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M m
fL£C
Xf:
MEROPE 1
DRAMMA
MUSICA PER
Da rapprefentariì
In Cremfier nell eftate
dell' Anno 1727.
Per Comandodi
Sua Altezza
EMINENTiSSIMA
Il
Signor
CARDINALE
SCHRATTENBACH
Protettore della Germania, Ve-
covod'' Ollmùz
,Duca
,Prencipe dei
ìacro
Romano
Imperio,Conte
dellaRegiaCap-
pella di
Boemia
, eConfiggeredi Statoattuale difuaMaeftàCefàreaeCattolica.StampatoinQlimùtz,
;:i
ARGOMENTO.
Olifante avendo proditòria*
mente
uccifiCresfonte
, eidi
lui figliuoli ,
fuori
cheun
pie-dolo
* chenel Dramma fi no-
mina Epitide
fott rattodalla
crudeltà deltiranno
* emandato fegretamente in Età*
Ha da Me
rapefua Madre
, emoglie già di
Cresfonte ,occupa
ilRegno di Mejje- nìa
, eprocura per
ìftabìlirne ilpojfejfo%le
nozze di Merope
, allaquale con
arte attribuifce il delitto dellamorte del ma-
rito, e de"fighi.
Si
raccoglie pofcia nelDramma
, cheEpitide
fconofciuto , efat-
to ilNome di Cleone
ritornanelfuo Re*
gno,
eda un
raccontoy eh* egliftejfofà allaMadre di avere nel fuo Camino tràDau*
li e
Deljfo ritrovato un giovane
ajfaffì-A 2
firnnato poc>an&i
> eancora femivivo a
ter-ra
,chepriadi morire gli
a<veacongegnato
una gemma
, eCinto fegni Reali da pre-
sentarea Merope
(dia
vifia de>quali poti giufiamenu
credere , ejferequegli
>flato il
fuo perduto
figlioEpiti
de*) enon potendo Cleone nelprofeguimento del
rac-conto
celarefufficientemente
leinterne Jue
agitationì)
dà
occafionea Merope dì
cre- derlo lui iftejfoP
ucci/oredel
figlio.On-
de
tenta ladi
luiMorte
,mù
allafineSco- perto
d'ejfereEpitide
riacquijìa ilRegno, Merope
è conofciutainnocente
, e Poli-fonte perde
collaCorona
la vita.In-
1
Interlocutori.
Polifonie.
Tiranno
diMeflènia,
Merope. Regina
diMeflenia vedova
di
Cresfonte.
Epitide. Figlio di
Merope
,creduto Cleoneitraniero,
mia* Principerà d'EtoIia.
Trafimede. Capo
delconfiglio.
Jnajfandro. Confidente
diPolifonie.
Licifco.
Ambafciatore
d'Etolia.
La Scena
firapprefenta in Mejjene.
A
3Mu-
Mutazioni di Scene.
Nel/'
Atto Primo.
Piazza
diMefTene con trono ed Ara
Con
laftatua
d>Erocle,e Tempio da lontano
,che
s?apre.
Stanze diPolifonte
inuna
fiia villa,NelP Atto Secondo»
Bofco.
Stanze
diMerope.
Sala Regia con trono,
Ne/I
9Atto Temo, Giardino.
Stanze
diMerope.
Salone Imperiale chiufò da cortine quali aprendoli
fivede
ilrimanen-
te*
AT-
•WIX
iXW a
ATTO PRIMO
SCENA PRIMA.
Razza
diMejfene con trono edAra
con la fiatuà cP Ercole, e tempio chiufòche fiacre*Epitide
folo.UeftaèMeflène, il Patrio ciclo è quello Dell' Infelice Epitide Cresfonte,
Mia o
Illuftregenitor,qui diedeleggi*Qui
nacquiRè,
quefta èmia
Reggia, e queftiFamofi
abitatori,Queftifertili
campi
ame
fonfèrvhO memorie
ò grandezzeMal
ricordate, emal
vantate!errante Miftro, folo, inerme , io vi rivedo; Editanti VaflalliUnfolnon
v'è , cheRè
m'onori,un
folo*Che pur mi
riconofca,un
fol,che
diaAlmeno un
piantoallamifèriamia.SivoltaallaJi
ama
d*ErcoleNume
invittoSegliumili onefti voti
D'un
tuogerme
atefongratiA4 F3
*
ATTO
Fa
eh>iovendichiildelittoDichiilPadretolfeame.
Tu
fecondailgrandifiegnoCon
laforzaecol valore.Acciò
debbailtraditoreSenza Regno
Vintoalfincadérmial pie
Nume,
&c.
Siritiraindifparte
SCENA SECONDA.
Trafìmede,e Coro dìMefeni.
Cheportanoinmanorami, eCorone diPioppo, ecingen.
doinordinanza, e trono, ejlatua
fi
propano
inattodiofferireilororami, e corone.,
Coro.
Su
suiMeflèniSofpiri , e prieghi*
Efit,
r\Uai
gente foncotefte ? econqualritoVCingonoilRegalfeggio,e'lfagroAltare?
Trafim. Sperarcigiova
Che
il cieloirato.Al finplacato Per noi fi pieghi.
Coro.
SùsùMefleni
i _ Sofpiri, eprieghi.
Epit, Signor,chealriccoamanto,alnobilvolto
Ben
moftri eccelfo grado, e corsentile.Ond'e.cheperMeiiène
Suonan
gemiti eftrida ?ond'è,che
inattoDi
PRIMO.
9Di
fòpplici,e dolenti offron coftotoQuei
verdirami , ealCieloFumo
d'incenfi, edifofpiriafcende ? Trafim.Oggi
rinatoundicivolteèVanno
Da
cheuccifo fuilnoftroBuon Rè
Cresfonte, edue
Pargoletti fuoi fighi, Epit. Ilcalòacerbo
Tuttad'orrore
empie
laGrecia, ed'iraMa
deli*Autor non
èben
certo il grido ? Trafim. AnaffandroeglifuTpit. Coftui
m*
èignoto,
Trafim. DellaRegina
Merope
era fervo*Epit.
Può
cadertaldelittoin MoglieeMadre
? Trafim. Perlacredula plebeFama
rea féne fparfè,Di
chi meglio ragiona, affaib
aflolve.Epit. Perche dalb uccifòr
non
trarne ilvero ? Trafim.L'ombre
iltolleroalguardoneallafuapena
Né
diluipiùs> intefè Epit. AltrogermoglioSopraviffe aCresfonte?
Trafim. inÈpitide vive
DegP E
raclidiilfàngue, elaSperanzaDell'afflittaMeffenia.
Epit.
Come
aluiperdonò
1*empio
omicida? <Trafim. L'eftr lungi, in Etolia Oftaggio al
Rè
Tideo
, fufuafàlvezza.Epìt. Percheal
vedovo
tronoNon
fichiamò P
Erede?A
s 2r^-14- ATTO
Trafim.
La
fua tenera etadeNefùcagione,epiùiltimor,
che
anch'eflòDi
ferro,o
divelen reftaflè uccifo.Epìt.
Ma
depubliciaffariilgrave pefòCui
s'affidò?Trafim. Divifè
Merope,
ePolifonte i noftrivoti AleinacqueilfiniftroSparfo
rumor
del parricidio : ElettoPolifonte rimafè (prode*
DegP
Eraclidi anch' egli,uom
faggio e Epìt. (Sembianza
di virtù fpeflb ha la frode)Né
fipenfò
, cheun
giornoRichiamarfi
dovea
ilRegalFiglio?Trafim. Sulcrin diPolifonte èla
Corona
Un
depofitofàgroA1P Erede
eilafèrba,Epìt.
Tanto
modellainPolifonteèFalma
? Trafim.GodeMeffeniainluiquelRèche
hapiantoEpit.
Di
chedunque
filagna ella,che51gode
? Trafim, Sentedell'altrui fattoinfé lapena.Epit. Perqual deftin?
Trafim. Diftrutti
Da
ferocecignalfonoifùoi campi,min E
ilMeflenio valorteme un
fòlmoftro? Trafim.Che può mai
controiNumi
ilvalornoftro| Piùvoltearmate fchiere
Diffipò ilfiero dente, altraiperanza
Non
ciriman
cheil Cielo.A
luiricorfòFanno
ipublicivoti.Bfc
Sinche
;...
.§*ui saprelaportadeltempio
PRIMO.
sTraftm*
Già
s'apreiltempio HRèMeflèni,iiRè
All'Armi pronti, all'
Armi Vi
tengaAmore,
etè.Trafimede
va
incontroaPolìfontetyìt. Nella gran turbaio
mi nafcondo
: intantoPenfoagran
cofe, e generofo, e forte Epitide,eccoilgiorno,òRegno,ò
Morte!SCENA TERZA.
Poli
fonte eTrafìmede
IJeendodaltempio confeguitojìpitide in dìfpmte^olu fonte
vk
afedere neltrono*?of
Stanco
,Popoli, èilCielo Delle lagrime noftreSe
vittime ei gradì, lietine
diedeLa vampa
ifegni, efauftiL^efanimate vHcere gli aufpici
Che
più ? placato ilNume
Chiaroparlò,
Tu
delvolerCelefte.Leggi qui, Trafimede > ilgran refcritto Edintantorefpiri
Dal
paflatofpaventoilRegno
afflitto*Forgelarispojadelf oracolo
£
Trajtmedelegge,Vrapm.
HàMeffenedue
moftri, oggiambo
eftintiCadranno, un
per virtude,un
perfurore Reftino pofcia in fagronodo
auvintiL'Iiiultrekhiava,
e
1 pio liberatore,M
Udifte ? orchinell'Alma
Nei
4 ATTO
Nudrefpirtiguerrieri, e chi nelbraccio
Tiene
valor, vada , combatta, evincaLa
fùa virtù rinforziCon
lavoce
delNume
, e col ficuro Piacerd'unpremio
illuftreChe
, fépurtraMefieni ;Non
v è corefi forte, alma fiardita,V èP
olifonte, egliefporràper voiSileva inpiedi
Non Rè
,ma
cittadino, efangue, evita.Scende daltrono, Epitide S'avanza.
Epìu Nella fua vita efpor
non
dee chi regnaLa
falvezzacomun
: L* orrideBelve Affrontianima
forteNon
RegalBraccio,e(èa MeflèniaardireManca,
e virtude, ioSireGiovane,
qualmi
vedi, inerme, e foloTanto
ofàrpoflò.Imponi
Che
iolàfiatratto,ove
fi pafee il fieroCignaldimilleftraggi,
L'abbatterò
non primo Trofeo
dellamia
deftra,E
fécadrò, MeflèniaMi
darà lode, efia,Ch'elladipochifiori
\
A me
fparga latomba
, e Y oflaonori
VolK
Giovane
,molto
ateMeflènia deve Nulla tualei:ftranieroa'ipanni,al volto,Al
favellartufèmbri.wh
Io grecofono
Né
PRIMO.
7Ne
perlievecagionquitradìil piede Piùdirnon
pofio* AH'ora,Che
dalcimento
iovincitor ritorni Saprai qualfia,perchene
venga,e d'onde.Voi Cuftodi, olà, fifeorti
Quefto
Prodein Itome. Ivi, fé alvanto
Rifponde Y opra, etuo il trionfo,etuo
Il
premio ne
farà.Epité
Premio non
cerco,Cerco un popolo
fàlvo , emeco
portoLe fperanzedun Regno.
Trafitti.
Un
dì talviddeForfèlaGrecia ilgiovanetto Alcide.
jpft. Air opredel
mio Brando
Terrordimoftri, e belve RifiioneranlefelveIl
monte,
il piano.E
nellaReggia ancorDe
barbari a terrorLa
forza fi vedrà de lamia mano.
AW
opre&C.
Parteconguardie.
SCENA QJIARTA.
Polifonìee
Trafimede.
|f
A "\/Er n
°i> fenon m' inganno v Parmi
venir Licifco.
\rajìm< E'd'effo
appunto
Nutti 1
/
AITO
Nunzio
delRè Tideo
più volte ilviddeLa
noftraReggia.foU Ioquii'attendo, intanto
A
laReginami
precedi5 edilleChe
ildìprefittoè giunto (anniDi
noftreNozze.
Ellaalmio Amor
diecDi
fòfferenza impotè,La
compiaqui,efofferfi, oggipufcompiiLa
dura legge. All'Imeneo
promefiòOggi
ellaaccenda le giurate facci.Trafim.
Obbedirò
(pena mio
cuore, etaci)SCENA QJIINTA.
Polifonie, e
Lkìfco*
Confeguitùet Etoli. ,
U$U* ti
è, Polifonte, al cui voler fòvratiò" Di
Meflenia obbedifeeil nobilRegnc
Il
Rè Tideo
,che
gloriofòImpera
Su
l'Etolia poffente (EcceM
5 invia fuo Nunzio*Eccola
carta, ec;Latefleraolpitale, e'1
noto
fegno.VrefentaaPoli/ontele lettevi credenziali*
Églifiduo! che controil dritto, tipatti
Di
fcambievoìepaceTu
rapir gli abbia fatto Argia fila figlia*O
glifirenda ArgiaO
copriràde la Mefleniaicampi
£)'armati, e
darmi
, epagheranlapéna
D'ut
PRIMO.
pD
9un
atto ingiufto i Popoli innocenti*Tanto
efponeilmio Rè
:qual più ti piace SciegliAmico,ò nemico,ò
guerra>ò pace»Vendicarfipotea
Conia
forza laforzaDa V
EtolicoRè
perchefiniega Epitideal fùoRegno
?Eglicel renda, enoi
daremo
Argia.Non
è piùin fuopoter ciòche
gli chiedi;Vani
pretefti. IlRè Tideo
fé penfàO
farciinganno,ò
intimorirci, eglierra»Scelga qual più gl'aggrada,òpace
ò
guerraCome oh DEI
J quinon
giunfeL
Jinfaufto avifò ? ecome
?Ciò che
atuttalaGreciaègiàpàlefè InMefieniafitace?E che?
La morte
Dell' InfeliceEpitide*
Che
narri ?Morto
?ma dove
?ecome?
NellaFocide
appunto
Colà dove
ilfentiero indue
divifò ParteaDauliconduce
, eparteaDelfo(Con
fiorditamenzogna
Sigiovia Epitide,eal
mio
fignorfiferva)Cieli ?
Avete
fulmini ? voleteAltropianto,altrofàngue?Eccoviil
mio OftirpedegF
Eraclidi infelice!Mifero
Regno
!prencesfortunato1(Ma,
féEpitide èmorto
, iofon beato),
io
ATTO
Lh*
Giufto Dolor*Poi*
Va
meflaggier, ritorna,Torna
altuoRè
,che
troppo (vifò,Giunge
acerbo almio
corV
infaufto au«ÌM+ Ma
d' Argia!che
riflolvi ?Toh
Non
afcolto ,che
furori,Nonrifpondo, che
vendette(fingodolore,e sdegno,elietofono]
Al
tradito, all'innocente, Agl'infamitraditori,
Cruda
ftraggeun Rè
promette,(Oggificuroè
ilRegno,
efermo
iltrono)
Non
afioltoMc.SCENA SESTA.
Licifcofolo.
NOnfilafcifèdur
candidafedeDa un
dolormenzognero almen
fòfpetto,Merope
, PolifonteTutto
fitema,
almio
Signor ritorno Epitidefi celi, egiungaalTrono.
Da
riaprocellaLa
navicella Spinta,e pcrcoffa Si frangerà.Così
con
l'opraDi
falfoinganno L'empio
TirannoS'abbatterà.
Da
ria &c.SCE.
PRIMO. n
SCENA SETTIMA.
Merope
fola.CCco
purgiunto il giornoW Che
dirpofs'io dimia fciaguraeftremaEra
poco,
òfortunaavermitolto[1
Regno non
dirò,ma
fpofò, e figli:Era
poco
inEfigliorenermi
ilcaro Epitide, in cuifolo Donfolarmipoteffi : eraanche poco
PubblicarmiaMeflene
dogliainiqua,
empia Madre;
DiPolifontealletto
^uoi,
ch
9iopaflì,elconfènta?ildecim anno
3iuratoalle
mie nozze
oggi ficompie
3
giorno,ò
legge!ò giuramento!ò
nozze*3
Polifonte!ò
troppoauverfiDEI
!3
troppoacerbi mali!£he
perdirvifpietati, iodirò miei*Vedraflìnelfuo nido
La
calta tortorellaAmar
quelfèrpe infidoChegiàPavelenò;
Ma ch
2iopromettaAmor
Al
mio Tiranno nò Non
fivedrà.TaPor
moftrar potràLo
sdegnofiio placato AluichedifpietatoIfiglialeirapì.
B Mà^
U A TTO
Ma
pacedalmio
corL* empio,
chemi
tradìMai non
arvàVedrajfu&C<
SCENA OTTAVA. I
Merope
, eTrafìmede.
fraf.r^On
qualfenfo, ò ReginaV^ Di comando
fataiNunzio
a te vengaLo
sailCiel,lo saVAlma
(e1>Amor
k°lvede) Mer*E Nunzio
di fponfali, edigrandezzeVienifimetto?
Eh
5 più ferenoin voltoDimmi
Regina5 e ipofà,Precedimipiùlieto
Al
foglioantico, alenovelle tede,Già leattendelaGrecia,
un Rè
le chiede*Traf.
Le
chiedeun
Rè,ma
priadate promeffe Volutenon
dirò cheben
piùvolteLeffine tuoi
begP
occhiContro
di Polifonte odio, e difprezzo*Mr.EqueftiòDEI,a
latomba
Mifàràfcorta,iofpoferò sl
Tiranno
Perpoi Alenarloin altofonno
oppreflò, Indi colferro ifteflbFumante
ancordePodiofò
fangueSu
levedove piume
iocadrò efangue.Tra/:Regina, era
mia
pena, epena
atroceIlpenfartialtruifpofà :
Màfèall°a{prafciagura altro rimedio
Non
tiriman
,che
morte*Vat>
PRIMO. U
Vattene; Polifonte
T'accolga fortunato, efeco regna.
Mer.
Regnar con
Polifonte ? eTrafìrnedeMi
configlia cofi ? quefta èlafedeTante
volte giurata?75^
Ahi, chedirpollò ?Mer.Se
mi
haipietà , félamemoria
IlluftreDel buon Rè
noftrouccifoancortDè caraSu
l2orme
d°AnaflandroVanne
, tutto ricerca, e quel infame Sorretti, s3incateni, e ame
fi guidi.Queft'èil
mio
fol rimedio , ate lo chiedoVanne,
tua gloria fiaE
lamia
vita , eP innocenza mia*Trafi
Ciò
chepotràZelo d2
Amor,
efé,Tutto
faràL°almafedelpertè.
Servoa
un
piacerChe
legge èdelmio
cor, ServoaldoverChe
(proneèdelmio
pie.Ciocche.
&c.
SCENA NONA.
Merope, & Argia.
Mer*Voi,chefapete,oDei,la
mia
innocenza Reggeteipaffifuoi.Arg>
Non
piùfola,ò Regina
Andraicoftretta allegiuratenozze,
B
2 GliM ATTO
Gli
Dei
dellaMeflenia Voglionle mie»Mer.
Qual
fia lo fpofo?-^.
Al prodeUccifordel
Rio
moftro11
Decreto
delCielmi
vuol confòrte.Mer. Fauftofarà, ciòche
comanda
ilNume*
0rg. Il
Nume ò mal
s9intende
O
ubbiditomal
fia.Né
conforted
3ArgiaAltri farà, ch'Epitide,
né punto
A me
cailaMeflenia ,onde
ilmio Amore
Sacrificar le
debba
, eilmio
ripofò.SCENA D ECIMA.
Poli/onte, edetti.
T^Ato
dalCiel ricufèrailofpofò? (de*-^Il
mio
fpofoè giàfcielto,amor ciapplau-II genitorF
approva
( eArgialobrama)
VoL
Ma
teicontrafta il fato:drg+
E
chi b intende?ìoL Chiaro ei parlò.
drgm
L° umano
intendimentoDove
il Cielparli, ètenebrofò, è cieco.mi. Più cieco
egP
èdove
ì apanniAmore.
Mer. a Po/ifipes1carofiglio ella
ha
piagatoilcore.drg. a
Mer
fiEpitide,atefiglioaPolifa te(òvranoE
laface,onde auvampo Non
v9èRè
,non
v° èNume*
Sopra
lalibertàdel volermio»Dillo VoL
Arg
PRIMO'
is DilloAmor
> dillo orgoglio,Sono
Argia, fonRegina,amo
chi voglio.Ardervoglioa quella face
Che mi
ftrugge, echemi
piace,E
amia
gutìoe amio
talentoAmarpoflò
edifàmar.Su
quellibero volereChe
nelalme
ilCieloimprime,Ildeftin
non ha
potereChe
lo sforzianon
amar./Irder.
&C.
SCENA UNDECIMA,
Merope*
ePoli/onte.Poi
"TVEpitide
ildeftinda noi fi taccia*-*
(L'abbiaMerope
altronde) Reginadeltuo coreRaggion
tichiedo : eiper ragioneèmio*Mer, Polifonte, atuo
merto
Tu
aferiviun
lungo, e foffèrenteAmor,
Talnoicredoio, chipuòfoffrirdue
luftrr,Che un
lontanoImeneo
giunga, e maturi*O
nulla ilbrama
, o poco*Poi
Tutto può
tolerarcorcheben ama*
Mer*
E
fében ama
iltuo5due
luftri ancora Soffrad
5indugio, epoi(aròtuaipofà.hi Nò
: giàfoncorfi i due:11giuramento è dato
Né
piùnegar, nédifferirpiùliceA
tèper effergiufta, ame
felice*B
3 Merxó
a r ro
Mer.Polifonte, ti parli
Meropepiù
fincera.T
Qodio ,quanto
odiarpuoffiUn
carnefice,unmoftro, un
parricida.Voh
Merope
odiarmitanto!E
inche t'offefi?Mer. Inche
mi
chiedi ? il dica11rimorfòaltuo core :
E
fépurgiuntofei de le tue colpeA non
fentir rimorfoEmpio,
tei dica il fàngueDe'
miei figlifuenatiDel mio
fpofo tradito*Poi. Sì, tradito ,e da chi ?già
mi
arroflìfco Rinfacciartiuna
colpa,Che
d* opprobriofatai fparge il tuoNome Ma
ilperfidoAnaffandro , eratuofervo.Mer. Dillo Miniftro infame
De
?tuoiconfigli, ediquel cieco orgoglio Chetifpinfeafalirfulnon
tuo foglio.M T>
intendo pur, t'intendo :Polifonte qui
Regna
, epercheRegna
Con
odio,econ
furorMerope
il fugge.Nò
,nò
: del'odiotuo, fienla granpena
Gli fponiali giurati.
Mer.
O
giuramento !ò Merope
infelice!Orsù
, verrò Tiranno,Ma,
{entiqual verrò : (ènti qual deviAttendermi
confòrte.Voi tremende
d'abifloImplacabilifurie, e tufunefta
San
PRIMO.
irSanguinofàdifcordia
Odio
,Morte,
terror 5tuttiv9invoco
Pronubiallemie
nozze.Ardan
per voiStiletto
profanatoLe
facrileghefaci.E
voidifiori inveceSpargetelo di fèrpi, e di cerafte,
Sinché pallidoefangue etronco bufto
Quel Tiranno
crudel perme
fi (cernaDormir
P ultimofonno
innotte eterna*D'ira> edi ferro armata
Nemica
, e difpietataAl Regio talamo Tifèguirò.
L*odio, forror, lo fcempio
Saranno
iprimi vezziCon
cuiP
iniquoedempio Mio
fpofo incontrerò*D'ira 8cc.
SCENA DUODECIMA,
Polifonte,
poi Anajjandro.
Poi.
T
Afciatemi ò cuftodi, leguardiepartono, --'Perdaffiogni mifuraCon
chiperde ognilegge, efiprevengaUn
infànofuror,V
ufcioè già chiufo. chiudeP
ufcioOra ben
t'avedraifemina ingrataQuanto
pofiaun*ofìefaincor RealeAnaflàndro* Aprealtraportafegretaì
B 4
Anast ìif
ATT O
AnasXjz
voce
delmio
Signor quigiungeA
ferirmi 1}udito.A
qualaltotuocenno
ubidir deggio?Tutto mi
fiamen
graveDi
queft' ozioprofondo
, in cui fèpolto Tràrimorfo, eterrorpeno,
e fofpiro.Poi
Ecco
iltempo onde
puoiGoder
dell'opretueBaftachemv^aflenta,
echetu dia Fedeleamico,
ilcompimento
a P opra, /foar.Eccomi : vuoich'io torniNella Reggiad' Etolia , ecolàfueni
Anche
in braccio aTideo
il
mal
guardato Epitide ? fon pronto.Poi
Morì
già1'infelice^ftnzanoftraColpa
morì. Ciò che altuoZeloiochiedoE
piùfacileimprefa. Efci inItome,Soffri, chetracatene
Ti
riveggaMeflenia.De
lamorte
defigli, edelMaritoAccula
laRegina, eattendipoi Dallamano
Realdi PolifonteE
grandezze, e tefori, ancor deltronoVienia partefévuoi, tutto ètuo dono.
jfnaslA Reginaaccufar?
Poi Sìqual rimorfò ?
rfnas.QxidUo
che
piùriflènte un'alma
ingrata.xPoi In
Merop
eriguardaLa nemica comun.
/fcw.Ravifò in efla
Anco
lamia
Regina.Po/.
PRIMO.
ipPoh Sen*hai pietà, lanoftra
morte
è certa.JfiMj.MioRè,
non
più : fi fervaAllanoftra falvezza, eallatuafòrte*
Merope
accufèrò.Poi.
Caro
AnaflandroDellagrandezza
mia
fido fòftegnoPerte dirpollò, è
mio
lofcetro, e'1Regno.
In quello ampleflò Ioti
contegno Tutto
ilmio
cor3Tutto me
ftefiòPrenditiin
pegno D'un
grandeAmor.
Inquejlo*
&C.
SCENA DECIMA TERZA,
Jnaflandrofolo.
NOn
ficerchi Anaflandro altro configlioIn
un
pelagofiamo,onde
n' èforza Ufcirne,ò
naufragar. Fatta èla colpa Neceffitàpernoi.Nei
primi ecceffiAnche gP
ultimiafarliabbiam
comeffi.Partitedal
mio
fenreliquieeftreme aD
*onore
e$
innocenza, e di pietà.Non
fiturba,non geme, non teme
Chi
delfallorimorfonon
ha.Partite.
&<
Fine deir Atto Primo.
B
%AT\
•MIX 20 X«*
"13
ATTO SECONDO
Epitt
SCENA PRIMA.
Epitide preceduto dafejio/òfeguito di Meffini^ Folifbn- tè> e Merope.
Piagge
amiche
fortunateFefteggiate, il moftro èuccifb.
E con onde
almar
turbatePiù
non
corrailbelpamifòPiagge.&C.
Voi. Lafcia 5 chealfèno, ogenerofò,
o prode Del
MeffenicoRegno
Liberator perche
V
arretri?Epit.
Auvezze
Con
lefierealottarBracciafèlvaggeRicufànoPonordi Reggio
ampleflo.Mer*(
Oh Dei
!qual3(efafcoito, equal fé91
miro
Mi
fi dellane b Alma
inufitatoNon
intefòtumulto?)
W*
LiberoèilRegno,
ogn'Alma
efùlta, efòlaNelpublicopiacer
Merope
èmetta ?Epìt.
Che
?La
Regina,oh Dei
;Merope
èqueftapr. Merope
fi:non
la Regina :un'ombra
ÌSondi
quella3che
fui.EfU.
SECONDO.
**Epit.
Concedi ò Donna
eccelfa(
Ah
quali diffiMadre)
Ch'io bacci umillanobil deftra.
Mer.
(O
bacio ,Onde
inlènom'è
corfo e gelo, e foco)Poi.
Come
? di PolifonteFuggirle
amiche
Braccia, eimprimer poiSu
colpevoleman,
bacio divoto?Epit.Giuraidi farlo, edor
n
aadempio
il voto*Poi. Percheilgiurafti ? achi?
Mer. Straniero, Addio.
(Crefceinmirarloil
turbamento mio)
Epit.Trattenendola. Ciò,ch'efporrò, Regina,
La
tua richiede 5 elaReal prefenza.M^(OhCielMamia)
parla, chifei?che
rechi?Epit.Etoloiofon :
Né
CalidoniBofchi DelafaggiaEricleanacquiad Olenò,Il
mio Nome
èCleon*Mr.DEtolia
Vieni?Epit.
Vengo
diDelfo, ivi deliomi
traflcDi
faperlamia
forte.Ove
fiparteLa
viatraDelfo, e DauliTrovainobil
garzon
giacer trafitto.Poi.
Che
?trafittoun
garzontra Dauli,eDelfoQuant*
ha ?Epit.Sei volte, elèi rinato è il giorno.
Poi. Eftinto
Ilferito giaccea? Epit.
Tanto
di vitaSpiravaancor,
che
potè dirmi:Amico,
Moro
: di mafiiadietì ,Tur
m ATTO
Turba
feroce, alerapine intenta,M'
aflaffinò:nelfiordegl'anniiomoro
•Mer.Mifetol
Epit.
DiMeflene
Ne
laReggia,fòggiunfe,a Polifonte,Ed
aMerope
recaQueft'aureo cinto, e quella
gemma
illuftreMie
fpoglie, emio
retaggio.Bacia per
me
diMerope
la delira,La
delirafi , che forfèMi
chiuderebbeinmettoufficio, epioLe
graviluci. Egli, inciòdir lamano
Ch'ioItelaa vea, ftrinfiealafua, poitacque Gittò
un
folpiro,abbafTòilumi,e giacque*Mer*
Qual
funefta caliginem
5ingombra?
Qual
freddo orrorm'empie
levene, eVoffa?Sentì V
Alma
prefagaL'infauftoannunzio*
Oh
defòlatoRegno
JOh
IconlolataMadre
!Epitide, il
mio Amore,
ilmio
conforto,L'
unico figlio, ilcarofiglioèmorto.VùL
Tace né
gravimaliun
gran dolore (Sappi occultarVinternagioia,ò
core) Mer.Ah
chepiù tardi ? il cintoDov'
è?dov'èlagemma
, anticodono D'
Infelice Regina.Epit.
E
quello, e queftaEccoti, Regal
donna
( al(ùotormento
I
Del mio
ingannocrudelqualimi pento
) Mer* SpogliedelfigliouccifoDel mio
miferoAmor memorie
infaufteDeflc
SECONDO.
23 DefTepurtroppo fieteBen
virauvifo.Or
chepiù cerco? vieni PerqueftiultimibaciPerquelliamari pianti,
Vienifui labro ,
ò
cor, vienifiliciglio;E morto
ilcaro Figlio!É&
4( Refiftoappena
)V.
Al gridoTutto
rifpondeilcalòacerbo, e fiero*Ma
diMerope
il pianto èMenzognero*
\fer.Quietatevi,
ò
fingultu Ornail3 oggettoSicerchiallavendetta, e fi rifiiegli
Qual
dall'onda
bardor,Piradalpianto.Dimmi, òdeon,
fologiaceal'eftinto?Kr/«
Senza compagno
alfianco*Mer.
Turba
di MafiiadieriNon
l'affali?Epit.Spoglielitolfèevita.
Mer.
Di
moltepiagheò
d'una
fòla? HflUII fangueDapiùvenegl'ufcia*
Mer.L'ora.
Epit>
Non molto
Doppo
ilmeriggio.Mer.E
come
Semivivo
reftò ?come
il furoreNon
finì diAlenarlo?Epit.Forfè eftinto ilcredè*
Mfr.Nò
traditoreDì, chetu
P
ucciderti.Ufi*.Io Regina, io
V
uccifi?24
jiir o
Mer.
Tu
infame.Erano
fpoglieSivili, equello cinto3 equefta
gemma Non
lecuròlapredatrice turba?Nelchiarodìquel
non
li vidde al fianco?Né
quella aldito ?Ah
barbaro fellone1Tu>turaflaffinafti,
Scufàj fé puoi , latuaperfidia. Il core
Me
hdiffealprimo
fguardo,orme
1conferma
Quel
mentir, quel tremar, queltuo pallore»Epit.Secolpevole io Ila
Mer.Sei traditore.
Col mio
figlio fùenturatoTu
diMadre ò
federatoIlbel
nome
ame
toglieftiE
fècolamia
paceEd
ilmio
bene.Ma
diMadre
inqueftocoreReda
il duol, redal*amore
Perfar lemie
vendetteE
letue pene*Colmio. &c.
SCENA SECONDA.
Volt}
onte
,edEpitide.
Poi.
TT\IMerope da
X ire^La
tuavittoria,e'1mio
potert' èfeudo.Ella
madrigna
aiviviMadre
parervuola*3fuoifiglieftinti,
S
>eftintilibramò
3 perchelipiange?JH Tutto
èMenzogna
:ò
nullacofta,ò poco
ad
SECONDO.
*sAcPocchio
feminilpianto bugiardo.Pace ad
ombra ReaL Giorno
Glieto In cuipertuo valorfàlvaè Meffene Fefteggiituoifponfàli.fyit.
Imiei?
§/*
Di quanto
oprarti, altaMercede
Avrainel3Amorofà
Regal Vergine illuftre,
Scieltada
Numi
atecompagna,
efpofa:Si, de T Etolio
Rè
lafigliaArgia»Sevagafia
Se fia vezzofa
La
dolce fpofà CheilCieltidie, Seame
noicrediTu
lo vedrai.In quel bel vifò Stail
vezzo
e9 1rifòE
rilucentiPiù che
due
ftelleSono
ifuoi Rai.Sevaga,
&C,
SCENA TERZA.
Epitidefolo.
A me Nozze?
ame
fpofà? e fpofà Argia?Ella
appunto
èP
oggettoDel mio Amor
; PolifonteDeP
odiomio
:Ma
dellaMadre, oh Dei!
11
Duolo
èmio
ipavento.Me
*6
a rro
Merope,
Polifonte, Argia, Meffene, Gloria,Regno,
vendetta,odio,edamore*Tutti voifieteoggetti
Difpavento, ed'invitoai penfiermiei,
Ildibattuto corqua, eia fi volve
Qual
daturbine(pinta, arena, e polve.Nave
altera,cheinmezzo
all'onde Neil' orrordinotteofcuraAggitatadadue
ventiFerma
ftàChe non
saQual
dilorlafpingealporto.Così1*
alma
cheficonfonde
Frapiù ftimoli poffenti Pelilafra fé qualèQuel
chegiovaalfilo conforto*Nave &C
SCENA QUARTA.
Stanze di
Merope
, eTrajtmede.
Mer.
T"\Unque
Anaflàndro è in tuopotere?Z^/T-L'Avinto
EMtraditor, fraceppi, alta Regina*
Mer.Giufti
Dei
! purvifece Pietàlamia innocenza Ametofto
il fellon.2n*/?Non
lungiattendelapena
fua Mer.Qual
r hai fòrprefò?edove
?TrafDost
piùfoltoilBofco
Ri
SECO N D
O. 27 Ricufàilgiorno* Eglifuggirvolea.Ma
damieipronti arcieriCinto
temè
laminacciatamorte.Mer,Giàvieneiltraditor nel fofco volto
Di
perfidia, etimorfpiega 1*infègne,SCENA QUINTA.
Anajjandro.
Incatenatofrkguardìe, e detti*
Inaf.TH'Oi
mi
tradite, inique(Ielle indegne*Wer.
* Qual
colpahan
dituapena
GF
altriinnocenti ? altuofallir ladevi.inaf.k
me
ladebbo
è vero :Iogiàfènto
V
orror,veggoi Miniftri,S
3arruotanolefcuri, ardonle fiamme*\ler.
Ma fiamme
, (curi, eorribilitormentiDegne pene non
fiandel tuo delitto.Ina/Nè
egualialmio
ximorfò. Errai, Regina.\ter.
E
reodelmio
dolorePerchefarti, perche? de mieicuftodi
Era Duce
Anaffandro.4na/?Et2L
tuo
fervo.rraf.
Da
leibeneficato...
4nafìEtrapiùcari.
Wer.
E
tù ingrato^/Sacrilego.
Wer.
Tra V ombre
TraffigeftiilmioRè.
tf»^Cre$fonteuccifi.
C
CMer*28
ATTO
Mer.
Nèfazio
d'unamorte,
ed'una
colpa Suenaftiifiglimiei.AnafiCo$\a innocente!
Tra/. Confeflailfallo.
A
Merope^fMer. Iltraditor
non
mente*A
Trafimvde%Traf.Ordìl chitalfierezza Ti configliò?
Am/Mo\to
adir retta, emolto
Rettaafàper.
Di
publico delitto Publico
fiailgiudizio.A
laMeflèniaIo
ne debbo
raggion.%£er>
VaTrafimede,
Tofto raduna
epopoli eguerrieri,£
nellaRocca
EccellaCoftui
ben
cuftodifci :onde
einon
fugaLa
fùacondegna
capital fentenza»Spavento
della colpaE Trofeo
diverrà delP Innocenza.Tra/*
Vanne
, efinche d
5 Aftreafovrailtuocapo Cada
lapena
eftremaDelcaftigo all° orror, perfido, trema*
Atta/* Perfido èvercadrò
Ma
nelmio
fierdeftinNon
cadròfolo.Nel mio
cadertrarròQualche
piaceralfinDa P
altrui duolo.Perfido,8CC.
SCE-
SECONDO.
29SCENA SESTA.
Merope>
eTrafìmede.
Tra/.
OEguitelo
>ò
mieifidi : ilfuocaftigo^ Ad
affretario parto:Solo, pria di partir
Mer> Parla Trafim. concedi
Che
sultimido labro eleaun
fofpiro»Etidicaper me
. >Mer. Sieguij
ma
primaRifletti, ò Trafimede,
Che
aMerope
tu parliVedova
diCresfonte, e tua Regina.ma/;
Ahimè
!Mer.Percheamutir? Tra/:
Bada
CosìQuel
fofpiro»che
miufclReo, mi
fa Partirdate.Al
tuocoreegli diràCiò
chetaceilmio
rifpetto Serva, epeniilchiufòaffettoE
ibiparli lamia
fé.JBaJiaScc.
SCENA SETTIMA.
Meropefola.
TRafimede
t° intendoMa
troppodelfuoduol piena è quell'almaC
2 Per& ATTO
Perchealtuo
donar
poflaun
folpenderò,Un empio
è giànelacci, ea te lo deggio,Cadrà
néfuoiV
ufurpator Tiranno:ReftaCleon, queftavittima ancora
Appaghi
ivotimiei, e poi fimora*In
mar
Coli vaftoTra
venti fi fieriSidubii penfieri
Ondeggia
quell'almaE Calma non
(pero, eportonon
ho.Son
crude lepene Son
fieriitormentiE
fènza vendettaMi
fènto morireE un
tanto martire(offrirpiùnon
so,LiMar.&C.
SCENA OTTAVA.
Sala Regia con trono
efedili.Argia
fola.r\Unque
Epitide vive L^ColNomediCleon!
ì Vincitori!onora, efiamio fpofò!
Ipur è vero
-icifcoameneconfidòr
arcanotoma
del fuo partir.)h
prigioniafoave >j^ercuiqui
godo
tortefibeila,
!