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20 Mesotelioma pleurico 20

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Academic year: 2022

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20 Mesotelioma pleurico

(Esclusi i tumori metastatici alla pleura e i tumori del polmone che si sono estesi alle superfici pleuriche)

20

RIASSUNTO DELLE MODIFICHE

• L’AJCC ha adottato il sistema di stadiazione proposto dall’ International Mesothelioma Working Group (IMIG) nel 1995. Esso è basato su informazioni aggiornate riguardanti la relazione tra il tumore (T) e lo stato N da una parte e la sopravvivenza globale dall’altra. Tale sistema di stadiazione si applica esclusi- vamente ai tumori che originano nella pleura.

• Le categorie T sono state ridefinite.

• Le lesioni T1 sono state divise in T1a e T1b, con conseguente divisione dello stadio I in stadio IA e IB.

• T3 viene definito come tumore localmente avanzato ma potenzialmente reseca- bile.

• T4 viene definito come tumore localmente avanzato e tecnicamente non resecabile.

C38.4 Pleura NAS

INTRODUZIONE

I mesoteliomi maligni sono neoplasie relativamente rare che originano dal mesotelio che riveste la pleura, il pericardio e la cavità peritoneale. Costituiscono meno del 2% di tutti i tumori maligni. Il fattore di rischio principale è la pre- gressa esposizione all’asbesto, con un periodo di latenza per lo sviluppo della neoplasia di almeno 20 anni. Non esiste una correlazione chiaramente docu- mentata tra l’entità dell’esposizione e il rischio di successivo sviluppo della neo- plasia, anche se si ipotizza che il mesotelioma peritoneale si sviluppi in associazione con una più pesante esposizione all’asbesto. In passato i mesote- liomi pleurici sono stati considerati come tumori particolarmente aggressivi ma ciò probabilmente dipende dal fatto che la maggioranza di essi veniva diagno- sticata in stadio avanzato. Dati aggiornati indicano invece che il comportamento clinico e biologico dei mesoteliomi è variabile e che la maggioranza di essi è caratterizzata da una crescita piuttosto lenta.

Tutti i mesoteliomi sono fondamentalmente dei tumori epiteliali, ma la loro morfologia varia da un aspetto esclusivamente epiteliale ad un aspetto intera- mente sarcomatoide, o anche desmoplastico. Può essere molto difficile distin- guere l’aspetto istologico pleomorfo di un mesotelioma da quello di altre neoplasie, e ciò vale specialmente per i mesoteliomi epiteliali che possono asso- migliare fortemente all’adenocarcinoma metastatico. Come naturale conse- guenza la diagnosi istologica deve basarsi su una conferma immunoistochimica e/o ultrastrutturale.

Nel corso degli ultimi 30 anni sono stati proposti diversi sistemi di stadia-

zione del mesotelioma pleurico. Il primo, proposto dall’AJCC, fu immediata-

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mente accettato dalla International Union Against Cancer e pubblicato nella quinta edizione del Manuale AJCC per la stadiazione del cancro. Il sistema di stadiazione che viene qui descritto rispecchia quello proposto nel 1995 dall’In- ternational Mesothelioma Interest Group (IMIG) e si basa su dati aggiornati riguardanti la relazione tra i parametri T e N e la sopravvivenza globale. Sebbene già si disponga di diverse conferme della sua validità in campo chirurgico è pro- babile che tale sistema venga rivisto in futuro mano a mano che si renderanno disponibili nuovi dati raccolti su casistiche di pazienti più ampie. I mesoteliomi delle cavità peritoneale e pericardica sono rari e poco si prestano alla stadiazione con il sistema TNM.

ANATOMIA

Sede primaria. Il mesotelio copre la superficie esterna dei polmoni e la super- ficie interna della parete toracica e consta di un singolo strato di cellule appiat- tite e intimamente connesse tra loro.

Linfonodi regionali. I linfonodi regionali comprendono quelli dell’arteria mammaria interna, quelli intratoracici, gli scalenici e i sovraclaveari. La mappa delle stazioni linfonodali e la loro denominazione è identica a quella usata per il carcinoma del polmone. Il lettore è invitato a fare riferimento al Capitolo 19 e alla Figura 19.2 per una dettagliata lista e illustrazione dei linfonodi intrato- racici. Per la definizione del parametro pN, l’esame istologico di una linfade- nectomia mediastinica, o di qualsiasi campionamento linfonodale, dovrebbe includere i linfonodi regionali N1 e N2 dello stesso lato. I linfonodi controlate- rali e sovraclaveari possono eventualmente essere analizzati se viene svolta anche una mediastinoscopia o una linfadenectomia ad hoc.

Sedi di metastasi a distanza. Le sedi più frequenti di metastatizzazione a distanza sono il peritoneo, il cavo pleurico controlaterale e il polmone. I meso- teliomi pleurici maligni in fase avanzata hanno comunque la tendenza ad una vasta disseminazione metastatica in sedi poco comuni, come i linfonodi retro- peritoneali, l’encefalo o il rachide, oppure in organi come la tiroide o la prostata.

DEFINIZIONI DEL TNM

Sistema di stadiazione IMIG per il mesotelioma maligno pleurico diffuso

Tumore primitivo (T)

TX Tumore primitivo non definibile T0 Tumore primitivo non evidenziabile

T1 Tumore che coinvolge la pleura parietale omolaterale, con o senza coinvol- gimento della pleura viscerale

T1a Tumore che coinvolge la pleura parietale omolaterale (mediastinica, dia- frammatica); assenza di coinvolgimento della pleura viscerale (Figura 20.1) T1b Tumore che coinvolge la pleura parietale omolaterale (mediastinica, dia- frammatica) con focale coinvolgimento della pleura viscerale (Figura 20.1) T2 Tumore che coinvolge le superfici pleuriche omolaterali con almeno uno

dei seguenti dati (Figura 20.2):

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FIGURA 20.1. T1a (sinistra) è caratterizzato da assenza di coinvolgimento della pleura viscerale. T1b (destra) è caratterizzato da coinvolgimento della pleura parietale, con focale coinvolgimento della pleura viscerale.

FIGURA 20.2. T2 è caratterizzato da coinvolgimento di qualsiasi delle superfici pleuriche omolaterali con almeno uno dei seguenti dati: tumore confluente della pleura viscerale (incluso la fessura); invasione della muscolatura del diaframma (come illustrato); e/o invasione del parenchima polmonare (come illustrato).

Pleura viscerale Pleura parietale

Diaframma

Parenchima

polmonare

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• tumore confluente della pleura viscerale (inclusa la fessura)

• invasione del diaframma

• invasione del parenchima polmonare

T3

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Tumore che coinvolge qualsiasi delle superfici pleuriche omolaterali, con almeno uno dei seguenti dati (Figura 20.3):

• invasione della fascia endotoracica

• estensione nel tessuto adiposo mediastinico

• focolaio unico di tumore che invade i tessuti molli della parete toracica

• coinvolgimento non-transmurale del pericardio

T4

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Tumore che coinvolge qualsiasi delle superfici pleuriche omolaterali con almeno uno dei seguenti dati (Figura 20.4):

• invasione diffusa o multifocale dei tessuti molli della parete toracica

• qualsiasi coinvolgimento costale

• invasione del peritoneo attraverso il diaframma

• invasione di qualsiasi organo mediastinico

• estensione diretta alla pleura controlaterale

• invasione della colonna vertebrale

• estensione alla superficie interna del pericardio

• versamento pericardico con esame citologico positivo

• invasione del miocardio

• invasione del plesso brachiale

FIGURA 20.3. T3 è caratterizzato da coinvolgimento di qualsiasi superficie pleurica omolaterale, con almeno uno dei seguenti dati: invasione della fascia endotoracica, estensione nel tessuto adiposo mediastinico; focolaio unico di tumore che invade i tessuti molli della parete toracica (come illustrato); e/o coinvolgimento non transmurale del pericardio.

Parete toracica

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Linfonodi regionali (N)

NX Linfonodi regionali non valutabili N0 Assenza di metastasi nei linfonodi regionali

N1 Metastasi nei linfonodi broncopolmonari omolaterali e/o ilari

N2 Metastasi in uno o più linfonodi nelle stazioni subcarenale e/o mammaria interna omolaterale o mediastinica

N3 Metastasi in uno o più linfonodi nelle stazioni mediastinica controlaterale, mammaria interna, ilare, e/o sovraclaveare omolaterale o controlaterale o scalenica

Metastasi a distanza (M)

MX Metastasi a distanza non accertabili M0 Metastasi a distanza assenti M1 Metastasi a distanza presenti

RAGGRUPPAMENTO IN STADI I T1 N0 M0

IA T1a N0 M0

IB T1b N0 M0

II T2 N0 M0

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FIGURA 20.4. Il tumore T4 coinvolge qualsiasi superficie pleurica omolaterale con almeno un parametro addizionale, come l’estensione alla superficie interna del pericardio, come illustrato. (La lista completa dei parametri addizionali è fornita nella sezione delle Definizioni del TNM).

Aorta

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III T1, T2 N1 M0

T1, T2 N2 M0

T3 N0, N1, N2 M0

IV T4 Qualsiasi N M0

Qualsiasi T N3 M0

Qualsiasi T Qualsiasi N M1

NOTE

1. T3 designa un tumore localmente avanzato ma tecnicamente resecabile

2. T4 designa un tumore localmente avanzato e tecnicamente non resecabile

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