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CAPITOLO 4 “CASA G. ASCOLI Asp”

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Academic year: 2021

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CAPITOLO 4

“CASA G. ASCOLI Asp”

4.1 – L’ORGANIZZAZIONE

Casa Ascoli è una azienda speciale alla persona che svolge servizio di assistenza ad anziani ed a soggetti che a causa di patologie mediche, non sono in grado di avere cura di sé stessi. Presso questa struttura, dotata di personale qualificato per l’assistenza e la cura del soggetto, gli anziani ed i malati possono essere costantemente seguiti in tutte le loro esigenze.

La Governance di Casa Ascoli è quella che caratterizza tutte le ASP, che è l’acronimo di “Azienda Pubblica di Servizio alla Persona”1 Le ASP, in base al loro profilo giuridico che prevede autonomia contabile, tecnica e gestionale, ed in virtù della loro organizzazione ed attività ispirata a principi di efficienza, efficacia, economicità e trasparenza, possono rappresentare un'opportunità per i Comuni e le stesse Asl per razionalizzare alcune funzioni e servizi evitando in tal modo sovrapposizioni e colmando eventuali lacune. La legge regionale toscana prevede che le ASP, nell'ambito della loro autonomia e con riguardo alle proprie finalità statutarie, possano fornire prestazioni e servizi e gestire servizi in favore dei Comuni e delle Società della salute2 là dove costituite. Questo in base a contratti di servizio e perseguendo il miglior rapporto tra qualità e costi.3

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Le ASP in Toscana: “Si è concluso anche in Toscana, grazie alla legge regionale 43 del 2004, il processo di trasformazione delle ex Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza (in sigla Ipab) in aziende pubbliche di servizi alla persona (ASP) o in persone giuridiche di diritto privato senza scopo di lucro. Con questo atto è stato chiuso il lungo percorso avviato attraverso la legge quadro 328 del 2000. Attualmente le ASP in Toscana sono 33. A queste si aggiunge l'Istituto degli Innocenti al quale la legge regionale dedica l’intero articolo 32 «Disposizioni particolari per la IPAB “Istituto degli Innocenti di Firenze”» considerando la sua attività di rilievo regionale e nazionale. Le ASP fanno parte del sistema regionale integrato degli interventi e dei servizi sociali e partecipano alla programmazione zonale. In questo ambito svolgono un ruolo attivo considerato che le loro funzioni (come ad esempio l'assistenza agli anziani o il sostegno all'infanzia e all'adolescenza) sono strettamente collegate ai bisogni sociali e socio-sanitari del territorio di riferimento.” FONTE: www.regione.toscana.it/serivziallapersona

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La Toscana ha scelto di sviluppare l'integrazione del sistema sanitario con il sistema socio assistenziale attraverso una inedita soluzione organizzativa dell'assistenza territoriale, le Società della salute. Già indicate nel precedente Piano sanitario regionale 2002-2004, le Società della salute rappresentano una delle innovazioni più importanti della programmazione sanitaria di questi anni. Esse si configurano come consorzi pubblici senza scopo di lucro, i cui titolari sono le Aziende sanitarie locali e i Comuni. Rappresentano una soluzione organizzativa, tecnica e gestionale nel settore dei servizi socio- sanitari territoriali di zona-distretto e sono oggetto di sperimentazione nel corso del Piano sanitario regionale 2005-2007. La costituzione delle Società della salute muove dalla volontà di favorire non solo il coinvolgimento delle comunità locali, delle parti sociali, del terzo settore e del volontariato, nella individuazione dei bisogni di salute e nel processo di programmazione, ma anche dalla necessità di garantire la qualità e l'appropriatezza delle prestazioni, il controllo e la certezza dei costi, l'universalismo e l'equità. Nell'ambito della sperimentazione il Comune non assume solo funzioni di programmazione e controllo ma "compartecipa" al governo del territorio finalizzato ad obiettivi di salute. L'azione locale, infatti, diviene un elemento essenziale, nelle strategia regionale di promozione della salute, non solo di integrazione sociale e sanitaria, ma anche di miglioramento della salute attraverso una politica intersettoriale e integrata

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E’ una struttura convenzionata con la ASL e con alcuni comuni delle province di Massa e La Spezia. Gli ingressi in struttura sono decisi dall’organo amministrativo della stessa, sentite le amministrazioni comunali in cui risiedono gli aspiranti all’ingresso; le persone interessate all’inserimento presso Casa Ascoli, dovranno prima affrontare un percorso di comunicazione con gli assistenti sociali della loro zona, che effettueranno una valutazione rispetto all’effettivo bisogno ed alle condizioni economiche del soggetto. Il luogo preposto alla comunicazione dei cittadini con gli assistenti sociali è il cosiddetto “Punto Blu”4. Però è necessario chiarire a questo punto, che il soggetto può essere inserito in struttura mediante due modalità che si differenziano sostanzialmente, soprattutto per le tipologie di pagamento: Ricovero ordinario o inserimento nel programma di Centro Diurno.5

4.1.1 – Ricovero Ordinario

In questo caso, l’anziano viene inserito in pianta stabile all’interno della struttura, dove vive e viene assistito 24 ore su 24.

Presso Casa Ascoli si trovano anziani che per lo più hanno problemi di salute di un livello che non permette loro di essere costantemente assistiti nelle loro abitazioni. In alcuni casi questo si verifica perchè non hanno parenti che possano prestare loro le dovute attenzioni, o in altri casi perché hanno delle patologie che richiedono una costante assistenza di tipo professionale. Però riscontriamo che la maggior parte gli ospiti sono persone coscienti. Non sono presenti infatti in struttura persone che presentino patologie gravi come il “Morbo di Alzheimer”, se non ai suoi stadi embrionali. I posti disponibili all’interno di Casa Ascoli sono un numero limitato, vi sono solo 44 posti letto fissi, e le stanze da letto sono tutte

associative. L'unitarietà del sistema è garantita dalla unicità del soggetto erogatore. Gli organi della Società della salute sono la Giunta, composta da Sindaci o Assessori delegati dei Comuni e il Direttore Generale dell'Azienda Usl, il Presidente, individuato tra i rappresentanti dei Comuni presenti nella Giunta, il Collegio dei Revisori e il Direttore. L'organo di governo delle Società della salute assume le funzioni e le competenze che hanno le articolazioni zonali della conferenza dei sindaci. L'attività delle Società della salute è impostata utilizzando lo strumento del Piano integrato di salute. FONTE: www.regione.toscana.it

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FONTE: www.regione.toscana.it/serviziallapersona 4

I cosiddetti “Punti Blu” sono degli sportelli di assistenza all’anziano, oppure ai suoi familiari, in caso di persona non in grado di intendere e di volere, interessati all’inserimento nelle strutture di assistenza convenzionate con il servizio sanitario nazionale in cui l’operatore fornisce tutte le informazioni utili allo svolgimento delle pratiche amministrative e per risolvere le eventuali problematiche anche in un momento successivo al ricovero. In pratica è il luogo preposto per l’inizio di un percorso di inserimento del soggetto in struttura, la comunicazione a questo livello avviene con gli assistenti sociali.

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Tutti le informazioni sono state fornite soprattutto verbalmente durante l’esperienza di Stage da membri dello Staff, principalmente dall’amministrativo Giovanna Asciutti e dalla segretaria Fabiola Formiga.

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doppie, vi è però in alcuni casi la possibilità per un periodo limitato di aggiungere posti in deroga, così che alcune delle stanze doppie diventano triple, almeno fino a che un posto fisso non vada a liberarsi ed allora l’ospite entrato in deroga vada a occupare uno dei posti stabili rimasti vacanti.

Questa possibilità è riservata alla struttura per motivazioni di carattere generale, ovvero per aiutare anziani che se non prontamente inseriti non avrebbero un posto dove stare. Si deve comunque tener di conto che la deroga ai 44 posti ordinari è da ritenersi del tutto opzionale.

Il motivo principale per cui i ricoveri sono gestiti dal Comune e non dall’amministrazione di Casa Ascoli è dovuto al fatto che ai soggetti che diverranno ospiti verrà riconosciuta almeno una parte della quota dal comune stesso. Infatti la retta dell’ospite si divide in due parti:

- Quota Sanitaria: la parte che il comune di provenienza riconosce a favore

dell’anziano il quale senza questo intervento non sarebbe in grado di mantenersi all’interno della struttura (il cui costo è decisamente elevato se rapportato alla pensione di un anziano medio). Bisogna pensare che però i costi per mantenere una persona in una casa di Risposo come Casa Ascoli sono decisamente elevati, in quanto oltre alle spese normali di vitto, alloggio e gestione dell’immobile, si devono considerare i costi del personale che giorno e notte è a disposizione degli ospiti. Inoltre vi sono altre spese routinarie, dai farmaci al parrucchiere, dal fisioterapista al podologo, che sommate tutte insieme alla fine del mese, comportano ingenti costi per la casa di riposo.

- Quota Sociale: si tratta della parte a carico dell’ospite (o dei suoi

familiari) cioè la parte che il comune ha ritenuto che l’anziano fosse in grado di pagare per il suo inserimento all’interno della struttura.

4.1.2 – Centro Diurno

L’anziano in questo caso non viene ricoverato e inserito in modo fisso all’interno della struttura, ma viene accolto da questa durante l’orario diurno, quindi dalle

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totali della struttura per i ricoveri (44 più alcuni derogabili) in confronto alle necessità pressanti di un gran numero di anziani bisognosi di assistenze continue6, si è sentita l’esigenza di realizzare uno spazio anche per alcuni anziani che hanno la possibilità di essere seguiti nelle loro case durante l’orario notturno, ma che per motivi medici ed assistenziali, durante il giorno non possono essere accuditi dalle proprie famiglie. Nasce così nell’anno 2007 il Centro Diurno. L’anziano viene accompagnato dai parenti o dagli assistenti sociali la mattina, e può trascorrere tutta la giornata presso Casa Ascoli, vi può consumare tutti e tre i pasti in modo regolare ed in più avrà compagnia, assistenza e potrà partecipare a tutte le attività di intrattenimento organizzate durante la giornata. Vi è anche la possibilità che l’anziano sia accompagnato solo in alcuni giorni, per esigenze familiari, ne risulta che il Centro Diurno può essere utilizzato dai familiari dell’anziano come uno strumento utilissimo in caso di esigenze straordinarie. Il Centro Diurno offre a tutte le famiglie con anziani a carico un valido supporto per permettere a questi ultimi di avere attenzioni e compagnia, ed ai familiari, di avere un punto di appoggio dove questi sono seguiti e curati nei momenti in cui i parenti – o le badanti – non possono provvedere a loro.

La differenza rispetto al ricovero ordinario è dovuta al fatto che il pagamento del servizio sarà totalmente a carico dell’anziano. In questo caso, infatti, non è necessario un percorso tramite “Punto Blu” ed assistenti sociali per accedervi, questo comporta però che al soggetto non sarà riconosciuta la Quota Sanitaria7 dal suo Comune di appartenenza. Considerando però il fatto che il Centro Diurno ha un costo giornaliero pari a 40€, solo un limitato numero di famiglie sarà economicamente in grado di accedere a questo servizio con regolarità. In definitiva possiamo affermare che il Centro Diurno di Casa Ascoli risulta indubbiamente un valido strumento di supporto alle famiglie degli anziani, le

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Ricordiamo che la Toscana, assieme all’Emilia Romagna è la prima regione in Italia per numero di anziani, quindi si tratta di un argomento di grande rilevanza per essa. Su una popolazione residente che sfiora i 3 milioni e 600 mila abitanti, la popolazione anziana che vive in Toscana raggiunge le 829 mila unità: il 23% rispetto al totale dei residenti. E quasi la metà di questi (circa 408 mila persone) hanno più di 75 anni. Negli ultimi tre lustri la quota di popolazione anziana è aumentata, in Toscana, di 4 punti percentuali. Si vede appunto come nella nostra regione le amministrazioni comunali si debbano attivare in modo sempre più calzante al fine dell’assistenza, inoltre, il costo per gli anziani, ed in particolar modo per quelli non autosufficienti, lievita in modo considerevole rispetto alle regioni con una media dell’età degli abitanti inferiore.

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quali hanno un punto di riferimento in caso di necessità; però si tratta di un mezzo costoso, che in pochi possono permettersi con regolarità.

Ne discende che il Centro Diurno viene utilizzato dai più in modo saltuario, e che la maggior parte dei soggetti preferisce intraprendere il percorso con l’aiuto degli assistenti sociali che conduca all’inserimento fisso in struttura.

4.2 – L’ORGANIZZAZIONE DEL PERSONALE

In una struttura complessa come Casa Ascoli, si trovano diverse figure, come di seguito indicato:

4.2.1 – Il vertice della Struttura

Partendo gerarchicamente dai tre livelli superiori, analizziamo i ruoli del Consiglio di Amministrazione, poi del Presidente e successivamente del Direttore.

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Il Consiglio di Amministrazione di Casa Ascoli si compone di quattro membri, cui si deve aggiungere il Presidente. Questa è una carica istituzionale di grande rilevanza, e gli amministratori sono scelti tra soggetti con requisiti di professionalità e onorabilità del comune di Massa. Si riuniscono circa una volta al mese. Alle loro riunioni partecipa il Direttore, per informarli sui fatti che hanno interessato la RSA, necessitano di qualcuno che li introduca nella loro analisi alla realtà pratica della struttura. Durante le riunioni del Consiglio di Amministrazione si trattano argomenti relativi alla pianificazione strategica e gestione della struttura, oltre a trattate questioni particolari sottoposte alla loro attenzione. Sarà il Direttore l’organismo preposto all’attuazione delle linee guida e delle proposte avanzate dagli Amministratori.

PRESIDENTE

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occupa di parlare con i dipendenti per alcuni aspetti particolari, con gli ospiti e le loro famiglie, le comunità ed enti locali deve essere una persona con un’ottima capacità di interrelazione, deve inoltre essere abile nel capire le esigenze di ogni categoria adottando il giusto registro. Questo ruolo è ricoperto dal 2007 dal

Dottor Umberto Del Sarto. Il Presidente in Casa Ascoli non fa parte di coloro che

assumono decisioni in funzione degli inserimenti in struttura o che gestisce i dipendenti, si occupa principalmente di comunicare, di fare da mediatore sulle varie posizioni. Il Dottor Del Sarto è stato inserito a ricoprire questo ruolo delicato in virtù della sua formazione, di provenienza dai Servizi Sociali ed in funzione delle sue conoscenze.

DIRETTORE

Il Direttore; è il soggetto che ha il vero presidio dei processi strategici e manageriali della struttura essendone il referente principale. È il portavoce del bilancio d’esercizio e mantiene le relazioni con i principali stakeholders dell’azienda. Attua le direttive del CdA (Consiglio di Amministrazione) che deve tener sempre presenti nello svolgimento del proprio lavoro. Effettua i controlli sulla situazione contabile ed economica di Casa Ascoli. Si tratta in pratica di un ruolo molto articolato, di grande responsabilità, rivestito dal 2005 dalla

Dottoressa Antonella Rosa. Il suo è un ruolo analogo a quello di un direttore

generale ed è connotato di grande criticità in virtù anche della necessità di gestire gli equilibri tra i vari livelli gerarchici. .

4.2.2 – Le funzioni di Staff

Fanno parte di questa categoria il dipendente Amministrativo e la Segretaria. Analizziamoli nel dettaglio.

DIPENDENTE AMMINISTRATIVO

La Funzione Amministrazione e controllo; ricoperta attualmente da una persona. Si occupa del presidio della contabilità e quindi dei connessi adempimenti civili e fiscali. È tenuto alla gestione delle scadenze di fine mese,

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alla gestione dei rapporti operativi con la banca e gestisce la cassa. Assiste il Direttore generale nel presidio della finanza. Inoltre è il dipendente che si occupa dell’elaborazione delle buste paga. Questo delicato ruolo è svolto da 10 anni dalla Signora Giovanna Asciutti. Questo compito richiede capacità organizzative ed è cruciale per Casa Ascoli, dove la Signora Asciutti si trova a dover comunicare anche con tutti i livelli di dipendenti: ha una comunicazione e una collaborazione intensa con il Direttore, ma comunica anche con tutti gli operativi che a lei si rivolgono per avere la busta paga, e le relative informazioni.

SEGRETARIA

La Segretaria svolge un altro ruolo nevralgico nella gestione della struttura. Ruolo inserito nell’ultimo triennio, questo dipendente si occupa della comunicazione con gli interlocutori che a qualunque titolo richiedano di interloquire con un rappresentante della società. Comunica direttamente con i servizi sociali, e gestisce la parte cartacea degli inserimenti. È tenuto alla conservazione del registro di protocollo, inoltre riceve i parenti degli anziani, o gli stessi. Oltre a ciò si occupa della tenuta in ordine di tutti i verbali degli incontri del Consiglio d’Amministrazione. Le sue funzioni sono molto variegate, e capita non di rado che si occupi anche di dare un supporto al settore amministrativo. Questo dipendente deve essere una persona molto flessibile, con ottime capacità di comunicazione e di mediazione. Nel caso in cui si manifestino esigenze e necessità straordinarie, questa persona deve essere in grado di porvi rimedio. Tale ruolo è ricoperto dal 2008 dalla Signora Fabiola Formiga.

4.2.3 – Le funzioni di Line

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CAPOSALA

La Caposala è un’infermiera che ha il ruolo di “trait d’union” tra il 3° piano8, quindi direzione ed amministrazione, con il comparto operativo vero e proprio. Si occupa inoltre della ricezione e del controllo delle fatture per tutti quei costi prettamente riguardanti gli ospiti, quindi la farmacia, oppure la ristorazione, ed ha lo scopoi d controllare se effettivamente i costi registrati nel documento siano aderenti a quella che è stata la realtà degli approvvigionamenti e dei consumi. Ha inoltre il compito di aiutare l’amministrazione nella formazione delle buste paga dei dipendenti sotto il suo diretto controllo, tramite l’analisi dei cartellini e delle timbrature degli stessi. È lei che raccoglie le richieste per le ferie e per i permessi degli Operatori addetti all’assistenza agli anziani. Si tratta di un ruolo che deve essere rivestito da una persona dotata di capacità comunicative ed organizzative elevate, dovendo interagire direttamente gli ospiti ed i loro familiari e medici curanti, oltre che con tutti i livelli gerarchici della struttura. Questo delicato compito è svolto dalla Signora Elisa Centurioni.

INFERMIERE

Infermiere; questo compito è svolto al momento dalle Signore Rosella Oresi e

Sonia Tongiani, che lavorano a stretto contatto e dietro le indicazioni della

caposala Signora Elisa Centurioni, dividendo lo stesso ufficio al pianterreno. Si occupano di gestire le incombenze degli ospiti, soprattutto la gestione dei loro farmaci. Hanno un approccio professionale alle loro esigenze. Casa Ascoli infatti è una residenza assistita, non un ospedale, ma gli ospiti possono comunque contare sulla professionalità di queste figure, per le esigenze di primo soccorso, nel caso in cui se ne palesi la necessità. Ogni ospite mantiene il proprio medico generico curante, che collabora con le infermiere per la prescrizione dei farmaci e la decisione delle terapie cui ognuno degli anziani deve essere sottoposto. Sono sempre le infermiere quelle che concordano con la cucina il regime alimentare cui sottoporre gli ospiti, ed i casi particolari.

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Il Terzo Piano è il luogo all’interno dell’immobile dove sono siti gli uffici amministrativi, la Direzione e la Presidenza. Spesso in modo confidenziale viene fatta una distinzione tra gli operativi che lavorano ai piani inferiori, e gli altri soggetti che a questo piano si trovano ad espletare il proprio lavoro

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ADDETTO AI SERVIZI GENERALI

Questo dipendente si occupa di tutte le manutenzioni ordinarie alla struttura, si occupa di accompagnare gli ospiti che hanno necessità di uscire, nonché di svolgere tutte le commissioni necessarie alla gestione della struttura, recarsi alla posta o alla banca, fare i piccoli acquisti per la manutenzione. È un ruolo generico che però richiede esperienza e flessibilità. Questo ruolo è svolto dal

Signor Bertipagani Angelo. Presidia molte e diverse situazioni, partendo dalla

manutenzione, allo svolgimento di commissioni varie.

OSA, Operatori Socio Assistenziali

Sono quindici le persone che ricoprono questo ruolo presso Casa Ascoli: Maria

Rosa Battistini, Rosanna Biancolini, Giuliana Bugliani, Giovanna Ciuffi, Lucia Contardi, Maria Fialdini, Giovanna Iasimone, Fosco Imelli, Raffella Landucci, Simonetta Mattei, Amelia Morelli, Gabriella Parenti, Isola Rubini, Antonella Spadaccini, Daniela Tonlorenzi. Si tratta di soggetti non dotati di competenze

infermieristiche specialistiche, ma di persone che si occupano della cura diretta degli anziani, li aiutano nella pulizia, nel supporto, li accompagnano nelle varie zone della residenza per le attività del giorno. Questi operatori però non sono in grado di venire incontro alle specifiche esigenze di salute dei degenti. Si deve sempre trattare di persone disposte alla comunicazione, parlare con gli ospiti, far loro compagnia.

4.2.4 – Lavoratori Esterni

Sono fondamentalmente due le figure che rivestono questo incarico, la Psicologa e l’Infermiera professionista. Sono entrambe libere professioniste che emettono fattura mensile a Casa Ascoli, ma che operano solo qui in esclusiva. Inoltre citiamo soggetti che operano da esterni al servizio degli ospiti di Casa Ascoli: il Parrucchiere, la Podologia e la Fisioterapista. Queste persone non operano in esclusiva in struttura, ma sono sempre gli stessi che periodicamente o a chiamata,

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vi vengono a svolgere le loro mansioni. Anch’essi sono liberi professionisti che rilasciano fattura.

1. Psicologa; questo delicato compito è rivestito dalla Dottoressa

Manuela Grassi, colei che si occupa della gestione principale degli

ospiti del Centro Diurno, oltre che degli ospiti fissi della struttura. Si occupa di parlare e interloquire con loro. Di capire come si sentono è quali sono le loro problematiche. È un ruolo delicato perché la salute e il benessere psicofisico degli ospiti deve essere il fine primo di una Residenza Sanitaria Assistita. Per gli ospiti infatti la struttura diventa una casa, ed è fondamentale che questi si sentano a loro agio, che possano raggiungere, nonostante tutte le problematiche, una sorta di benessere. La psicologa si occupa di organizzare attività che possano coinvolgere la maggior parte degli anziani, per far loro trascorrere del tempo in modo piacevole e per coinvolgerli in attività costruttive. Per quanto riguarda la gestione del Centro Diurno, si occupa del graduale inserimento a Casa Ascoli degli ospiti giornalieri, deve fare in modo che si integrino con gli altri, e che per loro le ore trascorse nella casa di riposo, possano essere più piacevoli possibile.

2. Infermiera Professionista; la persona che ricopre questo ruolo è la

Dottoressa Maria Nagy, un’infermiera professionale che svolge la propria attività esclusivamente all’interno di Casa Ascoli. Si occupa dell’assistenza specifica agli ospiti. Benché non si tratti di un medico, è comunque una persona in grado di anticipare e capire le problematiche di ognuno di loro. A differenza delle altre due infermiere e delle caposala che svolgono attività di ufficio, lei, opera a stretto e costante contatto con gli anziani. Ne dovrebbe avere quindi una conoscenza più approfondita.

3. Parrucchiere; si tratta del Signor Stefano Magnani che si occupa della

cura dei capelli degli ospiti, e di fare la barba agli uomini. Si reca regolarmente a Casa Ascoli con orari precisi, vi opera quasi tutti i giorni per far fronte alle esigenze di cura degli anziani. A fine mese

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rilascia fattura per le ore di lavoro che ha dovuto eseguire, l’importo è tendenzialmente costante, in quanto le esigenze basilari, dato il numero degli ospiti, sono sempre le stesse.

4. Podologa; si occupa della cura delle estremità degli anziani, i quali

sovente sono limitati nel movimento, ed hanno bisogno con costanza di attenzioni specialistiche maggiori.

5. Fisioterapista; molti degli anziani hanno patologie che limitano le loro

capacità di movimento, e la fisioterapia risulta indispensabile per poter permettere loro di mantenere le basilari capacità di movimento in autonomia. Inoltre, molti degli ospiti si trovano nella condizione di non deambulare, e anche in questo caso, la presenza della fisioterapista è importante per il mantenimento della circolazione e di parte del movimento anche a quegli anziani che non sono in grado di deambulare autonomamente.

4.2.5 – Ditte Appaltatrici Esterne

Come già anticipato – anche all’interno del Capitolo 1 – le Residenze Sanitarie Assistite, si appoggiano in modo consistente a Cooperative esterne che offrono servizi di vario genere, di seguito l’elenco delle più importanti:

1. Assistenza alla Persona; le Cooperative offrono servizio infermieristico

ed assistenziale. Queste attività di outsourcing hanno un impatto consistente sul bilancio della Casa Ascoli, anche se la valutazione sull’internalizzazione degli stessi ha sempre dato esito negativo. Inoltre i servizi offerti non sono comunque a presidio di servizi strategici ma operativi di supporto.

2. Ristorazione; questo servizio è appaltato alla ditta Sodexhò, si occupa di fornire pasti per gli anziani. Questa società gestisce l’intero processo. I dipendenti della Cooperativa operano presso la cucina attrezzata dell’appaltante che viene utilizzata dall’appaltatore per la realizzazione espressa dei pasti .

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3. Servizio di Pulizia; questo servizio è appaltato alla ditta Cooplat, che si occupa di mantenere l’igiene in tutta la struttura, nei vari piani, dall’amministrazione alla zona di residenza degli anziani, oltre che della pulizia giornaliera del refettorio.

4. Servizio di Lavanderia; affidato alla ditta Toscana Full Service, anche

questa attività riveste una grande criticità, infatti si occupa del servizio di lavanderia in relazione alla biancheria della struttura, nonché dei capi di abbigliamento degli ospiti. Anche questo compito riveste una significativa rilevanza e per la lavanderia si spendono ogni anno in media oltre ottantamila euro.

5. Servizio di Guardaroba; servizio appaltato alla ditta SoGeSi, ha una

rilevanza leggermente inferiore da un punto di vista di impegno economico, infatti si sfiorano ogni anno circa ventimila euro per tale servizio, si occupano di gestire i capi di abbigliamento degli ospiti – con il cambio del vestiario stagionale estate inverno – e dei prodotti di biancheria per letti e bagni.

4.2.6 – Altri soggetti

La scelta di lasciare questi soggetti per ultimi, non è relativa alla loro minore importanza, bensì al minore impegno economico che si deve sostenere per gestire questi rapporti, gli altri soggetti esterni sono comunque numerosi, vediamoli suddivisi per categoria:9

1. Revisori Contabili; questi soggetti esercitano un controllo legale dei conti

all’interno dell’organizzazione..

2. Consulenti Esterni; si tratta di professionisti, soprattutto Dottori

Commercialisti e Analisti Finanziari, ma anche Avvocati e Ingegneri, che sono consultati e pagati per il tempo che effettivamente hanno impiegato per dare il proprio supporto all’amministrazione di Casa Ascoli, che vengono consultati in virtù delle loro competenze specifiche sui vari

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In questa categoria dovrebbe essere compreso anche il Presidente Dottor Umberto Del Sarto, ma visto il suo intenso coinvolgimento, ho preferito inserirlo con gli amministrativi.

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argomenti e problematiche che di volta in volta il Direttore e gli amministrativi si trovano a dover affrontare.

3. Consulente per il Decreto sulla Sicurezza sul posto di lavoro; merita

menzione separata l’Ingegner Nicoletta Oropallo, che opera di frequente nella struttura, con il ruolo di formare il personale al rispetto delle Norme di Sicurezza sul posto di lavoro. Dato il Decreto legislativo 9 aprile 2008, n.81 “In materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di

lavoro”. Durante i suoi frequenti interventi in struttura, la Dottoressa

Oropallo si occupa di comunicare con lo staff, e di trasmettere ai suoi componenti nozioni importanti per la propria incolumità e di offrire suggerimenti e consigli.

4.2.7 – Conclusioni

Questa panoramica di insieme aveva lo scopo di presentare la situazione organizzativa in relazione alle risorse umane di Casa Ascoli. Il fine ultimo è quello di dimostrare che sono veramente tante le persone che vi si trovano ad operare, e come spesso sia difficile contemperare gli interessi di tutti. Di seguito, nel BOX 4.1 viene rappresentato l’organigramma della struttura, presentando in viola i riquadri occupati da soggetti dipendenti fissi della struttura ed in verde coloro che vi operano da esterni.

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BOX 4.1 ORGANIGRAMMA DI CASA ASCOLI

CONSIGLIO

D'AMMINISTRAZIONE

& PRESIDENTE

Dottor Umberto Del Sarto

REVISORI CONTABILI

DIRETTORE

GENERALE CONSULENTI ESTERNI

Dottoressa Antonella Rosa

INFERMIERA RESPONSABILE UFFICIO AMMINISTRATIVO

PROFESSIONISTA SANITARIO

Signora Elisa AMMINISTRATIVO SEGRETARIA

PSICOLOGA Centurioni

Sig.ra Giovanna

Asciutti Sig.ra Fabiola

Formiga

INFERMIERE

Sig. ra Rosella Oresi

Sig. ra Tongiani Sonia

ADDETTO AI SERVIZI GENERALI OPERATORI OSA Sig. Bertipagani Angelo 15 persone

FORNITORI ESTERNI DI SERVIZI

RISTORAZIONE PULIZIE PARRUCCHIERE LAVANDERIA GUARDAROBA ALTRI SOGGETTI

4.3

- LA GESTIONE STRATEGICA DELLE RISORSE UMANE

NELLE AZIENDE DI SERVIZI

Abbiamo appurato nel corso di questa trattazione come le Risorse Umane possano essere una fonte del vantaggio competitivo di un’azienda. Stiamo trattando in questo caso specifico di una RSA; Residenza Sanitaria Assistita, qui la qualità delle risorse umane riveste in via generale una importanza ancora

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maggiore, in quanto gli ospiti, che sono i fruitori del servizio, i “Clienti finali”, sono le persone che stanno a diretto contatto con i dipendenti di Casa Ascoli, soprattutto con gli operatori OSA. Si vede quindi come teoricamente aumenti la rilevanza delle loro capacità e competenze.

In realtà questo può essere considerato vero solo parzialmente. Infatti non sono gli anziani inseriti in struttura a scegliere Casa Ascoli in virtù del servizio offerto o della piacevolezza dei propri dipendenti, ma sono i Servizi Sociali a decidere chi e come inserire in struttura ad occupare i posti liberi.10

Ne risulta che la valutazione degli ospiti possa valere solo come indicatore ex-post, per come essi vengono trattati e considerati, e potranno rivalersi nei confronti degli assistenti sociali, con cui la relazione resta sempre attiva anche dopo l’ingresso.

Deve rimanere sempre attiva però anche la comunicazione tra i vari livelli della struttura, tra la Direzione, che come abbiamo detto, è il vero punto di partenza delle decisioni strategiche, e gli operatori di livello gerarchicamente inferiore, soprattutto in a coloro che operano a stretto contatto con gli ospiti.

4.3.1 – La Comunicazione

Ruolo fondamentale riveste la “Comunicazione Organizzativa”11, che si pone come un sistema di processi, caratterizzati per la loro importanza strategica e per l’alto grado di operatività, creazione, scambio e condivisione di messaggi. Questi messaggi si contraddistinguono per il contenuto sia informativo che di trasferimento dei valori stessi che costituiscono l’essenza dell’organizzazione. I contenuti viaggiano all’interno delle diverse reti di relazione, formalizzate o no in canali definiti, determinando l’operatività, la definizione dell’identità e la collocazione dell’organizzazione nell’ambiente esterno.

10

L’Iter per l’inserimento in struttura è rappresentato da un percorso abbastanza articolato. Innanzitutto l’anziano o i suoi congiunti dovranno recarsi al “Punto Blu” di zona, come precedentemente anticipato, si tratta di un luogo dove interloquire con gli assistenti sociali, per far presente la propria condizione di anziano non in grado a provvedere alle proprie esigenze. Successivamente gli Assistenti Sociali valuteranno la situazione e decideranno che priorità dare al soggetto in questione. In base alla valutazione questi sarà o meno inserito in una graduatoria, e a mano a mano che si liberano posti in struttura – solitamente a causa decesso – saranno inserite persone bisognose. In contemporanea partirà un percorso di valutazione del soggetto anche da un punto di vista economico, per decidere se questi abbia diritto o meno alla quota dal servizio sanitario nazionale che vada a pagare almeno in parte la quota

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La comunicazione organizzativa si pone come uno strumento fondamentale per incidere sull’aspetto operativo e identitario dell’organizzazione. Il pubblico al quale si rivolge è composto sia dai membri interni e collaboratori dell’organizzazione che dal pubblico esterno, il quale raccoglie stakeholder, utenti effettivi e potenziali; in pratica tutti coloro che hanno o potrebbero avere a che fare – target potenziale – con l’organizzazione. La comunicazione organizzativa è un processo di elaborazione interno, ma che risponde attivamente alle sollecitazioni dell’ambiente esterno nel quale si colloca

La Direzione, nella figura della Dottoressa Antonella Rosa, assume le decisioni attuative della strategia confrontandosi con i referenti dei principali processi: la Psicologa, la Caposala, e tutti gli operatori OSA sono chiamati a collaborare per offrire il proprio contributo, nelle cosiddette “Riunioni di Staff” per la decisione dell’impostazione organizzativa della struttura. Inoltre deve essere fatta menzione delle riunioni sindacali, anch’esse periodiche, dove il personale alla presenza dei rappresentanti dei sindacati di appartenenza, può fare le proprie rimostranze, ed avanzare la proprie richieste. L’obiettivo di queste iniziative è quello di far sentire i dipendenti parte di un gruppo, per creare “Commitment”12 nei confronti dell’Azienda.

4.3.1.1 – Le Riunioni di Staff13

Con cadenza periodica, circa bisettimanale, lo staff, quindi i dipendenti di Casa Ascoli (tutti quelli assunti a tempo indeterminato, esclusi gli amministrativi e il responsabile dei servizi generali che non sono coinvolti nella gestione e nella cura diretta degli ospiti) si riuniscono tutti insieme in una delle stanze del terzo

12

Se si traducesse letteralmente il termine inglese "commitment" (nella fattispecie organizational commitment) dovremmo intenderlo come quel/quei comportamenti individuali e/o di gruppo che possono essere definiti nei termini di impegno, senso di responsabilità, senso del dovere. Questi termini non sono tuttavia sufficienti né rendono giustizia della complessità e ricchezza di questo concetto. Allen e Meyer (1993) e Modway (1979) parlano di forme identificazione degli individui con l'organizzazione, identificazione con i suoi obiettivi unitamente al desiderio di rimanere a farne parte. Il desiderio di mantenere la propria permanenza all'interno dell'organizzazione, di partecipazione attiva, di impegno, l'attaccamento affettivo verso l'organizzazione, il senso di responsabilità morale nei confronti di essa hanno una tale rilevanza per qualsivoglia organizzazione che si è da più parti sentito la necessità di costruire degli strumenti di misura che fossero in grado di coglierne gli elementi più significativi. Da un'esame delle ricerche sul tema troviamo che le dimensioni o scale più comunemente impiegate per la misura del commitment organizzativo comprendono: 1) Scala Emotivo affettiva (affective commitment) che valuta le componenti affettive ed emotive dell'attaccamento verso l'organizzazione; 2) una Scala che valuta il "senso di responsabilità morale" verso l'organizzazione (normative

commitment); 3) una Scala che valuta le forme di partecipazione passiva, la permanenza vissuta più come necessità che come

desiderio (continuance commitment). 13

Si chiamano Riunioni di Staff internamente, mentre in realtà coinvolgono gli operatori di Line, gli OSA con il supporto di Caposala, Infermiere e Psicologa.

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piano della struttura – solitamente viene deputata a questo compito l’ampio ufficio del Presidente – e affrontano i problemi con i quali si devono rapportare nello svolgimento della propria mansione e le proposte che possono riguardare la gestione della struttura e anche magari un maggior benessere degli anziani. Sono ovviamente presenti a questa riunione i due membri di maggior rilievo da un punto di vista organizzativo dell’organico, la Caposala e la Psicologa (che funge anche come una sorta di mediatrice), nonché la Direttrice, che come soggetto esterno alla gestione diretta degli anziani, si occupa principalmente di ascoltare le proposte e le idee dello staff.

Le Riunioni di Staff sono un momento fondamentale della vita dei lavoratori a Casa Ascoli. È il momento in cui ci si sofferma sulla comunicazione, troppo spesso infatti gli impegni di lavoro, i problemi che sistematicamente si presentano nello svolgimento della propria attività lavorativa, non permettono alle persone di comunicare, di affrontare e sviscerare i problemi e comunque allineare le scelte strategiche a quelle operative ovvero affinare le prime per meglio soddisfare le seconde..

Un esempio immediato è dettato dall’organizzazione dei turni di lavoro. Una prima proposta era stata dettata da una collaborazione tra la direzione e gli amministrativi, che si sono impegnati per creare un turno che potesse essere coerente con l’automatizzato mezzo per la timbratura del cartellino e la razionale gestione del lavoro dei dipendenti. Questo però aveva generato del malcontento tra i dipendenti, soprattutto gli OSA, che sono gli unici turnisti nell’organico di Casa Ascoli. Per cercare di risolvere questo problema, la successiva idea è stata quella di fare in modo che i dipendenti turnisti in questione potessero organizzare in prima persona il turno, creando un piano organico che potesse essere applicato a tutti loro in modo efficiente e soprattutto soddisfacente. Gli operatori hanno collaborato e progettato una proposta di turno che è stata presentata alla Direzione e si è deciso di testarlo. Il piano di turno in questione è al momento ancora in fase di sperimentazione. Ma è una dimostrazione di come ascoltare le esigenze, e dare una certa autonomia alle proposte dei dipendenti nella gestione

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chiedono, quindi essere stati ascoltati e soddisfatti, da un altro lato perché ottenendo autonomia decisionale, i membri delle risorse umane si sentono gratificati, ed aumenta così il loro coinvolgimento nei confronti della struttura. I maggiori problemi, nella gestione di Casa Ascoli sono dovuti proprio ai contrasti che intercorrono tra i vari dipendenti, a qualunque livello essi si trovino (anche se sono gli OSA coloro che più di frequente si scontrano con la Dottoressa Rosa) ed il Direttore. La figura direttiva, date le restrizioni che è costretta a mettere in atto, si trova non di rado in contrasto con i livelli gerarchici inferiori, in quanto parte integrante del suo lavoro è quello di cercare ogni via percorribile per ridurre i costi d’esercizio. Ed i tagli si sono fatti sentire anche a livello di dipendenti. Prima di tutto le ferie arretrare o le ore di straordinario non sono più in alcun modo retribuibili, le ferie devono essere spese entro una data dell’anno successivo stabilita dalla direzione, mentre le ore di straordinario andranno ad accumularsi nella cosiddetta “Banca ore” da cui i dipendenti potranno attingere per avere all’occorrenza ore di permesso, ma non possono essere in alcun caso retribuite.

Questi dissidi creano frequenti tensioni all’interno delle riunioni di staff. Il ruolo dei mediatori, delle figure di livello intermedio – come la Caposala e la Psicologa – è un compito cruciale, con lo scopo di far incontrare le opposte posizioni.

È indubbio però, che nonostante i dissidi, le riunioni di staff siano fondamentali per la gestione strategica dell’azienda, per il raggiungimento degli obiettivi di economicità che ci si sono imposti.

4.3.1.2 – Le Riunioni Sindacali

Si tratta anche in questo caso di riunioni periodiche. In queste risulta fondamentale la presenza della Direttrice, e sono coinvolti tutti i dipendenti. Infatti, mentre nelle riunioni di staff l’argomento è la gestione del lavoro e degli ospiti, nelle Riunioni sindacali ci troviamo di fronte ad una contrapposizione tra le richieste dei dipendenti e i punti di vista della Direzione14. Si tratta in pratica di

14

Quando si parla di Direzione in relazione a Casa Ascoli, quasi sempre si fa riferimento alla Direttrice, la Dottoressa Antonella Rosa, la quale è il vero organismo preposto alla presa delle decisioni. Talvolta queste sono supportate dalle linee guida tracciate dal Consiglio di Amministrazione, ma il vero soggetto decisore è la Direttrice stessa.

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una mediazione a tutti gli effetti, dove i dipendenti sono supportati dai rappresentanti sindacali che li affiancano e danno un importante contributo per mantenere ferme le loro posizioni. Come nelle Riunioni di Staff, e in tutte le altre occasioni dove si verifica una contrapposizione di interessi, si deve riscontrare che spesso, questi incontri non si svolgono in modo del tutto lineare e tranquillo, ma si verificano non di rado delle accese discussioni. L’obiettivo è quello di mediare le diverse posizioni che spesso si hanno all’interno dell’organizzazione, partendo dai rispettivi ruoli e obiettivi che possono anche contrastare: da una parte la Direttrice che ha come obiettivo il contenimento dei costi (data l’attuale situazione di criticità economico-finanziaria) della struttura e dall’altra i dipendenti che si sentono “minacciati” da queste azioni.

Complessivamente dobbiamo dire che le posizioni estreme, e quindi l’azione posta in essere è rappresentata dal cosiddetto “commitment”, il coinvolgimento dei dipendenti nell’organizzazione in cui operano. Dove i dipendenti siano coinvolti positivamente, e si riesca a far sì che essi siano coinvolti nella visione e nella missione dell’azienda, (vedere Box 4.2), questi lasceranno automaticamente un’ottica soggettiva, e si prodigheranno per il benessere della stessa. Ma dove gli ideali, e gli scopi dell’organizzazione non siano ben esplicitati, dove i dipendenti non abbiano fatto propri i valori della struttura, allora ci troviamo di fronte a una situazione in cui le risorse umane non sono gestite strategicamente, avremo persone che lavoreranno solo al fine della retribuzione mensile. Questo comporta oltre ai già trattati dissidi interni, un gravoso aumento delle assenze causa malattia, infortuni più frequenti, un aumento delle persone che a fine anno avranno sfruttato tutti i giorni di ferie (anche se questa potrebbe essere l’unica nota positiva riscontrabile).

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5.3.1.3 – Le iniziative atte a creare Commitment

In questa ultima categoria di riunioni tra i vari livelli dei dipendenti dobbiamo fare subito una distinzione, tra le riunioni obbligatorie e quelle facoltative.

Sono ricompresse nella prima fattispecie tutti quei corsi e quelle iniziative che coinvolgono la maggior parte dei dipendenti, ma che sono per loro obbligatorie da un punto di vista della loro formazione professionale. In questa categoria si inseriscono i corsi relativi alla sicurezza sul posto di lavoro, ed in particolar modo:

- I Corsi Antincendio15, in cui i dipendenti sono messi alla prova e formati

in relazione al comportamento da tenere in caso di incendio. Tali corsi constano di varie lezioni, sia teoriche che pratiche, in cui viene data un’educazione generale, in relazione anche alla prevenzione. Alla fine del corso ogni dipendente viene messo alla prova in una situazione pratica, per vedere quanto ha appreso, e il suo modo di reagire al pericolo. È in questa occasione che si potrà valutare la predisposizione o meno di un

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La decisione di far partecipare i dipendenti a corsi per la sicurezza sul posto di lavoro, come appunto corsi antincendio e di primo soccorso, deriva non solo da un’esigenza interna dell’azienda, bensì dall’obbligo imposto dalla vigente normativa sulla sicurezza sul posto di lavoro. Il decreto legislativo 81 del 2008, di cui abbiamo trattato in precedenza, prevede che tutti i dipendenti siano in grado di affrontare una situazione di emergenza, ma per poterlo fare è prescritto che debbano avere le nozioni per permettere loro di affrontare l’emergenza stessa. E le due fattispecie di situazioni critiche sono appunto il caso di incendio e quello di infortunio sul posto di lavoro.

BOX 4.2

VISION E MISSION A CASA ASCOLI

Vision e Mission sono due termini cari a tutti gli economisti, innanzitutto ne diamo una definizione:

Vision: In gestione strategica per indicare la proiezione di uno scenario futuro che rispecchia gli ideali, i valori e le aspirazioni di chi fissa gli obiettivi (goal-setter) e incentiva all’azione.

Mission: La missione (o scopo) di un'impresa, o più in generale di qualsiasi organizzazione, è il suo scopo ultimo, la giustificazione stessa della sua esistenza, e al tempo stesso ciò che la contraddistingue da tutte le altre.

Anche Casa Ascoli ha le sue Vision e Mission. Non perché sono state definite da tempo, ma il Presidente Dottor Umberto Del Sarto, in base ai suoi studi economici effettuati nell’ultimo periodo, ha provato a definire lo scopo e la visione dell’organizzazione nel modo seguente:

Vision di Casa Ascoli: Ospitare anziani fragili in un ambiente protetto, il più possibile simile alla realtà esterna. Recuperare e/o mantenere la rete relazionale significativa che renda possibile il reinserimento nel proprio ambiente di vita

Mission di Casa Ascoli: Ospitare anziani fragili in un ambiente protetto, il più possibile simile alla realtà esterna. Recuperare e/o mantenere la rete relazionale significativa finalizzata al reinserimento nel proprio ambiente di vita. Fornire servizi socio assistenziali idonei a mantenere/recuperare le capacità residue. Garantire servizi di qualità improntati alla massima efficacia ed efficienza.

Osservando i problemi interni alla struttura, proprio in relazione al critico problema delle Risorse Umane, ha provato a spiegare i principi che stanno alla base della necessità di fornire una definizione chiara e precisa di Vision e Mission

I principi che ne stanno alla base nelle idee del Presidente di Casa Ascoli: L’idea di una nuova struttura organizzativa nasce sia dalla necessità di migliorare le relazioni interne, sia dalla certezza che nessun obiettivo di efficienza può essere raggiunto a prescindere dalla valorizzazione del “Capitale Umano”. Una nuova organizzazione che vada oltre il “mero aspetto economico” e capace di gettare le basi per una nuova collaborazione fondata sulla condivisione della vision e della mission. Pensare ad una struttura con l'obiettivo di promuovere la collaborazione e il lavoro di gruppo. Migliorare la qualità di vita dei dipendenti, offrendo loro opportunità per una condivisione delle responsabilità anche a livello decisionale e coinvolgerli attivamente nel conseguimento dei risultati.

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soggetto a lavorare in modo positivo anche in una situazione di stress emotivo.

- I Corsi di Pronto Soccorso, si tratta di corsi che si tengono in una o più

lezioni, solitamente all’interno della struttura di Casa Ascoli, in cui i dipendenti vengono preparati alle varie emergenze di salute in cui possono incorrere nello svolgimento della propria mansione. Viene insegnato loro il modo migliore di affrontare le tipologie più frequenti di emergenza. Come rapportarsi con la richiesta di soccorso. Il corso si articola in due parti, una prima teorica in cui sono affrontati i casi più frequenti, ed in base alle varie tipologie di emergenza viene insegnato al dipendente come rapportarsi al ferito. Nella seconda fase del corso, si avranno le prove pratiche di rianimazione, il cosiddetto BLS16 (Basic Life Support), un insieme di tecniche, nel corso messe in pratica su di un manichino, in cui si dimostra come mantenere attive le funzioni vitali del ferito – ove possibile – nell’attesa dei soccorsi.

In queste due tipologie di corso, i dipendenti si riuniscono, e benché lo scopo sia didattico, e gli argomenti trattati critici, si tratta comunque di un’ottima occasione per socializzare. Ci si confronta e ci si mette alla prova tutti insieme. Si tratta di occasioni esterne all’orario di lavoro, dove le persone, lontane dallo stress della propria mansione, possono comunicare ed allacciare rapporti. Non devono essere certamente sottovalutate da un punto di vista della socialità questi momenti di comunione. Però, per non fermarsi a questo, l’organizzazione di Casa Ascoli ha deciso di organizzare anche altre occasioni in cui i dipendenti potessero ritrovarsi per comunicare e socializzare, delle occasioni non didattiche, ma di puro intrattenimento. A parte quelle che sono le classiche cene, un’ottima occasione per socializzare è quella del corso di “Biodanza”17.

La Biodanza, secondo Rolando Toro, creatore del “Sistema Biodanza”, il nostro potenziale genetico si esprime sulla trama di queste cinque funzioni, comuni a

16

BLS acronimo di Basic Life Support sta a significare in italiano supporto di base alle funzioni vitali, ed è una tecnica di primo soccorso che ha lo scopo di mantenere ossigenato il cervello e il muscolo cardiaco, insufflando artificialmente aria nei polmoni e

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tutte le persone, il cui sviluppo è legato ad esperienze che viviamo nella prima infanzia e che dimentichiamo crescendo, ma che segnano per tutta la vita il nostro comportamento e la nostra salute esistenziale.

- La vitalità è legata alle prime esperienze di movimento e di sensazione dell'energia vitale.

- La sessualità è legata alle carezze e al tipo di contatto fisico ricevuto. - La creatività dipende dalla libertà avuta nell'esplorare il mondo e di

innovare la propria vita.

- L'affettivà dipende dal senso di sicurezza e di nutrimento trasmesso da chi ci ha accudito.

- La trascendenza dipende dall'avere provato sensazioni di armonia

esistenziale e di partecipazione all'ambiente.

Le persone sviluppano nel corso della loro vita tutte queste cinque funzioni fondamentali. Molti, però, ne rafforzano alcune a spese di altre. La Biodanza lavora stimolando le funzioni poco sviluppate per poi integrarle e armonizzarle tra loro.

La metodologia di Biodanza è basata sull'azione sistemica di tre elementi che formano un insieme organizzato e sono strettamente interconnessi:

- La Musica;

- Il Movimento;

- La Vivencia;

Questa azione si esprime in un contesto affettivo ovvero nel "gruppo".

Biodanza è infatti un'attività che si può svolgere solamente in gruppo. La "Vivencia" è il prodotto della pratica di Biodanza ed esprime sinteticamente il significato di "istante vissuto intensamente nel qui e ora". La Vivencia ha un carattere "integrante" ovvero stimola le risposte naturali di ognuno per riconnettere i pensieri alle azioni attraverso motivazioni affettive basate sul rispetto reciproco, la valorizzazione dei singoli individui intesi come "unici" e non "diversi", il riapprendere la vita dalla vita stessa, bene primario che è al centro dello sviluppo di tutta l'umanità. La proposta più comune per la pratica

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della Biodanza, basata sulla metodologia fondamentale, è organizzata su due modelli specifici: il corso settimanale e il seminario.

La sessione di Biodanza può svolgersi al chiuso o all'aperto, si pratica senza scarpe, con abbigliamento comodo e limitando al massimo l'uso di accessori quali orologi, gioielli, trucco. La dinamica della sessione consiste in una successione di esercizi (vivencias o vivencie) proposti dall'insegnante e caratterizzati da musiche specifiche; di volta in volta egli fornisce le indicazioni necessarie per entrare in vivencia.

Gli esercizi possono essere individuali, in coppia, in piccoli gruppi, o coinvolgere tutto il gruppo; per la maggior parte sono associati ad una o più musiche, tuttavia ne esistono alcuni in cui questo elemento è escluso perché i partecipanti possano esprimersi attraverso il canto oppure rimanendo in silenzio.

Questa è un’occasione il cui fine sempre essere quello di creare “Commitment”, per fare in modo che i dipendenti di Casa Ascoli si sentano parte di un gruppo, e che tale gruppo sia sempre più coeso. Però è immediatamente riscontrabile una problematica, gli incontri di Biodanza non sono obbligatori, e non fanno credito come ore di straordinario, sono solo occasioni in cui i dipendenti possono stare serenamente insieme. Ciò si palesa nel fatto che sono in numero esiguo i dipendenti che si prestano a queste lezioni gratuite. Quindi, per quanto l’idea della Biodanza debba essere valutata in modo positivo, non può creare Commitment se non vi è un’abitudine diffusa alla partecipazione tra tutti i membri dell’organico.

In un’ottica di gestione strategica delle risorse umane si può riscontrare un impegno da parte dell’amministrazione di Casa Ascoli in favore del “Commitment”. Però queste iniziative devono essere supportate da un impegno diffuso a tutti i livelli gerarchici, partendo dall’alto, ai fini della partecipazione e dello sforzo comune di essere presenti, questo perché tali iniziative rivestano una rilevanza strategica.

Sarebbe auspicabile che tutti i livelli gerarchici, e i dipendenti di ogni categoria lavorativa provassero quantomeno a partecipare attivamente alle attività

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tornare sul posto di lavoro al di fuori dell’orario. Però è indubbio che questo permetterebbe di creare un ambiente lavorativo più piacevole e minori tensioni interne, in quanto, almeno in questi momenti di condivisione tutti i dipendenti lavorerebbero sullo stesso piano.

5.5 – CRITICITA’ RISCONTRATE NEI LIVELLI GERARCHICI

Dalle analisi svolte nell’organizzazione è risultato immediato che gli operatori OSA, quelli cioè a livello gerarchico subordinato inferiore, erano coloro che si assentavano dal lavoro più spesso per malattia. A questo punto dobbiamo subito precisare che la malattia e l’infortunio sono due fattispecie totalmente diverse, e diversamente trattate. Gli infortuni comunque, benché non eccessivamente frequenti, dato il tipo di lavoro di non particolare pericolosità, riguardano sempre le posizioni gerarchicamente inferiori, ma questo è da ricondursi esclusivamente al tipo di lavoro svolto, non di ufficio.

Quello delle malattie è un problema di grande rilevanza per Casa Ascoli, in quanto il lavoratore malato viene comunque retribuito, ma l’organizzazione è costretta a sostituirlo. Si tratta di una azienda di servizi, la cui attività si palesa agli ospiti in primo luogo tramite il lavoro degli operatori OSA, non è possibile in alcun modo lasciare scoperto un turno in caso un lavoratore non sia in grado di recarsi sul posto di lavoro.

Quindi ne risulta che Casa Ascoli sarà tenuta oltre che alla normale retribuzione del dipendente malato (entro i limiti stabiliti dalla legge) anche al pagamento dell’operatore che ne prenderà il posto momentaneo. Ne risulta per l’organizzazione un costo più o meno raddoppiato.

Il problema delle malattie viene analizzato secondo un’accezione strategica in quanto ci si domanda se questi numeri così elevati non siano dovuti a un malcontento generalizzato piuttosto che non a delle serie indisposizioni.

La malattia può sottintendere una sorta di disaffezione, e che il dipendente anche leggermente indisposto preferisca rimanere a casa piuttosto che fare dei sacrifici per essere sul posto di lavoro benché non perfettamente in salute.

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Durante la mia permanenza a Casa Ascoli ho notato che sia il dipendente Amministrativo che la Segretaria, si recano sul posto di lavoro anche quando non sono del tutto in salute. In questo caso si può notare però un forte senso della responsabilità in entrambi questi dipendenti oltre che di consapevolezza dell’importanza della propria mansione. Graficamente questa differenza probabilmente è visibile in modo più immediato.

Di sotto i risultati della mia analisi per l’anno di riferimento 2009.

Nel primo grafico, sottostante, sono riportate le assenze totali dell’anno per posizione. Anno 2009 38 16 595 11 0 100 200 300 400 500 600 700 Infe rmie re Ser vizi Gen eral i Ass iste nza alla Per sona Per sona le A mm inis trativ o Anno 2009

Questo grafico deve essere però spiegato e motivato. Il numero riportato graficamente sopra ogni barra dell’istogramma rappresenta il numero dei giorni di assenza per malattia dei componenti della posizione. È quindi un numero globale per tutti i membri di una stessa posizione. Si nota immediatamente una differenza abissale tra i giorni di assenza gli operatori OSA, quindi gli Addetti all’Assistenza alla Persona rispetto alle altre posizioni.

Dobbiamo tenere di conto però si tratta di una cifra cumulativa, e che gli operatori OSA sono 15, in proporzione la categoria più numerosa, mentre le Infermiere sono 3, l’Addetto ai servizi generali solo uno e 2 i dipendenti

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Si può comunque comprendere immediatamente come siano i dipendenti OSA e l’addetto ai servizi generali coloro che effettuano il maggior numero di giornate di malattia. Facendo una comparazione immediata, vediamo come il dipendente addetto ai servizi generali da solo nel 2009 faccia più assenze per malattia rispetto ai due dipendenti amministrativi.

Possiamo a questo punto passare ad una comparazione in percentuale, rapportando il numero dei giorni di malattia dei dipendenti al numero di soggetti che compongono tale categoria.

Nel grafico sottostante sono riportate le percentuali di assenze per malattia per ogni posizione rispetto ai giorni totali di malattia affiancate alla percentuale del numero di dipendenti che si trovano nelle varie posizioni rispetto al totale. Questi dati sono sempre relativi all’anno 2009 come i precedenti.

5,76% 2,42% 90,15% 1,67% 14,29% 4,76% 71,43% 9,52% 0,00% 10,00% 20,00% 30,00% 40,00% 50,00% 60,00% 70,00% 80,00% 90,00% 100,00%

Infermiere Servizi Generali Assistenza alla Persona

Personale Amministrativo

Percentuale Assenze

Percentuale numero di dipendenti

Anche da una riprova percentuale notiamo come siano sempre gli addetti all’assistenza alla persona, i cosiddetti operatori OSA, coloro che effettuano il maggior numero di giorni di assenza. Infatti i 15 operatori OSA rappresentano il 71,43% dei dipendenti, ma fanno oltre il 90% dei giorni di assenza per malattia totali.

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Tutte le altre posizioni, effettuano una percentuale di giorni di assenza decisamente inferiore. Chi in questo anno, nel 2009, ha raggiunto i risultati migliori, sono le due addette del personale Amministrativo che rivestendo quasi il 10% sul totale dei dipendenti, non hanno raggiunto nemmeno il 2% delle assenze per malattia. Interessante è anche una valutazione sull’andamento delle malattie per periodo dell’anno.

Nel grafico sottostante risulta evidenziato l’andamento delle malattie tra i dipendenti suddivisi per posizione nel 2009 in una analisi mese per mese.

0 0 10 0 0 10 0 0 0 10 0 8 0 0 5 0 0 0 0 0 0 5 6 0 88 57 62 47 17 14 28 58 59 36 75 54 0 0 0 0 0 0 3 4 0 4 0 0 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 Gen naio Febb raio Mar zo Apr ile Mag gio Giu gno Lugl io Ago sto Set tem bre Otto bre Nov embr e Dicem bre Infermiere Servizi Generali Assistenza alla Persona Amministrativi

In questo caso non ho fatto una analisi dell’andamento percentuale, ritengo infatti che graficamente sia abbastanza chiaro comunque che sono sempre gli operatori OSA coloro che hanno nel 2009 (e negli anni precedenti anche se in questa sede non è palesato, ma sarà analizzato in seguito) effettuato il maggior numero di giorni di assenza per malattia.

Risulta però chiaro alla vista che i mesi centrali dell’anno, soprattutto maggio e giugno, cioè quelli che potremmo definire “pre-estivi”, sono anche quelli dove sono state effettuate le minori assenze per malattia. Il picco delle assenze per malattie è invece nei mesi di gennaio e novembre. Con l’arrivo dell’inverno ovviamente ci si ammala di più.

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Ritengo però importante a questo punto far vedere anche quale era stato l’andamento delle malattie in percentuale rispetto alle posizioni negli anni precedenti, ed in particolare nel 2008 e nel 2007. Partiamo dal 2008

6,45% 1,45% 92,11% 0% 14,29% 4,76% 71,43% 9,52% 0,00% 10,00% 20,00% 30,00% 40,00% 50,00% 60,00% 70,00% 80,00% 90,00% 100,00%

Infermiere Servizi Generali Assistenza alla Persona

Amministrativi

Percentuale assenze

Percentuale numero di dipendenti

Nel 2008 la situazione cambia veramente di poco, sono sempre gli operatori OSA a detenere il numero maggiore di assenze, addirittura superando il 92% dei giorni totali di assenza.

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Nel 2007 le cose invece sono andate in modo leggermente diverso. Si vede graficamente. 14,95% 9,47% 75,37% 0% 16,67% 5,56% 83,33% 0,00% 0,00% 10,00% 20,00% 30,00% 40,00% 50,00% 60,00% 70,00% 80,00% 90,00%

Infermiere Servizi Generali Assistenza alla Persona

Amministrativi

Percentuale asssenze Percentuale numero di Dipendenti

Il problema in questo caso è dettato dal fatto che nell’anno 2007 la segretaria ancora non era stata assunta e che il soggetto amministrativo non era stato messo ancora a contratto a tempo indeterminato, e quindi questi due soggetti non figurano tra i dipendenti. Notiamo che comunque sono sempre gli operatori OSA coloro che effettuano il numero maggiore di giorni di assenza rispetto alle altre posizioni, anche se è da notare che in questo anno l’addetto ai Servizi Generali, che ripeto, è un solo soggetto, ha effettuato quasi il 10% dei giorni totali di assenza tra tutti i dipendenti di Casa Ascoli. Le motivazioni delle assenze per malattia ovviamente sono personali, e può capitare che una persona un anno non si ammali mai, mentre l’anno dopo sia colpito da più di una patologia che lo costringano a casa per un lungo periodo di tempo.

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