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CAPITOLO I Inquadramento storico-urbanistico

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Academic year: 2021

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CAPITOLO I

Inquadramento storico-urbanistico

1.1 La città di Sarzana: cenni storici

La città di Sarzana si trova sulla parte orientale del fiume Magra, nel punto dove la statale 62 della Cisa s’incontra con la Via Aurelia. Situata nel “cuore” della Lunigiana, di cui risulta la capitale naturale, Sarzana si presenta come un moderno centro artigianale, agricolo e turistico con un immenso patrimonio artistico, mantenendo quasi intatte le sue caratteristiche di città murata cinquecentesca.

Il nome di Sarzana appare citato per la prima volta in un diploma dell’imperatore Ottone I datato 19 maggio 963, che riconosce al Vescovo di Luni il possesso del “Castrum Sarzanae”, situato dove attualmente sorge la fortezza di Sarzanello, comunemente denominata Castruccio. Tale castrum, ovvero castello fortificato, doveva avere come scopo il controllo sulle principali strade di fondovalle.

Negli anni successivi, presumibilmente intorno al 1000, venne a formarsi più a valle, all’incrocio dell’Aurelia con la strada per Parma e Piacenza, il vero e proprio nucleo abitato di Sarzana, che pare fosse diviso in due frazioni, gli abitanti dei quali venivano indicati come “illi de Burgo”, ovvero “quelli del borgo” e come “illi de

Carcandula”, “quelli che risiedevano sull'antico letto del torrente

Calcandola”, nei pressi dell'attuale Piazza Matteotti. La nascita e lo sviluppo di Sarzana, che andava assumendo nel tempo sempre

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maggiore importanza, sono probabilmente da mettere in relazione con la decadenza della vicina Luni, che proprio in quegli anni si andava rapidamente spopolando in seguito alle mutate condizioni geografiche (il mare si era notevolmente ritirato distanziandosi da quello che era stato un grande porto con la formazione di stagni e di paludi apportatori di malaria). Anche la strada che un tempo passava per Luni, forse proprio a causa di ciò, andò in disuso e venne sostituita con una nuova più a monte. Per tali motivi la gente di Luni preferiva trasferirsi nel nuovo vicino borgo di Sarzana, in rapidissima espansione.

Nel 1204 la Sede Vescovile fu trasferita definitivamente da Luni a Sarzana, alla quale i Vescovi garantirono, con il loro potere temporale, una certa indipendenza, prima che la città venisse sottomessa al dominio dei vari signori vicini. Durante l'egemonia pisana (1248) iniziò la costruzione della fortezza di Firmafede, nel luogo dove più tardi fu eretta la Cittadella. Le due strutture fortificate, la fortezza decentrata antica residenza vescovile detta poi Castruccio e la fortezza Firmafede, inserita nel tessuto urbano, nel tempo assunsero ruoli diversi. La fortezza cittadina finì in qualche modo per essere militarmente inutilizzata e usata ad esigenze civili, la struttura fortificata decentrata invece mantenne la sua funzione nel tempo, soprattutto durante la seconda guerra mondiale, diventando caposaldo dei tedeschi alle spalle della linea gotica.

Castruccio Castracani, signore di Lucca, dominò la città dal 1314 al 1328; dopo alterne vicende, che videro i Pisani, i Visconti, i Genovesi ed i Fiorentini contendersi il dominio di Sarzana, questi ultimi, nel 1487, guidati da Lorenzo il Magnifico, ebbero la meglio sui Genovesi,

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dopo una feroce guerra denominata “guerra di Serrezzana”. In seguito la città ritornò nuovamente sotto il dominio della “Superba”, prima attraverso il Banco di San Giorgio e poi, nel 1562, direttamente alla Repubblica di Genova, sotto cui rimase per due secoli.

La storiografia riferisce di un periodo di decadenza, terminato negli anni 1798 e 1799 quando gli eserciti rivoluzionari napoleonici invasero anche la città di Sarzana, ricreando quella vitalità e quegli input di impegno sociale e civile che si svilupperanno definitivamente con il Risorgimento italiano, al quale Sarzana ha certamente dato il suo contributo. Così come sono state grandi la generosità e la forza dimostrata dalla città nel Novecento con la partecipazione al movimento antifascista e alla Resistenza, arrivando ad essere nel Levante e in Liguria sicura protagonista della rinascita democratica, oltre che della successiva crescita economica e sociale.

L’episodio che ha reso celebre Sarzana risale al 1921: dopo una serie di provocazioni e tentativi di minacce, uno squadrone di cinquecento fascisti toscani, guidati dal futuro assassino di Giacomo Matteotti, trovarono al loro arrivo a Sarzana una resistenza popolare unitaria, dalla cui parte si era schierata la stessa forza pubblica in difesa della legalità. La fiera opposizione al nazifascismo sfociò poi nella composizione della “brigata partigiana Ugo Muccini” che operò valorosamente a ridosso della Linea Gotica fino alla conclusione del secondo conflitto mondiale.

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Figura 1.1 Fortezza Firmafede-Cittadella

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Oggi la città conserva il borgo murato cinquecentesco, quasi rimasto intatto, con le mura e quattro torrioni. Il centro storico si sviluppa lungo le vie Bertoloni e Mazzini, tra Porta Parma e Porta Romana, nell’antico tratto della Via Francigena. Infatti su queste vie si affacciano numerosi palazzi e chiese come il Palazzo Remedi, il Palazzo Podestà Lucciardi, il Palazzo Municipale, la Chiesa di Sant'Andrea, l’edificio sacro più antico della città in passato battistero della città e sede giurisdizionale del Comune, il Palazzo Picedi Benettini, il Palazzo Vescovile, la Cattedrale di Santa Maria Assunta, nata sui resti della pieve di San Basilio, dove si può ammirare il crocefisso ligneo di Mastro Guglielmo del 1138.

In questa cornice si inseriscono nel mese di agosto eventi culturali di qualità che vanno dal più recente Festival della Mente ai più tradizionali Mostra Nazionale dell’Antiquariato e “Soffitta nella Strada”, un’esposizione che ha un particolare legame storico con la città di Sarzana. La “Soffitta” infatti nasce nel 1965 dalla volontà degli antiquari sarzanesi che, con costanza e determinazione, hanno lavorato affinché la manifestazione si radicasse e divenisse sempre più ricca. Si tratta di un mercato multiforme e variegato durante il quale il centro storico cittadino, invaso dalle bancarelle di modernariato ed antiquariato, assume i contorni di un bazaar orientale, dove i suoni, i colori, le suggestioni si mescolano quasi d'incanto, sino a dominare la scena. E la città sembra accogliere con naturalità questa trasformazione come ricordandosi il suo passato di importante centro di traffici commerciali. Seguendo la cinta muraria la manifestazione culmina nei cinquecenteschi saloni del suggestivo complesso

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monumentale della Cittadella dove si tiene ogni anno la Mostra Mercato Nazionale dell’Antiquariato.

Oggi, a buon diritto, il centro storico è da considerarsi quindi il cuore pulsante della città. Il completo recupero urbanistico e architettonico, l’invidiabile patrimonio storico e culturale, la qualità della vita, le sempre più diffuse iniziative culturali e l’ampia offerta edonistica e commerciale dei numerosi locali e negozi, fanno del centro cittadino l’esempio migliore di come la storia e la cultura possano unirsi alla modernità e al divertimento in una sinergia che attira un numero sempre maggiore di turisti e visitatori.

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1.2 La città di Sarzana: lo sviluppo economico-turistico

In questi ultimi dieci anni Sarzana si è definitivamente imposta come punto di riferimento anche oltre i confini della Val di Magra, grazie al ruolo e alla funzione che la città ha saputo conquistarsi e alla crescita nel tempo che è riuscita ad ottenere in settori decisivi, non strettamente culturali, come quelli turistico ed economico.

Infatti La Val di Magra si è progressivamente caratterizzata per processi di sviluppo diversificato, che hanno contrassegnato la crescita di un tessuto diffuso di piccola e media impresa molto più vicino alle realtà del Nord Italia che a quelle liguri di più antica industrializzazione, tipicamente polarizzate sulla grande impresa e la concentrazione urbana. Il comprensorio ha dunque favorito una diversificazione della “personalità” della provincia spezzina, rappresentando forse la maggiore novità intervenuta dopo l’insediamento delle grandi industrie nel Golfo.

Sarzana, di questo sistema, è la maggiore testimonianza ed il principale laboratorio: allo sviluppo della piccola e media impresa industriale/artigianale si è associata la forte crescita delle funzioni commerciali a grande bacino d’utenza, al permanere di un ambiente ed un paesaggio peculiare si sono accompagnati processi, tra i più rilevanti a livello regionale, di rivitalizzazione del centro urbano storico, sinergici con l’avvio di importanti programmi di riqualificazione delle periferie e progetti integrati di sviluppo turistico capaci di conferire all’offerta comunale un ruolo di rilievo provinciale. Il settore commerciale della città ha conosciuto infatti uno sviluppo considerevole con un incremento degli esercizi commerciali

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quasi doppio rispetto a dieci anni fa e un sensibile aumento dell’indotto economico e delle ricadute occupazionali.

Inoltre la molteplicità di risorse (il mare, il fiume e la piana, lo spazio rurale delle colline, la città antica, il ruolo di crocevia dei traffici commerciali) ha consentito a Sarzana di assumere anche un ruolo attrattivo nei confronti di varie tipologie turistiche.

■ il turismo legato al mare, che trova riferimento nel basso Magra e

nella piana di Marinella;

■ il turismo rurale, che trova riferimento nella rete collinare delle

“città storiche”, nei percorsi enogastronomici, nei luoghi di produzione tipica di vino ed olio, nella piana di Marinella e che contrassegna Sarzana come città cardine degli eventi promozionali e del commercio tipico;

■ il turismo sportivo e naturalistico, che trova nel Magra e nei

percorsi attrezzati collinari riferimenti caratteristici.

Tra i progetti di valorizzazione turistica della vallata del Magra in corso d’opera si vuole qui ricordare quella legata alla Via Francigena o “Romea”, che da Canterbury portava a Roma. Ancora oggi ripercorrendo passo dopo passo questo itinerario e le sue numerose varianti si respira la storia, si riscoprono tra il verde dei boschi e delle valli oltre cento castelli, borghi murati, piccoli villaggi, pievi imponenti e oratori solitari, testimonianze e atmosfere del passato in un paesaggio ancora integro e ricco di suggestioni che dalle cime degli Appennini, di valle in valle, si apre come un grande anfiteatro fino al mare. Per la valorizzazione del patrimonio storico dell’antico percorso, dichiarato nel 1994 dal Consiglio d’Europa “Itinerario

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Culturale Europeo” è sorta nel 2001 la “Associazione dei Comuni Italiani sulla Via Francigena”, che comprende oltre 50 Comuni, la Regione Lombardia, la città di Roma e Province di sette regioni tra le quali fa parte anche il Comune di Sarzana. Nel progetto messo a punto dal Comitato Tecnico e Scientifico della Associazione, denominato: “Progetto di Sviluppo Socio Economico e Culturale dei Territori Lungo il Tracciato della Via Francigena”, che punta a realizzare, un’azione concertata ed omogenea per lo sviluppo dei Comuni interessati dal percorso, Sarzana si pone quale baricentro naturale della cosiddetta “area omogenea” n. 5, denominata: “La Terra della Luna”, che comprende i territori delle due Province della Spezia e di Massa-Carrara interessati dal tracciato.

1.3 Quadro generale della mobilità nel Comune di Sarzana

Caratteristica principale del Comune di Sarzana è la sua vasta estensione sul territorio, con un centro storico molto raccolto e una periferia estremamente diffusa. Sviluppatosi storicamente sulla direttrice principale Via Cisa-Via Aurelia e, in tempi più recenti, sulla direttrice trasversale dell’Aurelia, in direzione dell’attraversamento del fiume Magra, l’assetto stradale della città e dell’intero Comune di Sarzana può essere suddiviso considerando queste quattro arterie di traffico (vedi Fig.1.4):

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■ Due direttrici autostradali (la A12 Genova-Livorno, che

costituisce la direttrice costiera ligure-toscana e la A15 Parma-La Spezia che, attraverso la Cisa, collega il territorio locale alle città padane);

■ Due strade statali la cui intersezione avviene nel centro abitato di

Sarzana (la S.S. 1 Aurelia e la S.S. 62 della Cisa).

Lo schema della viabilità ordinaria invece si può comporre in questo modo:

Figura 1.5 Il centro storico

■ strade di penetrazione al centro abitato quali Via Mazzini, Via

Aurelia, la S.P. per Marinella, Via Brigate Partigiane Muccini, Via Cisa;

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■ itinerari di circonvallazione al centro storico rappresentati da Via

SanFrancesco, Via Circonvallazione (da est verso ovest), Via Neri (da ovest verso est), Via Sobborgo Spina e Via Sobborgo Emiliano;

■ itinerari minori di collegamento tra il centro abitato e i centri

circostanti (Via Falcinello e Via dei Molini).

Negli ultimi anni lo sviluppo commerciale e turistico della città ha notevolmente incrementato il numero di visitatori e i flussi di traffico verso Sarzana, aumentando così il traffico veicolare e, quindi, la necessità di procedere al miglioramento delle infrastrutture per la riorganizzazione del sistema di mobilità interna (viabilità, rotatorie ed aree di sosta).

L’Amministrazione della città di Sarzana ha cercato di dare rilievo prioritario a tali problematiche impegnandosi a 360 gradi, in un intenso processo di pianificazione e di gestione della mobilità fatto di progetti per il medio-lungo termine, di investimenti, di innovazioni organizzativo-gestionali, di attività che riguardano l’intero sistema della mobilità urbana, pubblica e privata, collettiva e individuale, delle persone e delle merci. La realizzazione delle rotonde sulla Variante Aurelia è stato un primo importante intervento che ha sensibilmente decongestionato la viabilità cittadina, che tuttavia necessitava ancora di mirate politiche urbanistiche e infrastrutturali per garantire una maggiore fluidità del traffico extraurbano anche attraverso l’utilizzo della viabilità autostradale. La recente attivazione dell’Ufficio del Piano del Traffico e la stesura del piano urbano della mobilità, PUM (ai sensi dell’art. 22 della legge 340/2000), strumento obbligatorio nei

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grandi centri urbani, fortemente correlato al redigendo Piano della Mobilità Provinciale, testimonia la volontà da parte della Amministrazione della Città di Sarzana di andare in una direzione che affronta le questioni sulla mobilità in modo puntuale ed organico.

1.3.1 Il Piano della Mobilità Provinciale

I punti qualificanti del Piano della Mobilità Provinciale, nel quale Sarzana è parte integrante, possono essere riassunte in queste cinque fondamentali “Aree di lavoro”:

Area 1. L’attuazione di un servizio di Ferrovia Urbana Veloce di

collegamento della città di Sarzana e la Val di Magra con La Spezia, con l’area vasta toscana, con la Lunigiana e il Parco delle Cinque Terre, in stretta connessione con la realizzazione della nuova stazione passeggeri di Valdellora; con le importanti aree di trasformazione urbana della Spezia (area IP), Sarzana (Via Muccini), S. Stefano M. (Sirma); con la riqualificazione di tutte le stazioni minori.

L’implementazione di un servizio ferroviario integrato per l’area vasta ligure-toscana ha il fine di spostare ampie quote del traffico passeggeri dalla gomma al ferro e attenuare il conflitto con il traffico retroportuale in area urbana. Sottrarre quote di mobilità legate all’utilizzo dell’auto privata assume importanza rilevante anche nell’ambito della politica energetica nazionale e persegue gli obiettivi previsti dai protocolli d’intesa sulla riduzione delle fonti d’inquinamento.

Il Progetto consiste nella realizzazione e messa in esercizio del sistema di Ferrovia Urbana Veloce nel tratto da Luni (Ortonovo) a

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Levanto, di collegamento della Val di Magra con La Spezia e di connessione con l’area vasta toscana, la Lunigiana (Aulla e Pontremoli) e il Parco delle 5 Terre. Le scelte di programmazione del nuovo sistema sono finalizzate ai seguenti obiettivi di ordine generale:

■ l’assorbimento della mobilità sistematica casa-lavoro, casa-scuola,

con frequenze elevate nelle ore di punta;

■ l’acquisizione di quote significative di domanda dalla mobilità

stradale attraverso la creazione di condizioni ottimali di accessibilità e di integrazione strada-ferro;

■ L’attrattività da perseguire attraverso la trasformazione delle

stazioni in centri polifunzionali e l’immissione di materiale rotabile moderno e confortevole;

■ Il coordinamento con il t.p.l. su gomma, ridisegnando la rete-bus,

cui assegnare funzioni di adduzione, integrando i sistemi informativo e tariffario.

Le tratte interessate dal progetto sono le seguenti:

■ Luni/Sarzana;

■ Sarzana/S. Stefano M. (che risulterà inutilizzata dalle linee

nazionali al termine dei lavori per la Pontremolese);

■ S. Stefano M./La Spezia Valdellora (attualmente in corso di

potenziamento con la realizzazione del terzo binario);

■ Valdellora/La Spezia Centrale, dove è necessario un intervento di

potenziamento infrastrutturale con l’eliminazione dello scalo merci e la realizzazione del terzo binario in sottopasso (circa 400

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metri, per migliorare la capacità della linea attualmente al limite della saturazione in prossimità della Stazione Centrale);

■ La Spezia / Cinque Terre;

■ S. Stefano M./Aulla (diramazione verso la Lunigiana).

Sono necessari nelle varie stazioni interventi di adeguamento, in particolare di elevazione della quota dei marciapiedi dei binari per renderla in linea rispetto al piano di accesso dei treni. Per quanto riguarda la S.T.U. (Società di Trasformazione Urbana) è stato finanziato dallo Stato lo studio di fattibilità tecnico economico per il recupero di aree come il Vecchio Mercato e tutte le aree dimesse dai fasci binari. La stazione di Sarzana, alla luce del progetto comunale di trasformazione urbanistica delle aree adiacenti e di riqualificazione viabilistica e trasportistica, assume il ruolo di centro intermodale passeggeri della Val di Magra e di porta verso la vicina Toscana.

Il progetto FUV è stato ammesso dal Ministero Infrastrutture e Trasporti tra quelli selezionati nell’ambito del “Progetto Pilota-Complessità territoriali”, che si propone di sviluppare iniziative progettuali riguardanti interventi pilota sotto il profilo della rilevanza, della significatività, dell’innovazione,del modello di gestione. Nello scorso settembre 2004 si è avuta la conferma che l’importo concesso si aggira intorno ai 550.000 euro. In attesa della concretizzazione del progetto di metropolitana di superficie, si perseguirà con determinazione l’obiettivo di invertire la tendenza alla contrazione del trasporto ferroviario e all’abbandono della stazione di Sarzana.

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Area 2. L’adeguamento delle infrastrutture stradali, per il

rafforzamento del sistema territoriale policentrico provinciale e delle connessioni con le reti nazionali/europee.

Obiettivi da perseguire: incremento di fluidità, minori tempi di viaggio, maggiore velocità di spostamento, maggiore razionalità nell’utilizzo della rete, migliori standard di sicurezza.

Azioni prioritarie, individuate anche nel P.T.C. provinciale e dal PRUSST:

■ terza corsia A12 da S. Stefano M. a Viareggio, con l’eventuale

primo lotto funzionale da S. Stefano M. a Carrara e opere connesse;

■ complanare SS 62 della Cisa (S. Caterina - S. Stefano M.);

■ potenziamento viali di Sarzana e dell’accesso del casello A12 di

Sarzana;

■ ristrutturazione Variante Aurelia;

■ potenziamento Castelnuovo M. - Cà del Sale;

■ e poi allo studio dell’ANAS la nuova Aurelia La Spezia - Carrara. Area 3. Il miglioramento dei sistemi del traffico, della circolazione e

della sosta nell’intero territorio comunale.

Obiettivi da perseguire: abbattere drasticamente la concentrazione di sostanze inquinanti nell’aria, ridurre i fenomeni di congestione e i consumi, aumentare la sicurezza del trasporto e della circolazione stradale, riequilibrare la ripartizione modale a favore dei sistemi alternativi alle automobili private; migliorare la qualità degli spostamenti e, quindi, la qualità della vita.

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Azioni prioritarie: adottare e attuare il Piano Urbano del Traffico e il Piano Urbano della Mobilità; il miglioramento e sviluppo delle aree pedonali e zone a traffico limitato, con accessi telematici e con un’attenta attività gestionale di regolazione e controllo; gli interventi di fluidificazione del traffico, grazie all’impiego delle nuove tecnologie; la riduzione dell’inquinamento da traffico, incoraggiando la circolazione dei veicoli a motore meno inquinanti, a metano, elettrici/ibridi e, più in generale, a combustibili e tecnologie a basse o bassissime emissioni; la razionalizzazione della distribuzione delle merci localizzando piattaforme intermodali esterne ai centri urbani; le misure per la gestione della domanda di mobilità (introducendo e valorizzando, in accordo con i Comuni limitrofi, la figura del Mobility Manager per l’ottimizzazione degli spostamenti dei dipendenti, degli studenti, dei cittadini dei quartieri e delle frazioni di tutto il territorio comunale; le misure di tariffazione integrata (sosta stradale, accesso a strade e aree, t.pl….); le agevolazioni per l’utilizzazione congiunta delle autovetture-car pooling e l’introduzione di modalità di trasporto innovative quali il car sharing; la ridistribuzione temporale degli spostamenti.

Area 4. Il miglioramento dell’offerta e prestazioni dei servizi di

trasporto pubblico.

Azioni prioritarie: la razionalizzazione della rete di trasporto pubblico e l’aumento della sua efficienza, capacità, qualità, accessibilità, comfort e rispondenza alle esigenze, integrazione con le altre modalità, impiego/sviluppo di sistemi alternativi; lo sviluppo dei sistemi di trasporto flessibili,con prestazioni intermedie tra il trasporto

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pubblico e l’auto privata (taxi tradizionale, taxi collettivi, bus a chiamata).Migliorare la rete dei parcheggi di interscambio tra automobili e mezzi collettivi nei terminali di accesso ai centri abitati; estendere i percorsi privilegiati e protetti per i taxi e i mezzi collettivi; valorizzare i vantaggi, anche economici, dei mezzi collettivi con tariffe agevolate e promozionali, finanziando queste agevolazioni anche con gli introiti della tariffazione della sosta; installare sistemi informatizzati di gestione del trasporto collettivo, con sistemi semaforici che assegnino priorità alla circolazione dei mezzi collettivi.

Area 5. Promuovere la modalità ciclo-pedonale e perseguire il

disegno di un grande parco ciclo-pedonale che coincida con l’intero territorio comunale (litorale, area di Marinella, centro storico, fascia collinare, Canale Lunense) perché questo significa avvicinare le periferie al centro cittadino.

Azioni prioritarie: estendere e rendere gradevoli i percorsi pedonali e ciclabili con punti di ritrovo e posti per il parcheggio delle biciclette presso i luoghi di maggiore attrazione (uffici pubblici, impianti sportivi, scuole, etc.), aumentare la sicurezza dei pedoni e dei ciclisti con percorsi riservati e protetti e con attraversamenti sicuri; sviluppare le connessioni con le altre modalità di trasporto; promuovere azioni informative ed educative sui vantaggi per la salute e l’ambiente della modalità ciclo-pedonale; allestire presso le stazioni ferroviarie parcheggi custoditi e coperti per le bici; organizzare, in collaborazione con il mondo scolastico e associativo e l’ufficio delle biciclette, esperienze di pedibus e bicibus.

Figura

Figura 1.1 Fortezza Firmafede-Cittadella
Figura 1.3 Cattedrale di Santa Maria Assunta
Figura 1.4 La viabilità locale
Figura 1.5 Il centro storico

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