessa dell’arto controlaterale e se sollevata da terra presenta il riflesso di pedalamento.

Grazie alla terapia intrapresa, il soggetto ha sviluppato un’andatura spinale che, con un sostegno, le permette di deambulare anche se, il movimento del posteriore, non è coordinato con l’anteriore in quanto non è un movimento volontario bensì un movimento riflesso. Per la migliore gestione del cane a casa, i proprietari hanno deciso di comprare un carrellino affinché l’animale potesse muoversi autonomamente. Dopo l’acquisto però si è visto che il movimento autonomo degli arti posteriori si era ridotto. Questo a causa del fatto che, non avendo più gli arti a contatto con il terreno, sono diminuiti gli stimoli sensoriali che stimolavano le vie nervose afferenti; con una nuova stimolazione più regolare si può tornare ad un movimento più pronunciato e più efficace in breve tempo.

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4.4 KIMBA

Cane meticcio femmina di 7 anni.

Viene operato per rottura del crociato anteriore dell’arto destro il 3 Marzo 2009.

Il 24 Giugno, alla prima visita fisioterapica, presenta zoppia di 3° grado, con arto sollevato al trotto, sottrazione del peso all’appoggio ed evidente atrofia muscolare. Dopo l’intervento l’animale era stato portato in un centro fitness dove aveva effettuato del nuoto per un paio di mesi senza la supervisione di un veterinario e senza ottenere miglioramenti.

Il cane viene sottoposto inizialmente a tre sedute settimanali, ridotte poi a due, durante le quali è stata sottoposto a treadmill, mobilizzazione, magnetoterapia e gli viene prescritto il ®Cosequin.

Dopo una settimana di terapia, il cane presenta sempre una zoppia di 3° ma sul treadmill si osserva una zoppia molto ridotta.

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4.5 NEBBIA

Dachsbracke femmina di 3 anni.

Nel Novembre 2008 riporta una lesione del nervo sciatico dell’arto posteriore sinistro causata da un cinghiale, durante una battuta di caccia e viene subito operata.

L’11 Dicembre si ha la prima visita fisioterapica, durante la quale si riscontra assenza della propriocezione, ipotrofia muscolare, zoppia di 3° e dolore profondo solo nel primo dito del piede.

Il cane viene sottoposto a terapia tre volte a settimana, ridotte poi a due, con magnetoterapia, mobilizzazione, tavola propriocettiva e tappeto elastico, esercizi attivi, treadmill e idroterapia. Avendo avuto una lesione del nervo, è necessario non solo rinforzare la muscolatura, ma stimolare le vie nervose afferenti. È per questo che l’animale viene sottoposto a tavola propriocettiva e al tappeto elastico oltre che agli esercizi attivi. La magnetoterapia viene utilizzata per accelerare la guarigione del nervo sciatico mentre l’idroterapia viene utilizzata per accrescere la muscolatura senza però causare lesioni sul dorso della zampa e, insieme al treadmill, per incentivare l’uso di tutte e quattro gli arti.

Dopo due settimane di terapia, la zoppia risulta ridotta (2°-3°) ma permane l’assenza di propriocezione.

A fine marzo la zoppia è di 2° e l’appoggio risulta a volte corretto.

Dopo altri quattro mesi la zoppia è ridotta ad un 1°, l’appoggio è corretto e si ha un aumento della massa muscolare.

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4.6 PIERA

Fox terrier femmina di 9 mesi.

Il 20 Febbraio 2009 viene sottoposta ad un’artroplastica scissionale in quanto le era stata diagnosticata una necrosi asettica della testa del femore.

Il 20 Marzo viene effettuata la prima visita fisioterapica in cui si riscontra, nonostante sia passato un mese dall’operazione chirurgica, una zoppia grave (3°-4° livello) ed evidente atrofia muscolare. Viene sottoposta a idroterapia, esercizi attivi e treadmill tre volte a settimana, ridotte poi a due. Dopo 20 giorni di terapia, si riscontra una zoppia di 3° grado, ma sul treadmill la zoppia è meno evidente e il soggetto sostiene maggiormente il peso sull’arto operato.

A fine Aprile il movimento sul treadmill risulta più fisiologico e l’appoggio dell’arto più frequente. Dopo un’ulteriore mese di terapia la zoppia risulta ridotta ad un 2° con appoggio costante dell’arto ed aumento considerevole della muscolatura.

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Meticcio femmina adulto.

Nel Dicembre 2007 viene investita e riporta un ematoma spinale senza fratture o lussazioni vertebrali.

Il 24 Dicembre si ha la prima visita fisioterapica dove si riscontra paresi non deambulatoria con dolore profondo, ma assenza di propriocezione e di movimento della coda.

La terapia si è basata su esercizi ROM, stretching, idroterapia, esercizi attivi e passivi, treadmill. Gli esercizi attivi e passivi comprendevano stazione quadrupedale su physioroll, slalom, percorso ad ostacoli e scale.

A fine Gennaio Sumbra era in grado di muovere la coda e gli arti posteriori ma non era in grado di sostenersi autonomamente data anche l’atrofia muscolare evidente. Presentava atassia, ma la propriocezione era presente.

A fine Febbraio Sumbra era in grado di deambulare autonomamente senza alcun sostegno. Presentava sempre lieve atassia ed in coordinazione, ma comunque riusciva ad avere una vita normale.

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