AZIENDA SANITARIA LOCALE ROMA B Polo Formativo Universitario e Professionale
“Luigi Patrizi”
Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso di Laurea in
INFERMIERISTICA
A.A. 2019/2020 2° anno II° semestre
Chirurgia Generale e Specialistica
Dott. Antonio DE LEO
SISTEMA DIGERENTE
• ESOFAGO
• STOMACO
• DUODENO
ESOFAGO
a natomia
ESOFAGO
anatomia
• lunghezza : 25-30 cm
• Inizio : a 15 cm da incisivi superiori
• Giunzione esofago-cardiale a 40 cm.
• Ultimi 3 cm endoaddominali
• Sfintere esofageo superiore
• Corpo esofageo
• Sfintere esofageo inferiore
L’Esofago ha il compito di trasferire gli alimenti Liquidi e solidi dalla bocca allo stomaco, un po’
per gravità, un po’ per l’intervento di onde
muscolari di contrazione e di rilasciamento
COORDINATE (ONDE PERISTALTICHE)
ESOFAGO
anatomia
• Quattro tonache: esterna, muscolare, sottomucosa e mucosa.
• Esofago distale: comunicazione tra sistema portale e sistema cavale
VARICI ESOFAGEE
• Esofago distale: vene nella lamina propria
• Cardias – stomaco: vene nella sottomucosa
ESOFAGO
a natomia
ESOFAGO
anatomia
Patologia esofago
• Affezioni congenite
• Lesioni traumatiche
• Discinesie
• Diverticoli
• Esofagiti
• Tumori
Indagini strumentali
• Radiografia con mezzo di contrasto ,
• Tomografia computerizzata (TC)
• Endoscopia,
• Ecoendoscopia
• Manometria
• pH-metria
• DISFAGIA,
• RIGURGITO,
• SCIALORREA,
• PIROSI,
• DOLORE TORACICO
Semeiotica clinica
DISFAGIA
• Difficoltà alla deglutizione ma anche arresto del bolo ad un determinato livello: cervicale, medio-toracico,
retroxifoideo.
• Può essere acuta o ingravescente.
• Può essere costante, prima ai solidi poi ai liquidi, oppure
paradossa più ai liquidi che ai solidi, oppure dolorosa o
odinofagia
RIGURGITO
Emissione all’esterno di alimenti masticati ma non digeriti perché non giunti allo
stomaco (VOMITO!!)
SCIALORREA
Esagerata secrezione salivare dovuta più che alla deglutizione
difficoltosa alla stimolazione
riflessa delle ghiandole salivari a partenza dalla zona stenotica
attraverso il nervo vago
PIROSI
sensazione molesta di bruciore alla regione epigastrica 4-5 ore dopo il pasto e che tende a risalire
verso lo sterno
Patologia esofago
• Affezioni congenite
• Lesioni traumatiche
• Discinesie
• Diverticoli
• Esofagiti
• Tumori
AFFEZIONI CONGENITE
Atresia con o senza Fistola tracheo-bronchiale
Patologia esofago
• Affezioni congenite
• Lesioni traumatiche
• Discinesie
• Diverticoli
• Esofagiti
• Tumori
LESIONI TRAUMATICHE
cause di perforazione
LESIONI TRAUMATICHE
ingestione di corpi estranei (c.e.)
• I bambini sotto i 2 aa tendono a mettere in bocca tutti gli oggetti che riescono ad afferrare
• Gli adulti ingeriscono accidentalmente ( o a scopo dimostrativo!) monete, bottoni, aghi, spilli, dentiere, lische di pesce, ossicini, cibo solido (bolo)
coltelli, forchette, pile, rasoi (Paz. Psicopatici),
• Sintomatologia: disfagia improvvisa, continua, associata a «fastidio», dispnea,
irrequietezza o esagerata agitazione, con la consapevolezza di un corpo estraneo impuntatosi in esofago
• Diagnosi: RX Diretta Addome
• Terapia: - Sedazione
- Esofagogastroduodenoscopia (estrazione del corpo estraneo)
• Monete fino a 3 cm diam, possono arrivare fino al retto; aghi o spille si possono fermare e
richiedere un intervento chirurgico per perforazione
LESIONI TRAUMATICHE
ingestione di corpi estranei (c.e.)
Patologia esofago
• Affezioni congenite
• Lesioni traumatiche
• Discinesie
• Diverticoli
• Esofagiti
• Tumori
DISCINESIE ESOFAGEE acalasia
• Dal greco fallimento o mancanza di rilasciamento
• E’ secondaria ad un mancato coordinamento tra le onde
peristaltiche del terzo inferiore dell’esofago, scarse o assenti, per alterazione del plesso di Auerbach, e il mancato rilasciamento del LES/cardias, (Malattia di Chagas).
• I cibi, specie i liquidi, si arrestano in questo segmento ( i solidi a volte passano per gravità (disfagia paradossa)
• Segue lo sfiancamento dell’esofago distale
( anche nelle neoplasie, ma non è regolare, concentrico)
DISCINESIE ESOFAGEE acalasia
• Triade: disfagia,rigurgito,calo ponderale
• Sintomi polmonari da aspirazione
• Risultato finale: megaesofago
• Maggior incidenza di cancro esofageo
ACALASIA
ACALASIA
- Terapia -
Patologia esofago
• Affezioni congenite
• Lesioni traumatiche
• Discinesie
• Diverticoli
• Esofagiti
• Tumori
DIVERTICOLI ESOFAGEI
• Faringoesofagei (da pulsione)
• Mediotoracici (da trazione)
• Epifrenici (da pulsione)
DIVERTICOLI ESOFAGEI
Diverticolo di Zenker
• Si tratta di una tasca formata da mucosa e sottomucosa esofagea che si ernia
attraverso la tonaca muscolare a livello di una zona di debolezza che esiste fra il
muscolo costrittore inferiore del faringe e il muscolo crico-faringeo
• Sesso maschile, anziani,età media 60 anni
• Disfagia, rigurgito, alito fetido
• Resezione diverticolo, miotomia superiore
DIVERTICOLO DI ZENKER
DIVERTICOLO EPIFRENICO
• Situato agli ultimi 10 cm esofago a dx
• Resezione diverticolo, miotomia, plastica
antireflusso
Patologia esofago
• Affezioni congenite
• Lesioni traumatiche
• Discinesie
• Diverticoli
• Esofagiti
• Tumori
ESOFAGITI
• DA CAUSTICI
• DA REFLUSSO GASTROESOFAGEO
ESOFAGITE DA CAUSTICI
• Ingestione accidentale o a scopo suicida
• Stabilire quantità e qualità del caustico
• Acidi: transito più veloce, necrosi coagulativa quindi più superficiale
• Alcali: aderiscono, transito più lento quindi maggior
tempo di contatto, necrosi colliquativa quindi più profonda,
maggior rischio di perforazione
ESOFAGITE DA CAUSTICI
• Stridore – raucedine – dispnea (edema glottide)
• Dolore toracico – addominale
• Enfisema mediastinico – Pnx – Peritonite
• Rx torace + Rx diretta addome
• Follow-up endoscopico (12-24 ore)
• NO sondino naso gastrico !!
• Antiacidi – antibiotici – cortisonici
• Intervento chirurgico precoce o a distanza
Lesioni da caustici
Valutazione iniziale in PS
1. Valutazione dei parametri vitali
• Valutare necessita di ICU 2. Analisi dei sintomi
• Dolore addominale o toracico
• Scialorrea
• Disfagia/odinofagia
• Stridore/dispnea
• Vomito
• Ematemesi
3. Rilievo di segno obiettivi
• Cavo orale
• Toraco-addominale
4. Identificazione del caustico
• Anamnesi
• Verifica etichetta
• Analisi pH su sostanza
• Contatto con Centro Anti Veleni 5. Caratteristiche ingestione
• Volontaria/accidentale
• Quantità
• Eventuale vomito
Esecuzione esami complementari
• Emocromo
• Laboratorio di routine
• EGA
• ECG
Esami strumentali
• Rx torace ed addome
• TC / esami con mdc (gastrografin)
EGDS (entro 12 ore)
• Valutazione estensione e gravità lesioni
• Classificazione endoscopica
di riferimento
ESOFAGITE DA CAUSTICI
• Gravità delle lesioni
I grado: iperemia mucosa;
II grado: ulcerazione transmucosa;
III grado: ulcerazione profonda con perforazione .
acute: perforazione
• Complicanze
croniche: stenosi
Lesioni da caustici
Grado Reperto endoscopico
0 Reperto normale, assenza di lesioni
1 Edema ed iperemia della mucosa
2a Erosioni, ulcerazioni superficiali, friabilità, vesciche, emorragie, membrane biancastre
2b Come 2a più ulcere profonde o circonferenziali
3a Piccole aree sparse con multiple ulcerazioni e aree di necrosi con discolorazione
marrone-nera o grigia 3b Necrosi estesa
ZARGAR 1991
Lesioni da caustici fisiopatologia acidi
NECROSI COAGULATIVA
• disidratazione e denaturazione proteine
• formazione di escare e coaguli
• necrosi per coagulazione
• BERSAGLI :parete gastrica, vie respiratorie (vapori lesivi)
• L’esofago e il duodeno possono essere risparmiati
• pH elevato esofago
• resistenza dell’epitelio squamoso al danno acido
• bassa viscosità delle sostanze acide (tempo di transito più rapido)
• spasmo antro-pilorico protegge duodeno
Lesioni da caustici fisiopatologia alcali
NECROSI COLLIQUATIVA
• saponificazione dei grassi
• solubilizzazione delle proteine
• Effetti
• necrosi per emulsione e rottura membrane cellulari
• edema e accorciamento del collageno > 48 ore !
• trombosi dei piccoli vasi
• possibilità di perforazione e gravi esiti cicatriziali
• BERSAGLIO :esofago
Lesioni da caustici acidi forti pH<2
• solforico, cloridrico
• (ac.muriatico), nitrico, fosforico, ossalico
• sono spesso impiegati come elementi di batterie, detergenti per WC e sanitari,
detergenti per metalli, antiruggine.
Lesioni da caustici basi forti pH>11
• idrossido di sodio (sodacaustica), idrossido
di potassio, idrossido di ammonio (detersivi
per lavastoviglie o per uso domestico)
Lesioni da caustici agenti ossidanti
• ipoclorito di sodio (candeggina), perossido
di idrogeno, permanganato di potassio
lesioni da caustici
SINTOMI/LESIONI LIEVI
• Terapia medica con PPI e alginati
• Dimissione
• Controllo programmato
SINTOMI LIEVI LESIONI MEDIE GB normali- no acidosi
• Osservazione clinica
• Ripete esami
• Ripete EGDS
SINTOMI GRAVI LESIONI MEDIE Leucocitosi- acidosi
• Chirurgia esplorativa
• Laparoscopia
• Mediastinoscopia
LESIONI SEVERE Perforazione in atto
o imminente
• Chirurgia resettiva
ESOFAGITI
• DA CAUSTICI
• DA REFLUSSO GASTROESOFAGEO
ESOFAGITE DA REFLUSSO
E’ la più frequente affezione esofagea
Fattori condizionanti l’insorgenza di RGE
ESOFAGITE DA REFLUSSO sintomatologia
• Pirosi: sintomo più frequente
• Dolore retrosternale: d.d. angina!
• Disfagia
• Disturbi respiratori
ESOFAGITE DA REFLUSSO diagnostica strumentale
• Endoscopia: prelievi istologici
• Manometria
• pH manometria 24 ore
• Rx esofago: valutazione stenosi
• Ecografia epatica
• Valutazione cardiologica
ESOFAGITE DA REFL USSO stadi e sintomatologia
• 1 edema ed iperemia della mucosa (pirosi dolore retrosternale irradiato al dorso
notturno)
• 2 ulcerazione della mucosa ( dolore continuo, disfagia, sanguinamento)
• 3 stenosi cicatriziale con dilatazione a
monte (disfagia continua, scialorrea,
rigurgito, dimagrimento)
ESOFAGITE
1 grado 2 grado
ESOFAGITE DA REFLUSSO complicanze
• Stenosi: 10%,cicatriziale
• Emorragia, perforazione: rare
• Esofago di Barrett: 5-10%, metaplasia
• Ulcera di barrett
• Disturbi respiratori: raucedine tosse asma
ESOFAGO DI BARRETT
ESOFAGITE DA REFLUSSO terapia medica
• Diminuzione del RGE
• Neutralizzazione del refluito
• Potenziamento detersione esofagea
• Protezione della mucosa esofagea
ESOFAGITE DA REFLUSSO terapia chirurgica
• giovane età (< 40 anni)
• intolleranza alla terapia medica protratta
• recidiva sintomatica e clinica precoce
• complicanze da reflusso (ulcere, stenosi, esofago di
Barrett).
ERNIA IATALE
ERNIA IATALE
Paucisintomatica
• ingombro epigastrico postprandiale
• “intrappolamento d’aria” dopo la deglutizione
• temporaneo impattamento del bolo a livello dell’esofago distale.
•Eruttazioni frequenti
SINTOMATICA
MRGE - ESOFAGITE
Patologia esofago
• Affezioni congenite
• Lesioni traumatiche
• Discinesie
• Diverticoli
• Esofagiti
• Tumori
Tumori esofago
• 1% di tutti i tumori
• carcinomi “epidermoidi” (90-95%).
• età avanzata
• 10-20 casi /100.000 abitanti /anno.
• Precancerosi, alcool, fumo
• Operabili : 30-40%
• Sopravvivenza a 5 anni : 16%
TUMORI ESOFAGO
sintomatologia
Tnm tumori esofago
Ca esofago
Ca esofago
TUMORI ESOFAGO terapia chirurgica
• resezione chirurgica curativa
• resezione chirurgica palliativa
• radio e chemioterapia
• intubazione
• elettroresezione palliativa con laser
• trattamenti combinati
SISTEMA DIGERENTE
• ESOFAGO
• STOMACO
• DUODENO
Il succo gastrico è una secrezione prodotta dalla mucosa interna
dello stomaco contenente muco, sali, acqua, enzimi digestivi (come ad
esempio la pepsina) e acido cloridrico, oltre al cosiddetto fattore intrinseco, che favorisce l'assorbimento
della vitamina B12.
Mediamente in un adulto la quantità
secreta è compresa fra 6 e 9 litri .
La composizioneesatta del succo dipende dalla differenza relativa di attività delle varie ghiandole gastriche che solitamente varia a seconda del tempo passato dall'ultimo pasto. La composizione elettrolitica è strettamente dipendente dalla velocità di secrezione: se aumenta la velocità la concentrazione di sodio diminuisce e quella di ioni idrogeno aumenta. La concentrazione del potassio è sempre superiore a quella plasmatica. Il succo gastrico è composto da diverse sostanze:
HCl: l'acido cloridrico è prodotto dalle cellule parietali dello stomaco ed è in grado di portare il pH del lume gastrico a valori compresi fra 1 e 2, la produzione in condizioni basali è compresa fra 1 e 5 mEq/h, ma può salire fino 10- 40 mEq/h in caso di aumentata attività. Le cellule parietali devono operare contro un gradiente molto elevato (essendo il pH una scala logaritmica portare protoni dallo spazio intracellulare avente pH di circa 7 a quello luminale che può essere di 1 significa avere una differenza di concentrazione anche di 1 milione ad 1) e sono quindi dotate di molti mitocondri e la loro attività è energeticamente molto dispendiosa. Il pH basso ha la funzione di rendere
l'ambiente inospitale per i macro e microrganismi, denaturare molte proteine e attivare il pepsinogeno in pepsina. Inoltre l'acido cloridrico favorisce l'assorbimento di calcio e ferro combinandosi con essi formando sali solubili.
HCO3−: il bicarbonato viene prodotto dalle cellule epiteliali e ha la funzione di neutralizzare l'alta acidità per rendere possibile la sopravvivenza delle cellule della parete dello stomaco, per svolgere la sua funzione viene intrappolato nel muco che riveste la superficie della parete.
Muco:è un colloide viscoso prodotto dalle cellule mucipare che protegge la mucosa gastrica dagli acidi digestivi intrappolando HCO3− al suo interno. Forma uno strato protettivo spesso circa 5-200 µm.
K+: nel succo gastrico è presente una concentrazione di potassio superiore a quella plasmatica ed è per questo motivo che si può avere ipokaliemia a seguito di vomito. La sua concentrazione è mantenuta alta per il funzionamento della H+,K+ ATPasi.
Pepsina: è un enzima proteolitico, viene secreto dalle cellule principali nella sua forma inattiva che si chiama pepsinogeno attivato dal pH acido. La pepsina necessita di un pH compreso fra 1,5 e 3,5 per agire in modo ottimale.
Digerisce circa il 20% del contenuto proteico, la sua azione favorisce i processi successivi ma non è fondamentale per la sopravvivenza.
Lipasi:è un enzima che idrolizza gli acidi grassi fino ad un massimo del 10% del contenuto, è particolarmente efficace nel rompere i trigliceridi a catena corta presenti nel latte, è quindi un enzima più importante nei bambini che negli adulti.
Fattore intrinseco: è una glicoproteina secreta dalle cellule parietali che si lega alla vitamina B12 formando cobalamina permettendone l'assorbimento nell'ileo. La sua mancanza causa anemia perniciosa. È quindi essenziale per la sopravvivenza.
Meccanismi di secrezione acida
L'anidride carbonica derivata dal metabolismo cellulare forma acido carbonico legandosi con l'acqua in una reazione catalizzata dall'anidrasi carbonica intracellulare (H2O + CO2 {\displaystyle \rightleftharpoons } \rightleftharpoons H2CO3 ) l'acido carbonico si dissocia poi spontaneamente formando bicarbonato e un protone (H2CO3 {\displaystyle \rightleftharpoons } \rightleftharpoons HCO3- + H+ ). Una H+/K+ ATPasi presente sulla membrana apicale trasferisce protoni nel lume scambiandoli per ioni potassio. Sulla membrana basolaterale è presente un antiporto Cl-/HCO3- che trasferisce molecole di bicarbonato fuori dalla cellula scambiandole per ioni cloro che entrano contro il loro gradiente elettrochimico, l'aumento di concentrazione del cloro intracitoplasmatico ne permette l'uscita nel lume attraverso canali anionici passivi posti sulla membrana apicale o anche attraverso un simporto con il potassio. Il risultato netto è quindi secrezione di HCl. A causa del bicarbonato che esce dalla membrana basolaterale il sangue venoso che ritorna dallo stomaco è più alcalino del sangue arterioso.
Controllo della secrezione acida[
Acetilcolina: I neuroni colinergici parasimpatici rilasciano acetilcolina che legandosi a recettori M3 delle cellule parietali stimola direttamente un aumento di secrezione acida. Anche le cellule enterocromaffino-simili sono attivate dall'aceticolina che stimola quindi la liberazione di istamina. Inoltre l'attivazione di meccanocettori presenti nella parete gastrica dovuta alla distensione dello stomaco provoca una liberazione di acetilcolina dovuta ad una
stimolazione di fibre parasimpatiche, questa stimolazione può arrivare a causare fino al 60% della secrezione gastrica (fase gastrica). Fino al 35% della secrezione gastrica può essere dovuta ad acetilcolina liberata in seguito a stimolazioni visive, olfattive, gustative e persino cognitive che provocano una stimolazione della corteccia cerebrale o dell'amigdala e l'ipotalamo che mandano segnali allo stomaco attraverso fibre efferenti i cui corpi cellulari si trovano nel nucleo dorsale del vago (fase cefalica e orale).
Gastrina: È un ormone rilasciato nel circolo sanguigno dalle cellule G dello stomaco che agisce quindi per via endocrina. Ha un effetto diretto sulle cellule parietali attraverso il recettore CCK2 e stimola le cellule enterocromaffino- simili a produrre istamina. Le cellule G possono essere stimolate dal GRP liberato da neuroni intrinseci della parete e da chemocettori della parete sensibili a fattori locali come la presenza di oligopeptidi.
Istamina: L'istamina prodotta dalle cellule enterocromaffino-simili agisce per via paracrina stimolando le cellule parietali attraverso recettori H2. L'istamina è il più importante fattore che stimola la secrezione acida.
Somatostatina:In risposta a pH basso le cellule D rilasciano somatostatina che ha un'azione inibitoria sulla secrezione di gastrina e quindi sulla secrezione acida.
Diversi ormoni intestinali contribuiscono a inibirela secrezione gastrica: la secretina prodotta dalle cellule S della mucosa del duodeno che inibisce il rilascio di gastrina, la colecistochinina e il GIP.
Il succo gastrico
è una secrezione prodotta dalla mucosa interna dellostomacocontenentemuco,sali,acqua,enzimidigestivi (come ad esempio lapepsina) eacido cloridrico, oltre al cosiddettofattore intrinseco, che favorisce l'assorbimento dellavitamina B12.Mediamente in un adulto la quantità secreta è compresa fra 6 e 9litri.
IlpHdel succo gastrico è molto basso, ma comunque variabile (da 1 a 2). Alcune categorie difarmaciquali gliinibitori di pompa protonica(esempioomeprazolo), gli antagonisti del recettore H2 (come laranitidina) e ilmisoprostolo, possono essere utilizzati al fine di innalzare il pH gastrico; in tal senso possono essere utilizzati nella terapia dellesindromi dispeptichequaligastritiemalattia da reflusso gastroesofageo.