HANS GEORG GADAMER (1900-2002) prof.ssa Patrizia Ferri
ERMENEUTICA: dal greco hermeneutiké (tèchne), arte dell’interpretazione, ma anche arte di saper ascoltare
Scopo dell’indagine di Gadamer non è fissare norme tecniche del processo interpretativo, ma indagare le condizioni di possibilità del comprendere stesso, perché INTERPRETARE=COMPRENDERE
COMPRENDERE= non è uno tra i tanti possibili atteggiamenti del soggetto, ma è il modo di essere dell’esistenza come tale.
Verità e Metodo (1960) => tensione tra verità ermeneutica e metodo scientifico. Nelle scienze naturali si cela sempre l’idea di Verità come corrispondenza tra gli enunciati del linguaggio e le cose. Ci sono esperienze (es. arte, letteratura, storia) che pur oltrepassando l’ambito sottoposto al controllo della metodologia scientifica, possiedono validità e risultano fondamentali per l’uomo.
ESPERIENZA= non è intesa in senso empiristico o kantiano, ma come qualcosa che modifica radicalmente colui che fa tale esperienza
CRITICA all’ “ESTETICISMO”=> fenomeno che considera separata l’opera d’arte dal suo contesto originario e che la concepisce solo in base alla fruizione del suo puro valore estetico (es. Museo; artista come outsider)
Arte come GIOCO: metafora che allude ad una dimensione che va oltre i singoli soggetti coinvolti. L’Arte, come il gioco, ha una realtà autonoma rispetto ai giocatori (cioè gli interpreti, gli autori, i fruitori…), ha regole proprie e possiede un primato rispetto ai partecipanti
Secondo Gadamer l’Arte ha portata veritativa perché offre una nuova illuminazione del senso delle cose: l’uomo è trasformato dall’incontro con l’oggetto, ma anche l’oggetto stesso, a sua volta, riceve una luce nuova dalla relazione con il soggetto (es. esecuzione [interpretazione] di un brano musicale)
CIRCOLO ERMENEUTICO (ripreso da Heidegger): struttura circolare della comprensione in base alla quale ogni significato particolare viene colto alla luce di un orizzonte più ampio (le cose non sono isolate e chiuse in se stesse, ma affiorano all’interno di un contesto).
L’interpretante può accedere all’interpretando solo tramite PRE- COMPRENSIONI => riabilitazione del PRE-GIUDIZIO (vs. Bacone, gli Illuministi e lo stesso Husserl), dell’AUTORITA’ e della TRADIZIONE
Il comprendere implica una tensione tra ciò che è familiare e ciò che è sconosciuto e il presupposto della comprensione è la consapevolezza della nostra STORICITA’ COSTITUTIVA. Dunque, le condizioni del COMPRENDERE sono:
•STORIA degli EFFETTI: l’interpretante può accingersi all’interpretazione solo sulla base di altre interpretazioni già date (critica allo Storicismo)
•FUSIONE di ORIZZONTI: l’interpretazione non implica l’ingenuo oblio di sé, ma una mediazione tra presente e passato
•DIALOGO ERMENEUTICO: (cfr. Platone) è il fulcro dell’esperienza ermeneutica perché il testo, che nasce come risposta ad una domanda, ci pone a sua volta altre domande
L’ERMENEUTICA diviene FILOSOFIA PRATICA:
Poiché la verità che viene a configurarsi è una verità dialogica, implica il rapporto con l’alterità: l’interpretazione non è mai soltanto “mia”, ma anche interpretazione di “altri”. Il Linguaggio è il terreno d’incontro con le cose e con gli altri ed è anche il presupposto per una civiltà del dialogo, della comprensione e della tolleranza
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