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NUOVO OSPEDALE DI VIBO VALENTIA VV-PD-IM RELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA IMPIANTI MECCANICI

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Academic year: 2022

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1. PREMESSA ... 1

1.1 DEFINIZIONE DEL NUOVO OSPEDALE ... 2

1.2 LIVELLO DI DEFINIZIONE DEL PROGETTO DEFINITIVO... 2

1.3 ACRONIMI ... 3

1.4 PARTICOLARITÀ DEL PROGETTO DEFINITIVO ... 3

1.4.1 TRIGENERAZIONE ... 3

1.4.2 UNITÀ POLIVALENTI ... 3

1.4.3 PARCELLIZZAZIONE GRUPPI FRIGORIFERI ... 4

1.4.4 CALDAIE A GAS METANO A CONDENSAZIONE ... 4

1.4.5 UBICAZIONE DELLE UTA ALL’INTERNO DELLA SOTTOCENTRALE... 4

1.4.6 UNITÀ DI TRATTAMENTO ARIA ... 4

1.4.6.1 FILTRAZIONE ARIA ... 4

1.4.6.2 RECUPERATORI DI CALORE ... 4

1.4.7 PANNELLI RADIANTI E DISPLAY DIGITALE ... 5

1.4.8 CONVERSIONE IMPIANTO A TUTT’ARIA ... 5

1.4.9 SISTEMA DI SUPERVISIONE ... 5

1.4.10 AREEE OSPEDALIERE “AL GREZZO” ... 5

2. NORMATIVE E LEGGI DI RIFERIMENTO ... 7

3. CONDIZIONI CLIMATICHE ESTERNE ... 14

4. POLO TECNOLOGICO ... 15

4.1 FABBISOGNI ENERGETICI ... 15

4.1.1 POTENZE DI PICCO ... 16

4.1.2 CLASSE ENERGETICA ... 16

4.2 POTENZIALITÀ IMPIANTI ... 16

4.3 TORRI EVAPORATIVE ... 21

4.4 FLUIDI TERMICI PRIMARI ... 21

4.5 CENTRALE IDRICA ... 21

4.6 CENTRALE IDRICA ANTINCENDIO ... 22

5. EDIFICIO OSPEDALIERO ... 24

5.1 RETI DAL POLO TECNOLOGICO AL NUOVO OSPEDALE ... 24

5.2 FLUIDI SECONDARI ... 24

5.3 LOGICA DISTRIBUTIVA INTERNA ... 25

5.3.1 FABBISOGNO ACQUA CALDA SANITARIA ... 25

5.3.2 VAPORE... 25

5.4 IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE ... 25

5.4.1 TIPOLOGIE IMPIANTISTICHE ... 25

5.4.2 DEGENZE ... 26

5.4.3 SERVIZI IGIENICI ... 27

5.4.4 SPOGLIATOI ... 27

5.4.5 DEPOSITI ... 27

(4)

5.4.5.1 DEPOSITI E DEPOSITI SPORCHI ... 27

5.4.5.2 DEPOSITI PULITI ... 27

5.4.6 UFFICI, AMBULATORI, VISITE, STUDI MEDICI ... 28

5.4.7 DIAGNOSTICHE ... 28

5.4.8 SALE OPERATORIE ISO 7 ... 28

5.4.9 SALE PARTO, TERAPIA INTENSIVA ... 28

5.4.10 MORGUE ... 28

5.4.11 CUP, SALE DI ATTESA, MENSA, AUDITORIUM ... 28

5.5 IMPIANTO IDRICO SANITARIO ... 29

5.6 IMPIANTO SCARICHI... 29

5.7 RETE DI RACCOLTA E SCARICO ACQUE METEORICHE ... 29

5.8 IMPIANTO ANTINCENDIO ... 30

5.8.1 ELISUPERFICIE ... 30

6. GAS MEDICALI E DI LABORATORIO ... 31

6.1 PREMESSA ... 31

6.2 CENTRALI DI STOCCAGGIO E PRODUZIONE ... 31

6.3 IMPIANTO DI DISTRIBUZIONE ... 32

6.3.1 REPARTI DI DEGENZA ... 32

6.3.2 REPARTI OPERATORI ... 32

6.3.3 PER REPARTI DIAGNOSTICA E TERAPIA INTENSIVA ... 32

7. IRRIGAZIONE ... 33

8. SUPERVISIONE ... 34

8.1 CARATTERISTICHE ... 34

(5)

1. PREMESSA

Il presente documento è finalizzato alla definizione degli aspetti progettuali per la realizzazione degli impianti termotecnici del Nuovo Ospedale di Vibo Valentia.

Tali impianti, a titolo indicativo consistono in:

impianto di riscaldamento e condizionamento (impianto HVAC);

impianto idrico-sanitario;

impianto scarichi:

• acque nere-bianche (vasi vuotatoi e lava padelle; lavabi, bidet e docce);

• Acque grasse (assimilabili agli scarichi bianchi previa separazione in condesagrassi)

• infetti;

impianto antincendio;

impianto gas metano;

impianto gas medicinali.

Il progetto del Nuovo Ospedale include sia aree destinate ad attività ospedaliera, sia aree dedicate ad altre attività collaterali (ricettivo, commerciale, auditorium, …).

Sono di seguito descritti gli impianti del “polo tecnologico” ossia le centrali di produzione di energia e fluidi:

centrale termica;

centrale frigorifera;

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trigenerazione;

centrale idrica;

centrale idrica antincendio;

centrali gas medicali.

E’ inoltre da realizzare l’impiantistica antincendio a supporto dell’elisuperficie.

Nel seguito viene data la descrizione dei criteri progettuali principali, delle linee guida dei dimensionamenti e delle caratteristiche richieste per gli impianti termotecnici a servizio del Nuovo Ospedale.

1.1 DEFINIZIONE DEL NUOVO OSPEDALE

Le caratteristiche planivolumetriche del Nuovo Ospedale sono definite negli elaborati contenuti nei progetti specialistici relativi alle opere architettoniche e strutturali.

Per quanto attiene all’adeguamento normativo degli impianti, rispetto al quadro normativo del gennaio 2012, si dichiara che gli stessi sono progettati nel rispetto delle norme in vigore alla data di emissione del presentte progetto definitivo. Le variazioni di costo per l’adeguamento normativo saranno oggetto di successiva valutazione del quadro ecconomico e del piano investimenti generale.

1.2 LIVELLO DI DEFINIZIONE DEL PROGETTO DEFINITIVO

I documenti del presente Progetto definitivo seguono le indicazioni di cui all’art. 24 del DPR 207, oltre alle specifihe indicazioni di progetto preliminare. Alcune informazioni di progetto preliminare sono state sviluppate e approfondite in acccordo con la normativa vigente:

• Per alcuni locali sono state riviste le portate di aria esterna uniformandoli agli standard di legge o della buona tecnica ospedaliera

• Per le degenze indicate in gara con impianti a tutta aria è qui proposto un più razionale impianto ad aria primaria e pannelli radianti (1.4.9)

• E’ stato prevista un’unità polivalente per la produzione combinata di fluido caldo e refrigerato (1.4.2)

• si confermano le potenze dele caldaie

• per i gruppi frigoriferi e ed i generatori di vapore sono state adeguate le potenze in ragione dell’affinamento dei calcoli propri di progetto definitivo

Quanto riportato nel presente PD ha valore indicativo e la successiva fase progettuale esecutiva definirà gli aspetti di maggior dettaglio propri di quest’ultima fase di progetto.

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1.3 ACRONIMI

Nel prosieguo del presente documento saranno utilizzati gli acronimi di seguito elencati.

ACRONIMO SIGNIFICATO

ACS Acqua Calda Sanitaria

AFS Acqua Fredda Sanitaria;

HVAC Heating Ventilation and Air Conditioning

Riscaldamento, ventilazione e climatizzazione

NO Nuovo Ospedale

PD Progetto Definitivo

PT Polo Tecnologico

UTA Unità di Trattamento Aria

VAV Variable Air Volume

Portata d’aria variabile 1.4 PARTICOLARITÀ DEL PROGETTO DEFINITIVO

Si riassumono di seguito le caratteristiche sviluppate in sede di progetto preliminare e confermate in progetto definitivo con gli affinamenti e gli approfondimenti di questa fase di progetto.

1.4.1 TRIGENERAZIONE

E’ prevista l’installazione di un sistema di trigenerazione composto da un cogerazione a gas metano abbinato ad un sistemi ad assorbimento per la conversione dell’energia termica in energia frigorifera.

1.4.2 UNITÀ POLIVALENTI

Data la necessità di aumentare il contributo legato alle fonti rinnovabili, è stata sostituita una delle unità frigorifere elettriche con unità di tipo polivalente (energy-raiser): tale unità sarà deputata alla produzione contemporanea di acqua refrigerata per le utenze che lo richiedono durante l’intero arco dell’annno e la produzione di acqua calda per preriscaldare l’acqua calda sanitaria ed alimentare le batterie di postriscaldamento.

(8)

1.4.3 PARCELLIZZAZIONE GRUPPI FRIGORIFERI

La parcellizzazione dei gruppi frigoriferi è stata effettuata per rripartire meglio i carichi frigoriferi in condizione di utilizzo parzializzato così da aumentarne il rendimento e ridurre i disservizi per malfunzionamento/manutenzione di una delle unità.

1.4.4 CALDAIE A GAS METANO A CONDENSAZIONE

Le caldaie a gas metano previste sono del tipo a condensazione, vale a dire che sfruttano il calore latente contenuto nei fumi, recuperando pertanto una quota di energia normalmente dispersa al camino.

Durante la stagione estiva le caldaie intervengono per l’eventuale integrazione di energia termica necessaria alla produzione dell’acqua calda sanitaria.

1.4.5 UBICAZIONE DELLE UTA ALL’INTERNO DELLA SOTTOCENTRALE

Si conferma che tutte le unità di trattamento aria sono alloggiate nei vani tecnici al piano interrato.

Sono così semplificate le operazioni di manutenzione ed è salvaguardata la pulizia e durata delle unità.

1.4.6 UNITÀ DI TRATTAMENTO ARIA

1.4.6.1 FILTRAZIONE ARIA

Sul lato presa aria esterna delle UTA, è inserito un filtro classe C4 ed F9 preceduto da una griglia antipolvere, permette, per effetto della efficienza, un buon grado della qualità dell’aria ambiente.

1.4.6.2 RECUPERATORI DI CALORE

Le UTA saranno dotate di recuperatori aventi un’efficienza del 60% (salvo alcune UTA che, per maggior sicurezza di cross contamination saranno dotate di recuperatori a batteria). I recuperatori di calore saranno conformi alla normativa ErP 2018 ed hanno un’efficienza >73%.

L’adozione di tali recuperatori comporta i seguenti vantaggi:

riduzione consumi energetici in quanto aumenta l’energia recuperata;

riduzione potenza termica per la sola ventilazione.

(9)

1.4.7 PANNELLI RADIANTI E DISPLAY DIGITALE

Si conferma quanto previsto in Progetto Preliminare: adozione delle seguenti tipologie impiantistiche per la climatizzazione estiva ed invernale:

soffitto radiante + aria primaria;

sistemi a tutt’aria.

Tali soluzioni tecniche, infatti, si presentano sempre migliorative rispetto ai ventilconvettori sia per confort che per igienicità degli ambienti e della qualità dell’aria interna.

1.4.8 CONVERSIONE IMPIANTO A TUTT’ARIA

Nel progetto preliminare alcune degenze ( medicina, chirurgia, ostetricia, medicina d’urgenza) erano previste con impianto a tutt’aria:

Considerato il quadro normativo vigente (D.P.R. 14/01/1997 e L.Regione Calabria 24/2008 all.to 3) che non prevede impianti ad aria, vista la non specificità delle degenze indicate, in progetto definitivo sono state razionalizzate le portate aria e la tipologia di impiano :da impianto a tutta aria con 6 vol/h ad impianto ad aria primaria con 2 vol/h e pannelli radianti a soffitto; ciò al fine di ridurre i consumi, e dare nel contempo un migliore confort pur salvaguardando l’igiene del reparto e la ventilazione necessaria alla diulizione degli inquinanti.

1.4.9 SISTEMA DI SUPERVISIONE

Il sistema di climatizzazione con soffitto radiante metallico che integra la distribuzione dell’aria primaria garantisce condizioni di confort e qualità dell’aria tali da rendere del tutto inutile la presenza di visualizzatori locali di temperatura ed umidità. Questi ultimi saranno visualizzabili direttamente sul sistema di supervisione.

1.4.10 AREEE OSPEDALIERE “AL GREZZO”

All'interno degli elaborati grafici facenti parte del presente Progetto Definitivo sono presenti alcune Aree al grezzo ai vari Livelli chiaramente identificate con campiture di diverso colore, riportate anche in Legenda colori inserita all'interno delle tavole grafiche.

Canalizzazioni, tubazioni, dotazioni impiantistiche e terminali di impianto all'interno di tali zone sono state disegnate per completezza d'informazione all'interno degli elaborati grafici Impiantistici del presente Progetto Definitivo ma non rientrano nelle forniture della presente Concessione. Il limite di batteria per tali locali, a esclusione del reparto "Laboratori e analisi chimico/cliniche" posto al livello 0, è rappresentato dalla predisposizione di tutta l'impiantistica necessaria al limite di ogni singola Area al grezzo, in corrispondenza del perimetro esterno delle varie Aree: il completamento

(10)

della distribuzione all'interno dei vari locali e la fornitura e posa dei terminali di impianto risultano esclusi dalla presente Concessione e saranno oggetto di realizzazione da parte del Concedente in altro Appalto.

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2. NORMATIVE E LEGGI DI RIFERIMENTO

I criteri di dimensionamento e le caratteristiche degli impianti sono definiti dalle Norme UNI, dalle Norme EN oltre che da Leggi e Decreti. Riportiamo di seguito alcuni dei più importanti riferimenti normativi e legislativi utilizzati per la realizzazione dei progetti in relazione alla specifica parte d’impianto di competenza.

RIFERIMENTO DESCRIZIONE Norme

modificate D.P.C.M.

5/12/1997

Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici.

UNI 5364/76 Impianti di riscaldamento ad acqua calda - Regole per la presentazione dell'offerta e per il collaudo.

UNI 8854/86 Impianti di termici ad acqua calda e/o surriscaldata per il riscaldamento di edifici adibiti ad attività industriale ed artigianale - Regole per l'ordinazione, l'offerta ed il collaudo.

ritirata

UNl 10349/94 Riscaldamento e raffrescamento degli edifici - Dati climatici. Agg. 2016 UNI EN ISO

7730/06

Ambienti termici moderati - Determinazione degli indici PMV e PPD e specifica delle condizion i di benessere termico.

UNI EN 1264-1- 2-3-4/09-11-13

Riscaldamento a pavimento - Impianti e componenti - Definizioni e simboli - Determinazione della potenza termica - Dimensionamento – Installazione.

Norme UNI 10339/2007

Impianti aeraulici ai fini di benessere, generalità , classificazione, requisiti- Regole per la richiesta d'offerta, l'ordine e la fornitura.

UNI EN ISO 13788/2013

Prestazione igrotermica dei componenti e degli elementi per edilizia - Temperatura superfic iale interna per evitare l'umidità superficiale critica e condensazione interstiziale - Metodo di calcolo.

UNI EN ISO 15927- 1/2004

Prestazione termo igrometrica degli edifici - Calcolo presentazione dei dati climatici - Medie mensili dei singoli elementi meteorologici UNI EN 10412-

1:2006

Impianti di riscaldamento ad acqua calda- Requisiti di sicurezza- Parte 1: Requisiti specifici per impianti con generatori di calore alimentati da combustibili liquidi, gassosi, solidi polverizzati o con generatori di calore elettrici.

UNI EN ISO 12572/2006

Prestazione igrotermica dei materiali e dei prodotti per edilizia - Determinazione delle proprietà di trasmissione del vapore d'acqua.

Agg. 2016

UNI EN 12831:2006

Impianti di riscaldamento negli edifici- Metodo di calcolo del carico termico di progetto.

UNI EN 14114:2006

Prestazioni igrotermiche degli impianti degli edifici e delle installazioni industriali - Calcolo della diffusione del vapore acqueo - Sistemi di isolamento per le tubazioni fredde.

Sostituita dalla UNI 15758/2016

UNI EN ISO 13370:2008

Prestazione termica degli edifici - Trasferimento di calore attraverso il terreno -Metodi di calcolo.

UNI EN ISO 13786:2008

Prestazione termica dei componenti per edilizia - Caratteristiche termiche dinamiche - Metodi di calcolo (calcolo del ritardo del fattore di smorzamento - sfasamento).

UNI EN ISO 13789:2008

Prestazione termica degli edifici - Coefficienti di trasferimento del calore per trasmissione e ventilazione - Metodo di calcolo.

UNI EN ISO 13790:2008

Prestazione energetica degli edifici- Calcolo del fabbisogno di energia per il riscaldamento e il raffrescamento.

(12)

RIFERIMENTO DESCRIZIONE Norme modificate UNI EN

15242:2008

Ventilazione degli edifici - Metodi di calcolo per la determinazione delle portate d'aria negli edifici, comprese le infiltrazioni.

UNI EN 15316-2- 1:2008

Impianti di riscaldamento degli edifici- Metodo per il calcolo dei requisiti energetici e dei rendimenti dell'impianto - Parte 2-1: Sistemi di emissione del calore negli ambienti.

UNI EN 15316-2- 3:2008

Impianti di riscaldamento degli edifici- Metodo per il calcolo dei requisiti energetici e dei rendimenti dell'impianto- Parte 2-3: Sistemi di distribuzione del calore negli ambienti.

UNI EN 15316-3- 1:2008

Impianti di riscaldamento degli edifici- Metodo per il calcolo dei requisiti energetici e dei rendimenti dell'impianto - Parte 3-1:

Impianti per la produzione di acqua calda sanitaria, caratterizzazione dei fabbisogni (fabbisogni di erogazione).

UNI EN 15316-3-2:2008 Impianti di riscaldamento degli edifici- Metodo per il calcolo dei requisiti energetici e dei rendimenti dell'impianto - Parte 3-2: Impianti per la produzione di acqua calda sanitaria, distribuzione.

UNI EN 15316-3- 3:2008

Impianti di riscaldamento degli edifici- Metodo per il calcolo dei requisiti energetici e dei rendimenti dell'impianto - Parte 3-3:

Impianti per la produzione di acqua calda sanitaria, generazione.

UNI EN 15316-4- 3:2008

Impianti di riscaldamento degli edifici- Metodo per il calcolo dei requisiti energetici e dei rendimenti dell'impianto - Parte 4-3: Sistemi di generazione del calore, sistemi solari termici.

UNI EN 15316-4- 4:2008

Impianti di riscaldamento degli edifici- Metodo per il calcolo dei requisiti energetici e dei rendimenti dell'impianto - Parte 4-4:

Sistemi di generazione del calore, sistemi di cogenerazione negli edifici.

UNI EN 15316-4- 5:2008

Impianti di riscalda mento degli edifici- Metodo per il calcolo dei requisiti energetici e dei rendimenti dell'impianto - Parte 4-5:

Sistemi di generazione per il riscaldamento degli ambienti, prestazione e qualità delle reti di riscaldamento urbane e dei sistemi per ampie volumetrie.

UNI EN 15316-4- 6:2008

Impianti di riscaldamento degli edifici- Metodo per il calcolo dei requisiti energetici e dei rendimenti dell'impianto - Parte 4-6:

Sistemi di generazione del calore, sistemi fotovoltaici.

UNI EN 15316- 1:2008

Impianti di riscaldamento degli edifici- Metodo per il calcolo dei requisiti energetici e dei rendimenti dell'1m pianto - Parte 1:

Generalità.

UNI EN 12097:2007

Ventilazione degli edifici, rete delle condotte , requisiti relativi ai componenti atti a facilitare la manutenzione delle reti di condotte.

Norme UNI 9182-2014

Edilizia. Impianti di alimentazione e distribuzione acqua fredda e calda. Criteri di progettazione, collaudo e gestione.

Direttive CEE Direttive 89/39 1 CEE, 89/654 CEE, 89/655 CEE, 89/656 CEE, 90/269 CEE, 90/270 CEE, 90/394 CEE e 90/679 CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro.

(13)

RIFERIMENTO DESCRIZIONE Norme modificate Norma UNI EN

15004:2008

Installazioni fisse antincendio - Sistemi a estinguenti gassosi - Parte 1: Progettazione, installazione e manutenzione.

UNI EN 10255 28/08/2007

Tubi di acciaio non legato adatti alla saldatura e alla filettatura – Condizioni tecniche di fornitura.

UNI EN 10220 1/08/2003

Tubi lisci di acciaio, saldati e senza saldatura. Dimensioni e masse lineiche.

UNI EN ISO 21003-1-3-5 19/02/2009

Sistemi di tubazioni multistrato per le installazioni di acqua calda e fredda all’interno degli edifici:

Parte 1: Generalità Parte 3: Raccordi

Parte 5: Idoneità all’impiego del sistema UNI EN ISO

21003-2 16/06/2011

Sistemi di tubazioni multistrato per le installazioni di acqua calda e fredda all’interno degli edifici:

Parte 2: Tubi UNI EN ISO

21003-5 07/10/2009

Sistemi di tubazioni multistrato per le installazioni di acqua calda e fredda all’interno degli edifici:

Parte 7: Guida alla valutazione di conformità UNI EN 13480

Parti: 1-2-3-4-5- 6-7-8

12/04/2012

Tubazioni industriali metalliche:

Parte 1: Generalità;

Parte 2: Materiali;

Parte 3: Progettazione e collaudo;

Parte 4: Fabbricazione ed installazione;

Parte 5: Collaudo e prove;

Parte 6: Requisiti addizionali per tubazioni interrate;

Parte 7: Guida sull’utilizzo di procedure di valutazione della conformità;

Parte 8: Requisiti addizionali per tubazioni di alluminio e leghe di alluminio.

Agg.

2015 2016 2017

UNI EN 13467 01/04/2004

Isolanti termici per gli impianti degli edifici e le installazioni industriali – Determinazione delle dimensioni, dell’ortogonalità e linearità dell’isolamento preformato di tubazioni.

UNI EN 1507 03/07/2008

Ventilazione degli edifici – Condotte rettangolari di lamiera metallica – Requisiti di resistenza e di tenuta.

UNI EN 12237 01/06/2004

Ventilazione degli edifici – Reti delle condotte – Resistenza e tenuta delle condotte circolari di lamiera metallica.

UNI EN 13403 01/03/2004

Ventilazione degli edifici – Condotti non metallici – Rete delle condotte realizzata con pannelli di materiale isolante.

UNI EN 15780 24/11/2011

Ventilazione degli edifici – Condotti – Pulizia dei sistemi di ventilazione

UNI EN 12236 01/05/2003

Ventilazione degli edifici – Ganci e supporti per la rete delle condotte – Requisiti di resistenza.

UNI EN 13180 01/07/2004

Ventilazione degli edifici – Rete delle condotte – Dimensioni e requisiti meccanici per le condotte flessibili.

UNI EN 12220 30/04/2001

Ventilazione degli edifici – Reti delle condotte – Dimensioni delle flange circolari per la ventilazione generale.

Decreto 31 marzo 2003 Ministero dell’Interno

Requisiti di reazione al fuoco dei materiali costituenti le condotte di distribuzione e ripresa dell’aria degli impianti di condizionamento e ventilazione.

(14)

RIFERIMENTO DESCRIZIONE Norme modificate UNI 13384-1

11/09/2009

Camini – Metodi di calcolo termico e fluido dinamico:

Parte 1: Camini asserviti a un solo apparecchio;

Parte 2: Camini asserviti a più apparecchi di riscaldamento.

Agg. 2015

UNI 10640 03/03/2004

Canne fumarie collettive ramificate per apparecchi di tipo B a tiraggio naturale. Progettazione e verifica.

UNI 10641 30/06/1997

Canne fumarie collettive e camini a tiraggio naturale per apparecchi a gas di tipo C con ventilatore nel circuito di combustione.

Progettazione e verifica.

UNI/TS 11278 28/05/2008

Camini/ canali da fumo/condotti /canne fumarie metallici – Scelta e corretto utilizzo in funzione del tipo di applicazione e relativa designazione del prodotto.

UNI EN 12446 08/09/2011

Camini – Componenti – Elementi esterni di calcestruzzo.

UNI 11292 06/08/2008

Locali destinati ad ospitare gruppi di pompaggio per impianti antincendio – Caratteristiche costruttive e funzionali.

UNI EN 12845 14/05/2009

Installazioni fisse antincendio – Sistemi automatici a sprinkler – Progettazione, installazione e manutenzione.

Agg.2015

UNI CEN/TS 14816 Marzo 2009

Installazione fisse antincendio – Sistemi spray ad acqua.

Progettazione, installazione e manutenzione.

UNI EN 15004 16/10/2008

Installazioni fisse antincendio - Sistemi a estinguenti gassosi - Parte 1: Progettazione, installazione e manutenzione.

UNI EN 12094 01/05/2004

Sistemi fissi di lotta contro l'incendio - Componenti di impianti di estinzione a gas - Requisiti e metodi di prova per dispositivi elettrici automatici di comando e gestione spegnimento e di ritardo.

UNI 10779 06/11/2014

Impianti di estinzione incendi - Reti di idranti - Progettazione, installazione ed esercizio.

UNI 9494-1-2 07/06/2012 25/10/2012

Sistemi per il controllo di fumo e calore:

Parte 1: Progettazione e installazione dei Sistemi di Evacuazione Naturale di Fumo e Calore (SENFC)

Parte 2: Progettazione e installazione dei Sistemi di Evacuazione Forzata di Fumo e Calore (SEFFC).

Agg. 2017

UNI 5364 30/09/1976

Impianti di riscaldamento ad acqua calda. Regole per la presentazione dell’offerta e per il collaudo.

UNI 12097 13/09/2007

Ventilazione negli edifici - Rete delle condotte - Requisiti relativi ai componenti atti a facilitare la manutenzione delle reti delle condotte.

UNI 5634 31/10/1997

Sistemi di identificazione delle tubazioni e canalizzazioni convoglianti fluidi.

UNI EN 13779 21/02/2008

Ventilazione degli edifici non residenziali. Requisiti di prestazione per sistemi di ventilazione e climatizzazione dei locali.

Raccolta “R”

Edizione 2009

Specificazioni tecniche applicative del Decreto Ministeriale 1 dicembre 1975.

Raccolta “H”

Edizione 1982

Norme di sicurezza per apparecchi contenenti liquidi caldi sotto pressione.

(15)

RIFERIMENTO DESCRIZIONE Norme modificate PED

Pressure Equipment Directive Direttive 27/93/CE

Scopo della Direttiva 97/23/CE è quello di armonizzare le legislazioni nazionali degli Stati membri relative alla valutazione del progetto, della produzione, del collaudo e della conformità delle attrezzature a pressione e degli insiemi. La direttiva riguarda prodotti, recipienti a pressione, scambiatori di calore, generatori di vapore, caldaie, tubazioni industriali, dispositivi di sicurezza e accessori a pressione.

Tali attrezzature sono ampiamente utilizzati nelle industrie di processo (oil & gas, chimica, farmaceutica, materie plastiche e gomma, alimentare, cartaria…).

Legge 10/91 Norme per l'attuazione del Piano Energetico Nazionale.

D.P.R. 26 agosto 1993

Regolamento recante le norme per la progettazione, l’installazione, l’esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia, in attuazione dell’art. 4, della legge 9 gennaio 1991, n. 10.

D.P.R. 551 agosto 1999

Modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 26 agosto 1993, n. 412.

D.Lgs. 19 agosto 2005, n. 192

Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell'edilizia.

D.Lgs. 29 dicembre 2006, n. 311

Disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, recante attuazione della direttiva 2002/91/CE, relativa al rendimento energetico nell'edilizia.

UNI/TS 11300 Parte 1 e Parte 2 2014

Prestazioni energetiche degli edifici:

Parte 1: Determinazione del fabbisogno di energia termica dell'edificio per la climatizzazione estiva ed invernale.

Parte 2: Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria.

UNI/TS 11300 Parte 3 25/03/2010

Prestazioni energetiche degli edifici:

Parte 3: Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione estiva.

D.P.R. 2 aprile 2009, n. 59

Regolamento di attuazione del D.Lgs. 192 sul rendimento energetico in edilizia.

UNI EN ISO 13790 05/06/2008

Prestazione energetica degli edifici - Calcolo del fabbisogno di energia per il riscaldamento e il raffrescamento.

D.M. 26 giugno 2009

Ministero dello Sviluppo Economico

Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici. D.M. 26/06/2015 aggiornamento

del D.M.

26/06/2009

D.Lgs. n° 28 03/03/2011

“Fonti rinnovabili”

Attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE.

D. Lgs. N° 46 24/02/1997

Attuazione della Direttiva 93/42/CEE, concernente i Dispositivi Medici.

UNI EN 12056-1- 2-3-4-5

30/06/2001

Sistemi di scarico funzionanti a gravità all’interno degli edifici.

(16)

RIFERIMENTO DESCRIZIONE Norme modificate UNI 9182

03/02/2014

Impianti di alimentazione e distribuzione d'acqua fredda e calda - Progettazione, installazione e collaudo.

UNI EN ISO 7396-1 Aprile 2010

Impianti di distribuzione dei gas medicali - Impianti di distribuzione dei gas medicali compressi e per vuoto.

Agg. 2016

UNI EN ISO 7396-2 Aprile 2007

Impianti di distribuzione dei gas medicali - Impianti di evacuazione dei gas anestetici.

UNI EN ISO 14644

Parti: 1-2-3-4-5- 6-7-8

2001÷2008

Camere bianche ed ambienti associati controllati:

Parte 1: Classificazione della pulizia dell'aria;

Parte 2: Specifiche per la prova e la sorveglianza per dimostrare la conformità continua con la ISO 14644-1;

Parte 3: Metodi di prova;

Parte 4: Progettazione, costruzione e avviamento;

Parte 5: Funzionamento;

Parte 6: Vocabolario;

Parte 7: Dispositivi separatori (cappe per aria pulita, cassette per guanti, isolatori e mini- ambienti);

Parte 8: Classificazione della contaminazione molecolare aerotrasportata.

UNI 11425 Settembre 2011

Impianto di ventilazione e condizionamento a contaminazione controllata (VCCC) per il blocco operatorio. Progettazione, messa in marcia, qualifica, gestione e manutenzione.

DIRETTIVA 2003/94/CE della

Commissione dell'8 ottobre 2003

Stabilisce i principi e le linee direttrici delle buone prassi di fabbricazione relative ai medicinali per uso umano e ai medicinali per uso umano in fase di sperimentazione.

D.P.R. 14 gennaio 1997 Suppl. Ord. Alla G. U. 20.2.1997, n° 42

Requisiti minimi strutture sanitarie pubbliche e private.

D.M. 18/09/2002 Ministero dell'interno

Ministero dell'interno, Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l'esercizio delle strutture sanitarie pubbliche e private (G.U. 27 settembre 2002, n. 227).

Agg. Decreto 19/03/2015

D.M. 12/04/1996 Ministero dell'interno

Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l'esercizio degli impianti termici alimentati da combustibili gassosi (G.U. 4 maggio 1996, n. 103).

D.M. 28/04/2005 Ministero dell'Interno

Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l'esercizio degli impianti termici alimentati da combustibili liquidi (GU n. 116 del 20-5-2005).

D.M.13/07/2011 Ministero dell'Interno

Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la installazione di motori a combustione interna accoppiati a macchina generatrice elettrica o ad altra macchina operatrice e di unità di cogenerazione a servizio di attività civili, industriali, agricole, artigianali, commerciali e di servizi (G.U. 22 luglio 2011, n. 169).

(17)

RIFERIMENTO DESCRIZIONE Norme modificate D.M.15/09/2005

Ministero dell'Interno

Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per i vani degli impianti di sollevamento ubicati nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi. (G. U. n. 232 del 5 ottobre 2005).

Circolare Ministeriale 15/10/1964 Ministero dell'interno

Contenitori di ossigeno liquido. Tank ed evaporatori freddi per uso industriale.

D.M.01/02/1986 Ministero dell'interno

Norme di sicurezza antincendi per la costruzione e l'esercizio di autorimesse e simili.

D.M.19/08/1996 Ministero dell'interno

Modifiche ed integrazioni al decreto del Ministro dell'interno 19 agosto 1996 relativamente agli spettacoli e trattenimenti a carattere occasionale svolti all'interno di impianti sportivi, nonché all'affollamento delle sale da ballo e discoteche.

(18)

3. CONDIZIONI CLIMATICHE ESTERNE

Le condizioni climatiche esterne di progetto sono le seguenti:

inverno:

• temperatura -3,0°C;

• umidità relativa 58,9%;

• gradi giorno 1.586;

• ore giornaliere di riscaldamento 24 ore;

• zona climatica D;

• velocità del vento 3,2 m/s;

estate:

• temperatura 33,0°C;

• umidità relativa 40,0%;

• escursione termica giornaliera 10,0°C.

(19)

4. POLO TECNOLOGICO

I paragrafi successivi avranno per oggetto la definizione della configurazione dei sistemi di produzione dei fluidi termovettori a servizio del NO.

Il PTsarà costituito da:

centrale termica;

centrale frigorifera;

trigenerazione;

centrale idrica;

centrale idrica antincendio;

centrali gas medicinali.

Per quanto riguarda il dimensionamento degli impianti (soprattutto le potenzialità da installare per la centrale di trigenerazione e il dimensionamento delle reti distributive), si precisa che:

è stato effettuato un dimensionamento sulla base dei fabbisogni energetici del NO, stimati con un grado di approssimazione compatibile col livello di approfondimento di progetto definitivo;

nella fase di progetto esecutivo verranno valutati più approfonditamente i fabbisogni energetici del NO sulla base delle indicazioni e/o modifiche a seguito dell’acquisizione dei pareri emanati dalla conferenza di servizi.

4.1 FABBISOGNI ENERGETICI

Nel seguente paragrafo viene illustrata la valutazione energetica del NO sulla base di:

dati climatici della località;

caratteristiche architettoniche dell’edificio;

caratteristiche delle UTA;

profili di utilizzo del fabbricato;

caratteristiche dei carichi gratuiti interni;

fabbisogno elettrico delle apparecchiature.

(20)

4.1.1 POTENZE DI PICCO

I fabbisogni di picco stimati per il NO sono riportati nella seguente tabella.

UTENZA POTENZIALITÀ

Climatizzazione invernale 3.390 kW

Acqua calda sanitaria 1.150 kW

TOTALE POTENZA TERMICA 4.540 kW

Climatizzazione estiva 5.243 kW

TOTALE POTENZA FRIGORIFERA 5.243 kW

Vapore grezzo 4.059 kg/h 2.812 kW

TOTALE POTENZA VAPORE 4.059 kg/h 2.812 kW

Si precisa che la potenza per la climatizzazione invernale tiene conto della potenza termica recuperata sui trattamenti aria (50%) è già detratta.

4.1.2 CLASSE ENERGETICA

Per quanto concerne la classe energetica così come definita nel D.Lgs. 192/05, il NO rientra in classe energetica A, a meno del contributo necessario al trattamento dell’aria esterna.

La classificazione energetica degli edifici si basa sull’energia spesa per garantire il confort interno agli utenti degli edifici. In questo caso, trattandosi di un edificio ospedaliero, la maggior parte dell’aria esterna è necessaria per rispondere alle esigenze sanitarie e non al confort degli abitanti pertanto trattandosi di aria assimilabile “ad aria di processo” il calcolo risulterebbe falsato e non veritiero. A conferma di ciò vi sono delle delibere di altre regioni italiane come Emilia Romagna e Lombardia indicanti che la verifica dell’indice di prestazione energetica per il riscaldamento o la climatizzazione invernale e il calcolo degli indicatori di prestazione energetica riportati nell’attestato di certificazione energetica deve essere effettuata mediante l’adozione di ricambi d’aria esterna convenzionali scorporando i tassi di ventilazione eccedenti il minimo ricambio igienico, connessi alle peculiari necessità del processo ospedaliero e dei relativi ausiliari elettrici.

4.2 POTENZIALITÀ IMPIANTI

Sulla base dei dati di potenzialità e fabbisogni energetici esposti nei paragrafi precedenti si sono definite le potenzialità delle apparecchiature di generazione dei fluidi termo-vettori.

(21)

ID GENERATORE POTENZIALITÀ FUNZIONE

GC#1 Generatore di calore 2.250 kW Principale

GC#2 Generatore di calore 2.250 kW Principale

GC#3 Generatore di calore 2.250 kW Riserva

TOTALE POTENZA TERMICA ATTIVA 4.500 kW TOTALE POTENZA TERMICA DI RISERVA 2.250 kW TOTALE POTENZA TERMICA INSTALLATA 6.750 kW GV#1 Generatore di vapore 10 bar 1.472 kW 2125 kg/h Principale GV#2 Generatore di vapore 10 bar 1.472 kW 2125kg/h Principale GV#3 Generatore di vapore 10 bar 1.472 kW 2125kg/h Riserva

TOTALE POTENZA VAPORE ATTIVA 2.944 kW 4.250 kg/h TOTALE POTENZA VAPORE DI RISERVA 1.472 kW 2.125 kg/h TOTALE POTENZA VAPORE INSTALLATA 4.416 kW 6.375 kg/h

COG#1 Cogeneratore 800 kWe 990 kWt Principale

TOTALE POTENZA ELETTRICA COGENERATA 800 kWe TOTALE POTENZA TERMICA COGENERATA 990 kWt

ASS#1 Assorbitore 500 kWt Principale

TOTALE POTENZA FRIGORIFERA DA ASSORBITORE 500 kWf

GF#1 Gruppo frigo vite 1.878 kW Principale / Riserva GF#2 Gruppo frigo vite 1.878 kW Riserva / Principale GF#3 Gruppo frigo vite 1.878 kW Principale / Riserva PDP#1 Gruppo frigo/pompa di calore

polivalente 1.000 kW Riserva / Principale

TOTALE POTENZA FRIGORIFERA ATTIVA 5.256 kW TOTALE POTENZA FRIGORIFERA DI RISERVA 1.878 kW TOTALE POTENZA FRIGORIFERA INSTALLATA 7.134 kW

Per quanto concerne i gruppi frigoriferi si evidenzia che la scelta di abbinare tre gruppi a vite di grande potenzialità a due gruppi di taglia inferiore, di cui uno del tipo in pompa di calore polivalente e l’altro ad assorbimento, permette:

di gestire le fasi di ridotto carico frigorifero (PF < 1.000 kW) con il solo gruppo polivalente attivo ed eventualmente in parzializzazione;

di gestire le fasi di basso carico frigorifero (1.000 kW < PF < 2.000 kW) con il gruppo ad assorbimento ed il polivalente o altre combinazioni;

(22)

di gestire le fasi di medio carico frigorifero (2.000 kW < PF < 3.000 kW) con l’assorbitore il polivalente ed un vite parzializzato; oppure due gruppi vite in parzialzzazione;

di gestire fasi di carico termico di picco con due gruppi frigoriferi centrifughi attivi (PF ≈ 5.256kW) l’assorbitore e il gruppo polivalente;

di gestire manutenzioni e guasti ad un gruppo frigorifero vite sempre disponendo della potenzialità di picco ripartita sui rimamenti gruppi (1.878 kW + 1.878 kW + 1.000 kW + 500 kW=

5.256 kW).

L’introduzione di una pompa di calore polivalente consente di incrementare il contributo legato alle fonti rinnovabili e, nel contempo, ottimizzare la potenza installata per produrre acqua calda a bassa temperatura per il preriscaldamento acqua calda sanitaria ed alimentare le batterie di post nelle UTA.

Per quanto concerne le apparecchiature di trigenerazione, il gruppo cogeneratore previsto cede l’intera quota di energia termica all’anello di acqua calda e, durante la stagione estiva, al gruppo assorbitore a singolo effetto. Quest’ultimo smaltisce l’energia termica del ciclo termodinamico di assorbimento sulla torre evaporativa mentre il cogeneratore è equipaggiato di dissipatore acqua- aria (air-cooler) a circuito chiuso.

(23)

Di seguito tabella riepilogativa dei singoli fabbisogni estivi ed invernali.

POTENZA RICHIESTA CIRCUITI

RISCALDAMENTO Potenza

temp.

mandat a

temp.

ritorn o

Portata

PRERISCALDAMENTO UTA 1 677 kW 70 °C 50 °C 72 m³/h

POST RISCALDAMENTO UTA 878 kW 45 °C 40 °C 151 m³/h

POST RISCALDAMENTO A CANALE 979 kW 70 °C 50 °C 42 m³/h

RISCALDAMENTO SOFFITTI RADIANTI 926 kW 45 °C 40 °C 159 m³/h

RISCALDAMENTO RADIATORI 130 kW 45 °C 40 °C 22 m³/h

ACS 1 150 kW 70 °C 50 °C 49 m³/h

TOTALI 4 590 kW 496 m³/h

POTENZA FORNITA DALLA CENTRALE TERMICA

Fonte

primaria Funzione Portata

COGENERATORE gas metano principale 1 000 kW 90 °C 80 °C 86 m³/h

CALDAIA 01 gas metano

gasolio principale 2 250 kW 70 °C 50 °C 97 m³/h

CALDAIA 02 gas metano

gasolio riserva 2 250 kW 70 °C 50 °C 97 m³/h

CALDAIA 03 gas metano

gasolio riserva 2 250 kW 70 °C 50 °C 97 m³/h

POMPA DI CALORE POLIVALENTE elettricità

aria esterna principale 1 000 kW 45 °C 40 °C 172 m³/h

Potenza

attiva 4 250 kW 355 m³/h

Potenza

riserva 4 500 kW 194 m³/h

Fattore di

riserva 200%

RAFFREDDAMENTO Potenza Portata

UNITA' DI TRATTAMENTO ARIA 4 588 kW 7 °C 12 °C 789 m³/h

PANNELLI RADIANTI 618 kW 15 °C 18 °C 177 m³/h

LOCALI ALTO CARICO SENSIBILE 100 kW 7 °C 12 °C 17 m³/h

TOTALI 5 306 kW 983 m³/h

(24)

POTENZA FORNITA DALLA CENTRALE FRIGORIFERA

Fonte

primaria Funzione Potenza temp.

mandata

temp.

ritorno Portata GRUPPO FRIGO CENTRIFUGO 01 (acqua/acqua) elettricità principale 1 750 kW 90 °C 80 °C 151 m³/h

GRUPPO FRIGO CENTRIFUGO 02 (acqua/acqua) elettricità principale 1 750 kW 70 °C 50 °C 75 m³/h

GRUPPO FRIGO CENTRIFUGO 03 (acqua/acqua) elettricità riserva 1 750 kW 70 °C 50 °C 75 m³/h

GRUPPO FRIGO AD ASSORBIMENTO cogeneratore principale 500 kW 70 °C 50 °C 22 m³/h

POMPA DI CALORE POLIVALENTE elettricità principale 1 000 kW 45 °C 40 °C 172 m³/h

Potenza

attiva 5 000 kW 398 m³/h

Potenza

riserva 1 750 kW 75 m³/h

Fattore di

riserva 100%

VAPORE PULITO RICHIESTO DALLE

UTENZE Pressione Portata

UMIDIFICAZIONE (1 bar) 1,0 bar 1 962 kg/h

STERILIZZAZIONE* (1,5 bar) 1,5 bar 450 kg/h

TOTALI 2 412

kg/h

VAPORE TECNICO 8 bar RICHIESTO Potenza Pressione Portata

PRODUZIONE VAPORE PULITO 2 457 kW 8,0 bar 3 547 kg/h

CUCINA* 381 kW 8,0 bar 550 kg/h

TOTALI 2 838 kW 4 097

kg/h

VAPORE FORNITO DALLA CENTRALE Fonte

primaria Funzione Portata

CALDAIA VAPORE 01 gas metano

gasolio principale 1 472 kW 8,0 bar 2 125 kg/h

CALDAIA VAPORE 02 gas metano

gasolio principale 1 472 kW 8,0 bar 2 125 kg/h

CALDAIA VAPORE 03 gas metano

gasolio riserva 1 472 kW 8,0 bar 2 125 kg/h

Potenza

attiva 2 944 kW 4 250

m³/h

Potenza

riserva 1 472 kW 2 125

m³/h

Fattore di

riserva 100%

(25)

4.3 TORRI EVAPORATIVE

I gruppi refrigeratori d’acqua previsti sono del tipo condensati ad acqua di torre. La seguente tabella riassume le caratteristiche delle torri evaporative.

ID SISTEMA DI DISSIPAZIONE FUNZIONE

TE#1 Torre evaporativa aperta Condensazione GF#1 TE#2 Torre evaporativa aperta Condensazione GF#2 TE#3 Torre evaporativa aperta Condensazione GF#3 TE#4 Torre evaporativa aperta Condensazione ASS#1 Ogni gruppo frigorifero è dotato di torre dedicata.

4.4 FLUIDI TERMICI PRIMARI

La tabella seguente riporta le caratteristiche dei fluidi termici primari disponibili nel PT.

FLUIDO LIVELLO TERMICO

Acqua calda per: riscaldamento

produzione ACS 80°C / 60°C ∆ 20°C

Acqua calda circuito cogeneratore 90°C / 80°C ∆ 10°C

Vapore grezzo 175°C 8 bar

Acqua refrigerata condizionamento 6°C / 12°C ∆ 6°C

Acqua refrigerataa circuito assorbitore 7°C / 12°C ∆ 5°C 4.5 CENTRALE IDRICA

Nella centrale idrica è previsto:

la vasca di stoccaggio di acqua fredda potabile;

il gruppo di pressurizzazione idrica generale;

i sistemi di trattamento e condizionamento dell’acqua:

• dosaggi;

• produzione di acqua addolcita;

• produzione di acqua osmotizzata.

Queste due ultime sono necessarie per:

acqua addolcita:

• carico impianti;

• distribuzione AFS;

• produzione ACS;

(26)

• alimentazione sistema osmosi;

acqua osmotizzata: produzione vapore pulito per umidificazione

sterilizzazione.

4.6 CENTRALE IDRICA ANTINCENDIO La centrale di pompaggio sarà costituita da:

riserva idrica costituita da vasca conforme alla norma UNI 12845;

gruppo di pressurizzazione per la rete idrica antincendio conforme alla norma UNI 12845.

Detti impianti antincendio sono del tipo fisso ad acqua ED alimenteranno:

circuito interno con idranti UNI 45 conforme alla norma UNI 10779;

circuito esterno con idranti a colonna soprassuolo conforme alla norma UNI 10779.

Il complesso di alimentazione avrà le caratteristiche di "alimentazione singola superiore" (cap. 18.3 del Decreto 19 marzo 2015) secondo quanto specificato dalla norma UNI 12845.

Si prevede un'autonomia degli impianti idrici antincendio non inferiore a 90 minuti. Le caratteristiche prestazionalì dell'impianto devono garantire il funzionamento di 4 idranti UNI 70 alla pressione di 0,4 MPa nella posizione idraulicamente più sfavorevole con portata 300 l/1’ e contemporaneamente la prevalenza ai quattro idranti interni UNI 45 garantendo una pressione residua al bocchello non minore di 0,2 MPa ed una portata non inferiore a 120 litri/minuto cadauno.

Il locale per il gruppo di pompaggio sarà conforme alle norme UNI EN 11292.

Per le caratteristiche del circuito antincendio si vedano i calcoli relativi alla rete idranti.

(27)

Corva gruppo di spinta antincendio

L'anello sarà corredato di valvole di intercettazione per isolare in caso di necessità una parte dell'impianto; la loro collocazione ed il numero permetteranno un razionale compromesso tra l'obiettivo di isolare agevolmente parti dell'impianto per le verifiche periodiche e le manutenzioni, evitando di porre fuori servizio l'intero sistema di protezione antincendio.

La protezione antincendio dell’ospedale è completata con un sistema automatico di spegnimento ad aerosol per gli archivi, il guardaroba, il magazzino ed i ced. Ciò consente di dimensionare la rete idranti e la riserva idrica in base al livello di rischio 2 secondo le note riportate al prospetto 8.1 della UNI 10779

(28)

5. EDIFICIO OSPEDALIERO

5.1 RETI DAL POLO TECNOLOGICO AL NUOVO OSPEDALE

Il collegamento tra il PT ed il NO è realizzato mediante apposita rete di distribuzione corrente in due cunicoli di collegamento tra il PT stesso ed i vani tenici principali, ubicati al piano livello “0” del corpo di fabbrica principale.

l vari fluidi sono:

acqua calda per riscaldamento;

acqua refrigerata;

vapore grezzo;

acqua fredda sanitaria;

acqua fredda addolcita;

acqua fredda osmotizzata;

gas medicinali;

Tutti i collettori, le tubazioni e gli organi di manovra saranno opportunamente isolati per evitare sia dispersioni termiche che fenomeni di condensazione.

La rete dell’impianto anttincendio è separata e posta interrata tutt’intorno al corpo ospedaliero;

essa andrà ad alimentare le colonne di distribuzione ai piani poste in ccorrispondenza ai vani scala.

5.2 FLUIDI SECONDARI

Si riportano di seguito le tipologie ed il livello termico dei circuiti distribuiti all’interno del NO.

CIRCUITO UTILIZZO LIVELLO TERMICO

#1 Acqua calda Preriscaldo UTA 70°C / 50°C ∆ 20°C

#2 Acqua calda Radiatori 45°C / 40°C ∆ 5°C

#3 Circuito stagionale caldo / freddo Soffitti radianti 45/40°C 15°C / 18°C

∆ ~5°C

∆ 3°C

#4 Circuito freddo

Ventilconvettori per locali tecnici ad elevato carico interno generato

7°C / 12°C ∆ 5°C

#5 Acqua calda sanitaria e ricircolo Consumo umano 48+5°C

#6 Acqua fredda sanitaria Consumo umano 15°C (da acquedotto)

#7 Acqua refrigerata

condizionamento Batterie UTA 7°C / 12°C ∆ 6°C

(29)

CIRCUITO UTILIZZO LIVELLO TERMICO

#8 Vapore pulito

Umidificazione UTA Cucine Sterilizzazione

133°C 2 bar

L’acqua calda sanitaria è prodotta alla temperatura di circa 60°C e distribuita alla temperatura massima di 48+5°C con scambiatori dedicati.

5.3 LOGICA DISTRIBUTIVA INTERNA

l fluidi principali, pressurizzati nelle sottocentrali poste a piano livello “0” saliranno nei cavedi impiantistici. All'ingresso dei piani questi fluidi verranno smistati in funzione della destinazione impiantistica assegnata ai piani così come meglio descritta nei Room Data Sheet forniti dall’Azienda Ospedaliera.

5.3.1 FABBISOGNO ACQUA CALDA SANITARIA

Il fabbisogno di acqua calda sanitaria del NO è dato da:

numero di degenti 339 degenti;

fabbisogno medio giornaliero per degente a 40°C 150 litri/giorno;

fabbisogno medio giornaliero totale 50 m³;

durata del periodo di punta 3,0 ore;

portata oraria massima contemporanea 60.000 litri/ora.

La produzione dell’ACS è affidata a scambiatori di calore a piastre, ubicati nella sottocentrale del NO.

5.3.2 VAPORE

La rete di distribuzione proveniente dal PT consegna vapore grezzo a 8,0 bar saturo; con questo si alimentano i produttori di vapore pulito (umidificazioni invernale UTA e sterilizzatrici) e, ridotto di pressione, la cucina. Il vapore pulito viene prodotto mediante scambiatori di calore a fascio tubiero, alimentati dal vapore di base. L’acqua di alimento, per produrre vapore pulito, è acqua osmotizzata. Sul lato primario, è prevista la raccolta delle condense.

5.4 IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE 5.4.1 TIPOLOGIE IMPIANTISTICHE

In linea di principio le tipologie impiantistiche previste sono riportate nella seguente tabella.

DESTINAZIONE D’USO TIPOLOGIA IMPIANTISTICA

(30)

DESTINAZIONE D’USO TIPOLOGIA IMPIANTISTICA

Degenze Aria primaria

Radiante a soffitto Servizi igienici Estrazioni d’aria

Spogliatoi Aria primaria

Radiatori Uffici

Ambulatori Visite

Studi medici

Aria primaria Radiante a soffitto

Depositi

Depositi sporchi Estrazioni d’aria Depositi puliti Immissione aria

Diagnostiche Tutt’aria autonoma con raffrescamento 365 giorni/anno Postriscaldi di zona

Sale operatorie ISO 7 Laboratori

Tutt’aria VAV Postriscaldi di zona Sale parto

Terapia Intensiva (TI) Farmacia

Tutt’aria

Postriscaldi di zona

Morgue Tutt’aria con raffrescamento 365 giorni/anno Postriscaldi di zona

Centro Unico Prenotazioni (CUP) Sale di attesa

Mensa

Auditorium (sala polivalente)

Tutt’aria con postriscaldi di area

5.4.2 DEGENZE

La climatizzazione delle degenze è affidata ad un controsoffitto radiante caldo/freddo che sfrutta il volume del controsoffitto come “plenum” per l’immissione dell’aria primaria. Si compone di pannelli lisci metallici (dim. 600x600) attivati da serpentine in acciaio con giunzioni filettate.

Il plenum è circoscritto dal controsoffitto (serpentine con relativi pannelli), dal solaio sovrastante e dalle pareti perimetrali. L’aria primaria fluisce in modo costante e continuo alimentando il plenum che è in costante sovrapressione. L’aria in sovrapressione nel plenum, è immessa in ambiente per mezzo delle fessure tra i pannelli (1,6 mm) che formano il controsoffitto. La portata d’aria da

(31)

distribuire è minima e la velocità dell’aria è di 3,0 m/s all’altezza della fessura, mentre a 6 cm dalla stessa risulta già inferiore a 1,0 m/s.

Questa soluzione progettuale garantisce confort assoluto agli occupanti che non saranno in nessun caso sottoposti a correnti d’aria concentrate. Tutta la quota di aria primaria immessa nella singola degenza è poi ripresa nel servizio igienico in modo da garantire un corretto flusso dell’aria e degli odori. Il tasso di estrazione nel servizio igienico è sempre maggiore di 10 volumi/ora.

5.4.3 SERVIZI IGIENICI

In linea generale nei servizi igienici è prevista l’estrazione dell’aria con tasso di ricambio maggiore di 10 volumi/ora.

5.4.4 SPOGLIATOI

Negli spogliatoi l’impiantistica prevede il ricambio dell’aria (aria primaria) abbinato a radiatori, attivi durante la stagione fredda.

5.4.5 DEPOSITI

5.4.5.1 DEPOSITI E DEPOSITI SPORCHI

Nei depositi generici e nei depositi sporchi è prevista l’estrazione dell’aria. In questo modo si garantisce un corretto flusso dell’aria con i locali adiacenti.

5.4.5.2 DEPOSITI PULITI

Nei depositi puliti si prevede il mantenimento di un gradiente di pressione positivo, immettendo aria di ricambio.

Riferimenti

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