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CENSIMENTO DELLA

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(1)

MINISTERO DI AGRICOLTURA, INDUSTRIA E COMMERCro.

DIREZIONE GENERALE DELLA STATISTICA.

CENSIMENTO

DELLA

POPOLAZIONE DEIJ REGNO D'ITALIA

(2)
(3)

( .

INDICE

R E L A Z I O N E G E N E R A

L E.

Paragrafo

I. -

Metodo d'esecuzione del censimento

II. -

Popolazione presente, o di fatto, e popolazione residente, o legale .

III. -

Popolazione con dimora stabile e con dimora occasionaTe - Assenti.

IV. -

Densità e aumento annuo della popolazione.

Densità della popolazione

. . . .

Aumento annuo della popolazione .

. . . .

V. -

Distribuzione della popolazione per comuni e fl'az'ioni di comune.

Numel"o dei comuni . • .

Numel"o delle fl"azioni . . . .

VI. -

Popolazione agglomerata e sparsa . . . .

VII. -

Distribuzione della popolazione per case, per abitazioni e per famiglie.

Numel"o delle case e delle famiglie. . . .

Numel"o, qualità e composizione delle abitazioni. . . ,

Qualità delle famiglie . . . .

VIII. -

Classificazione della popolazione per luogo di nascita e per nazionalità.

IX. -

Classificazione della popolazione per sesso. . .

X. -

Classificazione della popolazione per età. . . .

XI. -

Classificazione della popolazione per stato civile

XII. -

Ciechi, sordo-muti, idioti e cretini ..

Osser"azioni generali

Ciechi . . . .

Sordo-muti. .

Idioti e c"etini.

XIII. -

Analfabeti . . . . .

XIV. -;- Classificazione della popolazione per condizione e professione.

(4)

Paragrafo

Commercto . . . . • •

Capitalisti e pensionati.

Professioni liberali . .

Individui senza professione

..

Individui senza determinazione di professione o di condizione

Confronti internazionali

Pago LXXXIII LXXXIV

ivi

LXXXV

ivi

ivi

XV. -

Proprietari di beni stabili.

XCI

xcv

Conclusione. . . .

C A R T E GR A F I C

H E.

I. -

Densità della popolazione, ossia numero degli abitanti per 1 chilometro quadrato

della intera superficie di ciascuna provincia.

I

bis. -

Densità della popolazione, ossia numero degli ahitanti per 1 chilometro quadrato

della intera superficie di ciascun circondario (o distretto).

II. -

Numero degli abitanti di ciascuna provincia, escluso

il

centro principale del comune

capoluogo, per un chilometro quadrato della intera superficie di ciascuna

pro-vincia.

II

bis. -

Numero degli abitanti di ciascun circondario (o distretto), escluso il centro

prin-cipale del comune capoluogo, per 1 chilometro quadrato dell'intera superficie

di ciascun circondario (o distretto).

III. -

Aumento geometrico (o diminuzione) annuale per 1000 abitanti nel decennio 18ì1- .

1881 in ciascuna provincia.

IV. - . Aumento geometrico (o

~iminuzione)'amlUale

per 1000 abitanti nel decennio

18ì1-1881 in ciascuna provincia, escluso il comune capoluogo.

V. -

Numero degli analfabeti per cento abitanti (di età superiore ai 6 anni) in ciascun

circondario o distretto.

VI. -

Numero degli analfabeti per cento abitanti (di età superiore ai 6 anni) in ciascun

circondario o distretto, escluso il comune capoluogo.

ALLEGATI.

Pago

I. -

Legge 15 luglio 1881, nO 308 (serie 3

a),

per il censimento generale della

po-polazione del Regno da farsi al 31 dic,embre 1881 . . . .. . . . .

3

II. -

Regio decreto che approva il regolamento del 23. agosto 1881 per l'esecuzione

. della legge 15 luglio 1881, n° 308 (serie 3

a),

sul censimento della

popola-. zione del Regnopopola-. popola-. popola-. popola-. popola-. popola-. popola-. popola-. popola-. popola-. popola-. popola-. popola-. popola-. popola-. popola-. popola-. popola-. popola-. popola-. popola-. popola-. popola-. popola-. popola-. popola-.

4

III. -

Regolamento approvato con decreto reale del 23 agosto 1881 per

l'esecu~

zione della legge 15 luglio 1881, n' 308 (serie 3

a ),

sul censimento della

po-polazione del Eteglilo.

1. Norme generali pel censimento

. . .

5

2. Operazioni preparatorie e raccolta delle notizie.

6

(5)

, " , I

Pag,

IV. -

Istruzioni ai prefetti delle provincie ed ai sindaci dei comUJ;li intorno alle

operazioni da farsi per

il

censimento generale della popolazione del Regno,

secondo la legge

15 luglio 1881, nO 308 (serie 3

a),

(protocollo nO

464).

l. Divisione del comune in frazioni e sezioni di censimento . . .

9

2.

Denominazione delle vie

o

piazze e numerazione dei fabbricati

10

3.

Elenco delle case e delle abitazioni . . . .

ivi

4.

Distribuzione delle schede di famiglia. . . .

11

5.

Numerazione della popolazione a bordo eli bastimenti, ovvero nelle

mmiere, cave, capanne, ecc. • . . . • .

13

6.

Ritiro delle schede riempite dai capi di famiglia . . .

ivi

7.

Operazioni di spoglio da eseguirsi per cura dei comuni

15

8. Trascrizione delle schede nelle cartoline individuali

20

V. -

Circolare del Ministero della guerra ai comandanti dei corpi, distretti e

di-staccamenti - Ai direttori di ufficio, istituti, stabilimenti, ospedali e luoghi

di pena militari, sul censimento generale della popolazione del Regno. . .

22

VI. -

Circolare del Ministero della marina alle autorità militari marittime sul

cen-simento generale della popolazione del Regno. . . '.' . . "

25

VII. -

Circolare del Ministero dell'istruzione pubblica ai prefetti presidenti dei

Con-sigli provinciali scolastici sul censimento generale della popolazione del

Regno . . . • . . . • . . . • . . ,

26

VIII. -

Circolare del Ministero dei lavori pubblici ai capi degli uffici dipendenti sul

censimento generale della popolazione del Regno . • . . • • . • •

ivi

IX. -

Scheda di famiglia . . • . • . . • • . . • . • . • • • . . . . • . . 26 b.!

TAVOLE.

Tavol"

I. -

Superficie geografica e popolazione del Regno secondo Il censimento del

31 dicembre 1881 . . . •

29

II. -

Aumento della popolazione dei circondari (o. distretti) e delle provincie Iilal

31 dicembre 1861 al 31 dicembre 1881 . . . _ . . . . .

32

III. -

Aumento della popolazione dei comuni capoluoghi di provincia e di circo

n--dario (o distretto) dal

31 dicembre 1861 al 31 dicembre 1881 . . . . . .

48

IV. -

Aumento della popolazione del Regno dal

1770 al 1884. . . . .

58

V. -

Aumento della popolazione nei vari Stati dal

pri~èipio

del 80co10 fino

al-l'anno più recente per cui si sono potute ottenere cif1'e

ufS,dlil.li . . . . .

60

Id. -

Aumento annuale geometdco per mille abitanti in Italia ed in aLtri Stati . ,

64

VI. -

Popolazione distinta secondo la qualità della dimora (stabile od occasionale).

65

VII. -

Numero effettivo degli assenti . . . . .

66

VIlbis. -

Proporzione degli assenti a

100 abitanti aventi dil(llora abituale n\'li comuni

rispettivi. . . .

. . . . i v i

VIII. -

Popolazione dei comuni

c~poluoghi

di provincia, distinta secondo la qualità

(6)

I

-~~ ~.

IX. -

Classificazione dei co.muni

s~co.ndo.

il

numero. degli abitanti presenti

ne11881 . . . . .

69

IX bis. -

Classificazio.ne dei comuni secondo la po.polazio.ne legale, ossia secondo.

il

numero degli abitanti residenti nel 1881 . . . "

71

IXter. -

Classificazione dei comuni secondo il numero degli abitanti . . . . "

73

X. -

Numero dei comuni che subirono. una diminuzione di popolazione

dal 1871 al 1881. . . .

XI. -

Numero delle frazioni di comune. .

74

i8

XII. - Numero dei centri. Popolazione agglomerata e popo.lazione sparsa nei

co.mpartimenti

. . . • . . . 82

XIII. -

Pro.porzione della popolazione agglomerata e di quella sparsa sulla totale

popolazione di ciascuna pro.vincia

. . . . . 83

XIV. -

Classificazio.ne dei centri seco.ndo il numero degli abitanti presenti

nel 1881 . . . '.' . . . "

84

X V. -

Pro.po.rzio.ne' della popo.lazione agglomerata nelle varie categorie di

centri e di quella sparsa nella campagna sulla to.tale popolazione di

ciascuna provincia nel 1881. .

. . . • . . . . . . . . 86

X VI. '''- Popolazione nei centri principali dei comuni capoluo.ghi di provincia

seco.ndo. i tre censimenti . • . . . • • . . 87

XVII. -

Popolazione divisa. in agglo.merata e sparsa nei comuni capo.luoghi e

negli altri comuni di ciascuna provincia nel 1881. . . . • . . . . .

88

XVIII. -

Classificazione dei centri di più di 20,000 ab'itanti in ordine decrescente

della cifra della po.polazione del centro nel 1881 . . . . • . . . "

91

. XIX. -

Classificazione dei comuni di più di

20~000

abitanti in ordine

decre-scente dèlla cifra della popolazione nel 1881. . . ; . . . "

92

XX. -

Numero. delle case abitate e delle vuote. Numero. delle famiglie nei

co.m-partimenti e nel Regno, secondo i tre censimenti .' . . . .

94

XXI. -;- Stato delle abitazioni nei compartimenti e nel Regno. ne11881.

Cifre ejfettive. . . .

95

Proporzioni e medie. . . • . . .

96

XXII. -

Stato delleabitazio.ni in 14grandi comuni nel 1881 (proporzioni e medie).

98

XXIII. - Classificazione delle famiglie ed altre convivenze sociali nel 1881 • . . 100

XXIV. -

Numero. dei nati all'estero e dei cittadini stranieri nel 1881. . . 102

XXIV bis. -

Stranieri censiti nel Regno, classificati secondo gli Stati ai quali

ap-partenevano • . . . ; . . . .

105

XXV. -

Popo.lazione per età nel Regno secondo le dichiarazioni originarie.

Cifre effettive. . , . . , . . . . .

. . '

106

Proporzioni a

1,000,000. . .

. . .

ioi.

XXV

bis. -

Po.polazio.ne per età, ridotta al ,000,000, nei co.mpartimenti nel 1881,

secondo le dichiarazio.ni o.riginarie.

107

XXVI. -

Popo.lazione per età ridotta a 1,000,000 in Italia e nei vari Stati,

se-XXVII.

co.ndo. le dichiarazioni originarie. . . . . . . . . "

108

Numero. degli individui di età superio.re a iO anni, d'ambo i sessi,

(7)

Tavole

Pago

XXVIII. -

Popolazione del Regno per gruppi quinquennali di età e per sesso,

se-condo il censimento 31 dicembre 1881 (cifre grezze e cifre perequate). 113

XXVIIIb:s. -

Popolazione classificata per età d'arino in anno. Risultati

dell'inter-polazione. . . . . 114

XXVIIIter. -

Popolazione del Regno al 31 dicembre 1881 classificata per sesso e per

età secondo i metodi adottati di valutazione diretta e di perequazione. 115

XXIX. -

Popolallione

divi~a

per sesso e per stato civile nelle singole provincie.

Proporzioni a 100 individui di ciascuna categoria . . . 116

XXX. -

Popolazione divisa per sesso e per stato civile nei singoli comuni

capo-luoghi di provincia. Proporzioni a 100 individui di ciascuna categoria. 122

XXXI. -

Classificazione della popolazione di oltre 15 anni per sesso .e per stato

civile nei singoli compa.rtimenti, secondo le dichiarazioni originarie

raccolte col censimento del 1881. . . . . 126

XXXII. _.

Classificazione della popola.zione di oltre 15 anni per sesso e per stato

l'Ìvile in Italia ed in altri Stati. . . 127

XXXIII. -

Numero dei ciechi, dei sordo-muti, e degli idioti e cretini nel 1881. . . 128

XXXIII bis. -

Numero dei sordo-muti classificati secondo le professioni che

esercita-vano nel 1881. . . . . 129

XXXIV. -

Proporzioni degli analfabeti su 100 abitanti nel Regno per gruppi di età. 130

XXXV. -

Proporzioni degli analfabeti su 100 abitanti delle varie classi di età nei

comuni capoluoghi di provincia e di circondario (o distretto)

131

XXXVI. -

Proporzioni degli analfabeti su 100 abitanti nelle singole provincie, nei

compartimenti e nelle regioni. . . • . . . . . 132

XXXVII. -

Proporzioni degli analfabeti su 100 abitanti nei singoli comuni capiluoghi

di provincia . . . .' . . . 134

XXXVIII. -

Analfabeti per 100 abitanti in Italia e in vari Stati. • . . . 136

XXXIX. -

Numero degli atti di matrimonio sottoscritti nel Regno per 100 atti di·

matrimonio. . . • . . . • . .

138

XL. -

Analfabeti su 100 sposi senza distinguere lo sposo dalla sposa •

139

XLI. -

Analfabeti su 100 sposi in Italia e in vari Stati , . . . .

142

XLII. -

Confronto tra i risultati del censimento del 31 dicembre 1881 e quelli

delle leve eseguite sui nati nel 1860, nel 1861 e nel 1862 riguardo al

numero degli analfabeti . . . • . • . . . . .

144

XLIII. -

Analfabeti su 100 coscritti in Italia e in vari Stati. . . . .

146

XLIV. -

Classificazione della popolazione per categorie di professioni nel 1881.

Cifre effettive. . . • . . . . .

148

Cifre proporzionali a

1000

abitanti. . . • . . . • • • • .

150

XL

V. -

Numero

de~li

individui occupati nell'agricoitura e nelle industrie affini

nel 1881 . . • . . . .. • . . . • . . • • . . . . .

152

. XLVI. -

Numero degli individui occupati nelle produzioni industriali nel 1881.

A. -

Padroni o direttori di opifici, ecc. . . • . . . .

159

B. -

Salariati, ecc.. . . • • . . . . .

163

XL VII. -

Operai addetti alle industrie della filatura e della tessitura, secondo la

statistica industriale del 1876 e secondo il censimento del 1881

168

(8)

Tavole

Pago

XLIX. -

Numero dei capitalisti e delle persone che esercitavano professioni o

arti liberali nel 1881.

Cifre ejJettive. . . • . . • . . . • . . • .

170

Cifre proporzionali a

1000

abitanti . . . . .

ivi

L. -

Classificazione della popolazione per professioni (Confronti

interna-zionali).

Francia . . . .

Inghilterra

e

Galles.

Scozia . . . .

Irlanda . . . . .

Impero germanico.

Austria cisleitana.

ProlJincie della corona ungarica

SIJizzera.

Belgio . . .

NorlJegia .

Danimarca.

Spagna . •

Finlandia •

Stati Uniti d'America.

(9)

' ) , , _ : J

l,.

)

RELAZIONE

SUI RISULTATI

~

DEL CENSIMENTO GENERALE DELLA POPOLAZIONE DEL REGNO

al 31 dioembre 1881

E

CO~FRONTI

COI CENSIMENTI ITALIANI PRECEDENTI

E CO! CENSIMEN'I'! ESTERI.

(10)
(11)

RELAZIONE SUI RISULTATI

DEL

CENSIMENTO GENERALE DELLA

POPOLAZIONE DEL·

REGNO'

al 31 dicembre 1881

E CONFRONTI COI OENSIMENTI ITALIANI PRECEDENTI

R

COI CENSIMENTI ESTERI

§I.

Metodo d'esecuzione del censimento.

Il terzo censimento. generale della popolazione del Regno, eseguito

il

31

di-cembre 1881, fu ordinato con la legge 15 luglio 1881, n. 308 (serie 3

a

)

(1), e col

regolamento approvato col regio decreto del 23 agosto successivo (2).

La popolazione dei singoli comuni e del Regno fu determinata nella tabella

annessa al regio decreto 16 agosto 1882, n. 1008 (serie 3"), con alcune correzioni

approvate col regio decreto 17 maggio 1883, n. 1349 (serie 3

a

).

l risultati analitici della grande inchiesta demografica furono esposti in tre

volumi, dei quali i primi due rurono fatti di pubblica ragione nel 1883 ed

il

terzo

nel giugno 1884.

(1) Il disegno di legge (n. 210) fu presentato alla Camel'a dei deputati dal ministro di

agricoHura, industl'ia e commercio (Bel'ti), di concerto col minifltl'o delle finanze (Magliani),

nella seduta del 13 giugno 1881. La Relazione della Commissione (n. 210

A),

composta degli

onorevoli deputati: Branca, presidente e relatore, Meardi, segretario, Ruspoli Emanuele,

Picardi, Del Zio, Bianchi, Ronchetti Scipione, Guiccioli ed

El~cole,' fu presentata nella

seduta del 3 luglio 1881. Il progetto di legge fu approvato dalla Camera il 5 dello stesso

mese e presentato al Senato del Regno (n. 140) dal ministro

d~ agricoltura, industria e

commercio (Berti), di concerto col ministro delle finanze (Magliani), nella tornata dell' 8

luglio. La Relazione dell'Ufficio centrale (n. 140

A),

composto dei senatori: Casati,

Sanse-v~rino, Finali, Ghigliel'i e Famldo, relatore, fu presentata 1'11 ed il progetto approvato il

13 successivo.

(2) Il primo eensimento fu ordinato eon regio decreto dell'8 settembre 1861,

susse-guito da un disègno di legge presentato al Parlamento il 10 dicembre dello steRso anno, ed

approvato

il

20 febbl'aio dell'anno successivo. Il secondo censimento fu ordinato con legge

del 20 giugno 18ì1, n. 297 (sel'ie 2

a),

susseguita da regolamento approvato con regio

decreto del 23 ottohre.

(12)

u

-Ripròduciamo in allegato alla presente Introduzione

il

testo della legge e del

'regolamento citati, come pure le istruzioni date per la loro attuazione.

Il censimento del 1881, come i due precedenti, fu eseguito col metodo della

rilevazione istantanea delle condizioni di fatto della popolazione del Regno, cioè

facendo

il

novero simultaneo degli individui nel luogo dove ciascuno di essi si

trovava presente alIa mezzanotte del 31 dicembre; e le notizie si ebbero per

mezzo delle dichiarazioni dei capi di famiglia, scritte direttamente da essi, o

rac-colte dalla loro viva voce, quando erano illetterati, a cura di appositi commessi e

sempre sopra una scheda particolare per ogni famiglia.

Il censimento, pertanto, fu fatto col concorso di tutti i cittadini ed è giustizia

riconoscere che si trovò generalmente la più spontanea adesione, senza che fa-

,

.cesse d'uopo applicare le sanzioni penali comminate dalla legge. L'articolo 5

della legge 15 luglio 1881 comminava un' ammenda di lire 50 contro chiunque

avesse ricusato di adempiere gli atti o di fornire le notizie domandate nella

scheda, od avesse alterata scientemente la verità (1).

A fine di predisporre convenientemente la grande operazione e compierla

con la maggiore possibile esattezza, furono istituite apposite Giunte comunali e

provinciali di censimento, le quali dovevano far capo alla Direzione generale della

Statistica; inoltre si ottenne la cooperazione di tutte le Amministrazioni dello Stato.

Così

il

Ministero della pubblica istruzione, con circolare del 20 novembre 1881.,

n. 34/1497, diretta ai prefetti, presidenti dei consigli. provinciali scolastici, dava le

norme per

il

concorso da prestarsi dai professori e maestri; e disposizioni

ana-loghe furono impartite dal Ministero dei lavori pubblici, con circolare del 24

no-vembre, n. 12, ai capi degli uffici da esso dipendenti; dal Ministero della guerra,

con circolare 10 dicembre 1881, n. 102, ai comandanti dei corpi, distretti e

distac-c~menti

e ai direttori di uffici, istituti, stabilimenti, ospedali e luoghi di pena

mi-litari; dal Ministero della marina, con circolare 9 dicembre 1881, alle Autorità

militari marittime. Queste quattro eircolari sono riportate in allegato.

Per ultimo, i medici comunali, riuniti in congresso a Roma nel settembre

1881, offrirono al Governo

il

loro concorso nel preparare i lavori del censimento,

e questo Ministero, con circolare del 1

o

novembre, invitò i sindaci a comprendere

anche

il

medico comunale nella formazione della Giunta di statistica.

In tutti e tre i censimenti le notiZIe concernenti ciascun individuo della

(13)

- III

-popolazione presente furono trascritte dalle schede di famiglia, a cura degli uffici

comunali, in altrettante cartoline individuali e sopra queste si eseguirono le

clas-sificazioni e i conteggi (1).

Nei due censimenti del 1861 e del 1871 i lavori di spoglio sulle cartoline

furono eseguiti dai comuni; i dati dei comuni furono riassunti dagli uffici di

sotto-prefettura in prospetti circondariali, e dagli uffici di sotto-prefettura in prospetti

provin-ciali; l'Ufficio centrale compilò soltanto i riassunti per compartimenti e per tutto

il

Regno. Per lo spoglio dei risultati del nuovo censimento si

è

tenuto un sistema

diverso; gìacchè lo spoglio fu fatto per una parte a cura delle Giunte comunali di

. statistica e per una parte molto maggiore dall'Ufficio centrale. Le Giunte

comu-nali fecero eseguire sotto la loro diretta sorveglianza i lavori seguenti:

1" lo spoglio delle notizie relative alle case, alle abitazioni, agli ambienti

abitabili ed al numero delle famiglie;

20

la somma del numero dei presenti per ciascuna frazione,' distinti

se-(1) Nel preparare i lavori dell'ultimo censimento, il Direttore generale della Statistica,

sull'esempio di quanto era già stato praticato negli Stati dell'Impero Germanico, nel Belgio

e nella Svizzera, aveva proposto al Consiglio superiore di raccogliere le notizie

diretta-mente per mezzo di schede individuali, distribuite ai capi di famiglia ed inserte in una

copertina, sulla quale si sarebbero segnate soltanto le notizie generali, relative all'intiera

famiglia. Quantunque questo sistema si raccomandasse per molti riguardi, sia perchè

faci-,iitava i lavori di spoglio, sia perchè diminuiva la quantità di lavoro imposto ai comuni e la

'ìpesa occorrente per eReguirlo, la proposta non raccolse i voti della maggioranza del

Con-siglio. Parecchi membri di questo Consiglio non seppero decidersi

li,

suffragarla, dubitando

che la popolazione

italian~,

considerata nella sua grande massa, non avesse ancora un

grado di istruzione sufficiente, perchè si potesse esigere da essa un lavoro in certo modo

più complicato, ed anche pel rifl.esso che gli uffici comunali avevano d'uopo di conservare

le schede di famiglia, come mezzo per correggere il loro registro d'anagrafe o anche

d'isti-tuirlo, quando non lo avessero mai posseduto.

Per altro il sistema adottato fu causa di gravi inconvenienti. Anzitutto ,i comuni

do-vettero sostenere una spesa considerevole per la copiatura delle cartoline. Secondo gli

espef'imenti fatti dall'Ufficio centrale, un impiegato, anche lavorando diligentemente, non può

trascrivere più di 50 cartoline all'ora: siccome le cartoline copiate fÌlrono 28 milioni e mezzo,

supponendo che il copista fosse retribuito in ragione di 30 centesimi per un'ora di lavoro

effettivo, la copiatura dovette importare ai comuni una spesa non inferiore a lire 170,000.

In secondo luogo l'Ufficio centrale dovette, ad un quarto circa dei comuni, rinviare le

cartoline, perchè

il

loro numero non concordava con quello dichiarato nel prospetto

E,

per

la popolazione presente. Dieci milioni di cartoline si dovettero contare due volte e sei

milioni perfino tre volte; le altre tutte si ricontarono una volta sola. Questa verificazione

preliminare presso l'Ufficio centrale importò una spesa di

li~e

22,300.

(14)

- I V

-condo che avevano dimora abituale o dimora occasionale, e del numero degli

assenti dal comune, e la determinazione della popolazione residente nel comune

l

costituita dalla somma dei presenti con dimora abituale e degli assenti;

3° lo specchio della popolazione di fatto presente nei singoli centri, frazioni,

parrocchie e mandamenti, distinguendo per ogni frazione la popolazione

agglo-merata dalla sparsa;

4° la trascrizione delle notizie particolnreggiate di ciascun individuo sulle

cartoline di spoglio.

Tutti i lavori di classificazione, che dovevano eseguirsi sopra queste ultime,

vennero affidati all'ufficio centrale. A tale scopo fu costituito, presso la Direzione

generale della Statistica, un Ufficio straordinario temporaneo del censimento,

il

quale funzionò dal 1

°

febbraio 1882 al 31 dicembre 1883, coll' incarico di fare

anzitutto una revisione accurata dei documenti ricevuti dalle Giunte comunali e

provinciali di statistica, e di procedere quindi alle varie classificazioni (1).

Il censimento del 1881 differisce ancora in due punti sostanziali da quelli

precedenti.

(1) Pel' dal'e un'idea della mole dei lavol'i che dovette compiere ·l'ufficio centl'ale per

lo spoglio e la revisione dei documenti del censimento, basti dire che esso dovette fare

21,714 spedizioni, per respingere le cartoline individuali errate o mancanti di qualche

no-tizia richiesta, come appare dal seguente specchio.

Numero dei Comuni ai quali furono rimandate, una o più volte,

tn

tutto o in parte,

le cartoline individuali per le opportune correzioni.

PER DEFICIENZA od eccedenza nel numero delle cartoline rispetto al totale della popolazione presente l 900 PER ACCERTARE l'indicazione degli stranieri l 951

PER PRECI"ARE

I

PER COMPLETARE

I

PERCHÈ

M~~CAYA

'" la notIzia

Pindicazione la notizia dell' età,. . o dello stato cIVIle,

cl e a 11 pOSSI 'd enza

Il

le apro eSSlOne Il . f '

I

d'istrl~zione o del grado

11 066 3859 2845 TOTALE dei pacchi l'inviati 21714

Computando anche la corrispondenza coi sindaci, per sollecitare l'invio delle cartoline

e per la

corre~ione

dei prospetti piassuntivi, si dovettero sCl'ivere ai- comuni ci l'ca 40,000

lettere, senza contare le circolari a stampa ocl autografate.

Col nuovo opdinamento dato alla parte esecutiva, si ha la certezza che furono seguiti

critepi uniformi nelle varie operazioni; le quali poterono essere condotte anche con

mag-giore celerità che non avvenisse quando erano affidate agli uffici comunali e provinciali.

Infatti

il

R. decpeto che approvava le tabelle della popolazione dei comuni al 31

di-cembre del 1861, poptava la data dellO maggio 1863; e i volumi contenenti le notizie

papti-colareggiate del primo censimento fupono pubblicati: uno nel 1864, altri due nel 1865 e

l'ultimo nel 1866.

Quanto al secondo censimento, la popolazione dei singoli comuni fu determinata con

(15)

~ l ;

A tenore delle leggi che avevano ordinato

i

due censimenti nàzionali

prece-denti, si doveva considerare come popolazione legale dei comuni, per

l'applica-zione delle leggi amm:nistrative, finanziarie e politiche,

il

numero degli individui

presenti

in ciascun comune alla data dell'operazione simultanea ed istantanea, e lo

stesso numero doveva valere per l'intiero decennio. A queste disposizioni,

ripro-dotte nel progetto ministeriale per il censimento del

1881,

la Commissione della

Camera dei deputat.i sostituì le seguenti.

Art. 8.

«

La popolazione

residente,

quale sarà accertata sommando i presenti

con dimora abituale cogli assenti, sarà considerata come popolazione legale del

comune fino a nuovo censih1ento.

»

Art. 9.

«

La popolazione

residente)

quando risulti costante per un quinquennio

dai registri d'anagrafe, regolarmente tenuti, servirà di base alla rappresentanza

amministrativa, purchè

il

censimento decennale non provi che la popolazione sia

meno numerosa, restando ferma ogni altra disposizione vigente circa gli effetti del

censimento per l'applicazione delle leggi amministrative e finanziarie.

»

È ovvio che la popolazione di fatto, quale è data da un censimento istantaneo,

rappresenta una condilione accidentale, la quale può essere diversa dalla media

composizione della popolazione durante l'anno. Può darsi che un reggimento di

passaggio, o. una riunione di operai per costruzioni ferroviarie, faccia aumentare

temporaneamente la popolazione, ovvero che un disastro momentaneo

(inonda-zione, terremoto, epidemia ecc.) ne disperda gli abitanti.

Per ciò appunto

il

Consiglio superiore di statistica aveva approvato la

pro-posta fatta dall'Ufficio centrale, di conservare le distinzioni adottate nel

censi-mento del

1871,

così formulate:

~

con dimora stabile

{ con dimora occasionale

popolazione presente

\ per pill di sei mesi

popolazione assente {per meno di sei mesi.

\.per qualche tempo

( di passaggio

te

tre categorie dei presenti e le due degli assenti avrebbero potuto fornire,

per gli studi di economia nazionale, di sanità pubblica, ecc., dei tei'mini opportuni

di confronto, secondo i casi. Così, per stabilire

il

grado di mortalità, o

il

medio

con-sumo delle principali derrate alimentari, o la presenza media dei forestieri, o

l'af-fluenza di operai avventizi nelle grandi città, o la quantità dei poveri che

ricor-rono alla carità pubblica, ovvero ancora per fare il ragguaglio degli elettori o dei

votanti alla parte pilÌ stabile della popolazione, poteva essere utile di combinare

in vari modi le cinque categorie accennate.

(16)

- V I

-Ma, avendo la Commissione della Camera stabilito che dovesse assumersi la

popolazione residente come base per l'applicazione delle leggi amministrative e

fiscali,il Governo, considerati gli inconvenienti che avrebbe potuto cagionare

la

molteplicità dei criteri per determinare la popolazione legale, riconobbe necessario

di stabilire divisioni più semplici di quelle sopra indicate; e così si fecero due

sole categorie dei presenti ed una degli assenti.

Si cercò pure di restringere,

il

più che fosse possibile, il significato di assente

dalla famiglia,

per -rendere meno incerto ed arbitrario il computo della

popola-zione legale, e si disse nella scheda che

«

assenti dalla famiglia sono le persone che

devono presumibilmente farvi presto ritorno. ))

Pertanto, i criteri che guidarono in questa distinzione della popolazione

se-condo la dimora sono in parte diversi da quelli adottati nel regolamento del

4 aprile 1873 sul registro di anagrafe. Veggansi a questo proposito le istruzioni

(§§

52-54, pago 9) date ai sindaci per l'esecuzione del censimento.

Nella scheda di famig1ia si fecero per ciascun individuo i quesiti seguenti.

1° Cognome.

2° Nome.

3° Paternità.

4° Relazione di parentela o di convivenza col capo di famiglia.

5° Sesso.

6° Età (anno di nascita e numero degli anni compiuti).

7° Stato civile (celibe, coniugato o vedovo).

8° Sa leggere?

9° Sa scrivere?

10. Condizione, professione ed occupazione. Quando la stessa persona

eser-citi due professioni, simultaneamente o alternativamente, si scrivano entrambe.

11. La persona che esereita un commercio od un'industria, dica se

è

capo o

padrone, commesso o impiegato, operaio, giornaliero, o facchino.

12. Possiede terreni? -

Fabbricati?

13. Luogo

q.Ì

nascita (se nel Regno, si dica in quale comune; se all' estero,

in quale Stato).

14. Gli stranieri devono indicare lo Stato a cui appartengono.

15. Dimora nel Comune: abituale o occasionaIe?

16. Infermità (dire se

è

cieco, sordomuto, cretino, o idiota dalla nascita).

1 'l.

Per chi non esercita alcuna professione, s'indichi la professione o

condi-zione della persona che lo alimenta colle proprie entrate o col proprio lavoro.

In questa scheda, eonfrontata con quella distribuita nel 1871, si trovano di

(17)

~---~~--~---~~~---).;, '

meno

i

quesiti ç.irca la confessione religios;l e lo stato dl aÌienazlone mentale,

mentre invece si trova di più la richiesta (11) della qualità in cui è esercitata la

professione (cioè se

co~e

capo, o padrone, ovvero come commesso, impiegato,

operaio,"o giornaliello); quella sul possesso di terreni e di fabbricati (12);

il

quesito

sulla cittadinanza (14), ed infine quello sui mezzi di sussistenza della popolazione

che non esercita alcuna professione (17).

È

noto che in Italia il numero degli individui appartenenti ad una

confes-sione religiosa diversa dalla cattolica, è scarsissimo. Ciò nondimeno si è cercato di

determinare

il

numero dei non cattolici col mezzo di un'indagine speciale. Per

conoscere con qualche approssimazione la cifra degli aderenti alle varie chiese

cristiane acattoliche, il Ministro di agricoltura e commercio inviò il15 luglio 1882

una circolare ai direttori delle varie Missioni evangeliche italiane ed ai pastori

delle chiese f(')restiere, e i risultati dell'inchiesta furono pubblicati negli Annali di

statistica (serie 3", voI. 7). Parimente si è cercato di avere

il

numero

approssi-mativo degli israeliti, interrogando (con circolare del 14 novembre 1882) i

pre-sidenti delle comunità israelitiche, i rabbini e alcuni privati cittadini,

notoria-mente circondati da autorità e considerazione presso i loro correligionari; e le

risposte avute furono riassunte e commentate in una pubblicazione fatta negli

stessi Annali (serie 3·, voI. 9).

Rispetto al numero dei pazzi, si è supplito, in parte, con un censimento dei

ricoverati al 31 dicembre 1880 nei manicomi del Regno, od in ospedali aventi una

sezione speciale per le malattie mentali, fatto per iniziativa dell'onorevole

sena-tore prof. Andrea Verga.

Per contro, nei lavori di spoglio, si dovettero trascurare le risposte avute al

quesito 17 della scheda, perchè le indicazioni erano troppo vaghe, o mancavano

totalmente.

§

II.

Popolazione presente, o di fatto, e popolazione residente,

o legale.

Detto così, in generale, del metodo con cui fu eseguito

il

censimento,

pren-diamo ad esporne e commentarl)e i risultamenti numerici.

(18)

,\

'

- VIII

-nel sessennio 1876-81, secondo la statistica dell'emigl'azione incominciata a farsi

ufficialmente da questo Ministero nel 1876, vi sarebbero stati 179,743 emigrati

dall'Italia direttamente per paesi transatlantici, e negli anni precedenti, secondo

informazioni autorevoli raccolte da privati studiosi col concorso

dell'Amministra-zione, circa 20,000 all'anno; cosicchè nel decennio 1872-81 si sarebbe avuta una

emigrazione

propria

o

permanente

di 260,000 individui in cifra tonda. Ora,

aggiun-gendo alla popolazione censita nel 1871 i nati nel decennio e sottraendo ne

i

morti

e gli emigrati, si ottiene la cifra di 28,562,000, la quale supera solo di circa

100,000 quella ottenuta col censimento nominativo.

È

noto però che le cifre

uffi-ciali dell'emigrazione

propria

sono inferiori al vero, principalmente perchè una

parte dell'emigrazione dichiarata

temporanea

si converte ogni anno in emigrazione

propria, buona parte dei nostri emigranti passando dalla Francia, dalla Germania

e da altri Stati d'Europa nei paesi oItreoceanici; laonde si può ritenere che la

differenza tra la popolazione censita e la calcolata è piuttosto apparente che reale.

In questo calcolo approssimativo di riscontro, non si è tenuto conto dei rimpatriati

durante

il

decennio, nè, degli stranieri immigrati nel Regno durante lo stesso

periodo di tempo, i quali, a rigore,

dovrebber~

aggiungersi alla popolazione

cal-colala; ma non se ne conosce

il

numero, ed esso, d'altronde, viene probabilmente

compensato da quello di coloro che erano momentaneamente assenti dal Regno

alla data del censimento e che perciò andrebbero detratti dalla popolazione

cal-colata.

Facendo l'addizione delle cifre che rappresentano la popolazione residente

nei singoli comuni, si ha il totale di 28,953,480. Vari motivi concorrono a

spieg'are la differenza fra questa cifra e quella della popolazione presente. Per

quanto si sia cercato, nelle avvertenze premesse alla scheda di famiglia, di

restrin-gere

il

significato della parola

assente,

e quindi la sua applicazione, in molti casi

furono considerati come tali, individui che, dovendo rimanere per un periodo più

o meno lungo di tempo fuori del proprio comune erano probabilmente stati

com-putati in altro comune come aventi dimora

abituale

nel medesimo (studenti,

mili-tari, ecc.). Inoltre si trovarono indicati come

assenti dal Regno

301,8.26 individui,

i

quali perciò non poteyano figurare nella cifra della popolazione presente, e non

trovano compensazione nella cifra degli stranieri aventi dimora occasionaI e in

Italia, perchè gli stranieri enumerati sommano appena a 60 mila; e in questa cifra

sono comprési anche gli stranieri che hanno fissato la loro residenza in Italia. Per

queste considerazioni, la cifra della popolazione legale ha valore rispetto ai singoli

comuni, ma non può avel'l1e altrettanto per circoscrizioni amministrative più

estese, e meno ancora per l'inticro Regno.

/

(19)

, il,

- I X

-Del resto un inconveniente simile si era verificato già nel 1871, nel quale anno'

furono trovati 26,801,154 abitanti presenti nel Regno, mentre addizionando

i

presenti con dimora abituale nei singoli comuni, cogli assenti dai medesimi,

il

totale saliva a 27 303 509.

Pari mente nella maggior parte dei censimenti esteri si osserva un difetto di

concordanza fra le due cifre di popolazione, che a tutta prima si crederebbe

do-vessero essere presso a poco eguali.

Ecco infatti queste cifre per alcuni Stati.

POPOLAZIONE Differenza della residente

DA1'A rispetto alla presente

S T A T I

del censimento

presente

,.

residente cifre assolute in , su 1000 abitanti Italia.

· ...

·

...

31 dicembre 1881 28459628 28 !l53 480

+

493852

+

17.1 Francia

· . · .

·

..

,

· ..

18 id. 1831 37405290 37672 048

+

265 758 + 7.1 Prussia

·

. · ... . .

id, ISSO 27 279 111 27 223 917

-

55194 2.0 Ungheria.

..

..

.

.

.

31 id. 1880 15738468 15 520 710 - 217 758 14.0 Svizzera.

.. . . .

.

·

...

id. 1880 2846 102 2831783 14 319 5.1 Belgio • • • • • • • • • •

..

31 id. 1880 5509 331 5520009

+

lO 678

+

1.9 Olanda • • • • •

· .. · ..

31 id. 1879 4012693 4004 413 8280 2.1 Norvegia • • • • . •

·

.

31 id. 1875 l 805 900 l 818853

+

11 953

+

6.6 Spagna

·

.... . . .

·

.

31 id. 1877 16 634345 16 753 591

+

119246

+.

7.1 Grecia.

·

.

· ...

31 id. 1879 l 653763 l 704 634

+

50871 -I- 30.7

Da un lato la numerosa emigrazione periodica, dall'altro lo scarso numero

di stranieri presenti nel Regno, danno ragione della differenza, la quale in

Italia riesce maggiore che in altri Stati, fra la cifra della popolazione residente

e quella della popolazione presente.

§

III.

Popolazione con dimora stabile e con dimora occasionale.

Assenti.

Nelle istruzioni minisleriali' (§ 52-54) sono esposti

i

criteri, secondo i quali

un individuo doveva essere considerato come avente dimora stabile. o dimora

occasionale in un comune, oppure doveva essere considerato assente per gli effetti

del censimento.

(20)

Non si può dire che facendo lfl somma qei presenti con dimora occasionale

nei singoli comuni di una provincia si del>ba ottenere il nUmero dei presenti con

dimora Qccasionale in tutta la provincia, poichè un in,dividuo

pr(3Hente

con

~Hmora

occasionaI e nel comune

A

,poteva essere

in~icato

come assente dal cO)l1une

B

della stessa provincifl e per

Giò

essere computato nella popolazione

residente

della

provincia. Le stesse considerazioni valgono per le cifre degli assenti. Ad ogni

modo, per determinare quali siano le regioni del Regno, nelle quali la popolazione è

meno stabile e v'hanno correnti più vivaci d'emigrazione o d'immigrazione, sia per

l'interno, sia per l'estero, giova conoscere

il

totale dei presenti con dimora

occa-sionflle e quello degli assenti nei COmuni di una stessa provincia o compartimento.

Nel 1881, 27,926,864 abitanti furono censiti nel luogo di loro abituale

resi-denza e 532,764 in altro comune, nel quale si trovavano occasionalmente; laonde

sopra 100 abitanti 98. 13 appartenevano alla prima categoria e 1. 87 alla

se-conda. Nel 1871 le proporzioni erano state presso .a poco identiche, cioè 98.09

e 1. 91 rispettivamente. La leggera dimInuzione nel numero degli avventizi, che si

riscontra nel 1881, dipende probabilmente dalle istruzioni precise che furono date

ai sindaci per la classificazione della popolazione secondo la dimora.

Nella tavola VI (pag. 65) è indicato per ogni compartimento, in cifre assolute

e proporzionali,

il

numero degli abitanti censiti nel luogo di loro abituale

resi-denza e di quelli che vi si trovavano occasionalmente.

I comuni nei quali si è trovata maggiore popolazione avventizia, in ambedue

i censimenti, fanno parte del compartimento del Lazio; ciò che si spiega, sia per

il

considerevole numero dei forestieri che si portano alla metropoli per affari o per

diporto, sia perchè la campagna romana è in gran parte coltivata da gente

av-ventizia.

In seconda linea viene il compartimento della Liguria, per fatto del commercio

marittimo, che è assai sviluppato in tutta la Riviera; poi la Sardegna, dove i

lavori delle miniere sono in gran parte eseguiti da operai del continente, e la

Toscana, che conta molte illustri città

frequentat~

da forestieri, e nella Maremma

molti lavoratori avventizi.

La popolazione è nella massima parte stabile negli Abr.uzzi e nelle Marche,

poichè in quelle regioni abbonda la manò d'opera; che, anzi, da esse si nota un

certo movimento di emigrazione verso altre provincie; così pure in Sicilia, per la

meno facile comunicazione col continente.

(21)

-

:Xl

-trovati presenti nel comune di loro residenza, si ottiime un rapporto di 3. 67;

nel

1871 tale rapporto era di 3.85. Veggansi per i singoli compartimenti le cifre

riportate nella

tav~la

VII (pag.

66). La Liguria, che dà un gran numero di

pre-senti

c~m

dimora occasionale, dà

il

maggior numero di assenti. Si notarono pure

molti assenti dai comuni del Piemonte, degli Abruzzi, della Basilicata e delle

Marche, e per contro un numero relativamente scarso d'avventizi. In questi

co-muni la mano d'opera eccede

il

bisogno locale, onde si determina un movimento

d'emigrazione temporanea verso le regioni limitrofe. Roma e la Sardegna

assor-bono gran parte di questo movimento, giacchè hanno molti avventizi e pochi

assenti. La Sicilia ha in pari tempo pochi avventizi e pochi assenti.

Mentre gli avventizi abbondano nei grandi centri, gli assenti sono più

nume-rosi nella popolazione dei centri minori e della campagna, essendo la popolazione

rurale quella che lascia più spesso la sua residenza abituale per fornire la mano

d'opera alle industrie delle città, o per eseguire lavori agrari in altre provincie.

Degli assenti:

79<l4,790 si trovavano in un altro comune del Regno, nel quale

avrebbero dovuto essere censiti come aventi dimora occasionale, e

301,89<l6 er,ano

fuori del Regno; cioè, sopra

100 assenti dal comune di loro residenza, 70. 8 si

trovavano in paese e 9<l9. 9<l all'estero.

In due soli compartimenti la seconda categoria di assenti è più numerosa della

prima, e questi sono la Liguria e la Basilicata. Un numero abbastanza notevole di

assenti all'estero si incontra pure in Piemonte, nel Veneto, nelle Calabrie e in

Toscana. All'opposto nelle Marche e negli Abruzzi gli assenti, che abbiamo visto

esservi numerosissimi, escono raramente dal Regno.

Prendendo in esame i soli comuni capoluoghi di provincia, si tr.ova che in

essi la popolazione avventizia è relativamente più numerosa che nei comuni

mi-nori, mentre più scarse vi sono le assenze. Dalla tavola VIII (pag.

67-68) risulta

che nei 69 comuni capoluoghi, presi complessivamente, sopra 100 abitanti 96.31

vi avevano dimora stabile e

3.69 erano avventizi, e su 100 abitanti con dimora

stabile vi si notavano 2. 29 assenti.

Da alcuni censimenti esteri ricaviamo su questo argomento i seguenti dati

di confronto. Sotto la rubrica

popolazione assente

è còmpresa soltanto la

popola-zione assente temporaneamente, che si presume debba fare presto ritorno al

comune di sua abituale residenza (1).

(22)

-

XII.·-POPOLAZIONE CENSITA

fuori del comune di residenza dal comune di residenza POPOLAZIONE A~SEN'rE

STATI Proporzione

a 100 deglI assenti Proporzion e .

a 100 J·!resenti Italia • . • . •. Francia • • . . . Prussia . . . Austria ••• Ungheria. Svizzera •• Belgio • • • • • Spagna . • . .

Portogallo (Continen te ed isole)

Cifre effetti ve 532764 713722 342402 214222 777 207 30701 9970:; 432830 46010

§

IV.

di popolazione presente 1.87 1.91 1.25 0.96 4.93 1.07 1.81 2.12 1.01 Cifrò assolute l 02ò 616 730480 287208 (l) (l) 16386 110 383 5i·2076 Hl! 323

Densità e aumento annuo della popolazione.

con lmora . stahile 3.67 2.12 1.06 (I) (l) 0.58 2.04 3.54 4.31

Densità della popolazione. -

L'Ufficio centrale ed

il

Consiglio superiore della

statistica ebbero più volte l'occasione di dimostrare che la misura della superficie

geografica del Regno, quale risultava dal sommare le cifre indicate nelle

pubbli-cazioni uftìciali degli antichi Stati che lo compongono, non corrispondeva alla

realtà. Si avevano indizi e prove sicure che le misure anticamente adottate· e

ricopiate nelle nuove pubblicazioni erano inesatte; ma per molti anni non si

(1) Nel censimento dell' Austl'ia Cisleitana e dell'Ungheria sono comprese sotto la

rU-brica assenti tanto le persone assenti momentaneamente dal comune di abituale residenza

(zeitweilig abwesencl),

quanto quelle che resteranno assenti per lungo tempo (dalterncl

abwesencl).

Le cifre degli assenti ottenute in tal modo, e che qui riportiamo, non !lono

quindi comparabili con quelle degli altri Stati.

Fuori del comune, ma presenti nel circondal io

Maschi

I

Femmine

CENSIMENTO AUSTRIACO.

Popolaziolle assente dal comune di residenze! abituale. Fuori del circondar-io,

ma presenti

nel1a. l'eg'ione ma presenti nello Stato ed Erzegovina All' estero -;UOri della

regiOne~

In Unghcria, Bosnial

---.--~---Maschi

I

Femmine Maschi

I

Femmine Maschi

I

Femminei Maschi

I

Femn.ine l 2172·10

I

l 335658/ l 315511

I

l 302.4ìO

I

62!J 551

I

566 46!J

I

101 !J!J8

I

(23)

- XlJI --"

poterono contrapporre dati più certi a quelli che si sapevano errati e che erano

stati' dedotti, a cura delle antiche Amministrazioni, dalle carte geografiche e

topografiche degli ex Stati, carte di diverso valore tecnico, e che non

comba~

ciavano reciprocamente quanto ai loro confini. A misura che

venivanoprogre-dondo i lavOl'i dello Stato Maggiore italiano e dell' Ufficio idrografico della regia

marina, si emendavano le cartè topografiche di una parte sempre più grande

della superficie del Regno, cosicchè traducendo le molte triangolazioni fatte in

numero di chilometri quadrati, dovevano trovarsi cifre diverse da quelle

am-messe per l'addietro. Ma siffatta traduzione della espressione geometrica in

aritmetica non era stata eseguita prima d'ora, perchè l'Istituto geografico militare

aveva tutti i suoi mezzi impegnati in altri lavori di carattere più urgente e anche

perchè aspettava, per far ciò, che fossero più avanzati i rilevamenti della grande

carta del Regno alla scala di 1/50,000, a curve di livello; nè alcun altro Ufficio

avrebbe potuto sostituirsi all' Istituto geografico, non possedendo come questo il

più ricco deposito di elementi cartografici.

Un nuovo eccitamento ad intraprendere senza indugio la revisione delle

antiche misure fu per il Governo la pubblicazione dell'opera semi-ufficiale del

Generale Strelbitsky, intitolata:

Superficie de l'Eur(lpej publication du Comité central

russe de statistique.

Saint-Pétersbourg, 1882.

II Generale dì Stato MaggiorA russo Strelbitsky ebbe incarico dal suo Governù

di fare uno studio comparativo sulla superficie geografica dei vari Stati d'Europa,

" in seguito ad un voto espresso dal Congresso internazionale di statistica che si

era riunito in Pietroburgo. Esso fece un lavoro molto flerio, traducendo col

pIa-nimetro in misure metriche le aree delle carte geografiche e topografiche dei vari

Stati e confrontando i risultati cosÌ oUenuti colle cifre che solevano riprodursi

nelle pubblicazioni ufficiali dei rispettivi paesi.

Il Generale Strelbitsky arrivò alla conclusione che la superficie del Regno

d'Italia misurava 288,540 chilometri quadrati, ossia 7783 chilometri meno di

quanto si usava ripetere.

Il

nostro Consiglio superiore di statistica, preso in esame

accurato l'opera del generale russo nella parte che riguarda l'Italia (1), si persuase

della bontà del metodo che era stato da lui seguit.o; ma notando che egli non

(1) Veggasi la discussione fatta da'! Consiglio superiore di statistica intorno alla

mi-sura della superficie delle provincie e dei comuni, negli

Annali di statistica,

serie 2", voI. 20,

pago 89-93; serie 3", voI. 13, pago 69-86; la memoria del prof. Giovanni Marinelli sulla

superficie geografica del regno d'Italia, secondo i più recenti studi, pubblicata negli

Annali

di statistica,

serie 3', voI. 9, pago

~09-~64;

e l'introduzione all'

Annuario .statistico italiano

(24)

- X I V

-aveva potuto disporre· di parecchi nuovÌ elementi cartografici che si possiedono

oggi, risolse di pregare una volta di più

il

Governo perchè facesse eseguire quella

sistemazione sulle migliori carte esistenti, a cura del benemerito Istituto

geogrà-fico militare.

Il Ministero della guerra, per secondare un tal voto, affidava al prelodato

Istituto l'incarÌéo di recarlo ad atto. E questo ha ora compiulo la prima generale

verificazione che si desiderava, dando la misura del Regno in 286,588

chilo-metri quadrati.

.Ma. qùesto primo accertamento è fatto distinguendo ciascuna delle isole

mag-giori e minori dal resto del Regno, ossia da tutta la parte continentale e

peninsu-lare, considerata in complesso.

È

necessario ora di dividere la superficie del Regno

per provincie e per circondari, riservando di fare più tardi anche la divisione per

comuni, a fine di poter sostituire le cifre meglio accertate alle antiche altrimenti,

seguitando a citare le cifre antiche per le, minori unità amministrative, si farebbe

un totale diverso e maggiore di quello che fu trovato rappresentare 1'intiera

su-perficie del Regno.

Pertanto, in difetto delle cifre esatte esprimenti l'area delle singole unità

amministrative, piglieremo a base di calcolo della densità della popolazione per

provincie le cifre antiche, facendo eccezione per la Sicilia, per le cui provincie

preferiamo adottare provvisoriamente le cifre del Generale Strelbitsky,

il

quale ha

operato sulla carta dello Stato Maggiore italiano, trovando per

l'intiera isola

un'area quasi identica a quella determinata definitivamente dall' Istituto

geogra-fico (Veggasi la tavola I, a pago 29).

I

La densità deIla popolazione calcolata in base a queste nuove misure sarebbe

()

la seguente:

Itali .. continentale e peuinsulare e isole che ne

dipen-dono amministrativamente . . . . . . ' . . . . Sicilia e isole minori che ne dipendono amministrativa-mente . . . .

Sardegna e isole minori. . . • . . . • • • . • . . . ,

' Totale . . . SUPERFICIE in Km. quadrati 236 771,0369 25740,0082 24077,1634 ,286 588,2685 POPOLAZIONE 24 849 725 2927901 682002 28459 628 ABITANTI per Km. (IUadrato 104,95, 113,75 28,33 99,30

(25)

.

" {

:xv

-.è I

1871 si censirono in media 93,5 abitanti e nel 1861 87,3 sulla stessa unità di

superficie (1).'

La densità della popolazione in Italia è fra le maggiori che si osservano in

Europa, come àppare dai risultati dei rispettivi censimenti riferiti qui apPTesso.

STAT!

Italia. • . . • . • • . • • .

·1

Francia . • . . • • . • . . • . • Inghilterra e GaÌles, Scozia ed Irlanda.

Impero Germanico (seriza il lago di Costanza) . Prussia. . • . • . . Baviera (senza il lago di Costanza). o. Sassonia . . . • . . .

.

Wurtemberg (senza il lago di Costan'la) . Austria-Ungheria (senza il lago di Costanza) .

Austria Cisleitana (senza il lago di Costanza) . Ungheria. . • • •

Svizzera(senzaillagodi Costanza) . Belgio

o.

• .

Olanda. . .

Spagna (senza le

Cana~ie).

Portogoallo (escluse

le

Azzorre e Madera) .•

Grecia . . • . . . POPor,AZIO:iSB presente 28 459 628 37405 290 35241 482 45 234 061

zt

279 III 5284 778 2972805 1 971 ll8 31720289 21 981 821 15738468 2846102 5 509 331 4012693 16634 345 4 160 315 1 633763 SUPERFICIE in Km. quadrati ::-;ecolulo il ,Vagner (2) 286588 (3) 528572 314 951 540522 348258 75860 14993 19504 624

ooi

299984 324 017 41213 29455 33000 500443 89625 64688 ARITA!:'\'l'r l'el' GhilOllldl'o quadrato 99 7l 112 84 78 70 198 IOÌ 60 73 49 69 187 122

33

4l 25

.Aumento annuo della popolazione.

L'aumento annuale aritmetico della

po-polazione durftnte

il

decennio 1871-81 risultò per tutto

il

Regno di 6,Hl per 1000

cioè alquanto inferiore a quello che era stato calcolato pel decennio antecedente

(7,13); cosicchè l'aumehto per

il

venterihio 1861-81 fu di 6,88 per 1000

Nella tavola II (pag. 32) si è calcolato, sulle cifre fornite dai censimenti,

l'aumento annuale aritmetico della popolazione dei singoli circondari e di tutto

(1) Per calcolare la densità della popolazione nel 1861 si è sommata la popolazione

del Regno d'Italia (21 777 334) con la popolazione del Veneto e dei distretti mantovani

allora soggetti all' Austria, secondo il censimento austriaco del 1857, tenendo conio della

eccedenza delle nascite

~mlle

morti nel quadriennio 1858-61 (3 261 000), e colla popolazione

della provincià di Roma secondo

n

censimento pontificio del 1853, tenendo co rito

dell'au-mento avvenuto negli otto anni successivi (743 025). Si è ottenuta in tal modo una

popola-zione complessiva di 25 016 801 per l'attuale superficie del Regno.

(2) Cifre contenute nell' Almanacco di Gotha.

(3) Per l'Italia prendiamo la cifra trovata dall'Istituto geografièo militare italiano.

(26)

)-- X V I

-il

Regno, nel ventennio corso fra il primo censimento ed il terzo. E nella tavola III

(pag. 48) si è calcolato lo stesso aumento di popolazione dei singoli comuni

ca-poluoghi di provincia e di circondario (o di distretto), nel ventenni o dal 1861 al

1881, tenendo conto 'delle variazioni di territorio avvenute nei comuni stessi,

durante quel periodo di tempo.

A questo sommario confronto fra i risultati dei tre censimenti facciamo

suc-cedere nella tavola IV (pag. 58) uno sguardo retrospettivo sul movimento' della

popolazione italiana dal

1770 al 1884. Non risaliamo più addietro, per non

impe-gnarci in disquisizioni storiche, le quali uscirebbero dalla competenza di questo

Uf-ficio. Gli stessi dati qui riferiti non possono avere che un valore di approssimazi,one,

essendo dedotti da censimenti compilati con metodi differenti, o rappresentando

una popolazione calcolata mediante l'addizione dell'eccedenza delle nascite sulle

morti alle cifre del censimento precedente.

Per gli anni anteriori al 1861 abbiamo attinto i dati all'ampia storia della

demografia italiana, scritta dal dottor Pietro Castiglioni, come introduzione al

censimento degli Stati sardi (10 gennaio 1858) e a quelli della Lombardia, di

Parma e di Modena (1857-58), pubblicati sotto la sua direzione.

L'aumento della popolazione in Italia è ragguardevole, e in una ragione che

è

fra le più elevate in Europa. La tavola V (pag. 60) dimostra l'incremento della

popolazione in Italia e negli altri Stati, dal principio del secolo.

Come si può vedere dalla tavola I, le 69 provincie del Regno hanno una

estensione territoriale e un numero di abitanti che varia tra limiti molto estesi;

esse presentano pure differenze notevoli nell'incremento annuale e nella densità

della popolazione.

Classificando le provincie secondo la cifra della popolazione presente, se ne

trovano:

da

100 a

~OO

mila abitanti, 6: Belluno, Grosseto, Livorno, Massa, Porto

Maurizio, Sondrio;

da

200 a 300 mila abitanti,

~~:

Ancona, Arezzo, Ascoli, Benevento,

Calta-nisseHa, Ferrara, Forlì, Lucca, Macerata, Mantova, Modena, Parma, Pesaro,

Piacenza, Pisa, Ravenna, Reggio d'Emilia, Hovigo, Sassari, Siena, Teramo,

Trapani;

da

300 a 400 mila abitanti, 15: Aquila, AvelIinp, Bergamo, Campobasso,

Chieti, Cremona, Foggia, Girgenti, Padova, Reggio di Calabria, 'Siracusa, Treviso,

Venezia, Verona, Vicenza;

da 400 a 500 mila abitanti, 7: Bologna, Brescia, Cagliari, Catanzaro,

Co-senza, Messina, Pavia;

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