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Funzioni lineari

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Academic year: 2021

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Matteo Moda Geometria e algebra lineare Funzioni lineari

Funzioni lineari

NOTA: le prime tre definizioni sono solo di ripasso! Per maggiori informazioni consultare un libro di Analisi Matematica 1.

 Una Funzione è un ‘applicazione da un insieme A a un insieme B tale che ad ogni

 Una funzione si dice iniettiva se ogni suo insieme di livello contiene al più un elemento

 Una funzione si dice suriettiva se ogni suo insieme di livello è non vuoto

 Data una funzione T definita in uno spazio vettoriale V in un campo K e con insieme delle immagini lo spazio V’ definito in K. Se la funzione definita è lineare, allora T(0)=0

 Data una funzione T definita in uno spazio vettoriale V in un campo K e con insieme delle immagini lo spazio V’ definito in K. Il nucleo di T, indicato con N(T) è l’insieme:

 Una funzione lineare T si dice iniettiva se N(T)={0}

 Data una funzione T definita in uno spazio vettoriale V in un campo K e con insieme delle immagini lo spazio V’ definito in K. Allora N(T) è un sottospazio di V(K) e Im(T) (immagine di T) è un

sottospazio di V’(K)

 Sia T: Vn(K) -> Vm(K) una funzione lineare, sia {v1,…,vn} una base di Vn(K). I vettori {T(v1),…,T(vn)}

sono un insieme generatore di Im(T)

 Teorema di interpolazione: Dati due spazi vettoriali V(K) e V’(K) e una base {v1,…vn} appartenente a V. Allora per w1,w2,…wn appartenente a V’ esiste un’unica funzione lineare T: V-> V’ tale che T(v1)=w1, T(v2)=w2,…,T(vn)=wn.

 Dati due spazi vettoriali V(K) e V’(K) finitamente generati. Sia la funzione T: V(K)->V’(K) un isomorfismo. Allora l’immagine di una base di V(K) è una base di V’(K).

 Teorema della nullità più rango: Data la funzione lineare T: Vn(K)->Vm(K). Vale l’uguaglianza:

 Teorema: Date due funzioni lineari T1: V(K)->V’(K) e T2: V’(K)->V’’(K). Allora la funzione composta è lineare

 Dati due spazi vettoriali Vn(K) e Vm(K) e le rispettive basi (u1,u2,un) e (v1,v2,vn). Data la matrice . La funzione T: Vn(K) -> Vm(K) che associa al vettore v di coordinate( x1, x2,xn) rispetto alla base (u1,u2,un), il vettore di coordinate Ax rispetto alla base (v1,v2,vn) è lineare.

Data T: Vn(K) -> Vm(K) lineare, siano B= (u1,u2,un) e C= (v1,v2,vn) le basi fissate di Vn(K) e Vm(K).

Consideriamo TB : Vn(K)->Kn e TC : Vm(K)->Km gli isomorfismi ottenuti associando ad ogni vettore del rispettivo dominio le sue coordinate rispetto alla base fissata. Questi ultimi determinano la MATRICE ASSOCIATA a T rispetto alle basi B e C ( , cioè:

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Matteo Moda Geometria e algebra lineare Funzioni lineari

 Consideriamo una funzione lineare T e la sua matrice associata A= . Dato un vettore

 Le funzioni lineari T: Vn(K) -> Vm(K) formano nel campo K uno spazio vettoriale L(Vn, Vm), rispetto alle operazioni di somma di funzioni e di prodotto scalare per una funzione

 Teorema: Lo spazio L(Vn, Vm) è isomorfo allo spazio delle matrici Mm,n(K) grazie alla funzione che associa a T: Vn(K) -> Vm(K) la matrice associata a T rispetto alle basi fissate.

 Data la matrice A= . I vettori che hanno come coordinate le colonne di A, rispetto alla base C(v1,…,vn) sono generatori dello spazio Im(T).

Da quest’ultima definizione ricaviamo come:

 Il rango di A= è la dimensione di Im(T)

 Le coordinate dei vettori N(T) soddisfano la seguente condizione: Ax=0 Inoltre da quest’ultime considerazioni possiamo riformulare il teorema di Rouché - Capelli:

 Data la matrice , il sistema lineare Ax=b ammette soluzione se e solo se il vettore b appartiene all’immagine della funzione lineare T: Kn->Km definita dalla matrice A

 Teorema:

Date le funzioni lineari T: Vn(K) -> Vm(K) e S: Vm(K) -> Vr(K) e le matrici associate A= , B= rispetto alle basi B,C,D. La matrice è allora associata alla composizione

La matrice associata all’identità è la matrice identica In.

Se T è un endomorfismo invertibile di Vn(K) e , la matrice associata alla funzione inversa è la matrice inversa A-1

Matrice di transizione: Date due Basi B(v1,…) e B’(v’1,….) di Vn(K). Si dice Matrice di transizione da B a B’ la matrice invertibile P, di ordine n, avente come colonne le coordinate dei vettori vi della base B rispetto alla base B’:

La matrice P è la matrice associata all’identità rispetto alle basi B e B’: P= . P è invertibile, quindi P-1=

ESEMPIO

La matrice di transizione dalla base canonica alla base((1,2)(3,1)) è:

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Matteo Moda Geometria e algebra lineare Funzioni lineari

Teorema: Se il vettore ha coordinate x1,x2,xn rispetto alla base B e coordinate x’1,x’2,x’n

rispetto alla base B’ si ha x’=Px, dove P è la matrice di transizione da B a B’

Teorema: Dato T un endomorfismo di Vn(K). Siano B=(v1,….) e B’=(v’1,…) due basi di Vn(K) e P la matrice di transizione da B a B’. Allora MB’(T)=PMB(T)P-1

Matrici simili: Date due matrici A e B. Si dice che A è simile a B se esiste una matrice di transizione P invertibile tale che: A=PBP-.1

Date matrici di ordine n su un campo K. La relazione di similitudine fra matrici è una relazione di equivalenza, che suddivide Mn(K) in classi disgiunte

Matrici simili hanno lo stesso determinante ->è dimostrato per il teorema di Binet

Se esiste una base rispetto all’endomorfismo T, l’endomorfismo si dice diagonalizzabile

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