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DECRETO N Del 25/06/2015

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DECRETO N. 5337 Del 25/06/2015

Identificativo Atto n. 511

DIREZIONE GENERALE AMBIENTE, ENERGIA E SVILUPPO SOSTENIBILE

Oggetto

AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE (A.I.A.) RILASCIATA ALLA SOCIETÀ TECNOGARDEN SERVICE S.R.L CON SEDE LEGALE ED IMPIANTO IN VIA STRADA COMUNALE CASCINA CASIRAGHI N. 15 IN COMUNE DI VIMERCATE (MB), PER L’ATTIVITÀ ESISTENTE E “NON GIÀ SOGGETTA AD AIA” DI CUI AL PUNTO 5.3.B PUNTO I DELL’ALLEGATO VIII DEL D. LGS. 152/06.

L'atto si compone di ________ pagine di cui _______ pagine di allegati parte integrante

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IL DIRIGENTE DELLA U.O. VALUTAZIONE E AUTORIZZAZIONI AMBIENTALI VISTI:

• la L. 7 agosto 1990, n. 241, “Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi”;

• la L.r. 12 dicembre 2003, n. 26, “Disciplina dei servizi locali di interesse economico generale. Norme in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche”;

• la d.g.r. 16 aprile 2003, n. 7/12764, “Linee guida relative alla costruzione e all’esercizio degli impianti di produzione di compost. – Revoca della d.g.r. 16 luglio 1999, n. 44263”;

• il D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, “Norme in materia ambientale”;

• il Decreto Legislativo 29 aprile 2010, n. 75, "Riordino e revisione della disciplina in materia di fertilizzanti, a norma dell'articolo 13 della legge 7 luglio 2009, n. 88";

• il D. Lgs. 4 marzo 2014, n. 46, “Attuazione della direttiva 2010/75/UE relativa alle emissioni industriali (prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento)”;

• la d.g.r. 20 giugno 2014, n. 1990, “Approvazione del programma regionale di gestione dei rifiuti (P.R.G.R.) comprensivo di Piano Regionale delle Bonifiche (P.R.B.) e dei relativi documenti previsti dalla Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.); conseguente riordino degli atti amministrativi relativi alla pianificazione di rifiuti e bonifiche”;

• la Circolare regionale del 04/08/2014, n. 6, “Primi indirizzi sulle modalità applicative della disciplina in materia di A.I.A. recata dal Titolo III bis alla parte seconda del D. Lgs. 3 aprile 2006 n. 152 alla luce delle modifiche introdotte dal D. Lgs. 4/3/2014, n. 46”;

• la Circolare del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del 27/10/2014, n. 0022295 GAB, “Linee di indirizzo sulle modalità applicative della disciplina in materia di prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento, recata dal Titolo III- bis alla parte seconda del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152, alla luce delle modifiche introdotte dal decreto legislativo 4 marzo 2014, n. 46”;

• il Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del 13/11/2014, n. 272, “Decreto recante le modalità per la redazione della relazione di riferimento, di cui all’art. 5 comma 1, lettera vbis) del d.lgs 152/06”;

• la d.g.r. 14 novembre 2014, n. 2645, “Disposizioni relative al rilascio, ai sensi dell’art. 29 commi 2 e 3 del d. lgs. 46/2014, della prima autorizzazione integrata ambientale alle installazioni esistenti «non già soggette ad AIA»;

• la d.g.r. 18 febbraio 2015, n. 3151, “Definizione delle metodologie per la predisposizione e approvazione, ai sensi dei commi 11 bis e 11 ter dell’art. 29 decies del d.lgs. 152/06, del piano di ispezione ambientale presso le installazioni soggette ad autorizzazione integrata ambientale (A.I.A.) collocate in Regione Lombardia”;

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VISTI inoltre:

• la d.g.r. 19 Novembre 2004, n. 19461, “Nuove disposizioni in materia di garanzie finanziarie a carico dei soggetti autorizzati alla realizzazione di impianti ed all’esercizio delle inerenti operazioni di smaltimento e/o recupero di rifiuti, ai sensi del D. Lgs. 5 Febbraio 1997, n. 22 e successive modifiche ed integrazioni. Revoca parziale delle dd.g.r. nn. 45274/99, 48055/00 e 5964/01”;

• il d.d.g. 9 Marzo 2005, n. 3588, “Approvazione della circolare di “Precisazioni in merito all’applicazione della d.g.r. 19 Novembre 2004, n. 19461, avente per oggetto: “Nuove disposizioni in materia di garanzie finanziarie a carico dei soggetti autorizzati alla realizzazione di impianti ed all’esercizio delle inerenti operazioni di smaltimento e/o recupero di rifiuti, ai sensi del d. Lgs. 5 Febbraio 1997, n. 22 e successive modifiche ed integrazioni. Revoca parziale delle dd.g.r. nn. 45274/99, 48055/00 e 5964/01”;

VISTA l’istanza e la relativa documentazione tecnica, presentate ai sensi del Titolo III-bis del d.

lgs. 152/06 in data 05.09.2014, prot. reg.T1.2014.0039941, dalla Società TECNOGARDEN SERVICE S.R.L. con sede legale ed impianto in Via Strada Comunale Cascina Casiraghi n. 15 in Comune di Vimercate (MB), per l'ottenimento dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), per l’attività esistente e “non già soggetta ad AIA” di cui al punto 5.3.b I dell’Allegato VIII al medesimo decreto;

ATTESO che il procedimento amministrativo è stato avviato, ai sensi della l. 241/90, con nota n.

T1.2015.0011084 del 04/03/2015;

CONSIDERATO che Regione Lombardia, in qualità di Autorità Competente, ha adempiuto a quanto previsto dal c. 3 dell’art. 29-quater del D. Lgs. 152/06, al fine di garantire la partecipazione del pubblico al procedimento amministrativo, provvedendo alla pubblicazione sul proprio sito entro i 15 giorni dall’avvio del procedimento e comunque mantenendo i 30 giorni per poter eventualmente acquisire osservazioni;

VISTA la convocazione della seduta della conferenza dei servizi effettuata con nota prot.

T1.2015.0023276 del 11/05/2015;

VISTA la successiva nota n. T1.2015.0023947 del 13/05/2015 con la quale è stato trasmesso alla Ditta e agli Enti la bozza dell'Allegato Tecnico all'AIA da valutarsi in sede di Conferenza di servizi;

PRESO ATTO di quanto emerso nella Conferenza dei Servizi tenutasi nella seduta del 21/05/15:

“Nel corso della riunione sarà valutato l'Allegato Tecnico all'AIA (di seguito "AT") viene pertanto richiesto agli tutti Enti in indirizzo, per quanto di competenza, di esprimere le proprie osservazioni e il proprio parere in merito.

In particolare, si chiede alla Provincia e ai Comuni di voler evidenziare eventuali difformità/

inesattezze in merito alla verifica dei criteri localizzativi escludenti ai sensi dell'art.13, comma 5 del Programma Regionale di Gestione Rifiuti (PRGR), approvato con DGR n. 1990 del20/06/14, trasmessa dalla ditta con nota n. 3821 del 20/03/15 (in atti reg. n. T1.2015.0014889 del 23/03/15). A tal riguardo viene acquisito agli atti della Conferenza la nota del Comune di Burago di Molgora (nota del 20/05/15).

Vengono inoltre acquisiti i pareri positivi con prescrizioni del Consorzio Parco della Molgora

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(Prot. n. 248/15 del19/05/15) e di ATO MB (prot. n. 1609 del 20/05/15), una planimetria riportante le distanze tra l'impianto

Vengono letti e valutati i pareri sopra acquisiti, viene data lettura dell'allegato tecnico e si procede alla sua implementazione secondo le indicazioni della Conferenza.

Regione Lombardia : con proprio parere il Comune di Burago di Molgora evidenzia la presenza di alcune funzioni sensibili a una distanza superiore ai 500 metri non precisando però quale sia la distanza minima tra l'impianto e l'ambito residenziale del Comune anche se si può dedurre che sia inferiore a 500 m (e più precisamente 375 metri). Il comune segnala che sono pervenute “diverse segnalazioni di cattivi odori provenienti dalla zona dello stabilimento in oggetto” senza però fornire elementi utili a valutare l'origine delle molestie e quindi la necessità di interventi mitigativi.

Chiede al Comune di Vimercate e alla Provincia se ci sono state segnalazioni di molestie olfattive o di rumore in relazione alla verifica del rispetto dei criteri localizzativi individuati nelle NTA del Programma Regionale Gestione Rifiuti di cui alla dgr 1990/14 (art. 13, c. 5), trasmessa dall'azienda con nota n. 16/03/15 in atti reg. n. T1.2015.0013611 del 17/03/15. La Ditta ha dichiarato l'assenza di fattori escludenti fatta eccezione per il rispetto delle distanze dagli ambiti residenziali del Comune di Vimercate e Burago di Molgora. La ditta precisa però che sono già in atto tutte le misure gestionali applicabili atte a minimizzare l'impatto odorigeno/acustico delle attività svolte e che non ritiene siano necessarie/possibili ulteriori misure mitigative rispetto a quanto già attuato sulla base delle pregresse autorizzazione. La conferenza concorda pertanto che non siano al momento necessari ulteriori interventi mitigativi.

La Conferenza concorda sull'accoglimento delle prescrizioni e osservazioni contenute nel parere di ATO MB elencate ai numeri 7, 11, 12, 16, 19, 21 (con il solo riferimento al Gestore del Servizio Idrico Integrato). Non vengono accolte quelle ai numeri: 3 (perché il progetto presentato dalla soc. E.T. srl non è oggetto della procedura per il rilascio dell'AIA);18 (perché non si ritiene corretta la finalità di campionare un volume in accumulo, non rappresentativo dello scarico in atto); le rimanenti prescrizioni/osservazioni si ritiene siano, nel contenuto, già ricomprese nell'AT.

Ritiene, sulla base della documentazione presentata, di non poter accogliere la prescrizione nelle modalità indicate nel parere del Consorzio Parco della Molgora, ma verrà comunque prescritto all'Azienda un monitoraggio del corretto dimensionamento/ efficacia della canalina perimetrale per la raccolta dei percolati accertando l'adeguatezza della canalina durante eventi meteorici eccezionali e prevedendo opportuni interventi risolutivi nel caso si verificasse l'inadeguatezza del manufatto stesso.

Tecnogarden Service Srl: dichiara di rinunciare all'operazione D15/R13 in uscita fin oggi autorizzata per il CER 191212 e che nella stessa area gestirà rifiuti decadenti secondo la modalità del deposito temporaneo. Chiede inoltre venga autorizzata senza alcuna variazione della tipologia e quantità dei rifiuti in ingresso/uscita né del trattamento di recupero (R3) già autorizzato, la produzione di biomassa combustibile (cippato) quale EoW derivante dal medesimo ciclo di trattamento R3 già autorizzato.

Dichiara che i rifiuti ritirati saranno recuperati presso il proprio stabilimento entro 6 mesi dalla data di accettazione in impianto.

Dichiara che l'installazione non rientra nel campo di applicazione del D.lgs. 334/99. Si impegna

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a trasmettere entro 5 giorni le planimetrie da allegare all'AT con le modifiche concordate in sede di Conferenza (e indicate nel medesimo) in formato elettronico firmato digitalmente, unitamente alla rettifica delle planimetrie allegate all'istanza.

Provincia di Monza e Brianza : prende atto di quanto dichiarato dalla Ditta ed esprime parere favorevole alla richiesta di modifica con l'introduzione, nella linea di recupero (R3) già autorizzata. della produzione di biomassa combustibile (cippato). In merito al rilascio dell'AIA, sulla base di quanto emerso in sede di Conferenza. esprime parere favorevole condividendo le prescrizioni elencate nell'AT, fatta salva la verifica della correttezza delle planimentrie definitive che la ditta trasmetterà all'Autorità Competente.

ARPA Lombardia : apporta le modifiche all'AT secondo le indicazioni della Conferenza. Si riserva di verificare la prescrizione relativa alla verifica di conformità della biomassa combustibile per lotti non superiori a 500 m3.

Comune di Vimercate : comunica che dal 2012 non risultano segnalazioni di molestie olfattive significative e conferma la verifica dei criteri localizzativi, precisando le distanze dagli ambiti residenziali come indicato nella planimetria consegnata agli atti della Conferenza. Poiché risulta che l'impianto sia dotato di centralina meteorologica in situ, si propone di collegarla ad apposito sito internet sul quale siano disponibili in automatico le rilevazioni meteorologiche (particolarmente anemometriche).

Conclusioni:

La Conferenza esprime parere favorevole al rilascio dell'AIA ed approva l'allegato tecnico, con le modifiche valutate e concordate in sede odierna.”

ACQUISITE le planimetrie allegate al presente atto, rettificate e trasmesse da ultimo dalla Ditta in esito alla conferenza dei servizi, in atti reg. T12015.0033187 del 25/06/15;

DATO ATTO che le prescrizioni tecniche contenute nell’Allegato Tecnico al presente atto sono state individuate nel Bref Europeo di settore “Waste Treatment Industries” per la materia elencata al punto 5.1 del documento “Reference Document on Best Available Techniques for the Waste Treatments Industries – Final Draft” dell’agosto 2006;

DATO ATTO che la presente autorizzazione riporta altresì valori limite e prescrizioni stabiliti con provvedimenti assunti a suo tempo dalle autorità competenti, che dovranno essere rispettati fino ad avvenuto adeguamento alle nuove prescrizioni stabilite con il presente atto;

DATO ATTO che l’adeguamento del funzionamento dell’impianto in oggetto deve essere effettuato alle condizioni specificate nell’allegato tecnico del presente atto secondo le tempistiche riferite ai singoli interventi indicate e riassunte nel paragrafo E9 dell’Allegato Tecnico del presente provvedimento;

PRECISATO che il presente provvedimento sostituisce ad ogni effetto ogni altro visto, nulla osta, parere o autorizzazione in materia ambientale previsto dalle disposizioni di legge e dalle relative norme di attuazione, fatta salva la normativa emanata in attuazione della direttiva n.

96/82/CE (D. Lgs. 17 agosto 1999 n. 334 in materia di controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose) e le autorizzazioni ambientali previste dalla normativa di recepimento della direttiva 2003/87/CE, relativa al sistema per lo scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra;

RITENUTO per quanto sopra di rilasciare, ai sensi dell’art. 29-sexies del D. Lgs. 152/06, l’autorizzazione integrata ambientale oggetto dell’istanza sopra specificata, alle condizioni e

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con le prescrizioni di cui all’Allegato Tecnico, nonché della planimetria, predisposta in conformità al punto 4 della d.g.r. 10161/02, che costituiscono parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;

DATO ATTO che il richiedente ha provveduto al versamento degli oneri istruttori come previsto dalla d.g.r. 4326/12, e che di tale versamento è stata prodotta copia della ricevuta unitamente al foglio di calcolo, il cui saldo è stato trasmesso unitamente all'istanza di cui sopra;

FATTA SALVA ogni ulteriore verifica da parte di Regione Lombardia circa l’esattezza della tariffa versata;

DATO ATTO che l’art. 33 c. 3-bis del D. Lgs. 152/06 prevede che le spese occorrenti per effettuare i rilievi, gli accertamenti e i sopralluoghi necessari per l’istruttoria delle domande di autorizzazione integrata ambientale e per i successivi controlli sono a carico del gestore;

RICHIAMATI gli artt. 29-quater e 29-decies del D.lgs 152/06 che prevedono la messa a disposizione del pubblico sia dell’autorizzazione e di qualsiasi suo aggiornamento, sia del risultato del controllo delle emissioni, presso l'Autorità Competente individuata, per la presente autorizzazione, nell'Unità Organizzativa “Valutazione e Autorizzazioni Ambientali” della D.G.

Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile della Regione Lombardia e, per i successivi aggiornamenti, presso la Provincia di Monza e Brianza;

DATO ATTO che il presente provvedimento per la conclusione del procedimento di A.I.A. ha richiesto un termine effettivo di giorni 286 rispetto al termine di 150 giorni previsto dall’art. 29- nonies del D.Lgs 152/06, in considerazione della concomitanza di tutte le istanze ex art. 29 comma 2) del d.lgs. 46/14, e dell’opportunità di omogeneizzare le prescrizioni di carattere generale da inserire nella prima Autorizzazione Integrata Ambientale;

VISTO che il presente provvedimento rientra tra le competenze della U.O. individuate dalla dgr X/3566 del 14/05/2015 e dal decreto del segretario generale n. 7110 del 25 luglio 2013;

VISTA la l.r. 7 luglio 2008, n. 20, nonché tutti i provvedimenti organizzativi della X legislatura;

DECRETA

1. di rilasciare - ai sensi dell'art. 29-sexies del D.Lgs 152/06 - l’Autorizzazione Integrata Ambientale alla Società TECNOGARDEN SERVICE S.R.L. con sede legale ed impianto in Via Strada Comunale Cascina Casiraghi n. 15 in Comune di Vimercate (MB), per l’attività esistente e “non già soggetta ad AIA” di cui al punto 5.3.b I dell’Allegato VIII del medesimo decreto, con le modalità indicate nell’Allegato Tecnico, parte integrante e sostanziale del presente Atto;

2. di determinare in € 52.987,97 l'ammontare totale della fideiussione che la Ditta deve prestare a favore della Provincia di Monza e Brianza relativa alle voci riportate nella seguente tabella; le fideiussioni devono essere prestate ed accettate in conformità con quanto stabilito dalla d.g.r. n. 19461/2004. La fideiussione dovrà essere prestata per anni 10 più uno. La mancata presentazione ed accettazione delle suddette fideiussioni entro il termine di 90 giorni dalla data di comunicazione del presente provvedimento, ovvero la difformità delle stesse dall’allegato A alla d.g.r. n. 19461/04, comportano la revoca del provvedimento stesso, come previsto dalla d.g.r. sopra citata;

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Operazione Rifiuti Quantità Costi (Euro)

R13[1] NP 600 m 3 10.597,20

R3 NP 28.500 t/a 42.390,77

AMMONTARE TOTALE 52.987,97

[1] Per la messa in riserva si applicano le tariffe di cui al punto 1 della DGR 19461 del 19/11/04 nella misura del 10% in quanto l’Azienda ha dichiarato che i rifiuti vengono avviati al recupero entro 6 mesi dall’accettazione all’impianto. Qualora la Ditta non possa adempiere nell'avviare a recupero, entro 6 mesi, i rifiuti in ingresso sottoposti alla messa in riserva, dovrà effettuare apposita comunicazione alla Provincia di Monza e Brianza e prestare la garanzia senza riduzione.

Successivamente all’accettazione della nuova garanzia, la Provincia di Monza e Brianza provvederà a svincolare le garanzie finanziarie già prestate dalla ditta e sostituite da quelle prestate a fronte del presente atto;

3. di disporre che l’Azienda, contestualmente alla presentazione della fidejussione, dovrà informare l’Autorità competente di aver dato attuazione a quanto previsto nel presente decreto, ai sensi dell’art. 29-decies, comma 1, del D. Lgs. 152/06.

4. di disporre che il presente atto sia comunicato via posta elettronica certificata all’impresa, e che l’efficacia del medesimo decorra dalla notifica;

5. di precisare che la presente Autorizzazione Integrata Ambientale sarà soggetta a riesame periodico, con valenza di rinnovo, secondo le tempistiche di cui al comma 3 dell’art. 29-octies del D. Lgs. 152/06 e pertanto lo stesso dovrà essere effettuato:

• entro 4 anni dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea delle decisioni relative alle conclusioni sulle BAT riferite all'attività principale di un'installazione;

• quando siano trascorsi 10 anni dal rilascio della presente Autorizzazione Integrata Ambientale; in questa caso l’Azienda è tenuta a presentare domanda di riesame entro il termine indicato. Nel caso di inosservanza del predetto termine l’autorizzazione si intende scaduta;

6. che l’autorizzazione integrata ambientale rilasciata con il presente provvedimento sostituisce ad ogni effetto le autorizzazioni ambientali già rilasciate e riportate nell’Allegato Tecnico;

7. di comunicare il presente decreto alla Soc. TECNOGARDEN SERVICE S.R.L., alla Provincia di Monza e Brianza, al Comune di Vimercate (MB), all'Ufficio d'Ambito della Provincia di Monza e Brianza e ad ARPA Lombardia;

8. che l’Autorità Competente, avvalendosi di ARPA, effettuerà, con frequenza almeno triennale, controlli ordinari secondo quanto previsto dall’art. 29-decies del D. Lgs.

152/06 o secondo quanto definito dal Piano di Ispezione Ambientale Regionale,

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redatto in conformità al comma 11-bis del sopra citato articolo, secondo le modalità approvate con dgr n. 3151 del 18/02/15;

9. che l’Autorità Competente provvederà a mettere a disposizione del pubblico i dati di monitoraggio delle emissioni tramite gli uffici individuati ai sensi dell’art. 29-decies del D.

Lgs. 152/06;

10. di disporre la pubblicazione del presente decreto sul BURL e, comprensivo di allegato tecnico, sul portale web di Direzione, nonché di provvedere alla messa a disposizione al pubblico dei risultati del controllo delle emissioni tramite gli uffici individuati ai sensi del all’art. 29-decies, comma 8, del D. Lgs. 152/06;

11. di disporre la messa a disposizione del pubblico della presente Autorizzazione Integrata Ambientale presso la U.O. Valutazione e Autorizzazioni Ambientali della D.G. Ambiente Energia e Sviluppo Sostenibile di Regione Lombardia e presso i competenti uffici della Provincia di Monza e Brianza e comunali;

12. di dare atto che avverso il presente provvedimento potrà essere proposto ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionale nel termine di 60 giorni previsto dall’art. 29 del D.Lgs. 104/10, ovvero potrà essere proposto ricorso straordinario al Presidente della Repubblica nel termine di 120 giorni previsto dall’art. 9 del d.p.r. n.

1199/71.

Il Dirigente della U.O.

Valutazione e Autorizzazioni Ambientali Dott. DARIO SCIUNNACH

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Identificazione dell’installazione IPPC

Ragione sociale TECNOGARDENSERVICESRL

Sede Legale Cascina Casiraghi n. 15, Vimercate (MB) Sede Operativa Cascina Casiraghi n. 15, Vimercate (MB)

Tipo di impianto Esistente “non già soggetta ad A.I.A.” ai sensi dell’art. 5, comma 1, lett. i- quinquies, del D.Lgs. 152/2006

Codice e attività IPPC

5.3 b) Il recupero, o una combinazione di recupero e smaltimento, di rifiuti non pericolosi, con una capacità superiore a 75 Mg al giorno, che comportano il ricorso ad una o più delle seguenti attività ed escluse le attività di trattamento delle acque reflue urbane, disciplinate al par. 1.1 dell’All. 5 alla Parte Terza (D.lgs 3 aprile 2006 e s.m.i.):

1) trattamento biologico

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Sommario

A. QUADRO AMMINISTRATIVO - TERRITORIALE ... 4

A.1 Inquadramento dell’installazione e del suo stato autorizzativo ... 4

A.1.1 Inquadramento dell’installazione ... 4

A.1.2. Stato autorizzativo e autorizzazioni sostituite dall’AIA ... 6

B. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA’ DELL’INSTALLAZIONE IPPC ... 7

B.1 Descrizione delle operazioni svolte e dell’installazione ... 7

B.2 Materie prime ed ausiliarie ... 13

B.3 Risorse idriche ed energetiche ... 14

C.1 Emissioni in atmosfera sistemi di contenimento ... 16

C.2 Emissioni idriche e sistemi di contenimento/abbattimento ... 17

C.3 Emissioni sonore e sistemi di contenimento ... 18

C.4 Emissioni al suolo e sistemi di contenimento ... 19

C.5 Produzione Rifiuti ... 19

C.6 Bonifiche ... 20

C.7 Rischi di incidente rilevante ... 20

D.1 Applicazione delle MTD ... 21

D.2.2 Applicazione dei principi di prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento in atto e programmate ... 37

E.1 Aria ... 38

E.1.1 Emissioni odorigene ... 38

E.2 Acqua ... 39

E.2.1 Valori limite di emissione ... 39

E.2.2 Requisiti e modalità per il controllo ... 39

E.2.3 Prescrizioni impiantistiche ... 40

E.2.4 Prescrizioni generali ... 40

E.3 Rumore ... 41

E.3.1 Valori limite ... 41

E.3.2 Requisiti e modalità per il controllo ... 41

E.3.3 Prescrizioni generali ... 41

E.4 Suolo e acque sotterranee ... 42

E.5 Rifiuti ... 43

E.5.1 Requisiti e modalità per il controllo ... 43

E.5.2 Attività di gestione rifiuti autorizzata ... 43

E.5.3 Prescrizioni generali ... 47

E.6 Ulteriori prescrizioni ... 47

E.7 Monitoraggio e Controllo ... 47

E.8 Prevenzione e Gestione degli eventi emergenziali ... 48

E.9 Interventi sull’area alla cessazione dell’attività ... 48

E.10 Applicazione dei principi di prevenzione e riduzione integrata dell’inquinamento e relative tempistiche ... 50

F. PIANO DI MONITORAGGIO ... 51

F.1 Finalità del monitoraggio ... 51

F.2 Chi effettua il self-monitoring ... 51

F.3 PARAMETRI DA MONITORARE ... 51

F.3.1 Impiego di Sostanze ... 51

F.3.2 Recuperi di materia ... 51

F.3.3 Risorsa idrica ... 52

F.3.4 Risorsa energetica ... 52

(11)

F.3.5 Aria ... 52

F.3.6 Acqua ... 52

F.3.7 Suolo ... 53

F.3.8 Rumore ... 53

F.3.9 Rifiuti ... 53

F.4 Gestione dell’impianto ... 54

F.4.1 Individuazione e controllo sui punti critici ... 54

F.4.2 Aree di stoccaggio (vasche, serbatoi, etc.) ... 55

F.5 INDICATORI DI PRESTAZIONE ... 55

ALLEGATI ... 55

Riferimenti planimetrici in formato elettronico scala 1:200 ... 55

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A. QUADRO AMMINISTRATIVO - TERRITORIALE

A.1 Inquadramento dell’installazione e del suo stato autorizzativo A.1.1 Inquadramento dell’installazione

L'impianto di compostaggio Tecnogarden Service S.r.l. si colloca in comune di Vimercate, Provincia di Monza e Brianza. La localizzazione dell'impianto, in loc. Cascina Casiraghi n. 15 in Comune di Vimercate (MB) è individuata, con riferimento al suo cancello d’ingresso principale, dalle coordinate UTM WGS84: 529.099,21E - 5.049.954,53N.

L'impianto occupa una superficie di 14.330 m2, censita al NCTR del Comune di Vimercate al foglio n. 77, mappali 29 - 31 - 33 - 36 ed è di proprietà della società Tecnogarden Service Sr.l.

L’installazione ha un accesso diretto dalla Strada Provinciale Monza - Trezzo sull’Adda attraverso la strada Comunale Cascina Casiraghi. La stessa viabilità serve l’adiacente Isola Ecologica Comunale ed è attualmente percorsa dai mezzi pesanti che accedono sia all’impianto che all’Isola Ecologica.

L’installazione è allacciata all’acquedotto comunale ed al collettore fognario.

L’impianto di compostaggio di scarti verdi provenienti dalle operazioni di manutenzione di parchi e giardini è stato realizzato nel 1998 ed ha iniziato la propria attività nel marzo 1999.

Nell'ambito dell'area è presente un'attività non di proprietà di Tecnogarden Service, il cui spazio è ben delimitato rispetto al sedime di quest'ultimo. Si tratta dell'attività di recupero del legno di post- consumo in capo alla società Ecolegno Milano Est, che ha con Tecnogarden ingresso, pesa e uffici in comune, nonché la gestione delle acque (superfici scolanti e scarichi idrici).

L’installazione è interessata dalle seguenti attività:

N. ordine attività

IPPC

Codice

IPPC Attività IPPC

Capacità produttiva di progetto

Numero degli addetti Produzione Totali

1 5.3. b)

Il recupero, o una combinazione di recupero e smaltimento, di rifiuti non pericolosi, con una capacità superiore a 75 Mg al giorno, che comportano il ricorso ad una o più delle seguenti attività ed escluse le attività di trattamento delle acque reflue urbane,

disciplinate al par. 1.1 dell’All. 5 alla Parte Terza (D.lgs 3 aprile 2006 e s.m.i.):

I) trattamento biologico…

28.500 t/a 3 7*

(*) Nel conteggio sono comprese le persone adibite alle funzioni amministrative della società che ha sede a Vimercate ma gestisce anche impianti presenti in altri comuni.

Tabella 1 - Attività IPPC e NON IPPC

I dati dimensionali dell’insediamento industriale sono specificati nella tabella seguente:

Superficie totale m2

(*)

Superficie coperta m2

Superficie scoperta scolante impermeabilizzata

m2 (**)

Superficie interna a verde

m2

Anno costruzione

complesso

Ultimo amplia- mento

Data prevista cessazione

attività

14330 1.185 9.649 1.450 1998 - -

(*) Comprensiva delle aree di proprietà, esterne all’impianto (viabilità, parcheggi, aree verdi).

(**) Così come definita all’art.2, comma 1, lettera f) del Regolamento Regionale 24 marzo 2006, n. 4 recante la disciplina dello smaltimento delle acque di prima pioggia e di lavaggio delle aree esterne; l’impermeabilizzazione è realizzata in cemento o asfalto.

Tabella 2 – Condizione dimensionale dello stabilimento

(13)

Inquadramento geografico – territoriale del sito

L'impianto di compostaggio Tecnogarden Service S.r.l. si colloca in comune di Vimercate (MB), a meno di 100 m dal confine con il comune di Burago di Molgora (MB), a circa 85 metri a ovest del torrente Molgora e all’interno dell’omonimo parco locale di Interesse Sovracomunale (PLIS) riconosciuto con DGR 3/53703 del 26.06.1985.

Il territorio circostante l'impianto è caratterizzato verso est e a sud dalla presenza del torrente Molgora e, quindi, dalla presenza di una fascia verde di tamponamento, verso ovest dalla presenza di aree agricole con presenza di alcuni cascinali (il più vicino dei quali è la cascina Casiraghi, ubicata a circa 150 m a nord-ovest del sito) e verso nord da attività di servizio (piattaforma ecologica, confinante e, piscina comunale a circa 350 m di distanza verso nord).

L'abitato del comune di Burago di Molgora si colloca a circa 350 m a est, oltre l'asse idrico del torrente Molgora, mentre quello di Vimercate si colloca a circa 450 m a nord-ovest.

L'impianto insiste su di un’area individuata dal Piano di Governo del Territorio (approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 67 del 24 novembre 2010) del Comune di Vimercate come “Aree adibite a servizi ed impianti tecnologici "

Nel dettaglio i territori circostanti, compresi nel raggio di 500 m, hanno le destinazioni d’uso seguenti:

Destinazione d’uso dell’area Destinazioni d’uso principali Distanza minima dal perimetro del complesso

secondo il PGT vigente di Vimercate (DCC 67/2010) Rif. Tavola PR 2.2. del Piano delle Regole

As – Zone As per opere di urbanizzazione-attrezzature e

impianti di interesse generale

Area dell'impianto e zone confinanti verso nord

Parco della Molgora Area dell'impianto e zone confinanti V1 - Aree per il verde di

connessione Confinante a sud e a est Area non soggetta a pianificazione

urbanistica (area in corso di

caratterizzazione e bonifica) 150 m a sud E2 - Aree per la coltivazione

agricola dei suoli 90 m a est

Tracciato pedemontana, opere

connesse e viabilità di progetto 100 m a ovest-nord-ovest V2 - Aree boschive 70 m a sud; 90 m a est Preesistenze in ambiti agricoli 240 m nord-ovest Ambito di trasformazione (Vimercate

Sud-Sp2) 250 m a nord-ovest

Zone di completamento produttivo -

(D1 e D2) 360 m a ovest,sud-ovest

Cascina storica 330 m a sud-ovest

secondo il PGT vigente di Burago Molgora (DCC 67/2012)

Rif. Tavola V.D 1.01 del Piano delle Regole

Zona F1a - aree interne al Parco Molgora

90 m a Est e sud-Est (Confine con il comune di Burago)

Zona F1b - di protezione e

completamento del Parco 130 m a Est-Sud Est Zona D - insediamenti industriali

(D1-D2) 190 m a Sud e 450 m a nord-est Cimitero e Fascia di rispetto

cimiteriale 340 m a sud-est

Zona F2a - are per attrezzature a servizio della viabilità per impianti e

servizi generali 350 e 370 m a nord-est Ambiti di trasformazione 430 a nord-est Tabella 3 – Destinazioni d’uso nel raggio di 500 m

(14)

Il comune di Vimercate in cui è insediata l’installazione Tecnogarden Service S.r.l., ai sensi della D.G.R. IX/2605 del 30.11.2011, è inserita nella porzione di territorio regionale classificato come

“Agglomerato di Milano”.

Verifica presenza criteri localizzativi escludenti ai sensi dell’ art. 13, comma 5 del Programma Regionale di Gestione Rifiuti (PRGR), approvato con DGR n. 1990 del 20/06/14.

Con riferimento a quanto previsto dall’ art. 13, comma 5 del Programma Regionale di Gestione Rifiuti (PRGR), approvato con DGR n. 1990 del 20/06/14 ritenendo che il rilascio della presente AIA sia del tutto assimilabile ad una procedura di rinnovo del titolo autorizzativo, è stato chiesto alla Ditta verifica puntuale di eventuali criteri localizzativi escludenti di cui al Programma medesimo, trasmessa dalla medesima con nota n. 16/03/15 in atti reg. n. T1.2015.0013611 del 17/03/15.

La Ditta ha dichiarato la presenza dei soli fattori escludenti relativi alla distanza (500m) dell’installazione IPPC dagli ambiti residenziali dei comuni di Vimercate e di Burago Molgora e da alcune funzioni sensibili (500m).

La ditta precisa però che sono già in atto tutte le misure gestionali applicabili atte a minimizzare l’impatto odorigeno/acustico delle attività svolte e che non ritiene siano necessarie/possibili ulteriori misure mitigative rispetto a quanto già attuato sulla base delle pregresse autorizzazioni.

In Conferenza di Servizi il Comune di Vimercate ha comunicato che non risultano dal 2012 segnalazioni significative di molestie odorigene.

Il Comune di Burago di Molgora ha segnalato “che sono pervenute diverse segnalazioni di cattivi odori provenienti dalla zona dello stabilimento in oggetto” senza fornire ulteriori elementi utili alla valutazione della necessità di ulteriori interventi mitigativi.

A.1.2. Stato autorizzativo e autorizzazioni sostituite dall’AIA

La tabella seguente riassume lo stato autorizzativo dell’impianto in esame.

Settore Norme di riferimento

Ente competente

Numero autorizzazion

e

Data di

emissione Scadenza

N. ordine attività IPPC

e non

Note Sost.

da AIA

ARIA D.Lgs.152/06 Provincia di Monza e

Brianza 873 21/03/2013 20/03/2028

Intero complesso Attività IPPC

1

Relativo alle emissioni diffuse.

Non sono presenti emissioni

convogliate SI

ACQUA

Scarichi D.Lgs.152/06 Comune di Vimercate 4 19/04/2010 19/04/2014(*)

Intero complesso Attività IPPC

1

Scarico acque reflue di tipo industriale, meteoriche e domestiche in fognatura

comunale.

SI

RIFIUTI D.Lgs.152/06 Provincia di Monza e

Brianza 356 15/7/2011 29/7/2019

Intero complesso Attività IPPC

1

Rinnovo dell'aut. D.D.

302/2006 del 24/7/2006 rilasciata dalla Provincia di Milano per l'esercizio delle operazioni di messa in riserva

(R13), recupero (R3) e deposito preliminare (D15) di rifiuti speciali non pericolosi e urbani non pericolosi (materiali

di scarto dalla vagliatura) finalizzato alla produzione di

compost

SI

PAESAGGISTICA Dlgs 42/04 Provincia di

Milano 10 16/01/2006 - Palazzina

uffici attività IPPC 1

Per la realizzazione della palazzina degli uffici

dell'impianto NO

PAESAGGISTICA Dlgs 42/04 Provincia di

Milano 2 14/09/2007 - Palazzina

uffici attività IPPC 1

Per la realizzazione di sopralzo della palazzina uffici

dell'impianto NO

PREVENZIONE

INCENDI D.P.R.151/11 Comando Provinciale

VVFF Milano 347211 01/08/2013 01/08/2018 Intero

complesso Certificato di Prevenzione

Incendi NO

(*) : istanza di rinnovo presentata prima della scadenza dell’atto

Tabella 4 – Stato autorizzativo

(15)

B. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA’ DELL’INSTALLAZIONE IPPC B.1 Descrizione delle operazioni svolte e dell’installazione

Nell’installazione sono effettuate operazioni di messa in riserva (R13) e trattamento/recupero (R3) di rifiuti urbani e speciali non pericolosi.

Il processo di recupero previsto è quello del compostaggio della frazione organica, da cui deriva anche una biomassa combustibile da avviare al recupero energetico.

I quantitativi autorizzati per le varie operazioni sono quelli riportati nella seguente tabella.

Operazioni autorizzate

Quantità autorizzata di stoccaggio

Capacità autorizzata

di trattamento Stato fisico Modalità di stoccaggio

m3 t t/g t/a

R13 600 198 - - solido sfuso interno capannone

R3 - - 95 28.500 solido -

Tabella 5 – operazioni e quantitativi autorizzati

I rifiuti autorizzati al conferimento all'installazione per l’effettuazione delle operazioni R13 ed R3 sono quelli riportati nella seguente tabella

CER DESCRIZIONE R13 R3

020103 scarti di tessuti vegetali X X

030101 Scarti di corteccia di sughero X X

030105 Limitatamente a segatura, trucioli, residui di taglio del legno X X

150103 Imballaggi di legno X X

200138 Limitatamente a legno vergine non trattati X X

200201 Rifiuti biodegradabili provenienti da parchi e giardini X X Tabella 6 – Caratteristiche rifiuti in ingresso al trattamento

I flussi di rifiuti conferiti all’impianto nel triennio 2012-2014 sono risultati essere i seguenti

CER DESCRIZIONE anno 2012

t/a

anno 2013 t/a

anno 2014 t/a

020103 scarti di tessuti vegetali 439,950 1.347,340 79,42

030105

segatura, trucioli, residui di taglio, legno, pannelli di truciolare e piallacci diversi da quelli di cui alla voce 03

01 04 110,200 -

150103 imballaggi in legno 356,730 55,910 325,72

200138 legno, diverso da quello di cui alla voce 20 01 37 39,560 -

200201 rifiuti biodegradabili 21.532,065 25.839,460 26246,24

TOTALE 22.478,505 27.242,710 26.651,38 Tabella 7 – Flussi di rifiuti conferiti all’impianto nel triennio 2012-2014

L'installazione risulta suddivisa nelle seguenti aree funzionali:

1. Area A - zona di stoccaggio verde (coperta): messa in riserva (R13) dei materiali vegetali ligneo-cellulosici in fabbricato mantenuto in depressione, con pavimentazione impermeabile di 284,60 m2 e dotato di opere di contenimento e raccolta dei percolati.

2. Area B - zona compostaggio: R3, zona di biossidazione accelerata effettuata su platea impermeabilizzata e dotata di opere di contenimento e raccolta dei percolati;

3. Area C - zona compostaggio: R3, fase di seconda maturazione sottoposta ad insufflazione di aria ed effettuata su platea impermeabilizzata e dotata di opere di contenimento e raccolta dei percolati;

4. Area D - zona compostaggio: R3 area di lavorazione di prima e seconda vagliatura;

(16)

5. Area E deposito ammendanti su platea impermeabilizzata e dotata di opere di contenimento e raccolta dei percolati;

6. Area F deposito di legno vergine (acquistato come materia prima) su platea impermeabilizzata e dotata di opere di contenimento e raccolta dei percolati.

7. Area G deposito temporaneo rifiuti prodotti su platea impermeabilizzata con raccolta acque di prima e seconda pioggia

8. Area H deposito biomassa combustibile EOW su platea impermeabilizzata e dotata di opere di contenimento e raccolta dei percolati

Nelle ultime due aree non avvengono operazioni di gestione rifiuti Ciclo produttivo

La seguente figura riporta lo schema di processo con le varie operazioni di trattamento, le quantità trattate ed i relativi volumi

(17)

Figura 1: Schema del processo produttivo

Sinteticamente il processo produttivo può essere diviso nelle seguenti sezioni:

• Ricezione, triturazione e vagliatura dei rifiuti in ingresso;

• Biostabilizzazione

• Maturazione

• Raffinazione dei prodotti venduti

INGRESSO SCARTI VERDI Rifiuto tal

28.500 t 85.710 m3

TRITURAZION Rifiuto tal 30.000 t 90.000 m3

BIOSTABILIZZAZIONE Rifiuto

30.00 t 90.000 m3

MATURAZIONE Frazione 0 - 40 mm 13.500 t 22.500 m3

VAGLIATURA 15 mm Frazione 0 - 40 mm 10.800 t 17.400 m3 VAGLIATURA 40 mm Rifiuto

22.500 t 37.500 m3

Ammendante compostato verde 9.300 t 14.300 m3

BIOMASSA COMBUSTIBILE Frazione >40 mm

9.000 t 30.000 m3

SOPRAVVAGLIO (LEGNO) - RICIRCOLO Frazione 15 - 30 mm 1.500 t 4.290 m3

Perdite di

H2O e

Perdite di H2O e CO

(18)

Ricezione, triturazione e vagliatura dei rifiuti in ingresso

I rifiuti in ingresso vengono pesati ed accettati nella zona di ingresso dell’impianto; vengono quindi scaricati all’interno del fabbricato di prima lavorazione del materiale in ingresso dove sono miscelati con i sovvalli di vagliatura.

I materiali scaricati nel fabbricato ed accumulati con la pala gommata vengono alimentati al gruppo trituratore a mezzo della stessa pala gommata.

Lo stoccaggio massimo previsto per i rifiuti in ingresso è di 600 m3, pari a 2 giorni di permanenza di materiale tal quale.

Quotidianamente i materiali miscelati vengono triturati con un trituratore mobile e avviati, con ausilio di pala gommata, al compostaggio nelle trincee per la trasformazione bio-ossidativa accelerata.

L’impianto di aspirazione installato all’interno del fabbricato prevede un aspiratore da 14.000 m3/h che aspira l’aria interna del capannone da una linea di tubazioni centrale e posta a soffitto;

l’aspiratore assicura 2 ricambi/ora di aria mentre l’aria di ricambio entra nel fabbricato dalle numerose aperture a dai portoni di ingresso che verranno tenuti aperti.

L’aria aspirata viene inviata all’impianto di insufflazione a mezzo di una condotta aerea che corre sulle trincee di bio-ossidazione accelerata.

Biostabilizzazione

Il materiale triturato, posto in trincea insufflata su di uno spessore di 2,5 metri, subisce una prima fase di trasformazione che si completa nel giro di 18 giorni; il materiale ha subito la fase termofila (3 giorni a 55 °C), ha trasformato tutte le sostanze erbacee in composti più poveri di energia biologica ed ha perso una gran quantità di acqua. Può quindi essere vagliato, con vaglio mobile a dischi, a 40 mm, al fine di separare la frazione legnosa che è rimasta nel materiale; la separazione è particolarmente efficiente grazie alla parziale disidratazione del materiale ed il legno che ne risulta, a pezzatura controllata entro i 40 ed i 70 mm, costituisce la biomassa combustibile.

Ogni trincea è realizzata con una pavimentazione in calcestruzzo solcata da tubazioni che affiorano sul piano calpestabile con degli ugelli conici; i tubi insufflatori interrati hanno un diametro di mm 160 e sono 4 per trincea; il diametro del foro dell’ugello insufflatore varia da 8 a 16 mm lungo il tubo insufflatore al fine di omogeneizzare l’alimentazione dell’aria a tutto il materiale.

La pavimentazione è stata realizzata con la pendenza in direzione Ovest-Est mantenendo quindi la viabilità in testa alle trincee pulita e non sotto il carico di deflusso delle acque meteoriche. Alla base del muro di fondo della trincea sono predisposte 2 grosse aperture per lo scarico di eventuali percolati ed acque meteoriche; queste sono collettate con una tubazione di diametro 200 mm al sistema di raccolta dei percolati

I tubi insufflatori posti sotto la pavimentazione della trincea sono serviti sia a monte che a valle da un sifone di raccolta dei percolati che si potrebbero accumulare nella tubazione stessa.

Sono stati realizzati un pozzetto sifonato per coppia di trincee, posto in testa alle stesse, e un pozzetto sifonato per ogni ventilatore in corrispondenza della condotta che distribuisce l’aria dal ventilatore ai 4 tubi insufflatori per trincea; tutti i pozzetti sono collettati con il sistema di recupero dei percolati.

Per ciò che riguarda le strutture in rilevato, le pareti delle trincee sono realizzate in calcestruzzo armato in opera; sulla sommità delle murature, alte 2,5 m sono fissate delle piastre in ferro zincato larghe 800 mm circa sulle quali sono presenti i ganci di fissaggio dei teli. Il telo deve assicurare principalmente la condensa del vapore acqueo espulso con l’aria insufflata nel materiale posto in compostaggio.

Ogni trincea è servita da un ventilatore da 5.000 Nm3/h con funzionamento discontinuo con contemporaneità di 3 corsie su 6; l’aria aspirata dai ventilatori ed insufflata nelle trincee proviene dall’aspiratore in funzione presso il capannone di ricezione e prima lavorazione rifiuti.

Il controllo di funzionamento dei ventilatori viene effettuato su base temporale ed utilizza la misurazione della temperatura, rilevata con una sonda PT100 per trincea, come controllo di processo.

(19)

Il carico nelle trincee del materiale da compostare viene effettuato con la pala gommata che effettua la triturazione e vagliatura nel capannone di ricezione; il materiale caduto a terra dai nastri trasportatori delle macchine di triturazione e vagliatura viene immediatamente trasferito alla trincea di bio-ossidazione.

Ogni trincea viene caricata indicativamente con i rifiuti ricevuti e triturati ogni 3 giorni. Il sistema di insufflazione ad ugelli conici consente di somministrare aria al materiale posto in trincea anche se la stessa non è completata; il rifiuti ricevuti vengono pertanto lavorati con continuità quotidiana ed avviati immediatamente al processo di trasformazione.

Prima vagliatura

La prima vagliatura è effettuata nella porzione di piazzale compresa fra le trincee di bio- ossidazione e la platea insufflata di maturazione.

Come descritto in precedenza, in questa zona, il materiale proveniente dalle trincee di prima trasformazione viene vagliato, con vaglio mobile a dischi a 40 mm, al fine di separare la frazione legnosa che costituisce la biomassa combustibile (EOW) che risponde ai requisiti dell'allegato X (Parte II, sezione 4) della Parte V sezione 4 del Dlgs 152/2006 e della Norma UNI EN 17225-4 del luglio 2014.

Maturazione

La frazione passante proveniente dalla vagliatura è costituita da un materiale omogeneo e parzialmente stabilizzato che può proseguire il processo di bio-stabilizzazione (maturazione) nell’area platea di seconda insufflazione. Disposto in platea di altezza massima di m 3 su di una superficie di 2.142 m2 insufflati, il materiale procede nel processo bio-ossidativo e la sostanza organica consuma quantità decrescenti di ossigeno.

La platea di seconda maturazione è una porzione del piazzale esistente attrezzata con un impianto di insufflazione. È organizzata in otto sezioni larghe m 5.40 ognuna servita da 3 tubazioni di distribuzione dell’aria annegate nella pavimentazione; le tubazioni affiorano sulla pavimentazione con degli ugelli conici realizzati in materiale plastico.

Ogni sezione è servita da un ventilatore da 3.000 Nm3/h che alimenta le 3 linee di distribuzione dell’aria; il ventilatore è servito da un pozzetto sempre pieno che raccoglie le acque di percolamento per poi conferirle alla vasca dei percolati.

Il controllo di funzionamento dei ventilatori viene realizzato a mezzo di un timer che alterna cicli di insufflazione a cicli a ventilatore spento; ogni sezione è dotata poi di una sonda di misura della temperatura PT100 che interviene mantenendo l’insufflazione continua in caso di temperatura eccessiva e la interrompe in caso di temperature troppo basse.

Operativamente, il materiale proveniente dalla vagliatura delle trincee viene caricato man mano nelle diverse sezioni della platea di maturazione; completate le otto sezioni, viene scaricata la più vecchia che può quindi ricevere il nuovo materiale da maturare.

Occorrono circa 10 giorni per caricare una sezione in maturazione; ciò dipende anche dal risultato delle operazioni di vagliatura in funzione della tipologia di scarti verdi trattati. La maturazione dura comunque oltre 72 giorni; la pala gommata può quindi trasferire il compost grezzo all’area antistante di seconda vagliatura.

Seconda vagliatura

La seconda vagliatura è finalizzata alla raffinazione finale.

Le temperature del materiale si abbassano ed il compost grezzo può quindi essere scaricato dalla platea insufflata e disposto in cumulo nell’area di seconda vagliatura del compost semilavorato;

viene quindi vagliato, con vaglio mobile a tamburo rotante a 10 o 15 mm a seconda della richiesta di mercato.

Tutte le movimentazioni e lavorazioni vengono effettuate a mezzo di pala gommata e con vagli mobili.

(20)

Il compost raffinato, denominato “ammendante compostato verde” viene sottoposto a caratterizzazione analitica per verificare che sia conforme a quanto previsto al punto “2.

Ammendanti” voce “N. 4. Ammendante compostato verde” dell’Allegato 2 al D.Lgs. 29 aprile 2010, n. 75 “Riordino e revisione della disciplina in materia di fertilizzanti, a norma dell’art. 13 della legge 7 luglio 2009, n. 88” e stoccato nel deposito ammendanti dove potrà essere miscelato con sabbia e/o torba e successivamente commercializzato sfuso; la frazione di sovvallo risultante dalla vagliatura viene ricircolata in testa all’impianto e trasferita all’area di stoccaggio.

Area deposito legno vergine acquistato come materia prima

In quest'area viene depositato legno vergine proveniente dalle manutenzioni forestali che per essere idoneo alla commercializzazione potrebbe essere soggetto a riduzione volumetrica tramite triturazione con mulino a martelli fissi e griglia

Materiali che hanno cessato la qualifica di rifiuto(EOW) I prodotti in uscita dall'impianto sono:

 Il legno che può essere impiegato come biomassa combustibile, se rispondente ai requisiti di cui sopra;

 ammendante compostato verde, sottoposto a caratterizzazione analitica per verificare la conformità al D.Lgs. 29 aprile 2010, n. 75.

Le quantità media annua di prodotto ottenuto, sulla base della potenzialità massima di impianto, sono riportate nella tabella successiva

Prodotto Frazione Quantità (t) Quantità (m3) % in peso rispetto ai rifiuti in ingresso Biomassa

combustibile >40 mm 9.000 30.000 32%

Ammendante

compostato verde 0-15 mm 9.300 14.300 33%

Totale 65%

Tabella 8 – Materie prime in uscita dall'impianto

Impianti, mezzi e attrezzature impiegati nella lavorazione dei rifiuti

Le attrezzature ed i macchinari impiegati per la produzione, a parte gli impianti fissi di aspirazione ed insufflazione su descritti, sono :

 macchine di movimentazione: pale gommate varie

 trituratore primario: trituratore a coclee controrotanti e griglia. Questo tipo di trituratore consente una grande produttività in quanto libera velocemente le frazioni fini mentre tritura quelle grossolane con l’azione di attrito e taglio delle coclee controrotanti. La griglia ordinariamente utilizzata ha fori quadri 300*300 mm attraverso i quali possono passare frammenti legnosi anche molto grossi.

 vaglio grossolano: vaglio a dischi con sezione luci passanti 30*70 mm. È costituito da una tavola di dimensioni 1000*5000 mm composta da 32 alberi orizzontali paralleli sui quali sono montati dei dischi esagonali opportunamente distanziati. Questa macchina consente di separare molto bene materiali umidi ed oblunghi in quanto la rotazione dei dischi fa flottare il materiale disgregandolo e liberando le frazioni fini. Rispetto al vaglio rotante ha il vantaggio che le ramaglie non si attorcigliano con i materiali fini e non tendono a cadere di testa nei fori del tamburo rotante;

 Vaglio fine: vaglio rotante. La macchina è dotata di tamburo rotante lungo 5 m ed 1.8 m di diametro; il tamburo è facilmente sostituibile al fine di attrezzare il vaglio con le maglie con fori a luce passante necessarie in funzione del materiale da vagliare.

(21)

Sotto il profilo operativo le ore totali di lavoro delle macchine di movimentazione sono circa 3.500 di cui 450 effettuate all’interno del fabbricato di prima lavorazione; è previsto quindi di impiegare 3 mezzi di movimentazione (pale gommate o caricatore con pinza a polipo idraulico gommato) con i relativi operatori.

Le macchine utilizzate sono sintetizzate nella tabella seguente:

 1 escavatore;

 2 vagli (amovibili);

 2 trituratori veloci (amovibili);

 1 trituratore (amovibile);

 2 pale gommate.

B.2 Materie prime ed ausiliarie

Le materie prime in ingresso all'impianto sono:

 I rifiuti conferiti da terzi e avviati alle operazioni di recupero (Vedi Tabella 6)

 legno vergine (non-rifiuto) proveniente da manutenzioni forestali I consumi di materie ausiliarie consistono essenzialmente in:

 gasolio per il funzionamento di macchine operatrici e attrezzature (mezzi d’opera, trituratori);

 gas propano liquido ad uso riscaldamento, impiegato nella caldaia a servizio della palazzina uffici;

 liquidi d’officina, quali olio motore, olio idraulico impiegati nelle attività di manutenzione impianti e attrezzature;

Quantità, caratteristiche e modalità di stoccaggio delle principali materie ausiliarie impiegate dall’attività vengono specificate nella tabella seguente.

N. ordine

prodotto Materia Ausiliaria Indicazioni di pericolo

Stato fisico

Quantità annua

Modalità di stoccaggio e tipo di deposito e di confinamento*

1 Gasolio macchine operatrici

H226, H304, H315, H351,

H373, H411 liquido 122.000 litri Contenitore-distributore, in bacino di contenimento e sotto tettoia

2 Gas propano liquido - liquido 1537 mc Contenitore GPL

3 Olio motore tamoil

super diesel 15W40 - liquido 500 litri cisternetta all’interno di un container chiuso e depositati su un bacino di

contenimento 4 Olio idraulico tamoil

hydro 46 - liquido 120 litri Cisternetta all’interno di un container chiuso e depositati su un bacino di

contenimento

5 Olio idraulico fuchs 10w - liquido 80 litri fusti all’interno di un container chiuso e depositati su un bacino di contenimento 6 olio per riduttori FUCHS

TITAN 220 - liquido 80 litri fusti all’interno di un container chiuso e depositati su un bacino di contenimento

* in fusti (al coperto, all’aperto), serbatoio interrato (doppia parete, con vasca di contenimento), serbatoio fuori terra, vasche.

Tabella 09 – Caratteristiche materie prime

Presso l'impianto non sono impiegate materie prime soggette alle disposizioni di cui all’art. 275 del D.Lgs. 152/2006 (Emissioni di COV).

(22)

B.3 Risorse idriche ed energetiche Consumi idrici

Gli approvvigionamenti idrici all'impianto sono garantiti dall’allacciamento all’acquedotto.

L’acqua da acquedotto, oltre che per gli usi igienici, è impiegata in particolare nel lavaggio aree e attrezzature e per i processi produttivi di Ecolegno Milano est (attività esterna all'impianto IPPC), in particolare nelle operazioni di innaffiamento del cumulo di legno in stoccaggio preliminarmente alla triturazione.

I consumi idrici dell'installazione, comprensivi del consumo idrico per i processi produttivi della Ecolegno Milano est, con riferimento al 2014, sono sintetizzati nella tabella seguente:

Fonte

Prelievo annuo 2014 Uso produttivo

Usi domestici m3 Totale

m3 Processo

m3

Lavaggio aree m3

Acquedotto 340 242** 250 832

* bagnatura legno Ecolegno Milano est .

** dato stimato.

*** il consumo specifico è considerato con riferimento alle sole acque di lavaggio Tabella 10 – Approvvigionamenti idrici

Produzione di energia

Presso l’impianto è presente una caldaia a GPL per il riscaldamento dei locali adibiti a uffici e spogliatoi.

Nella seguente tabella sono riepilogate le principali caratteristiche tecniche e dati gestionali delle caldaia a gas metano utilizzata per il riscaldamento.

Caldaia per riscaldamento

Costruttore Beretta Caldaie

Modello 28CSI AR

Tipo di macchina CALDAIA

Tipo di impiego RISCALDAMENTO

Rendimento % 95

Tipologia combustibile GPL

Quantità annua combustibile 1537 MC

Energia termica – potenza impianto 30

Tabella 11 – Caratteristiche delle unità termiche di produzione energia

Consumi energetici

I consumi energetici dell’attività dell'impianto sono legati a:

 energia elettrica per funzionamento impianti e macchinari;

 gasolio per macchine operatrici;

 metano per riscaldamento locali

I dati di consumo 2014 e i relativi indicatori di consumo specifico per tonnellata di rifiuto in ingresso all'impianto sono riportati nella tabella che segue:

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