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RICORRENDO
'^IL GIORNO ONOMASTICO DELLA MAESTÀ
RE DELLE SPAGNE
CANTATA A TRE FOCI
DA ESEGUIRSI
D'ORDINE DI
S.M. FERDINANDO
I.RE
DEL REGNO
DELLEDUE
SICILIENEL REAL
PALAZZO
FARNESELA
SERA DEI4 NOVEMBRE
1818,IN ROMA
MDCCCXVIII.
ISELLA STAMPERIA DE ROMANIS
Con
Licenza de'Sup.Digitized
by
the InternetArchive
in
2013
http://archive.org/cletails/ricorrendoilgiorOOferd
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*
INTERLOCUTORI
ROMA
ORAZIO
VIRGILIO
CORO
.
(5)
CANTATA
S G E N A
I.Roma
eCoro
Cobo
Ima Roma
^ eccelsaCoppia Oggi
in te d'Eroi si accoglie yNova
gloria siraddoppia Al decoro
tuo primier.
i.^
Coro
Di Carlo
è sacro alnome
Sì avventurato giorno
.
2t.°
Coro
Al
lauro dellechiome
I fiori aggiungi intorno
.
a 2.
Cori
Sui sette colli esultino
La
gioja5ed
il piacer.
(6)
i*^
Coro
Ma non
rispondij
Ma
pensi^ e taci ?2.°
Coro Neir elmo
ascondiGli occhi vivaci •
a 2
Cori Deh
che ti turbaDonna
regal ?a 2
Cori
Un
affanno tu celi nel core^Che
qualnube
inun
giorno serenoNon
ricopre del Sol lo splendore,
Ma men puro
ymen
vivo lo fa .Roma
Miei
figli a voi Io svelo : oggi algran Carlo
;,
Che
ilsenno
^ e la virtudeD' Augusto
in se racchiude ^I voti del
mio
core offrir vorreiQuali
ad Augusto un
dì gli offria;ma dove
Dov'
èun
Fiacco ,un Marone
( 7 )
Che
deiralma
divota i sensi ardentiCoi
linguaggio deiNumi
aLui
predenti ?Ah non
sapetequanto
Srazio nel petto sentaUn
nobil cor -, che ilvanto Di
bellaimpresa
tenta :Ma
albuon
volere egualiForze
trovar jnon sa !a 1
Cori
Ma
sai che negliEroi
Clemenza ognor
s'annida
-,E Carlo
i voti tuoiBenigno
accoglierà .Roma
L troppo
vii quel coreChe
al solperdono
aspira .Oh
Cieloognor maggiore
L' affannomio
si fa .a 2
Cori
Ma Carlo
i voti tuoiBenigno
accoglierà .(8)
SCENA
II.Orazio^
eDetti
Orazio
.orna al tuo fianco io
sono
.
Roma
E
udistio
vateLe mie
querule voci?Orazio
Al suono
misteD' Eco
giuliva le ascoltai :Dal
tristeSen
dell' Esquiliatomba
Sorsi j e r antica Cetra
A
ritemprar m'accinsiDonna
per te.
Roma
Ma
il suo valor primieroCredi
che serbiancora?
Orazio
Almen
lo spero .Se penetraro all'
Etra
(9)
Un
giorno icarmi
miei ^Se
àisuon
di questa CetraFoste
propizii ^ oDei
,
E
lunghi dì sereniOttenne Augusto
allor : Saggio pietoso ^ e giustoE Carlo
al par d'Augusto
^E
lunghi dì sereniOttenga Carlo ancor
.Roma
Alla
Real Consorte Arrida amica
sorte.Alla
Sovrana
proleSplenda
ridente il soley
Abbian da sommi Numi
Novelli
doni ognor
•Orazio
Odi
a sinistramormora
Con
fausto augurio iltuono
;I nostri voti fervidi Uditi in ciel già
sono,
E ad
essi iNumi accordano
II celeste favor .
(io)
a 2
Cori
Di Carlo
i dì lunghissimiSaran
sereniognor
.SCENA MI.
Virgilio
, eDetti
Virgilio
ur rivedervi
mi concede
il fatoSponde
delTebro
.Orazio
Amico
5 e tu fra noi ^Tu
qui ?Roma
,vTu
ame
vicino?Ah
in questo giorno jNon sai ?Virgilio
Tutto
già so I diCarlo
ilnome
Festeggia
un
dì si lieto ^E
il placido SebetoLasciò
Fernando
; che il fraternoamore
(u)
In giorno sì beato
Del
dilettoGerman
lo volle al lato .Qneir amor
che diFeknatndo Dolcemente
in seno albergaI suoi voti
andrà
spiegando^
Ed
il Ciel li accoglierà :Non invano
a beli' oggetto Si diriggeun
nobil core;
Perchè premio
aun puro
affettoAnche
il Ciel negarnon
sa.
Roma
Noi
delMonarca
al piedeOr
ci affrettiamo: Ivi i desiri nostriFra
le note canoreNoi spiegherem
.Orazio
Della grand'
opra
a parte Esser tu dei.
Virgilio
Con
voi verrò :ma
ditemprar
le cordej
Carmi
di proferir laman
^ la voceNon
oserai! .( *^ )
ROxMA
Come
, e al granCarlo
i carmi Offrirnon
voi?Virgilio
No.
Orazio
Dunque
in dì si lietoChe
farai?Virgilio
Tacerò
timido j e cheto .Roma
Tu
dehri ^ alRege
invittoQuale addur
potrai tu scusa ?Virgilio
Che
si abbaglia lamia Musa Al
chiaror di sua virtù.
Orazio
Ma
il tacernon
è delitto Inun
dì cosìgiocondo
?( ,3
)
Virgilio
De]
parlare piùfacondo
Il tacer dice assai più
Roma
Ma
le sue lodi? . . . .Virgilio
Esprimerle
Non
san lingue mortali .Orazio
Ma
i carmi sacri ?. • . .Scioglierli
Chi può
a suoi merti eguali?Roma ed Orazio
Oh
Cielcome
tu gelidoHai
reso il nostro ardor1Virgilio
Ah
sivada
alMonarca davante
^E
il rossor delmodesto sembiante
Spieghiad
esso gli affetti del cor .( i4
) "^
Roma ed Orazio
Si si
vada
alMonarca
davante ,E
il rossor delmodesto
sembiante Spieghiad
esso gli affetti del cor.Coro
Una
semplice voce festosaSol ripeta ^ che scevro d' affanni
Al
granCarlo
col volgerdegU
anniTorni sempre
ridenteun
tal dì .FINE.
IMPRIMATUR,
Si
Videbitur
Rev. P.Mag.
Sac. P.A.
Candidus Maria
Frattini Archiep.Philipp. Vicesg.IMPRIMATUR,
Fr.
Thomas Dominicus
PiazzaOrd.
Praed. Sacri Palatii Apost.Mag.
et Socius.
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