Comune di Calciano BILANCIO URBANISTICO
RELAZIONE
0. I PRESUPPOSTI
La dotazione degli strumenti urbanisti del Comune di Calciano consiste in :
a) Variante al PdF del 1972, adottata il 21/12/1981 e approvata con DPGR n. 2049 del 9/11/82 b) Piano di Recupero redatto a seguito del terremoto (DPGR n. 2669 del 14/02/89),
c) Piano Particolareggiato di iniziativa privata in zona C1 del 1984
d) Piano Particolareggiato per l’Edilizia Economica e Popolare (L. 167), approvato nel 1989 e) Variante di zona C1 in Bx (DPGR n. 217 del 18/06/99),
f) Piano per gli Insediamenti produttivi (DPGR n. 3436 del 13/11/87).
A questi strumenti bisogna aggiungere il Piano Territoriale-Paesistico di Vasta Area adottato con Decreto di Giunta Regionale n. 6208 del 24/11/87.
0.1 Le scelte del PdF del 1972
La redazione del P.d.F. degli anni 70 segna l’inizio della pianificazione del disegno urbano di Calciano che affidandosi a previsioni di espansione privata e di intervento pubblico riusciva a tessere, con l’opportuna previsione localizzativa di attrezzature pubbliche e spazi verdi, uno schema di coordinamento spaziale che aspirava a dare a questo centro abitato una identità da costruire nel tempo.
Il limite più grosso di quel P.d.F. forse è stato quello di non aver potuto proporre (lo strumento di per sé non lo poteva consentire) un disegno particolareggiato di quella ipotesi, in una comunità che non avendo in loco alcun riferimento fisico da prendere a modello, si è privata, negli anni successivi, anche di quei pochi elementi abbozzati nel P.d.F. per meglio qualificare il sito.
Non vengono per esempio ancora valutati appieno come penalizzanti le strozzature create dalla riduzione delle aree per pubblica utilità e dalla drastica eliminazione del disegno di viabilità del primo P.d.F.
operate dalle successive varianti.
Le poche attrezzature pubbliche, progettate e man mano realizzate, prive di un contesto spaziale idoneo non sono diventate elemento ordinatore del tessuto urbano, primi tasselli di una storia spaziale e di una identità.
0.2 Le scelte della Variante del 1982
La successiva Variante (DPGR 2449 del 09/11/82)) non è riuscita a dare un disegno di sviluppo alle sia pur contenute spinte di edilizia privata che in quegli anni si andavano manifestando e che invece di essere orientate a costruire un progetto della città hanno finito con il peggiorare alcune strozzature relazionali esistenti.
La migliore qualità dei singoli progetti architettonici realizzati nell’edilizia residenziale privata non poteva, da sola, dare una svolta all’innalzamento della complessiva qualità ambientale.
La verifica ultima del fallimento della variante e quindi della sua inadeguatezza a gestire quel minimo di processo di sviluppo al quale il Paese aveva la possibilità di partecipare è dato dal fatto che pur essendo ormai la popolazione scesa al disotto dei mille abitanti, si è accentuato perfino un fenomeno di periferizzazione delle singole zone in cui è organizzato il costruito del centro abitato e nel quale rischiano di essere caratterizzati anche i nuovi episodi edilizi, pubblici e privati che si stanno realizzando.
In definitiva, venti anni di gestione urbanistica (poco è stata utilizzata l’opportunità offerta dalle risorse della 219) hanno prodotto non una armonizzazione dei vari piccoli brani del tessuto urbano, ma hanno riproposto cesure fisiche, strozzature.
1. Bilancio Urbanistico della Variante del PdF
Il Bilancio Urbanistico (B.U.) di cui all’art.11 della L.U., ha come obiettivo la verifica dello stato di attuazione della pianificazione vigente sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo (attuazione degli standard di cui al D.M. 1444/68) ed è un atto tecnico amministrativo necessario per la formazione del Regolamento Urbanistico.
Il Bilancio urbanistico, sintetizzato dalle schede 1, 2, 2/bis, 3, 4 allegate, ha più livelli di lettura:
a) Stato di attuazione delle previsioni degli strumenti urbanistici per quanto attiene l’edificabilità b) Dotazione dei servizi, delle attrezzature e delle infrastrutture di base
c) Deficit (per standard e qualità) di servizi, delle attrezzature e delle infrastrutture
1.1 Ambito Urbano
1.1.1 Zone A e A1 del Centro Storico
La zona del centro abitato, indicata come “A1”, ha via Chiriani come limite verso nord, nella parte alta, con isolati costituiti da un minuto tessuto edilizio che si è organizzato lungo l’asse matrice della viabilità che porta alla chiesa madre (prevalente raddoppio tipologico della "casedda") o da piccole schiere della stessa tipologia, poste di traverso, seguendo l’andamento degradante del terreno, con collegamenti viari laterali prevalentemente gradinati.
Con la parte sottostante via Roma, che ha come limite naturale ad est la forte incisione di fosso Sant’Angelo, è la parte dell’insediamento di primo impianto e dove è da riscontrare non solo la presenza più consistente di case vuote o saltuariamente abitate, ma anche un più diffuso degrado e la persistenza (presenza di ampie fratture sotto la chiesa madre) di problemi di carattere geologico non completamente risolti con le opere e la sistemazione idraulica realizzata dall’ex Genio Civile nel fosso sant’Angelo; problemi già segnalati dal primo PdF e dalla successiva Variante.
La parte più regolare del centro abitato indicata come zona “A”, abbastanza stabile, è organizzata nel pianoro San Giacomo che chiude l’espansione verso sud con la piazza del mercato, fortemente distaccata dal rilievo di tempa san Sebastiano, tempa che non è stata mai compresa nel centro abitato dagli strumenti urbanistici, una sorta di appendice peri-urbana trascurata.
L’intera zona (“A” e “A1”) non è stata interessata da significativi fenomeni di sostituzione o di diradamento e la stessa contenuta attività edilizia post-terremoto non ne ha migliorato, se non in alcuni casi, la vivibilità.
La presenza di abitazioni al piano terra e l’ipotesi di un suo superamento porterebbe a farne scaturire la necessità della creazione di volumetria sostitutiva, che appare tuttavia improbabile data l’età degli abitanti insediati.
L’indicazione delle categorie ‘canoniche’ di intervento proposta dal Piano di Recupero (ex lege 219) (DPGR 2669 del 14/02/89), in attuazione della L. 457/78, sia pure riferite agli interventi di manutenzione straordinarie, ha trovato una qualche difficoltà attuativa che dovrebbe essere superata con l’adozione delle Schede-Norma per i singoli comparti, nel rispetto delle altezze e dei distacchi previsti dalla recente normativa sismica.
La ristrutturazione urbanistica della parte del centro abitato, prospiciente il fosso, indicata dagli strumenti urbanistici e confermata dal PdR, non è stata mai dotata di uno strumento attuativo.
Pochi gli edifici specialistici (la chiesa e la struttura sanitaria ad essa adiacente), tuttavia è in questa zona che è rimasta la pur debole struttura commerciale e di servizio (farmacia, poste, centro visite) e si trovano alcuni edifici di un qualche interesse storico-tipologico facendo perno sui quali poter avviare un recupero ambientale.
1.1.2 Zone “B”
• Bx
Alle due zone “B” di completamento previste dagli strumenti urbanistici (PdF e Variante), localizzate a sud e a ovest della zona “A” e da questa separate dal complesso dell’onnicompensivo, si è aggiunta, in variante, una terza, indicata come “Bx” (DPGR 217 del 18/06/99), che pur avendo gli indici urbanistici (S coperta > 12,5% di S fondiaria e con una densità fondiaria > di 1,5 mc/mq) era stata indicata come zona “C” e quindi con la necessità di uno strumento urbanistico particolareggiato.
La trasformazione da zona “C” a zona “B” di completamento fu operata, su indicazione dell’Ufficio del Territorio della Regione, con la progettazione di un planivolumetrico di iniziativa pubblica per aggirare il blocco costituito dall’indisponibilità dei proprietari alla realizzazione di un P.P. e al convenzionamento.
In questa zona si concentra la massima disponibilità edificatoria del comune, essendo stata edificata attorno al 50%, anche se l’esposizione a nord e le citate condizioni demografiche e socio-economiche non lasciano prevedere un rapido completamento sia delle urbanizzazioni che delle volumetrie.
Parte dell’area è delimitata come “Snu”, perché la scarsità di interventi edificatori ha procrastinato sine die la realizzazione della viabilità di penetrazione e di accesso alla parte più a valle.
• B1
La zona B1, ad attuazione diretta, attualmente edificata al 67%, è in fase di completo esaurimento con gli interventi edificatori che si stanno realizzando.
• B2
Anche la B2, ad attuazione diretta, è praticamente tutta edificata.
In queste zone, l’edilizia, essendo di più recente fattura, ha un buon livello di finiture e di organizzazione spaziale ed è ben relazionata alla viabilità principale e ai servizi.
1.1.3 Zone “C”
Le zone “C” di espansione individuate dallo strumento urbanistico, a parte quella già citata trasformata in zona “Bx” di completamento, sono:
• “C” di 167
Quella pubblica assoggettata a P.P. del 1989, ai sensi della L. 167 e utilizzata per gli interventi post terremoto, ai sensi della L.219, è situata a lato dell’edificio municipale e ben relazionata ad altri servizi pubblici (caserma, scuole). Solo tre lotti sono stati edificati e un quarto è stato recentemente assegnato.
In quest’area è stato collocata una tensostruttura per attività sportive (palestra) e quindi si è deciso di modificare la destinazione d’uso delle aree rimaste per potenziare servizi e attrezzature pubbliche (verde, garage, parcheggi).
• “C1” Piano di Lottizzazione di iniziativa privata
Inizialmente l’area era più estesa, ma parte di essa fu stralciata all’atto dell’approvazione della Variante al PdF. E’ stata lottizzata per iniziativa privata nel 1984 ed è satura al 71%, con una buona edilizia residenziale di tipo signorile.
Per i lotti residui, posti a corona nella parte più alta, pare non vi sia più alcun interesse edificatorio, e potrebbero essere ceduti al Comune a definizione dei rapporti di convenzionamento pregressi non del tutto definiti.
L’organizzazione degli edifici, posta di traverso alla strada che viene dal Comune e dall’area occupata dalla palestra, dovrebbe consentire la realizzazione di un collegamento, anche se non del tutto fluido, con la via del Boschetto.
• “C1” di via della Mandorla
E’ poco edificata (14%), scarsamente dotata di infrastrutture viarie e non è stata mai oggetto di uno strumento operativo.
Pur non avendo seri problemi di carattere geologico, essendo stati realizzati dei pozzi di drenaggio delle acque superficiali nella costa che scende verso il sottostante cimitero, ha tuttavia problemi di smaltimento delle acque piovane avendo il terreno una configurazione a conca con i margini rialzati costituiti da via Mandorla e la collinetta del municipio.
Quest’area è più organicamente delimitata nel Bilancio Urbanistico come “Snu”, superficie non urbanizzata, per i motivi innanzi accennati, ma rientra, a tutti gli effetti, come parte integrante del centro abitato definendone il limite ad ovest.
Le abitazioni poste ai margini della zona e ricadenti nel vincolo cimiteriale non costituiscono un motivo di ampliamento di un’area più vasta, non solo perché già stralciata dalla Regione in sede di approvazione della Variante al PdF, ma perché richiederebbe un arretramento del vincolo cimiteriale, procedura possibile, ma non facile da attivare e comunque non necessaria perché verranno recepite dal R.U. come preesistenze da sottoporre alle categorie di intervento di normale e straordinaria manutenzione.
1.2 Ambito peri-urbano e altre zone
Oltre al Centro urbano costituito dalle aree innanzi descritte e come tale perimetrato dai precedenti strumenti urbanistici, Calciano ha altre parti del territorio edificate sulle quali è necessaria l’attenzione del Regolamento Urbanistico e per le quali è stato operato anche il Bilancio Urbanistico.
1.2.1 Zona peri-urbana di Tempa San Sebastiano
O zona delle cantine, è una piccola area dominante rispetto al resto dell’abitato, ma periferica, tant’è che non è stata mai inserita né dal PdF, né dalla Variante, nel perimetro urbano vero e proprio.
L’area è fortemente condizionata dal problema geologico per le cavità realizzate per ricavar umili cantine; una ipotesi di recupero economico-funzionale delle cantine richiederebbe una puntuale rilevazione e una approfondita diagnosi geotecnica i cui costi non sono ad oggi giustificati rispetto ai benefici che se ne potrebbero ricavare.
In sede di R.U., data anche la scarsa presenza umana e per la sua posizione a cerniera tra l’abitato e le aree (“Vs”) del verde attrezzato per le attività sportive e il verde attrezzato per il recupero dei ruderi (“Va”), ci si limiterà a tenere in conto le abitazioni esistenti, alcune delle quali ristrutturate ai sensi della L.
219, prevedendo per esse, come tessuto consolidato, la manutenzione ordinaria e straordinaria.
1.2.2 Parata
Si tratta di una piccola concentrazione di popolazione dedita all'agricoltura, divisa dalla strada statale in due comuni; dai tempi della Riforma agraria essa ha avuto il coraggio di rimanere sulla terra e con enormi sacrifici si è anche meccanizzata e dedicata alla zootecnica, costruendo, nel tempo, quelle strutture di cui aveva bisogno, non ultimo le strutture residenziali, in modi che da provvisori sono diventati definitivi e la cui sovrapposizione ha creato un ingorgo poco funzionale a un modello di vita di relazione consona ai tempi attuali.
Sarebbe opportuno un progetto di risanamento integrale, da far rientrare nelle politiche del Parco, candidandolo a finanziamenti CEE, che riordini le proprietà, le attività agricole, i magazzini, le stalle, le rimesse delle macchine agricole e le abitazioni, prevedendo anche spazi relazionali e di servizio a completamento di un disegno che realizzi un borgo degno del nome.
Il R.U. non potrà che prendere atto del tessuto consolidato (alcune delle costruzioni sono state realizzate con finanziamento della L.219) perimetrando un’area all’interno della quale ritenere il costruito come tessuto consolidato con la norma di manutenzione ordinaria e straordinaria.
1.2.3 Boschetto
L’area denominata del “Boschetto”, è situata immediatamente alle spalle del campo sportivo, quindi vicinissima al centro abitato, già dotata di infrastrutture a rete (acqua, telefono, elettricità) si allunga verso la sommità del colle che porta verso Monte Croccia, il cuore del Parco.
Questo territorio è stato oggetto di uso civico da parte degli abitanti di Calciano e dove è stata innescata la costruzione non regolata di casette appoggio con caratteristiche di provvisorietà, costituite da tufi e lamiera zincata.
Una recente Legge regionale stabilisce i criteri di sistemazione proprietaria di tali aree e, prima ancora che si propaghi un abusivismo incontrollato, è necessario approntare disposizioni normative di pianificazione locale che, andando incontro alla necessità di manutenzione del territorio e quindi a giustificare la creazione di un minimo di strutture (casetta appoggio) utilizzabili da parte dei fruitori di queste aree degli usi civici.
1.2.4 Stazione della Ferrovia
La stazioncina ferroviaria di Calciano, contemporaneamente a stazioni ben più importanti, è stata abbandonata dalla nuova organizzazione del servizio ferroviario; solo in una stanza a pian terreno restano in funzione alcune attrezzature di gestione automatizzata degli scambi e dei passaggi a livello della tratta.
Il Comune ha attivato positivamente la pratica di uso in comodato della struttura che, recuperata e ristrutturata, potrebbe far parte della così detta Porta del Parco, assegnata dal Piano Paesistico all’agro di Calciano. L’area è da inserire nel R.U. con questa previsione progettuale.
1.3 Aree per attività produttive 1.3.1 P.I.P.
Il PIP di Calciano, già previsto nel PdF in altra posizione, è nato nel tempo in cui si è assistito alla proliferazione di queste aree (con grande dispersione di risorse) da parte di ogni comune della regione (DPGR 3436 del 13/11/87).
E’ localizzato al di là della Basentana, a distanza regolamentare, nei pressi dello svincolo che collega la provinciale dello Scalo a quest’arteria. E’ quindi ben accessibile, ma utilizzato solo da un’iniziativa privata e dal mattatoio comunale trasformato successivamente in capannone di magazzinaggio di prodotti alimentari e, successivamente, in falegnameria.
L’occasione della richiesta di realizzare qui una iniziativa privata nel settore calzaturiero (mai decollata), ha consentito all’Ufficio Tecnico di verificare la reale perimetrazione dell’area più ristretta rispetto a quella prevista dalla Variante e pianificata dal PIP con uno sfondamento improponibile nell’alveo del fiume.
La previsione del Piano dell’Autorità di bacino dell’allagamento dell’area per esondazione del fiume, perimetrata nella pubblicazione del 2001 e confermata nell’aggiornamento del 2003, non è più indicata nell’aggiornamento del 2005 e quindi del 2006, forse perché è stata presa in considerazione la realizzazione della gabbionata realizzata con intervento pubblico.
Il citato frazionamento, recente iniziativa dell’Ufficio tecnico comunale, mai adottato, è inserito nel R.U. come dato di fatto.
L’area insiste nel Piano d’Ambito del fiume Basento e, ricadendo anche in area SIC-ZPS è anche interessata dalle procedure previste per gli strumenti di pianificazione in esse inserite (VAS).
L’aggiornamento della pianificazione di tale area, le analisi e le valutazioni necessarie per registrarne la compatibilità per essere in zona SIC-ZPS hanno richiesto uno specifico Piano Attuativo con Verifica di Inserimento Ambientale.
1.3.2 Attività produttiva di lavorazione inerti
E’ un’area situata ai margini del territorio comunale, contigua alla stazione ferroviaria di Garaguso, incassata tra la strada provinciale Calciano Matera e la SS 407 Basentana, utilizzata dalla società INERCO per la lavorazione degli inerti di fiume.
Il P.T. Paesistico assoggetta l’impianto a mascheramento; comunque si dovrà confermare la destinazione d’uso consolidata negli anni senza acquisire la indicazione di area artigianale, indicazione generica data dal primo PdF (1972), ma non recepita dal DPRG della successiva Variante del 1982.
1.4 Aree Agricole
Il territorio agricolo del Comune appare fortemente differenziato sotto l’aspetto produttivo e, di conseguenza, anche di paesaggio rurale.
La parte orientale e a mezzogiorno, rispetto al centro abitato, è interessata da coltivazioni cerealicole e quindi spoglia e interessata da vistosi fenomeni franosi.
La parte occidentale e settentrionale, invece, è caratterizzata dalla presenza del Bosco di Santa Domenica e di Gallipoli Cognato solo in piccole aree spoglie del manto boschivo o per fazzoletti di seminativo o per ceduo degradato. Per queste aree e per la parte del territorio che si affaccia sul Basento, compreso il fiume, il P.T.P. prevede Piani d’Ambito che il R.U. non può che recepire.
Le trasformazioni per usi residenziali o produttivi o infrastrutturali, per tutto il territorio, sono assoggettate alle norme del P.T.P., e, ad integrazione, le aree a rischio geologico devono anche rispettare le norme dell’Autorità di Bacino.
Particolari norme richiederanno le aree agricole, estremamente frazionate, immediatamente a ridosso del centro abitato. Qui, la diffusa presenza di strutture riferite all'agricoltura (pollai, canili, porcili), per lo più arrangiate e con componentistica edilizia variegata e scadente (murature di tufi o blocchetti cementiti pericolosamente a secco, lamiere, assi di legno) determinano una immagine di degrado incoerente con le finalità del Parco.
Attenzione e opportune norme meritano anche le aree agricole, limitrofe all’ambito urbano, e adiacenti le principali direttrici di espansione del centro urbano per evitare che si corra il rischio dell’incremento del peri-urbano, fenomeno per ora contenuto dato il trend demografico negativo e tendente all’invecchiamento della popolazione, oltre che per le condizioni socio-economiche degli abitanti.
1.5 Infrastrutture e servizi
La dotazione infrastrutturale del centro urbano è da ritenersi sufficiente per i servizi a rete e le strade: non esistono deficienze da questo punto di vista, se non per quanto riguarda alcuni segmenti stradali.
In particolare si tratta di intervenire nella eliminazione del cul de sac con il quale si conclude via Onorati migliorando nel contempo un tratto di via Mandorla.
Un’altra importante intervento si richiede per eliminare l’attuale difficoltà di accesso e di uscita dalla collinetta dove sono concentrate importanti attrezzature pubbliche e il pianoro dell’abitato più vecchio.
Sono inoltre in fase di realizzazione nuovi tratti di rete idrica e l’ammodernamento, in fase di completamento, della pavimentazione della viabilità principale e di altri tratti urbani.
Altrettanto soddisfacente, data la dimensione del paese la dotazione dei servizi urbani, si segnalano:
− Le attrezzature scolastiche, recentemente ristrutturate
− L’ammodernamento degli spazi pubblici adiacenti l’onnicomprensivo e all’ingresso del paese
− Il recupero di edifici dismessi destinandoli a centro servizi del Parco e a centro di ricettività giovanile
− La realizzazione del verde attrezzato, sia pur non ancora del tutto agibile per tale finalità, a coronamento dei ruderi, recentemente sottoposti a un intervento di recupero conservativo.
COMUNE di CALCIANO
P.d.F . (vigente dal 1982) BILANCIO URBANISTICO
SCHEDA 1
Attuata Disponibile ZONE TERRITORIALI OMOGENEE
(art. 2 D.M. 1444/68) S = mq Edificabilità mc/mq
Previsione mc
Attuazione Diretta o
PP/PdL/PdR mc. % pubblica mc
privata mc
ZONA A 23.095 5 115.475 PdR (1988)
ZONA A1 36.580 3,5 128.030 PdR (1988)
ZONA B1 2.695 3,5 9.433 diretta 6.295 66,74 3.138
ZONA B2 5.242 3,5 18.347 diretta 12.785 69,68 5.562
ZONA Bx di completamento (1) 20.630 1,5 30.945 PdL (pubblica) 15.871 51,29 15.074
ZONA C1 via Mandorla(2) 6.264 1,5 9.396 1.345 14,31 8.051
ZONA C - "167" 5.825 2 11.650 PP 2.016 17,30 9.634
ZONA C - P.L.P. (lottizzazione privata) 10.429 (3)
14.847 (4) 1,5 22.271 PdL (privata) 15.770 71,00
6.501
ZONA D - P.I.P. 45.611 (5) 123.000 PIP 8.120 6,60
ZONA E - agricola 0,03
ZONA E - Parata (6) 1,5
ZONA Turistica (7) 20.000 1,5 30.000
AREE per pubblici servizi (8) 14.592
TOTALI 9.634 38.325
(1) S coperta > 12,5% di S fondiaria - densità territorale > 1,5 mc/mq (2) S coperta < 12,5% di S fondiaria - densità territoriale < 1,5 mc/mq (3) Superficie di insediamento fabbricati
(4) Superficie di riferimento per il calcolo del volume, assentita dal PdF
(5) Per il calcolo di V il PdF assegna ai lotti (min. mq.1500) un indice di copertura di 0,60 per un'altezza di m. 10, il calcolo è stato fatto rispetto alla reale consistenza dei lotti soggetti di frazionamento
(6) Pur essendoci un indice di edificabilità, il PdF non delimita una superficie di riferimento (7) Indicazione generica
COMUNE di CALCIANO
BILANCIO URBANISTICO
SCHEDA2
Art.3 D.M. 1444/68 PREVISTI (1)
dalla VARIANTE al PdF ATTUATI minimi per A.U. (3)
campo mq/ab zona mq mq mq/ab mq mq/ab (2)
A - B 2.880
C 3.125 5.055 5,79 4.500
ISTRUZIONE 4,50
Parata 3.000
9.005 4,73
A - B 1.502
C 2.371 5.441 6,23 2.000
ATTREZZATURE di interesse comune 2,00
D 2.000
5.873 3,09
A - B /
C 3.500 3.200 3,67 9.000
D (4) 3.500
SPAZI PUBBLICI ATTREZZATI 9,00
altri (5) 14.592
21.592 11,36
A - B 292
C 1.500 220 - 2.500
D (4) 5.500
PARCHEGGI 2,50
altri (5) 2.600
9.892 5,2
TOTALE 18,00 18.000
(1) Secondo la Tabella allegata alla Variante: standard per 1.900 abitanti (2) Abitanti al 31.12.2003 = n. 873
(3) per 1.000 abitanti
(4) le superfici realizzabili sono nettamente inferiori a queste indicate dal PdF (5) non specificati
COMUNE di CALCIANO
BILANCIO URBANISTICO
SCHEDA2
/ bisS area mq S struttura mq
istruzione
scuola materna e elementare 2.555 800
scuola media 2.500 750
5.055 1.550 attrezzature di interesse comune chiesa 773 320
ambulatorio 828 453
municipio 1.500 800
palestra 2.000 650
mercato all'aperto 900 900
cimitero 3.235 3.235 albergo 20.000 1.842 caserma 1.200 400
macello 1.200 - poste+centro informazione 170 170
depuratore 5.500 1.083 farmacia 70 70
37.376 9.923
spazi pubblici attrezzati
verde vicino alla chiesa 1.200
verde sportivo 24.000
verde dei ruderi 15.000
palestra 2.000
42.200
parcheggi
centro urbano 220
in zona sportiva non realizzati
in zona artigianale non realizzati
in zona cimiteriale 230
.
COMUNE di CALCIANO
BILANCIO URBANISTICO
SCHEDA3
DOTAZIONE ESISTENTE STATO PREVISIONE
Strada Statale 407
Costeggia a Nord i confini comunali con uno svincolo per il centro abitato leggermente decentrato
Allo stato attuale è interessato dal rifacimento delle barriere di sicurezza sia centrali che laterali
In funzione della realizzazione della Porta del Parco potrebbe essere realizzato un nuovo svincolo all’altezza dello Scalo Ferroviario Strada
Statale 277
Interessa solo brevi tratti del confine comunale verso Garaguso, località Parata, zona a rischio geologico molto elevato e con frane attive
I numerosi interventi di idraulica realizzati negli anni addietro continuano ad essere regolarmente spazzati via dalla frana
La realizzazione della testa della Canonica potrebbe portare a un declassamento della stessa
Strada Provinciale
Non presenta grandi problemi se non, in caso di neve, per qualche difficoltà nella parte alta del tracciato
E’ stata recentemente migliorato il fondo stradale e rivestiti i muretti di contenimento in pietra di Gorgoglione
La sognata ipotesi di una bretella correttiva del percorso sulla fiancata del fosso S.Angelo è da escludere per problemi geologici
Strade interne
Presenti diverse tipologie di pavimentazione:
asfalto, lastre di pietra chiare e lastre di pietra grigia
A un primo intervento di miglioramento della pavimentazione con pietra di Padula si vanno ad aggiungere altri due lotti nell’area centrale e in via Mandorla e via Tenente Chiriani
Se pur non urgente è da programmare un intervento di sostituzione anche delle vecchie e usurate basole vulcaniche poste nelle traverse interne (alcune gradonate)
Strade del Boschetto
E’ la strada principale che porta al cuore del Parco di Gallipoli Cognato, verso monte Croccia
La prima parte ha una sua relativa funzionalità; la parte alta, recentemente pavimentata con conglomerato cementizio, già richiede interventi di manutenzione
E’ necessario un intervento di adeguamento con idonee cunette e canalizzazione delle acque su tutto il tratto e l’accatastamento della stessa
Strada per Garaguso
E’ stata interessata da un recente intervento di sistemazione nella parte più vicina al perimetro urbano
Bisognerebbe adeguare il tracciato per la rimanente parte, proseguendo l’intervento di sistemazione
Strade interpoderali
La maggior parte è bitumata Un po’ tutte richiedono la sistemazione degli accessi e la canalizzazione delle acque
VIABILITA'
Sentieri
Molti sono sterrati o in conglomerato di cava.
E’ ancora insufficiente la segnaletica del parco
Un po’ tutte richiedono la sistemazione delle cunette e la canalizzazione delle acque
Acqua potabile
La rete affidata all’Acquedotto Lucano, copre l’intero abitato e diffuse zone extraurbane
Gli elementi delle condotte hanno una certa età
E’ nei programmi dell’Aquedotto Lucano l’ammodernamento sia della rete adduttrice che di distribuzione
Fogna
La rete, affidata all’Acquedotto Lucano, copre l’intero abitato e diffuse zone extraurbane
Gli elementi delle condotte hanno una certa età
E’ nei programmi dell’Aquedotto Lucano l’ammodernamento dell’intera rete
Energia elettrica
La rete ENEL copre l’intero abitato e diffuse zone extraurbane
E’ in fase di accordo l’eliminazione di sovrapposizione della illuminazione pubblica con l’utenza generale
Telefono La rete copre l’intero abitato e diffuse zone extraurbane
E’ in fase di trattativa la realizzazione di rete a banda larga per trasmissione dati
INFRASTRUTTURE a rete
Gas metano La rete copre l’intero abitato e la zona periurbana
COMUNE DI CALCIANO BILANCIO URBANISTICO
SCHEDA4
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
FRUIBILITA' STATICA SISMICA
SEDE PROPRIA ACCESSIBILITA' sicurezza d'uso
FUNZIONALE ADEGUATEZZA tecnologica DOTAZIONE Parcheggi LOCALIZZAZIONE CONNESSIONE Viabilità principale
MATERNE sì B T si sì sì sì S E B
ELEMENTARI sì B T si sì sì sì S E B
MEDIE sì B T si sì sì sì S E B
MEDIE-SUP, NON PRESENTE
SCUOLA
UNIVERSITA' NON PRESENTE
BIBLIOTECA
MUSEO NON PRESENTE
CINEMA NON PRESENTE
CULTURA
TEATRO NON PRESENTE
AMBULATORIO sì B T si sì sì sì S D B
FARMACIA sì B T si sì sì sì S E B
SANITA' OSPEDALE NON PRESENTE
CARABINIERI sì B T si sì sì sì B D B
POLIZIA STATO NON PRESENTE
FORESTALE
VIGILI FUOCO NON PRESENTE
ORDINE PUBBLICO
VIGILI URBANI sì B T si sì sì sì B D B
BANCHE NON PRESENTE
ECONOMICHE
UFF. POSTALE sì B T si sì sì sì S E B
STAZ. FFSS sì B T si sì no no S D B
STAZ. Autolinee NON PRESENTE
PORTO NON PRESENTE
COMUNICAZIONI
AEREOPORTO NON PRESENTE
MUNICIPIO sì B T si sì sì sì B D B
COM. MONTANA NON PRESENTE
UFF. Povinciali NON PRESENTE
UFFICI Regionali NON PRESENTE
Pubblica Amm. NON PRESENTE
SEDI STITUZIONALI I
UFF. Sovracom. NON PRESENTE
PALESTRA sì B T si sì sì sì S D B
CALCIO sì B T si sì sì sì B D B
PISCINA NON PRESENTE
AREA PIC-NIC sì B T si sì sì sì S D B
SPORT Tempo Libero
GIARDINI
ALBERGHI sì B T si sì sì sì B D B
PENSIONI NON PRESENTE
CONGRESSI NON PRESENTE
RICETTIVE
AGRITURISMO NON PRESENTE
A T T R E Z Z A T U R E
ALTRO Infor.Turistica sì B T si sì sì sì S E B
1. SI - NO 2.SCARSA-MEDIA-BUONA 3. PARZIALE-TOTALE 4. SI - NO 5. SI - NO 6. SI - NO 7. SI -PARZ.- NO 8.SCARSA BUONA 9. DECENTRATA EQUILIBRATA 10. SCARSA-BUONA
2. Bilancio Ambientale
Il bilancio ambientale in un piccolo Comune della Basilicata interna, immerso in un ambiente ed in un paesaggio sostanzialmente integri, più che operazione di controllo “contabile” della “pressione” che le attività antropiche dell’insediamento urbano inducono sulle risorse ambientali (aria, acqua, suolo), controllo dagli esiti scontati per la “leggerezza” ed “organicità” che ancora caratterizza il rapporto tra detti Centri Urbani ed il territorio circostante, diviene sopratutto operazione di “revisione qualitativa” dei meccanismi di riqualificazione dei tessuti urbani preesistenti e delle eventuali loro trasformazioni-completamenti.
Nel caso di Calciano la problematica ambientale si può nettamente distinguere in due capitoli, corrispondenti ai due poli insediativi che caratterizzano il suo territorio comunale: Centro Urbano e PIP.
Le schede che seguono propongono un raffronto, per le due aree, tra il bilancio ambientale attuale e, limitatamente al Centro Urbano, quello riveniente dalle previsioni del R.U., essendo rinviata ad altro iter amministrativo la valutazione riferita al P.I.P.
2.1 Bilancio Ambientale del Centro Urbano
Il BA del Centro Urbano è stato operato valutando i seguenti indicatori di stato:
- superfici non permeabili (SnP);
- aree degradate/abbandonate (D/A);
- verde pubblico “fruibile “ (VP)
I dati riferiti al bilancio ambientale summenzionati, allo stato attuale, sono contenuti nella tabella seguente.
COMUNE di CALCIANO
BILANCIO AMBIENTALE CENTRO URBANO (attuale)
SCHEDA5
Altro S Totali Suoli non
permeabili Aree degrado o dismissione
Verde privato o agricolo
Verde urbano fruibile (1)
ZONA S = mq. S = mq S = mq S = mq S = mq
A 23.095 23.095
A1 35.807 32.578 705 1.393 1.131
B1 2.695 2.550 145
B2 5.242 4.502 740
Bx 19.803 4.442 720 14.641
C1.167 5.826 2.691 3.135
C1.P.L.P. 10.430 7.686 2.744
C1.via Mandorla 6.265 250 6.015
Attrezzature 12.528 11.438 750 340
Altro (2) 18.831 1.551 17.280
140.522 90.783 8.054 40.554 1.131
% 100 64,60 5,73 28,86 0,83
(1) Non è computato il verde dell’attrezzatura del campo sportivo e l’area attrezzata (ex campo sportivo) afferente il rudere (2) Si tratta di franchi di viabilità interposta tra le zone e di due aree inedificabili indicate come fascia di rispetto
Allo stato attuale quindi i suoli non permeabili rappresentano circa il 67% dell’edificato, segno di quella disponibilità di aree sulle quali puntare sia per dare spessore alla parte residenziale di definizione dei confini del centro abitato (zone Bx e C1, con notevoli di aree residue) sia per trasformare alcune di queste aree in connettivo di fruizione pubblica.
BILANCIO AMBIENTALE CENTRO URBANO (attuale)
64,59%
5,73%
28,85%
0,83%
Suoli non permeabili Aree degrado o dismissioni Verde privato o agricolo Verde urbano fruibile
Il R.U. punterà ad attivare il meccanismo della perequazione, sia pure nelle forme contenute, data la dimensione delle stesse, per consentire una qualche (trend demografico permettendo) improbabile attività edilizia pubblica e privata nelle Zone Bx e C1 che, si evince dalla tabella, ne hanno buona disponibilità e verranno utilizzate le aeree residue della 167 per incrementare un verde urbano praticamente inesistente con funzione di connettivo tra le attrezzature di servizio pubblico in quella zona concentrate.
Stessa funzione avrà la riqualificazione ambientale, già progettata, dei segmenti viari che portano al campo sportivo e all’area attrezzata dei ruderi.
COMUNE di CALCIANO
BILANCIO AMBIENTALE CENTRO URBANO (a R.U. attuato)
SCHEDA5 bis
Altro S Totali Suoli non
permeabili Aree degrado o dismissione
Verde privato o agricolo
Verde urbano fruibile (1)
ZONA S = mq. S = mq S = mq S = mq S = mq Centro storico (2) 61.182 59.531 200 320 1.131 Tessuti consolidati (3) 8.083 7.550 120 413 Tessuti recente formazione (4) 29.767 23.814 753 5.200 Città da integrare (5) 9.408 8.500 908 Attrezzature (6) 16.044 12.967 3.077
Altro (7) 18.831 18.831
Totale 143.315 112.362 1.073 25.672 4.208
% 100 78,74 0,75 17,58 2,94
(1) Non è computato il verde dell’attrezzatura del campo sportivo e l’area attrezzata (ex campo sportivo) afferente il rudere (2) Comprendente l’ex A e A1; la superficie risulta leggermente incrementata per l’inclusione dell’area del mercato
(3) Comprendente l’ex B1, B2
(4) Comprendente l’ex Bx, la 167, il P.L.P.
(5) Comprendente l’ex C di via Mandorla con l’inglobamento dell’area indicata nella variante al PdF (6) Comprendente il campetto nella zona C di via Mandorla
(7) Comprendente franchi di viabilità e il verde agricolo della fascia di rispetto a mezzogiorno
BILANCIO AMBIENTALE CENTRO URBANO (a R.U. attuato)
78,73%
0,75%
17,58%
2,94%
Suoli non permeabili Aree degrado o dismissioni Verde privato o agricolo Verde urbano fruibile
.
2.2 Bilancio Ambientale del P.I.P.
Il B.A. del PIP, data la sua esclusiva caratterizzazione produttiva-infrastrutturale, si incentra soprattutto sulla valutazione degli standard dell’area nelle condizioni attuali e nelle previsioni del R.U.
COMUNE di CALCIANO
BILANCIO AREA P.I.P
SCHEDA6
Previsione
Attuale Progetto
Interventi
m2 % m2 %
Lotti 21.384 81.90 19.000 68,35
Viabilità 4.011 15.36 4.400 15,83
Parcheggi 717 2,74 1.600 5,76
Verde 0 0 2.800 10,07
Totale 26.112 100
27.800 (*) 100
(*) La leggera differenza della superficie è data dalla superficie necessaria al PIP per collegare la viabilità allo svincolo per accedere alla Basentana.
Come è dato notare l’attuale organizzazione del PIP ha standard completamente sbilanciati e nessuna attenzione alla riduzione dell’impatto visivo richiesto dal Piano Paesistico, nè è supportato da analisi e da valutazioni essendo inserito in area SIC-ZPS.
Nei grafici che seguono è ben rappresentato l’indubbio miglioramento degli standard nel progetto del Piano Attuativo.
BILANCIO STANDARD PREVISIONI P.I.P. - ATTUALE
Lotti 81,90%
Viabilità 15,36%
Parcheggi 2,74%
Verde 0,00%
Lotti Viabilità Parcheggi Verde
---
BILANCIO STANDARD P.I.P. - PIANO ATTUATIVO
Lotti 68,34%
Viabilità 15,83%
Verde 10,07%
Parcheggio 5,76%
Lotti Viabilità Parcheggio Verde
Naturalmente anche il bilancio ambientale riferito al confronto delle superfici non permeabili e il resto appare non significativo dal momento che, non essendovi viabilità e insediamenti produttivi, l’area è attualmente verde incolto quindi in massima parte permeabile, se si esclude l’ingombro di quanto realizzato sui lotti A e B e dei loro piazzali.
La Scheda 6 bis mette a raffronto, relativamente alla permeabilità del suolo, gli insediamenti e le altre destinazioni d’uso del P.I.P. così come è attualmente frazionato e come dovrebbe essere a regime secondo le previsioni del Piano Attuativo; anche in questo caso i grafici sono di immediat.
COMUNE di CALCIANO
BILANCIO AMBIENTALE AREA P.I.P
SCHEDA6 bis
secondo il frazionamento attuale secondo il Piano Attuativo S Suoli permeabili Suoli non
permeabili S Suoli permeabili Suoli non permeabili
m2 % m2 m2 m2 % m2 m2
Lotti 21.384 15 3.207 18.177 19.000 15 2.850 16.150
Viabilità 4.011 - - 4.011 4.400 - - 4.400
Parcheggi 717 20 143 574 1.600 20 320 1.280
Verde - 100 - - 2.800 100 2.800 -
Area 26.112 3.350 22.762 27.800 5.970 21.830 .
P.I.P. attuale
12,83%
87,17%
Superficie permeabile Superficie non permeabile
--- P.I.P. a R.U. attuato
21,47%
78,53%
Superficie permeabile Superficie non permeabile
Il progettista Arch. Domenico Langerano