• Non ci sono risultati.

View of INFEZIONE PRIMARIA PRECONCEZIONALE DA CITOMEGALOVIRUS UMANO E RISCHIO DI INFEZIONE CONGENITA.

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "View of INFEZIONE PRIMARIA PRECONCEZIONALE DA CITOMEGALOVIRUS UMANO E RISCHIO DI INFEZIONE CONGENITA."

Copied!
1
0
0

Testo completo

(1)

volume 20, numero 3, 2005

Microbiologia Medica 204

136

INFEZIONE PRIMARIA PRECONCEZIONALE DA CITOMEGALOVIRUS UMANO E RISCHIO DI INFEZIONE CONGENITA.

Revello M.G., Zavattoni M., Furione M., Gerna G.

Servizio di Virologia, IRCCS Policlinico San Matteo, 27100 Pavia, Italia.

Introduzione.

La trasmissione intrauterina di citomegalovirus umano (HCMV) avviene in circa il 40% delle gestanti che contrag-gono l’infezione primaria. Dei neonati congenitamente infet-ti, circa il 10% sono sintomatici alla nascita, mentre un restante 15% presenta sequele più tardivamente. Non si hanno invece che frammentarie informazioni circa il rischio di trasmissione del virus al feto quando l’infezione primaria avviene nella gestante prima dell’ultima mestruazione.

Metodi.

Su un gruppo di 687 gestanti esaminate nel periodo 2001-2004 sono state condotte le seguenti indagini: 1) diagnosi di infezione primaria; 2) datazione dell’infezione; 3) identifica-zione delle gestanti con infeidentifica-zione preconcezionale; 4) esito dell’infezione. La diagnosi e la datazione dell’infezione pri-maria venivano determinate mediante: 1) livelli decrescenti di IgM specifiche; 2) livelli crescenti di avidità delle IgG specifiche; 3) riscontro della presenza di virus o prodotti virali nel sangue; 4) riscontro di sintomi clinici tipici o di reperti anomali di laboratorio. La diagnosi alla nascita veni-va eseguita mediante isolamento virale dalle urine entro le prime 2 settimane di vita e ricerca di DNA virale nel sangue.

Risultati.

La diagnosi di infezione preconcezionale veniva accertata in 22/167 gestanti con infezione primaria. Di queste 22, 8 non si presentavano ai controlli successivi, 2 abortivano, mentre 12 portavano a termine la gravidanza. Solamente 1/12 (8.3%) risultava infetto in assenza di sintomi evidenti. Cumulando i dati del presente studio con quelli di uno studio precedente (Revello M.G. et al., JID 186: 553-7, 2002) riguardante il periodo 1992-2000, si osserva che l’infezione è stata trasmes-sa a 2/23 (8.7%) neonati da madre con accertata infezione pre-concezionale. Nessuno dei 2 neonati infetti presenta attual-mente alcun sintomo a 7 anni e 6 mesi di età, rispettivaattual-mente.

Conclusioni.

I dati acquisiti indicano che le infezioni primarie da HCMV contratte in epoca preconcezionale comportano un rischio complessivo di trasmissione dell’8.7%.

Riferimenti

Documenti correlati

L’episodio di rigetto b è caratterizzato da alti valori di antigenemia (da 1 a 472 nuclei su 2x10 5 cellule) con negatività o basso numero di copie di CMV DNA (< 20 copie/10

La valutazione comparativa dei risultati ottenuti mediante la ricerca di proteine virus-specifiche nelle cellule esfoliate del campione o previo esame colturale rapido, come anche

Per quanto riguarda invece la stima del ruolo dell’infezione congenita da CMV nell’eziologia della SNS, la frequenza è risultata pari al 52.9% relativamente alla totalità dei

i dati raccolti nel quinquennio 1999-2003 per descrivere la circolazione ed il peso del virus Toscana nelle Marche in 665 casi di meningiti asettiche estive ricoverate in ospedali

ralmente molto elevato e i test che rilevano diret- tamente la presenza del virus, come il dosaggio della p24 o la ricerca dell’RNA virale nel plasma (carica virale), possono

Eseguiamo i marcatori delle epatiti B e C su apparecchio Cobas Core II (Roche) con metodica immunoenzimatica in fase solida e successiva ricerca di HCV-RNA quali-quantitativa con

Quindi, per quanto riguarda il test sierologico per l’HIV, è stato effet- tuato dapprima il test di screening utilizzato all’e- poca, cioè il test HIV ½ gO Axsym, metodo Meia

Il riconoscimento che la infezione da Helicobacter pylori è implicata in varie malattie digestive (ul- cera gastrica, ulcera duodenale, carcinoma gastri- co, linfoma gastrico