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GIOVEDÌ 9 LUGLIO 1970

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(1)

R esoconti P arlam en tari — 857 A ssem b lea R egionale Siciliana

V I Le g i s l a t u r a C C C X X X I S E D U T A 9 Lu g l i o 1 9 7 0

C C C X X X I S E D U T A

G I O V E D Ì 9 L U G L I O 1 9 7 0

Presidenza del Vice Presidente GRASSO NICOLOSI

I N D I C E

-C o m m issio n i l e g is la t iv e ( A s s e n z e d i c o m p o n e n ti) D iseg n i d i le g g e :

■« S c io g lim e n to d e i r A z ie n d a a u to n o m a d e lle T e r ­ m e d e lla V a lle d e i X em p U d i A g r ig e n t o » (375- 8 0 /A ) ( S e g u it o d e lla d is c u s s io n e ) :

P a g . 857

P R E S I D E N T E ...

N A T O L I, A s s e s s o r e al turism o, alle com unica­

zioni e ai t r a s p o r t i...

S C A T i m R O ...

« N o m in a d i u n a C o m m is sio n e p a r la m e n ta r e di in c h ie sta s u ll’A m m in is tr a z io n e d e lle fo r e s te » ( D is c u s s io n e ) :

861

861 862

P R E S m E N T E ...

M E S S I N A ...

B I Z Z O ...

P A SIN O , P r e s id e n t e della R esftone

In te rp ellan z e ( P e r la d a ta d i sv o lg im en to ) ; P R E S I D E N T E ...

d e P A S Q U A L E ...

n a t o l i . A ssessore al turism o, alle comunica zioni e ai trasporti . . . . ■ .

l ’ASINO, P residente della Regione

g r a m m a t i c o...

863, 871, 872, 873 863

Interrogazione ( A n n u n z i o ) ...

SWla s c ia g u r a In \m c a n t ie r e d i M e ssin a ; Pr e s i d e n t e

Me s s i n a ...

Na t o l i, Assessore al turism o, alle com unica­

zioni e ai t r a s p o r t i...

» 1 Z Z 0 . . . . .

CAPr i a

Be n e d e t t o

Pa r i s i

Ma r i n o Gi o v a n n i... •

871

861, 871 , 861, 871

861 861 871

857

858

859 859 859

860

La seduta è aperta alle ore 18,05.

lOCOLANO, segretario ff., dà lettu ra del processo verbale della sedu ta preceden te, che non sorgendo osservazioni, si intende appro­

vato.

Annunzio di interrogazione.

PRESIDENTE. Invito il deputato segretario a dare lettura deU’interrogazione pervenuta alla Presidenza.

lOCOLANO, segretario ff.:

« All’Assessore al turismo, alle comunica­

zioni e ai trasporti per sapere se è a cono­

scenza che il signor Modica, m em bro del Con­

siglio di amministrazione dell’E nte provinciale per il turismo di Caltanissetta, è stato assunto quale impiegato presso l ’Ente stesso, previe dimissioni daU’incarico di am m inistratore e opportuno riconoscimento della qualifica di invalido civile.

Premesso ciò l’interrogante chiede di sapere se l’Assessore reputi m oralm ente corretta tale assunzione e se non ritenga necessaria pro­

muovere relativa inchiesta allo scopo di ac­

certare eventuali favoritism i e responsabilità » (1017).

Ca r f ì.

Assenze di componenti di Commissioni legisla­

tive.

PRESIDENTE. Comunico, a norm a dell’a r­

ticolo 69, secondo comma, del Regolamento interno dell’Assemblea, che l ’onorevole Pizzo

R esoco n ti, f. 123

(500)

(2)

R esoconti P arlam en tari — 8 58 — A ssem b lea R egionale Siciliana

V I Le g i s l a t u r a C C C X X X I S E D U T A 9 L u g l i o 1970

è stato assente, senza che abbia ottenu to rego­

lare congedo, alla riunione della V Commis­

sione legislativa del 3 luglio 1970.

Su una sciagura verificatasi in un cantiere di M essina.

M ESSINA. Chiedo di p arlare.

PR ESID EN TE. N e h a facoltà.

M ESSINA. O norevole Presidente, onorevoli colleghi, il giorno 7 scorso si è verificata a M essina un a grave sciagura nella quale h a n ­ no trov ato la m o rte q u a ttro operai m en tre a ltri cinque sono rim asti feriti. A ncora q u a t­

tro omicidi bianchi, q u a ttro fam iglie distru tte, si aggiungono alla lunga catena di v eri e p ro ­ p ri d elitti che restano in genere im pu n iti su cui si versano lacrim e, m en tre da p a rte delle auto rità, vengono espressioni di solidarietà, m a niente altro che questo.

N ella località Toi're F aro di M essina è la seconda volta che si verificano sciagure di questo tipo. A lcuni anni or sono sono m orti a ltri tre lavoratori, in u n a circostanza quasi analoga. Si fa sem pre più stra d a la convin­

zione che la v ita dei lav o rato ri cede il passo al profitto degli speculatori, che i sistem i di sicurezza non sono risp e tta ti, che le forze ad ­ d ette alla prevenzione e al controllo della si­

curezza dei lav o rato ri sono volutam ente inef­

ficienti ovvero inadeguate. D ai prim i ele­

m en ti em ersi le n o stre indicazioni trovano chiara conferm a; il conduttore di acciaio dello elettrod o tto sullo stre tto di M essina è in fatti piom bato a te rra , uccidendo, con la sua enorm e forza d ’u rto , q u a ttro operai e ferendone altri.

E ’ piom bato a te rra in conseguenza della ro t­

tu ra di u n cavo di trazione m anovrato dagli stessi operai e senza la presenza di tecnici.

D ue fa tti inconfutabili sono, quindi, alla base di questa trag ed ia che colpisce una fam iglia siciliana e a ltre tre fam iglie del N ord Italia:

1) il cavo di trazione non era idoneo perchè vecchio e non in grado di tra tte n e re il grosso conduttore di acciaio che pesava diverse to n ­ nellate;

2) l ’assenza di tecnici necessari p er lavori così difficili.

L a stam pa ha rip o rtato ieri e anche oggi il

fatto eccezionale, grave, che questi operai la­

voravano da soli, senza alcuna direzione, senza la presenza di tecnici responsabili p er lavori che richiedono la p iù larg a sorveglianza.

Ma nella specie noi riscontriam o un a m ag­

giore gravità, p erchè la m o rte h a colpito dei lav o rato ri che prestav an o la loro opera in un cantiere d ell’Enel, cioè di u n ’azienda pubbli­

ca, di u n ’azienda dello Stato, che aveva appal­

tato i lavo ri ad u n a società p rivata, la Società anonim a di elettrificazione. Ora, un a azienda di S tato — questa è un a delle questioni che viene av an ti — non può a cuor leggero ser­

v irsi di im a im presa p riv a ta che non offre garanzie p e r le attrezzatu re, p e r il num ero e p e r la qualificazione del personale; non può servirsi di u n a società p riv a ta specie quando questa in a ltre occasioni è incorsa in fatti del genere. La stam pa di oggi rip o rta che la So­

cietà anonim a di elettrificazione, in lavori per conto d ell’Enel, a causa della inadeguatezza delle sue a ttrezzatu re, h a dato luogo ad inci­

denti di questo tipo. P erciò non ci spieghia­

m o come si possa consentire che im prese di questo tipo partecipino ad aste pubbliche per lavori di grande responsabilità, p e r i quali oc­

corrono a ttrez z a tu re idonee oltre che perso­

nale idoneo.

Sono state ap erte due inchieste, un a giudi­

ziaria e u n a am m inistrativa. U na inchiesta vie­

ne anche p o rta ta av an ti dalla Società anonima di elettrificazione, u n a d a ll’E nel e u n ’altra dal­

l’isp etto rato del lavoro su disposizione del Mi­

nistro del lavoro. M a io credo che fondamen­

talm ente bisognerebbe orien tare le indagini su du e p u n ti nodali: prevenzioni e sorve­

glianza. E rano stati eseguiti gli a c c e r t a m e n t i

p rev en tiv i p e r la sicurezza dei lavoratori? No, non erano sta ti eseguiti p erchè il cavo che teneva su il conduttore si è rotto, e questo vuol d ire che era u n cavo non collaudato, un cavo vecchio, assolutam ente inidoneo.

E ’ stata esercitata la vigilanza sui lavori- E ’ totalm ente m ancata, tan to è vero che, come ho già detto, gli operai m anovravano quelle a ttrez z a tu re senza la presen za di tecnici.

Io credo che questa trag ed ia poteva assum e­

re anche proporzioni p iù gravi. Non

dim enticare che la località T o rre Faro, do è l ’elettro d o tto d ell’Enel, u n anno o due fa, non ricordo con precisione, fu evacu

p e r eseguire dei lavori di n orm ale ug zione d ell’elettro d o tto stesso. L a gente

(3)

Resoconti P arlam en tari - 859 — A ssem blea R egionale Siciliana

VI Le g i s l a t u r a CCCXXXI SEDUTA 9 Lu g l i o 1 9 7 0

vive in località Casabianca di Torre Faro si trova sem pre sotto questo terribile incubo, è im paurita, non vuole restare, invoca prote­

zione, invoca sicurezza, la invoca con gli ope­

rai che lavorano. E ’ un dram m a di grandi pro­

porzioni.

Noi chiediam o in questa sede che non ci sia solo u n ’espressione generica di cordoglio;

chiediamo che il Governo della Regione in te r­

venga con im congruo aiuto a favore delle fa­

miglie che hamro visto i loro cari uccisi in questa terrib ile sciagura. Un aiuto congruo, completo, da p a rte del Governo regionale, ed una espressione di solidarietà che resti quasi scritta nella storia della nostra Assemblea, come espressione di u n a volontà politica pro­

tesa verso la trasform azione della tendenza al profitto in esigenza prim aria di garantire l’incolum ità dei lavoratori e delle popola­

zioni che abitano in quei posti dove i cantieri, anziché p o rta to ri di civiltà, diventano tal­

volta p o rta to ri di m orte.

Il gruppo com unista chiede, quindi, espres­

samente u n im pegno del Governo della Regio­

ne a favore delle fam iglie colpite dalla tra ­ gedia e in favore dei feriti, nonché u n im­

pegno affinché vengano eliminate, con una precisa volontà politica, le cause che danno luogo a traged ie del genere.

NATOLI, A ssessore al turism o, alle com u­

nicazioni e ai tra sp o rti. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

NATOLI, A ssessore al turism o, alle comu- nicazioni e ai tra sp o rti. Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, il Governo esprime il suo profondo cordoglio p er la sciagura abbattu­

tasi sul cantiere di T orre Faro che ha falciato la vita di q u a ttro lavoratori, ferendone altri.

D collega M essina h a accennato alle inchieste che sono in corso, come prevedono le leggi ''igenti.

Il Governo regionale si renderà, attraverso Ja mia persona, prom otore di proposte tangi-

°ili nei confronti delle famiglie delle vittime,

’^ella prim a riunione della G iunta di Governo che dovrebbe avven ire domani. Non ci resta che seguire responsabilm ente le indagini in corso e tra rre le ev entuali conclusioni anche

^ parte nostra, dopo che saranno note le cause che hanno determ inato questo grande disastro.

RIZZO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

RIZZO. Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, a nome del gruppo del P a rtito so­

cialista italiano di unità proletaria esprimo il più vivo cordoglio ai fam iliari delle vittim e.

Mi domando però se possiamo lim itarci ad esprimere le condoglianze di rito, oppure non dobbiamo che porci la dom anda se siano state rispettate le leggi sulla prevenzione degli in­

fortuni sul lavoro.

Noi auspichiamo che le inchieste vengano svolte con la massima celerità e rigore al fine di colpire i responsabili perchè dei responsa­

bili vi sono certam ente, e nell’esprim ere la nostra solidarietà, invitiam o il Governo a stu ­ diare gli opportuni provvedim enti per venire in aiuto concretam ente e al più presto alle famiglie delle vittim e.

CAPRIA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CAPRIA. Signor Presidente, onorevoli col­

leghi, il gruppo socialista esprim e la soli­

darietà nei confronti dei fam iliari delle v it­

tim e di questo infortunio sul lavoro, che per le sue dimensioni ha tu tte le caratteristiche di una grave tragedia che non può non iiite- ressare i poteri costituiti. Noi non possiamo lim itarci ad esprimere la solidarietà, m a dob­

biamo anche affermare la esigenza che a tto r­

no alla infortunistica del lavoro, così dram m a­

ticamente sottolineata da questa grande scia­

gura, lo Stato, soprattutto il Governo nazio­

nale e gli uffici periferici del Governo, assol­

vano concretamente al proprio potere ispetti­

vo. E’ chiaro, infatti, che questo incidente non può essere attribuito soltanto al caso fortuito, ma certam ente è mancato anche quel grado di diligenza che si richiede per lavori nei quah è insito un pericolo così grave per la incolumità fisica dei lavoratori.

Il collega Messina ha lam entato fatti spe­

cifici e carenze specifiche nella organizzazio­

ne di questo cantiere e specialmente la m an­

canza di dirigenti tecnici sul luogo e nel can­

tiere di lavoro. Comunque, il fatto che siano in corso le inchieste, giudiziaria e am m inistra­

tiva, ci induce ad una certa cautela nei giudizi, in attesa che da tali inchieste venga fuori la conoscenza della verità.

Noi siamo profondamente convinti, come gli

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R esoconti P arlam en tari — 8 60 A ssem b lea R egionale Siciliana

V I Le g is l a t u r a C C C X X X I S E D U T A 9 L u g l i o 19 7 0

a ltri colleglli che sono in terv en u ti, che non si tra tta soltanto di esprim ere u n a solidarietà che arricchisca le pagine degli a tti p arlam en ­ ta ri della nostra Assemblea, m a di fa re q ual­

che cosa di più, nella m isura in cui il Go­

verno p o trà farlo; u n atto di solidarietà con­

creto nei confronti delle fam iglie delle v itti­

m e e anche un atto di iniziativa politica, che può v en ire certam ente dal G overno regionale, nel senso di assecondare le indagini am m ini­

strative, so p ra ttu tto quelle am m inistrative, af­

finchè siano svolte con la dovuta celerità e con la dovuta diligenza p e r accertare, ove ve ne siano, le responsabilità in u n a trag edia di cosi g rande dimensione.

DI BENEDETTO. Chiedo di parlare.

PR ESIDEN TE. N e h a faocltà.

DI BENEDETTO. Signor P resid en te, ono­

revoli colleghi, a nom e del gruppo liloerale desidero associarm i al cordoglio m anifestato da questa trib im a dagli o rato ri che m i hanno preceduto, p e r l’im m ane trag edia che h a p ri­

v ato della v ita q u a ttro lavoratori, lasciando le loro fam iglie nella più tris te delle situazioni.

Non entro nel m erito dell’incidente perchè non credo che sia com pito nostro, dato che non abbiam o d ati obiettivi p e r sapere se ci sono e di chi sono le responsabilità. Ma sono certo che le au to rietà tu to rie, am m inistrative e giudiziarie, an dranno in fondo, p erchè se c’è s ta ta negligenza o trascuratezza, se c’è sta ta violazione di norm e, i responsabili sa­

ranno puniti, perchè non è giusto che chi va a lavo rare m etta a repentaglio la p rop ria v ita p e r la negligenza altrui.

PA R ISI. Chiedo di parlare.

PRESID EN TE. N e ha facoltà.

PA R ISI. A nche a nom e del gru pp o della D em ocrazia cristiana desidero esp rim ere il cordoglio più vivo p e r le fam iglie così tra g i­

cam ente colpite. Ci dobbiam o a u g u rare e ci auguriam o tu tti che, se vi sono dei responsa­

bili, siano individuati e che, com unque, le in ­ dagini tecniche valgano ad ev itare che nel fu tu ro a ltre sciagure dello stesso tipo abbiano a verificarsi.

MARINO GIOVANNI. Chiedo di parlare.

PRESID EN TE. Ne ha facoltà.

MARINO GIOVANNI. Il M ovim ento socia­

le italiano sente il dovere di esprim ere i sensi del più vivo cordoglio e della più sen tita so­

lid arietà alle fam iglie delle v ittim e della gra­

ve sciagura di M essina. Noi ci auguriam o che vengano accertate le precise m odalità dello incidente e in d ivid uati gli ev entuali respon­

sabili. A ttendiam o anche che il G overno dia u n segno tangibile di solidarietà um an a verso le fam iglie delle vittim e.

PR ESID EN TE. La P residenza dell’Assem- blea si associa al cordoglio, espresso da tu tti i settori, p e r la gravissim a sciagura di Messi­

na nella quale hanno trovato la m orte quattro lavoratori, uno dei quali, M aranzano Gaetano, e ra della città di Palerm o. L a P residenza del- l ’A ssem blea ha già fatto p e rv en ire i sensi del cordoglio e della p iù viva solidarietà alle fa­

m iglie delle q u a ttro vittim e.

P er lo svolgim ento di interpellanze.

DE PASQUALE. Chiedo di parlare.

PR ESID EN TE. N e ha facoltà.

DE PASQUALE. Signor Presidente, il no­

stro gruppo ha p resen tato giorni fa una in­

terpellanza, la num ero 354, riv o lta al Presi­

dente della Regione, che riv este u n a partico­

lare im portanza. I n essa, in fatti, noi chiedia­

mo al P resid en te della Regione di riferire, ren d e re conto, a ll’A ssem blea di tu tti i c o n ta t ti

che ha avu to d u ran te questo periodo nella capitale della R epubblica intorno a p r o b le m i

fondam entali che sono sta ti d ib attu ti tante volte in A ssem blea, e cioè i problem i degli investim enti pubblici in Sicilia, per cui vi son o

anche iniziative legislative in corso. I l c o lle g a

Giacalone h a già sollecitato la fissazione della data di svolgim ento di questa in t e r p e lla n z a . A l t r i g r u p p i hanno p resentato in t e r p e ll a n z e

dello stesso tipo. Mi p are che sia d o v e r o s o

che l’A ssem blea sia inform ata d ir e t t a m e n t e

dal G overno e non debba soltanto a p p r e n d e r e

dai giornali le notizie su ll’a ttiv ità del G o v e r­

no stesso.

Q uando l ’onorevole G iacalone ha s o lle c ita to

la tra tta z io n e di questa interpellanza, gli ®

(5)

Resoconti P arlam en tari — 8 6 1 — A ssem b lea R egionale Siciliana

V I Le g i s l a t u r a C C C X X X I S E D U T A 9 L u g l i o 1 9 7 0

stato risposto dal rappresen tante del Gover­

no che la data sarebbe stata fissata al ritorno del P resid en te della Regione, che era assente, appunto, p e r questi colloqui. Adesso che ab­

biamo appreso, sem pre dai giornali, che l’ono­

revole P resid en te della Regione è rien trato in sede, crediam o che sia doveroso da p arte del Governo dare una risposta per la fissazione dello svolgim ento di questa interpellanza.

Prego il P resid en te dell’Assemblea di fare in modo che ciò avvenga entro la seduta di oggi.

PRESIDEN TE. Onorevole Assessore Natoli, lei è in condizioni di fornire una risposta a nome del Governo?

NATOLI, A ssessore al turism o, alle com uni­

cazioni e ai tra sp o rti. Signor Presidente, io de­

sidero assicurare l ’Assemblea che, come è do­

vere e desiderio del Governo, sarà certam ente data risposta alla interpellanza entro un tem ­ po brevissim o. Spero di poterm i m ettere a contatto, prim a che la seduta abbia term ine, col P re sid e n te della Regione che è appena rientrato a Roma. Il Governo farà, quindi, co­

noscere la d ata certa di svolgimento dell’in ter­

pellanza, che non potrà cadere che nella set­

timana prossim a, dato che p e r domani è con­

vocata la G iunta di governo e al num ero uno dell’ordine dei lavori ci sono le comunicazio­

ni del P resid en te alla G iunta di governo.

DE PASQUALE. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

d e PASQUALE. Ringrazio l’Assessore Na­

toli e spero che questa risposta ci venga for­

nita in serata. Siamo d ’accordo per questa di­

scussione n ella prossim a settim ana.

Avèvo dim enticato di aggiungere — e vo­

glio farlo ora in modo che il rappresentante del Governo ne tenga conto — che ci pare in­

dispensabile abbinare a questa discussione sul problema degli investim enti pubblici anche una relazione del Governo sulle trattativ e re ­ lative alla v erten za dei Cantieri navali riuniti del Tirreno di Palerm o. Quando votammo la

^®gge a sostegno dei lavoratori, votammo anche

^ ordine del giorno, a conclusione del quale, '^era l’im pegno p e r il Presidente della Regio­

ne di riferire a ll’Assemblea tem pestivam ente

^irca l’esito di queste tra tta tiv e sul problema di fondo, cioè sul problem a della riapertura

e della gestione del cantiere. Si tr a tta di que­

stioni che interessano l’Iri, che interessano tra tta tiv e con gli enti di Stato, e che rie n tra n o nel quadro degli investim enti pubblici. Quindi, vorrem m o — anche senza p resen tare s tr u ­ m enti particolari — che il P resid en te della Regione, nel rispondere alle interpellanze che sono state presentate, m antenga anche l’im ­ pegno che gli deriva daU’ordine del giorno ap ­ provato d all’Assemblea.

Seguito della discussione del disegno di legge:

« Scioglim ento d ell’A zienda autonom a delle Terme della V alle dei Tem pli di A grigento » (375 - 80/A ).

PRESIDENTE. Si passa al punto secondo dell’ordine del giorno: Seguito della discus­

sione del disegno di legge: « Scioglim ento dell’Azienda autonom a delle T erm e della V al­

le dei Tem pli di A grigento ».

Invito i componenti della Commissione a prendere posto n ell’apposito banco.

Ricordo agli onorevoli colleghi che ieri la discussione di questo disegno di legge è sta ta sospesa, essendosi av v ertita da varie p a rti la esigenza di un incontro. V orrei conoscere qual è la situazione in questo momento.

NATOLI, A ssessore al turism o, alle com u­

nicazioni e ai trasporti. Signor Presidente, ieri sera prim a di sospendere i lavori, il Go­

verno aveva presentato i,m em endam ento so­

stitutivo dell’articolo 5, che poi ha ritira to riservandosi di ripresen tarlo in term in i più chiari nella seduta di oggi. E ’ quello che si appresta a fare.

Secondo l’em endam ento che il Governo sta per presentare il dipendente dell’Azienda au ­ tonoma delle Term e della Valle dei Tem pli di Agrigento in servizio al 15 aprile 1970 vie­

ne destinato dall’Assessore al turism o della Regione siciliana a p restare servizio presso l’Azienda delle Term e di A cireale o di Sciac­

ca; il rapporto di lavoro continua ad essere regolato in base al contratto di categoria.

Ovviamente, si intendono ritira ti gli em en­

dam enti precedentem ente presentati dal Go­

verno all’articolo 5.

SCATURRO. Chiedo di parlare.

(6)

R esocon ti P a rla m en ta ri — 8 6 2 — A ssem b lea R egionale Siciliana

V I Le g i s l a t u r a C C C X X X I S E D U T A 9 L u g l i o 1970

PR ESID EN TE. N e h a facoltà.

SCATURRO. D ichiaro di r itir a re il mio em endam ento soppressivo d ell’articolo 5.

PRESID EN TE. L ’A ssem blea n e p rend e atto.

Comunico che l’A ssessore al tm 'ism o h a p re ­ sentato il seguente em endam ento sostitutivo dell’articolo 5;

« Il dipen d ente d ell’A zienda autonom a del­

le T erm e della V alle dei T em pli di A grigento in servizio al 15 ap rile 1970, viene destinato dall’Assessore del turism o, tra sp o rti e com u­

nicazioni della Regione siciliana a p resta re servizio presso l ’Azienda delle T erm e di Aci­

reale o presso l’A zienda delle T erm e di Sciacca.

Il rapporto di lavoro continua ad essere r e ­ golato in base al co ntratto di categoria ».

Poiché nessuno chiede di p arlare, pongo ai voti l’em endam ento del G overno sostitutivo d ell’articolo 5.

Chi è favorevole re sti seduto; chi è con­

tra rio si alzi.

(E" approvato)

Invito il d eputato segretario a d are le ttu ra dell’articolo 6.

DI M ARTINO, S egretario:

« A rt. 6.

A ll’onere deriv an te d all’applicazione della presen te legge si fa fro n te utilizzando p a rte delle disponibilità del capitolo 10833 del bi­

lancio della Regione p er l’anno finanziario 1969.

In dipendenza del precedente comma l’elen­

co num ero 4 allegato allo stato di previsione della legge del bilancio della Regione p er l ’an­

no finanziario m edesimo è modificato come appresso ;

Sp e s e c o r r e n t i

Capitolo 10833. - Fondo occorrente per fa r fro n te ad oneri dipendenti da provvedim enti legislativi in corso.

O ggetto del p ro vv ed im en to

P a rtita che si riduce

— P rovvedim enti per la scuola m a­

tern a ... (in meno)

( O n e ri in m ilio n i

d i lire )

1.-

P a rtita che si aggiunge

— Soppressione d ell’A zienda a u to ­ nom a delle T erm e della V alle

dei Tem pli di A grigento . . . 1,-

II P resid en te della Regione è autorizzato ad app o rtare con pro p ri decreti le occorrenti va­

riazioni di bilancio ».

PR ESID EN TE. Comunico che il G overno ha presen tato i seguenti em endam enti:

alla fine del p rim o com m a, aggiungere le parole: « utilizzabili a norm a della legge re­

gionale

27

dicem bre 1968, num ero 36»;

n el secondo com m a, so stitu ire « 1.000.000 » con « 3.000.000 ».

D ichiaro ap e rta la discussione su ll’articolo e sugli em endam enti.

Poiché nessuno chiede di p arlare, dichiaro chiusa la discussione e pongo ai voti il primo dei due em endam enti del G overno testé an­

nunziati.

Chi é favorevole resti seduto; chi è con­

tra rio si alzi.

(E ’ app ro vato)

Pongo in votazione il secondo emendamento del G overno a ll’articolo 6.

Chi é favorevole re sti seduto; chi é con­

tra rio si alzi.

{E ’ a p p ro vato)

Pongo in votazione l ’in tero articolo 6 nel testo risu lta n te dopo l ’approvazione degli em endam enti.

Chi é favorevole re sti seduto; chi è con­

tra rio si alzi.

(E ’ a p p ro va to )

Invito il dep utato segretario a d are lettura

deir

articolo

7.

D I M ARTINO, S eg retario:

« A rt.

7.

L a p resen te legge sa rà pubblicata G azzetta ufficiale della Regione ed entrera^^

vigore il giorno stesso della sua pubblicazio • E ’ fatto obbligo a ch iu nqu e s p e t t i di oss^^

v a ria e di fa rla osserv are come legge Regione ».

(7)

Resoconti P arlam en tari — 863 —

A ssem blea R egionale Siciliana VI Le g i s l a t u r a

CCCXXXI SEDUTA 9 Lu g l i o 1 9 7 0

PRESID EN TE. Poiché nessimo chiede di parlare, lo pongo ai voti.

Chi è favorevole resti seduto; chi è con­

trario si alzi.

{E’ approvato)

La votazione finale del disegno di legge av­

verrà successivam ente.

Discussione del disegno di legge: « Nomina di una Com m issione parlamentare di inchiesta sull’A m m inistrazione delle foreste » (367).

PR ESIDEN TE. Si passa al disegno di legge posto al num ero 2 del punto secondo dell’or­

dine del giorno: «N om ina di una Commis­

sione p a rla m e n tare di inchiesta sull’Ammini- strazione delle foreste » (367).

Dichiaro a p e rta la discussione generale.

M ESSINA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MESSINA. Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, il disegno di legge che noi ci appre­

stiamo ad esam inare viene in Aula con la procedura speciale del richiamo. La prim a Commissione non lo ha in fatti esaminato, m al­

grado la p ro ced ura d’urgenza che ad esso era stata accordata e m algrado tu tte le proroghe previste dal nostro Regolamento.

Il fatto che a ll’esam e di questo disegno di legge si siano frap posti e si frappongano degli ostacoli di n a tu ra politica, è la più evidente dimostrazione che in questa Assemblea vi è, da parte delle forze politiche che sostengono il Governo e da p a rte dello stesso Governo, la volontà di rita rd a rn e oppure impedirne la approvazione.

E p p u r e questo disegno di legge doveva e dovrebbe essere di facile approvazione. Il suo

^copo, infatti, è quello di rim ettere in vita una legge e consentire la conclusione di una jnchiesta voluta, attrav erso la legge del 31 wglio 1962, num ero 20, dalla nostra Assemblea in quella occasione e in base a quella leg- ebbe a v a lu ta re sovranam ente e libera­

mente le ragioni della costituzione della Com-

«lissione p a rla m e n tare d ’inchiesta.

A llo r a q u e l l a i n c h i e s t a si, in t e r u p p e p e r la d e lla l e g i s l a t u r a ; m a , p u r n o n e s s e n d o stata in g r a d o d i c o m p l e t a r e t u t t o l’iter e d i

raccogliere tu tti gli elem enti, quella Commis­

sione lasciò a noi del m ateriale prezioso, del m ateriale soprattutto indicativo dell’assoluta esigenza di com pletare l ’inchiesta stessa.

Noi abbiamo avuto occasione, nel corso di questa legislatura, di intervenire più volte in Assemblea in occasione delle grandi lotte de­

gli allevatori e specialm ente in occasione della venuta a Palerm o di trem ila allevatori, nel corso della grande battaglia che si è avuta in una zona particolare della Sicilia: i Ne- brodi. Abbiamo avuto più volte occasione di discutere della Forestale e dell’attività svolta dall’Assessorato agricoltura e foreste in dire­

zione di una data politica nella nostra Regio­

ne. Abbiamo avuto occasione di valutare quel­

la politica, di criticarla e di aggiungere ai vecchi elementi che erano stati acquisiti dalla Commissione parlam entare, presieduta dallo onorevole Bonfiglio, una serie di a ltri ele­

menti.

Ricordo che in occasione di una discussio­

ne in Assemblea io ebbi a fornire alcrmi ele­

m enti che erano emersi dalla inchiesta fatta dalla Commissione istituita con la legge del 31 luglio 1962, e che ritengo valga la pena ora di riproporre qui all’attenzione del Go­

verno e dei colleghi.

Gli elementi acquisiti da quella Commis­

sione dovrebbero indurci ad una seria rifles­

sione, non solo per valutarne gli aspetti da un punto di vista morale, ma anche per valu­

tarli da un punto di vista politico; non solo per scavare nel passato, ma per vedere, a ttra ­ verso il passato, quali elementi debbano esse­

re inseriti nella nostra legislazione, quali ac­

corgimenti, quali iniziative debbano essere portate avanti per far sì che tutto il settore delle foreste non resti un settore chiuso dì speculazione, di profitto, di clientela, ma sia un settore aperto a quelle che sono le pro­

fonde esigenze della vita economica e sociale della nostra regione.

L ’inchiesta allora valutò alcuni fatti che avevano soprattutto riferim enti all’acquisto dì una serie di feudi allo scopo di costituire il patrimonio forestale della Regione sicilia­

na. La Commissione, su questa circostanza, acquisì elementi di grande interesse e di grande valore che vennero elaborati dal punto di vista tecnico. Vi fu allora, da parte della Commissione, l’impegno di approfondire tec­

nicam ente alcuni dati per vedere se era giu­

sto procedere all’acquisto di determ inati feu­

(8)

R esoconti P arlam en tari 8 64 — A ssem b lea R egionale Siciliana

V I Le g i s l a t u r a C C C X X X I S E D U T A 9 L u g l i o 19 7 0

di; se quei feudi erano stati pagati al prezzo giusto, al prezzo dovuto, o se invece era stato dilapidato denaro della Regione siciliana in a ttiv ità non p e rtin en ti alla costituzione del patrim onio forestale. Dalle perizie, i prezzi p a­

g ati risu ltarono eso rb itan ti nei confronti di quello che era il valore reale.

A bbiam o elem enti che provengono da una indagine analitica e seria che ven n e fa tta dal professore Scrofani, su m andato della Com­

m issione p arlam en tare d'inchiesta. Sono v e­

n u ti cosi alla luce alcuni fa tti che io sono venuto a d enunciare a questa A ssem blea in u n m om ento m olto diffìcile dello scontro che si era aperto tra gli allevatori, da un a p arte, e la politica del G overno della Regione dal­

l ’altra. Il feudo Pileci ven n e acquistato dalla A zienda forestale p e r il prezzo di 111 m ilioni e venne v alu tato dalla perizia del professore Scrofani 51 m ilioni; il feudo Sollazzo V erde venne acquistato p e r 255 m ilioni e venne v a lu ­ tato, sem pre dal professore Scrofani, 75 m i­

lioni. Q uesti sono i casi più eclatan ti a cui si aggiungono u n a serie di a ltri casi che, se dal punto di v ista del prezzo, della q u an tità, del valore, non raggiungono quelli del feudo P i­

leci e del feudo Sollazzo Verde, è p u r vero che sono indicativi di u n modo g enerale di procedere.

I casi che citavo allora e che voglio rip e ­ te re in questa A ssem blea sono questi: nel com une di Randazzo a favore della d itta Mon- talbano, un feudo venne stim ato 39 m ilioni e pagato 52 m ilioni; susseguentem ente la p eri­

zia Scrofani valutò lo stesso feudo 25 m ilioni;

fondo Stancam piano nel com une di R andaz­

zo: offerti in u n prim o tem po d all’A m m ini­

strazione regionale 39 m ilioni 650 m ila lire, stim a del lodo a rb itra le 55 milioni, venne p a­

gato 55 m ilioni; il valore reale del fondo è stato v alu tato in 32 m ilioni; feudo Li P ern i nel com une di Tortorici: è stato pagato 148 m ilioni ed è stato valu tato susseguentem ente 100 m ilioni; feudo P appalardo nella zona di M aletto nel com une di B ronte: pagato dalla A m m inistrazione regionale 120 milioni, valo­

re reale 98 m ilioni; Fondo R ivera nel com une di T rabia: pagato 117 milioni, valore reale 51 m ilioni; fondo Lupico nel com une di Maz­

zarino: pagato 9 m ilioni 888 m ila lire, valu ­ tato 6 m ilioni; fondo De M ichele nel comune di Burgio: pagato 72 milioni, valore attrib u ito dalla perizia Scrofani 52 m ilioni; fondo P e ­ coraro nel comune di Francavilla: pagato 49

m ilioni, valore attrib u ito dalla perizia Scro­

fani 26 m ilioni.

Gli onorevoli colleghi si ren d eran no im m e­

diatam ente conto che la Com m issione d ’inchie­

sta presiedu ta d all’onorevole Bonfìglio fece dei passi in avanti e appurò d eterm in ati pun­

ti, determ in ati elem enti. Q uesta fu u n a prim a acquisizione. Nel corso delle lotte condot­

te dagli allevatori sui N ebrodi, n ella pro­

vincia di M essina, e n ella provincia di Enna, nel 1968, venne fu o ri u n a serie di a ltri ele­

m en ti sui quali la Com m issione d ’inchiesta nom inata con la legge del 1962, non h a po­

tu to indagare. R iguardavano il rim boschi­

m ento, somm e enorm i spese d a ll’Assesso- rato agrico ltura e foreste quando le due bran­

che d ell’am m inistrazione erano u n ite e succes­

sivam ente dairA m m inistrazio n e delle foreste;

app alti p er centinaia e centinaia di milioni, opere collaudate, opere non eseguite; appal­

ta to ri arricchiti, quindi, a ttra v e rso opere non realizzate, con corresponsabilità dell’Ammini­

strazione regionale n e ll’av e r collaudato quelle opere; pagam ento di opere non fatte, per ben due volte: quando le opere si sarebbero do­

v ute eseguire e quando i rim boschim enti fa­

sulli venivano... danneggiati a ttrav e rso una serie di incendi che v o lutam ente e dolosa­

m ente venivano appiccati nelle cam pagne al fine di fa r sp arire ogni traccia del lavoro non fatto, delle opere non realizzate.

Sono ven u ti fuori elem enti che dimostrano come p u re l’apparato burocratico della Regio­

ne siciliana e della Cassa p e r il Mezzogiorno si sia in genere d im ostrato non solo igno­

ra n te e incapace, m a posto al servizio della speculazione degli ap p altato ri e quindi dei p ro p rie ta ri evasori della riform a agraria. Non dobbiam o d im enticare che uno dei modi di evadere la legge della rifo rm a ag raria votata da questa A ssem blea fu p e r i g randi agrari

la forestazione; il ten tativo, cioè, di dare alla Regione siciliana le te rre p e r costituire il pS' trim onio forestale e quindi sfuggire alle nor­

m e della riform a agraria, ovvero di a v e r e i fondi necessari p e r le opere di s is te m a z io n e

del suolo e in ta l modo sfuggire alla riform a

agraria. Q uesto a p p a ra to ’burocratico ha agito in piena com butta con l ’A ssessorato reg io n a le

a ll’ag rico ltu ra e foreste e con la Cassa ^ Mezzogiorno. E ’ v en u ta fu o ri u n a serie di ele­

m en ti che fanno della Regione siciliana, «e l ’A zienda forestale, della Cassa p e r il giorno, elem enti di u n a speculazione volta

(9)

R esocon ti P arlam en tari — 8 65 — A ssem blea R egionale Siciliana

V I Le g i s l a t u r a CCCXXXI SEDU TA 9 Lu g l i o 1 9 7 0

una sola direzione: non costituire il patrim o­

nio forestale della Regione, m a addossare alla Kegione siciliana tu tti gli elem enti negativi che vi erano e vi sono nelle campagne sici­

liane.

A ccanto a questi, sono emersi elem enti di prepotenza, di mafia, di vessazioni e di cor­

ruzione p o rta ti avanti dalle forze di polizia che fanno capo a ll’apparato forestale. La po­

lizia forestale, che dovrebbe avere il compito della salv agu ard ia e della tu tela del p a tri­

monio boschivo della Regione, nonché della salvaguardia e della tu te la del patrimonio boschivo dei privati, quando questo è di inte­

resse pupblico, è stata posta ed ha lavorato al servizio dei g ru p p i di speculatori e dei gruppi di appaltatori e questo ha fatto non solo per­

chè ha consentito, chiudendo gli occhi, che si sviluppassero gli incendi nelle campagne sici­

liane, m a perchè in tu tte le zone dove ha ope­

rato, la polizia forestale è stata o è divenuta centro di potere, di corruttela, di clientelismo;

non a guardia dei boschi, m a a guardia degli appaltatori, a guardia e n ell’interesse degli speculatori.

La m aggior p a rte di tu tti questi fatti che noi denunciam o sono avvenuti in periodi o hanno avuto il loro epicentro nei periodi più tristi della no stra Regione. Un periodo fu quello d u ran te il quale era Assessore l’onore­

vole Occhipinti, oggi non più deputato in questa A ssem blea; l’altro, che è il più ne­

fasto, è quello d u ran te il quale era Asses­

sore alle foreste l’onorevole Germana, che ancora siede in questa Assemblea regionale, che è stato un m aestro nel modo di realiz­

zare, e so p ra ttu tto in determ inate zone della provincia di M essina, il connubio più sporco e più aperto tra speculatori, appaltatori e ven­

ditori diversi. E ’ stato il tram ite, vorrei dire, più vivace e più in teressante di tu tta l’azio-

>^6 che ha portato avanti l’Amministrazione '^elle foreste allorché egli era Assessore alle foreste.

. Q u in d i n o i a b b ia m o a v u t o u n p o t e r e p o li- p o s t o a p r o t e z i o n e d i lo s c h i e o s c u r i in ­ c e s s i , p r o n t o a p i e g a r s i a q u e s t o s t a t o d i cose, a d a c c e t t a r l o e a g e v o la r l o p u r d i r ic a - '^are f o r z a c l i e n t e l a r e n e l l e v a r ie e le z io - N o n d o b b ia m o d i m e n t ic a r e c h e i c a p i d e l- j. ^ ^ i n i s t r a z i o n e f o r e s t a l e n e ll a p r o v in c ia

1 M e s s in a s o n o d i v e n t a t i . t u t t i u o m in i d i potere a U ’i'n te r n o d e ll a D e m o c r a z i a c r is tia - f 1 U n c a p o d e ir a m m in is t r a z io n e fo r e s ta le , w ta r i, i n p r o v i n c i a d i M e s s in a , d iv e n t o d e ­

putato della Dem ocrazia cristiana, servendosi di coloro che vendevano te rre aU’A m m inistra- zione regionale, degli appaltatori che p rend e­

vano gli appalti per rim boschim enti che non eseguivano, del personale che veniva assunto nel periodo elettorale, della polizia forestale che invece di essere un organo autonomo al servizio della giustizia, diventava un organo al servizio della Democrazia cristiana, nella ricerca di voti e nella ricerca di preferenze.

Nel corso dell’ultim o scontro che c’è stato tra gli appaltatori da una p arte e il Governo della Regione dall’altra, la posizione assun­

ta da. Salutari negli anni che vanno dal 1950 al 1955 l’ha assunto l’altro ispettore della forestale di Messina, il dottor Giuliani, che è stato protetto in tu tte le sue m alefatte da parte deirA m m inistrazione regionale, perché ancorato profondam ente alla Democrazia cri­

stiana, portatore di voti alla Democrazia cri­

stiana, portatore di preferenze per l’onorevole Drago e per l’onorevole G ullotti. Solo così si è salvato l’ispettore Giuliani, il quale è accu­

sato da noi di una serie di m alefatte che v a n ­ no dall’arricchimento illecito a favore di sua moglie e di alcuni m aggiorenti della Demo­

crazia cristiana, al falso in a tti pubblici, p er avere egli stesso distrutto una p arte del pro­

tocollo, per esempio dell’Am m inistrazione forestale di Messina, al fine di protocollare pratiche in date arretrate. E ppure noi sap­

piamo che da parte dell’Am m inistrazione re ­ gionale non si interviene, m algrado queste m alefatte siano state denunciate con grande forza attraverso interpellanze, attrav erso in­

terrogazioni, attraverso le iniziative più varie.

T utta questa politica è stata p ortata avanti a danno dei braccianti, che sono rim asti disoc­

cupati. Fu facile per un certo tempo dire a noi che la battaglia da noi condotta per la mo­

ralizzazione e per portare ordine nel settore delle foreste, era una battaglia che lasciava i braccianti disoccupati; la verità è che i braccianti che hanno veram ente e seriam ente lavorato nelle zone di forestazione sono stati pochi, e quei pochi sono stati assunti in m a­

niera clientelare e sfuggendo com pletam ente alle norme sul collocamento, perchè i rim bo­

s c h i m e n t i non venivano fatti là dove doveva lavorare l’uomo, cioè negli alti pendii che necessitano di rim boschim enti e di opere di sistemazione e di conservazione del suolo, m a in genere nelle pianure, laddove, con alcuni mezzi meccanici si poteva realizzare il lavo­

Reso. f. 124 (500)

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R esoconti P arlam en tari A ssem b lea R egionale Siciliana.

V I Le g i s l a t u r a C C C X X X I S E D U T A 9 L u g l i o 1970 '

ro. Si è v e n u ta a creare, quindi, u n a situ a­

zione in cui i b raccianti sono rim asti disoccu­

pati, gli allevatori hanno visto m o rire il be­

stiam e p er m ancanza di pascoli. E il dram m a degli allevatori dei N ebrodi è questo. Noi ab­

biam o assistito ad u n grande scontro degli allevatori contro l’A m m inistrazione regionale, che aveva una ragione precisa; la Regione siciliana d ’accordo con la Cassa p e r il Mezzo­

giorno aveva vincolato tu tte le te rre pasco­

lative e gli allev atori si erano rib ellati. L a r a ­ gione della ribellione sta in queste cifre:

n e ll’anno 1968 n el com une di Capizzi, sono m o rti p e r fam e 448 bovini e 1977 ovini, 188 anim ali fra equini e suini, provocando in una zona di m iseria u n a p erdita, sulla base dei prezzi di m ercato, di 77 m ilioni 140 m ila lire.

Io ho avuto occasione di avere, con delega­

zioni di allevatori, incontri con uom ini di Go­

verno, p rim a di tu tto con l’onorevole Fasino, P resid en te della Regione, che certam ente non può sfuggire alle responsabilità che sono an ­ che sue p e r essere stato Assessore a ll’a g ri­

coltura e foreste. L ’onorevole Fasino ha di­

chiarato a noi candidam ente che la Commis­

sione d ’inchiesta non deve essere rim essa più in v ita perchè orm ai è in te rv en u ta la M agi­

s tra tu ra che ha seq u estrato tm a serie di a tti e u n a serie di docum enti; p e rta n to l’inchiesta p a rla m e n tare non avrebbe p iù alcun valore, alcun senso.

Io credo che su questa questione si deb­

bano d ire con estrem a chiarezza due cose:

p rim a di tu tto che l ’in terv en to della M agi­

stra tu ra , p ro p rio perchè giunge nel corso del­

l ’ultim o anno, probabilm ente è u n intervento determ in ato più da ragioni particolari, p er ven ire incontro al Governo, che da ragioni di giustizia. In fa tti in terv en ire l ’anno scorso si­

gnificava in te rv en ire dopo che questi fa tti erano sta ti coperti abbondantem ente da ben due am nistie, m en tre oggi ancora si aggiunge un a terz a am nistia e un terzo provvedim ento di condono. I fatti, la M agistratura, non li ha conosciuti l’anno scorso. Quindi, se avesse vo­

lu to v eram ente interven ire, come ne aveva il dovere (se c’è u n a critica da fare, essa ap­

punto rig u ard a la tard iv ità dell’intervento) do­

veva in te rv en ire nel 1961, nel 1962, allorché la stam pa parlò di questi scandali. Gli epi­

sodi che io ho citato un m om ento fa furono allora pubblicati su alcuni giornali; l ’Assem ­ blea regionale siciliana ebbe ad approvare una legge istitu tiv a della Commissione di inchie­

sta p arlam en tare. La M ag istratu ra doveva m uoversi n e ll’anno 1962, e non nel 1969, quando, perchè tardivo, il suo in terv en to sem ­ b ra quasi p ro te ttiv o in direzione di determ i­

n ate forze, che orm ai dal punto di v ista penale non possono essere più colpite.

Ma, indip enden tem ente da questo, io credO' che sbagli profondam ente il G overno se ritie ­ ne che u n a Commissione p a rla m e n tare di in­

chiesta non si possa e non si debba costituire proprio perchè è in te rv e n u ta la M agistratura.

La M ag istratu ra deve giudicare sulla base di d eterm in ati atti, m a il com pito di una Com­

m issione p arlam en tare di inchiesta non è di ordine giudiziario, m a è u n a ricerca di respon­

sabilità, è quello di g u ard are al m odo come' sono p otu ti avvenire fa tti così eclatanti, al­

l ’indirizzo da d are alla politica della foresta­

zione, al modo come bisogna program m are la forestazione in Sicilia, alle scelte che bi­

sogna fare, dopo la esperienza del passato;

vedere come è stato possibile, attrav erso la protezione di u n potere politico, la conni­

venza della burocrazia, a rriv a re a determi­

n a ti punti. Il compito di u n a Commissione p arlam en tare d ’inchiesta, quindi, è m olto più ampio.

D ’a ltra p arte, in che cosa cozza la Commis­

sione p a rla m e n tare d ’inchiesta con l ’indagine della M ag istratu ra? Noi abbiam o dei prece­

denti al P a ila m e n to nazionale. La Magistra­

tu ra in Sicilia negli u ltim i dieci ann i si è oc­

cupata a più riprese, p e r esempio, del feno­

m eno della mafia e continua ad occuparsene, m a contem poraneam ente procede l’attivita della Com m issione p a rla m e n tare d ’inchiesta sulla mafia. Il P arlam en to dopo che la Magi­

stra tu ra , a seguito della strag e di Ciaculli, in­

cominciò a svolgere l’azione di sua c o m p e te n ­

za, votò la legge che istitu ì la C o m m issio n e

p a rla m e n tare contro la mafia. Lo stesso si può dire sul Sifar: la M a g istra tu ra procede per conto suo, sta p ortan do av an ti le indagini, ma il P arlam en to nazionale h a istitu ito una Com­

m issione p a rla m e n tare d ’inchiesta per ind^' gare su ll’a ttiv ità di questo im p ortante organo

dello Stato, sulla funzione, sul modo co m e ha lavorato.

Q uindi, inchiesta della Magistratura non significa non fare l’inchiesta parlamentare.

Sono due a ttiv ità distinte, sono due po e^^

diversi, sono indagini che tendono ad un un ^ co scopo m a con obiettivi profondamente

(11)

R esocon ti P arlam en tari — 8 67 — A ssem blea R egionale Siciliana

V I L e g i s l a t u r a CCCXXXI SEDU TA 9 Lu g l i o 1 9 7 0

versi. L a M agistratura m ira a punire i re ­ sponsabili, il P arlam ento nazionale, come il P arlam en to regionale, deve m irare a far luce sul m odo in cui determ inate cose sono potute avvenire, p e r consentire al legislatore di pro­

cedere n ella direzione più giusta.

Noi dobbiam o dom andarci in sede politica come e perchè si sono prodotte queste situa­

zioni scandalose. La prim a dom anda che noi dobbiamo farci è questa: i terren i che la Re­

gione siciliana ha acquistato per costituire il patrim onio fo restale e per fare opera di siste­

mazione del suolo erano proprio necessari per la bonifica forestale? Q uesta domanda credo che m eriti u n a certa risposta da parte nostra.

L’A m m inistrazione regionale ha acquistato, per esempio, nel comune di Tortorici, i feudi Abbadessa, C artolari e Sollazzo Verde per farne patrim onio forestale regionale e per procedere alle opere di sistemazione del suolo e alle opere di forestazione. L ’Azienda delle foreste dem aniali della Regione siciliana li ha acquistati n e ll’anno 1952; ebbene, da allora ad ora quei te rre n i ogni anno l’Amministrazione delle foreste li d à in affitto a determ inati alle­

vatori, e su quei terren i continua ad eserci­

tarsi il pascolo, così come si esercitava una volta. Il che vuol dire che non erano neces­

sari all'A m m inistrazione regionale, non rien­

travano n e ll’obiettivo di costituzione del pa­

trimonio forestale della Regione siciliana, ma sono stati acq uistati p er favorire l’interesse di determ inati p ro prietari, non p e r i fini istituzio­

nali dell’A zienda delle foreste. Quindi, l’acqui­

sto delle te rre in Sicilia non è stato mai de­

ciso dalla Regione siciliana, ma dai proprie­

tari, i quali volevano vendere, volevano di­

sfarsi dei terren i; ed è stato deciso d ’accordo con gli assessori, d ’accordo con i tecnici del Governo regionale, d ’accordo con l’alta buro­

crazia della Regione siciliana.

A volte, onorevoli colleghi, noi ci doman­

diamo come fare p er modificare la macchina burocratica della Regione, questa macchina così lenta, che non riesce a soddisfare le esi­

genze delle popolazioni. Però ci sono dei mo­

menti in cui la m acchina burocratica della legione siciliana cam m ina di gran corsa, di­

venta svelta; nel corso di una giornata la bu­

rocrazia è capace di' fare grandi cose, dal punto di v ista della qualità e dal punto di

''ista della q u an tità. .

Voglio p o rta re u n esem pio che credo sia il

sintomo delle situazioni scandalose che si n a­

scondono dietro certe p ratich e burocratiche.

Dal verbale del lodo arb itra le depositato pres­

so la Cancelleria della P re tu ra di S. Agata M llitello il 16 m arzo 1959 e reso esecutivo il 14 ottobre 1959, risultano questi elem enti: la ditta Rivera Gaetano aveva deciso di vendere all’Azienda delle foreste siciliane un terren o ricadente nel territorio di M ilitello R osm ari­

no in contrada Pileci. L ’indennità di espro­

prio non venne accettata da p a rte della ditta Rivera perchè considerata troppo bassa. Lo Ispettorato com partim entale delle foreste di Messina prendeva l ’iniziativa di concordare bonariam ente con la d itta Rivera una nuova indennità di esproprio e ciò in base alla legge del 1926. Rimasto infruttuoso tale tentativo si rendeva necessaria la costituzione del col­

legio arbitrale che è previsto da u na legge del 1923. L ’Am m inistrazione foreste e rim bo­

schimento della Regione siciliana designò come proprio arbitro l’ispettore forestale dot­

tor Pietro Capuana, m entre la d itta Rivera designò come proprio rap presentan te il geo­

m etra Battaglia Francesco, residente nei co­

m une di Gela (questo comune viene nom i­

nato spesso, sopratutto perchè dal comune di Gela vengono il maggior num ero dei tecnici).

Tutto questo come avviene?

La costituzione del collegio arb itrale avvie­

ne in data 21 aprile 1959. Ed ecco, onorevoli colleghi, dov’è lo scandalo: nella sola gior­

nata del 21 aprile 1959 la pubblica Am m ini­

strazione, l’Amministrazione regionale riesce ad espletare tu tta una serie di adem pim enti che vi leggerò.

Decreto del P refetto di Messina; questo de­

creto, emesso nella città di Messina, viene p ub­

blicato lo stesso giorno, 21 aprile, presso il co­

mune di Militello Rosmarino; la ditta Rivera lo stesso 21 aprile prende conoscenza di questi atti e rifiuta l’indennità di esproprio che vie­

ne offerta dal Governo della Regione; lo stes­

so giorno avviene il tentativo di bonario com­

ponimento; con lettera del 21 aprile, i consu­

lenti dichiarano inutile il tentativo e lo stes­

so tentativo di bonario componimento fal­

lisce. Quindi, nella giornata del 21 aprile av­

vengono ben sei operazioni, che vamio dal Prefetto di Messina alla pubblicazione degli atti, al sopralluogo, al controllo, al rifiuto, alla impossibilità da parte del collegio arb i­

trale di dare una risposta positiva. Il collegio

(12)

R esoconti P arlam en tari A ssem b lea R egionale Siciliana

V I Le g is l a t u r a C C C X X X I S E D U T A 9 L u g l i o 19 7 0

a rb itrale, costituito dal d o tto r Capuana, an­

cora alto funzionario deirA rom inistrazione delle foreste, dal geom etra M ichele Con- sentino e dal geom etra Francesco B attaglia, decide di p o rtarsi sul fondo, e vi si reca il 23 giugno. Si reca alla P re tu ra di S. A gata M ilitello; alle ore 10,00 giunge nella contrada Pileci, a piedi. P e r p erc o rre re quella distanza si debbono fare alm eno q u atro ore di strada, m a questa comm issione a rriv a in contrada Pileci come risu lta dal v e rb a le ad u n ’ora di distanza. F a un prim o sopraluogo e rin v ia lo stesso sopraluogo al giorno 30 giugno. Il 30 giugno il collegio com pleta l’esam e delle te rre (si tra tta di 669 etta ri); fa due p e ri­

zie (una viene fa tta d a ll’isp e tto ra to fo re­

stale ed u na dalla d itta R ivera); la p e ri­

zia dell’isp e tto ra to forestale è di 98 m ilioni;

la stim a del collegio a rb itra le però è di 117 m ilioni perchè si giocava al rialzo; il collegio a rb itrale, composto anche da tecnici della Regione siciliana, p o rta la stim a a 117 m ilioni e decide di addossare alla Regione siciliana tu tte le spese p er la perizia e p er i sopral­

luoghi. Il d o tto r C apuana, funzionario della Regione, p e r le spese di perizia incassa un a p arcella di 884 m ila lire, m en tre il geom etra B attaglia, perito di p arte, incassa u n ’a ltra p arcella p u re p er 884 m ila lire.

Ecco come si è a rriv a ti a ll’acquisizione del feudo Bileci a ll’A zienda forestale del dem anio della Regione siciliana. Ecco il modo svelto con cui procede la burocrazia regionale, il modo svelto con cui procede il dotto r C apua­

na, che noi nel corso di questi u ltim i due anni abbiam o visto posto a protezione degli in te ­ ressi p iù a rre tra ti ed in u n certo senso più loschi che ci siano n e ll’am bito deU’Am m ini- strazione delle foreste e tem poreggiatore n el­

l’applicazione di tu tte le leggi che la Regione siciliana ha approvato a favore degli alleva­

to ri: p rim a la legge che concedeva il sussidio di 20 m ila lire p e r ogni capo di bestiam e, ora la legge sugli svincoli.

Questi, onorevoli colleghi, alcuni episodi che io ho voluto citare perchè il G overno deve d are u n a risposta alla n o stra Assem blea proprio guardando a queste denunzie che noi facciam o e che sono suffragate dai fa tti e dai verbali. Accanto a questo, vi è tu tto il pro­

blem a della esecuzione dei rim boschim enti, degli appalti, della u tilità e della convenienza degli ap p altatori a eseguire i rim boschim enti

nella pianura, quindi p e r non realizzare le opere che avrebbero richiesto occupazione.

L ’altro p u n to rig u ard a le g are di appalto;

come si vincevano e come si vincono le gare di appalto nella Regione siciliana? Va detto an zitu tto che n e ll’elenco degli appaltatori forestali della Regione siciliana non si può e n tra re ; è diffìcile che u n piccolo ap p alta­

to re venga in v itato alle gare. Con la con­

nivenza ancora oggi della Regione siciliana, dell’A ssessorato a ll’ag rico ltu ra e foreste, gli ap p alti sono chiusi; ad essi possono accedere soltanto d eterm in ati ap p altato ri; c’è u n a con­

nivenza della Regione siciliana, ancora oggi, con gli appaltatori. Gli ap p alti vengono ag­

giudicati al concorrente che più si avvicina alla m edia, m a siccome coloro che parteci­

pano alla gara sono tu tti d ’accordo e tutti d ’accordo presentan o le buste, sin dal primo m om ento già si sa chi la deve vincere. Così si aggiudicano gli appalti, così gli appaltatori si arricchiscono, p ortano voti al p o tere poli­

tico, dividono con m olta prob ab ilità le grandi prebende, i g ran di guadagni con l ’alta buro­

crazia della Regione e forse vanno più in là della burocrazia della Regione.

L ’onorevole Fasino ci diceva nel corso di un incontro che questa inchiesta non si deve fare. Ebbene, in ta l caso il G overno dinanzi a ll’A ssem blea dovrà assum ere le sue respon­

sabilità. N on fare l ’inchiesta parlam entare sulle foreste significa oggi d are la dimostra­

zione che v i è la volontà politica precisa di proteggere coloro che sono sta ti alla direzione dell’A m m inistrazione delle foreste, protegge­

re e difendere gli a lti burocrati, continuare sulla via della speculazione, sulla via della m ortificazione degli in teressi del popolo sici­

liano. Noi chiediam o, invece, che si giunga con m olta seren ità alla costituzione di questa Commissione. Il setto re delle foreste, uno dei settori che m al onorano la n o stra Regione, e un setto re im portante. Noi non facciamo que­

sta b a tta g lia soltanto p e r sollevare degli s-ca’^' dali. Noi sosteniam o l’esigenza della ricosti­

tuzione della Com m issione parlam en tare d’in­

chiesta perchè vogliam o che l ’A sse m b le a r e ' gionale acquisisca tu tti gli elem enti sulle ir­

reg o larità p e rp e tra te n el passato, sull’opera o degli am m in istra to ri e su ll’a ttiv ità dell’Ain' m ìnistrazione delle foreste, in modo cte , Regione siciliana, guardan d o a q u e l l o che avvenuto, possa legiferare in modo più co creto p e r la salv agu ard ia non solo del dena

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