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1. IL NUOVO SCENARIO ECONOMICO-AZIENDALE PER LE AZIENDE SANITARIE

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Academic year: 2021

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1. IL NUOVO SCENARIO ECONOMICO-AZIENDALE PER LE AZIENDE SANITARIE

La riforma del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) si inserisce in un ampio quadro di cambiamenti in corso in tutti i sistemi sanitari dei paesi ad economia avanzata che, a partire dalla fine degli anni ottanta, hanno dovuto affrontare nuove sfide legate al controllo della spesa, all’appropriatezza delle prestazioni, all’accessibilità dei servizi, alla definizione delle priorità per il rimborso pubblico, al governo dei professionisti e al rafforzamento del ruolo dei pazienti e dei cittadini. In Italia con i decreti legislativi n. 502 del 1992 e n. 517 del 1993 ed il successivo D.lgs n. 229 del 1999, il legislatore nazionale ha recepito alcune delle tendenze in atto, modificando profondamente l’assetto complessivo del SSN. I tratti fondamentali del riordino del SSN possono essere identificati in tre principali cambiamenti: a) processo di regionalizzazione, b) introduzione di meccanismi di “quasi mercato”, c) processo di aziendalizzazione.

Per quanto riguarda il processo di regionalizzazione, esso si esplica nel trasferimento alle regioni di una serie di competenze, fra cui rientrano: la definizione dell’articolazione del territorio in Aziende Sanitarie Locali, la costituzione in Aziende degli ospedali in possesso dei requisiti necessari, il disegno complessivo dell’apparato amministrativo e degli strumenti di governo regionale, la nomina degli organi direzionali, la progettazione delle norme generali di funzionamento e di organizzazione delle Aziende sanitarie, nonché la programmazione sanitaria (attraverso la predisposizione del Piano Sanitario Regionale), la pianificazione strategica e la definizione dei sistemi di finanziamento e di accreditamento del servizio stesso. Parallelamente, è cambiato il sistema di finanziamento della spesa sanitaria, che oggi prevede una forte responsabilizzazione delle regioni, cui vengono assegnate le risorse sulla base di una quota capitaria correlata ai livelli uniformi di assistenza sanitaria (LEA). Inoltre alle regioni spetta il compito di adottare disposizioni necessarie per stabilire l’obbligo delle Aziende sanitarie (ASL) e ospedaliere (AO) di garantire l’equilibrio economico, il rispetto dei tetti di spesa per l’assistenza farmaceutica,

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nonché la copertura di eventuali disavanzi di gestione e l’autonomo reperimento di ulteriori risorse, qualora vogliano garantire livelli di assistenza superiori a quelli definiti come uniformi.

Per quanto riguarda l’introduzione di meccanismi di “quasi mercato”, essa è stata recepita in maniera assai diversa a seconda delle regioni. L’obiettivo dichiarato consiste nel migliorare l’efficacia istituzionale e l’efficienza produttiva delle aziende pubbliche, alimentando una competizione “controllata” sia delle aziende pubbliche tra di loro, sia del settore pubblico verso il settore privato accreditato.

Infine, il riordino del SSN ha avviato un vero e proprio processo di aziendalizzazione delle organizzazioni pubbliche deputate all’erogazione di servizi sanitari, con cui si è inteso promuovere una gestione della sanità di tipo manageriale. Le Unità Sanitarie locali (USL) sono state trasformate in Aziende Sanitarie Locali, dotate di personalità giuridica pubblica e di autonomia imprenditoriale, e disciplinate con atto aziendale di diritto privato.

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