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AZIENDA O.U. POLICLINICO UMBERTO I DISCIPLINARE TECNICO IMPIANTO ELETTRICO

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(1)

AZIENDA O.U. POLICLINICO UMBERTO I

DISCIPLINARE TECNICO IMPIANTO ELETTRICO

Gara a procedura aperta per la fornitura “chiavi in mano” di 2 acceleratori lineari comprensivi di R&V

e sistemi dosimetrici

(2)

2 2.0 IMPIANTO ELETTRICO – SPECIFICHE TECNICHE

2.1 PRESCRIZIONI PER LA SICUREZZA

Per la realizzazione degli impianti elettrici è necessaria l’adozione di tutte le misure tese a prevenire possibili incidenti alle persone e ad assicurare la protezione contro i contatti diretti e contro i contatti indiretti.

Protezione mediante circuiti SELV e FELV

La protezione contro i contatti diretti per i circuiti SELV si ritiene assicurata anche se le parti in tensione sono accessibili, se la tensione del sistema non è superiore 25 V, valore efficace in c.a. e 60 V in cc non ondulata.

Per circuiti a tensione superiore, le componenti SELV devono avere grado di protezione IPXXB, isolate in modo tale da sopportare la tensione di 500V per un minuto.

Le parti attive dei circuiti SELV devono essere separate dagli altri circuiti mediante separazione di protezione, dove per separazione di protezione si intendono le seguenti prescrizioni:

- doppio isolamento - isolamento rinforzato

- schermo metallico collegato a terra.

Inoltre devono essere presi accorgimenti tali da assicurare una separazione elettrica non inferiore a quella prevista tra il circuito primario e secondario di un trasformatore di sicurezza.

Per i circuiti FELV la protezione contro i contatti diretti è assicurata mediante uno dei seguenti accorgimenti:

- barriere o involucri aventi un grado di protezione non inferiore a IPXXB oppure IPXXD per le superfici superiori orizzontali delle barriere o degli involucri posti a portata di mano;

- isolamento corrispondente alla tensione minima di prova richiesta per il circuito primario.

Tuttavia, se l'isolamento di una parte del componente elettrico, costituente il circuito FELV, non fosse in grado di sopportare la tensione di prova minima per il circuito primario, l'isolamento delle parti accessibili non conduttrici di cui sopra, durante l'installazione, dovranno essere rinforzate in modo tale che possano sopportare una tensione di 1500 V, valore efficace in c.a., per un minuto.

Nei sistemi SELV la protezione contro i contatti indiretti si ritiene sempre assicurata.

Nei sistemi FELV la protezione contro i contatti indiretti è assicurata collegando le masse al conduttore di protezione del circuito primario, se questo è protetto mediante interruzione automatica del circuito.

Protezione contro i contatti diretti.

Le apparecchiature, i materiali e più in generale gli impianti, devono essere realizzati in modo da evitare il contatto non intenzionale delle parti attive, devono essere dotate di isolamenti delle parti

(3)

attive asportabili solo per danneggiamento, completi di involucri di protezione delle parti attive ed ostacoli rimovibili solo con l’uso di chiavi o attrezzi.

Protezione contro i contatti indiretti.

Ogni sala esame Acceleratore è classificata come locale medico di gruppo 2.

I restanti locali sono classificati come ordinari.

Protezione contro i contatti indiretti per gli ambienti del gruppo 2 ottenuta secondo le prescrizioni contenute nel Cap. 710.413 della norma Cei 64-8 parte 7, in particolare con l’equalizzazione supplementare, in accordo dell’art. 710.413.1.2.2.1 della norma Cei 64-8 parte 7.

All’interno di ciascun locale/area tecnica Gantry deve essere collocato il nodo equipotenziale supplementare della sala esame.

Nodo equipotenziale installato in una cassetta con posa a parete, realizzato con una barra di rame per il collegamento dei conduttori equipotenziali. Tali connessioni devono essere identificabili, accessibili e scollegabili individualmente.

Dal nodo principale si devono diramare i conduttori equipotenziali di collegamento alle masse, alle masse estranee ed ai subnodi. Tra una massa o una massa estranea ed il nodo principale inserimento di un solo subnodo al quale confluiscono i conduttori equipotenziali delle masse e/o delle masse estranee.

Protezione contro i contatti indiretti per i circuiti luce e per i circuiti luce e forza motrice dei restanti ambienti non rientranti nella classificazioni dei gruppi 0-1-2 realizzata con l’interruzione automatica dell’alimentazione mediante interruttori automatici magnetotermici e con il collegamento dei conduttori delle masse e delle masse estranee all’impianto di terra generale dell’edificio , nel rispetto della condizione indicata dalla norma CEI 64-8:

Z

S

x I

A

 U

0

dove:

U

0

è la tensione nominale in c.a., valore efficace tra fase e terra (230 V);

I

A è il valore della corrente che provoca il funzionamento automatico del dispositivo di protezione, espresso in Amper, entro un tempo di interruzione di 0,4 s con tensione U0 di 230 V;

Z

S impedenza dell’anello di guasto.

Come protezione aggiuntiva, gli interruttori magnetotermici a protezione delle linee del restante reparto devono essere provvisti di sganciatori differenziali con corrente di intervento di 30 mA e pertanto la corrente di intervento

I

A dell’interruttore sarà pari al valore della corrente differenziale nominale

I

dn

.

(4)

4 Protezione contro le sovracorrenti.

La protezione contro le sovracorrenti deve essere garantita da dispositivi automatici che assicurino l’intervento contro i sovraccarichi ed i corti circuiti.

La protezione contro le correnti di sovraccarico deve essere garantita da dispositivi di protezione idonei ad interrompere la corrente prima che tale corrente possa provocare un riscaldamento nocivo degli isolamenti, dei collegamenti, dei terminali e delle apparecchiature limitrofe alla conduttura.

Il coordinamento tra la caratteristica di funzionamento del dispositivo automatico di protezione e la rispettiva conduttura risponde alle condizioni indicate dalla norma CEI 64-8:

I

b

 I

n

 I

z e

I

f

 1,45 I

z

dove :

I

b= corrente di impiego del circuito;

I

n= corrente nominale del dispositivo di protezione;

I

z = corrente in regime permanente della conduttura;

I

f = corrente che assicura l’effettivo funzionamento del dispositivo di protezione entro il tempo convenzionale in condizioni definite.

La protezione contro le correnti di cortocircuito deve essere assicurata dagli sganciatori magnetici ad intervento istantaneo posti a corredo degli stessi interruttori automatici utilizzati per la protezione contro i sovraccarichi.

2.2 DATI DI PROGETTO

I nuovi impianti elettrici luce e forza, come definiti dalla tavola di progetto allegata, devono essere alimentati con energia elettrica in bassa tensione fornita dall’ospedale.

I valori principali delle grandezze utilizzati per i calcoli sono riassunti nel seguente elenco:

Tensione: V 400 V;

Sistema di distribuzione: Trifase + Neutro;

Frequenza: f 50 Hz;

Modo di collegamento a terra: TN-S;

Corrente di corto circuito simmetrica trifase / fase-N (Ics): I 10 / 6 kA;

Gli impianti di illuminazione devono essere realizzati secondo le indicazioni della norma UNI EN 12464, della quale si riportano le prescrizioni utilizzate per il calcolo del livello di illuminazione medio e delle caratteristiche dei corpi illuminanti:

(5)

Tipo di locale , compito visivo, o attività

Illuminazione di esercizio Valore medio lx

UGRL Ra

Sale esame Acceleratore 300 19 80

Locale Comandi 300 19 80

Locale tecnico 200 22 80

Le simbologie utilizzate nella tabella precedente hanno il seguente significato:

UGRL = Indice unificato dell’abbagliamento.

Ra = indice di resa colore;

L’impianto di illuminazione di emergenza deve avere un valore medio dell’illuminazione di esercizio di 10 Lx.

2.3 ELENCO NORME

La realizzazione dei nuovi impianti elettrici deve essere soggetta all'osservanza di tutte le leggi, decreti, regolamenti o disposizioni ministeriali vigenti o che verranno emanate durante il corso dei lavori, comunque attinenti l'esecuzione dell’opera, tra le quali:

- prescrizioni degli Enti preposti al controllo degli impianti nella zona in cui si eseguiranno i lavori (Ispettorato del Lavoro, Vigili del Fuoco, USL, ISPESL);

- disposizioni dell'Ente fornitore dell'energia elettrica;

- In particolare si citano i principali riferimenti legislativi cui devono sottostare la progettazione ed installazione degli impianti, relativamente agli impianti elettrici.

- Decreto 22 Gennaio 2008, n. 37

- Regolamento ….., recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici..

- Legge 19 Giugno 1955, n. 518

- Determinazione dei limiti fra l'alta e la bassa tensione negli impianti elettrici.

- Legge 1 Marzo 1968, n. 186

- Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazione e impianti elettrici ed elettronici.

- D,Lgs. 19 Maggio 2016

(6)

6 - Attuazione della Direttiva 2014/35/UE concernente l’armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative alla messa a disposizione sul mercato del materiale elettrico destinato a essere adoperato entro taluni limiti di tensione.

- D.P.R. 08 Giugno 1982, n. 524

- Attuazione delle direttive CEE in materia di segnalazione di sicurezza.

- D.L.g.s. 9 Aprile 2008, n. 81

- Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro;

Gli impianti devono essere eseguiti secondo le norme CEI esistenti, riportando quelle di maggior interesse:

- Norma CEI 11-17 fasc. n. 8402 R (2006)

- Impianti di produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica. Linee in cavo.

- Norma CEI 11-17;V1 fasc. n. 11559 (2011)

- Impianti di produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica. Linee in cavo.

- Norma CEI 17-5 fasc. n. 8917 (2007) - Apparecchiature di bassa tensione.

- Norma CEI EN 61439-1 (CEI 17-113) Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione /Quadri BT) – Parte 1: Regole generali.

- CEI EN 61439-2 (CEI 17-114) Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) - Parte 2: Quadri di potenza

- Norma CEI 20-65 fasc. 5836 (2000)

- Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico, termoplastico e isolante minerale per tensioni nominali non superiori a 1000 V in corrente alternata e 1500 V in corrente continua. Portate di corrente in regime permanente per posa in aria. Metodi di verifica termica (portata) per cavi raggruppati in fascio contenente conduttori di sezione differente.

- Norma CEI 21-21 fasc. 7034 (2003) - Calcolo della portata dei cavi elettrici.

- Norma CEI 23-51 fasc. 7204 (2004)

- Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri elettrici di distribuzione per installazioni fisse per uso domestico e similare.

- Norme CEI 64-8 fasc. da 11956 a 11962 (2012) e successive varianti

- Impianti elettrici utilizzatori a tensione non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua.

- Norme CEI 64-56 fasc. 9386 (2008)

- Guida per l’integrazione degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione di impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati negli edifici. Criteri particolari per i locali ad uso medico - Norma CEI 64-50 fasc.8874 (2007)

(7)

- Edilizia residenziale. Guida per l’integrazione nell’edificio degli impianti elettrici utilizzatori, ausiliari e telefonici.

- Norma CEI 64-50;V1 fasc.11357 (2011)

- Edilizia residenziale. Guida per l’integrazione nell’edificio degli impianti elettrici utilizzatori, ausiliari e telefonici.

- Norma Cei-Unel 35024/1 fasc. 3516 (1997)

- Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico o termoplastico per tensioni nominali non superiori a 1000 V in corrente alternata e 1500 V in corrente continua. Portate di corrente in regime permanente per posa in aria.

- Norma UNI EN 12464-1 (2011)

- Illuminazione dei luoghi di lavoro interni.

2.4 VERIFICHE PERIODICHE

Premessa

Scopo della manutenzione è la conservazione dello stato funzionale ed il mantenimento di un adeguato livello di sicurezza degli impianti e dei macchinari, ritardando, a livelli economici e funzionali accettabili, la naturale usura dei componenti per il loro funzionamento.

La manutenzione degli impianti, oltre ad essere un’esigenza tecnica in grado di ridurre le spese di gestione dell’edificio e garantire la sicurezza delle persone, è un’esigenza normativa richiesta dal legislatore nelle misure generali di tutela previste dall’articolo 15, comma 1z) del D.Lgs. 81/2008, mentre l’art. 80 dello stesso D.Lgs delega al datore di lavoro l’osservanza delle misure necessarie affinché i materiali, le apparecchiature e gli impianti elettrici messi a disposizione dei lavoratori siano utilizzati e manutenuti in modo da salvaguardare i lavoratori da tutti i rischi di natura elettrica.

Gli interventi da eseguire e la periodicità con la quale realizzare tali interventi devono essere desunti dalle prescrizioni contenute nei manuali allegati ai materiali ed alle apparecchiature elettriche, stilati dai costruttori delle apparecchiature stesse.

Gli interventi minimi e le cadenze temporali prefissate di tali azioni, idonee a garantire un funzionamento regolare e sicuro delle apparecchiature e dei materiali, sono indicati, oltre che nei manuali di uso e manutenzione rilasciati dai costruttori delle apparecchiature fornite ed installate, anche nelle note seguenti.

Quadri elettrici

(8)

8 Quadro elettrico

Componente Intervento Intervallo

Carpenteria metallica

Pulitura interna ed esterna con aspirapolvere e con solventi specifici compresi tutti i componenti ed eventuale ripristino delle sigillature

annuale

Verifica corretta chiusura portella con eventuale ripristino annuale Controllo funzionale delle serrature e delle cerniere con

eventuale lubrificazione annuale

Verifica della corretta applicazione delle targhette di identificazione delle apparecchiature in relazione al circuito alimentato e applicazione di nuove targhette se deteriorate o mancanti.

annuale

Controllo presenza e rispondenza dello schema elettrico alle

reali situazioni impiantistiche. annuale

Eventuale aggiornamento dell’elaborato tecnico con le modifiche riscontrate in fase di verifica.

quando necessario

Interruttore magnetotermico

Controllo integrità ed efficienza alimentazione semestrale Controllo morsettiera e serraggio connessioni varie. annuale Verifica efficienza contatti fissi e mobili con . apertura e chiusura

tramite levismo frontale annuale

Interruttore differenziale

Prova funzionamento con tasto prova mensile

Controllo integrità ed efficienza alimentazione semestrale Controllo morsettiera e serraggio connessioni varie. annuale Verifica efficienza contatti fissi e mobili, con . apertura e

chiusura tramite levismo frontale annuale

Verifica funzionale con idoneo strumento annuale

Interruttore sezionatore

Controllo integrità ed efficienza alimentazione semestrale Controllo morsettiera e serraggio connessioni varie. annuale Verifica efficienza contatti fissi e mobili, con . apertura e

chiusura tramite levismo frontale annuale

Sezionatore portafusibile

Controllo integrità ed efficienza alimentazione semestrale Controllo morsettiera e serraggio connessioni varie. annuale

(9)

Verifica integrità del fusibile ed eventuale sostituzione con

componente identico semestrale

Controllo ed eventuale integrazione di fusibili di scorta annuale Lampade di

segnalazione

Verifica del regolare funzionamento e sostituzione se non

funzionanti mensile

Contattore / relè ausiliario

Controllo integrità ed efficienza alimentazione semestrale Controllo morsettiera e serraggio connessioni varie. semestrale Verifica efficienza contatti fissi e mobili semestrale

Trasformatore di isolamento

Verifica dello stato di conservazione dell’apparecchiatura.

Pulizia con eliminazione delle polvere dalle superfici esterne. annuale Controllo integrità ed efficienza di alimentazione. annuale Controllo morsetteria e serraggio delle connessioni varie. annuale

Centralina per il controllo di isolamento

Verifica del valore di isolamento impostato, comunque non

inferiore a 50 kΩ mensile

Verifica dello stato di conservazione dell’apparecchiatura.

Pulizia con eliminazione delle polvere superficiale. annuale Controllo integrità ed efficienza di alimentazione. annuale Controllo morsetteria e serraggio delle connessioni varie. annuale

Distribuzione elettrica

Componente Intervento Intervallo

Passerelle portacavi

Verifica integrità e fissaggio con eventuale ripristino annuale Verifica della posa dei conduttori con eventuale ripristino nella

sede e chiusura con i coperchi ed eventuale fornitura di pezzi mancanti.

annuale

Tubazioni Verifica integrità e fissaggio con eventuale ripristino annuale

Cassette di derivazione

Controllo integrità ed efficienza dell’alimentazione. annuale Controllo morsetteria e serraggio connessioni varie. annuale Verifica ed eventuale aggiornamento delle targhette di

identificazione, sia interne che esterne (da effettuarsi solo dove le targhetta sono già presenti).

annuale

(10)

10 Eventuale sostituzione del coperchio danneggiato quando

necessario

Apparecchi terminali

Componente Intervento Intervallo

Prese/spine serie civile

Controllo integrità ed efficienza di alimentazione. annuale Controllo morsetteria e serraggio delle connessioni varie. annuale Eventuale sostituzione di spina/presa, non conforme alla

rispettiva presa/spina o danneggiata.

quando necessario Sostituzione della placca e/o del cestello se mancanti o

danneggiate

quando necessario

Interruttori serie civile

Controllo integrità ed efficienza di alimentazione. annuale Controllo morsetteria e serraggio delle connessioni varie. annuale Sostituzione della cassetta portafrutto, del supporto e della

placca di finitura se danneggiati.

quando necessario

Corpi illuminanti Luce normale

Verifica dello stato di conservazione del corpo illuminante interno ed esterno all’immobile e corretto funzionamento del relativo dispositivo di accensione.

semestrale

Pulizia con eliminazione delle polvere dalle superfici interne ed

esterne, comprensiva delle lampade fluorescenti annuale Controllo integrità ed efficienza di alimentazione. annuale Controllo morsetteria e serraggio delle connessioni varie. annuale

Corpi illuminanti autonomi

Luci di sicurezza sicurezza

Verifica dello stato di conservazione del corpo illuminante interno ed esterno all’edificio.

Pulizia con eliminazione delle polvere dalle superfici interne ed esterne, comprensiva delle lampade fluorescenti.

semestrale

Verifica del corretto funzionamento del corpo illuminante e verifica funzionale dello stesso, per garantire che il tempo di autonomia delle batterie non sia inferiore a quello indicato nei dati di targa, con sostituzione della plafoniera qualora non rispondente ai dati di progetto.

semestrale

Controllo integrità ed efficienza di alimentazione. semestrale Controllo morsetteria e serraggio delle connessioni varie. semestrale

(11)

Quadretto segnalazione controllo di isolamento

Verifica funzionale con tasto prova. mensile

Verifica dello stato di conservazione dell’apparecchiatura. annuale Controllo integrità ed efficienza di alimentazione. annuale Controllo morsetteria e serraggio delle connessioni varie. annuale

Verifiche periodiche negli ambienti medici.

La norma Cei 64-8 art. 710.62 richiede, per i locali medici di Gruppo 2 l’esecuzione di verifiche periodiche, ciascuna secondo un predeterminato intervallo temporale, comunque secondo le indicazioni riassunte nella tabella sottostante:

Intervento Intervallo

Prova dispositivo controllo isolamento Annuale

Prova funzionale dell’alimentazione dei servizi di sicurezza a

batteria secondo le istruzioni del costruttore. Semestrale Controllo, mediante esame a vista, delle tarature dei dispositivi

di protezione regolabili. Annuale

Prova dell’intervento, con Idn, degli interruttori differenziali Annuale Misure per verificare il collegamento equipotenziale

supplementare. due anni

Manutenzione impianto di Rivelazione incendi

Il D.M. 10-03-1998 demanda al Datore di lavoro la responsabilità del mantenimento delle condizioni di efficienza delle attrezzature e degli impianti di protezione antincendio.

Nelle note seguenti è riportato uno stralcio della norma UNI 9795-2013 con gli obblighi per l’utente ed un elenco di interventi (non esaustivo) sulle apparecchiature, redatto sulla base delle indicazioni fornite dalle società costruttrici delle apparecchiature stesse.

Stralcio UNI 9795-2013 (Omissis)

9 ESERCIZIO DEI SISTEMI 9.1 Generalità

Il mantenimento delle condizioni di efficienza dei sistemi è di competenza dell’utente, che deve provvedere:

 alla continua sorveglianza dei sistemi;

 alla loro manutenzione, richiedendo, dove necessario, le opportune istruzioni al fornitore;

A cura dell’utente deve essere tenuto un apposito registro, firmato dai responsabili, costantemente aggiornato su cui devono essere annotati:

(12)

12

 i lavori svolti sui sistemi o nell’area sorvegliata (per esempio: ristrutturazione, variazioni di attività, modifiche strutturali, ecc.), qualora essi possano influire sull’efficienza dei sistemi stessi;

 le prove eseguite;

 i guasti, le relative cause e gli eventuali provvedimenti attuati per evitare il ripetersi;

 gli interventi in caso di incendio precisando: cause, modalità ed estensione del sinistro, numero di rivelatori entrati in funzione, punti di segnalazione manuale utilizzati ed ogni altra informazione utile per valutare l’efficienza dei sistemi.

Il registro deve essere tenuto a disposizione dell’autorità competente.

Si raccomanda che l’utente tenga a magazzino un’adeguata scorta di pezzi di ricambio.

Per quanto riguarda il controllo iniziale e la manutenzione dei sistemi si applica la UNI 11224 (Omissis)

Esecuzione delle ispezioni di manutenzione

Il controllo periodico dei sistemi di rivelazione incendio deve essere eseguito secondo le indicazioni della norma UNI 11224-2011, da effettuarsi con frequenza almeno semestrale (D.M.

10-03-1998 Allegato IV, art. 6.2), nel rispetto del piano di manutenzione programmata redatto dal Responsabile del sistema (UNI 11224, Cap. 4 – Fasi e periodicità, Prospetto. 1).

Nelle note seguenti è riportato un elenco di operazioni da eseguire sull’impianto, eventualmente da integrare e completare con le indicazioni del piano di manutenzione programmata.

 esame generale dell'impianto per accertare lo stato visivo di tutte le apparecchiature;

 verifica della linea di alimentazione dell'impianto, dal quadro elettrico alla centrale di comando;

 verifica della densità dell'elettrolita nelle batterie per l'alimentazione di emergenza, se dovesse risultare insufficiente, la batteria va sostituita anche se ancora funzionante;

 prove di funzionamento dei segnalatori di allarme manuale in ragione di almeno uno per ogni linea di allarme, comunque non meno di uno ogni cinque pulsanti installati;

 prove di funzionamento di tutte le segnalazioni di allarme ottiche e/o acustiche;

 prove di funzionamento dei sensori di fumo, simulato allarme con appositi gas di prova.

Deve essere eseguita almeno un sensore per ogni zona di allarme e comunque non meno di un sensore ogni dieci installati;

 verifica della centrale con pulizia interna ed esterna, serraggio di tutti i collegamenti e controllo delle morsettiere;

 pulizia dei sensori di fumo da eseguirsi a cadenza annuale o comunque ogni qualvolta se ne presenti l'esigenza;

 controllo della rete elettrica con verifica dei serraggi sulle morsettiere delle apparecchiature in campo, da eseguirsi a cadenza annuale o comunque ogni qualvolta se ne presenti l'esigenza.

2.5 SPECIFICHE TECNICHE DEI MATERIALI

(13)

Quadri elettrici

I quadri devono essere realizzati con carpenteria modulare componibile di lamiera metallica pressopiegata verniciata, idonea per posa a pavimento, accesso unicamente dal fronte. Ciascun quadro deve essere composto da uno o più vani per l’alloggiamento delle apparecchiature di comando e controllo, ciascuno chiuso da una portella trasparente dotata di serratura a chiave e da uno o più vani morsettiera e risalita cavi, ciascuno chiuso da una portella cieca dotata anch’essa di serratura a chiave.

La segregazione delle apparecchiature interne deve essere realizzata con apposite pannellature asolate o cieche del tipo incernierato.

All’interno del quadro devono essere installate e cablate le apparecchiature di protezione e di comando delle utenze derivate, come indicato in altro elaborato. Tali apparecchiature devono essere del tipo modulare, idonee per montaggio su guida Din.

Ogni quadro deve essere dotato, inoltre, di materiali di completamento, quali morsettiere, barrature, canaline di cablaggio interno, profilati DIN, capicorda, connessioni per messa a terra ecc..

Ogni utenza deve essere dotata di proprio interruttore automatico magnetotermico differenziale le cui caratteristiche saranno coordinate con le linee elettriche ad essi sottese.

I circuiti devono essere segnalati sul fronte quadro da apposite targhette serigrafate.

Il quadro deve avere grado di protezione minimo IP31 con la portella esterne chiusa ed IPXXB con i pannelli di segregazione aperti.

Il contenitore deve avere le caratteristiche e le dimensioni minime indicate in altri elaborati, salvo dimensioni maggiorate per idoneità alla verifica termica che dovrà essere eseguita a cura del costruttore.

Ciascun quadro deve essere corredato di certificazione di rispondenza alla norma CEI EN 61439-1 e CEI EN 61439-2, con relativo verbale di collaudo del costruttore.

Ai fini dell’esecuzione delle prove e verifiche previste per certificare la rispondenza del quadro alle norme sopra indicate, si riportano le specifiche tecniche che devono essere rispettate:

- tensione nominale di impiego, Ue: 400 V

- tensione di prova a 50Hz per 1 minuto: 2.500V - tensione di prova a 50Hz per 1 minuto (circuiti aux): 2.000 V

- tensione nominale di tenuta ad impulso (per circuiti di potenza) : Uimp: 4 KV (onda 1,2/50 μs)

- corrente nominale: pari alla portata del dispositivo generale di protezione del quadro;

- grado di protezione minimo: IP31;

- grado di protezione interno: XXB;

- temperatura ambiente: 35°C;

- umidità relativa: fino al 70% a 35°C;

(14)

14 Ogni quadro deve essere costruito prevedendo il raffreddamento delle apparecchiature interne per circolazione naturale dell’aria. Pertanto, prima della loro costruzione,devono essere verificate in loco le distanze verso parti o ostacoli che possano impedire la dissipazione del calore o che producano esse stesse calore.

I quadri devono essere costruiti prevedendo una temperatura massima interna alle apparecchiature stesse non superiore a 40°C, comunque una temperatura che non provochi interventi intempestivi degli interruttori, in considerazione di una temperatura ambiente di 35°C.

Su ogni carpenteria, deve essere installata una targa nella quale devono essere indicati i seguenti punti:

- nome o marchio di fabbrica del costruttore;

- indicazione del tipo o n. di identificazione dell’apparecchiatura.

Le altre informazioni specifiche devono essere riportate sulla targa o nella documentazione tecnica del costruttore.

La targa dovrà essere completa di marcatura CE.

La carpenteria di ogni quadro in lamiera metallica da impiegare per l’esecuzione del quadro di bassa tensione deve essere del tipo con accesso frontale, adatto per posa a pavimento, addossato a parete, con le seguenti caratteristiche:

- tensione nominale: 400 V + N - 50 Hz

- corrente breve durata ammissibile (Ics): 6 kA (min) - scomparto singolo autoportante con profilati in lamiera di acciaio verniciato;

- pannelli, lamiere di separazione e porte in lamiera pressopiegata verniciati;

- portelle di chiusura del tipo trasparente e/o in lamiera metallica, come rilevabile dagli schemi dei singoli quadri, complete di serratura tipo Yale o sistema equivalente

- pannelli di segregazione delle apparecchiature del tipo incernierato;

- grado di protezione secondo quanto indicato negli elaborati di progetto con valore minimo degli scomparti, installati all'interno, non inferiore a IP31 con portelle chiuse e IPXXB con pannelli di segregazione aperti;

- possibilità di ampliamento laterale del quadro con l'aggiunta di ulteriori scomparti;

- golfari di sollevamento.

Le sbarre, se presenti, devono essere situate nella parte superiore e/o laterale del quadro, in un apposito vano, situato tra il fronte e il retro e deve contenere, montato su setti reggisbarra isolanti, il sistema di sbarre principali dei sistemi di energia previsti.

Le sbarre devono essere accessibili unicamente dal fronte dello scomparto, mediante l'asportazione dei pannelli di protezione, utilizzando propri attrezzi.

Le connessioni tra le barra di rame ed i terminali degli interruttori scatolati, devono essere eseguite con conduttore unipolare, alloggiati in canaletta di PVC per cablaggi.

I conduttori in uscita dagli interruttori devono essere alloggiati in canalette in PVC per cablaggi.

(15)

Il cablaggio delle apparecchiature deve essere realizzato con conduttori di sezione identica a quella dei cavi derivati.

I cavi multipolari, se interni al quadro, vengono ancorati mediante staffe reggicavo su apposita guida.

Le morsettiere destinate ai collegamenti dei cavi esterni devono essere proporzionate per consentire un fissaggio agevole del conduttore sotteso. Tali morsettiere sono installate su profili metallici Din, distanziate dal fondo del quadro di almeno 10 cm per permettere il passaggio dei cavi derivati.

La struttura deve essere idonea per l’ingresso ed uscita cavi sia dall'alto che dal basso.

Deve inoltre essere previsto un numero di morsetti di scorta di quantità pari al 5% dei morsetti utilizzati.

I materiali isolanti impiegati nella costruzione dei quadri devono essere di tipo autoestinguente ed essere scelti con particolare riguardo alle caratteristiche di resistenza alla scarica superficiale ed alla traccia, devono inoltre garantire un'ottima resistenza all'inquinamento ed all'invecchiamento.

Il quadro deve essere percorso longitudinalmente da una sbarra di terra in rame, solidamente imbullonata alla struttura metallica, avente sezione minima pari a 160 mm².

Tutta la struttura e gli elementi di carpenteria devono essere francamente collegati fra loro mediante viti speciali, per garantire un buon contatto elettrico fra le parti.

I pannelli di segregazione, se utilizzati per l’installazione di apparecchiature, devono essere collegate alla struttura metallica tramite trecciole flessibili in rame con sezione minima pari a 6 mm².

I quadri devono essere dotati di tutti gli interblocchi necessari per prevenire errate manovre che possano compromettere, oltre che l'efficienza e l'affidabilità delle apparecchiature, la sicurezza del personale addetto all'esercizio dell'impianto.

Tutta la struttura metallica deve essere opportunamente trattata e verniciata, in modo da offrire una ottima resistenza all'usura, secondo il seguente ciclo:

- sgrassatura - decappaggio

- bonderizzazione/zincatura elettrolitica - passivazione

- essicazione

- verniciatura a polvere epossidica polimerizzata a forno.

L'aspetto delle superfici deve essere semilucido, satinato.

Il punto di colore finale deve essere GRIGIO RAL 7030 (interno/esterno), od altro a scelta D.L.

Lo spessore minimo della finitura deve essere di 50 micron.

Gli interruttori devono presentare caratteristiche come indicato su schemi e specifiche relative.

Tutti gli interruttori di uguale portata e pari caratteristiche devono essere fra loro intercambiabili.

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16 I quadri devono essere completi di tutti gli apparecchi di protezione, misura, comando e segnalazione indicati sugli schemi, necessari per renderli pronti al funzionamento.

Gli ingombri delle carpenterie indicate negli elaborati sono da considerare come dimensioni minime: il costruttore deve provvedere ai calcoli di verifica termica del quadro, secondo quanto indicato dalle norme CEI EN 61439-1/2, adeguando, se necessario, le dimensioni della carpenteria stessa.

Gruppo di continuità statico (UPS)

Gruppo di continuità statico “on line” doppia conversione (UPS) alloggiato in armadio metallico completo di batterie con autonomia 60 minuti, vita attesa dieci anni, alloggiate in armadio metallico verniciato antiacido

L’UPS darà dotato di un sistema di commutazione automatico su rete di soccorso ed un sistema di commutazione manuale su rete di soccorso per manutenzione.

L’UPS deve provvedere a fornire potenze in c.a. di alta qualità, stabili e ben regolate per alimentare carichi costituiti anche da apparecchiature elettroniche offrendo i seguenti vantaggi:

 Miglioramento della potenza in uscita,

 Filtraggio del rumore dalla rete d’ingresso,

 Compatibilità totale con tutti i tipi di carico,

 Protezione da blackout della rete d’ingresso,

 Controllo costante dello stato delle batterie.

L’UPS deve fornire la potenza costante al carico con tensione, corrente e frequenza entro i limiti stabiliti, anche per variazioni o per mancanza totale della rete d’ingresso da parte dell’ente erogatore. La continuità di alimentazione deve essere assicurata dalle batterie per il “tempo di autonomia” previsto che dipende dalla capacità delle batterie installate e dal carico applicato.

Requisiti del Sistema

Valore della potenza dell’UPS di 10 kVA.

Valore della tensione nominale in ingresso uscita pari a 400 Vac, trifase + neutro; ±3%.

Valore della tensione nominale in uscita pari a 400 Vac, trifase + neutro.

Batteria con una capacità adeguata per garantire una autonomia per un minimo di 60 minuti con temperatura dell’ambiente di installazione dell’apparecchiatura di 20-25°C e con gruppo funzionante a pieno carico.

UPS del tipo “on line” a doppia conversione in grado di fornire alimentazione continua e stabile con forma d’onda sinusoidale e sopperire a eventuali cali di tensione, picchi di tensione o interruzioni d’alimentazione sia in presenza che in assenza della rete principale. Per facilità di uso, l’UPS deve essere dotato di una barra graduata a diodi indicatori ad emissione luminosa (led), o sistema equivalente, per indicare sia la “percentuale di carico” sia la “capacità della batteria” a seconda della modalità di funzionamento. Deve essere dotato inoltre di una funzione autodiagnostica, di un

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pulsante per la combinazione Acceso / Silenziamento allarme / Prova manuale della batteria, di un pulsante per la combinazione Spento / Bypass e di due livelli di allarme quando l’unità funziona in modalità batteria.

L’UPS deve essere dotato di un’interfaccia per le comunicazioni tra l’UPS e il server di una LAN o altri sistemi di computer, fornendo informazioni dettagliate sul funzionamento dello stato delle tensioni, delle correnti e dell’allarme al sistema host quando impiegato con il software (opzionale).

Il software (opzionale) deve essere in grado di gestire il funzionamento dell’UPS in remoto.

Durante il funzionamento normale, l’alimentazione principale fornisce energia all’UPS. I filtri, il circuito di correzione del fattore di potenza e l’inverter trasformano questa potenza al fine di garantire un’alimentazione di qualità ai carichi collegati. L’UPS deve mantenere le batterie ad un completo stato di carica. Per mezzo della barra graduata, o sistema equivalente, si deve segnalare un livello approssimativo del carico con incrementi del 25%. Se l’UPS viene caricato oltre il livello massimo, si deve accendere un quinto led (giallo) emettendo un segnale acustico.

La modalità batteria verrà attivata in quei casi in cui la tensione d'ingresso esce dai valori specificati oppure per mancanza rete. La batteria mediante il Raddrizzatore/PFC alimenta l’inverter che fornisce la potenza al carico collegato. In modalità batteria il led indicatore ingresso CA deve essere spento, mentre deve essere accesa la spia indicatrice della batteria per segnalare che è intervenuta un'anomalia alla rete d'ingresso. In questa modalità deve essere emesso un segnale acustico ogni 10 secondi. Il segnale acustico viene invece emesso 2 volte ogni 5 secondi quando la carica della batteria sta per esaurirsi. Ogni indicatore del Carico / stato di carica della batteria corrisponde ad un livello della capacità del 20%. Al diminuire della capacità, si riduce il numero di indicatori rimasti accesi.

In caso di spegnimento per fine autonomia al ritorno dell’alimentazione principale, l’UPS deve ritornare nella condizione di funzionamento normale e a questo punto il carica batteria inizierà a ricaricare la batteria.

Con il funzionamento in modalità Bypass, l’alimentazione principale fornisce l’energia al carico e mantiene le batterie allo stato di carica completa.

Il BYPASS deve provvedere automaticamente a fornire potenza al carico per un tempo limitato in caso di sovraccarico dell'inverter o quando la diagnostica dell'apparecchiatura rileva dei problemi.

L’uscita dell’UPS deve poter essere disabilitata anche con rete d'ingresso e batteria disponibili. La potenza di uscita può essere attivata o disattivata utilizzando sia il pannello di controllo frontale che le opzioni per la comunicazione.

Deve essere possibile controllare l’UPS tramite computer indipendenti, workstation e server di rete, host di Unix attraverso il connettore DB-9 situato sul retro dell’UPS.

Componenti principali Filtri EMI/RFI

Questi componenti dell’UPS devono fornire protezione della sovratensione istantanea e filtraggio delle interferenze di frequenza radio (RFI) e delle interferenze elettromagnetiche (EMI). Essi devono minimizzare ogni sovratensione istantanea o interferenza presente nella linea principale e dovranno garantire la protezione delle apparecchiature delicate.

Circuito di correzione del fattore rettificatore / corrente (PFC)

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18 Durante il funzionamento normale, il circuito di correzione del rettificatore / corrente (PFC) deve convertire l’alimentazione principale AC in corrente CC regolata per essere usata nell’invertitore, assicurando allo stesso tempo che la forma d’onda della corrente in entrata, usata dall’UPS, sia ideale. L’estrazione di questa corrente d’entrata sinusoidale consente il raggiungimento di due obiettivi: la corrente principale è utilizzata nel modo più efficace possibile da parte dell’UPS e la quantità di distorsione riflessa sulla corrente principale viene ridotta. Questo porta a una produzione di corrente più pulita messa a disposizione di altri dispositivi presenti nell’immobile, i quali non sono protetti dall’UPS.

Inverter

Durante il funzionamento normale, l’invertitore deve utilizzare l’uscita della CC del circuito di correzione del fattore corrente e la “invertirà” in corrente CA precisa e sinusoidale regolata. In caso d’interruzione dell’alimentazione principale, l’invertitore riceverà dalla batteria la corrente di cui necessita mediante il raddrizzatore / PFC. In entrambe le modalità di funzionamento, l’inverter UPS è in linea e genera con continuità corrente CA in uscita pulita, precisa e regolata.

Caricabatteria

Il caricabatteria deve utilizzare energia proveniente dal raddrizzatore / PFC e la regola con precisione per “assicurare” con continuità la carica del sistema di batteria. Il sistema di batteria deve essere caricato ogniqualvolta l’UPS è collegato all’alimentazione principale.

Batteria

L’UPS deve impiegare batterie al piombo con regolazione a valvole antidispersione. A temperature ambientale tipica (20-25°C) e con l’UPS in carica di mantenimento, il sistema a batteria deve offrire una durata di almeno dieci anni.

Bypass Statico

In caso di un malfunzionamento dell’UPS, deve essere assicurato un percorso alternativo dell’alimentazione principale verso il carico collegato. Qualora l’UPS subisse un sovraccarico, un aumento eccessivo della temperatura o un guasto, deve trasferire automaticamente il carico collegato al BYPASS a condizione che la tensione dello stesso sia all’interno delle specifiche. Il funzionamento del BYPASS deve essere indicato da un allarme e dall’accensione del LED del BYPASS . Premendo una volta il pulsante OFF si deve poter trasferire manualmente dall’inverter all’alimentazione del BYPASS il carico collegato.

Comandi e indicatori

L’ UPS deve avere i seguenti indicatori:

 Indicatore di guasto (Rosso): la spia indicatrice del guasto si illumina non appena l’UPS rileva un malfunzionamento.

 Indicatore BYPASS (Giallo): la spia indicatrice del BYPASS si illumina quando l’UPS è operante attraverso l’alimentazione del BYPASS. Un segnale acustico deve indicare che l’UPS ha rilevato un malfunzionamento o è passato al BYPASS dalla modalità manuale.

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 Indicatore UPS ON (Verde): la spia indicatrice UPS ON si illumina quando l’inverter dell'UPS è operativo e fornisce energia ai carichi collegati.

 Indicatore Battery (Giallo): la spia indicatrice della batteria si illumina e deve emettere un segnale acustico quando l’UPS è operativo attraverso ilsistema di batteria.

 Indicatore AC Input (Verde): la spia indicatrice ingresso CA si illumina quando l’alimentazione principale è disponibile e rientra nei limiti specificati.

 Indicatore del Carico/stato di carica della batteria (4 Verdi, 1 Giallo)

Le spie indicatrici del Carico / stato di carica della batteria devono svolgere duplici funzioni.

Durante il funzionamento i led devono indicare in modalità NORMALE il carico applicato all’UPS mentre, in modalità batteria, la capacità della batteria.

L’ UPS deve essere dotato di dispositivi di test della batteria remoti e automatici. Il test automatico delle batterie deve essere eseguito ogni 14 giorni se non è stato precedentemente effettuato un test manuale delle batterie. Qualora la batteria non superasse il test, si deve accendere la spia indicatrice del guasto insieme ai led diagnostici emettendo un segnale acustico e i seguenti pulsanti:

UPS ON / Silenziamento allarme / Pulsante prova manuale della batteria

Questo pulsante deve controllare la potenza in uscita al carico/chi collegato/i e svolgere tre funzioni:

 avviamento dell’UPS,

 tacitazione allarme,

 test manuale della batteria.

Dalla modalità BYPASS, l’UPS deve essere attivato tenendo premuto il pulsante sino al riconoscimento del comando attraverso un segnale acustico proveniente dal segnalatore sonoro.

In questo modo viene fornita potenza continuativa e stabile ai terminali d’uscita. Per tacitare la segnalazione acustica, deve bastare tenere premuto questo pulsante per almeno mezzo secondo mentre si è in presenza di condizioni di allarme. Una volta disattivato il segnalatore acustico, l’UPS deve riattivare il sistema di segnalazione acustica in caso di ulteriori problemi.

Non deve essere possibile disattivare le segnalazioni acustiche periodiche della batteria scarica e del BYPASS.

Per mezzo di questo pulsante si deve poter avviare un test manuale della batteria, premendolo per almeno mezzo secondo mentre l’UPS funziona in modalità normale e non sono attive le segnalazioni acustiche.

Pulsante USCITA OFF/BYPASS

Questo pulsante deve controllare la potenza in uscita al carico/chi collegato/i e svolgimento di due funzioni: USCITA OFF e BYPASS.

Durante il funzionamento normale, premendo una volta questo pulsante si deve poter ottenere il trasferimento del carico sull’alimentazione di Bypass soltanto se la tensione è all'interno del 15%

del valore nominale. Se la tensione di BYPASS è al di fuori di questo range non deve essere consentito alcun trasferimento al fine di proteggere i carichi connessi. In ogni caso premendo

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20 questo pulsante una seconda volta trascorsi 4 secondi si deve poter ottenere l’arresto dell’alimentazione dell’uscita e dei carichi collegati.

Specifiche tecniche Ingresso:

Forma d'onda Sinusoidale

Potenza (kVA): 10

Tensione nominale in ingresso (V): 400 (trifase+N)

Tolleranza della tensione: ± 20%

Frequenza nominale in ingresso (Hz): 50/60

Tolleranza della frequenza: ± 10%

Fattore di potenza: 0,99

Uscita:

Tensione nominale in uscita (V): 400+N

Tolleranza della tensione: ± 1%

Frequenza nominale in ingresso (Hz): 50/60

Tolleranza della frequenza: ± 2%

Distorsione totale di tensione, con carico lineare: < 1%

Distorsione totale di tensione, carico non lineare: < 5%

Sovraccarico: 125% per 10 minuti, 150% per 1 minuto

Fattore di cresta: 3:1 (conforme a IEC 62040-3)

By-Pass:

Tensione nominale in uscita (V): 400+N

Tolleranza della tensione: ± 15%

Frequenza nominale in ingresso (Hz): 50/60 Norme:

Sicurezza: CEI EN 62040-1, CEI EN 60950-1

Tipologia e prestazioni: CEI EN 62040-3 [VFI-SS-111]

EMC: CEI EN 62040-2

Certificazione del prodotto: CE

Interruttore non automatico scatolato

Interruttore di manovra sezionatore in scatola isolante a struttura portante tri/tetrapolare conforme alle norme IEC 60947-3 ed alla direttiva CE, per impiego in bt, Ith=160A a 60°C, Ie= 125 A in categoria AC23A, con coprimorsetti isolanti,

Esecuzione fissa, terminali per cavi anteriori (a richiesta anteriori per cavi rame-alluminio alloggiati esternamente o anteriori prolungati).

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Meccanismo di comando dell’interruttore di tipo a sgancio libero indipendente dalla forza esercitata sulla leva di comando.

Interruttore di manovra sezionatore caratterizzato dal doppio isolamento che garantisce il massimo grado di sicurezza per l’operatore durante l’accessoriamento interno dell’interruttore.

Deve essere possibile, con l’interruttore rimosso, la verifica dello stato di usura dei contatti principali.

La leva di manovra deve indicare sempre la posizione precisa dei contatti mobili dell’interruttore, garantendo così segnalazioni sicure ed affidabili.

Gli accessori devono essere applicati dal fronte, senza cablaggio e con il minor numero possibile di utensili.

Accessori disponibili (maniglia rotante diretta, e rinviata su porta della cella IP54, contatti ausiliari, sganciatore di apertura/minima tensione, blocchi a chiave e a lucchetti, comando a solenoide di tipo sovrapposto o affiancato,sganciatori differenziali dedicati).

Caratteristiche:

- Contenitore isolante con caratteristica di doppio isolamento - Attitudine al sezionamento

- Corrente termica convenzionale: 320 A

- Corrente d’impiego in categoria AC23: 250 A

- Tensione nominale di impiego: 690 V c.a.

- Tensione di prova per 1’: 3000 V

- Tensione nominale di tenuta a impulso: 8 kV

- Frequenza di esercizio: 50/60 Hz

- Potere di chiusura nominale in c.to c.to,Icm con

interruttore automatico a monte (max): 105 kA - Corrente di breve durata ammissibile nominale per 1s Icw : 3,6 kA

Interruttore automatico magnetotermico modulare

Interruttore automatico magnetotermico miniaturizzato con involucro isolante autoestinguente e atossico, certificato UL94 carta gialla per il grado di autoestinguenza V0 a spessore 1.6 mm, avente meccanica di tipo autoportante svincolata dall’involucro isolante, di dimensione modulare pari a 17,5 mm, comando a leva nera piombabile in posizione ON-OFF.

Morsetti di collegamento predisposti per il collegamento di cavi e barrette di collegamento.

Alimentazione possibile sia dai morsetti superiori che inferiori.

- Tensione nominale di funzionamento in ca: 230/400 V - Frequenza di esercizio: 50-60 Hz

- Nr. poli : (1-2-3-4)

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22 - Corrente nominale ininterrotta: (10…25) A

- Potere di inter. (CEI 23.3) per caratteristiche B-C-D: 25 KA - Potere di inter. (CEI EN 60947.2) per caratteristiche K-Z: 25 KA - Corrente nominale ininterrotta: (32-40) A

- Potere di inter. (CEI 23.3) per caratteristiche B-C-D: 15 KA - Potere di inter. (CEI EN 60947.2) per caratteristiche K-Z: 20 KA - Corrente nominale ininterrotta: (6-50-63) A

- Potere di inter. (CEI 23.3) per caratteristiche B-C-D: 10 KA - Potere di inter. (CEI EN 60947.2) per caratteristiche K-Z: 15 KA

- Caratteristica di intervento: B-C-D-K-Z

- Tenuta alla tensione a frequenza industriale : 3 kV

- Numero di manovre meccaniche: 20.000

- Numero di manovre elettriche a Ue e In: 10.000

Blocchi differenziali, tipo A

I blocchi differenziali sono adatti per l’assemblaggio con gli interruttori automatici delle serie modulare. Sono dotati di involucro isolante autoestinguente e atossico, certificato UL94 carta gialla per il grado di autoestinguenza V0 a spessore 1.6 mm, avente meccanica di tipo autoportante svincolata dall’involucro isolante. Il dispositivo differenziale è idoneo al funzionamento in presenza di correnti alternate sinusoidali, pulsanti e componenti continue ed ha resistenza agli scatti intempestivi dovuti alle sovratensioni pari a 250A di picco con onda 8/20 µs.

- Tensione nominale di funzionamento in ca: 230/400 V

- Frequenza di esercizio: 50-60 Hz

- Potere di inter. in cto. cto.: = inter. aut. accoppiato

- Taglia: 25, 63, 100 A

- Nr. poli: (2-3-4)

- Sensibilità nominale differenziale: 0.03 - 0.1 - 0.3 - 0.5 - 1 A - Forma d’onda della corrente di dispersione: tipo A

- Numero di manovre meccaniche: 20.000

- Numero di manovre elettriche a Ue e In: 10.000; 20000 (taglia 100A)

Contattore

Contattore accessoriabili, per montaggio su barra Din o piastra di fondo.

Versioni 3 o 4 poli con morsetti a vite e grado di protezione IP20 Circuito magnetico (bobina) in CA .

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Contatto ausiliario (1na o 1nc) integrato nelle versioni tripolari.

Rispondenti alle normative EN60947-1 e 947-4-1 Omologati CSA, UL

Caratteristiche tecniche

- Tensione nominale d’isolamento Ui 1000V (600V CSA/UL) - Tensione nominale di impulso Uimp. 8 kV

- Tensione nominale di impiego Ue 690Vca

Il contattore dovrà essere predisposto per il montaggio dei seguenti accessori:

- Contatti ausiliari frontali e/o laterali

- Interblocchi meccanici ed elettro-meccanici - Temporizzatori pneumatici ed elettronici - Limitatori di sovratensioni

- Barrette di collegamento - Bobine di ricambio - Relè termici

Interruttore magnetotermico modulare salvamotore

Interruttore di protezione magnetotermica per protezione motori elettrici con potenza fino a 12,5 kW - 400Vac, di costruzione compatto, modulare, accessoriabile, montabile su barra Din, comando rotativo frontale.

L’interruttore magnetotermico modulare salvamotore deve possedere, inoltre, i seguenti requisiti:

- Idoneo al sezionamento in accordo con la direttiva macchine.

- Compensato in temperatura e sensibile alla mancanza di fase.

- Funzione di test e corrente regolabile

- Rispondenti alle normative EN60947-1 e 947-4-1 - Omologati CSA, UL

Caratteristiche tecniche

- Tensione nominale d’isolamento Ui: 690 V (600V CSA/UL)

- Tensione nominale di impulso Uimp.: 4 kV

- Tensione nominale di impiego Ue: 690Vca (440Vcc)

- Corrente nominale di impiego Ie: 0,1….25 A (14 taglie) - Potere di interruzione (≤ 4 A – 400 V): 50 kA;

- Potere di interruzione (> 4 A < 25 A– 400 V): = apparecchio di protezione;

- Temperatura ambiente

- Immagazzinaggio: da –50°C a +80°C

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24

- in funzionamento: da –25°C a +55°C

L’interruttore magnetotermico modulare salvamotore dovrà essere predisposto per il montaggio dei seguenti accessori:

- Contatti ausiliari frontali e/o laterali;

- Contatti di segnalazione laterali;

- Bobine di minima tensione;

- Bobina a lancio di corrente;

- Comando rinviato a portella;

- Custodie;

- Kit rapido di assemblaggio contattori;

Limitatore di sovratensione di tipo 2

Il limitatore di sovratensioni modulare quadripolare, di tipo 2 secondo CEI EN 61643-11 (CEI 37-8), deve essere completo di fusibili integrati nel modulo di protezione e sarà idoneo per l’installazione in sistemi TT e TN-S (circuito “3+1”) con tensione di 230/400 V.

Unità completa, pronta per il cablaggio, composta da elemento base e moduli di protezione innestabili, con elevata capacità di scarica tramite varistori all'ossido di zinco e spinterometro.

Sostituzione semplice del modulo di protezione senza attrezzi, mediante sistema di bloccaggio del modulo con tasto di sblocco.

Ciascun modulo innestabile deve essere dotato di segnalazione di funzionamento/guasto nel caso di sovraccarico del limitatore.

Caratteristiche tecniche minime:

- Tensione massima continuativa a.c. (L-N/N-PE) Uc 275 V /255 V,

- Corrente impulsiva nominale di scarica (8/20) (L-N/N-PE) In 12,5 kA / 20kA, - Corrente impulsiva massima di scarica (8/20 µs) (L-N/N-PE)Imax 25 kA / 40kA, - Corrente impulsiva di fulmine (10/350 µs) (N-PE) Iimp:12 kA,

- Livello di protezione L-N/L-PE (Up): ≤1,5 kA,

- Tensione TOV L-N (UT) - Caratteristica: 355 V / 5 sec. – tenuta, - Tensione TOV L-N (UT) - Caratteristica: 440 V / 120 min. – sicuressa, - Tensione TOV L-PE (UT) - Caratteristica: 1200 V / 200 msec. – tenuta, - Tempi di intervento L-N/L-PE: ≤ 25 ns/≤ 100 ns,

Morsetti

I morsetti devono essere di tipo componibile, corpo isolante in materiale non igroscopico, adatti per il montaggio diretto su profilato di supporto secondo EN 50022, del tipo asimmetrici rispetto all’asse del profilato, al fine di evidenziare visivamente eventuali errori di montaggio che possano creare cortocircuiti pericolosi per l’utilizzatore e per l’ambiente circostante.

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I morsetti devono essere realizzati in modo che ogni elemento risulti componibile con altri, mantenendo le stesse dimensioni di larghezza sino al 16mm², senza la necessità di interporre separatori isolanti.

L’adozione d’eventuali separatori deve in ogni modo risultare possibile al fine di garantire una sicura distinzione visiva tra gruppi.

Il serraggio deve essere di tipo indiretto, con vite imperdibile per ogni terminale.

Il sistema di serrafilo deve essere in acciaio opportunamente trattato, per garantire la corretta forza di contatto, esente da spazi in aria in corrispondenza delle areole di pressione conduttiva e tale da non allentarsi in presenza di vibrazioni.

Deve essere intrinsecamente garantito il grado di protezione IP20 senza l’ausilio di protezioni almeno sino alla sezione di 240mm², con morsetto collegato su entrambi i lati.

In particolare i morsetti devono assicurare intrinsecamente tale grado anche nel caso vi siano montati i ponti di parallelo almeno sino alla sezione di 35mm², per i morsetti di sezione superiore è ammesso l’uso di protezioni.

I morsetti devono avere la possibilità di essere contrassegnati tramite cartellini fissati in modo stabile e sicuro in appositi alloggiamenti previsti sul corpo isolante; per sezioni fino al 35mm² si richiede la marcatura centrale. I cartellini di siglatura devono risultare visibili anche a morsetto montato e cablato.

I morsetti devono essere conformi alle norme IEC 947 – 7 – 1.

Cavo FG17 450/750V

Cavo conforme ai requisiti previsti dalla Normativa Europea Prodotti da Costruzione (CPR UE 305/11), idoneo all’alimentazione elettrica in costruzioni ed altre opere di ingegneria civile con l’obiettivo di limitare la produzione e la diffusione di fuoco e di fumo.

Idoneo per l’installazione in ambienti a maggior rischio in caso di incendio nei quali sia fondamentale garantire la massima sicurezza alle persone quali uffici, scuole, alberghi e simili, centri commerciali e simili, cinema, teatri, discoteche, ecc.

Le condizioni di posa e l’impiego di questa tipologia di cavo risponderanno a quanto indicato dalla Guida CEI 20-40. Principalmente, viene ammessa la posa fissa all'interno degli ambienti entro tubazioni in vista o incassate o sistemi chiusi similari. Il cavo deve essere inoltre utilizzato per la realizzazione di cablaggi interni di quadri elettrici, sia di distribuzione che di automazione. Il cavo FG17 450/750 V non è adatto per posa all’esterno.

Il cavo deve essere costruttivamente conforme alle norme CEI 20-37, CEI 20-38, CEI UNEL 35310, EN 50575:2014, EN 50575/A1:2016 e successive varianti, provvisto di Marchio Italiano di Qualità (IMQ), marcatura CE e Dichiarazione di prestazione (DoP), da allegare ai documenti della Dichiarazione di conformità dell’impianto.

Il cavo deve essere essenzialmente costituito da:

 Anima con conduttore a corda flessibile di rame rosso, classe 5,

 Isolante realizzato in elastomero reticolato LSOH (Low Smoke Zero Halogen), di qualità G17, Caratteristiche funzionali:

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 Tensione nominale Uo/U: 450/750 V

 Temperatura massima di esercizio: 90°C

 Temperatura minima di esercizio: -30°C (in assenza di sollecitazioni meccaniche)

 Temperatura massima di corto circuito: 250°C Condizioni di posa:

 Temperatura minima di posa: -15°C,

 Raggio minimo di curvatura consigliato: 4 volte il diametro del cavo,

 Massimo sforzo di trazione consigliato: 50 N/mm2 di sezione del rame,

L'attestazione ai poli delle apparecchiature di sezionamento o interruzione deve essere effettuata a mezzo di capicorda a pinzare con pinzatrice manuale per sezioni fino a 10 mm2, del tipo idraulica, per sezioni maggiori, affinchè il contatto tra conduttore e capicorda sia il più sicuro possibile.

Classe di reazione al fuoco del cavo, di cui alle norme EN 50575:2014, EN 50575/A1:2016: Cca - s1b, d1, a1.

Cavo FG16M16 e FG16OM16

Cavo unipolare e multipolare conforme ai requisiti previsti dalla Normativa Europea Prodotti da Costruzione (CPR UE 305/11), idoneo all’alimentazione elettrica in costruzioni ed altre opere di ingegneria civile con l’obiettivo di limitare la produzione e la diffusione di fuoco e di fumo.

Idoneo per trasporto energia segnalamento e comando in ambienti a maggior rischio in caso di incendio nei quali sia fondamentale garantire la massima sicurezza alle persone quali uffici, scuole, alberghi e simili, centri commerciali e simili, cinema, teatri, discoteche, ecc.

Le condizioni di posa e l’impiego di questa tipologia di cavo devono rispondere a quanto indicato dalla Guida CEI 20-67. Principalmente, per questo tipo di cavo è ammessa la posa fissa all'interno e all'esterno in ambienti anche bagnati, su murature e strutture metalliche, passerelle, tubazioni, canalette e sistemi similari. Ammessa la posa interrata diretta o indiretta.

Il cavo deve essere costruttivamente conforme alle norme CEI 20-37, CEI 20-38, CEI EN 50363, CEI UNEL 35310, EN 50575:2014, EN 50575/A1:2016 e successive varianti, provvisti di Marchio Italiano di Qualità (IMQ), marcatura CE e Dichiarazione di prestazione (DoP), da allegare ai documenti della Dichiarazione di conformità dell’impianto.

Il cavo deve essere essenzialmente costituito da:

 Anima con conduttore a corda flessibile di rame rosso, classe 5,

 Isolante realizzato in elastomero reticolato LS0H (Low Smoke Zero Halogen), di qualità G17, Conduttore realizzato con rame rosso, formazione flessibile, classe 5,

 Isolamento realizzato con gomma di qualità G16,

 Riempitivo termoplastico LS0H (Low Smoke Zero Halogen), penetrante tra le anime,

 Guaina termoplastica LS0H (Low Smoke Zero Halogen), di qualità M16,

 Colore verde.

Caratteristiche funzionali:

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 Tensione nominale Uo/U: 600/1.000 V c.a., 1.500 V c.c.,

 Tensione massima Um: 1.200 V c.a., 1.800 V c.c., anche verso terra,

 Tensione di prova industriale: 4.000 V,

 Temperatura massima di esercizio: 90°C,

 Temperatura minima di esercizio: -15°C (in assenza di sollecitazioni meccaniche),

 Temperatura massima di corto circuito: 250°C.

Condizioni di posa:

 Temperatura minima di posa: -15°C,

 Raggio minimo di curvatura consigliato: 4 volte il diametro del cavo,

 Massimo sforzo di trazione consigliato: 50 N/mm2 di sezione del rame.

La distinzione delle anime dovrà essere eseguita secondo le tabelle UNEL 00722-2002, così suddivisa:

 unipolari: nero,

 bipolari: blu chiaro, marrone,

 tripolari: grigio, nero, marrone; giallo-verde, blu chiaro, grigio,

 quadripolari: blu chiaro, nero, marrone, nero; giallo-verde, nero, marrone, grigio,

 pentapolari: giallo-verde, blu chiaro, nero, marrone, grigio, blu chiaro, nero, marrone, grigio, nero.

L'attestazione ai poli delle apparecchiature di sezionamento o interruzione deve essere effettuata a mezzo di capicorda a pinzare con pinzatrice manuale per sezioni fino a 10 mm2, del tipo idraulica, per sezioni maggiori, affinchè il contatto tra conduttore e capicorda sia il più sicuro possibile.

Classe di reazione al fuoco del cavo, di cui alle norme EN 50575:2014, EN 50575/A1:2016: Cca- s1b,d1,a1.

Cavo FROR 450/750V

Cavo multipolare conforme ai requisiti previsti dalla Normativa Europea Prodotti da Costruzione (CPR UE 305/11), idoneo per segnalamento e comando di circuiti SELV e PELV, posa fissa su passerelle, tubazioni, canalette e sistemi similari.

Le condizioni di posa e l’impiego di questa tipologia di cavo risponderanno a quanto indicato dalla Guida CEI 20-40.

Il cavo deve essere costruttivamente conforme alle norme CEI EN 50363, EN 50575:2014, EN 50575/A1:2016 e successive varianti, provvisti di Marchio Italiano di Qualità (IMQ), marcatura CE e Dichiarazione di prestazione (DoP), da allegare ai documenti della Dichiarazione di conformità dell’impianto.

Il cavo deve essere essenzialmente costituito da:

 Conduttori realizzati in rame rosso ricotto,

 Isolante in PVC di qualità R2,

(28)

28

 Colori delle anime secondo UNEL 00722-2002,

 Guaina in PVC di qualità TM2,

 Colore della guaina: grigio RAL 7035.

Caratteristiche funzionali:

 Tensione nominale Uo/U: 450/750 V,

 Tensione massima Um: 825 V,

 Tensione di prova industriale: 2.500 V,

 Temperatura massima di esercizio: 70°C,

 Temperatura minima di esercizio: 0°C,

 Temperatura massima di corto circuito: 160°C.

L'attestazione ai poli delle apparecchiature deve essere effettuata a mezzo di capicorda a pinzare con pinzatrice manuale per sezioni dei fino a 6 mm2, affinchè il contatto tra conduttore e capicorda sia il più sicuro possibile.

Classe di reazione al fuoco del cavo, di cui alle norme EN 50575:2014, EN 50575/A1:2016: Cca- s3,d0,a3

Cavo FR2OHH2R 450/750V

Cavo multipolare con doppia schermatura conforme ai requisiti previsti dalla Normativa Europea Prodotti da Costruzione (CPR UE 305/11), idoneo per segnalamento e comando di circuiti SELV e PELV, posa fissa su passerelle, tubazioni, canalette e sistemi similari.

Le condizioni di posa e l’impiego di questa tipologia di cavo devono rispondere a quanto indicato dalla Guida CEI 20-40.

Il cavo deve essere costruttivamente conforme alle norme CEI EN 50363, EN 50575:2014, EN 50575/A1:2016 e successive varianti, provvisti di Marchio Italiano di Qualità (IMQ), marcatura CE e Dichiarazione di prestazione (DoP), da allegare ai documenti della Dichiarazione di conformità dell’impianto.

Il cavo deve essere essenzialmente costituito da:

 Conduttori realizzati in rame rosso ricotto,

 Isolante in PVC di qualità R2,

 Colori delle anime secondo UNEL 00722-2002,

 Schermatura: nastro Al/Pet

 Schermatura: a treccia di rame rosso ricotto

 Guaina in PVC di qualità TM2,

 Colore della guaina: grigio RAL 7035.

Caratteristiche funzionali:

 Tensione nominale Uo/U: 450/750 V,

 Tensione massima Um: 825 V,

(29)

 Tensione di prova industriale: 2.500 V,

 Temperatura massima di esercizio: 70°C,

 Temperatura minima di esercizio: 0°C,

 Temperatura massima di corto circuito: 160°C.

L'attestazione ai poli delle apparecchiature deve essere effettuata a mezzo di capicorda a pinzare con pinzatrice manuale per sezioni dei fino a 10 mm2, affinchè il contatto tra conduttore e capicorda sia il più sicuro possibile.

Classe di reazione al fuoco del cavo, di cui alle norme EN 50575:2014, EN 50575/A1:2016: Cca- s3,d0,a3

FG4OHM1 100/100 V (PH30) UNI 9795

Cavo idoneo per i collegamenti degli apparati dei sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione manuale allarme d’incendio, collegato o meno ad impianti d’estinzione o ad altro sistema di protezione (sia di tipo attivo che di tipo passivo), destinati a essere installati in edifici, indipendentemente dalla destinazione d’uso.

Tale cavo deve essere adatto per posa fissa protetta in condotti montati a vista, o incassati, o in sistemi chiusi simili ed, in quanto cavo per sistemi di I categoria, potrà essere posato anche in un unico condotto, o canale, o passerella, senza interposizione di setti separatori.

Il cavo deve essere resistente al fuoco per un tempo non inferiore a 30 minuti, conforme alla norma CEI EN 50200, bassa emissione di fumo e zero alogeni, essenzialmente costituito da:

 Conduttori realizzati in rame rosso ricotto, classe 5,

 Isolante in silicone ceramizzante di qualità EI2,

 Colori anime: rosso e nero,

 Separatore in nastro Pet,

 Drenaggio: rame stagnato ricotto 0,50 mm2,

 Schermatura: nastro Al/Pet,

 Separatore: nastro Pet,

 Guaina: mescola LSZH di qualità M1,

 Colore della guaina: rosso RAL 3000,

 Tensione nominale: 100/100 V,

 Tensione di prova: 2.000 V,

 Temperatura massima d'esercizio: 90 °C,

 Temperatura di corto circuito: 250 ° C,

 Temperatura minimo di posa: 0 °C,

 Raggio di curvatura: diametro del cavo x 14,

 Twistatura massima standard (cavo 2x): ≥ 10 spire/metro,

Riferimenti

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