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SOTTO I RIFLETTORI 10 Diversificazione valutaria: franco svizzero

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Academic year: 2022

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19 LUGLIO 2022

Direzione Financial Advisory | Markets Strategy

MERCATI AZIONARI 2

MERCATI OBBLIGAZIONARI, CURRENCY E COMMODITY 6

VARIABILI MACROECONOMICHE 8

SOTTO I RIFLETTORI 10

Diversificazione valutaria: franco svizzero

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2

MERCATI AZIONARI

I mercati mondiali hanno messo a segno una performance negativa nell’ultima settimana: l’indice MSCI World ha registrato un ribasso dell’1,3%.

Negli Stati Uniti, i maggiori indici hanno perso terreno, con il Nasdaq a registrare la performance peggiore. I mercati azionari hanno mostrato forte volatilità durante le contrattazioni estive della seconda settimana di luglio, dal momento che gli investitori si sono trovati ad interpretare i dati sull’inflazione e i primi importanti rapporti sugli utili societari del 2Q. Giovedì mattina, l’indice S&P 500 ha toccato il suo livello intraday più basso dal 22 giugno, ma ha registrato successivamente un forte rialzo in conclusione della settimana.

In Europa, gli indici azionari hanno messo a segno una performance sostanzialmente invariata nei primi giorni della settimana fino a quando non hanno virato in terreno negativo per l’affermata volontà da parte delle banche centrali di portare avanti la politica di incremento tassi. Nei cinque giorni terminati il 15 luglio, l’indice paneuropeo STOXX Europe 600 ha chiuso in ribasso dello 0,8%, mentre l’indice tedesco DAX è sceso dell’1,2%, il francese CAC 40 ha chiuso invariato e il FTSE MIB italiano è sceso del 3,9%. L’indice FTSE 100 del Regno Unito è sceso dello 0,5%.

La Russia ha chiuso il gasdotto Nord Stream 1 che riforniva la Germania per lavori di manutenzione programmata fino al venerdì successivo all’annuncio. Il governo tedesco è preoccupato che la Russia possa non riaprirlo completamente in quella data come rappresaglia contro le sanzioni europee, che potrebbero costringere la Germania a imporre il razionamento alle industrie e alle famiglie per preservare le scorte invernali.

In Asia, i mercati azionari giapponesi sono stati positivi per la settimana, con l’indice Nikkei 225 in rialzo dell’1% e l’indice TOPIX dello 0,3%. I leader mondiali hanno espresso le loro condoglianze e il Giappone ha pianto il suo ex e più longevo primo ministro, Abe Shinzo, che è stato ucciso a colpi di arma da fuoco l’8 luglio durante la campagna per le elezioni parlamentari della camera alta. Il 10 luglio, il Partito Liberal Democratico (LDP) al governo ha aumentato il numero dei suoi seggi alle elezioni, ottenendo la maggioranza con il suo partner di coalizione Komeito.

In Cina, i mercati azionari hanno rallentato la corsa al rialzo delle precedenti settimane quando i dati hanno rivelato che l’economia del paese ha rallentato bruscamente nel 2Q e che c’è stato tra gli acquirenti di case un’interruzione di pagamenti di mutui su abitazioni non ancora consegnate. Lo Shanghai Composite Index è sceso del 3,8% e l’indice blue chip CSI 300, che replica le maggiori società quotate a Shanghai e Shenzhen, è sceso del 4,1%.

Indici azionari Div.* Valore 2020 2021 1 anno Ytd Ytd € 1 sett.

MSCI ACWI ESG Leaders USD 1.578 14,1% 19,1% -17,2% -21,5% -11,4% -1,9%

MSCI ACWI USD 599 14,3% 16,8% -17,3% -20,7% -10,4% -1,6%

S&P 500 ESG Leaders Index USD 331 19,3% 29,6% -10,6% -19,2% -8,7% -0,9%

S&P 500 INDEX USD 3.863 16,3% 26,9% -11,4% -18,9% -8,5% -0,9%

NASDAQ COMPOSITE USD 11.452 43,6% 21,4% -21,3% -26,8% -17,3% -1,6%

S&P/TSX COMPOSITE CAD 18.394 2,2% 21,7% -8,9% -13,3% -5,0% -3,3%

S&P/ASX 200 INDEX AUD 6.606 -1,5% 13,0% -10,0% -11,3% -6,5% -1,1%

NIKKEI 225 JPY 26.788 16,0% 4,9% -5,3% -7,0% -13,2% 1,0%

MSCI Europe ESG Index   80 -1,7% 22,0% -8,9% -15,2% -15,2% -0,7%

MSCI EUROPE EUR 139 -5,4% 22,4% -8,1% -14,1% -14,1% -0,8%

DAX INDEX EUR 12.865 3,5% 15,8% -17,7% -19,0% -19,0% -1,2%

CAC 40 INDEX EUR 6.036 -7,1% 28,9% -7,0% -15,6% -15,6% 0,0%

FTSE MIB INDEX EUR 20.933 -5,4% 23,0% -15,8% -23,5% -23,5% -3,9%

IBEX 35 INDEX EUR 7.946 -15,5% 7,9% -6,8% -8,8% -8,8% -1,9%

FTSE 100 INDEX GBP 7.159 -14,3% 14,3% 2,1% -3,1% -4,1% -0,5%

MSCI EM ESG LEADERS USD 1.212 17,9% -3,6% -30,8% -23,4% -13,5% -4,2%

MSCI EMERGING MARKET USD 962 15,8% -4,6% -28,7% -21,9% -11,8% -3,8%

MSCI AC Asia Ex-JP ESG Lead. USD 1.436 26,0% -4,2% -29,3% -21,3% -11,1% -4,1%

MSCI AC ASIA x JAPAN USD 629 22,5% -6,4% -28,0% -20,3% -10,0% -3,7%

SHANGHAI COMPOSITE CNY 3.228 13,9% 4,8% -9,4% -11,3% -5,8% -3,8%

HANG SENG INDEX HKD 20.298 -3,4% -14,1% -27,5% -13,2% -2,7% -6,6%

S&P BSE SENSEX INDEX INR 53.761 15,8% 22,0% 1,1% -7,7% -2,7% -1,3%

MSCI EM LATIN AMERICA USD 1.951 -16,0% -13,1% -24,7% -8,4% 3,5% -4,5%

BRAZIL IBOVESPA INDEX BRL 96.551 2,9% -11,9% -24,3% -7,9% 6,4% -3,7%

S&P/BMV IPC MXN 47.076 1,2% 20,9% -6,4% -11,6% -0,6% -1,1%

MSCI BRIC USD 265 15,4% -13,0% -33,4% -22,5% -12,4% -5,7%

MOEX 10 INDEX RUB 3.526 0,6% 8,3% -39,0% -39,4% -12,3% -4,4%

MSCI EM. MK EUROPE USD 71 -15,9% 9,1% -79,3% -79,0% -76,3% -4,4%

FTSE/JSE AFRICA TOP 40 ZAR 58.905 7,0% 23,3% -4,1% -12,2% -7,5% -5,2%

* divisa in cui viene calcolato il rendimento dell'indice - Dati aggiornati al 15/07/2022

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MERCATI AZIONARI - SETTORI

La scorsa settimana è stata caratterizzata da mercati azionari ancora al ribasso, con l’Europa a sovraperformare gli USA. La dispersione settoriale è stata elevata con alcuni settori in rialzo a fronte di altri fortemente penalizzati.

In Europa i settori legati alle materie hanno corretto in modo importante, penaliz- zati da un generale contesto di prezzi delle commodities in ribasso, petrolio in pri- mis, e dai timori di un forte rallentamento economico dell’area. Ad incidere anche le incertezze legate alla stabilità delle forniture dalla Russia con la chiusura per ora temporanea del gasdotto Nord Stream 1. Tutte le società del settore energetico (-3,4%) hanno subìto correzioni nell’ordine del 2-4%, con Repsol in deprezzamento di oltre l’8%. La finlandese Neste è stata l’unico titolo in controtendenza, chiuden- do l’ottava a +0,14%, grazie al rimbalzo in chiusura venerdì.

I finanziari (-3,8%) hanno subìto importanti vendite, penalizzati da differenti fat- tori, come le prime comunicazioni trimestrali di JPM e Morgan Stanley negli USA, i timori di un rallentamento economico, l’impatto sui titoli italiani della crisi di go- verno in atto. Gli istituti di credito domestico hanno accusato perdite tra il 7% e il 10%: Intesa Sanpaolo -7,4%, Unicredit -9,66%, Fineco -8,27%, Mediobanca -7,64%.

I titoli legati alla salute (+1,1%) e ai consumi non voluttuari (+0,8%) hanno chiuso sopra la parità con i primi che si mantengono in prossimità dei valori di inizio anno, evidenza della ricerca di «porti sicuri» da parte degli investitori. Risultati positivi anche su Industrials (+0,4%) e IT (+0,7%), tra i settori più penalizzati negli ultimi mesi. All’interno del segmento dei tecnologici i rendimenti non sono stati unifor- mi e la performance settoriale è stata trainata dai titoli dei semiconduttori (ASML +4,3%, STMicroelectronics +4,7%, ASM International +4,9%).

La scorsa ottava è ufficialmente iniziata la stagione delle trimestrali negli USA. I primi segnali sono stati negativi ed inattesi: JP Morgan si appresta a rivedere il pro- prio piano di buyback e ha annunciato l’aumento degli accantonamenti in previsio- ne di uno scenario di crescita economica molto negativo; Morgan Stanley, invece, ha comunicato risultati al di sotto delle attese a causa del contributo negativo della parte di investment banking.

Il settore delle comunicazioni (-3,3%) è risultato essere particolarmente impattato dallo storno di Alphabet e Meta Platforms, il primo in contrazione di oltre il 6%, il secondo con un meno severo -3,6%. Positivi altri titoli come Netflix che ha chiuso l’ottava a +1,15%.

Indici azionari Div.* Valore 2020 2021 1 anno Ytd Ytd € Ultima sett.

MSCI Europe Communication EUR 54 -16.1% 11,4% -1,7% -0,8% -0,8% -1,1%

MSCI Europe Consumer Disc EUR 174 5.4% 21,6% -21,3% -23,6% -23,6% -0,8%

MSCI Europe Consumer St EUR 292 -5.9% 17,7% 0,1% -6,0% -6,0% 0,8%

MSCI Europe Energy EUR 132 -37.2% 29,9% 30,8% 12,6% 12,6% -3,4%

MSCI Europe Financials EUR 55 -17.3% 24,7% -9,3% -17,0% -17,0% -3,8%

MSCI Europe Health Care EUR 259 -3.9% 22,9% 8,6% -0,4% -0,4% 1,1%

MSCI Europe Industrials EUR 273 2.2% 26,9% -15,9% -22,3% -22,3% 0,4%

MSCI Europe Info Tech EUR 134 13.6% 35,7% -24,8% -31,1% -31,1% 0,7%

MSCI Europe Materials EUR 289 6.1% 19,9% -17,8% -19,2% -19,2% -3,3%

MSCI Europe Real Estate EUR 105 -14.5% 5,6% -32,2% -30,3% -30,3% 0,1%

MSCI Europe Utilities Sector EUR 129 8.7% 5,3% -4,9% -11,1% -11,1% -0,4%

S&P 500 COMM SVC USD 190 22,2% 20,5% -29,3% -28,9% -19,7% -3,3%

S&P 500 CONS DISCRET IDX USD 1.137 32,1% 23,7% -21,8% -29,4% -20,3% -1,0%

S&P 500 CONS STAPLES IDX USD 758 7,6% 15,6% 3,5% -5,8% 6,4% 0,1%

S&P 500 ENERGY INDEX USD 524 -37,3% 47,7% 38,3% 24,0% 40,1% -3,1%

S&P 500 FINANCIALS INDEX USD 529 -4,1% 32,5% -13,1% -18,6% -8,1% -0,9%

S&P 500 HEALTH CARE IDX USD 1.518 11,4% 24,2% 1,5% -7,7% 4,3% -0,5%

S&P 500 INDUSTRIALS IDX USD 735 9,0% 19,4% -15,5% -17,9% -7,3% -1,2%

S&P 500 INFO TECH INDEX USD 2.317 42,2% 33,4% -13,1% -24,2% -14,4% -0,3%

S&P 500 MATERIALS INDEX USD 453 18,1% 25,0% -12,3% -20,4% -10,1% -1,3%

S&P 500 REAL ESTATE IDX USD 257 -5,2% 42,5% -11,0% -20,9% -10,7% -0,4%

S&P 500 UTILITIES INDEX USD 354 -2,8% 14,0% 6,2% -2,5% 10,1% -0,1%

* divisa in cui viene calcolato il rendimento dell'indice - Dati aggiornati al 15/07/2022

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MERCATI AZIONARI - FOCUS ITALIA

STELLANTIS

Fonte: BG Markets Strategy. Dati aggiornati al 19 luglio 2022

Settimana di vendite sui listini azionari ma mentre per Usa ed Europa il ribasso è stato contenuto (meno di un punto percentuale), in Italia hanno pesato le dimissioni di Draghi, non più disposto a governare senza il supporto di tutte le forze di maggioranza (Ftsemib è stata del -3.89%). Male soprattutto il settore bancario italiano (-5.7%), le utilities (-2.4%) e tutti i titoli a partecipazione statale. Unico settore positivo è stato quello industriale, grazie soprattutto al settore tech (Stmicroelectronics +4.63%).

La mancanza di progressi nel piano precedentemente annunciato per l’acquisizione da parte di Stellantis di una quota di maggioranza nella joint venture (dal 50% al 75%) ha por- tato il Gruppo GAC e Stellantis ad avviare trattative per la cessazione della joint venture che produce e distribuisce i prodotti Jeep in Cina. Stellantis si concentrerà sul supporto ai clienti Jeep in Cina grazie alla gamma elettrificata di veicoli d’importazione e ai conces- sionari cinesi specializzati. Stellantis e GAC procederanno alla ordinata cessazione della produzione locale di Jeep, mentre Stellantis riconoscerà un onere di svalutazione non monetario di circa €297mn nei risultati del primo semestre 2022. Questa decisione dà so- stanza all’intenzione manifestata al CMD di marzo nel quale Stellantis aveva affermato la volontà di operare in Cina con un modello “asset light” in quanto mirerà al mercato cinese con prodotti Jeep d’importazione. Il prezzo di cessione non è ancora noto, mentre stimia- mo che nel 2021 GAC-FCA abbia prodotto perdite per Stellantis (valore di libro di €130mn a fine 2021, dopo un’iniezione di capitale da €196mn e valore di libro di €0mn a fine 2020).

Il progetto di integrazione tra le reti di Tim e Open Fiber in un’unica infrastruttura na- zionale è industrialmente valido e il confronto tra le parti prosegue, indipendentemente dalla crisi di governo. È quanto spiegano fonti di CDP all’Ansa a proposito delle trattative avviate dall’intesa firmata lo scorso 29 maggio tra Tim, CDP Equity, Open Fiber, Macquaire e Teemo (KKR). Nell’incertezza del quadro politico la precisazione arrivata tramite ANSA dovrebbe stemperare i timori di un’interruzione della trattativa sulla rete unica che hanno particolarmente penalizzato il titolo la scorsa settimana. A questi timori si sono aggiunte le dichiarazioni di alcuni esponenti dell’opposizione, cui CDP dovrebbe prendere atto che con la crisi di governo non è più possibile presentare un’offerta per NetCo anche se non vincolante e valutare un piano alternativo che eviti esborsi significativi da parte dello Sta- to e licenziamenti ingiustificati.

Secondo un articolo di A&F Repubblica sulle probabili tempistiche dell’Opa Atlantia e la strategia post delisting, l’ok al prospetto da parte di Consob è atteso entro fine agosto (il quotidiano parla di attesa per le autorizzazioni in Francia, Brasile, Spagna, Stati Uniti) e l’offerta dovrebbe poi realizzarsi tra settembre ed ottobre in modo da arrivare al delisting entro fine anno. Nel futuro del gruppo potrebbe esservi la quotazione di Aeroporti di Roma e Telepass mentre sul fronte delle partecipazioni di minoranza si potrebbe andare verso una cessione di Hochtief ed un aumento nel capitale di Getlink.

TIM

Fonte: BG Markets Strategy. Dati aggiornati al 19 luglio 2022

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MERCATI AZIONARI - FOCUS ITALIA

PRYSMIAN

LU-VE

Fonte: BG Markets Strategy. Dati aggiornati al 19 luglio 2022

Fonte: BG Markets Strategy. Dati aggiornati al 19 luglio 2022

Prysmian ha annunciato di essersi aggiudicata due contratti assegnati da Red Electrica del valore aggregato di Eu250mn per la progettazione, fornitura e installa- zione di due interconnessioni sottomarine: una per la trasmissione di energia tra le isole di Tenerife e La Gomera e un’altra interconnessione sottomarina per collegare la Spagna e Ceuta (città spagnola sulla costa settentrionale africana). I due sistemi comprendono 90km di tratta sottomarina e 11km di tratta terrestre. I cavi saranno prodotti negli stabilimenti Prysmian di Nordenham (Germania) e Pikkala (Finlandia), con collaudo previsto nel 2025. Assumendo una marginalità del 15%, stimiamo che i due contratti possano contribuire ca. l’1% dell’EBITDA annuale nel periodo 2023-25.

Emak ha comunicato di aver chiuso il secondo trimestre con vendite consolidate in crescita di circa il 5% rispetto al 2Q21. Il fatturato consolidato del semestre si è dunque chiuso con un incremento nell’intorno del 10% rispetto al 1H21, attestan- dosi a livelli record per il Gruppo. Il dato è allineato alle nostre attese di un rallen- tamento progressivo delle vendite nel corso dell’anno, dovuto sia alla comparison base molto sfidante, sia ad una graduale normalizzazione della domanda. Alla luce di queste indicazioni preliminari, le nostre stime implicano un calo del fatturato di circa il 2% nella seconda parte dell’anno.

Unicredit ha concluso la prima tranche di buyback che ha visto l’esborso di Eu 1.58bn per l’acquisto di 162,18mn di azioni che verranno cancellate. Per quanto riguarda ipotesi di cambiamento di perimetro, la stampa riporta l’ipotesi che Uni- credit possa cedere le attività in Serbia mentre ripropone diverse ipotesi di M&A tra le quali Commerzbank, Banco BPM, BMPS ma anche nel campo dei sistemi di pagamento. Nessuna novità sul fronte uscita / asset swap in Russia. I risultati del secondo trimestre (in uscita il 27 luglio) saranno l’occasione per avere maggiore dettaglio sulla strategia in Russia (scontati ad oggi 92bps sui massimi 128bps di CET1 ratio nel caso peggiore), l’outlook circa la seconda tranche di buyback (noi sti- miamo che la banca compri nel 2022 complessivamente 256mn di azioni) e even- tuali aggiornamenti su altre geografie. Su quest’ultimo punto, la Serbia rappresenta lo 0.6% dei crediti, 0.9% dei RWA e l’1% dell’utile operativo di Gruppo.

LU-VE ha comunicato a mercati aperti che le vendite di prodotti nel 2Q22 sono state Eu311.2mn, in crescita del 38.9% YoY , un trend molto forte e migliore del 14.6% rispetto alle nostre attese. Il portafoglio ordini era pari a Eu200.8mn a fine giugno (+37.3% YoY). Il comunicato non specifica quanto sia stato l’effetto prezzo ma pensiamo che possa valere intorno al 20% e che sia sufficiente a neutralizzare in valore assoluto l’impatto dell’aumento dei costi a livelli di margini, come già av- venuto nel 2H21. Considerando anche il buon livello del portafoglio ordini, vediamo spazio per aumentare le previsioni di ricavi per il FY22 pur tenendo presente che il confronto è più difficile nel 2H22 (il 1H21 era cresciuto del 17.6% YoY mentre il 2H21 era cresciuto del 28.2% YoY).

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MERCATI OBBLIGAZIONARI, CURRENCY E COMMODITY

Indici Total Return Div.* Valore 2020 2021 1 anno Ytd Ultima sett.

REDDITO FISSO              

CASH INDEX EUR 137 -0,5% -0,5% -0,5% -0,3% 0,0%

GOVERNATIVI ITALIA EUR 641 7,9% -3,0% -12,9% -11,0% 0,2%

GOVERNATIVI GERMANIA EUR 399 3,0% -2,7% -9,9% -9,2% 1,5%

GOVERNATIVI EUROZONA EUR 226 5,0% -3,5% -12,1% -10,8% 1,2%

CORPORATE EURO EUR 216 2,7% -1,1% -11,6% -10,5% 0,7%

GREEN BOND EURO EUR 111 4,8% -3,4% -15,3% -14,0% 1,6%

BLG MSCI CORP SRI EURO EUR 152 2,7% -1,0% -11,0% -10,0% 0,7%

HIGH YIELD EURO EUR 186 1,7% 3,2% -12,5% -12,8% 0,3%

GOVERNATIVI USA USD 399 8,0% -2,3% -9,5% -8,9% 0,8%

CORPORATE USA USD 298 11,3% -1,5% -15,6% -14,9% 1,3%

HIGH YIELD USA USD 293 4,7% 4,5% -10,6% -11,7% 0,4%

GREEN BOND USA USD 118 8,3% -1,6% -11,3% -10,4% 0,6%

BLG MSCI CORP SRI USA USD 189 9,6% -1,0% -13,7% -13,1% 1,0%

EMERGENTI HARD CURR. USD 734 5,9% -1,5% -21,0% -20,2% -1,7%

EMERGENTI LOCAL CURR. USD 106 4,3% -8,5% -23,5% -19,9% -1,6%

GOVERNATIVI USA EUR 399 8,0% 5,1% 7,6% 3,9% 1,8%

CORPORATE USA EUR 298 2,2% 5,9% 1,5% -2,2% 2,2%

HIGH YIELD USA EUR 293 -3,9% 11,9% 6,5% 1,0% 1,3%

GREEN BOND USA EUR 118 8,3% -1,6% -11,3% -10,4% 0,6%

BLG MSCI CORP SRI USA EUR 189 9,6% -1,0% -13,7% -13,1% 1,0%

EMERGENTI HARD CURR. EUR 734 -2,7% 5,9% -3,9% -7,5% -0,8%

EMERGENTI LOCAL CURR. EUR 106 4,3% -1,0% -6,4% -7,1% -0,6%

DIVISE              

EUR/USD (var. % USD vs EUR)   1,008 -8,2% 7,4% 17,1% 12,7% 1,0%

DOLLAR INDEX (USD vs DM)   108,06 -6,7% 6,4% 16,7% 13,0% 1,0%

USD vs paniere EME   49,92 -5,7% 10,2% -11,8% 5,3% -0,4%

COMMODITY              

GOLD USD 1.708 25,1% -3,6% -6,6% -6,6% -2,0%

PETROLIO (WTI) USD 97,59 -20,5% 55,0% 36,2% 29,8% -6,9%

divisa in cui viene calcolato il rendimento totale - Dati aggiornati al 15/07/2022  

*** Dollar Index (57,6% eur - 13,6% jpy - 11,9% gbp - 9,1% cad - 4,2% SEK - 3,6% chf)

Gli indici obbligazionari mondiali chiudono la settimana complessivamente in territorio positivo, performance comunque sia ancora decisamente negative da inizio anno. Numerosi dati macroeconomici hanno giustificato l’andamento.

Si segnala la pubblicazione del PIL trimestrale cinese, in forte contrazione a causa delle restringenti misure anti-pandemiche decise dal governo, il quale si attesta allo 0,4% su base annua e al -2,6% mensile nel 2Q.

Negli USA, le vendite retail sono cresciute dell’8,4% annuo, contro l’8,2% precedente.

Su base mensile le vendite al dettaglio sono invece salite dell’1,0% contro il declino dello 0,1% della lettura finale di maggio e l’incremento dello 0,9% atteso. In giugno i prezzi all’export sono saliti del 18,2% annuo, contro il 18,9% di maggio ma sotto al 21,1% atteso. I prezzi all’import sono invece aumentati del 10,7% annuo, contro l’11,7% di maggio. In giugno la produzione industriale è salita del 4,16% annuo, in ulteriore rallentamento rispetto al 4,81% della lettura finale di maggio. In giugno il tasso d’inflazione ha registrato un’ulteriore crescita al 9,1% annuo dall’8,6%

di maggio (8,3% in aprile), contro l’8,8% atteso. Su base sequenziale l’indice dei prezzi al consumo è salito dell’1,3% contro l’1,0% precedente (0,3% in aprile) e l’1,1% atteso. L’inflazione core, al netto di energia e alimentare, è invece scesa al 5,9% annuo dal 6,0% di maggio (6,2% in aprile), comunque sopra al 5,7% atteso. Su base sequenziale l’indice dei prezzi core è cresciuto dello 0,7% contro lo 0,6% dei precedenti due mesi (0,3% in marzo).

Per quanto concerne l’Eurozona, in maggio la produzione industriale ha registrato una crescita dell’1,6% annuo contro il declino del 2,5% della lettura finale di aprile (0,5% la flessione di marzo) e il rialzo dello 0,3% del consensus. Su base mensile la produzione industriale è invece salita dello 0,8% contro lo 0,5% precedente (1,4% il declino di marzo) e l’incremento dello 0,3% atteso. È stato pubblicato l’indice Zew, che determina il sentiment degli investitori istituzionali tedeschi, che ha subito un’ulteriore contrazione pari al -53,8, rispetto al -28 del mese di giugno. L’indice rimane per il quinto mese consecutivo in contrazione dopo una striscia positiva iniziata nell’aprile 2020. Il rendimento del Treasury decennale si attesta al 2,91%

(-16bp), del Bund tedesco a +1,13% (-21bp), del BTP a 3,28% (-1bp) nonostante lo scoppio della crisi politica in Italia.

Sul fronte del petrolio, si segnala un ribasso dei corsi, infatti il WTI chiude a USD 97,59 rispetto ai USD 104,79 per barile della precedente ottava mentre il Brent si attesta a USD 101,16 rispetto ai USD 107,02 della chiusura settimanale precedente.

Per quanto riguarda l’oro la settimana si conclude in discesa, il prezzo di chiusura è infatti pari a USD 1.828 rispetto ai USD 1.842 l’oncia. Per quanto concerne le valute, l’USD contro EUR chiude in apprezzamento attestandosi a 1,0087 mentre il JPY ha riperso terreno portandosi a 138,54 rispetto a 136,09 dell’ultima ottava contro USD;

il CNY invece tocca 6,7565 per USD, in deprezzamento rispetto al livello di chiusura dell’ultima ottava pari a 6,6945 per USD.

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MERCATI OBBLIGAZIONARI, CURRENCY E COMMODITY

Dati al 15/07/2022 1Yr 2Yr 3Yr 4Yr 5Yr 6Yr 7Yr 8Yr 9Yr 10Yr 15Yr 20Yr 30Yr RATING S&P

EMISSIONI IN EURO

GERMANIA 0,25 0,47 0,57 0,73 0,83 0,86 0,90 0,96 1,03 1,13 1,35 1,33 1,36 AAA

OLANDA 0,57 0,77 0,86 0,99 1,01 1,12 1,20 1,33 1,46 1,67 AAA

AUSTRIA 0,57 0,49 0,76 0,97 1,07 1,26 1,34 1,46 1,61 1,71 1,98 2,10 2,05 AA+

FINLANDIA 0,46 0,65 0,88 1,00 1,12 1,26 1,36 1,49 1,56 1,67 1,89 1,96 AA+

FRANCIA 0,31 0,44 0,82 1,09 1,26 1,28 1,39 1,51 1,59 1,75 2,11 2,24 2,32 AA

BELGIO 0,58 0,75 0,96 1,13 1,21 1,35 1,48 1,65 1,77 2,20 2,35 2,46 AA

IRLANDA 0,35 0,56 0,74 0,93 1,13 1,29 1,35 1,40 1,74 2,02 2,19 2,30 AA-

SPAGNA 0,71 0,87 1,25 1,37 1,57 1,72 1,90 1,95 2,13 2,29 2,70 2,86 A

PORTOGALLO 0,48 0,84 1,12 1,29 1,50 1,66 1,75 2,01 2,20 2,31 2,49 2,70 2,91 BBB

ITALIA 0,89 1,68 2,17 2,26 2,50 2,74 2,95 3,00 3,18 3,28 3,40 3,48 3,57 BBB

GRECIA 0,89 1,82 2,32 2,71 2,70 3,03 3,28 3,50 3,483,48 3,52 3,88 3,67 4,27 BB+

EMISSIONI IN VALUTA LOCALE

SVIZZERA -0,16 -0,02 0,12 0,20 0,38 0,47 0,53 0,59 0,72 0,76 0,99 1,08 1,06 AAA

DANIMARCA 0,81 0,88 1,16 1,34 1,46 1,73 1,73 AAA

SVEZIA 1,72 1,86 1,72 1,63 1,61 1,58 1,61 AAA

GIAPPONE -0,13 -0,06 -0,06 -0,02 0,04 0,09 0,16 0,20 0,23 0,24 0,59 0,87 1,21 A+

GRAN BRETAGNA 2,12 1,92 1,80 1,88 1,81 1,83 1,94 1,97 2,09 2,57 2,62 2,59 AA

AUSTRALIA 2,46 2,58 2,98 3,13 3,14 3,22 3,27 3,34 3,40 3,41 3,58 3,67 3,64 AAA

NORVEGIA 2,80 2,87 2,86 2,87 2,89 2,93 2,94 2,96 AAA

CANADA 3,33 3,21 3,18 3,12 3,08 3,05 3,07 3,14 3,01 AAA

NUOVA ZELANDA 3,53 3,55 3,59 3,65 3,86 3,93 AAA

CINA 1,82 2,20 2,37 2,56 2,80 2,79 3,29 A+

INDIA 6,13 6,41 6,86 7,10 7,18 7,23 7,32 7,39 7,42 7,44 7,63 7,74 BBB-

BRASILE 13,90 13,85 13,29 13,18 13,29 13,32 BB-

RUSSIA 8,10 8,33 8,62 8,94 9,05 9,07 9,11 9,14 9,20 NR

TURCHIA 23,78 23,87 22,08 22,27 19,46 18,76 18,91 B+

EMISSIONI IN USD

STATI UNITI 3,02 3,12 3,13 3,03 3,01 2,92 3,32 3,08 AA+

RUSSIA 19,47 NR

BRASILE 5,06 4,94 5,06 6,13 6,48 6,40 7,75 7,61 BB-

TURCHIA 9,58 9,84 11,69 11,83 11,80 11,87 11,83 11,71 11,82 11,83 11,58 11,30 B+

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VARIABILI MACROECONOMICHE

USA: Inflazione

CINA: vendite al dettaglio e produzione industriale

Ultima settimana DAL 11 AL 15 LUGLIO

USA Attuale Precedente Segnale

13/07

Il tasso di inflazione annuo negli USA ha raggiunto a giugno il più alto livello dal novembre del 1981, accelerando al 9,1%

dall'8,6% di maggio (attese dell'8,8%). I prezzi dell'energia sono aumentati del 41,6%, il massimo dall'aprile 1980, mentre i prezzi dei beni alimentari sono aumentati del 10,4%, il massimo dal febbraio 1981. Significativo aumento anche per i prezzi per gli affitti (5,6%, il massimo dal febbraio 1991). L’inflazione core che esclude cibo ed energia è aumentato del 5,9%, leggermente al di sotto del 6% a maggio, ma al di sopra delle previsioni del 5,7%.

La persistenza delle pressioni sui prezzi ha sostenuto le attese di molti operatori per un rialzo più aggressivo di 100pb a luglio da parte della Fed.

9,1% a/a 8,6% a/a

15/07

Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono aumentate dell’1% m/m a giugno 2022, battendo le previsioni di un aumento dello 0,8% e riprendendosi da un calo dello 0,1% a maggio. I dati mostrano che la spesa per consumi rimane solida, ma riflette anche un aumento generale dei prezzi di beni e servizi. Escludendo automobili, benzina, materiali da costruzione e servizi di ristorazione, le vendite al dettaglio core sono aumentate dello 0,8% a giugno, dopo un calo dello 0,3% a maggio.

1,0% m/m -0,1% m/m

CINA

15/07

L’economia cinese è progredita dello 0,4% a/a nel 2Q 2022, mancando il consenso per una crescita dell’1,0% e rallentando dal 4,8% nel 1Q 2022. L’ultimo dato ha mostrato il ritmo di espansione più debole dalla contrazione nel 1Q 2020, quando è scoppiata l’epidemia Covid a Wuhan.

I dati sull’attività di giugno hanno mostrato un certo miglioramento, in linea con l’allentamento delle misure di contenimento di contagi, con un rimbalzo delle vendite al dettaglio (da -6,7% a/a in maggio a +3,1% a/a in giugno) e della produzione industriale (da 0,7% a/a in maggio a 3,9%

a/a in giugno).

0,4% a/a 4,8% a/a

Fonte: BG Markets Strategy. Dati aggiornati al 19 luglio 2022

Fonte: BG Markets Strategy. Dati aggiornati al 19 luglio 2022

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VARIABILI MACROECONOMICHE

Settimana in corso DAL 18 AL 22 LUGLIO

GIAPPONE

Attuale Consensus Precedente

02:00 21/07 Riunione BoJ -0,10% -0,10%

EUROZONA

14:30 21/07 Riunione BCE 0,25% 0,00%

10:00 22/07 PMI Composito 51 52

USA

15:45 22/07 PMI Manifatturiero 52 52,7

GIAPPONE

La BoJ è attesa confermare un approccio attendista di politica monetaria, lasciando i tassi di interesse invariati in territorio negativo (-0,10%). La rilevazione del CPI di giugno, attesa in settimana, dovrebbe mostrare un marginale incremento delle pressioni sui prezzi al 2,2% dal precedente 2,1%, tuttavia su livelli ancora non tali da richiedere un intervento restrittivo da parte della banca centrale.

EUROZONA

La BCE dovrebbe annunciare il primo rialzo dei tassi ufficiali dal 2011 con una mossa da 25 punti base, come segnalato in occasione della riunione di politica monetaria del 9 giugno. L’attenzione degli operatori sarà rivolta a capire se la banca centrale ha raggiunto un’intesa sui dettagli del nuovo strumento di stabilizzazione.

Gli indici PMI flash di luglio in Eurozona dovrebbero offrire ulteriori indicazioni di rallentamento, confermando gli spunti emersi dalle indagini del mese precedente. Il PMI manifatturiero dovrebbe mostrare un calo a 51 da 52,1 di giugno. I servizi dovrebbero mantenere un tono più espansivo ma è comunque probabile una correzione a 52 da un precedente 53, a causa del progressivo esaurimento del rimbalzo post-pandemico dell’attività. L’indice composito dovrebbe portarsi a 51 da 52 di giugno.

USAIl PMI manifatturiero flash a luglio negli USA dovrebbe correggere ulteriormente a 52 da 52,7 di giugno. Il focus sarà sull’andamento degli ordini e delle scorte, attesi gli uni in calo e le altre in aumento, in concomitanza con l’indebolimento della domanda finale domestica per i beni durevoli. Nei servizi, il PMI dovrebbe essere in marginale calo a 52,6 dopo 52,7 di giugno.

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INVESTMENT WEEKLY

19 LUGLIO 2022

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SOTTO I RIFLETTORI – DIVERSIFICAZIONE VALUTARIA: FRANCO SVIZZERO

L’economia svizzera è cresciuta dello 0,5% t/t nel 1Q2022 (4,4% a/a), battendo le attese e la rilevazione relativa al 4Q2021 per una crescita dello 0,3%. La lettura del dato PMI manifatturiero di giugno, sceso a 59,1 da 60,0 del mese precedente e di sopra delle aspettative del mercato di 57,9, suggerisce una crescita dell’attività anche nel 2Q2022.

Il tasso di inflazione annuo in Svizzera è salito al 3,4% a giugno 2022 dal 2,9% di maggio, battendo le previsioni di mercato di un aumento del 3,1%. Si è trattato della rilevazione più alta dall’ottobre 1993. Tuttavia, su base sequenziale, i prezzi al con- sumo sono aumentati dello 0,5%, rallentando dallo 0,7% a maggio.

La Banca Nazionale Svizzera (Bns) nella riunione del 16 giugno ha alzato i tassi d’in- teresse sui depositi del +0,50% portandoli al -0,25% per impedire che l’inflazione si propaghi ai beni e ai servizi in maniera più diffusa. La BNS non ha escluso che nei prossimi mesi siano necessari ulteriori rialzi dei tassi d’interesse al fine di ancora- re l’inflazione a medio termine al target di stabilità dei prezzi al +2,0%.

Secondo un’indagine condotta presso 11 esperti economisti intervistati dal Cen- tro di ricerca congiunturale del Politecnico di Zurigo (KOF) il tasso d’inflazione in Svizzera dovrebbe attestarsi al 2,6% alla fine del 2022 e all’1,7% nel 2023. Su un orizzonte di cinque anni, il sondaggio vede l’inflazione all’1,1%. Lo stesso sondaggio riferisce previsioni per la crescita del PIL elvetico al ritmo del 2,7% quest’anno.

Nel 2023 la crescita dovrebbe rallentare a un +1,6% e attestarsi all’1,4% tra cinque anni. Nonostante la guerra e l’inflazione, gli economisti continuano a prevedere una crescita dell’economia svizzera grazie al sostegno dei consumi interni: la crescita dei salari ha avuto un andamento positivo, fornendo incentivi ai consumi; inoltre, le famiglie hanno a disposizione il risparmio accumulato durante la pandemia che ora può essere speso, indica il KOF.

Dallo scoppio della guerra l’andamento del CHF contro EUR è stato molto volatile, portando ad un apprezzamento della divisa elvetica contro EUR di oltre il 5%. A supportare il CHF è stata la sua natura di valuta rifugio in periodi di incertezza.

Prima di oggi, l’ultima volta che il CHF aveva superato la parità con l’EUR era stato a metà gennaio 2015, dopo che la BNS aveva abbandonato il tasso minimo di cambio a 1,20 contro EUR.

ANDAMENTO DEL CAMBIO EURCHF E CHFUSD

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Molti economisti cominciano a ritenere che la BNS possa interrompere gli acquisti di valuta estera che effettua da diversi anni con l’obiettivo di evitare un rafforza- mento eccessivo del CHF, che risulterebbe dannoso per gli esportatori. In un con- testo di forte accelerazione dei prezzi, un CHF forte potrebbe infatti limitare l’in- flazione importata. Osservando il calo dei depositi a vista delle banche nazionali, a maggio la BNS sembra già non essere intervenuta sui mercati valutari.

In un contesto che vede la Banca Nazionale Svizzera proiettata verso ulteriori rialzi dei tassi e le tensioni geopolitiche non affievolirsi, il CHF potrebbe rappresentare una valuta ancora ambita nel breve termine. I margini di ulteriore apprezzamento appaiono tuttavia più limitati rispetto a quanto sinora realizzato.

Su un orizzonte di più lungo periodo, il differenziale di rendimento in CHF verso EUR dovrebbe tornare a penalizzare la divisa elvetica, destinata progressivamente a tornare sopra la parità contro EUR.

Fonte: BG Markets Strategy. Dati aggiornati al 19 luglio 2022

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