S.Michele all’Adige
La questione ambientale in Trentino
27 settembre 2016
Raffaella Canepel
www.appa.provincia.tn.it
Piazza Vittoria
Trento Laboratorio di
Mattarello Forte di
Riva del Garda
L'Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente (APPA) è una peculiare struttura organizzativa della Provincia dotata di autonomia organizzativa, amministrativa, tecnica e contabile
Principali ambiti in cui opera l'Agenzia:
Il monitoraggio dei dati ambientali
L’attività di monitoraggio viene condotta principalmente sulle matrici acqua, aria, impatti odorigeni, rumore e campi elettromagnetici.
Analisi di laboratorio
Tramite i propri servizi di laboratorio, provvede a rilevare lo stato di qualità dell'ambiente sotto i profili chimico, fisico e biologico ai fini della tutela dell'aria, delle acque e del suolo dagli
inquinamenti.
Consulenza tecnico-scientifica
Fornisce il proprio contributo tecnico-scientifico alle strutture provinciali, agli Enti locali, ed agli altri Enti interessati in merito agli aspetti di tutela dell'ambiente dagli inquinamenti per quanto riguarda le matrici aria, acqua, suolo, agenti fisici ed inquinamento acustico.
l'APPA...
111 dipendenti, di cui 73 tecnici e
38 amministrativi
Pianificazione
Fornisce inoltre il proprio supporto alla Giunta provinciale nel campo della pianificazione in diversi ambiti (acqua, aria, rifiuti speciali).
Controlli ambientali
Una fondamentale funzione dell'Agenzia è quella che riguarda la vigilanza. Quest'attività può essere
organizzata prevedendo controlli programmati, che si svolgono in contraddittorio con i titolari delle
autorizzazioni e mirano, in funzione preventiva, a incentivare il rispetto spontaneo delle regole.
Informazione/formazione/sviluppo sostenibile Una delle priorità di APPA è quella di garantire ai
cittadini un accesso all'informazione ambientale che sia semplice ma al tempo stesso efficace.
l'APPA...
La sfda dei prossimi anni sarà quella di consolidare il
proprio ruolo istituzionale, contando sul supporto di
una comunità, quale quella trentina, attiva, sensibile e
responsabile nei riguardi dell'ambiente
..parliamo di ACQUA
Fiume Adige
Ponte di San Lorenzo
Acqua – corpi idrici, rete di monitoraggio
412 tratti di corsi d’acqua 21 laghi (superficie ≥ 0.2 km²) 10 corpi idrici sotterranei Vengono attribuiti gli obiettivi di qualità ai “CORPI IDRICI”
tipizzati secondo i criteri del D.Lgs. 152/03 allegato 3:
Acqua – classifcazione dei corpi idrici fluviali
51 corpi idrici non raggiungono lo Stato ecologico buono (35 sono sufficienti e 16 scarsi)
75 sono in Stato ecologico elevato 286 sono in Stato ecologico buono
CLASSIFICAZIONE DEI CORPI IDRICI FLUVIALI
Tra i corpi idrici che non hanno raggiunto lo stato ecologico buono, 9 corpi idrici presentano anche stato chimico non buono
Acqua – stato di qualità
Per i corpi idrici fluviali non buoni, sono evidenziate con toni scuri le aree da cui i rilasci di DMV da PGUAP sono stimati significativi
Stato di qualità
Classificazione dei
corpi idrici fluviali
Acqua – cause / pressioni
Scarichi industriali Scarichi depuratori
Agricoltura Carenza idrica Analisi delle pressioni
attività antropiche
Impatti che possono
pregiudicare il raggiungimento degli obiettivi di qualità
Individuazione delle
problematiche prioritarie
Acqua – interventi della Provincia
STATO QUALITATIVO DEI CORPI IDRICI FLUVIALI:
Campi di azione per il programma di misure per i 51 corpi idrici in stato ecologico non buono
Raggiungimento degli obiettivi di qualità attraverso interventi sulla qualità delle acque:
DEPURAZIONE
NITRATI e FITOFARMACI
RIQUALIFICAZIONE ECOLOGICA
Raggiungimento degli obiettivi di qualità attraverso interventi sulla quantità delle acque:
BILANCIO IDRICO
Acqua – utilizzo delle acque
Utilizzo delle acque
Portate concesse, espresse in mc/s di portata media, per le principali classi d'uso dell'acqua (dati aggiornati al dicembre 2015)
Acqua – acque sotterranee
Il monitoraggio delle acque sotterranee ha avuto inizio in via sperimentale nel 2008 e nel 2010 ed è stato
programmato definitivamente per la durata sessennale prevista dal D.Lgs. 30/2009 nel periodo 2010 – 2015.
Un’esposizione dei risultati parziali è contenuta nel PTA:
i dieci corpi idrici sotterranei individuati risultano tutti in stato chimico buono.
Acque sotterranee
..parliamo di ARIA
Stazione di
monitoraggio della qualità dell’aria
collocata sul Monte Gaza
(1601 mslm)
Aria – la rete di monitoraggio della qualità dell'aria
Stazioni fisse della rete di monitoraggio della qualità
dell'aria al 31/12/2015
LOCALITÀ INQUINANTI ANALIZZATI Borgo
Valsugana Ossidi di azoto (NOX), Ozono (O3), Particolato sottile PM10, Particolato fine PM 2,5, Meteo
Riva del
Garda Ossidi di azoto (NOX), Ozono (O3), Particolato sottile PM10, Meteo
Rovereto Ossidi di azoto (NOX), Ozono (O3), Particolato sottile PM10, Particolato fine PM 2,5, Meteo
Trento
Via Bolzano Ossido di carbonio (CO), Ossidi di azoto (NOX), Particolato sottile PM10, Benzene, Meteo
Trento Parco S. Chiara
Biossido di zolfo (SO2), Ossidi di azoto (NOX), Ozono (O3), Particolato sottile PM10, Particolato fine PM 2,5, Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), Metalli, Meteo Piana
Rotaliana Ossidi di azoto (NOX), Ozono (O3), Particolato sottile PM10, Meteo
Monte Gaza Ossidi di azoto (NOX), Ozono (O3), Particolato sottile PM10, Meteo
Stazione mobile 1
Ossido di carbonio (CO), Biossido di zolfo (SO2), Ossidi di azoto (NOX), Ozono (O3), Particolato sottile PM10, Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), Metalli, Meteo Stazione
mobile 2
Ossido di carbonio (CO), Biossido di zolfo (SO2), Ossidi di azoto (NOX), Ozono (O3), Particolato sottile PM10, Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), Metalli, Meteo
Aria –
qualità dell'aria in Trentino, i PM10 MEDIA ANNUALimite normativo:
40 μg/m3
Rispetto del limite:
Dal 2007 il limite è sempre stato rispettato in tutte le stazioni di misura
PM10 media annua
µg/m3
Fonti principali: Riscaldamento domestico, traffico Trend: Si osserva una generale diminuzione della concentrazione di PM10 in tutte le stazioni di
misura, legata ad una diminuzione delle emissioni di inquinanti.
Le differenze tra un anno e l'altro sono legate alle diverse condizioni meteorologiche che, in
particolare nel periodo invernale, favoriscono o meno il ristagno degli inquinanti.
PM 10
Aria –
qualità dell'aria in Trentino, i PM10PM10 superamento del valore limite giornaliero
n. superamenti
Fonti principali: Riscaldamento domestico, traffico Trend: Si osserva una generale diminuzione della concentrazione di PM10 in tutte le stazioni di
misura, legata ad una diminuzione delle emissioni di inquinanti.
Le differenze tra un anno e l'altro sono legate alle diverse condizioni meteorologiche che, in
particolare nel periodo invernale, favoriscono o meno il ristagno degli inquinanti.
MEDIA GIORNALIERA Limite normativo:
50 μg/m3 da non superare più di 35 volte nel corso di un anno civile
Rispetto del limite:
Dal 2013, il limite è stato rispettato in tutte le stazioni di misura.
PM 10
NO2 media annua
Aria –
qualità dell'aria in Trentino, biossido di azoto NO2STAZIONI di
MISURA di FONDO Rispetto del limite:
Il limite è sempre stato rispettato in tutte le stazioni di misura di fondo, ed il trend è in
diminuzione.
Fonti principali: Traffico, riscaldamento domestico, altri processi di combustione
Trend: Si osserva una generale diminuzione della concentrazione di NO2 in tutte le stazioni di misura, legata ad una diminuzione delle emissioni di inquinanti, in particolare di quelle dovute al traffico.
Limiti normativi (in vigore dal 01/01/2010):
Media annua 40 μg/m3
Media oraria 200 μg/m3, da non superare più di 18 volte nel corso di un anno civile (sempre rispettato)
µg/m3
biossido di azoto NO
2Le concentrazioni di biossido di zolfo, sempre modeste in Trentino, sono sensibilmente diminuite nel tempo per effetto del progressivo uso di combustibili con contenuto di zolfo minore rispetto al passato.
In particolare ha avuto un ruolo fondamentale la progressiva conversione degli impianti di riscaldamento domestici da gasolio a metano.
SO2 media annua
Aria –
qualità dell'aria in Trentino, concentrazioni di biossido di zolfo SO2µg/m3
biossido di zolfo SO
2L’introduzione massiccia ed obbligatoria dei sistemi catalitici su tutti i veicoli a motore ha consentito una progressiva e risolutiva decrescita delle concentrazioni di monossido di carbonio in aria ambiente.
CO media annua
Aria –
qualità dell'aria in Trentino, concentrazioni di monossido di carbonio COmg/m3
monossido di carbonio CO
Aria –
l'impegno della Provincia e le scelte pro futuroLa Provincia identifica le principali sorgenti emissive e attua, in coerenza con il Piano provinciale di tutela della qualità dell'aria, interventi mirati al miglioramento di:
combustione domestica della biomassa legnosa trasporto su strada
La Provincia si occupa inoltre di problematiche di inquinamento atmosferico anche a scala interregionale, a livello di Bacino Padano. In particolare partecipa a tavoli interregionali per individuare e implementare misure comuni e coordinate:
Accordo di programma per l'adozione coordinata e congiunta di misure di risanamento della qualità dell'aria
Progetto europeo LIFE PREPAIR
Aria –
cosa può fare il cittadinoCosa può fare il cittadino?
Adottare comportamenti maggiormente sostenibili e consapevoli
sull'impatto che ciascuno di noi può avere sul luogo in cui vive è il primo passo fondamentale per essere responsabile verso l'ambiente.
Troppo inquinamento da traffico stradale? Utilizza più spesso i mezzi
pubblici, pedala sulla tua bicicletta per andare al lavoro oppure organizzati con i colleghi e condividi l'auto!
Per ridurre l'impatto degli impianti domestici a biomassa? Non bruciare mai rifiuti nella stufa, solo legna vergine, secca, in impianti adeguatamente manutentati da personale competente (fa controllare e pulire il camino regolarmente da uno spazzacamino.. per l'ambiente e per la sicurezza, il rischio incendi è alto!), compra solo pellet certificato.
Consuma meno energia! Abbassa la temperatura del riscaldamento della tua casa e dell'ufficio!
..parliamo di RIFIUTI
CRM di Mattarello
Trend di riduzione
Motivi della riduzione
Scelte politiche pro futuro Cosa può fare il cittadino
Rifuti urbani
La produzione complessiva di rifiuti urbani nell’anno 2014 è stata pari a 253.417 tonnellate, con un incremento dell’1,1%
rispetto al 2013 (+ 2.783 tonnellate).
Il rifiuto indifferenziato è tuttavia calato: accade ogni anno dal 1998.
Tra il 2013 e il 2014, la flessione è stata del 3,9%
(-2.462 tonnellate).
Negli ultimi dieci anni, del 64%
(passando da 169.873
tonnellate nel 2004 a 61.193 nel 2014).
Rifuti urbani – la riduzione del residuo
1991 1992
1993 1994
1995 1996
1997 1998
1999 2000
2001 2002
2003 2004
2005 2006
2007 2008
2009 2010
2011 2012
2013 2014 0
50,000 100,000 150,000 200,000 250,000
199,723 213,179 227,020 244,709 237,657 239,915 259,362 247,924 246,052 242,414 234,236 216,352 192,261 169,873 140,358 120,490 107,819 99,150 93,435 89,005 82,387 73,822 63,655 61,193
0 9,289 10,078 10,549 12,738 15,803 18,738 27,620 33,974 41,945 46,737 58,636 72,152 99,519 121,756 139,473 151,500 161,806 171,368 174,917 182,886 184,580 186,979 192,224
rifiuti differenziati rifiuti indifferenziati
t/anno
- 64% di rifuto indiferenziato tra il
2004 e il 2014
Nel 2014 la raccolta differenziata
provinciale è ulteriormente cresciuta,
attestandosi al 75,9%
Il grafico mostra il costante aumento della percentuale di raccolta differenziata negli ultimi tredici anni, passata dal 16,6% del 2001 al 75,9% del 2014.
Rifuti urbani – i motivi della la riduzione del residuo
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 0
0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1
16.6%
21.3%
27.3%
36.9%
46.5%
53.7%
58.4% 62.0% 64.7% 66.3%
68.9% 71.4% 74.1% 75.9%
0% 0% 0% 0%
35%
45%
65% 65%
PROVINCIA DI TRENTO OBIETTIVI D.Lgs. 152/2006
% raccolta differenziata
- 75,9% di rifuto diferenziato
nel 2014
Rifuti urbani – le scelte per il futuro
L’aggiornamento ha fissato come obiettivi prioritari:
la minor produzione
la differenziata sempre più spinta
l’utilizzo pertinente del rifiuto residuo senza ricorrere ad alcun impianto d’incenerimento La nuova pianificazione prevede, innanzitutto, ulteriori azioni per la riduzione dei rifiuti all’origine, tra le quali:
l’incentivazione del compostaggio domestico l’introduzione del compostaggio di prossimità
(forma di compostaggio che si rivolge a più utenze domestiche e non, tipo mense, effettuato con macchine professionali)
l’istituzione di centri del riuso permanente
(luoghi dove il cittadino può cedere gratuitamente i propri oggetti dismessi oppure acquistare a prezzi simbolici gli oggetti dismessi da altri).
l’azione provinciale contro lo spreco alimentare
Rifuti urbani – cosa può fare il cittadino
Quando si fa la spesa (marchio Ecoacquisti Trentino):
comprare prodotti con poco imballaggio comprare prodotti sfusi
comprare prodotti con ricariche
comprare bevande con vuoto a rendere
Quando si mangia fuori (marchio Ecoristorazione Trentino) o si organizza una festa (marchio Ecofesta Trentino):
bere acqua del rubinetto (anche a casa!) portare a casa gli avanzi nel piatto
evitare porzioni esagerate
eliminare gli usa e getta e i prodotti monodose Quando un oggetto non ci serve più:
metterlo in vendita sui negozi online portarlo ai mercatini del riuso
regalarlo
Il marchio Ecolabel europeo è stato creato nel 2003 per incoraggiare le strutture ricettive ed i turisti al rispetto dell’ambiente
Particolare attenzione è rivolta a limitare il consumo energetico, il consumo idrico e la produzione di rifiuti
Il Trentino è una delle regioni che può contare sulla maggiore difusione del marchio Ecolabel
Cosa può fare il cittadino
..parliamo di EDUCAZIONE AMBIENTALE
Accresce il senso di responsabilità di effettuare cambiamenti positivi sulla scala locale e globale
Promuove i valori, i comportamenti e gli stili di vita richiesti per un futuro più sostenibile
Aiuta a prendere decisioni che tengono conto del futuro a lungo termine, dell’equità, dell’economia e dell’ecologia di tutte le comunità
Educazione ambientale – perché?
attività per l'ambiente
studio sull'ambiente
attività nell'ambiente
Educazione ambientale, perché?
da ea a educazione sostenibile (anni ‘80)
ambiente da proteggere
(fine anni ‘90) ambiente come
sistema di relazioni
DIMENSIONE NATURALISTICA
DIMENSIONE socio culturale
DIMEN
SIONE ambie
ntale
DIMENSIONE economica EDUCAZIONE alla sostenibilità
Educazione ambientale – i numeri
I numeri dell’educazione ambientale per lo sviluppo sostenibile di APPA
SCUOLA a.s. 2015/16
Proposte APPA progetti per
proposta richieste
pervenute richieste
accettate interventi partecipanti Porte aperte
Lavorare per l’ambiente 12 19 19 19 363
L’alfabeto della
sostenibilità: ambiente a
piccole dosi 19 276 270 270 5958
Itinerari didattici 2 43 43 43 877
Percorsi didattici
primarie
secondarie 16 321
235 258
162 736
437 4707
3448 Mostre didattiche
itineranti interattive 4 21
(n. allestim) 20
(n. allestim) 219 4325
Centro di esperienza dei Parchi delle Terme di
Levico e Roncegno 5 25 25 25 518
TOTALE 58 940 797 1749 20196
APPA per l'anno scolastico 2015/2016 ha
previsto per l'educazione ambientale una
spesa di circa 130000 euro