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orsano del partlto comunista internazionale do (( nuovo n, perchè,, epurato,, disposizione; in tal modo siamo

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orsano del partlto

comunista internazionale

15 Gennaio lHüS N. J

IL PROGRAMMA COMUNISTA - Ca-. I'ost. 9tll Ml LANO

Una copia L. 50 • Abb. ann. L 1500 Abb, sostenitore. L. 2.000

Sped. in Abbonamento postale • Gruppo Il

Crisi monetaria

1

1 1

1

R.

Come, pur non possedendo centri d'intorrnazione, avevamo modestamente previsto, la crisi della sterlina, riflesso della sot- tostante crisi gcnerale del capita- lismo mondiale, sta allargandosi al dollaro. A questo punto le ai- tre valute nazionali sono in pe- ricolo, e in un modo o neJl'altro ne riceveranno gli immancabili contraccolpi. Che si tratti del preludio a una crisi del sistema capitalistico, lo prova l'attuale crisi del dollaro, valuta fonda- mentale del sistema monetario in- temazionale in un momento in cui la (' salute » dell'economia a- mericana è ouanto mai buona e dura da annj' il boom produttivo.

Il governo USA ha inviato i suci ambasciatori specializzati in Europa e in Asia a convincere i rispettivi governi capitalistt ad aP,poggiare le misure prese dagli USA per sosteners il dollaro.

L'argomento che gli esperti ame- ricani usano è quanto mai sem- lice, e risponde a reali conside- razioni politiche e di classe; Voi europei e giapponesi vi siete in- grassa ti mercè il fiume di dol- lar] che abbiamo messo a vostra disposizione; in tal modo siamo indissolubilmente legati gli uni agli altri; se non ci sosterrete, precipiterete con noi!

Durante la crisi della sterlma, chi aveva valuta inglese sudava freddo e tentava in extremis di dîsfarsene scaricando su altri il peso della svalutazione. I primi

a

sudar freddo sono stati gli USA, che hanno dovuto svuotare ah- bondantemente le riserve auree di Fort Knox per puntellare la sterlina e di riflesso, proteggere il dollaro. Adesso chi suda fred- do sono gli Stati che hanno nelle loro casseforti i dollari coi quali regolavano gli scambi sul mer- cato mondiale. Negli ultimi mesi, i governl tutti - anche quelli del Patto Atlantico, amici « per la pelle», ma soprattuttto per i dollari, degli USA - si sono dati un gran daffare per liberarsi dei dollari e scambiarli con oro.

Quindi altro salasso di Fort Knox per fronteggiare il cambio dollari-oro. Adesso un ulteriore salasso significherebbe il crollo della valuta americana. Non si puô più sostenere il dollaro con l'oro, non foss'altro perchè nel mondo non ne esiste tanto per realizzare tutti i segni monetari e fiduciari degli USA. Non ri- mane agll americani altro mezzo che la « persuasione », invero po- co diplomatica e più simile al ricatto.

Infatti le misure annunciate dal governo americano possono dividersi in due gruppi: il primo di natura superficialmente .~o- netaria, che implica la restriz10- ne degli investimenti all'estero, delle spese per turismo e dell~

sovvenzioni agli Stati; l'altro, di natura strettamente econom1ca, consistente nella stimolazione delle esportazioni dagli USA e nella contrazione delle importa- zion; dall'estero. Il primo tipo di provvedimenti colpirà i paesi sot-

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formalmente prestati dal capit.a- lismo rtaliano, ma sostanzialmen- te provenienti dagli USA; che la stessa produzione pesante russa è fortemente impegnata nella co- struzione di armamenti ner il Vietnam e per i diversi scaêchieri mondiali, e che in virtù di essi i sovietici possono vantare alti in- crementi produttivi; che gli sta.

ti europei, ivi compresa la « pa- tria " Italia, devono alle spese militari americane buona parte delle loro recenti riprese econo- miche ece .. " Dimenticando » tut- to questo, essi fanno dimenticare ai proletari la vera soluzione del problema, la soluzione cioè della crisi internazionale del capitali- smo. La loro grettezza piccolo- borghese li spinge a un parossi- smo nazionalistico, che li fa sug- gerire al capitalismo italiano di cambiare alleanze per salvarsi dal ciclone che potrebbe investi- re la « nazione »: di passare in- somma dal Patto Atlantico all'al- leanza con la Russia. Come se il

• •

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tosviluppati, farà aumentare il costo del canitale monetario e ridurrà le erÏtrate specifiche de- gli altri paesi per il miner flus- so del commercio turistico; il se- condo accrescerà la concorrenza internazionale fra prodotti ame- ricani e esteri, esaspererà la co- siddetta " razionalizzazione " pro- duttiva a caccia di bassi costi pro- duttivi e renderà imperativa la ricerca di altr i mercati nazionali per i paes] europei; vale a dire, li spingerà verso l'Europa orien- tale e l' Asia, Tutto questo, dato e non concesso che le case va- dano secondo i desideri degli in- teressati, perchè - corne ha fat- to rilevare opportunamente il rappresentante della Confindu- stria yankee -·- la soluzione del- la crisi monetaria americana non si risolve sul piano strettamente monetario ma su quello econo- mico, aumentando, cioè, le espor- tazioni degli USA.

Basta dare uno sguardo somma.

rio alle condizioni econorniche

capitalistica mondiale

ddl'America per rendersi conte i lici corne contropartita al mante- che gli USA e con essi il capita- , nimento dell'equilibrio interna- lismo americano non hanno mol- 1 zionale, cioè al mantenimento del te vie d'uscita, Su ï5 milioni di dollaro. Ed è altresi difficile irn- addetti al lavoro ï milioni Iavo- maginare corne possa terminare rano per la guerra, di cui 3,4 so- la guerra nel Vietnam senza che no sotto le armi; il 50 •/o del bi- non se ne accenda un'altra in Iancio federale, cioè 75 miliardi qualche altra parte del globo, di dollari, pari al 10 °.'o del pro- senza che non si possa prevedere dotto nazionale lordo, sono spesi un nuovo cunflitto mondiale.

per la difesa e per la guerra; il SU 0/o dell'occupazione nel settore aeronautico-missilistico, il 60 °/o in quello navalmeccanico il 38 °10

in quello elettrico e aff ini, dipen- dono direttamente dalle spese militari del governo. Seconde il sen. J. K. Galbraith, le snese mi- litari sono orrnai un elemento indispensabile per l'industria a.

mericana, in quanta funzionano da sostegno e da stabilizzatore della domanda globale, corne ri- ferisce Rinascita del 5-1. In tali condizioni, è facile credere che l'ambasciatore americano abbia

" imposto » al governo tedesco di acquistare stock di materiali bel-

Di tutto questo sernbra non ac- corgersi la dernagogia Iilo-russa dell'Unità e dei suoi scribacchini, i qual] si preoccupano vivamente che la crisi americana apporti

" sulla vita econornica di tutto il mondo capitalistico la minaccia di sconvolgimenti ». Costoro di- menticano appunto che l'econo- mia mondiale. ivi compresa quel- la russa e delle ,, democrazie po- polari », è strettamente legata al fulcro del capitalismo americano.

Dirnenticano che la « Città To- gliatti » sta sorgendo su una gî- gantesca pîattafonna di dollari

Un 11 comunismo,, a testa

La, IV Conferenza. ope~aia tenu. potere economico ». cioè la borghe- ta d.al_ .P:C.I. a ~or.mo c1 offre la $Îa e il padronato. verrn i lavora- poss1b1llta di chiarire ancora una tori!

volta agli ?cchi d_egli operai la so- Leggano gli operai. il soualismo sta1;1za a_ntlcomumsta e controrivo- di questi signori si riduce alla vi- luz1onaria del programma che que- .1· . s one 1 una soc1e,a ln cu1 g 1 ope- d' · , · · · 1·

sto partita propone alla classe lavo- :::ai provvistl d' tutt· · l ratrtce. . '. l 1 1 oro « d' 1.

ntt1 » legalmente sanciti, maeari da!

Di fronte alla denuncia delle ter- famoso « S\atuto dei lavoratori » si r~bili condizioni di Javoro in cui lasceranno sfruttare <( corretlam~n- st trovano gli operai sotto il giogo te » dai loro padroni. i quali altret- dello sfruttamento capitalistico, è t,anto « correttamente » intascheran- stato prospettato dai grossi papa- no i profitti estorti alla fœza-lavc- veri del P.C.I. il solito guazzabuglio ro. Non più sparizione delle classi di p~opositi riformisti e piccolo-bar- sociaii, non più lavoro obbligatorio ghes1. Una volta di più, la classe per tutti i membri della società: ma proletaria è stata ridotta, nei di- rapporti <( conetti » fra le classi so- scorsi di questi signori, ad una ciali, fra padroni ed operai, fra chi

« componente » della « società na- non lavora e chi lavora A sua vol- zionale », ancora una volta si è par- ta, lo Stato attuale non· è uno sta- lato degli operai corne di (< cittadi- to borghese, cioè un organo della n1 » facenti parte del grande popolo borghesia per schiacciare gli ope- ita!iano insieme a tutti gli altri ce- rai, ma un potere << neutrale » che ti e classi sociali. Il concetto stes- deve fare gli interessi di t~tti i so di classe proletaria, cioè di una cittadini e stabilire con gli operai classe sfruttata dal meccanismo di « corretti rapporti democratici ». E produzionl' capitalistico, e che ta- naturalrnente gli operai non devo-

\P meccanismo tt:nde a distruggere no più tendere. corne nel passato, dalle fondamenta, è scornparso da!- ad attaccare e distruggere con la la mente di questi presunti (< cornu- vic,lenza questo 5tato. ma anzi di- nisti », i quali ancora una volta fenderlo, preoccupandosi solo di vo- hanno innalzato il vessillo della de- tare per un nuovo governo di cui

mocrazia e invocato a difesa degli faccia parte anche il P.C.I. e che D?po. un certo silenzio i! nome itneressi opcrai sua maestà lo Sta- saprà senz'altro essne più (< urna- dell emment.e prof essore di marxi- to « dernocratico » e le loro maestà no e comprensivo » delle necessità smo Antonio Pesenti è riapparso la Legge e il Uiritto. La mistifica- dei lavoratori e dell'economia na- sulla stampa comunistoide italiana zione fondamentale di questi tradi· zionale. Infatti, il P.C.I. non si bat. (Uinascita c Critica marxista). Sui tori del proletariato ha risuonato te certo per quell'invt>nzionl' dia- tenn tr<1ttaH dal.Pesenti -- l'attuale una volta di più nella sede della bolica che è la Diltatura del prole- fuse ,mperiali~ilca. la crisi mone·

conferenza: Lo Stato non è uno tariato, c10è per la distruzionp di tana mternazionale, il ruolo dell..r strumento della classe borghese per tutto !'apparato statale attuale e la n~one!a " dell'oro ecc. · ·' il nostro garantire lo sfruttamento del Javu- sua sostituzione con un nuovo Sta- owrnale è già inter1>enuto con chia- ra operaio, lo Statu è « democrati- to. organo del dorninio della classe rezza ed è quindi inutile render co » cioè al di sopra delle classi; operaia esercitato dittatorialmente conta. deUe balse argamentazioni esso rappresenta gli interessi cornu- dal Partito Comunista, ma per « rea- da lw sv,luppate. Conviene piutto·

ni di tutti i « cittadini », di tutta la lizzarc con l& nostr:i azione umta- 51.0

pf'r dmwst:rare la statura <c mar-

« nazione ». ria e con la latta un effettivo po- :rtstlca " del <( professore "· rifarsi a Vediamo nt:ll'intervento di Longo tere ài mtervento e di decisione per un

suo

poderoso. volume, conside- la sfilza vomitevole dei r~nnega- gJi operai, per i contadini. per tutte ~~to da, maggwr1 economisti italia·

menti di ogni lc>game con 11 mar- le forze iavoratrici del braccio e " stranieri came un p1lastro zn- xismo: « Noi non rivendichiamo sol- della mente: un cffettivo poterp di terpretatwo del marxismo in cam- tanto rapporti corretti [!qe demo- intervento e di decisione su tutt<> po econo:nico: le Lezioni di econo- cratici tra lo Stato, il governo, gli le questioni che li intert>ssano di- mia pt,IItica CEd1tori Riuniti, 1961 /.

organi del i:,otere da una parte, e ·il rettamente. ma anche su tutte lt> Ecw come l'eminente professorP popolo, i cittadin:. i lavoratori dal. questioni più generali, di ordine e- d~fm,s:'<' 1! capitale: « H mezzo di

!'altra, rapporti che non siano, corne conomico e di orcline soriall'. !)er il 1·rodi,zzone, in genere rzualsiasi be- adesso sono, del llpo di quelh. de-1 progressn e 11 benes!ere del Paese. Ill' <'Conom1co. divienC' capital"

nunziati anni fa dallo stesso Nenn,, per la pace e la sohdarietà fra 1 ,1<.1.ando d1vrene prnprietà del cap1•

cli ricchi e potenti (al quali tutto e puµoli No, cz battwmo perché la 'Lll,sta o f}lz sern.' ,,.,, la sua pro- permessol verso i poven e i deboli classe opera<a, 1wrchè 1 lavorator,, duzwne capitalist1ca » (I'). 130). De- (ai quali tutto si vuole negar':'. a_n-1 C'Ontino per 1, peso chf' effettwa- du:10:11': 11 mezzo d1 produzione ces- r·he dignità e rispetto). Noi chtedta· mente hanno 11ella sor,efa. contina Isa d esser capitale quando cessa mo Tapporti de~cratiei, u:nani con sui luonh, dl lavaro ed in 0,1n, set- d'es.ser propr:cta del capitalista! Il i cittadini, con i lavotatort, non so- t,;re della i·ita nazrona!e. contmo tn cap11•1l1sta. rnsamma, autentico deus lP da parte dei detentori det potere tutti gli isrituti rappresentatiri e ex machina, sn1ega P determina il politico ed amministrativo, ma an· de;nocrat.ic1, La nccessito che le for- capitale: il. professore, per dirla con che da parte dei detenr.ori del pote- 2e lavoratrici abbiano ,m mannior Marx. « risnonde al problema for- re economit:o ». peso nella vita del Paese è presente mulando il medesimo probtema e Queste affermazioni sono davve- armai in larghi strati dl'il'opinione aurnenta~d?lo an:ora di una sil!a- ro significative. Come si vede. per JJ" bbltca "· ba " ( Miseria delld filosofia, Ed. Riu- i! capintesta âei « c-omunisti italia- Niente distruzione rlello Stato e nit,, u. 126).

ni» la societa non è più divisa in della società borghese. dunque. ma /1 marxismo smentisce in due 1110•

classi sfruttate e classi sfruttatriri. semmai un posticino in questo Sta- d, quest'interpretazione vizio.~a. tau-

• cui interessi sono. seconda Marx t-; e in questa società per gli ope- tologica. fondata su ,m'interessata e Lenin, inconciliabiH. ma si corn- rai, che finalmt>ntl.' potranno. secon. petizione di. prinl'irno:

pone di vari tipi di cittadini i cui do la parola di Longo, « contare 1 / Il mezzo di prod1.zione diviene rappe:rti. reciproci d~vono esser7 qual~osa » .. e sede:si a tavolino su capita.ie, signor prof essore, non per-

« corrett1 >l ed « uman1 ». La realta un p1ede dt par1ta con lutte le al- chè dwzenp proprietà di un singolo dello sfruttamento capitalistico, ch! tre classi sociali, i padroni, i botte- indidduo, di una ditta, di un tru!t 1<preme all'operaio tutt1: le sue e- gai e i preti, per contribuire in pa- dello Stato ecc., bensi quando

n.'.

nergte, è ridotto a una questione di ce e in buona armonia al progresso flette 1m rapporto sociale di produ·

« scorrettezza » dei « detentori del della « nazione ». Longo aggiunge: zione (lai,oro ~alari'lto) ed opera

•< Irnpcgniamooi quindi, compagni e compagne, con il più profondo spi- rito unitario nel dibattito politico e nella lotta con tutti gli operai e con tutti i !avoratori che sentono

~orne noi tutto il pt>so di una socie- ,à che li sfrutta, che avvi!;sce, umi- lia e mortifica i·nomo ,e soffoca lu sviluppo della nazione ».

E n,:1i poveri fessi, istruiti !,ui soli testi di Marx e di Lenin e no;'l edot- ti dagl1 avvenirnenti successivi, pen- savamo che il proletariato e il Par- tita Cornunista dovessero fregarso- ne dello « sviluppo della nazione » e semmai dovessero contribuire a

!-offocarlo ! Giudichino gli oi,era1 quale insulsa brodaglia piccolo-bor- ghese e filislea s, vorrebbe far di- e-erire loro sotto J'etichetta di « via italiana al socialismo », e quale a- bisso separi ormai il vero program.

r.ia corn'.lnista da colorn ch•' orano

1n g1u . "

capitalisme italiano, o di quai.

siasi altro Stato, potesse salvar~i dal cataclismo mondiale can•.

biando bandiera! La peggior tra, dizione borghesc italica. queJla dh voltagabbana, che caratterizzè l·

due ultime guerre mondiali, i:

cosi passata in eredità al radicH·

lismo parolaio e piccolo-borghe · se dei partiti cosiddetti operai.

Più indegna fine non potcva fo- re l'opportunismo!

Dinanzi al carattere interd1- pendente deffeconomia dei sin- goli paesi, alla crescente d<;moli- zione di ogni frontiera naz1onale ad opera del capitale finanziario - è l'insegnamento di Lenin t della guerra imperialistica --·, il capitalismo svela la sua natura reazionaria, e le sue guerre. co- :ne i suoi stati di pace apparente e limitata sono altrettanti aspetti della lutta di classe contro il c..o- munismo internazionale, contre, la classe operaia mondiale. i signori economisti del neo-capi- talismo, e gli alti strate~hi <1e1le vie nazionali, sono serviti a do- vt:re: le crisi che avevano scac- ciale delle loro menti - un mon.

do (( nuovo n, perchè ,, epurato ,, dal fascismo sarebbe uscito dal- la guerra

di

« liberazione n --- ricompaiono corne fantasmi, ed essi non sanno darsene pace. Non sanno darsene pace perchè, con le, trisi, ricompare l'altro e assai più terribile fantasma: quelle, della rivoluzione proletaria. Che- cosa diranno essi agli operai cht in pochi mesi si vedranno i sa,

!ari svalutati .malgrudo le bril- lanti (< vittorie t> della trinità sin- dac&lè, e si ritroveranno sul la- strico malgrado i piani e le pro- grammazioni « democratiche "·:

Che cosa diranno ai proletari quando dal caos emergeranno di nuovo le squadracce fasciste, es- si che falsamente giurando che il fascismo ,, è morto » li hanno per oltre vent'anni disorientati e disarmati?

La ,, resa dei conti » verrà. Con e8sa verrà la sola, vera soluzio- ne della crisi mondiale del ca- pitalismo: la soluzione rivoluzio ..

naria!

pronunciare queste parole e al tem- po stesso si professano « marxisti »

e <( leninisti ». Il loro programma.

nella misura m cui simili fesserie possono essere chiamate un pro- gramma. si riassume cosi: La classe operaia è deslinat .. a farsi sfrutta- re in eterno: operai e non operai vivcnti del lavoro altrui esisteran- no semprc, 10 Stato è eterno, anzi deve essere difeso; l'unica cosa che la classe oppressa puà rivendicare il miglioramento delle sue condizio- m, o meglio uno sfruttamento più c< pulito », meno aperto e bestiale, magan condito di rappresentanze ull'interno dello Stato borghese e di

c( diritti » sanciti dalle sue leggi.

Questa non è la prospettiva dei comunisti; è la prospettiva di colo- ro che vogliono uccidere il Comu- nismo e qualsiasi possibilità di e- mancipazione della classe operaia.

Marxismo prof essora le di Roma e Mosca

FI

2839

E' useita in brochure cielosti- lata la versione s!)agnola di uno del

nostri

classici testi di Par- tito:

LOS FUNDAMENTOS DEL CO- MUNISMO REVOLUCIONARIO IUstabilendo rigorosamente i terinini del marxismo elassico slllla lotta rivoluzionaria, i suoi striunenti (partito politico, soviet,

sindàcati) e

il

suo fine - l'in ·

st&uruione del eomunlsmo -

es-

sa ,resenta un parücolare inte-

fl!Slle per il movimento operaio spagnolo a causa della sua eritica radicale delle varie deviazioni

a-

narehiebe ed operalste, profon-

tlunente

radicate nelle

tradizJoni

Jttolasionarie di Snagna e Ame-

rlea

Latina. ·

81 a1>re eosi una nuova serie di Pllbhlieuionl in Ungna

non ita-

liana, ebe il Pariito lntende

avi-

, laJIINlre ec1

estendere eoatonne- lHltte

alla sua natura e

al suo

·Jttpamma internadonali.

entro uno forma economica (tipo storico di produzione e scambio) fondata sul mercato, sul denaro, su!- l'a.zienda, e salvaguardata da una centralizzata organizzazione della forza e della violenza della classe sociale dominante: lo Stato politico borghese. Il capitalista, in effetti, è

un vuoto figurante, una << personafi-

~·azione del capitale», ossia prende corpo da qucsta forza sociale; inol- tre, egli puà presentarsi con titola- rità individuale, societaria, colletti- 1,a. pubblica. Per il <( marxista n Fesenti, invece, il ca'Piia1e -· fatto economico, sociale, storico -··- si spiega partendo dal capitalista « sor,-

getto » della storia!

2) Dialetticamente, il mezzo

di

produzione cesscrà di operare come capitale (macchina, denaro, cemen- to: non import'!) quando saranno soppressi le forme e i rapporti so- stanziali della società di classe bor- r1hese: produzione di « valore » e di merci, mercato, denaro, salaria, a- zienda. Stato politico, classi sociali,

« Dopo averci spzegato con tan•a chiarezza che la produzione capita·

listica, anche se non esistesse, tut- tavia esisterebbe sempre, il Mill i:

anche abbastanza consequente di;

dirnostrarci che la produzione cap,- tdistica non esiste neppure quandu e.~iste )> (Capitale, I, V sezione, car, 14). Questa chiarezza e consequen- zialità appartiene a tutti i di/ensc,.

ri, addottorati e non, del mond,

« socialista », del sistema economi- co ( ! ) socialista, dell'economia ( ! , politica ( ! ) socialista ( vale a din della scienza bor·ghese ... socialista).

L'accostament.o, sia pure di tipu sotto-milliano, quanto a « chiarez.

za ,, sta in cià ch.e in Russia e 11<'·

r;li altri pae.~i del «campo» è stat•

-· si dice -- abolito il capitalisnu.

ma la struttura economica della Sù.

cictà è costituita dall'azienda, da, denaro, dal mercato, dal salaria, dei.

prezzo. dalle merci, e ovviamente , .. , funziona la leage del valore e dei plus1;alore: quanto a consequenzia- l1tà, esso dimastra chP le categori,.

ecc.. economiche del capilalismo, i suo;

L'enunciazione del Pesenti va al- Î5tituti, le sue « esil}enze », cont!nuc.- lora intesa come folle e gratuita? no a sus.~istere nez crJsiddetto « S(,.

No. Essa in realtà esprime una piena cialismo ».

copertura ideologica, unïmbastar- Il tono e il contcnuto delle argr,- dita tesi « scientifica » a sostegno del mentazioni dei fratelli econom1st, socialismo basato sulla « proprietà rnssi non sono e 01mio - diverst del popolo n (proprietà privata con~ Offriamo come /'.,em11ir, una perla·

t.ro proprietà del popolo, proprzeta dPl mafl(Jior cantore attuale dello .~tatale, proprietà sociale: tutte que- (t scienza » economica 1101Jietica. (;

ste non sono altro che proprietà dia- « !iquidatori » de!lo stalinismo i,og- lettiche del capitale, non contrap- ç1iano anche neL campo dell'indn- posizioni .,toriche! ); a sostegno in. r,ine economzca - ... su.Ha base creata .~omma del socialismo « nazionale "· da Stalin e dalla sua ~chiera di eco- caesistenziale, democratico, emulati- nomisti: i Varga, i Vodznescensk<.

rw, pacifico, ecc .. Ben si attaglia al ;i!i o.~trovitiano1.,, gli Strumilin

étu! O un giudizio di Marx su John ecc.): Evsei Ltberman, che in mu,

Stua1't Mill - a parte l'innegabile, le1t,;ra inviata all'Economist il ,11-10

~chiacciante superiorità del polil'- 19"4 l!crive: « Vna certa narte de:

drico stu.dioso inglese del secu/o , ,,rof itto ( aziendale) è de,tinata a.i ncorso, di fronte alla piattezza del- 7,rentt di incentivo, che 1ono u11a l'esimio proféssore italiota a pro- forma di remunerazione ,ocrnli,tc.

posito dei connotati del capitali~mn: ,.,r<111do il lavoro pre&tato, e non

(2)

·--

Pagina N. Z

IL

PROGRAMMA COMUNISTA 15 Gennaio 19118. - N. I 15

rr~ano proprietari di capitale pri- ,mto. Libera iniziativa e spirito di ,,,iziativa non sono la stessa casa.

Esistono ampie opportunità di iui- :rntiva nel socialismo » (Piano e pr ofitto nell'economia soviettca, Ed.

Riu.niti, 1965, 11ag. 162).

E' posizione di partita marxistica- 11,ente rigorosa, che il modo di pro- duzione capiralistico. soprattuttto 11etla sua [use sen ile, dà vita a situa- :ioni in cui esist!c non solo « il mo-

anno capitalista senza persona, ma unche il capitalista senza capitale, perché non ne ha bisogno alcuno » t Struttura economica e sociale del- lé! Russia d'oggi, « Pror1ramma co- munista,, 1957).

Il capitalista, e questo da sempre, e lïmpresa industriale, l'impresa di uffari, mentre lo Stato svolge la funzione di cassa, cioè di accumu- lùtore di capitale monetario che vie- ne continuamente riversato aile sud- dette imprese, « veve piovre del plusvalore ».

Da!l'oltretomba, il buon Prot.aço- ru arrossirebbe di fronte agli spro- loqui bassamente sofistici del Liber-

·rrian sulla diversità tra « libera ini- ziativa » e « spirito d'iniziativa »: Zi- bera iniziativa e spirito d'iniziativa janno parte della natura e della di- namica anarchica del capitalismo came jnsieme economico più o me- no concentrato socialmente. Insom- ma, tanto per l'economista sovietico emulo di Baden Powell (creatore del corpo dei boy scouts fondato sul- lu Zibera iniziatina), quanta per il iiroiessore occidentale, il capitali- smo esiste nel socialismo e il socia- lismo non è il capitalismo: unità nella diversità e « diversità nell'u·

nità », per usare lo slogan togliat·

tiano più che mai in ange, Capitalismo e sociaiismo - quan- ta a categorie, istituti, finalità, pro·

spettive -- costituiscono un'unità organica, seconda gli a'IJOlogeti del

« socialismo » di Mosca e paraggi.

Accidenti a loro!

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ln margine alla svalutazione inglese

Alle teorie di fantascienza mone- t aria con cui i borghesi cercano di vel are le r adici profonde della crisi da cui il loro mondo è attanaglia- to, e aile vicende che hanno accom- p ag na to la svalutazrona della ster- lina, ·abbiamo dedicato due articoli nei nr. 21 e 22 del 1967. Ora tornia- rr.o sull'argomento per sottolineare soprattutto questi punti:

1) La svalutazione slgnifica il pri- mo, pesante, visibile scossone aile teorie progressiste e democratiche sullo sviluppo pratico e continuo della società capitalistica, e alla teo- ria parallela sulla sua capacità a superare i propri contrasti interni,

2) La svalutazione non è un fat- to che riguardi solo l'Inghilterra;

essa riguarda tutto il capitalismo mondiale e l'intero campo dei rap- porti interimperialistici.

3) La svalutazione mette a nudo il fallimento della politica inglese dei redditi, primogenita fra le ana- lcghe « teorie » più o meno Iedel- mente appticate in tutta Europa, punta di diamante del governo la- burista, e preteso strumento per controllare le diriamiche, anarchi- che tensioni del modo di produzio- ne c a pitalistico.

4) Il prezzo di tale poli tic a sarà pagato, al solito, dalla classe prolet a, ria, non solo br itanmca, per Je inne, gabil] ripercussioni che Je mlsure di svalutazione e più ancora quelle di « rilancio » dell'economia avran- no sui costo della vita e sui livello dei salari.

5) Neppure il rublo, malgr ado la sua pretesa di insensibilità a per- turbazioni del gcnere, potrà sfuggi- re, proprio perché danaro, aile crisi preannunciate da] marasma mone- tario in corso.

La 1gitat1 vicande del campa monetario

La malattia della sterlina br itan- nica le difficoltit della riserva d'oro

usÀ

e del mercato internazionalc dell'oro (per la cui difesa è stato istituito un apposito « pool », o al.

J;anza tra le banche centrali dei Noto_ri~mente. Togliatti_ div~nne

I

principa!i paesi capit allstr occiden-

<t iZ migliore » il giorno in eut cp- tali ) Ja pohtica monetana della parue in veste non di padre (per-, Fran'cia, che intendeva favorire -·

cnë la storia è antica quanto l'op- a parole almeno - un ritorno al portunismo) ma di propagandi- « gold standard», avevano già da sta zelante della nia µucifica, qualche tempo sollevato un po' di indolore ,parln.mentare, legalita- maretta nei rapporti monetari inter- ria, democratica ecc., al socialismo. nazionali. Questo fatto sotteudeva Che questa strada esistesse, egli non (e tale rimane la nostra diag nosi ) si sarebbe mai sognato di credere interne tensioni fra gruppi impe- quando era non diciamo il redatto- r ialist ici, indicava il punto terrni- re-capo del « Comunista », perché a nale della fase pacifista e concor- quei tempi anche solo il pensarlo de di ricostruzione postbellica, e avrebbe signijicato mettersi fuori dava corso alla messa in discussione dal Partita e dall'Internazionale, della spartizione del mondo risul- ma nemmeno auando era già di- tante dalla seconda guerr a mondia- 1,enuto il caporale di Sta!in e Je. IJ capitalismo confermava la sua consorti all'epoca in cui era impie- natura. Coloro che pensavano che gato came galoppino mondiale di la crisi monetaria del 1949 sarebbe costoro per insegnure ai confratelli st at a J 'ult ima, e che, coi var i accor- i'ari« dei giri di valzer. di internazionali e la creazione di Vogliamo far par!are i! Togliatti- apposi ti organismi monetari, si au- Ercoi; ne! sua linguaggio di allo- guravano di esser riuscili ad imbr i- ra, e --- guarda casn ~ -~ a proposito gliare il violento corso delle tensio- de! figlio predilettc, dello sta!inismo, ni monetarie, si accorgevano con or- il partita francese? Siamo ne! 1927, rore di stringere un pug no di rno- e il futuro « mig!iore" scrive a quel- sche, Il fatto non er a, naturalmen- l'altro colloturto di Humbert-Droz te, confessat o : aile riunioni si sus.

(al quale, came usa ira buo11i [ra- seguiv ano Je riumoni: ministri, ban- telli, non è parso vero di pubbli- chieri int.ernazionali, organismi ap-

<:are net sua « L'Oreil de Moscou», positI qua li il FMI cd il comitato Parigi 1964, la Let.t.ern indirizzatagli dei 10, discutevano il problema 1l 29 giug110 da Ercoli ), Ascoltate: cc tecnico » della situazione moneta-

« Sono preoccupatu dell'atteggia- ria inlernazionale. L'etichetta era mento che il Partita [rancese ha (ed è) appunto questa: Il p roble- preso nella ca111pt1gna contra la rea- ma era ( ed è J tecnico, occorreva ZHme ... La casa che nii sembra più (ècl occ.rrr e ) regolare meglio la ural.'e è che il pnrt it» cada a occhi questione. trovare soluziont nuove, cliiusi nrl trabocchetto del rispetto soluzioni di r iser v a, at t e a evitare il d,-lla Iegalitù

1

cors,Po sempre del- rischio corso dal clollaro e dalla l"<wtore j. LP ,nie im)Jressioni e i st e rl in a e il surriscaldamento della 1t1iei giudizi su q,iesto punto sono congiuntura rm e rnaz io na l s

farniente pessim1sri che non esiterf'i Noi mentre neghiamo il ca r att e-

ad usare le 1wrule 1,1ft dure per re « tccnico » clelle tensiom moneta-

•'Sprimerli / il « 11ugliore » non imma- rie internazionali ,, le riteniamb im- ginava di giudicarE', con qualche an- manenti al capitalismo corne espres-

lrn di ant1cipo, se stesso! [. .. Del cre- sioni violente delle sue contraddi- tin1smo parlamentare! ... Qualcosa zioni interne. vogliamo per intanto di :naudilo! li p<Ir:iro ha dime11ti• r,cordare brlévemente quali sono e c,Ho e d1111e1,tit'a cite è un partita che ruoio hanno gli organismi mo- ri P>J!t,.::ionario, c hr dev,• insegnare net a ri internazionali. Pilastro cen-

U{.J/1 vperni u sp,::are cun tutti 1 traie di tULto ri si,1ema e il Fondu

11<1'Zzi la le!lai,ta della rcp11bblica :,.1u1wtario Interm,zionale (F:Vlll. co- boq1h<'se [orrnre! j <' che l'uppetlo al- stituito da numerus, stati e ct,,mina.

lu

r,

galltâ no, lo Jc1cci,1nw solo quan- to a sua ,·olta dal « C,,mi1hlo dei do ,·i serve /H'r coprire la noslra Ill». Qucst ultimo i:· composto dai n ... ·iont: ril•olu:ionaria e j)f!r >Hettere niciggiuri paesl capitalistici: 1 pcu•si, oi lmbara.:zn l'al;i'ersorio )> /non in sostanzc.1. che hanno in rnano la rl1rnque /H'r ... arn,·arc al sociali-

:-: -; , ~ i J ! ,'.

Cnsî scri1.'evu. coprc11do di cuntu·

11u·l1t~ colrJro lli quali, nl!t C<HtQTf'.?}Si

dd:·1. C. c sulla stampa di partita,

•).sa,nt<lt'a con1r ai più rnlri rapJJre- stntanti d,.1l comun1snio i Cachin , S,:rn<1rd e s1111i11 salierri d1 St11/in

• , osl scrint>l'Ci "il migliort: )) ch,, t,ilt-' era di certo 1n canuzlcontismo 1n iJ,ocris1r1 P in n1ff1anesinio. t! co- nu: ~ale 1rnss1' rd alla 1.._'rOHll<"CI neru.

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Per le sottoscrizioni, gli abbonamenti, gli acquisti di oostre publicazioni, servite- vi del conto corr. postale 3/4440 intestato a «

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l'ro-

«ramma Comunista », Ca- sella Postale 962, Milano.

rire la pressione sui dollaro e sul : omonime, qualitativamente identi- mercato dell'oro. E' nota che gli che e quantitativamente compara- USA si sono universalmente impe- bill. Cosi esso funziona corne misu- r,nati a cedere oro al prezzo di 35 1 ra generale dei valori; e solo in dollari l'oncia, a mantenere cioè virtù di questa funzione l'oro, che inalterata la parità del dollaro con è la merce equivalente specifica, di- J'oro. Questn è per gli stessi USA venta, in primo luogo, denaro... Il un impegno e3tremamente oneroso denaro corne misura di valore é la se si considera che gli Stati Uniti forma Jenomenica necessaria della posseggono circa 13 mi!iardi di dol. misura immanente di valore delle lari di riserve in oro, di cui 3 /4 merci, del tempo di Javoro». Gli eco- circa immobilizzati per legge a co- nomisti teorici del capitalismo non pertura della circolazione cartacea esano perè> risalire oltre nell'analisi corne riserva legale, e di fronte ad del denaro e fingono di credere che essa si trovano con 14 miliardi di la que~tione del « sistema moneta- dollari posseduti corne riserve dagli rio internaz1onale » sia risolvibile istituti di emissione stranieri, men- una volta per tutte inventando un tre si stimano in 16 miliardi di dol- meccanismo che non crei scompen- lari i crediti in dollari di privati non si nell'economia mondiale. Dimenti- americani. Tait cifre sopravanzano cano, cioè, che la « forma denaro », di gran Junga la riserva statuniten- di cui l'oro è la materializzazione é se, e potrebbero polverizzarla in la forma trasformata della forma un atiimo. Si Capisee quindi perché generale di valore e che quindi gli USA si siano impegnati a man- « l'enigma del feticcio danaro é sol- tenerc la parità: una svalutazione tanto l'enigma del feticcio merce di- darebbe un ternbile scossone a tut- venuto visibile e che abbaglia l'ac- te le monete mondiali, moite delle c::hio ».

quali hanno grandi riserve in dol- Oggi noi non ci troviamo solo di lari; ed essi si affannano a ricor- fronte a un giro vorticoso di va- dare che una crisi del dollaro signi- Juta. Ci incontriamo in una fun- ficherebbe una crisi del sistema mo- zione essenziale ne! mondo capita- netano internazionale. Si capisce lista: il credito. Esso ha il compito anche perché le banche centrali dei di far si che con una somma mol- principali paesi occidentali, in col- to Jimitata di denaro si scambino in legamento con gli USA, abbiano realtà merci per un valore di mol- creato un c< pool » per garantire il te e moite volte supcriore al dena- prezzo dell'oro impegnandosi a corn- ro in circolazione, e ciè> si attua con prare e vendere oro a 35 dollari i mezzi creditizi che tutti conosco- l'oncia e sostenendo a ta! fine pe- no: dal pagherè> del povero cristo al- santi perdite. Infatti, talvolta l'oro k tratte, agli assegni, aile stanze sui mercato è giunto a 40 dollari di compensazione, ai conti corren- l'oncia, mentre il pool era impegna. ti; tutti mezzi con cui ci si impe- to a comprarlo e vtnderlo a 35; una gna a versare denaro in un mo- perdita secca di 5 dollari l'oncia. mento stabilito, e che sostituiscono Di fronte a questo grave dete- la materiale circolazione di denaro rioramento del mercato aureo, mol- c di oro. Ora parte di questi stru- ti giornali, anche italiani, hanno de- menti possono essere girati, circola- nunciato una manovra, diretta da!- re di mano in mano, cambiare pro- la Francia, !endente a favorire un prietario, e in effetti circolano fa.

ritornQ al tallone aureo. Come ab- cilmente fino a che vengono accet- biamo visto, l'attuale sistema dei tati con fiducia, finchè si è sicuri pagamenti internazionali é basato che verranno pagati, e in denarQ sui Gotd Exchange Standard, ossia sonante, Ma, quando la fiducia é un sistema, in cui, accanto all'oro, scossa e il timore si affaccia, si con funzione di riserva, vi è un'al- corre agli sportelli delle banche, si tra moneta, il dollaro Oa moneta del vuole danaro, e subito, e non carta paese capitalista più patente) e in siraccia. Quando il credito è scosso seconda piano la sterlina; e queste nelle sue fondamenta, la crisi per monete sono universalmente accet- la società capitalista è grave, per- tate in sostituzione dell'oro nella chè grave è J'intralcio alla circola- misura in cui la fiducia Je sostiene. zione delle merci, alla realizzazione Erco perché il fantasma della sva- del plusvalore in esse contenuto.

lutazione del dollaro turba tanto i sonni di moite persone d'ordine;

ecco the cosa induce alcuni paesi a sognare un ntorno al Gold Stan- dard, o tallone aureo, in cui solo artefice dei pagamenti internazio- nah è J'oro, malgrado le esperienze fallimentari del suo funzionamento in passato.

Questa, a grandi linee, l'agitata storia dei regolamenti internazio- r;ali, un campo che è sempre stato fra i più delicali e sensibili nei rap.

porti fra grandi potenze, a dimostra- zione del fatto chc il problema, se è tecnico nella sua apparenza, ma- schera in realtà precisi rapporli po.

litici fra slati capitalistici, e sotten- de esplosive tensioni fra le classi.

r:sso affonda le:: radici ne! cuore del capitalismo <' costituisce un rompi- capo per il teorico borghese in cer- ca dell'equ1librio perfetto che for- ni soddisfacente per tutti; che eli- mini il vergognoso sfruttamento e- '"rcitato sui paesi coloniali ed ex- cdonia!i: che eviti crisi e disoccu- pazione nei pacsi industrializzati;

che, in sostanz;:,. impedisca al capi- talismo estendentesi di minare le sue stesse basi. Questo equilibrio non si trovera mai, per quanto abi-

ll S1é!no gli esperti impegnati alla ,ua realizzazi,mr,_ Il prohlema « tec- nico" non sarà risolto da! capitale:·

i vari stati e gruppi cercheranno di lrarre i maggiori vantaggi dalla si.

luazione der I apporti internaziona- ii, ma sono ben consci che una cri- si nel sistema monetario sarebbe àisaslrosa per tutti. Eppure questa

l emula erisi vi sarà, ed originerà dalla materia slf,ssa che i vari ce.

rusici si affannano a salvare: il da--

naru, l'on, e la merce.

Il problema non è tecnico

l'ioi, oggi corne in un articolo ap- y&rso su queste colonne ne! 1965, ribadiamo che il problema ncm è t ,,crnco. o lo solo ne lia sua appa- renza supfl·ficiale, mentre invece è situazione monetaria nrnndiale, che

I

un problema imm«nente al modo di dommano ncgli scambi internazio- pruduzinne capitalistico, è un enig- n,,ii. Neill' uilime riuniuni del Fon- ma che il capilalismo non puô ri- do si e discusso di duc argumenti: solvere percile c intimamente radi-

l;, situallone monetaria internazio- calo in 1:sso, nei suoi gang li vital!:

nale di fronte aile pre,;sioni a cui è la merce ed il danaro: e il fatto che -.;01to,µosto tl dollaro. e la struttura i1 problenHt ~l ripresenti, anno do- futura riel Fundo stessu. Su un pro- pe, allno. CCJI1 magginre cvidenza è;f'lto presentato dal mimstro italia- 1r.us1ra che rl capitalismo erode 1

·10 C'ulumbo si i_. giunti ad un ac- suoi margini di sicurezza, e prepa-

·ord" sostanziale cllP, 111 i,ratica, r;; cris, monetarie e produttive di atific" il dornimn e~erc-itato sui portata e conseguenze sempre mag- F ~ll dai paes1 capitalistici aYanzati ('.Jori. crisi che non solleveranno ia pr,,pusito c!1.. aiut1 a, paesi sot- problenù tecni(i. ma porranno J'al- t,>.i\"iluppati 1. e ,, t' concretato un ternativa f 1 ,, ciu,, modi sociali di

&iuto al dr;lla,·,, rappr,·.,,'n1.a1n dal- produzl()ne. Scri\'evamo in Pro- l'allineam,-nto ad t·s~o. com,· mone- vramma Cnm:rnista. Pr. del 1965.

te di rrsen·" 1:egh >l',1mhi rnterna- citanclo 11 « .,aperato" Marx: « La ziona!i, di aitre monetP sn·lte fra prima funzio1w dell'oro consiste ne!

queJI,, p:ù stabtii ,. prt,giatt·. natu- furnire al monclo delle merci 11 ma-

l

ralmente l<' valute ,, fnrti" d;,1 pae-1 terialc della su,1 pspressione di va-

l

s1 mdustrialrzzat1. lore. ossra nel rappresentare i va- : In \,il mndo si P<'tbava di alleggt'- lori delle merci corne grandezzè

Una)risi mondiale

Scrivevamo ancora ne] 1965, ri- portando Marx: « Non appena il cre- dito viene scosso -- e questa fast>

s, presenta immancabilmente ne! ci- clo dell'industna moderna -·-- qual- srasi ricchezza rea]e deve essere tl'asformata concretamente e im- p rovvisamente in denaro, in oro e in argenta; una pretesa assurda che deriva perà necessanamente da! si- stema stesso. E l'oro e l'argento ( e i ,tollari, aggiungiamo noi] che de- vono soddisfare a queste incredibi- Ji pretese ammontano in tutto a un paio di milioni che giacciono nelle cassdorti della banca ».

Ecco, in questa citazione, il dram- ma vissuto dalla sterlina. La mone-

té! inglese, deteriorata da una si- tuazionc pesante che dura ormai da lunghi anni, esposta pericolosamen- te sui mercati internazionali (si è ricordato che, mentre il commercio estera della Gran Bretagna rappre- sentava solo l' 8•/0 degli scambi in- ternazionali, ben il 30 "lo di questi avveniva in sterline) non ha resi-

~tito agli assalti dr coloro che ave.

Yano perso la fiducia in lei. Scrive Le Monde de! 23-11: « Una mone- ta, per quanta solida possa essere la sua base metallica, non puô resi- st.ere a una crisi g~ner.Ilizzata di diffidenza, comp,1rtante nei suoi confronli una speculazione (vale a

<:Ire delle domande di rimborso in

<.10) quasi universale "·

Per noi rivoluzionari, la svaluta- zwne 0 la puntuale conferma del- 1·csattena delle basi fondamentali del marxismo. A no1 che siamo dei

« superali n, l'analisi di Marx ha permesso di prevedere l'avvento e le ripercussi()ni delh crisi odierna corne ci permette o,::g1 di scriverP che aitre e lwn peggiori se ne deli- neano sul!"orizzont e del capitale. La cosa pre:iccupa anche i borghesi e i loro servi opJ)ortunisti, pPrché rap- presenta la srnentlla 11ei fatti delle lllusioni socialpacifiste e collabora- zioniste: perché mina alla base le pseudoteorie del be1wssere; perch0 mette 11 capltalismo di fronte al suo fc,sco domani, e acutizza qu,:,i contrasti di cl:,sst- che si volevanCJ Sliperati e scornpJrsL ('erto. tt1ttu cio non é percPpibile r, pnma vi- sta: ma dalle contrastanti dichiara-

;rirmi ch diYers'. i1,teressati balza e- vi:iente h cr,mune preoccupazione per il futuro. Giornalisti e studios, hannu rnteri,relé!lo la crisi corne il pr,mo episodio di una « guerra frn n1onete >) che non tarderà a farsi più vivace. e hai,no scritto che il franço dell"orgnglioso de Gaulle ha segnato una prima vittoria. Ora, questr, i, un modo troppo sempiicc e paniale di vedere la questicne.

:-,,,i abbiamo sempre scritto chp i penodi di pace preparano le cris;

d,,Jle vecchie alleanze. e la nascita

dt aitre che prepareranno nuove guerre. Il campo in cui ciè> si ma- nifesta più rapidamente è quello del commercio internazionale. La lotta si fa sempre più dura, il mon- do si rimpicciolisce sempre più per le innumerevoli merci dei paesi rie.

chi. Alle chimere della collahora- zione subentra la triste realtà del- la lotta per i mercati. Vecchi lega- mi entrano in crisi, nuove tendenze

~i delineano. Ciè> che le plasma non è la volontà degli uomini o la chia- l'Oveggenza degli statisti, ma la fer- rea necessità del capitale. E' ovvio che, in una situazione che tende a muoversi, ogni gruppo curi i suoi mteressi e cerchi di danneggiare il concorrente. In questo caso la sva- Jutazione inglese segna un punto a favore della moneta francese e uno a danno del dollaro, che si trova ora esposto in prima Jinea. Ma non bisogna dimenticare l'identità socia- le dei vari gruppi imperialisti; ed è qùesta caratteristica che pone di- nanzi agli occhi di tutti lo spettro ::igghiacciante di una crisi moneta- ria generalizzata e induce i vari gruppi ad essere molto prudenti nell'utilizzare i vantaggi che la si- tuazione potrebbe offrire.

Inoltre questa situazione non è ancora cosi avanzata da spingere in c&mpo aperto le tensioni per il do- minio del mercato; essa rende an- cora possibile un certo « fair play»

nei rapporti internazionali, almeno in superficie. A questo proposito è significativo l'atteggiamento della stampa francese. Da un lato, si in- siste sulla necessità del ritorno al tailone aureo ed alla rivalutazione uell'oro. In un articQlo intitolato

« Dopo la sterlina il dollaro », il gol- lista L. Vallon scrive: cc La rivaluta.

zione del prezzo dell'oro è ormai inevitabile. Al governo di Washing- ton operare in tempo questo ritor- no al buon senso nella calma, o la- sciare che esso si attui sotto l'im- periosa necessità del momento, ne!

mezzo del tumulto di una crisi che sarebbe dannosa per tutti... La sva- lutazione improvvisa della sterlina reca la prova sperimentale di un fatto su cui abbiamo già insistito:

le monete di riscrva sono vulnera- bili ». (Le Monde 25·11). La preoc- cupazione é di evitare una crisi ge- nerale; l'invita è a prendere delle 1msure finché il tempo Jo permette e si puè> ancora sperare di riuscire a controllar la situazione. Dall'altra sponda dell'oceano si dichiara:

« L'America difenderà il dollaro fi- no all'ultima oncia del suo stock di 13 miliardi di dollari oro ... La deci- sione di fronteggiare tutte le do- mande d'oro suscitate dalla svalu- tazione della sterlina è stata presa in occasione degli incontri fra i re- sponsabili del tesoro, del consiglio della riserva federale, e di altri ser.

vizi governativi nella notte di sa- bato (successiva alla svalutazione).

Gli U.S.A. sono ora responsabili del 59 °10 delle perdite del pool del- l'oro » (Le Monde 25-11).

Possiamo tenere un canto relati- vo di queste dichiarazioni « impe- gnative » (ricordiamo gli « impe- gni n di Wilson di non svalutare la sterlina), ma che dire di un'altra serie di avvertimenti, corne quello ài Le Monde dei 21-11? « Oggi, ed è

questo senza dubbio il più impor- tante fatto nuovo, tutti i gior.

nali del mondo danno risalto nelle loro prime pagine alle inquietudini che cominciano ad manifestarsi a proposito del dollaro. Se la moneta americana dovesse un giorno cono- scere gravi difficoltà, sarebbe il si- stema monetario internazionale tut- to insieme che affonderebbe, Ecco un fatto che deve far riflettere co- lora che possiedono non solo dei dollari ma anche delle sterline ».

Lo stesso giornale, il 23-11, scrive.

va: « Una svalutazione del dollaro, aggiungendosi a quella della ster- lma. comporterebbe una pressione al ribasso sui prezzi mondiali, che per i paesi restati fedeli all'oro sarebbe sinonimo di una deflazione imposta. Per di più le maggiori ri- serve metalliche sono sempre pre- carie: esse non rappresentano m Francia che 7 o 8 mesi di importa- zioni: vale a dire, non rf'sistereb- bero nè ad un deficit prolungato della bilancia dei pagamenti, nè ad una diffidenza pers1stente ». Anco- ra Le Monde il 21-11 scnveva: « Per c.erti commentaton, ta svalutazione é una disfatta economica e politi- a non solo della Gran Bretagna, ma eguatmente degli US! .... e una vit- toria di De Gaulle. Altri invece con..

siderano r.ne dopo J 'affon<iamento della sterlina il sistema monetario internazionale potrà restare hmg;.- mente in effervescenza e che, ""' 11 dollaro dovesse un giorno affonaa- re a sua volta, il franco francese e le aitre grandi monete seguirebùe- rc immediatamente il movimento Sul campo di battaalia resterebbero .solo dei vinti ».

Lo stesso concetto è stato espres- so dal presidente di una d~lle più grandi banche americane e del mon.

do, la First National City Bank, che, dopo la diffusione della notizia che la corsa all'oro successiva alla sva- lutazione inglese è costata al tesoro USA ben 475 milioni di dollari oro, ha dichiarato: cc Per la prima volta dopo una generazione, il legame fra l'oro e il dollaro è messo in discus- sione. La soppressione di questo le- game rappresenterebbe un serio col- J;,o al sistema monetario mondiale»

(Le Monde, 9-12).

La questione è dunque chiara nel- 1& sua sostanza. In questo campo, ogni cc vittoria » rischia di tramu- tarsi in una vittoria di Pirra. Le difformità di interessi fra i vari gruppi imperialistici non sono an- cora tali da gettare in secondo pia-

PO Je necessità comuni e lanciare il « si salvi chi puè> "· A tutti è in- fatti chiaro che, ogg1 più che mai, una crisi monetaria generale signi- ficherebbe una crisi del capitale, l'inizio di un movimento che ben presto diverrebbe incontrollabile e minerebbe tutto l'idilliaco mondo dei libero commercio e della paci- fica concorrenza svelando le for- ze che, sotto una simi!e veste « pa- cifica "• lottano fino all'ultimo re.

spiro.

Ma, dopo di aver delineato som- mariamente il quadro dei rapporti internazionali in cui si inserisce la svalutazione della sterlina, e dei contrasti da essa suscitati, torniamo

;ilJe isole britanniche.

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tunismo piccista, noi rispondiamo con nna esposizione chiara e pre.

cisa della storia del movimento co- munista e del su.o programma. Essi possono fare tutti gli sforzi possi- bili, ma non possono nascondere il iatto che, per Lenin e per tutti i veri comunisti, la strada che par•

terà ta classe operaia al socialismo (' unica e iuternazionale. La latta del proletariato contro il sistema capitalistico si basa, per Lenin e p<'r noi, sull'esistenza del Partite Comunista. mondiale: i professori di marxismo elle dirigono il P.C.!. non JFissono ca ncellare dalle opere di Lenin questa semplice verità, nè, per quanti sforzi facciano, giustifi- care con le varole di Lenin la loro tLorra della « via 1tatrnna pacifica e democrat 1ca al soc ,alismo "· Essi trove,·anno sempre soritto a chiure letlere in Lenin che ia via J>er il S(,cialismo non puà essere né de- niucrat ica ni: pacif.cr1 ma bensi dittatoriale c violenta. in quanto la emancipuzione della classe proleta- ri<1 si puà realizzare sùlo attraverso la presa violenta del )JOfere pc,litico da parte della classe stessa, la di- struzwne deJlo stato borghese (de- 1nocratico " Ja,1l"ista che siaJ <' la sua sostituzione con mi r111ovo ap- parato st,ita/p rwolto cnntro la bor- ullcsiri: lo Sta10 della Dittatura pro- 1,-taria est.reil~fa dal Partito Comu- THsta, la qwûe dittat11ra, dice pro- JJrio LPnin. è u.n vorere t(Jtalit,:do, rc11ressiPo e terroristico, con cui, rmcara Engels. Ir, class1: operaia vittonosa pnn1 rli ouni d1ritto po- iitico e r12prime P terrorizza la vin- 11, class,· borghl:S(·. Turtr, no 1mplica

(ConiiHWL in :;esta pagina)

d g r,

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C. C<

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V

Continuità o inversione di rOtta?

Da qualche tempo gli organi d1 stampa del P.C.!. son impegnati i.n una vera e propria rampagna in- tesa a dimostrare che l'attuale po- litica del partitone ha le sue radi- ci nella tradizione del movimento comunista: in Lenin, in Marx. nel Partita del 1921, ecc.

Comincia Rmascita con un artico- lo di Giorgio Napolitano contra lo ,, i11fantilismo di sinistra », segue l'Linità con 1m editoriale dedicato aiie opere di Togliatti di recente 1,ubblicazione se ne parla alla Con.

ferenza O]Jeraicr di Tori110 ,,er boc- ta di Amendolci, il quale ricorda ai giùvani « im)Jazienti », vr1ntandose, ne, che un giorno anche il P.CJ.

seppe bC!tlersi con le anni alla ma·

no .•. ver la dijesa della patria. Tut-

1', q1~este tirate contra i « sinistri"

" per conquisrare al P.C.!. ,1na spe- rie d1 1.:eroimtà .. ril:oluzionaria ci ralleurano. perch~ sono indizio e sintomo che i nodi stanno L'enendo al petti11e e che la classe operaia, soprattutto neite sue ç,iovani lcve, commcin o r,flettere sui problemi della ri1:ol11zione e del partito rivo·

luzionario. Second,, 1! nostro mr;dt!-

.sto parf're, perô. la Jatica degli op- porr1m1sti del P.C.!. è destinata a

rn·elc1rsi sterile. 1/ ri~JOrtare la pc- litica attua/p df.'/ P.C.I. u Lenin e

alla tradizione del Comuni.mio rivo- luzionario puà andare come bar- zeiletla da raccontarsi nei salot/1, ma non servira certo a r1condurre a/l"u1:i/e le pecu,elle smarrite a s1- nistra. nè nd inqndire chc la classe n;r•raw nrrcJ1:i finalmente il sua partito di classe e la strada maP- sr ru della Rn:oluzione proletaria.

Ai tt->ntati1•1 disperati del!'oppor-

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