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LAVORI URGENTI PER IL RIPRISTINO DI UN TRATTO D'ARGINE CROLLATO E LA RISAGOMATURA DEL TORRENTE BRIGA INTERVENTO 458_B14 O.C.D.P.C.

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(1)

1703NR

PROGETTO ESECUTIVO

geom. Letterio Rodilosso ing. Nicola Rustica

R03....doc --- R03 1

STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE

DIC.18

(2)

*****

LAVORI URGENTI PER IL RIPRISTINO DI UN

TRATTO D'ARGINE CROLLATO E LA RISAGOMATURA DEL TORRENTE BRIGA

INTERVENTO 458_B14 O.C.D.P.C. 458/2017

*****

STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE

CODICE ELABORATO: R03

DATA: DIC.18

NOME FILE: 1703NR R03 Studio Preliminare Ambientale.doc

(3)

INDICE

1. PREMESSA 1

2. ANALISI DELLO STATO DEI LUOGHI E DELLE CRITICITÀ 2

2.1. INQUADRAMENTO CARTOGRAFICO TERRITORIALE ED AMMINISTRATIVO 2

2.2. REGIME VINCOLISTICO DELLAREA 6

2.3. STATO DEI LUOGHI (DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA) E CRITICITÀ RISCONTRATE 11

2.4. CONSIDERAZIONI AMBIENTALI SULLO STATO DEI LUOGHI 17

3. DESCRIZIONE INTERVENTI IN PROGETTO 18

3.1. PREMESSA 18

3.2. REALIZZAZIONE DI CONTROBRIGLIE IN CLS IN ADERENZA A QUELLE ESISTENTI 19 3.2.1. REALIZZAZIONE DI CONTROBRIGLIE IN CLS IN ADERENZA A QUELLE ESISTENTI 19 3.2.2. RIVESTIMENTO ANTIEROSIVO DEL FONDO CON BASOLE LAVICHE 20

3.3. OPERE DI PROTEZIONE ARGINALE 20

3.3.1. MANTELLATA IN SCOGLI CEMENTATI IN SX IDRAULICA TRA VECCHIO E NUOVO TRACCIATO SS114 20 3.3.2. PRESIDIO FONDAZIONE MURO ARGINE IN DX IDRAULICA CON MANTELLATA SCOGLI CEMENTATI 20

3.4. OPERE DI COMPLETAMENTO ED ACCESSORIE 20

4. ANALISI DEGLI IMPATTI SULL’AMBIENTE E MISURE DI MITIGAZIONE 21

4.1. PREMESSA 21

4.2. CARATTERISTICHE DEL PROGETTO CON RICADENZA SULLAMBIENTE 21 4.2.1. DIMENSIONI E CONCEZIONE DELLINSIEME DEL PROGETTO 21 4.2.2. CUMULO CON ALTRI PROGETTI ESISTENTI E/O APPROVATI 21 4.2.3. UTILIZZAZIONE DI RISORSE NATURALI, IN PARTICOLARE SUOLO, TERRITORIO, ACQUA E BIODIVERSITÀ 22 4.2.4. PRODUZIONE DI RIFIUTI, DI INQUINAMENTO E DISTURBI AMBIENTALI 22 4.2.5. RISCHI DI GRAVI INCIDENTI E/O CALAMITÀ, INCLUSI QUELLI DOVUTI AL CAMBIAMENTO CLIMATICO 22 4.2.6. RISCHI PER LA SALUTE UMANA, QUALI CONTAMINAZIONE DELL'ACQUA O INQUINAMENTO ATMOSFERICO 22 4.3. SENSIBILITÀ AMBIENTALE DELLE AREE DI LOCALIZZAZIONE DELLINTERVENTO 22 4.3.1. UTILIZZAZIONE DEL TERRITORIO ESISTENTE E APPROVATO 22 4.3.2. DISPONIBILITÀ, QUALITÀ E CAPACITÀ DI RIGENERAZIONE DELLE RISORSE NATURALI DELLA ZONA 23 4.3.3. CAPACITÀ DI CARICO DELL'AMBIENTE NATURALE (ZONE UMIDE, ZONE RIPARIE, FOCI DEI FIUMI) 23 4.4. TIPOLOGIA E CARATTERISTICHE DELLIMPATTO POTENZIALE 23 4.4.1. ENTITÀ/ESTENSIONE DELLIMPATTO - AREA GEOGRAFICA E DENSITÀ POPOLAZIONE INTERESSATA 23

4.4.2. NATURA, INTENSITÀ E COMPLESSITÀ DELLIMPATTO 24

4.4.3. PROBABILITÀ, FREQUENZA E REVERSIBILITÀ DELLIMPATTO 24 4.4.4. CUMULO CON L'IMPATTO DI ALTRI PROGETTI ESISTENTI E/O APPROVATI 24 4.4.5. POSSIBILITÀ DI MISURE DI MITIGAZIONE DELLIMPATTO 24

5. CONCLUSIONI 25

(4)

1. PREMESSA

Il presente Studio Preliminare Ambientale è redatto nell’ambito del progetto esecutivo per i LAVORI URGENTI PER IL RIPRISTINO DI UN TRATTO D'ARGINE CROLLATO E LA RISAGOMATURA DEL TORRENTE BRIGA - INTERVENTO 458_B14 O.C.D.P.C. 458/2017, ed in particolare per l’attivazione del procedimento di verifica di assoggettabilità a VIA ai sensi dell’Art. 19 del T.U. Ambientale D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii, come richiesto dall’Assessorato territorio ed Ambiente – Servizio 1 della Regione Siciliana con nota prot. 55042 del 06/09/2018.

Gli interventi previsti in progetto ricadono, infatti, nella fattispecie di cui alla lettera o) opere di canalizzazione e di regolazione dei corsi d'acqua del punto 7 (Progetti di Infrastrutture) dell’Allegato IV (Progetti sottoposti alla Verifica di assoggettabilità di competenza delle regioni e delle province autonome di Trento e Bolzano) della parte seconda del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii.

Lo studio preliminare ambientale ha lo scopo di prevedere le possibili alterazioni a cui l’ambiente, inteso come complesso delle componenti fisiche, biologiche e socio-culturali di un territorio, può essere potenzialmente esposto a seguito di un intervento antropico. L’esigenza nasce dall’obiettivo di ridurre i rischi di peggioramento o compromissione delle risorse naturali, della sicurezza e della salute pubblica e della qualità della vita.

Più precisamente, lo studio preliminare ambientale deve fornire gli elementi conoscitivi sul contesto generale ed analizzare le ricadenze degli interventi previsti, identificati come quelli che minimizzino l’impatto delle opere sull’ambiente anche con riferimento alle condizioni di partenza.

Nell’ambito delle strategie sulla gestione, la protezione ed il risanamento dell’ambiente e del territorio, lo studio preliminare ambientale rappresenta un importante strumento per la calibrazione delle scelte tecniche di intervento e per l’individuazione delle azioni di contenimento degli eventuali effetti negativi sull’ambiente.

Con riferimento all’Art.5, comma 1 lettera g-bis) sempre del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii., pertanto, si descrivono di seguito le caratteristiche del progetto e dei suoi eventuali effetti sull’ambiente in conformità alle indicazioni contenute nell’Allegato IV bis alla parte seconda dello stesso T.U. Ambientale.

In particolare, il contenuto nella presente relazione è stato strutturato per fornire gli elementi previsti nell’Art.20 dello stesso provvedimento normativo, al fine di consentire all’Autorità Competente le conseguenti determinazioni in merito alla rilevanza di eventuali possibili impatti ambientali significativi, in modo da disporre o meno l’assoggettamento del progetto al procedimento di VIA.

(5)

2. ANALISI DELLO STATO DEI LUOGHI E DELLE CRITICITÀ 2.1. I

NQUADRAMENTO CARTOGRAFICO TERRITORIALE ED AMMINISTRATIVO

Le aree in studio, amministrativamente prossime al limite Sud del territorio comunale di Messina, ricadono nell’ambito del bacino idrografico del torrente Briga in corrispondenza degli attraversamenti autostradale, ferroviario e dei tracciati nuovo e vecchio della S.S.114, in prossimità della foce. In cartografia ricadono nella C.T.R. in scala 1:10.000 n.601100 (Figura 2). Sotto il profilo urbanistico, le aree circostanti quella di interesse ricadono nelle Zone Omogenee “A3 – del Tirone, della Valle della Badiazza e dei Centri originari dei Villaggi” (Art.33 N.T.A.), “B4 – di completamento”, “F1m – aree destinate alla fruizione del mare … “ ed all’interno della fascia di rispetto autostradale (Figura 6).

Figura 1 – Individuazione dell’area di intervento su Corografia 1:50.000 (fuori scala)

(6)

Figura 2 – Individuazione dell’area di intervento su C.T.R. 1:10.000 (fg. 601100 - fuori scala)

Figura 3 – Aerofoto (fuori scala) - visibili l’abitato di Briga marina

e gli attraversamenti autostradali (1), ferroviario (2), del nuovo tracciato della S.S.114 (3) e della passerella in corrispondenza del vecchio tracciato (4)

1

1 2

3 4

(7)

Figura 4 – Individuazione dell’area di intervento su Aerofotogrammetria 1:2.000 (fuori scala)

Figura 5 – Individuazione dell’area di intervento su Catastale 1:1.000 (fuori scala)

(8)

Figura 6 – Stralcio P.R.G. Zona Briga marina (fuori scala)

(9)

2.2. R

EGIME VINCOLISTICO DELL

AREA

L’area di interesse progettuale ricade nell’ambito del PIANO STRALCIO DI BACINO PER L’ASSETTO IDROGEOLOGICO (PAI) della Regione Sicilia – Assessorato Territorio e Ambiente – Dipartimento Territorio e Ambiente – Servizio 4 – Assetto del Territorio e Difesa del suolo, all’interno dell’Area Territoriale identificata con il codice 102 - Area Territoriale tra il bacino del Torrente Fiumedinisi e Capo Peloro.

Il PAI classifica e fornisce l’elenco completo dei dissesti geomorfologici relativo ai territori ricadenti nell’Area Territoriale di interesse con l’indicazione del livello di pericolosità derivante dalla valutazione dell’attività e tipologia di ogni singolo dissesto. Quando sono presenti elementi a rischio, all’interno dell’area di pericolosità, vengono riportati i corrispondenti livelli di rischio a cui tali elementi sono soggetti, in base all’incrocio tra il loro valore e la pericolosità presente nell’area.

I Geoportali del Comune di Messina e della Regione Sicilia consentono di visualizzare su un’unica piattaforma e perfettamente georeferenziate tutte le cartografie tematiche del PAI Sicilia, oltre che le cartografie catastali, aerofotogrammetriche, le aerofoto, e tutte le cartografie che perimetrano il regime vincolistico delle aree di interesse.

Di seguito si riportano i tematismi più significativi riguardanti l’area di interesse progettuale, dai quali si desume come questa non è interessata da alcuno specifico dissesto o rischio, né ricada all’interno della perimetrazione dei vincoli SIC e ZPS, ed Idrogeologico, mentre paesaggisticamente ricade entro la fascia di 300 ml dalla battigia.

Figura 7 – Geoportale Regione Sicilia Rischio Idraulico (fuori scala)

(10)

Figura 8 – Geoportale Comune di Messina – sovrapposizione Carte PAI di Pericolosità e Rischio Idrogeologico (fuori scala)

Figura 9 – Geoportale Comune di Messina perimetrazione vincolo Paesaggistico (fuori scala)

(11)

Figura 10 – Geoportale Comune di Messina perimetrazione Vincolo Idrogeologico (fuori scala)

Figura 11 – Geoportale Comune di Messina perimetrazione zone SIC e ZPS (fuori scala)

(12)

Figura 12 – Perimetrazione zona S.I.C. ITA030011 (Scala portata a 1:200.000):

“Dorsale Curcuraci, Antennamare”.

(13)

Figura 13 – Zona di Protezione Speciale (ZPS) ITA030042 (Scala portata a 1:200.000):

“M. Peloritani, Dorsale Curcuraci, Antennamare ed Area dello Stretto”.

(14)

2.3. S

TATO DEI LUOGHI

(

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

)

E CRITICITÀ RISCONTRATE

I numerosi sopralluoghi condotti ed il rilievo planoaltimetrico hanno consentito di ricostruire con buona accuratezza lo stato dei luoghi e riconoscere le criticità maggiormente emergenti. Il tratto di interesse è quello compreso tra le strutture della linea ferrata e l’area immediatamente a monte della foce del torrente Briga (Figura 14, Figura 15, Figura 17, Figura 18, Figura 19).

In tale tratto si è potuta verificare l’esistenza di un sistema di opere trasversali in cls che hanno garantito negli anni la efficace stabilizzazione complessiva dell’alveo torrentizio. In occasione dei sopralluoghi si è tuttavia riscontrato che alcune delle opere trasversali in cls hanno subito, negli anni passati, la parziale demolizione per una lunghezza mediamente pari a 6÷8 ml e per un’altezza mediamente pari a 0,5 ml a ridosso della delimitazione arginale in dx idraulica (Figura 20).

Tale circostanza ha di fatto favorito la impropria realizzazione di una sorta di pista carrabile, tramite la sagomatura dei tratti golenali tra i vari elementi trasversali in cls, che viene utilizzata per raggiungere con gli automezzi il mare e le edificazioni che insistono lungo lo stesso argine e quelle fronte-mare.

La manomissione sopra descritta condiziona l’efficienza idraulica dei manufatti in cls e contemporaneamente comporta situazioni di potenziale pericolo a causa della possibile presenza di mezzi o persone in transito in presenza di eventi meteorici severi che comportino onde di piena.

Altro elemento critico presente nel tratto di interesse è costituito dalla presenza in alveo di n.ro 2 pile che sorreggono una vecchia passerella che attraversa il torrente in corrispondenza del vecchio tracciato della S.S.114 (Figura 21). Tali manufatti sono costituiti da plinti in muratura di pietra sbozzata e pile in elementi metallici; l’esigenza nei confronti di tali strutture è quella di proteggere i plinti dallo scalzamento ad opera della corrente idrica in corrispondenza delle portate di piena.

L’ultimo aspetto su cui si è posta l’attenzione è la necessità per un breve tratto in sx idraulica ed un breve tratto in dx idraulica di porre un elemento di protezione nei confronti dei corrispondenti tratti argini che attualmente risultano scoperti e particolarmente esposti all’eventuale azione di una piena di particolare intensità (Figura 22, Figura 23).

Sotto il profilo di efficienza idraulica, il rilievo planoaltimetrico ha evidenziato la sostanziale stabilità del tratto di alveo osservato, grazie alle opere trasversali riscontrate ed alla presenza di un datato e parzialmente dissestato rivestimento del fondo con basole in blocchi di pietra lavica (Figura 24).

Altri elementi di rilievo ai fini del presente intervento sono la presenza di un piccolo arginello in terra presumibilmente realizzato allo scopo di restringere l’alveo di magra e delimitare la corsia resa impropriamente carrabile descritta in precedenza, oltre alla presenza di una diffusa vegetazione in alveo e nelle zone golenali (Figura 16).

(15)

Figura 14 – Vista del tratto di interesse da monte dell’autostrada verso valle

Figura 15 – Vista del tratto di interesse dalla SS114 verso la passerella metallica

Figura 16 – Arginello in terra per la delimitazione della pista carrabile

(16)

Figura 17 – Vista del tratto di interesse dalla passerella metallica verso monte

Figura 18 – Vista del tratto di interesse dalla passerella metallica verso la foce

Figura 19 – Vista del tratto di interesse dalla foce verso monte

(17)

Figura 20 – Porzioni di elementi trasversali in cls ribassate in zona golenale di dx

(18)

Figura 21 – Passerella vecchio tracciato SS114 con n.ro 2 pile in alveo (da monte e da valle)

(19)

Figura 22 – tratto di argine in sx idraulica tra il nuovo ed il vecchio tracciato della SS114 esposto all’erosione delle portate di piena

Figura 23 – tratto di muro d’argine in dx idraulica

con fondazione esposta ad escavazione da parte delle portate di piena

Figura 24 – Rivestimento di tratti del fondo con basole in blocchi di pietra lavica

(20)

2.4. C

ONSIDERAZIONI AMBIENTALI SULLO STATO DEI LUOGHI

Dall’analisi dello stato dei luoghi si possono riassumere le seguenti considerazioni di carattere ambientale:

• Siamo in presenza di un’area da sempre antropizzata e contigua all’abitato di Briga Marina, uno dei più antichi villaggi del Comune di Messina. In aggiunta, l’intervento riguarda un tratto del torrente Briga su cui insiste una presenza massiccia di infrastrutture che lo sovrapassano trasversalmente (ponti della Autostrada A20, della Ferrovia e dei tracciati sia vecchio che nuovo della statale SS114) ed abitazioni civili disposte longitudinalmente su entrambi i lati dell’asta torrentizia.

• Nonostante il riscontro di tale forte antropizzazione insistente da lungo tempo presso i luoghi non si sono rilevati particolari scompensi di natura ambientale a carico delle aree, che si mostrano ormai in equilibrio con le strutture e le infrastrutture esistenti, in condizioni di sostanziale stabilità del letto del torrente Briga, del tratto di litorale alla foce dello stesso, della vegetazione presente, ecc.

• I rischi di natura ambientale, allo stato attuale delle cose, sembra piuttosto correlabile ad un’eventuale crollo dovuto ad eventi di piena delle strutture esistenti presso il tratto in oggetto, ovvero delle opere trasversali in cls presenti, di alcuni muretti di recinzione a ridosso di alcuni tratti di argine e dei plinti della passerella che scavalca il torrente in corrispondenza del vecchio tracciato della SS114.

• Oltre a quanto sopra, vanno inoltre considerati di primaria rilevanza i rischi per la pubblica incolumità derivanti dall’improprio transito carrabile e pedonale lungo il bordo alveo e dall’attraversamento dello stesso, attualmente esercitato dalla popolazione della zona a seguito delle manomissioni descritte nel § 2.3.

• Ultimo aspetto da rilevare è costituito dalla presenza lungo il tratto di intervento di un rivestimento antierosivo del fondo alveo con pavimentazione naturale in basole di pietra lavica, che ben si armonizza con l’ambiente e offre protezione all’alveo stesso ed alle opere trasversali in cls presenti, ma che, essendo parzialmente dissestato, necessita di un riefficientamento.

(21)

3. DESCRIZIONE INTERVENTI IN PROGETTO 3.1. P

REMESSA

Per dare soluzione alle criticità evidenziate nei capitoli precedenti, gli interventi in progetto sono stati individuati secondo le seguenti categorie e tipologie:

▪ Opere di stabilizzazione del fondo alveo

➢ Realizzazione di controbriglie in cls in aderenza a quelle esistenti (Figura 25, in rosso)

➢ Rinnovamento e parziale estensione rivestimento in basole laviche al fondo (in azzurro)

▪ Opere di protezione arginale

➢ Breve tratto di argine in sx idraulica tra vecchio e nuovo tracciato SS114 e presidio fondazione muro in argine in dx idraulica con scogli naturali debolmente cementati (in verde)

▪ Opere di completamento ed accessorie

➢ Spianatura arginello artificiale in terra (in marrone), pulizia e generale regolarizzazione del fondo alveo senza modifica sostanziale delle quote fino alla foce.

Figura 25 – Planimetria generale di progetto

Va innanzitutto sottolineato come si tratti di interventi con estensione estremamente limitata e circoscritta a circa un centinaio di metri lungo l’asta torrentizia. Di seguito vengono meglio descritti gli interventi sopra individuati.

(22)

3.2. R

EALIZZAZIONE DI CONTROBRIGLIE IN CLS IN ADERENZA A QUELLE ESISTENTI

3.2.1. Realizzazione di controbriglie in cls in aderenza a quelle esistenti

Uno degli interventi previsti nel presente progetto è costituito dalla stabilizzazione delle briglie esistenti, che hanno nel tempo dimostrato efficacia nei riguardi della stabilizzazione dell’alveo e dell’efficienza idraulica complessiva del tratto, ma hanno recentemente subito la manomissione descritta nel precedente paragrafo 2.3. La realizzazione di controbriglie (Figura 26) in aderenza a quelle esistenti permetterà anche il ripristino della sagoma e delle quote preesistenti.

Figura 26 – Controbriglie in cls in aderenza alle esistenti e pavimentazione del fondo

(23)

3.2.2. Rivestimento antierosivo del fondo con basole laviche

Allo scopo di garantire la stabilizzazione del fondo in presenza di portate di piena si è ritenuto utile ripristinare ed ampliare il rivestimento con una pavimentazione in basole di blocchi in pietra lavica dello spessore di 12 cm (Figura 26). Al contempo, il rivestimento lapideo del fondo permetterà un minore attrito a cui corrisponderà un più efficiente deflusso delle portate di massima piena senza intervenire sulle pendenze e sulle quote, impossibili da modificare a causa della presenza dei plinti di fondazione delle pile metalliche in alveo della passerella del vecchio tracciato della SS114, che costituiscono un vincolo geometrico e necessitano di un’adeguata protezione contro lo scalzamento in caso di piene di elevata entità.

3.3. O

PERE DI PROTEZIONE ARGINALE

3.3.1. Mantellata in scogli cementati in sx idraulica tra vecchio e nuovo tracciato SS114

Come si rileva in Figura 22, l’argine sx nel tratto compreso tra il vecchio ed il nuovo tracciato della SS114 è costituito da un terrapieno completamente esposto all’eventuale azione erosiva di una piena di severa entità. Per tale motivo si è prevista la realizzazione di una mantellata in scogli naturali debolmente cementati (Figura 27) che possa svolgere una efficace e durevole funzione protettiva di tale argine mantenendosi paesaggisticamente coerente con l’ambiente circostante.

3.3.2. Presidio fondazione muro argine in dx idraulica con mantellata scogli cementati

Lungo un breve tratto di argine in dx idraulica a valle della passerella del vecchio tracciato della SS114 si è riscontrato che la fondazione di un esistente muro d’argine è scavata ed esposta, che pertanto potrebbe essere soggetto a scalzamento in presenza di un evento di piena severa. Si prevede un intervento tipologicamente analogo al precedente (Figura 27) per proteggere il piede della fondazione esposta.

Figura 27 – Intervento di protezione dell’argine sx ed al piede di un tratto di muro d’argine dx con mantellata in scogli debolmente cementati

3.4. O

PERE DI COMPLETAMENTO ED ACCESSORIE

L’intervento è infine completato con la pulizia e la regolarizzazione dell’alveo per l’intero tratto di interesse e fino alla foce, senza alcuna modifica sostanziale delle quote o delle sezioni di deflusso.

(24)

4. ANALISI DEGLI IMPATTI SULL’AMBIENTE E MISURE DI MITIGAZIONE 4.1. P

REMESSA

Nel presente capitolo si analizzano gli aspetti segnalati nell’Allegato V del T.U. Ambientale D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii. quali criteri per la verifica e la valutazione di possibili impatti a breve e lungo termine delle opere, nonché la possibile previsione di eventuali idonei accorgimenti e misure di mitigazione degli impatti riscontrati.

4.2. C

ARATTERISTICHE DEL PROGETTO CON RICADENZA SULL

AMBIENTE

4.2.1. Dimensioni e concezione dell’insieme del progetto

Come desumibile dalle misurazioni riportate negli elaborati di progetto, dalla semplicità delle lavorazioni previste e dalla esiguità dell’importo lavori e dei tempi di esecuzione, si tratta di un intervento di modesta entità ed estensione. Le opere si estendono per un tratto di circa un centinaio di metri lungo l’asta torrentizia e hanno le seguenti caratteristiche dimensionali:

• Movimenti terra per circa 665 mc, tutti da riutilizzare nell’ambito dello stesso cantiere per la regolarizzazione del fondo alveo fino alla foce;

• Demolizione di porzioni di manufatti in cls per appena 18 mc riutilizzabili per la formazione dei conglomerati dei manufatti di nuova realizzazione;

• Nuove opere trasversali all’alveo in cls per circa 125 mc;

• Rinnovamento e manutenzione di rivestimento del fondo alveo in basole di pietra lavica per circa 600 mq;

• Fornitura di scogli naturali per messa in sicurezza tratti di argine esposti per circa 425 t.

Le tipologie di intervento sono state concepite per essere tutte superficiali o comportare scavi pochissimo approfonditi, di rapida esecuzione, eseguibili autonomamente l’una dall’altra, evitare l’utilizzo di mezzi d’opera di grandi dimensioni e la produzione di rifiuti ed inquinamento atmosferico.

L’intervento si configura come una sostanziale manutenzione, messa in sicurezza e riefficientamento di opere già esistenti.

4.2.2. Cumulo con altri progetti esistenti e/o approvati

Non risultano essere in corso di esecuzione o in immediata previsione altre opere insistenti nello stesso ambito geografico di competenza del presente progetto.

(25)

4.2.3. Utilizzazione di risorse naturali, in particolare suolo, territorio, acqua e biodiversità

Per la realizzazione delle opere previste non è previsto consumo di suolo, territorio né incisione su elementi di biodiversità presenti, in quanto la gran parte di esse costituiscono sostanzialmente una sorta di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza dell’asta torrentizia con l’adeguamento ed il riefficientamento di opere già preesistenti da numerosi decenni.

4.2.4. Produzione di rifiuti, di inquinamento e disturbi ambientali

Si prevede l’azzeramento di rifiuti provenienti da scavi in quanto tutti i seppur piccoli movimenti terra previsti saranno compensati nell’ambito dello stesso cantiere con la regolarizzazione dell’alveo; con riferimento alle piccolissime quantità di conglomerato cementizio in frammenti provenienti dalla scapitozzatura delle soglie in cls esistenti per la posa della pavimentazione lavica, questi potranno essere utilizzati quale inerte per l’impasto del conglomerato dei nuovi manufatti in cls previsti.

Il disturbo ambientale verrà dunque limitato alle sole fasi di realizzazione delle opere che, in virtù della piccola estensione degli stessi, riguarderà un periodo di tempo estremamente contenuto e saranno del tutto reversibili sotto il profilo ambientale.

4.2.5. Rischi di gravi incidenti e/o calamità, inclusi quelli dovuti al cambiamento climatico

Non si ritiene che sussistano rischi di gravi incidenti e/o calamità connessi con le opere in oggetto. Al contrario tali rischi possono essere correlati con la mancata esecuzione delle opere in progetto, che si configura nei fatti come una messa in sicurezza della porzione di territorio interessata.

4.2.6. Rischi per la salute umana, quali contaminazione dell'acqua o inquinamento atmosferico

La esiguità delle opere e la breve durata della loro esecuzione lasciano escludere i rischi da contaminazione del sito o inquinamento atmosferico in livelli significativi. I rischi per la salute e la sicurezza delle cose e delle persone nell’ambito geografico di interesse progettuale possono, al contrario, risiedere nella eventuale mancata realizzazione delle opere per l’attuale improprio uso della sede torrentizia quale via di transito pedonale e carrabile, che in caso di piena comporta elevati livelli di pericolosità idraulica.

4.3. S

ENSIBILITÀ AMBIENTALE DELLE AREE DI LOCALIZZAZIONE DELL

INTERVENTO

4.3.1. Utilizzazione del territorio esistente e approvato

Come già ampiamente descritto nel § 2.4, al quale si rimanda integralmente, il territorio si presenta fortemente urbanizzato ed infrastrutturato per la presenza dell’abitato di Briga Marina, della autostrada

(26)

A20, della linea ferroviaria e da ben due tracciati della SS114, oltre che da isolate costruzioni civili lungo entrambi i lati del tratto di asta torrentizia di interesse. Tale configurazione è nello stato in cui si presenta oggi da numerosi decenni e si mostra ormai in sostanziale equilibrio con l’ambiente naturale contiguo.

Non risultano allo scrivente opere programmate nell’intorno di interesse oltre a quelle previste con il presente progetto.

4.3.2. Disponibilità, qualità e capacità di rigenerazione delle risorse naturali della zona

Il sito naturale, come detto, è in sostanziale equilibrio con le opere connesse all’antropizzazione rilevata e appare non soffrire delle stesse, mostrando pertanto una immutata capacità di rigenerazione delle intrinseche risorse naturali.

4.3.3. Capacità di carico dell'ambiente naturale (zone umide, zone riparie, foci dei fiumi)

Valgono le stesse considerazioni svolte al punto precedente.

4.4. T

IPOLOGIA E CARATTERISTICHE DELL

IMPATTO POTENZIALE

4.4.1. Entità/estensione dell’impatto - area geografica e densità popolazione interessata

L’area geografica interessata dai potenziali impatti si estende per circa duecento metri tra il complesso di linee autostradali e ferroviarie a monte e la foce dell’asta torrentizia a valle. L’area individuata, per quanto di estensione estremamente limitata, è interessata da una densità di popolazione di non trascurabile numerosità, in virtù dell’abitato di Briga Marina, delle costruzioni lungo entrambi i lati delle arginature, le reti viarie afferenti e soprattutto l’improprio ma purtroppo conclamato utilizzo delle aree golenali quali sedi di transito pedonale e carrabile.

Per quanto sopra descritto, si prevedono impatti di entità estremamente contenuta ed esclusivamente in fase esecutiva delle opere, che per tipologia e materiali non rivestono particolari caratteristiche negative ai fini della valutazione della sostenibilità ambientale dell’intervento.

Di maggior interesse, di contro, appare allo scrivente la valutazione dei potenziali impatti che la eventuale mancata esecuzione delle opere in progetto comporterebbe, con particolare riguardo ai seguenti due aspetti principali:

• Impatto da inquinamento dovuto al trasporto verso la foce di materiali provenienti da un potenziale dissesto delle opere civili che insistono lungo l’asta torrentizia nel caso di un evento di piena idraulica di entità straordinaria, in assenza delle opere di presidio, riefficientamento e manutenzione straordinaria delle stesse previste in progetto;

• Impatto sulla qualità della vita che comporterebbe l’interruzione di una delle linee di

(27)

comunicazione viaria o ferroviaria che insistono presso l’area di interesse progettuale nel caso la mancata messa in sicurezza idraulica dell’asta torrentizia favorisse lo scalzamento delle opere di fondazione in presenza di piene straordinarie;

• Impatto sul rischio per la pubblica incolumità a causa dell’attuale uso a fini di transito pedonale e carrabile che viene impropriamente fatto lungo le aree golenali dell’asta torrentizia e persino per l’attraversamento in senso trasversale della stessa, sempre in presenza di eventi idrologici ed idraulici anche di entità non particolarmente straordinari.

4.4.2. Natura, intensità e complessità dell’impatto

Valgono le considerazioni svolte ai paragrafi precedenti.

4.4.3. Probabilità, frequenza e reversibilità dell’impatto

Con riferimento alle opere in progetto, trattandosi di un intervento di riefficientamento e messa in sicurezza dell’asta torrentizia con lo scopo di migliorare e prolungare la durabilità dell’attuale situazione di equilibrio idraulico rilevato, si ritiene che gli unici impatti sull’ambiente siano riconducibili alle fasi esecutive e riferibili all’inquinamento acustico ed atmosferico indotto dai mezzi d’opera, in assenza di previsione di lavorazioni o materiali intrinsecamente inquinanti. Sulla scorta di tale considerazione si ritiene che gli eventuali ridotti impatti saranno caratterizzati da bassa probabilità, ridotta frequenza e piena reversibilità.

4.4.4. Cumulo con l'impatto di altri progetti esistenti e/o approvati

Il cumulo dell’impatto delle opere in progetto con la situazione allo stato di fatto non comporta aggravio di impatti di natura ambientale in quanto si tratta sostanzialmente, come più volte ribadito, di opere di manutenzione e messa in sicurezza dell’esistente. Non risulta allo scrivente l’esistenza di previsioni progettuali di ulteriori interventi a carico delle aree di interesse progettuale.

4.4.5. Possibilità di misure di mitigazione dell’impatto

Le misure di mitigazione degli impatti possibili sono individuabili come di seguito:

• Annullamento dei movimenti terra destinati a discarica (misura già prevista in progetto) con riutilizzo dei quantitativi in scavo superficiale per la regolarizzazione del fondo alveo e delle sezioni di deflusso nell’ambito dello stesso cantiere;

• Riutilizzo nell’ambito dello stesso cantiere dei pur contenuti frammenti di cls derivanti dalla scapitozzatura delle soglie in cls esistenti per la posa della pavimentazione lavica, in qualità di inerte per l’impasto del conglomerato dei nuovi manufatti in cls previsti;

• Bagnatura delle superfici e dei cumuli nel corso dei movimenti terra allo scopo di ridurre il sollevamento di polvere e i relativi disturbi alla popolazione della zona.

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5. CONCLUSIONI

Il contesto territoriale presso tratto di interesse progettuale del torrente Briga risulta si presenta fortemente urbanizzato ed infrastrutturato per la presenza dell’abitato di Briga Marina, della autostrada A20, della linea ferroviaria e da ben due tracciati della SS114, oltre che da isolate costruzioni civili lungo entrambi i lati del tratto di asta torrentizia di interesse. Tale configurazione è nello stato in cui si presenta oggi da numerosi decenni e si mostra ormai in sostanziale equilibrio con l’ambiente naturale contiguo.

Come desumibile dalle misurazioni riportate negli elaborati di progetto, dalla semplicità delle lavorazioni previste e dalla esiguità dell’importo lavori e dei tempi di esecuzione, si tratta di un intervento di modesta entità ed estensione. Per la realizzazione delle opere previste non è previsto consumo di suolo, territorio né incisione su elementi di biodiversità presenti, in quanto la gran parte di esse costituiscono sostanzialmente una sorta di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza dell’asta torrentizia con l’adeguamento ed il riefficientamento di opere già preesistenti da numerosi decenni.

Si prevede l’azzeramento di rifiuti provenienti da scavi in quanto tutti i seppur piccoli movimenti terra previsti saranno compensati nell’ambito dello stesso cantiere con la regolarizzazione dell’alveo; con riferimento alle piccolissime quantità di conglomerato cementizio in frammenti provenienti dalla scapitozzatura delle soglie in cls esistenti per la posa della pavimentazione lavica, questi potranno essere utilizzati quale inerte per l’impasto del conglomerato dei nuovi manufatti in cls previsti.

Il disturbo ambientale verrà dunque limitato alle sole fasi di realizzazione delle opere che, in virtù della piccola estensione degli stessi, riguarderà un periodo di tempo estremamente contenuto e saranno del tutto reversibili sotto il profilo ambientale. Di contro i benefici a lungo termine, in termini di durabilità e stabilità della attuale configurazione idraulico-ambientale e di garanzia della sicurezza per le cose e le persone, conseguenti alle opere in progetto consente di affermarne l’opportunità della realizzazione.

Di seguito una sintetica tabella di valutazione degli impatti.

COMPONENTE AMBIENTALE INCIDENZA IMPATTI DURATA IMPATTI REVERSIBILITÀ IMPATTI

Atmosfera bassa bassa reversibile

Ambiente idrico bassa bassa reversibile

Suolo bassa bassa reversibile

Sottosuolo bassa bassa reversibile

Ecosistemi bassa bassa reversibile

Inquinamento sonoro bassa bassa reversibile

Paesaggio bassa bassa reversibile

Per quanto descritto ed argomentato, si ritiene che il presente progetto possa essere considerato complessivamente come un miglioramento della attuale sistemazione idraulica, con la manutenzione straordinaria, il riefficientamento e la messa in sicurezza dello stesso attraverso la realizzazione di opere che per lavorazioni e materiali non introducono elementi impattanti significativamente sull’ambiente. Si riassumono infine alcune considerazioni utili per la valutazione degli effetti sull’ambiente delle opere:

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• l’intervento è caratterizzato da modesta entità, semplicità esecutiva, ridotta durata del cantiere e aumento della durabilità dell’attuale equilibrio ambientale;

• le aree non sono classificate ricadenti entro aree SIC né ZPS;

• non si evidenziano condizioni geologiche o idrologico-idrauliche significativamente ostative;

• gli impatti sulla qualità dell’acqua e dell’aria sono di entità ridotta ed a carattere temporaneo;

• l’impatto sull’inquinamento acustico è ridotto e limitato all’esecuzione dei lavori;

• vengono introdotti indispensabili benefici in termini di sicurezza di cose e persone;

• non si alterano gli habitat, con influenza praticamente nulla sull’equilibrio preesistente;

• non vengono introdotti impatti di tipo socio-economico, se non migliorativi (riduzione dei rischi);

• la sistemazione dell’alveo migliora la qualità della vita dei residenti e non comporta sostanziali alterazioni paesaggistiche;

• Non risultano allo scrivente opere programmate nell’intorno di interesse oltre a quelle previste con il presente progetto.

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