ISTITUTO
CENTRALE
DI
STATISTICA
D E L RE G N O D'I T A L I A
STATISTICHE INTELLETTUALI
STATISTICA DELL'ISTRUZIONE ELEMENTARE
PER GLI ANNI SCOLASTICI DAL 1927·28 AL 1931· 32
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ISTAT -Biblioteca
Inventario S.B.N • •B
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Data .....~
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" ..... .ROMA -TIP. 1. FAILLI -VIA TUSCOLANA, 128- (COPIE 270) - ORD. 171 - 26~2·1935-XI1I
Eccellenza,
A S. E.
il Cavaliere BENITO MUSSOLINI
Capo del Governo, Primo Ministro
Gol presente volt~mc, (ledicato alla stat'istica dell'istTuzione elmnentetre, si inizia la p~~bblicazione dei risultati della secondc~ indagine quinquennale delle stcttistichc intellett~~ali e8eg1,~itet claU' I stit~tto scconclo lo stesso picmo adottato per la prirna inclagine che, basata sull'anno scolastico 1926-27, f~l pubblicata in otto volumi della VI Serie degli Annali di Statistica.
L'att~lale indagine si riferisce all'anno scolast1"co 1931-32 e comprende anche notizie particolareggiate per gli anni scolastici compresi
fm
il 1926-27e il 1931-32.
L'espm'ienza (lella prÌ1na indagine ha consentito una migliore distl'ibn-zione dellcl materia tmttata, che hCl potuto trovar posto in cinq~le volumi soltanto, dedicati etll'istr~lzione elementclre, media, superiore e alle diverse
attività concernenti la vita intellettuale del Paese (.1I1usei e collezioni d'arte, Archivi, Biblioteche, ecc,).
Il p1'esente volume em già in bozze di stampa quanclo fU1'ono emanate le
norme per la riduzione del COnS1,ll1W della cm'ta clelle p"tlbblicazioni ~lfficiali ; tuttavia, se ne è t'idotto al minimo possibile il ntlmero delle pagine e degli
esempla1·i.
Roma, 27 marzo 1936-XIV.
IL PRESIDENTE
DELL'IsTITUTO OENTRALE DI STA.TISTICA.
INDICE
I nt1'oduzione
PAl~TE PIUMA - ISTRUZIONE OBBLIGATORIA E ANALFABETISMO. CAPITOLO L
1. L'istruzione obbligatoria in Italia. . . . 2. L'analfabetismo secondo i censimenti . . . . 3. L'analfabetismo secondo gli atti di matrimonio. 4. L'analfabetismo fra gli arruolati della leva di terra.
PARTE SECONDA - ASILI INFANTILI. CAPITOLO II.
l. Notizie generali. .
2. Numero degli asili.
3. Condizione giuridica ed economica degli asili.
4. Personale. . . 5. Alunni iscritti. . .
P ARTE TERZA - IS'L'RUZIONE ELEMENTARE.
Pago l 3 3 7 8 9 9 lO 13 13
CAPITOLO III. - N ume?'o delle scuole eZementa1'i p1~bblic7te, delle cla.ssi e delle a,uZe.
1. Ordinamento scolastico 15
2. Ordinamento didattico . 15
3. Definizione di scuola e di classe. 16
4. Numero delle scuole, delle classi e delle aule per ogni Comune e per Compar
-'timenti . . . . '. . . .- . . . . . 16 5. Rapporti fra la popolazione e le scuole, le classi e le aule . . . . . 18 6. Distribuzione per anni di corso delle classi maschili, femminili e miste negli anni
scolastici 1926-27 e 1931-32. . . 19 7. Distribuzione delle classi per anni di corso e per Compartimenti. 21
CAPITOLO IV. - Popotazione scolastiw nelle scuole elmnentm'i lJubbliche.
1. Alunni iscritti 23
- V I
-CAPITOLO V. - Personale insegnante nelle scuole elementa?'i pubbliche.
1. Direttori didattici 2. Maestri. . . . .
CAPITOLO VI. - Scuole elementari p?·ivate.
l. Numero delle scuole . 2. Alunni iscritti. . . . 3. Personale insegnante.
TAVOLE
l. Popolazione presente (li oltre 6 anni distribuita per classi di età e per sesso nei Compartimenti e nel Regno . . . . . . . . . .... . . " . . . 2. Condizio~e giuridi.ca ed economica degli asili infantili -CondIzIOne matenale :
numero delle aule (anno scolastico 1927-28). 3. Id., Id., (Anno scolastico 1928-29)
.4. Id., Id., (Anno scolastico 1929-30) . . . . . 5. Id., Id., (Anno scolastico 1030-31) . . . . .
6. 1(1., Id., (Anno scolastico 1931-32) . . . '.' :.. . . . 7. Personale ed alnnni iscritti negli asili infantili distnbUltI per CompartImentI,
negli anni scolastici dal 1027-28 al 1931-32 . . . . .. . . . '.' '. '.' . . 8. Scuole elementari pubbliche: numero delle scuole e delle aule dlstnbUlte per Compartimenti, negli anni scola,stici dal 1927-28 al 1931-3~ . . . . 9. Fanciulli obbligati alla scnola, e alunni iscritti, frequentantI, esammatI e pro-mossi distribuiti per Compa,rti.menti, negli anni scolastici dal 19~7 -?8 ~l 1.9~1-32 lO. Numero delle classi e degli alunni iscritti, esaminat~ e promossI chstnbUltI per
sesso, anni di corso e Compartimenti (Anno scolastICO 1927-28) . . . . Il. Id., Id., (Anno scolastico 1928-29)
12. Id., Id., (Anno scolastico 1929-30) 13. Id., Id., (Anno scolastico 1930-31)
14. Id., Id., (Anno scolastico 1931-32) . . . . ... : '. . .... . . .... . : 15. Numero dei di.rettori didattici e degli insegnantI dlstnbUltI per CompartImentI,
negli anni scolastici dal 1927 -28 al 1031-32 . . . . : . . '. : ... '.' : 16. Scuole elementari private: numero delle scuole, degh ~unn~ Iscnttl, elel dI-rettori e degli insegnanti distribuiti per CompartImentI (Anno scola
-stico 1927-28) . . . . 17. Id., Id., (Anno scolastico 1928-29) . 18. Id., Id., (Anno scolastico 1929-30) . 19. Id., Id., (Anno scolastico 1930-31) .
20. Id., Id., (Anno scola.stico 1931-32) .
Png. 33 33 35 36 37 40 42 43 44 45 46 47 49 50 54 63 72 78 84 90 92 93 94 95 96 INTRODUZIONE
Col presente volume, dedicato alla statistica dell'insegnamento
ele-mentare, ha inizio la pubblicazione dei risultati della seconda indagine
quinquennale delle statistiche intellettuali dedicata all'anno scolastico 1931-32. I dati raccolti sull'insegnamento elementare sono egualmente par -ticolareggia,ti anche per gli anni scolastici intermedi fn:~ la, prima rilevazione
del 1926-27 e quella del 1931-32. I dati per l'anno scolastico 1926-27 non figurano fra i dati analitici (Tavole) pubblicati nel presente volume, pel'chè già compresi fra i risultati della prima indagine quinquennale, ma sono invece indicati nella presente relazione illustrativa, dove è sembrato ne
-cessario riportarli, unitamente a quelli degli anni scolastici successivi (dal
1927-28 al 1931-32).
Quanto alla distribuzione per Compartimenti, per alcuni mutamenti
verificati si nelle circoscrizioni territoriali e in quelle scolastiche, occorre tener presenti le seguenti avvertenze:
a) Per gli asili infantili, la provincia di Udine figura nella Ve-nezia Giulia per l'anno scolastico 1926-27, mentre per gli anni dal 1927-28 in poi fa parte del Veneto; dal 1929-30 in poi il Lazio comprende anche quella parte della ex provincia di Caserta che recentemente gli è stata assegnata.
b) Per le scuole elementari pubbliche, la provincia di Udine fa parte della Venezii1 Giulia fino a1 1027-28: dal.1928-29 in poi la parte del Vene -to ; pure dal 1928-29 si verifica il passa,ggio di una, pa,rte della ex provincia
di Caser·ta al Lazio.
c) Per le scuole elementari private, la provincia di Udine fa parte del Veneto dal 1929-30; e pure dal 1929-30 figura nel Lazio parte della ex provincia di Caserta.
Infine, a decorrere dall'anno scolastico 1929-30, il sesto, il settimo
e l'ottavo corso elementare non figurano più nella presente statistica, es-sendo stati trasformati e sostituiti dalle Scuole e dai Corsi secondari di avviamento professionale che hanno assorbito, contemporaneamente, anche le Scuole complementari, le Scuole di avviamento al lavoro e i
Corsi triennali e preparatori di avviamento (Legge 7 gennaio 1929, n. 8).
Le cifre degli alunni iscritti si riferiscono sempre al principio dell'anno seolastico: ne segue che talvolta, nei dati analitici riportati, le cifre dei
frequentallti o degli esaminati possono risultare superiori a quelle corri
statistica deli' Istruzionc t;:lcmentare
anno scolastico inoltrato, che per il passaggio di qualche
a~un:.o' dm~~~:~
i'anno scolastico, da una scuola di un oompartimenttoal.q~et·
apl'ultUtnosatori~
. ' t' l te sempre en l'O ImI l
tale caso SI venfica par lCO armen, . . l' .Ab' zi
stretti, nella Venezia Tridentina, nell'Umbl'la, nel LazlO e neg l ruz
e
MO~i::
.
quanto riguarda le cifre proporzionali alla popolazione pubbli-cate nel presente volume, si è tenuto conto: " .
< ) Per i dati relativi all'anno scolastico 1926-27, della « StatIstIca
a t' 1926 27 (VoI XI della VI
dell'istruzione elementare nell'anno scolas lCO - , . l ' .
Serie' degli .Annali di Statistica), in .cui
s~
è calcolata lapop~
aZlOne In base alle circoscrizioni scolastiche eSIstentI alla fine del 1926, .b) Per i dati relativi all'anno scolastico
1?~1
-3
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dell.ap~polazlOne
calcolata al 31 dicembre 1931 secondo le circoSCl'lZlOill In vlgore alla fine eli quell'anno.
P .ARTE PRIMA.
ISTRUZIONE OBBLIGATORIA E ANALFABETISMO
OAPITOI,O 1.
1. L'ISTRUZIONE OBBLIGATORIA IN JTAT ... IA. - Il testo unico delle leggi . lùla istruzione elementare approvato con R. D. 22 gennaio 1925, n. 432, ri -porta le disposizioni tuttora in vigore sull'obbligo dell'istruzione elementare e dichiara obbligatoria l'istruzione dei fancÌlùli dal sesto al quattordicesimo
anno di età. L'obbligo scolastico si adempie frequentando le scuole ele -mentari e i tenti nelle località in cui l'obbligato è domiciliato o
resi-dente.
Per accertare il numero dei fanciulli che sono obbligati alla scuola, la legge di pone che l'autorità comunale trasmetta ogni anno, almeno lID
me. e prima della riapertura delle scuole, al R. Ispettore scolastico della ciI' o crizione, l'elenco dei fanciulli che, per ragioni di età, sono soggetti
all'obbligo. colastico, indicando il centro scolastico che presumibilmente
deve accoglierli e il nome dei genitori, affinchè, chiusa l'iscrizione alle scuole,
.. i pOR. ano ri contrare i nomi degli inadempienti e richiamare i capi di fa -miglia all'adpmpimento dell'obbligo loro imposto.
Tenuto prp'lente che l'elenco degli obbligati non è sempre completo ed e. atto, 'oprattutto per le difficoltà inerenti alla regolare denuncia e TegL'trazione dei cambiamenti di residenza, è assai probabile che il nmuero
degli obbligati sia inesatto per eccesso. Si devono quindi considerare come appro. simative le cifre relative al numero degli obbligati.
Dal 1926-27 al 1931-32 il numero degli obbligati è passato da 4.486.918 a 5.108.174 : il numero degli iscritti nelle scuole elemental'i pubbliche e
private è stato invece di 3.634.556 nel 1926-27 e di 4.716.896 nel 1931-32:
la percentuale degli obbligati che ottemperavano all'obbligo scolastico presso le scuole elementari pubbliche e private risultò quindi dell'81
.
%
nel 1926-27 e del 92
%
nel 1931-32.2. L'ANALFABETISMO SECONDO I OENSIMENTI. - Dal 1871 al 1931, pe -riodo in cui i dati sono comparabili fra di loro, i censimenti attestano un
4 Statistica dell' Istruzione Elementare
superiore ai sei anni: si avevano, infatti, 69 analfabeti su 100 abitanti al
censimento del 1871, 62 a quello del 1881, 48 a quello del 1901,.38. a
q~lello
del 1911, 27 a quello del 1921 e 21 a quello del1~31 : una dlml~uzlOne, ma in misura più o meno diversa, si è pure verl:ficat~ nelle c~fredel-l'analfabetismo considerato non più sull'intera popolaZIOne d'~ta ~upe
riore ai sei anni, ma secondo alcune g~andi classi di e.tà: l~lportlamo qui appresso i risultati analitici per gli. lùtimi due censlluentl (1).
P1'OSp. 1. _ Analfabetismo nella popolazione presente di oltre 6 anni d'età nota,
distribuita per classi di età e per sesso secondo i censimenti del 1921 e del 1931.
- A B I T A N T I ANALFABB'l'I su CI,ASSI in complesso che non s[l,pev[l,no leggere 100 COETANEI
DI \ \ \ \ i\1F E'l'À
I
\ i\1F 1\1 F MF i\1 F .i\1 F Oensimenlo 1921 3.464.041 687.7,1,5 585.332 1.173.077 33,3 I 34,4 33,9 G·· f) anni. 1.763.280 1.701.661 700.577 18,4 19,0 18,7 2.171.848 2.008.083 4.260.031 400.307 399.270 10-H , 064.401 17,0 17,9 17,4 1.1ll5.319 1. 898.Di5 3.813.304 325.146 339.255 lo-·1i1 , 408.333 (107.702 1.166.125 15,7 21,4 .18,6 20-20 2.000.530 3.204.522 0.255.052 19,9 27,4 23,8 4.0B1.526 465.390 722.410 1.187.815 2.343.733 2.637.793 30-39 , 50B.988 708.833 1. 217.821 25,4 34,0 29,8 2.007.779 2.085.033 4.092.812 40-40 , 1. 857.484 33,2 44,9 39,1 2.348.251 2.400.313 4.748.564 7BO.049 1.077.435 50-0ol , 506.617 768.424 1.3H5.0n 44,4 58,2 61,4 00 ed oltre. 1. 275.731 1. 321. 410 2.507.1<11 :14. 2'Z3. 361 4.102.581 5.298.1'1:0 9.401.341 21.4 30,1 2;,5 'rotaIe lt;'816.47'1 I7 .401;.850 Oensimento 1931 3.588.51)3 250.03+ 2UO.527 &1O.G61 13,7 14,8 14,2 (j- !) anni. I 1.823.353 1.705.240 278.092 8,3 9,2 S,7 1.610.347 1.56(\,098 3.1B6.045 133.807 144.225 10-14 230.20<1 246.307 470.571 11,3 12,~ 11,8 2.032.278 2.013.767 4.046.045 10-19 407.088 536.407 043.495 11,7 15,1 13,4 3.474.093 3.563.884 7.038.B77 20-20 3:1-2.755 614.640 958.401 13,8 21,3 17,8 2.48\1.300 2.890.150 ~.370.465 SO-39 1. 091. 051 18,7 29,4 24,4 2.403.870 4.466.537 385.800 706.151 40-'l9 2.062.667 1.709.073 27,9 40,2 34,3 4.085.623 071.213 1.037.8GO 50-0< " 2.406.840 2.578.774 1.484.B85 41,1 57,0 49,4 1.436.552 1. 568.802 3.005.444 590.221 B04.664 1\5 ed ultre. 35.6961129 3.012.242 4.440.1'81 1'.453.1\29 17,4 24.2 20,9 'l'otalo 11.345.345 18.3;;1.284Mentre è assai forte la diminuzione
dell'analfab~tismo
del~e d~e
pri-l . d' t' (6 9 "nni' 10-14 anni) da un CenSlll1.ento all altlo, taleme c aSSI l e a - G<J , . ' l '
diminuzione si fa sempre minore a mano a mano che SI conslderan~ c aSSI
Più anziane: così ad esempio, nella ' . . . classe l' di coloro ch,e al censlme.nto lf boti ragg1ung'evano cuca
del 1921 avevano dal 30 al 39 anlll g l ana a v • ,
il 24 % del totale: dopo un decennio, la percentuale della classe dI eta
(1) P et' quanto riO'uarela l'analfabetismo nella popolazione '" . t· d ' presente la Re leli azwne gen61'/l, ~ltre 6 annli e
distribuita per classi di età, per sesso e per Compart1mell l, ve aSI
l;'
)
, il 1931 IX - (VoI IV. Parte nma a
ctl VII Oensimento della 1Jopolazwne - 21 apr e - .
pag.-99.
Cap. I -Istruzione obbligatoria e analfabetismo 5
corrispondente raggiungeva ancora il 18 % del totale e quella della classe
dai 40 ai 49 anni (ossia di coloro che dieci anni prima, avevano dai 30 ai
39 anni) superava di poco il 24 %; ciò dimostra quanto sia persistente
l'analfabetismo nelle classi adulte quando queste provengono da genera-zioni che in età giovanile presentarono un'alta percentuale di anal-fabeti.
Fra le varie classi di età il progresso maggiore è quello realizzato, come
i è detto, dalla classe 6-9 anni, in cui l'analfabetismo è disceso dal 34 % al 14 % nell'intervallo fra i due ultimi censimenti: ad ogni modo, anche
quest'ultima percentuale può apparire troppo elevata, ove si considerino
le disposizioni vigenti circa l'obbligo scolastico. Occorre però tener pre -sente che nella cifra di 510.561 abitanti analfabeti in età dai sei ai nove lllnni indicata dal censimento del 1931 sono compresi anche i 302.400 cen -siti al 21 n,prile 1931, nati dallo gennaio al 20 aprile del 1925, i quali ave -vano ben i compiuto i 6 anni di età alla data del censimento, ma non li n,vevano ancora compiuti quando, al principio dell'anno scolastico 1930-31, 'i erano fatte le iscrizioni alle scuole: detratti questi 302.400, si hànno
solo 208.161 analfabeti in età dai sei ai nove anni; se a questa cura ag -giungiamo il numero degli analfabeti in età dai dieci ai quattordici anni
(278,092), abbiamo un totale di 486.253 analfabeti, che costituiscono una percentuale di analfabetismo del 7 % sulla complessiva popolazione delle
due clas i di età: tale percentuale è quindi assai prossima a quella dell'8%
l'i 'contrata per gli obbligati che non ottemperavano all'obbligo scolastico
nell'anno, colastico 1931-32 (1).
La distribuzione degli analfabeti per classi di età e per Compartimenti
al cen imento del 1931 è riportata nelle tavole allegate al presente volume
alle pagine 40 e 41.
Quanto alla distribuzione per Compartimenti degli analfabeti nei di-vero i cen,'imenti, si devono riscontrare notevoli differenze fra
Comparti-m nto e CoComparti-mpartiComparti-mento, fra i maschi e le femmine, anche al censimento
del 21 aprile 1931 (2).
ono indicate, nel prospetto alla pagina seguente, distribuite per
Com-partimenti, le proporzioni di coloro che non sapevano leggere su 100 abitanti di età superiore ai sei anni, secondo i censimenti della popo -lazione dal 1871 al 1931.
Nei essanta anni compresi fra il censimento del 1871 e quello del 1931 l'analfabetismo è molto diminuito ma in misura alquanto diversa
da Compartimento a Compartimento.
(l?
Veflasi in proposito la Relctzione genm'ale al VII Oensimento della popolazione21 aprile 1931-IX, (VoI. IV. Parte Prima) a pago 95.
(2) Per la distribuzione degli analfabeti secondo il sesso e per provincie al Censimento ~e~ 1931 ,vedasi. ~ ;-olume III del VII Oensimento generale della popolazione, che espone
Statistica dell' Istruzione Elementare
P'rOB1J• 2. - Analfabetismo nella popolazione presente di oltre 6 anni, distribuita per sesso
e per Compartimenti, secondo i Censimenti del 1871, 1881, 1901, 1911, 1921 e 1931. (Cif1'e p1'opo1'zionaU Cb 100 abitanti)
OO;\fP AR'l'IlVIENTI Piomoute . . . . Li~I'int . . . J ... ombnrdin. . . . . Venezia 'rridentina. Veneto . . . . Venezia Giulia. e Zftl'a. Emilin. Toscana. Mnrche. Umbrin . . Lnzio . . Abruzzi e Molise
Campania. Puglio . Lucania. Oala.brie f'icilin . Sardegna..
!tagno (nntichi confini) Regno (nuovi confini)
C E N S I M E N T I
18il 1881 1Q01 1011 1921 1U31
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Nel prospetto seguente sono riportati i numeri indici
dell'analfabe-tismo fra la popolazione presente di oltre S!3i anni, per i val'i Compartimenti e nei successivi censimenti, fatta uguale a 100 la percentuale degli anal-fabeti nel 1871.
P1'osp. 3. - Numeri indici dell'analfabetismo nella popolazione presente di oltre
nei vari Compartimenti dal 1871 al 1931.
OOlVIP ARTIMENTl Piemonte. Ligmin . . Lombn.rrlia . Veneto. Emilia. Tosc".nn. Mnrche . Umbrin. Lnzio . . Abruzzi e :l\'[olise. Onmpnnia. Puglie . Lucnnia. OnlRbrie. Si~ilia . . Sardegt1fl, . Regno. (1871 100) 1881 76 79 82 83 89 91 94 93 85 95 94 95 97 98 95 !}3 90 1UOl 43 48 49 54 G4 71 80 75 n,5 82 81 83 85 91 84 79 70 O E N S I M E N 'I'I 1011 26 30 29 38 46 54 a5 fil 49 a8 68 70 74 80 68 G'7 55 1!)21 17 18 20 23 29 41 44 4a 38 53 51 58 59 61 58 57 6 anni 1031 lO 13 11 17 21 26 33 33 28 40 41 46 52 55 4'7 42
Cap. I - Istruzione obbligatoria e analfabetismo 7
Nei confronti del censimento del 1871, l'analfabetismo è diminuito
del lO
%
nel 1881, del 30%
nel 1901, del 45%
nel 1911, del 59%
nel1921 e del 70
%
nel 1931 ; natura,lmente, per alcuni Compartimenti ladiminuzione è assai più eleva,ta: così, al censimento del 1931, il Piemonte la Liguria e la Lombardia presentano, rispetto al censimento del 1871,
una diminuzione compresa fra 1;85
%
e il 90%:
la diminuzione si aggira, invece intorno al 50%
per le Puglie, la IJucania, le Calabri e e la Sicilia.3. L'ANALFABETISMO SECONDO GLI ATrl'I DI MATRIMONIO. - Oltre che
dai censimenti, la diminuzione dell'analfabetismo viene anche comprovata
dalla ricerca che viene fatta annualmente in base al numero degli sposi che non sottoscrissero l'atto di matrimonio perchè analfabeti: le percentuali ul totale degli sposi, per gli anni dal 1912 al 1932, sono indicl1te nel pro -.'petto che egue:
Prosp. 4. - Percentuali degli sposi e delle spose che non sottoscrissero l'atto di matrimonio
perchè analfabeti negli anni dal 1912 al 1932.
(G-if1'e p1'opo1'zionaU Cb 100 sposi e (b 100 spose)
I
SposiI
SposeI
c~~
-
I
In
l
SposiI
Sposel
c';
,~-A.'NI ANNI Sposi Spose com- ANNI
plesso plesso l'lesso
1M2 21 36 30 1910 18 28 23 1020 lO 17 14 1m3 2.1 31 28 1020 13 23 18 1927 lO 16 13 101+ 22 33 27 1021 12 20 16 1028 9 15 12 1915 U 35 29 1022 12 20 16 1920 9 14 11 1016 26 36 31 1923 11 19 15 1930 8 12 lO 1017 24 33 28 1024 11 17 id 1931 7 12 lO 101 21 29 25 1025 lO 17 13 1032 7 12 9
ome l'i 'ulta dal prospetto, le percentuali degli sposi analfabeti si
,'ouo ridotte di nue terzi nel periodo considerato.
Per gli anni dal 1930 al 1932 e per le medie alilluali dei quinquenni
1871-75 e 1901-05, si riporta alla pagina seguente la distribuzione per
ompartimenti delle percentuali indicate (l).
in dal 1930 le percentuali di sposi analfabeti non alTivano all'unità p l' il Piemonte, la Lombardia, la Venezia Tridentina; in Liguria appena
l'l
% degli
sposi non sottoscrisse l'atto di matrimonio in ciascuno deglianni dal 1930 al 1932 ; negli altri Oompartimenti fino al Lazio incluso le
percentuali di analfabetismo del 1932 non superano ilIO
%
del complessodeO'li sposi; non superano il 20
%
negli Abruzzi e Molise, nella Campania, nelle Puglie e in Sicilia; raggiungono il 24%
in Sardegna, il 27%
inLu-cania e il 30
%
nelle Oalabrie..Quanto alla distribuzione per sesso, sempre nel 1932, la percentuale degli sposi analfabeti non oltrepassava il 23
%
(Calabrie), mentre quelladelle spose analfabete Tagghillgeva il 25
%
nella Campania e nelle Puglie,il 29
% in Sardegna,
il 33%
in Lucania e il 37%
nelle Calabrie. .l
i
l
i
.
:.'
8 Statistica dell'Istruzione Elementare
PT08p. 5. - Percentu!\li degli sposi che non sottoscrissero l'atto di matrimonio llerchè analfabeti nel 1871·75, nel 1901·05 e da.l 1930 al 1932 in ciascun ComIlartimento.
(OitTe P?'op07'zionali a 100 sposi e (L 100 spose)
COMPARTIMENTI Pie!nonte. I,iguria. LOl!lharilia. Venezia Tridentina. Veneto.
Venezia Giulia e Zara.
Emma. Toscana. Marche. Umbrin Lazio Abruzzi e Molise. Campania Puglie . Lucania . Ca!abrie . Sicilia. Sardegna. Regno 34 43 44 6 11 11 63 23 69 37 59 30 73 51 71 50 54 30 32 57 78 57 86 64 88 70 88 72 84 62 79 60 GG 38 3 4 1 4 7 8 5 12 1;; 16 22 24 18 19 1930 1 8 5 8 16 16 14 23 26 2i1 35 .18 20 29 1 4 6 4 (J 11 l:! 9 17 20 21 28 ,H 19 24 lO 3 2 i, i 6 8 4 lO 14 16 20 ?3 17 17 7 1931 1 5 6 4 13 16 12 21 26 25 33 35 19 30 12 1 4 4
~I
10 11 8 16 20 20 26 29 18 23 3 3 J 4 5 4 10 13 15 21 23 16 18 " 1932 5 (J 1. 7 12 14 12 22 25 25 33 37 18 29 4 4 .l 5 9 10 8 16 19 20 27 30 17 244. L'ANALFABETISMO FRA GU ARRUOLATI DEI"LA LEVA DI TERRA.
-La diminuzione dell'analfabetismo viene pure rileva,ta fra i coscritti, dei
quali viene accertato il grado di istruzione all'a,tto della visita per il
servizio di leva.
Le percentuali di [m alfabetismo fra i coscritti dei vari Compartimenti
nel 1928, nel 1929 e nel 1930, eorrispondenti a,lle classi dei nati nel 1908,
nel 1909 e nel 1910 sono le seguenti (1) :
P?·osp. 6. - An'llfabetismo dei coscritti della leva di terra negli anni 1928, 1929 e 1930.
COi\1PARTIMENTI Pieruont.e. Ligurit1. I,ombarilia . Venezia l'ridcntint1. Veneto.
Venezia Gilllit1 e Z.tra. Emilia .. Toscana M!1rche. Umbria. ANALFABETI SU 100 ARRUOJ"ATI 1928
I
1929I
l.930 COMP AH'l'El1ENTI 0,95 3,12 1,69 0,07 7,23 9,75 6,71 9,73 11,18 10,10 1,29 2,96 2,30 6,10 10,15 7,31 9,10 11,13 5,74 1,04 Ln.zio 2,30 A brllzzi e lHnH.:c. 2,38 Campania. 0,11 Puglie . 7,20 I"ucania 7,33 Calabrie 6,,55 Sicilia. 8,17 Sardegna. 10,82\ 9,60 R~gllo. ANALFABETI SU 100 AP.J1UOLATI 1928I
1029I
!U30 0,55 15,71 13,57 23,84 31,46 32,05 25,80 34,01 10,9:/ 7,04 6,80 16,49 15,69 21,86 17,98 19,37 16,87 29,89 28,55 31,48 30,43 25,77 26,07 30,46 33,34 11,30 11,14Le cifre complessive attestano un andamento pressochè stazionario
dmante il periodo preso in esame, con percentuali eli analfabetiEmo che
oscillano intorno all'1l
%
del totale dei coscritti.(l) Vedansi in proposito le RelcLz'ioni dellc~ leva di tej'j'CL finora pubblicate dal Mini stero della Guerra (Ispettorato Generale Leva, Sottufficiali e Truppa).
i
!
I
I \ PARTE SECONDA ASILI INFANTILI CAPI'l'OLO II.1. NOTIZIE GENERALI. - L'istruzione infantile, pur non eSGendo
obbligatoria, costituisce il grado preparatorio dell'istruzione elemen~are.
All'asilo infantile, che ha la, durata di tre anni. possono essere ammessi
i fanciulli in età dai tre ai Rei anni.
L'istituzione degli asili non è obbligatori:>., come ·10 è que1l8J delle
scuole elementari, nè per lo Stato, nè per i Comuni: gli a ili possono
essere fondati e mantenuti da Enti morali, da Comuni, da Associa.zioni
e anche da cit.tadini privat.i.
Per aprire un asilo d'infauzi:>. occorre l'autorizzazione del Governo,
che la concede subordinatamente all'ispezione dei locali e dopo il
ricono-scimento dell'idoneità del personale insegnante. La vigilanza sugli asili
è e ercit.ata dal Ministero della Educazione Nazionale per mezzo degli
ispettori, cola tici. Il Ministero stesso sta,nzia ogni anno in bilancio una som
-ma per su, ~idiare le scuole destinate a formare il personale ins"gnantc
per provTedere allo sviluppo e alla diffusione di queste istituzioni.
2. IDIF.RO DEGLI ASILI. - Il numero degli asili dmante gli ultimi
mmi scola tici è indica.to dalle cifre seguenti:
Prosp. 7. - Numero degli asili negli anni scolastici dal 1926·27 al 1931·32.
ANNI SCOL TICI I021}-27. 1027-28. 1028-29.
1
----
-A-S-JL-'-l'NI
·
_FA_
N
_
·
:_
:
_
~
-
O
-
O
---
,
N. nel 1926-27 ANNI SCOLASTICI 7.076 8.1(15 8.930 100 115 126 " 1929-30. 1930-31. 1931-32.ASILI INF A N'1'ILI
N. 0.540 9.425 D.371
I
ne! 1926-27 su 100 135 133 132Il numero degli asili infantili è aumentato del 32
%
dal 1926-27 al1931-32, ma accenna a diminuire dal 1929-30, anno in cui si era raggiunto
il maggior numero di asili, con un a,umento del 35
%
sulla cifra del1926-27.
Nel prospetto 8 è data la distribuzione per Compartimenti degli
opor-lO Statistica dell'Istruzione Elemcntare
zlonali alla popolazione. Come è avvertito nella nota che segue .il pro
-spetto, le cifre di quattro Compartimenti (Veneto, Venezia Ghùia, La
-zio e Campania) non sono perfettamente comparabili nei due anni sco -lastici considerati, a causa dei mutamenti verificatisi nelle circoscrizioni
scolastiche nell'intervallo: nelle note introduttive al presente volume è indicata l'entità di questi mutamenti per i diversi anni scolastici
com-presi fra il ] 926-27 e il 1931-32.
P'rosp. 8. - Numero degli asili nel 1926-27 e nel 1931-32 distribuiti per Compartimenti.
OGnIP AH'rnIENTI
(a.) Piemonte. Liguria, . Lombn.rdilL V cnp.zi<1 Tridentin<1. Veneto
Venc7.in. Giulia e ~ara.
Enlilia
Tosca.na.
.'fa.rche. Umbrla..
I;u,zio.
Abruzzi e Molise.
Campanil1. Puglje Lucania.. Calabrie. Sicilia. Sardegna Regno N. 1.178 230 1.703 102 52!:! ' 104 481 302 212 100 371 158 355 167 01 130 25Q 101 7.011. A S I L I I N F A N ' l ' I L i nel 1920-27 SI1 100.000 lLbitlLnti 34 la 34 29 15 23 15 13 18 15 21 lO o 12 8 a 11 {,bitlLnti per asilo 2.952 6.078 2.961 3.500 6.512 4.389 0.559 7.923 5.703 a.fi90 4.814 9.684 10.724 14.832 8.213 12. a31 16.878 9.178 5.700 nell!l:H-32
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1. 743 D 1 '90I
2. 011 272 5.313 2.150 2·W 842 231 027 530 2·17 126 588 207 523 237 08 171 410 144 !1.3ìl 39 38 20 23 19 18 20 18 24 14 15 9 13 lO lO 15 :m 2.5f)3 2.002 4.920 4.255 5.157 5.422 4.960 5.53!J 4.100 7.303 6.743 10.594 7.510 9.805 9.501 0.820 .J • .J2~(a) Per variazioni verificatesi n<3lle circoBcrizioni scolastiche, le cifre del Veneto e deUa Venezia Giulia"
del Lazio e deJln. Oampania non sono perfettamente nomp"rltblli nei due anni scolastici considerlLtì.
Il numero degli asili per ogni 100.000 abita,nti fu di 23 nell'anno sco
la-stico 1931-32 e di 17 nell'anno scolastico 1926-27 : attualmente cinque Compartimenti (Piemonte, Lombardia, Venezia Tridentina, Venezia Ghùia
e Lazio) ra,ggiungono o superano la media del Regno: le cifre pi1l basse
osservate sono quelle delle Puglie (con 9 asili per ogni 100.000 abitanti),
delle Calabrie e della Sicilia (con 10 asili per ogni 100.000 abita,nti).
3. CONDIZIONE GIURIDICA ED ECONOMICA DEGLI ASILI. - Fra i dati
raccolti sugli asili infantili meritano un esame particolare quelli sulla
condizione giuridica ed economica che sono riportati al prospetto 9.
Occorre ricordare che negli asili infantili e istituzioni analoghe si
di-stinguono gli asili eretti in Ente morale da quelli che non sono eretti in
Ente morale, ma che possono dipendere da Enti morali o da privati:
i dati statistici rilevati riflettono appunto l'anzidetta condizione
giuri-dica ed economica degli asili infantili.
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-12 Statistica dell' Istruzioue Elementare
D8J11926-27 al 1931-32 la proporzione degli asili eretti in Ente morale
ha rappresentato all'incirca un terzo del totale degli asili: nel gruppo
degli asili non eretti in Ente morale, invece, gli asili dipendenti da Enti morali, che rappresentavano il 29
%
del totale nel 1926-27, sono saliti'al 38
%
del totale nel 1931-32: una cOl'rispondente diminuzione nello stesso intervallo si è avuta per gli asili dipendenti da privati.Per il 1931-32 vi sono differenze assai forti fra i vari Compartimenti: gli asili eretti in Ente morale sono particolarmente numerosi in Piemonte, in Liguria e in Lombardia, dove costituiscono, rispettivamente, il 61
%,
il 53% e
il 40%
del totale degli asili di quei Compartimenti. Per quasi tutti gli altri Compartimenti le proporzioni degli asili eretti in Ente morale sono comprese fra il 15%
e il 30%
del totale degli asili dei Comparti-menti medesimi: vi sono però dei Compartimenti con proporzioni anche più basse, come la Sicilia (13
%
),
il Lazio (9%)
e la Venezia Triden-tina (6%
.
).
Fra gli asili non eretti in Ente morale, ma, dipendenti da Enti morali, le proporzioni più elevate sono mppresentate dalla Sicilia (72
%
degli asili del Compartimento), dal Lazio (66%),
dalla Venezia Giulia (64%),
dalle Fuglie (63%)
e da1l8J Lucania (62%).
Fra gli asili dipendenti da privati le proporzioni ma,ggiori si riscontrano per il Veneto (59%
degli asili del Compartimento), per la Venezia Tridentina (51%),
per la To-scana (48%)
e per l'Emilia (47%).
Distinguendo gli asili secondo l'ammissione a pagamento o gratuita,
si rileva che l'ammissione era a pagamento nel 69
%
degli asili nel 1931-32 e nel 73%
degli asili ne] 1926-27. Le differenze fra Compartimento e Com-partime to sono meno accentuate: l'ammissione a pa.gamento era stabi-lita, per il 1931-32, ne11'88
%
degli asili dell'Emilia, nell'87%
degli asili del Veneto e della Sardegna, nel 78%
degli asili della Lombardia e nel 73%
degli asili della Toscana: la percentuale più bassa si aveva nella Venezia Giulia, in cui solo 22 asili su 100 esistenti avevano l'ammissione a pagamento.Consideriamo, infine, gli asili con refezione gratuita e quelli senza refezione, trascmando gli asili con refezione a pagamento; nel 1926-27 gli asili con refezione gratuita costituivano il 39
%
degli asili esistenti e quelli senza refezione il 47%:
nel 1931-32 i primi raggiungevano il 54%
del totale e i secondi il 29%:
si è avuto, quindi, un sensibile miglio-ramento. Nella distribuzione per Compartimenti del 1931-32
ricordia-mo, per gli asili con refezione gratuita, le proporzioni dell'Emilia e
delle Puglie (73
%
degli asili del Compartimento), della Venezia Giulia, delle Calabrie e della Sicilia (71%),
e della Liguria (60%) :
per gli asili senza refezione, le 'proporzioni della Lucania (74%
degli asili del Compar-timento), della Campania (61
%),
della Toscana (59%)
e degli Abruzzi e Molise (53%).
Cap. II . Asili infantili 13
\ 4. PERSONALE. - Il personale direttivo e insegnante degli asili infantili in servizio negli anni dal 1926-27 al 1931-32 era così distribuito:
Prosp. lO. - Personale degli asili negli anni scolastici dal 1926-27 al 1931-32.
P E R B o N A L E
Direttivo Insegnante Assistente Di scrv~izio
ANNI SOOLASTICI
-I
su 100I
su 100I
su 100I
su 100 N. nel N. nel N. nel N. nel 1926-27 1926-27 1926-27 1920-27 1926-27. 4.536 100 8.179 100 2.870 100 7.084 100 1927-28. 5.163 114 9.051 111 3.461 121 8.170 115 1928-29. 5.523 122 9.739 119 3.786 132 8.622 122 1029-30. 5.903 130 10.851 133 1·.061 141 8.455 119 1930-31. 5.993 132 lO .582 129 4.116 143 8.498 120 1931-32. 5.889 130 10.469 128 4.053 141 8.708 123All'aumento degli asili, già ricordato, del 32
%
nell'intervallo fra]e due rilevazioni quinquennali corrisponde un aumento del 30
%
per ilpersonale direttivo, del 28
% pe
r il personale insegna,nte, del 41%
peril personale assistente e del 23
%
per il personale di servizio.Le direttrici e ma.estre appartenenti ad associazioni religiose erano,
complessivamente, 8.206 11el 1926-27, ossia rappresentavano il 65
% de
ltotale: nel 1931-32 esse risultavano 11.231, ossia il 69
%
del totale.5. ALUNNI ISCRITTI. - Dal 1926-27 al 1931-32 il numero dei bam
-bini iscritti negli asili infantili è andato aumentando fino al 1929-30,
per poi diminuire lievemente negli lùtimi anni: nell'intervallo
quin-quennale gli altmni iscritti sono passati da 607.891 a 725.553, con un
aumento percentuale del 19
%.
Diamo qui appresso le cifre degli iscritti negli anni scolastici dal .1926-27 al 1931-32.Prosp. 11. - Alunni degli asili infantili negli anni scolastici dal 1926-27 al 1931-32.
Ar.UNNI DEGLI ASTI,I INFANTlU ALUNNI DEGLI ABILI INFANTILI
ANNI
I
I
I
su 100I
ANNII
I
sco L.A.S'l'IOI M F MF nel SOOLASTICI M F MF
I
su nel 100192G-27 1926-27
1926-27. 301. 328 300.5G3 007.891 100 1929-30. 307 .487 382.389 749.870 123
1927-28. 332.586 330.264 668.850 110 1930-31. 365.493 380.440 745.933 123
1928-29. 357.143 364.952 722.095 119 1931-32. 358.308 367.245 725.553 119
Come si è detto, i bambini iscritti negli asili furono 725.553 nel 1931-32 :
al censimento del 1931 la popolazione in età da tre a sei anni risultò di
2.677.102: il 27
%
di tale gruppo di popolazione frequentava dunque gli asili infantili.Indichiamo nel prospetto 12, per ogni Compartimento, la popolazione
in età dai tre ai sei anni al censimento del 1931, il numero dei bambini
14 Statistica dell' Istruzione Elementare
P-roòp. 12. _ Rapporti percentuali sulla ~opo.l~z~ol1e i~. età. da 3 a 6 anni
dei bambini iscritti negh aSlh ml'antlh.
C:OilIPAUTJiI!F.NTI
Piernonte. . . . .
Liguria. . . . . Lombardia . . . . Venezia rl'riclentinn.. Veneto . . . . Venezia, Giulia. e Zor!1 Enlilin. . r.roscanu,. M!1rche . Umbrin, . lO2G15 OJ.861 316.449 40.597 307.824 54.513 202.493 165.732 SO .GQ2 4S.10~ (A nno 8colc~8!ico 1!l31-32) COMPAR'.rIMENTI l1S.342 73 La.zio 10.S93 26 Abruzzi e Molise 175.120 55 Ca.mp!1nia.. l5.0nO 37 Puglie 73.787 24 LncmlÌn, 13.430 25 Calabrie 40.009 20 Sicilia 33.205 20 Sardegnn. 14.137 16 7.451 15 Rl'gno . 157.829 113.113 264.9S4 lS0.2S6 40.250 1~9.S9S 20',.056 \ (j0.107 2.1;11.102 ;::l 'Fil "Col :S~! .c ~'" al=l~ ~:B~ .~ Q c .;!l 47.569 15.535 53.143 32.074 5.547 14.529 ~] SI? 1(\,635 725.5;;3 <li .~'= §'S ct!;E'~ § E5 ~~ ~ g,~ 0,0 o '.,j a·~ p.~ P< " ~" ""'3'" '" 30 14 20 18 14 11 1~ 24 27
Diamo ora un confronto fra i dati degli iscritti del 1926-27 e quelli del
1931-32, distribuiti per Oompartimenti. . .
Bambini iscritti negli asili nel 1926-27 e nel 1931-32 distribuiti per Compartimenti.
Pros1J. 13.
BAll'!BINI ISCRITTI NgGr~I ASrLl INFANTILI
nel 192(j-27 nel 1031 32 CO:\iPAll'UMEN'l'I
(a)
N. su !1bit.:mti 1.000
l
ognper i asilo N.su 1.000 !1bitu,nti
I
per ogni asilo 23 68 118.342 34 08 70.937 Piemonte. 14 85 10.S1l3 12 02 10.G33 Liguria. .. 31 91 175.120 32 81 102.G8{ J"om b!1rr1ia 25 107 15.000 23 alVenezitt T1'irlontino. .. 10.G05 18 88
50.883 17 a9 73.7S7 Veueto . 16 78 13.430 14 58 Veuezia Ginlitt c :/'0.,1'0 .. 27.774 13 05 37.fl50 12 79 40.6G9 ]~mili:1 lO n8 33.205 11 62 28.403 f).'oscano, .. 12 03 14.137 12 57 14.515 Marche .. 9 106 7.451 11 50 6.289
Umbl'ia.. 22 80 47.GGO 20 81
39.455 L!1zio
..
8 80 15.535 10 75 Abruzzi e ·Molise. 12.647 15 102 34.5U 9 136 53.143 Campania.. 9 87 32.(j74 13 138 Puglie 22.685 11 82 5.297 11 74 5.5,17 Luca.l1Ì!1 .. 6 84 14.529 9 85 9.5S0 Co.J!1brie .. 5 116 31.812 8 78 21.500 Sicilia. .. 13 80 11;'635 17 116 Sardegna . 11.693 15 SO '·25.~53 18 "7i' Regno. G01.Srl.(a) Vedi not!1 (a) rlel prospetto a. pago lO, .
Proporzionalmente alla popolazione del Regno i ba.mbini is.crit.ti neglI
il' 'mantili rappresentano illl'> per mille nell!:l26-27 e 1118 pel. lmlle nel
~~3~~32.
Per ogni asilo si avevano 86 bambini~
e
l
~
926-27 e7~
n
e
119
~1
-3
2
:11'' t 'vallo 1'1 numero elei bambini per aSIlo e f1:umentato nel"'\ eneto,
ne In er . . ,,,. l t'
nelle Puglie e in Sardegna .e di~inui~~,. invece, nella VeneZIa .l.TIC en ma,
nell'Umbria, nella Campaalla e m Slcilla.
PARTE TERZA
ISTRUZIONE ELEMENTARE
OAPITOLO III.
- MERO DELLE SCUOLE ELEMENTARI PUBBLICHE, DELLE CLASSI
E DELLE AULE.
1. ORDINAMENTO SCOLASTICO. - Per quanto riguarda l'ordinamento
Rcolastico, sia, dell'Ammhùstrazione centrale che degli orgUJnipel~ifericj, (Provveditorati agli studi, Oomuni) si rinvia a quanto è stato già pubblicato in proposito nel volume XI della VI Serie degli Annali eli Statistica, alle
pr,wine 32-38. Si deve solo osservare che la distinzione fra Oomuni dipe
n-denti dall'Amministrazione scolastica, governativa e Oomuni con
ammini-. trazione l'cola tica autonoma, ancora in vigore nel 1926-27 in hase alla Legge 4 giugno 1911, n. 487, non esi ·te più attualmente, in quanto, per le
di. l'o. izioni contenute nel R. decreto 1.4 settembre 1931, n. 1175, e nel
R. de 'reto l0 luglio 1933, n. 786, tutte le scuole elementari pubbliche eli pen-dono oggi dall'Amministrazione scola.·tica governativa.
2. ORDINAME TO DIDATTICO. - L'insegnamento elementare pubblico è re.!! Ilato in Italia dal 're to Unico delle leggi slùl'istruzione elementare, approvUJto coI). il R. decreto 22 gennaio 1925, n. 432, e da,l Regola
-mento O'enerale ,ui servizi dell'istruzione elementare.
L'i. truzione elementare è obbligatoria dal sesto al quattordicesimo
,nno cli età .• i adempie all'obbligo scolastico col frequentare le scuole
elementari esistenti nelle località ove l'obbligato è domiciliato o residente.
L'insegnamento elementare è costitnito di un corso inferiore della
durata di tre anni e di lm corso :mpel'iore della durata di due anni.
~lentl'e il primo rappl'esenta il corso minimo indispensabile per qua
-lunque ordine di scuola, il secondo sorge solo dove siano in numero suffi
-ciente gli obbligati.
Per il passu,ggio degli alunni' da un anno eli corso a.ll'altro ricor
-diamo che, alla fine dell'anno scolastico, i maestri del primo, secondo e
quarto anno, tenuto conto delle allllotazioni slilla condotta e sul pro
-fitto l'i 'ultanti dal registro della scuola e visti i risultati dello scrutinio, giudicano quali ahmni debbano essere promossi all'anno di corBO superiore.
Le qualifiche del profitto e della condotta sono: insufficiente,
suffi-eiente, buono, lodevole. È approvato l'alullllo che abbia conseguito per
la conllotta almeno la qualifica di buono e alme.no quella di sufficiente
16 Statistica dell'Istruzione Elementare
Gli alunni del terzo e del quinto anno di corso, che alla fine dell'anno
scolastico abbbno ottenuto almeno la quali:fiea di suflì.ciente in condotta,
sono sottoposti a prove di esame per il comleguimento, riRpettivamente,
del certificato di studi elementari inferiori o di compimento degli studi
elementari superiori.
Fino all'anno scobstico 1928-29 inchulo potevano essere istituiti, oltre
ai cinque anni dei due corsi anzidetti, corsi integrativi di avviamento
professionale (sesto, settimo e ottavo anno): a, decorrere dall'anno
scola-stico 1929-30 tali corsi sono 'stati trasformati e sostituiti dalle Scuole e
dai Oorsi s condari di a,vviamento profes io naIe (IJegge 7 gennaio ] 929,
n. 8) che da quella data sono considprati come Is1iituti di istruzione media
3. DEFINIZIONE DI SCUOLA E DI CLASSE. - Anteriormente al 1883-84
la voce souola era usata esclusivamente nel senso di aula scola,stica:
successivamente, si intese per scuola quel complesso o aggregato di classi
o sezioni che costituivano un corso completo di insegnamento elementare,
sia inferiore che superiore, e che si trovayano riunite in uno stesso edificio,
sotto una, unica direzione; cosicchè si aveya una scuola vera e propI'ia,
tanto se l'uno o l'altro dei corsi era diviso in classi aventi ciaseuna uno
speciale insegnante e un'aula a sè, quanto se l'insegnamento dei vari gradi
era affidato ad un unico insegnante che ne ripartiva gli alunni in due o
più sezioni riunite in una medesima aula.
Nelle statistiche successive al 1886-87 si tornò, invece, al primo signi
-ficato. Attualmente il Ministero della Educazione Nazionale ha assegnato
alla parola scuola un signific3Jto puramente convenzionale, intendendo
per scuola l'insieme degli alunni appartenenti ad una sezione di classe o
ad una singola classe, o anche a più classi, purchè affidate ad un maestro
nell'orario normale giornaliero o in un turno d'orario: si devono quindi
contare come altrettante scuole:
a) ciascuna delle sezioni di una classe sdop'piata che riceve tre
ore di insegnamento al giorno dallo stesso maestro che regge l'altra se
-zione;
b) ciascuna classe affidata in orario normale ad un maestro;
c) più classi abbinate e tenute d.a un maestro nell'orario normale.
Quanto alla classe, nel significato usualmente assegnato a questa
parola, s'intende per tale tanto l'insieme di alunni che segue il medesimo
insegnante, quanto l'anno di corso che un alunno frequenta: nel presente
volume intenderemo la parola classe sempre nel primo significato : e
useremo la yoce anno di corso quando si dovrit accennare ai diversi anni
di studio dell'insegnamento elementare.
4. NUl\ffiIW DELLE SCUOLE, DELl,E CLASSI E DELLE AULE PER OGNI
COl\WNE E PER COMPAR'rIl\ffiNTI. - Dal 1926-27 al 1931-32 il numero delle
scuole, delle classi e delle aule è aumentato, rispettivamente, dell'8
%,
Cap. III - Scuole elementari pubbliche, classi, aule 17
del 9
%
e del 6%:
essendo nello stesso intervallo sensibilmentedimi-nuito il numero dei Comuni (da 9.057 a 7.311), è conseguentemente
aumentato il numero medio per Oomune delle scuole, (passate da 12,21 a
16,34 per Oomune), delle classi (passate da 15,04 a 20,22) e delle aule
(passate da 9,87 a 12,92).
Nel prospetto 14 è riportato il numero delle scuole, delle classi e delle
aule negli anni scolastici compresi fra il 1926-27 e il 1931-32 ed anche
il numero dei Comuni esistenti negli anni medesimi. Come è avvertito
nella nota (b) del prospetto, fino all'anno scolastico 1928-29 sono ancora
compresi nei dati raccolti quelli relativi al sesto, settimo e ottavo corso
Non si è ritenuto opportuno di escludere i dati stessi, in qua,nto, fin~
all'anno indicato,. tali corsi costittùvano un'integrazione dell'insegnamento
elementare: a partire dal 1929-30 il sesto, il settimo e l'ottavo corso
delle scuole elementari, trasformati nelle scuole e nei corsi secondari di
avviamento professionale, assumono un aspetto diverso e vanno cons
ide-rati come parte integrante dell'insegnamento professionale.
P1'OSp. 14, - Numero delle scuole, delle classi e delle aule negli anni scolastici dal 1926-27 al 1931-32.
Nnme- SCUOLE (b) CLASSI (b) AULE (b) l'O dei
ANNI E'COLASTICI
I
per
I
I
J~~~
I
su 100I
perI
Comu- N, ogni su 100 N, ogro su 100 ni (a) . Co~~u- 1!J~8~27 C~~u -I!JF8!27 N, Co~~u-19F8!27
1920-27. 9.057 110.006 12,21 100 130.223 15,04 100 89.399 9,87 100 1927-28. 8.762 111.500 12,73 101 1·H.S35 16,19 10J 90.210 10,30 101 1928-29. 7.023 108.093 14,18 98 H2.090 18,Go/. 101 !J1.307 11 ,98 102 102!J-30. 7.308 110.200 15,08 100 1H.031 19,79 106 00.033 12,40 101 1030-3l. 7.310 11,1..344 15,64 103 Bi.O!JO 20,20 108 92.204 12,61 103 1031-32. 7,311 JJO.420 16,34 108 147.80i 20,22 109 9.1.430 12,92 106(a) Al 31 dicembre (leI 1920, dol 1027, del 1928, del 1929 e del 1930: al 21 aprile del 1031.
(b) Fino al 1925-29 incluso sono ancora .;ollsidcl'ati il 0°, 7° e~8° corso, poi trasformati in scuole e corsi secollcla.l'i ili avvi"meuto professionale" partire dal 1020-30.
Nel prospetto 15 a pagina 18 è indicata la distribuzione per
Com-pa,rtime.nti delle scuole, delle classi e delle aule nell'anno scolastico 1931-32,
nonchè il numero dei Comuni in ciascun Oompartimento.
Il maggior numero di scuole per Comune si rileva in Toscana e nella
Emilia (31), nell'Umbria e in Sicilia (28), nella Venezia Giulia '(26), nelle
Puglie (22), nelle Marche e nel Lazio (20) ; per le classi, si deve ricordare
l'Umbria (con 44 classi per Comune), la Tosc::ma (41), l'Emilia (38) la
Venezia Giulia (37) ; per le a,ule, il maggior numero si osserva nell'Emilia,
nell'Umbria, in Toscana" nella 'Venezia Giulia e in Sicilia: fra i Comparti~
menti con minor numero di mùe per Comune si notano il Piemonte l
,
aLombardia, gli Abruzzi e Molise, la Lucania, le Oalabrie e la Sardegna.
Per le scuole si va da un massimo di 3] scuole per Oomune (To, cana ed
18 statistica dell' Istruzione Elementare
per le classi, da un massimo di 44 classi (Umbria) ad un minimo di 12
(Sardegna); per le aule, da un massimo di 24 aule (Emilia) ad un minimo di 7 (Sardegna).
P1'OSp. 15. - Distribuzione per Compartimenti delle scuole, delle classi e delle aule.
(A nno scolastico 1931-32)
.~r"""i,...-4 OOC'-l~ SCUOLE OLASSI .AUI.E
'"
'"
OOMP .ARTIMENTI .;:1'<1,....I
I
pc\I
I
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I
per ::s.~ Q;) ogni ogni 131:1'2 N. % ogru N. % N. % c""'- 00- 00- 00 -()~d mlmB mIlle lnune Piemonte. 1.000 10.725 8,98 10,06 14.549 9,84 13,65 9.815 10,39 9,21 Liguria. 220 3.094 3,09 16,79 4.635 3,14 21,07 3.137 3,32 14,26 Lombardia 1.403 14.052 12,27 10,44 18.443 12,48 13,15 13. ~53 14,14 9,52 Venezia Triclentina. 224 3.507 2,94 15,66 4.768 3,23 21,29 2.440 2,58 10,89 Veneto. 746 13.442 11,25 18,02 14.887 10,07 19,96 9.907 10,49 13,28Venezia Giulia e Zara. 128 3.360 2,81 26,25 4.724 3,20 36,91 2.569 2,72 20,07 Emilia 338 10.508 8,80 31,09 12.856 8,70 38,04 7.971 8,44 23,58 Toscana .. 276 8.656 7,25 31,36 11.342 7,67 41,09 5.814 6,16 21,07 ~fal'che . 229 4.681 3,92 20,44 6.583 4,45 28,75 3.452 3,66 15,07 Umbl'ia 89 2.536 2,12 28,49 3.886 2,63 43,66 1.883 1,99 21,16 Lazio. 343 6.903 5,78 20,13 8.276 5,60 24,13 5.778 6,12 16,85 Abruzzi e Molise. 408 5.233 4,38 12,83 6.825 4,62 16,73 3.753 3,98 9,20 Oampania
..
485 8.335 6,98 17,19 9.888 6,69 20,39 7.036 7,45 14,51 Puglie 244 5.397 4,52 22,12 5.833 3,95 23,91 4.354 4,61 17,84 Lucania .. 120 1.210 1,02 10,13 1.501 1,01 12,51 1.180 1,25 9,83 Oalabrie. 368 4.188 3,51 11,38 5.516 3,73 14,99 3.496 3,70 9,50 Sicilia. 348 9.629 8,06 27,67 10.070 6,81 28,94 0.690 7,09 19,22 Sn,l'~egna . 276 2.767 2,32 10,03 3.225 2,1~ 11,68 1.802 1,91 6,53 Regno. 1'.311 119.429 100,00 10,34 141'.807 100,00 20,22 94.430 100,00 12,92Il numero medio per Oomune delle scuole, delle classi e delle alùe non è sufficiente ad esprimere la maggiore o minor dotazione di istituzioni
scolastiche perchè i Comuni differiscono fra loro sia per estensione che per
numero di abitanti: come è noto, l'Italia settentrionale (e più particolar-mente il Piemonte e la Lombardia) ha una sensibile prevalenza di Comuni
poco estesi, mentre l'Italia meridionale (e in special modo le Puglie e la Lucania) comprende in prevalenza Comuni assai estesi e popolati. Non
deve quindi sorprendere lo scarso numero medio di istituzioni scolastiche
per Comune di alcuni Compartimenti (come il Piemonte e la
I.Jombar-ella) osservato nel prospetto precedente.
5. RAPPORTI FRA LA POPOLAZIONE E LE SCUOLE, LE CLASSI E LE AULE.
_ Riportiamo nel prospetto 16 tanto il numero delle scuole, delle classi
e delle aule su 100.000 abitanti che il numero .di abitanti per una scuola,
per una classe, per un'aula. Quest.e cifre proporzionali alla popolazione,
meglio del numero delle scuole, classi, aule per Comune, danno una idea
più corretta d.ella dotazione di istituzioni scolastiche dei vari Com-partimenti.
\
Cap. III -Souole elementari pubbliche, classi, aule
P1·OSp. 16. - Rapporti fra la popolazione e le scuole, le classi e le aule distinti per anni scolastici e per Compartimenti.
ANNI SOOLASTIO[ (al ABITANTI
19 COMP ARTIlImNTI SCUOLE su 100.000 abitanti OLASSI su 100.000 abitanti .AULE su 100.000
abitanti per
I
perI
peruua scuola una classe una aula
A nni scolastici 1926-27 . 279 344 226 358 291 443 1927-28 . 279 355 220 359 282 443 1928-29 . 268 3li2 226 374 284 442 1929-30 . 271 355 223 369 281 449 1930-31 . 278 360 225 359 278 445 19~1-32 . 288 3,57 228 347 280 439 CompaTtimenti (Anno scolastico 1931-32) Piemonte. 306 415 280 327 241 357 Liguria. 256 321 21i 391 312 461 Lombardia 263 331 240 380 302 418 Venezia Tridentina. 529 719 36S 189 139 272 Veneto . 324 359 239 308 278 418
Venezia Giulia e Zo,ra. 342 481 261 293 208 383
Emilia 325 398 247 308 251 406 Toscana .. 298 390 200 336 256 • 500 Marche. 381 536 281 262 186 356 Umbria .. 363 557 270 275 180 371 Lazio. 28U 343 240' 349 291 417 Abruzzi e Molise. 346 451 248 289 221 403 Campania. 236 280 200 423 357 501 Puglie 215 232 173 465 430 577 I.Jucanio. •. 238 294 231 420 340 433 Oalabrie . . 248 327 207 403 306 483 Sicilia . . 246 257 171 407 389 586 Sardegna. 282 328 183 35.5 30,; 545
Reguo . 288 lJii7 228 iN; 280 439
(a) Vedi nota -b - del prospetto alla pago 17.
Nell'intervallo quinquennale è lievemente aumentato il numero delle scuole e delle classi in l'apporto alla popolazione, mentre prf'ssochè eostante è rimasto il numero delle aule. N ella, ripartizione per Compartimenti ricor-diamo anzitutto la Venezia 'J'ridentina (con 529 scuole, 719 classi e 368 aule per ogni 100.000 abitanti); con cifre generalmente Ruperiori alla media del Regno si presentano quasi tutti i Compartimenti dal Piemonte agli Abruzzi e Molise, tranne la Liguria, la Lombardia e il Lazio: piil scarso
è invece il numero delle istituzioni scolastiche in rapporto alla
popola-zione nei Compartimenti dalla Campania alla Sardegna.
6. DISTRIBUZIONE PER ANNI DI CORSO DELLE CLASSI MASCHILI, FEl\,[ -MINILI E MISTE NEGLI ANNI SCOLASTICI 1926-27 E 1931-32. - Il numero
20 Statistica dell' Istruzione Elementare
ostante che per questo ultimo anno scolastico il sesto, settimo e ottavo
eorso non figurassero più nella statistica.
Su 100 classidipdmo annone11926-27, se ne contavano 113 ne11931-32:
su 100 di secondo anno nel 1926-27, 118 nel 1931-32 : e così, negli anni eli corso successivi, ] 24 per il terzo anno, 109 per il quarto e 86 per il quinto.
Nell'intervallo quinquemlale il maggior incremento si è [wuto IJer le classi miste (aumentate del lO %): le classi maFlchili hanno avuto un
aumento del 7
%
e quelle femminili del 5%.
Riportiamo nel prospetto 17 i cla.ti sulla distribuzione delle classi per
anni di corso negli anni scolastici 1926-27 e 1931-32.
P?·osp. 17. - Distribuzione delle classi per anni di corso nel 1926-2', e nel 1931-32.
ANNI DI CORSO I . II. III . IV . V. VI . VII . vln. I. II. III . IV. V. 'fotaW . . . 'l'otale . . CLASSI Maschili
I
N.I
% Anno scolnsi'ico 1926·27 6.011 4.631 3.932 3.170 2.218 932 463 296 21.(i53 6.655 5.518 5.041 3.668 2.287 23.169 16 14 14 17 18 29 29 30 lO 5.822 4.525 3.685 3.007 2.010 746 418 267 20.480 16 14 13 16 16 23 27 27 15 A'lV/w scolastico 1931·32 16 14 14 18 21 lO 6.159 5.176 4.047 3.355 2.070 21.407 15 14 13 16 19 25.362 23.597 21.248 12.813 8.369 1.578 693 430 94.090 29.089 27.819 20.100 13.749 6.474 103.231 68 72 73 67 66 48 44 43 09 69 72 73 66 60 70 In complesso N. % 37.195 32.753 28.865 18.000 12.597 3.256 1.574 993 136.~.3 41.903 38.513 35.788 20.772 10.831 141.807 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100•
Sul totale delle classi esistenti nel 1931-32 il 70
%
è costituito daclassi miste, il Hì
% da classi maschili e
il 14%
da classi femminili:la distribuzione coincide quasi con quella dell'anno scolastico 1926-27.
Anche per i diversi anni di corso la distribuzione è quasi identica nei
due anni scolastici: la sola differenza sensibile è quella relativa al quinto
anno di corso, in cui le classi miste sono l'elativamente più numerose
nel 1926-27 (66
% del totale) che
nel 1931-32 (60% del totale): ma
poichè una rilevante diminuzione si è verificata nel numero assoluto
Cap. III . Scuole elementari pubbliche, classi, aule 21
delle classi di questo corso (da 12.597 nel 1926-27 a 10.831 nel 1931-32)
con una differenza di 1.766 cla,ssi in meno, è stato il gruppo delle classi
miste, e cioè il gruppo più numeroso, quello che ha sopportato per intero
questa riduzione (da 8.369 a 6.474), con una differenza in meno di 1.895
classi.
7. DISTRIBUZIONE DELLE CLASSI PER ANNI DI COl~SO E PER
COlVI-PARTIMENTI. - Si è veduta, nel paragrafo precedente, la distribuzione
per anni di corso delle classi maschili, femminili e miste negli anni
scolastici 1926-27 e 1931-32. Un confronto fra i due anni scolastici nella
distribuzione per anni di corso non si può basare sulla distribuzione
percentuale, in quanto nel 1926-27 si avevano otto anni di corso e solo
cinque nel 1931-32: fatto invece uguale a 100 il numero delle classi
appartenenti al primo corso, sia nel 1926-27 che nel ] 931-32, potrà
allora misurarsi l'entità delle differenze fra le due distribuzion.i:
PTOSp. 18. - Numero delle classi nei primi cinque anni di corso
negli anni scolastici 1926-27 e 1931-32.
ANNI SCOLAS'fICI 1\)26-27. . . o • • • 1931-32 . . . . . o, .. I 37.105 41. 903 ANNI DI DORSO II III 32.753 38.513 28.865 35.788 IV 18.000 20.772 CifTe p1"Opo1"ziona.li a 100 classi nel lO anno di cm'so
1026-27 . . . ] 1931-32 . . . • . . 100,00 100,00 8R,06 91,91 77,60 85,41 51,00 49,57 v 12.507 10.831 33,87 25,85
Come risulta d.al prospetto, il numero delle classi appartenenti al
se-condo e al terzo corso risulta relativamente più numeroso nel 1931-32
che nel 1926-27 : il caso inverso si presenta, invece, per le classi apparte
-nenti al quarto e quinto corso .
Nel prospetto riportato alla pagina seguente è indicata la
distri-buzione per Compartimenti e per anni di corso delle classi esistenti
nell'anno scolastico 1931-32.
Un relativo maggior numero di classi si è verificato: per il primo
anno, in Sardegna, nell'Umbria, in Sicilia, nelle Calabrie e in Toscana;
per il secondo anno, nell'Umbria, nelle Marche, negli Abruzzi e Molise e in
Sardegna; per il terzo anno, nelle Marche e negli Abruzzi e Molise: pel' il
22 Statistica dell' Istruzione Elementare
P1·oSlJ· 19. - Numero delle classi distribuite per Compartimenti e per anni di corso.
(Anno scolastico 1931-32) COMPARTIMENTI Piemonte. Liguria . . Lombardia Venezia Tridentlna. Veneto . . . .
Venezia Gi1I1Ìlt e Zara. Emilia . . Toscana .. Marche . . Umbl'ia .. Lazio . . . Ahruzzi e Molise. Campania .. Puglie . . Lucania .. Calabrie .. Sicilia.. . Sardegna. Uegno. Piemonte. Liguria . . Lombardia Veuezia Tridentlna. Veneto . . . . Venezia Giulia e Zara. Emilia .. Toscana .. Marche . . Umbria .. Lazio . . . Abruzzi e Molise. Campania .. Puglie . . Lucania .. Calabrie .. Sicilia.. . Sardegna. Ucgno. ANNI DI CORSO I 3.887 1.280 4.807 1.156 4.321 1.041 3.472 3.410 1.941 1.290 2.341 2.022 2.931 1.647 435 1.660 3.189 1.073 41.903 II Oifre assolute 3.663 1.194 4.766 1.055 3.928 1.015 3.414 2.079 1.858 1.245 2.134 1.909 2.646 1.435 391 1.458 2.542 881 38.513 III 3.445 1.146 4.739 986 3.567 984 3.294 2.583 1.815 948 2.028 1.882 2.424 1.286 353 1.372 2.267 669 35.788
Distribuzione pm'centtvlle
26,71 27,62 26,06 24,24 29,02 22,04 27,01 30,07 29,49 33,20 28,29 29,63 29,64 28,23 28,98 30,10 31,67 33,27 28,iJfj 25,18 25,7G 25,84 22,13 20,39 21,49 26,56 26,20 28,22 32,04 2.5,79 27,97 26,70 24,60 20,05 20,43 25,25 27,32 26,06 23,08 24,73 25,70 20,08 23,96 20,83 2/1,62 22,77 27,57 24,39 24,50 27,57 24,52 22,05 23,52 24,87 22,51 20,75 U,21 IV 2.294 657 2.810 046 2.150 944 1.866 1.558 646 308 1.139 754 1.220 932 195 671 1.254 410 20.772 15,77 14,17 15,29 19,84 14,44 19,98 14,51 13,74 9,81 7,93 "13,70 11,05 12,43 15,98 12,99 12,10 12,45 12,71 11,,05 v 1.200 358 1.312 625 !J21 740 810 812 32i> 95 634 258 658 533 127 355 818 192 10.831 8,66 7,72 7,11 13,11 6,19 15,60 6,30 7,16 4,91 2,44 7,00 3,78 6,65 9,14 8,46 6,44 8,12 5,95 7,BB IN CO~IPLESSO 14.54U 4.635 18.443 4.768 14.887 4.724 12.856 11.342 6.583 3.886 8.276 0.825 9.888 5.833 1.501 5.516 10.070 3.225 141.801 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00
Cap. IV . Popolazione scolastica nelle scuole elementari pubbliche 23
CAPITOLO IV.
POPOLAZIONE SCOLASTICA NELLE SCUOLE ELEMENTARI PUBBLICHE
1. ALUNNI ISCRITTI. - Solo a partire dall'anno scolastico 1926-27
si hanno dati statistici annuali sul nmnero degli alunni iscritti nelle
scuole elementari pubbliche. Anteriormente si conoscono, per il periodo
postbellico, due dati soltanto sulla popolazione scolastica delle scuole
elern,entari pubbliche: quello del 1921-22 (3.987.763 alunni) e quello
del 1924-25 (3.749.289 alunni).
Riassumiamo nel prospetto 20 i dati sulla popolazione scolatisca
delle scuole elementari pubbliche negli anni scolastici compresi fra il 1926-27 e il 1931-32.
P1·OSp. 20. - Alunni iscritti negli anni scolastici dal 1926-27 al 1931-32.
ALUNNI ISCRITTI
ANNI ) Numeri
distribuzione percentnale
SCOLASTICI (a) M F MF 19Indici 26-27 su 10.000
abitanti M
I
FI
MF = 100 1926-27. 1.847.107 1. 046. !i08 3.493.715 52,87 47,13 100,00 100 850 1927-28. 1. 059.184 1. 735. 784 3.604.968 63,02 40,98 100,00 100 924 1928-29. 2.056.357 1.830.122 3.886.479 52,91 47,09 100,00 111 902 1929-30. 2.104.893 1. 958.891 4.153.784 52,84 47,10 100,00 119 1.020 193(}-31. 2.315.039 2.007.146 4.382.185 52,83 47,17 100,00 125 1.007 1931-32. 2.408.933 2.135.435 4.544.308 63,01 40,99 100,00 130 1.097(a) Vedi notlt -b - del prospetto alla P!L!l'. 17.
Il numero degli iscritti nelle scuole elementari pubbliche va
aumen-tando dal 1926-27 al 1931-32 a mano a mano che del gruppo degli iscritti
cessano di far parte le generazioni meno numerose nate dm'ante la guerra.
Nel 1926-27 solo gli alunni del primo anno di corso provenivano da
generazioni nate dopo la guerra (1920): tutti gli altri alunni
apparte-nevano a generazioni nate nel periodo bellico o immediatamente
post-bellico (1919). Nel 1927-28 gli alunni del primo e secondo corso
prove-nivano da generazioni nate nel 1920 e nel 1921. Nel 1928-29 solo gli alunni del quarto e del quinto anno provenivano da generazioni nate
nel periodo bellico o immediatamente postbellico (1918 e 1919) e nel
19'29-30 solo gli alunni del quinto anno provenivano dai nati nel 1919, anno in cui ancora si risentivano profondamente gli effetti della guerra sulle nascite. Si può dire, quindi, che soltanto dal 1930-31 la
popo-lazione scolastica delle s'cuole elementari proviene da generazioni nate
in anni normali: di conseguenza, anche l'accrescimento degli iscritti su 10.000 abitanti è stato piuttosto sensibile nell'intervallo in esame.
Quanto alla distribuzione fra i due sessi, essa si mantiene costante sul livello del 1926-27, ossia su 53 maschi e 47 femmine per ogni 100 iscritti. Consideriamo ora gli alunni iscritti e i rapporti a 1.000 abitanti nei