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Tabella 1 Motivi del disagio esistente nei Dipartimenti di Prevenzione

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Academic year: 2022

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Tabella 1 – Motivi del disagio esistente nei Dipartimenti di Prevenzione

a) I mutamenti del modello culturale ed operativo di riferimento;

b) L’organizzazione interna ed i rapporti con la popolazione servita;

c) Lo stato di insicurezza e di frustrazione

degli operatori.

(2)

Tabella 2 – Principali funzioni dei

Dipartimenti di Prevenzione

1) Valutare lo stato di salute ed identificare i rischi della Comunità

2) Svolgere una incisiva azione di Promozione della Salute (con interventi interdisciplinari)

3) Attuare una idonea attività di Prevenzione, Sorveglianza e Controllo delle malattie, disabilità ed handicaps

4) Verificare e proteggere la salubrità dell’ambiente di vita e dell’abitato

5) Tutelare la Sicurezza degli alimenti ed l’Igiene nutrizionale 6) Incentivare le attività di Programmazione e Management 7) Curare la Comunicazione interna ed esterna

8) Attuare interventi di Medicina Preventiva individuale e di massa (valutazione del rischio cardio-vascolare; Screening oncologici; Consulenza Nutrizionale)

9) Organizzare e condurre Servizi di Prevenzione Comunitaria (Materno-infantile; scolare; gruppi vulnerabili).

10) Attuare idonea Attività di Ricerca

(3)

Tabella 3 – Organizzazione dei Servizi di Sanità Pubblica

di: D’Arca, Renga, Muzzi relazione al Congresso Straordinario Siti di Cefalù - 1984

“Nella attuale situazione gli Igienisti appaiono come

“ospiti” in alcuni gruppi organizzati. Qualcuno rimane un isolato consulente che fornisce un

supporto in campo epidemiologico al gruppo; altri rimangono muti spettatori sospettosi nei confronti di ogni tentativo di coinvolgimento. Si tratta, invece, di Servizi molto importanti quali: il materno-infantile, l’assistenza agli anziani, le tossicodipendenze,

destinati, se permane questo atteggiamento, ad

essere espulsi dall’area della prevenzione dove,

invece, devono rimanere”

(4)

Tabella 4 – Principali elementi di disagio che gli operatori di Sanità Pubblica

avvertono

a) La formazione di ingresso non sempre adeguata allo svolgimento dei compiti loro richiesti;

b) L’assenza di una idonea attività di

aggiornamento e di formazione continua;

c) La carenza di una adeguata visibilità

sociale.

(5)

Tabella 5 – Risposte alla domanda:

Percezione del proprio ruolo sociale

(da: “Il dirigente di Sanità Pubblica in Italia” di Brusaferro e Gasparini 1999)

1) Poca responsabilità;

2) Scarso riconoscimento da parte dell’opinione pubblica;

3) Mancanza di supporto politico per le

problematiche di Sanità Pubblica

(6)

Tabella 6 – Principali azioni correttive

1 – Riorientare, in modo deciso, le attività dei Dipartimenti entro la popolazione di riferimento, sviluppando programmi e riattivando servizi (primo fra tutti quello di prevenzione scolastica) che

interagiscano direttamente con i cittadini;

2 – Attivare alleanze, sviluppando adeguati rapporti di

collaborazione interdisciplinare per una più incisiva azione di promozione della salute;

3 – Sviluppare la Comunicazione sia all’interno della organizzazione che con gli attori esterni (singoli utenti, comunità, istituzioni,

decisori politici).

4 – Rendere l’organizzazione dei Dipartimenti meno rigida

concedendo ai singoli operatori, maggiore autonomia di iniziativa.

5 – Attuare, sia pure con gradualità, interventi di Medicina

Preventiva individuale e di massa, purchè siano di dimostrata efficacia in base alle evidenze scientifiche disponibili.

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