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RELAZIONE IDROLOGICA

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(1)
(2)

RELAZIONE IDROLOGICA

Sommario ... 1

 

1.

 

PREMESSA ... 2

 

2.

 

CARATTERISTICHE PLUVIOMETRICHE ... 2

 

3.

 

DETERMINAZIONE DI µ E K

T

... 3

 

3.1.

 

COEFFICIENTE DI CRESCITA K

T

... 3

 

3.2.

 

VALUTAZIONE DEL PARAMETRO  (

hd

) ... 4

 

4.

 

DETERMINAZIONE DELLE CURVE DI PROBABILITA’ PLUVIOMETRICHE ... 5

 

5.

 

INDIVIDUAZIONE DEL BACINO IDROGRAFICO ... Errore. Il segnalibro non è

definito. 

(3)

1. PREMESSA

La presente relazione ha lo scopo di individuare delle caratteristiche pluviometriche delle aree in cui ricadono gli interventi di progetto al fine di calcolare le relative portate, necessarie per i calcoli idraulici.

2. CARATTERISTICHEPLUVIOMETRICHE

Le aree oggetto dell’intervento sono interessate, da eventi meteorici che, seppure di durata non elevata, risultano molto intensi e danno luogo a notevoli problemi di drenaggio superficiale che sono causa di notevoli disagi per la popolazione. Per il calcolo delle portate, è necessario conoscere le caratteristiche pluviometriche delle aree sottoposte al risanamento idrogeologico. In mancanza di dati è possibile tenere conto dei risultati desumibili nel Rapporto VAPI della regione Campania in modo tale da ottenere le cosiddette curve di probabilità pluviometriche.

Queste curve rappresentano l’espressione grafica della legge

hd,Thd,T

d,T

con cui il massimo annuale

hd

dell’altezza di pioggia che può affluire al suolo in un intervallo di tempo di durata d varia con la durata e il periodo di ritorno T, dove per periodo di ritorno è da intendersi il numero medio di anni che bisogna attendere prima che il valore

hd

assunto a base dei calcoli di dimensionamento/verifica venga superato. È possibile dimostrare che, indipendentemente dal tipo di modello probabilistico adottato, il valore

hd,Thd,T

d,T

 può essere stimato, per ciascuna durata d, attraverso un’espressione del tipo:

 

d T T

d h K

h ,

(1)

nella quale   

hd

rappresenta un parametro centrale della distribuzione di

probabilità delle h

d

(ad esempio, la media o il valore modale), dipendente solo dalla

durata d, mentre il fattore K

T

, definito come coefficiente di crescita col periodo di

ritorno T, viene a dipendere, oltre che da T, dallo specifico modello probabilistico

utilizzato e dallo specifico parametro centrale preso a riferimento.

(4)

3. DETERMINAZIONEDI

µ

EKT

In generale, come si è già accennato in precedenza, la forma del legame

 

T

K

KT

T

(2)

dipende, per una data regione omogenea rispetto ai massimi annuali dell’altezza di pioggia, solo dal particolare modello probabilistico adottato e dallo specifico parametro  preso a riferimento. In particolare, mentre per ogni T il valore di K

Q T

risulta praticamente costante, dal punto di vista statistico, su zone molto ampie del territorio (dell'ordine anche delle migliaia di Km

2

), il valore di   

hd

varia fortemente da zona a zona, per cause di natura climatica e, soprattutto, per effetto dell'orografia regionale. Di conseguenza, mentre la valutazione di K

T

può essere di norma effettuata solo in base ad un'analisi regionale, condotta su due distinti livelli (I e II Livello di analisi regionale), la valutazione del parametro  (

hd

) va effettuata, tenendo conto dei risultati desumibili nel Rapporto VAPI Campania.

3.1. COEFFICIENTEDICRESCITAKT

La stima delle massime altezze di pioggia di assegnata durata corrispondenti ad assegnati valori del periodo di ritorno T può essere effettuata con il modello modello

T.C.E.V. (Two-Components Extreme Value).

Il modello T.C.E.V. costituisce, di fatto, una generalizzazione del modello di Gumbel. Esso risulta, infatti, costituito dal prodotto di due leggi di Gumbel, la prima delle quali destinata ad interpretare e descrivere, in chiave probabilistica, i massimi ordinari (vale a dire: tecnicamente possibili allorquando valutati alla luce di un normale modello di Gumbel) e, la seconda, quelli straordinari (aventi, secondo il classico modello di Gumbel., una probabilità di superamento inferiore del 5% e, quindi, talmente scarsa dal punto di vista tecnico da potersi ritenere eccezionali).

In base a tale modello, la massima altezza di pioggia corrispondente ad un

assegnato valore del periodo di ritorno T può trarsi dall'espressione:

(5)



 

  

1 * *

1

*

exp 1

1

1

T T

K

K e

e

T

(3)

nella quale

) (

,

d T d

T h

K h

  (4)

è il fattore di crescita col periodo di ritorno T, definito come il rapporto tra la massima altezza di pioggia h

d,T

corrispondente all'assegnato periodo di ritorno T e la media  (

hd

) della distribuzione di probabilità della variabile h

d

.

Dal punto di vista pratico risulta più utile la Tabella I in cui è stato ricavato il coefficiente di crescita in funzione di un assegnato periodo di ritorno utilizzando la formula (3).

Tabella I: Coefficienti di crescita KT per differenti valori del periodo di ritorno T

T (anni)

2 5 10 20 25 40 50 100 200 500

KT 0.93 1.22 1.43 1.65 1.73 1.90 2.03 2.26 2.55 2.95

3.2. VALUTAZIONEDELPARAMETRO

 (

hd

)

Per la stima del parametro  (

hd

) , che definisce appunto la variazione della media del massimo annuale dell’altezza di pioggia con la durata d, il Rapporto VAPI Campania fa sostanzialmente riferimento a leggi a quattro parametri del tipo:

z D C c d

d d

d h I

 

) 1 (

) ) (

(

0

 (5)

in cui  (

I0

) rappresenta il limite dell’intensità di pioggia per d che tende a zero.

Nel Rapporto VAPI Campania i parametri della suddetta legge sono stati determinati, per sei aree ritenute omogenee dal punto di vista pluviometrico (tabella 2), attraverso una procedura di stima regionale utilizzando i dati di 44 stazioni pluviografiche con più di 10 anni di osservazioni, ed in particolare:

 i massimi annuali delle altezze di pioggia in intervalli di 1, 3, 6, 12 e 24 ore;

(6)

 le altezze di pioggia relative ad eventi di notevole intensità e breve durata, che il S.I.M.I. non certifica come massimi annuali.

Area Omogenea

n.

stazioni

) (

I0

(mm/ora)

d

c

(ore)

C D10

5

2

A1 14 77.1 0.3661 0.7995 3.6077 0.9994

A2 12 83.8 0.3312 0.7031 7.7381 0.9991

A3 5 117.0 0.0976 0.7360 8.7300 0.9980

A4 3 78.6 0.3846 0.8100 24.874 0.9930

A5 6 232.0 0.0508 0.8351 10.800 0.9993

A6 4 87.9 0.2205 0.7265 8.8476 0.9969

Tabella 2: Parametri statistici delle leggi di probabilità pluviometriche regionali per ogni area pluviometrica omogenea

Nel caso in esame, il comune di SASSINORO rientra nella zona omogenea A3 e l’altezza media del bacino di interesse è posta ad una quota z sul livello del mare pari a 645 metri circa.

Quindi, sostituendo nella (5) i parametri relativi all’area omogenea A3 della tabella 2 e con z il valore di 450 metri abbiamo che l’espressione di  (

hd

) risulta essere:

) (

hd

 =

d z

d

000087300 . 0 7360 .

)0

0976 , 1 0 (

0 , 117

(13)

4. DETERMINAZIONEDELLECURVEDIPROBABILITA’PLUVIOMETRICHE

In base alla (13) e ai valori del coefficiente di crescita K

T

riportati in Tabella I, risulta possibile, mediante l’utilizzazione della (1), individuare e tracciare le curve di probabilità pluviometriche relative alla zona di interesse.

Nel caso specifico, con assegnato periodo di ritorno T = 100 anni e T = 200 anni, le espressioni risultano, rispettivamente:

per T=100 anni, d  1 ora:

50.245 ∙

.

per T=200 anni, d  1 ora:

59.108 ∙

.

(7)

per T=100 anni, 1ora  d  24 ore:

50.432 ∙

.

per T=200 anni, 1ora  d  24 ore:

59.208 ∙

.

h = 44.02x0.3162 h = 50.245x0.3162

h = 59.108x0.3325

0,0 20,0 40,0 60,0 80,0 100,0 120,0 140,0 160,0 180,0

0,00 4,00 8,00 12,00 16,00 20,00 24,00 28,00

hd (mm)

durate (ore)

Curva di possibilità pluviometrica 1h<d<24ore

T = 50 anni T = 100 anni T = 200 anni

h = 44.184x0.4563 h= 50.432x0.4563 h = 59.208x0.4689

0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0

0,00 0,20 0,40 0,60 0,80 1,00

h (mm)

Durata (ore)

Curve di Probabilità Pluviometrica d<1h

T = 50 anni T = 100 anni T = 200 anni

(8)

Sommario

1. INTRODUZIONE ... 2

2. CALCOLO DELLE PORTATE DEL BACINO ... 3

2.1. INDIVIDUAZIONE DEL BACINO IDROGRAFICO ... 3

2.2. CALCOLO DEL TEMPO DI CORRIVAZIONE DEL BACINO ... 5

2.3. CALCOLO DELLA PORTATA DI PIENA ... 6

3. CALCOLO DEI PROFILI IDRAULICI IN MOTO PERMANENTE ... 7

3.1. DESCRIZIONE DEL CODICE DI CALCOLO ... 7

3.2. EQUAZIONI PER IL CALCOLO DEL PROFILO IDRAULICO... 7

3.2.1. CALCOLO DELLA PROFONDITÀ DI STATO CRITICO ... 10

3.2.2. CALCOLI IDRAULICI PER SEZIONI CON SINGOLARITÀ ... 10

3.2.3. MODALITA’ DI DEFLUSSO DELLA PIENA ... 12

3.2.4. SCELTA DEI COEFFICIENTI DI SCABREZZA ... 14

4. VERIFICHE IDRAULICHE E VERIFICA DEL RECETTORE FINALE ... 15

(9)

1. INTRODUZIONE

La presente relazione riguarda la verifica di un tombino esistente, in seguito a sistemazione idraulica, e della verifica della sezione di immissione di drenaggi in una cunetta in c.a.

La verifica è volta a controllare che con una portata di piena particolarmente gravosa, avente periodo di ritorno di 200 anni, siano garantite le condizioni di sicurezza di deflusso delle acque piovane in seguito agli interventi proposti.

Gli interventi di sistemazione idraulica consistono nella pulizia e rimozione della vegetazione presente nei valloni al fine di ripristina la sezione idraulica originaria, e l’aumento della sezione di attraversamento di un tombino esistente, con un tubo in cemento prefabbricato del diametro di 1500 mm.

Altro intervento consiste nel drenaggio delle acque superficiali di un’area in frana mediante trincee drenanti convogliando le acque in una cunetta esistente in c.a. Oggetto della verifica è la sezione di immissione dei dreni e quindi la valutazione della capacità della cunetta in seguito all’aumento di portata.

(10)

2. CALCOLO DELLE PORTATE DEL BACINO

2.1. INDIVIDUAZIONE DEL BACINO IDROGRAFICO

Per il calcolo delle portate è necessario individuare il bacino idrografico, ossia quella porzione di territorio che contribuisce a convogliare le acque meteoriche nella sezione di chiusura posta in corrispondenza dell’imbocco del canale. Si è provveduto alla delimitazione del bacino idrografico mediante le curve di livello, seguendo i punti singolari di displuvio fino alla sezione di chiusura del bacino stesso.

Di seguito si riporta l’individuazione del bacino sulla cartografia in cui la superficie risulta di 25.1 ha per il bacino idrico relativo al tombino e 13.7 ha per il bacino idrico relativo ai drenaggi.

Bacino idrico relativo al tombino.

(11)

Bacino idrico relativo ai drenaggi.

(12)

2.2. CALCOLO DEL TEMPO DI CORRIVAZIONE DEL BACINO

Il tempo di corrivazione del bacino è il tempo impiegato da una goccia d’acqua che cade nel punto idraulicamente più lontano del bacino per raggiungere la sezione di chiusura.

Questo viene, in genere, stimato utilizzando formule empiriche derivate dall’analisi di una gran quantità di casi reali, che esprimono il legame mediamente esistente tra il tempo di corrivazione e alcune grandezze caratteristiche del bacino di facile determinazione.

A tal proposito viene utilizzata la relazione di Giandotti, in cui si ammette che il tempo di corrivazione (in ore) del bacino sia calcolato come:

8 0

. 0

4 5 . 1

z z

S t L

med

c  

 

dove:

• L è la lunghezza dell’asta principale, in questo caso pari a 0.28 km;

• S è la superficie totale del bacino [km2];

• zmed è la quota media del bacino, precedentemente calcolata [m s.l.m.];

• zo è la quota della sezione di chiusura [m s.l.m.].

In particolare, nel caso in esame si ha:

𝑡𝑐=1.5 ∙ 0.28 + 4 ∙ √0.251

0.8 ∙ √651 − 576 = 0.350 ℎ

(13)

2.3. CALCOLO DELLA PORTATA DI PIENA

Il calcolo della portata di piena viene effettuato con il metodo della corrivazione utilizzando la seguente relazione:

  t S

i Q

max

  

p

dove:

• φ è il coefficiente di afflusso che rappresenta l’aliquota delle precipitazioni che giunge nella sezione di chiusura, e costituisce la portata effettiva. Nella progettazione il coefficiente di afflusso è stato posto costante per l’intero sistema ed a vantaggio di sicurezza è stato considerato pari a 0,50;

• i è l’intensità di pioggia che dipende dalla durata dell’evento osservato;

• S è la superficie totale del bacino.

Per calcolare l’intensità di pioggia i(t), si fa riferimento alla variabile aleatoria altezza di pioggia max (ht,T) per una durata (t) corrispondente ad un periodo di ritorno (T) fissato pari a 200 anni che presenta la seguente espressione:

n T

t

a t

h

,

 

I parametri a ed n sono stati ricavati precedentemente con l’analisi pluviomentrica presente nella relazione idrologica.

Di seguito si riportano delle tabelle riepilogative dei calcoli svolti, considerando il tempo di corrivazione, ottenuto con la formula di Giandotti, e delle portate massime di piena con riferimento ad un periodo di ritorno di 200 anni. Il calcolo delle portate è stato svolto con riferimento alla sezione di chiusura del vallone e alla sezione di immissione delle trincee drenanti della cunetta.

Dati pluviometrici T=100 anni T=200 anni

a n a n

50.245 0.3162 59.108 0.3325

Tempo di corrivazione Tempo di corrivazione

L S zm zo tc L S zm zo tc

[km] [km2] [ms.l.m.] [ms.l.m.] [h] [km] [km2] [ms.l.m.] [ms.l.m.] [h]

0.28 0.251 651 576 0.350 0.15 0.137 649 522 0.189

Portata convogliata nel Tombino Portata convogliata nei dreni

A tc i(t) φ Q A tc i(t) φ Q

[ha] [h] [mm/h] [m3/s] [ha] [h] [mm/h] [m3/s]

25.1 0.350 119.1 0.5 4.15 13.7 0.189 179.6 0.5 3.42

(14)

3. CALCOLO DEI PROFILI IDRAULICI IN MOTO PERMANENTE

3.1. DESCRIZIONE DEL CODICE DI CALCOLO

La valutazione della sufficienza idraulica è stata condotta mediante l’ausilio di un codice1 per il calcolo dei profili idraulici in moto permanente gradualmente variato in alvei naturali (o artificiali), che consente anche la valutazione degli effetti della corrente dovuti all’interazione con ponti, briglie, stramazzi ed aree golenali.

In primo luogo occorre fornire le informazioni relative alla geometria del corso d’acqua in un’apposita sezione (denominata geometric data), all’interno della quale si devono definire il corso del fiume (denominato reach), la geometria delle sezioni (denominata cross section geometry), la distanza fra le sezioni (denominata reach lengths) e il coefficiente di scabrezza, rappresentativo delle perdite di carico, secondo la formulazione di Manning.

In questa sezione è possibile definire la quota delle sponde (denominate left and right elevations), degli argini (denominati levees), inserire nella sezione delle aree dove l’acqua arriva ma non contribuisce al deflusso (denominate ineffective flow areas) e delle coperture (denominate lids).

Il codice di calcolo permette anche di fornire la geometria dei ponti in una sezione (denominata bridge and culvert data) nella quale è possibile definire per ogni ponte l’impalcato (denominato deck/roadway), le pile (denominate piers), le spalle (denominate slopingabutments) e le condizioni di calcolo (denominate bridge modelling approach).

Successivamente occorre impostare la sezione relativa alle condizioni di moto (denominata steady flow data), definendo la portata di riferimento per le diverse sezioni fluviali e le condizioni al contorno (denominate boundary conditions). A questo punto il codice di calcolo è pronto per eseguire i calcoli idraulici nella sezione denominata steady flow analysis.

I risultati delle computazioni idrauliche sono proposti attraverso delle tabelle riepilogative (cross- section table e profile table), dei grafici delle sezioni geometriche (plot cross-section), dal profilo longitudinale (plot profile) ed infine tramite una visione prospettica tridimensionale del sistema fluviale (x, y, z perspective plot).

3.2. EQUAZIONI PER IL CALCOLO DEL PROFILO IDRAULICO

L’ipotesi alla base delle formulazioni per la determinazione del profilo idraulico è che il moto dell’acqua nel canale sia uniforme. Questo significa che tutte le grandezze caratterizzanti la corrente (altezza idrica, velocità media nella sezione, portata, ecc.) risultano costanti nel tempo e nello spazio.

Sotto questa ipotesi, la pendenza media disponibile iBmB

,

definita come il rapporto fra la differenza di quota e la distanza fra la sezione di monte e quella di valle, è esattamente pari alla cadente

1 HEC-RAS, River Analysis System (versione 4.1.0), sviluppato da U.S. Army Corps of Engineers, Hydrologic Engineering Center, 609 Second Street, Davis, California, USA.

(15)

piezometrica J, che rappresenta le dissipazioni energetiche per unità di lunghezza. La relazione im=J costituisce l’equazione fondamentale del moto uniforme.

La determinazione del profilo teorico in moto permanente è ottenuta tramite l’applicazione del cosiddetto Standard Step Method, basato appunto sull’equazione mono-dimensionale del contenuto energetico della corrente:

dove H1[m] ed H2[m] sono i carichi totali della corrente nelle sezioni di monte e di valle del tronco d’alveo considerato, hf[m] sono le perdite di carico dovute all’attrito del fondo e delle sponde mentre he[m] è un termine che tiene conto degli effetti dovuti alla non cilindricità della corrente.

In particolare, hf dipende principalmente dalla scabrezza del tratto di alveo considerato ed è esprimibile come:

con jf pendenza motrice nel tratto di lunghezza L[m].

Il calcolo di jf è effettuabile con diverse formulazioni in funzione della pendenza motrice J in corrispondenza delle sezioni di inizio e fine di ciascun tratto.

Il calcolo del termine J nella singola sezione è effettuato mediante la:

dove Q[m3/s] è la portata di calcolo e K (denominato conveyance) rappresenta un parametro di conducibilità, ricavabile attraverso la seguente espressione:

dove A[m2] è l’area della sezione liquida, R[m] il raggio idraulico e n [m-1/3 s] è il parametro rappresentativo della scabrezza, espresso in termini di coefficiente di Manning.

Il modello consente di suddividere la sezione in più zone in cui assegnare un valore diverso del parametro n di scabrezza; in particolare è possibile individuare tre zone principali: quella centrale dell’alveo inciso (denominata main channel) e due zone laterali golenali (denominate right and left overbanks).

Ai fini del calcolo, si possono assumere valori del coefficiente n riportati nella tabella seguente a seconda della tipologia d’alveo e di golena; tali valori sono da intendersi di riferimento e quindi in ogni situazione reale vanno adeguatamente soppesati con le condizioni esistenti.

(16)

Per il calcolo della scabrezza equivalente nc il codice di calcolo utilizza la formula

dove P[m] rappresenta il perimetro bagnato dell’intera sezione, Pi e ni il perimetro bagnato e il coefficiente di Manning della sezione i-esima. Per rappresentare la macro-scabrezza, in particolare nei tratti urbani dove si possono trovare edifici in prossimità del corso d’acqua, il codice di calcolo permette di inserire dei blocchi (denominati blocked obstruction), che sono aree della sezione permanentemente bloccate, le quali diminuiscono l’area della sezione e aggiungono perimetro bagnato quando l’acqua giunge a contatto con esse.

Il termine he dipende, invece, dalla variazione del carico cinetico della corrente tra le sezioni i ed i+1 dovuta al cambio di geometria delle sezioni stesse ed è a sua volta esprimibile come:

dove β è un coefficiente di contrazione o espansione dipendente dalle condizioni geometriche del tratto considerato, Vi e Vi+1 [m/s] sono i valori delle velocità medie agli estremi del tronco e αi e αi+1 sono i coefficienti correttivi dell’energia cinetica.

(17)

3.2.1. CALCOLO DELLA PROFONDITÀ DI STATO CRITICO

Al tirante idrico in condizioni di stato critico corrisponde la massima portata teoricamente smaltibile dalla sezione, indipendentemente dalla natura del fondo e delle pareti, nonché dall’inserimento della sezione stessa in un tronco fluviale. Esso è stato valutato imponendo che il numero di Froude, indicato con Fr, assuma valore unitario. In termini di portata e per le sezioni in esame, si scrive:

dove g è l’accelerazione di gravità, hm il tirante idrico, A l’area bagnata della sezione, e V la velocità media della sezione.

3.2.2. CALCOLI IDRAULICI PER SEZIONI CON SINGOLARITÀ

Il codice di calcolo consente la simulazione del deflusso attraverso ponti (bridge) e tombinature (culvert) mediante la loro schematizzazione geometrica (impalcato, pile, setti, ecc.).

La procedura di calcolo utilizzata consente di simulare il deflusso a pelo libero al di sotto dell’impalcato, il deflusso in pressione al di sotto dell’impalcato e la combinazione del deflusso in pressione e del deflusso con scavalcamento dell’impalcato stesso (funzionamento a stramazzo). Per il deflusso a pelo libero il modello utilizza il metodo della conservazione della quantità di moto (Momentum Balance) che consiste nell’eguagliare la quantità di moto fra la sezione di monte e di valle del manufatto attraverso tre passi successivi:

1) tra sezione esterna di valle (sezione 2) e sezione interna di valle (sezione D):

2) tra sezione interna di valle (sezione D) e sezione interna di monte (sezione U):

3) tra sezione interna di monte (sezione U) e sezione esterna di monte (sezione 1):

Avendo indicato con:

my = A·Y = prodotto dell’area per la distanza verticale tra il pelo libero e il centro di gravità delle sezioni di deflusso;

CD = coefficiente di “drag” variabile in funzione della forma delle pile;

Ff = forza dovuta all’attrito sul fondo e sulle pareti;

Wx = forza peso nella direzione del flusso;

(18)

p = pedice di riferimento della sola sezione bagnata delle pile.

In figura seguente si riporta lo schema della successione delle sezioni (ordinarie e fittizie) utilizzato per il calcolo del profilo in presenza delle pile di un ponte, dove la freccia indica la direzione del moto e i numeri si riferiscono alle sezioni utilizzate nelle formulazioni viste precedentemente.

Le sezioni che delimitano il tronco devono essere scelte in modo che la corrente che le attraversa sia gradualmente variata e, inoltre, tale che la loro distanza sia sufficientemente breve da poter lecitamente trascurare la risultante degli sforzi di attrito.

Il funzionamento in pressione è simulato mediante la formulazione propria dell’efflusso da luce:

dove Q[m3/s] è la portata defluita attraverso la luce di area A[m2], H[m] è il dislivello tra il carico totale di monte ed il pelo libero a valle e C è il cosiddetto coefficiente di efflusso.

Il programma prevede la messa in pressione della struttura quando, secondo la scelta dell’utente, il carico totale o la quota del pelo libero risultano superiori alla quota dell’intradosso dell’impalcato.

Il funzionamento a stramazzo è simulato attraverso la formulazione standard:

dove Q[m3/s] è la portata defluita sulla soglia di larghezza L[m], H[m] è il dislivello tra il carico totale di monte e la quota della soglia e C è il coefficiente di efflusso, variabile in funzione del tipo di stramazzo e del carico sopra la soglia.

Nel caso di funzionamento combinato di moto in pressione con scavalcamento del ponte (stramazzo) l’entità delle portate stramazzanti e defluenti al di sotto dell’impalcato viene determinata attraverso una procedura

(19)

relazioni precedenti, è stato applicato il teorema della quantità di moto. In particolare, è stato individuato un volume di controllo definito dalla superficie di contorno del tratto in esame in cui è applicabile la relazione:

dove Fs è la risultante delle forze di superficie (spinta idrostatica e attrito del fondo e delle pareti) agenti dall’esterno sul volume di controllo, G è la risultante delle forze di massa (in genere la forza peso), I la risultante delle inerzie locali, Mu e Me le quantità di moto delle masse che nell’unità di tempo entrano ed escono dal volume di controllo.

3.2.3. MODALITA’ DI DEFLUSSO DELLA PIENA

La verifica delle condizioni di deflusso della portata di piena è stata dunque svolta simulando il moto permanente gradualmente variato (portata costante e alveo variabile) in alveo schematizzato come monodimensionale.

Caratterizzazione geometrica

In considerazione del livello della presente progettazione, per la caratterizzazione geometrica dell'alveo è stato fatto riferimento a:

• una sezioni idrauliche ottenute rilievi e da campagna topografica;

Le sezioni battute o derivate sono state inserite nel codice di calcolo per verificare le effettive condizioni di funzionamento idraulico del vallone ed in modo da stabilire preliminarmente la quota di posizionamento dei tombini per poi poter effettuare le verifiche.

Per quanto riguarda i tombini ne è stata schematizzata la geometria tramite l’inserimento, nel settore denominato bridge and culvert data, delle sezioni, del rilevato stradale e delle condizioni di calcolo per il tracciamento del profilo di moto nei pressi del manufatto stesso.

Parametri idraulici

Dal punto di vista idraulico, il software Hec-Ras richiede in ingresso i dati di portata e dei valori di scabrezza.

Nelle verifiche idrauliche è stata considerata la portata calcolata precedentemente con periodo di ritorno di 200 anni:

• portata avente tempo di ritorno di 200 anni pari a 4,15 mc/s;

• portata avente tempo di ritorno di 200 anni pari a 3,42 mc/s;

In particolare la portata è stata utilizzata come condizione in ingresso a monte del tratto in esame e considerata uniformemente distribuita lungo tutto lo sviluppo del corso d’acqua.

(20)

Per quanto riguarda la scelta del coefficiente di scabrezza delle sezioni sono stati considerati valori differenti per la verifica prima e dopo intervento, in quanto in seguito alla sistemazione, pulizia, aumento della sezione dell’attraversamento ed eliminazione di materiale di accumulo del canale migliorano la capacità di deflusso delle acque.

Condizioni al contorno

Il programma Hec-Ras dispone di quattro differenti opzioni per la definizione delle condizioni al contorno:

1. Known Water Surface Elevations: la condizione al contorno corrisponde ad un valore noto d’altezza d’acqua inserito per ciascuno dei profili da calcolare;

2. 2. Critical Depth: la condizione al contorno viene posta uguale alla profondità critica che il programma calcola per ciascuno dei profili;

3. 3. Normal Depth: la condizione al contorno è uguale alla profondità di moto uniforme che il programma calcola per ciascuno dei profili. In questo caso si deve inserire la pendenza della linea dei carichi totali, che può essere approssimata mediante la pendenza del tratto nel canale a monte;

4. 4. Rating Curve: in questo caso occorre inserire una serie di valori noti di altezza d’acqua e delle relative portate.

La condizione al contorno per ciascun profilo viene ottenuta interpolando le altezze d’acqua della scala di deflusso per il corrispondente valore di portata.

Non conoscendo a priori la natura della corrente si è deciso di impostare la simulazione idraulica in condizioni di regime misto.

Le condizioni al contorno imposte sono state le seguenti: altezza di moto uniforme sia a monte che valle del tratto studiato, definendo la relativa pendenza dei tratti di monte e di valle.

(21)

3.2.4. SCELTA DEI COEFFICIENTI DI SCABREZZA

Le scabrezze idrauliche sono valutate con riferimento alle effettive condizioni del corso d’acqua, in funzione della vegetazione presente in alveo, dell’entità del trasporto solido e alle particolari condizioni di deflusso. Si riporta di seguito una tabella con i valori di scabrezza (espressi in termini del coefficiente di Manning) di riferimento da assumersi nelle verifiche idrauliche.

Valori del coefficiente di Manning riportati nel manuale di Hec-Ras.

(22)

4. VERIFICHE IDRAULICHE E VERIFICA DEL RECETTORE FINALE

Dalle simulazioni effettuate è possibile concludere:

• La sezione del canale attuale in corrispondenza del tombino non è in grado di smaltire la portata avente tempo di ritorno duecentennale come dimostrato nelle seguenti verifiche.

• Dai risultati è possibile stabile che con gli interventi proposti si ottiene una migliore capacità di deflusso delle acque, soprattutto in seguito all’aumento delle dimensioni del tombino e alla pulizia dell’interno canale con conseguente eliminazione di materiale solido che ostacola il deflusso delle acque.

• Con tali interventi, ovvero l’aumento della sezione e l’incremento della scabrezza del tombino è possibile evitare fenomeni di rigurgito delle acque che hanno causato inondazioni e disagi.

• La cunetta in c.a. esistente è in grado di smaltire le acque provenienti dalle trincee drenanti con un adeguato franco di sicurezza.

Di seguito si riportano i risultati dell’analisi idraulica.

(23)

250 300 350 400 450 20

30 40 50

Main Channel Distance (m)

Elevation (m)

EG PF 2 Crit PF 2 WS PF 2 Ground

(24)

330 340 350 360 370 380 36

38 40 42 44 46

Elevation (m)

EG PF 2 Crit PF 2 WS PF 2 Ground

(25)

424.82*

420.84*

416.85*

412.87*

408.89*

404.90*

400.92*

396.93*

392.95*

388.97*

384.98*

381.00*

377.01*

373.03*

369.04*

365.06*

361.08*

357.09*

344.9 340.91*

336.93*

332.94*

328.95*

324.96*

320.98*

316.99*

313.00*

309.01*

305.03*

301.04*

297.05*

293.07*

289.08*

285.09*

281.10*

277.12*

WS PF 2 Ground Bank Sta

Ground

(26)

No Data for Plot

0.0 0.5 1.0 1.5 2.0

75.0 75.5 76.0 76.5 77.0 77.5

Station (m)

Elevation (m)

Legend

EG PF 2 Crit PF 2 WS PF 2 Ground Bank Sta

0.0 0.5 1.0 1.5 2.0

40.5 41.0 41.5 42.0 42.5 43.0 43.5

Station (m)

Elevation (m)

Legend

EG PF 2 WS PF 2 Crit PF 2 Ground Bank Sta

0.0 0.5 1.0 1.5 2.0

40.0 40.5 41.0 41.5 42.0 42.5 43.0 43.5

verifica tombino Plan: Plan 01 23/04/2018

Elevation (m)

Legend

EG PF 2 WS PF 2 Crit PF 2 Ground Bank Sta .035

0.0 0.5 1.0 1.5 2.0

40.0 40.2 40.4 40.6 40.8 41.0 41.2 41.4

verifica tombino Plan: Plan 01 23/04/2018 Sezione B0

Elevation (m)

Legend

EG PF 2 WS PF 2 Crit PF 2 Ground Bank Sta .035

0.0 0.5 1.0 1.5 2.0

0.0 0.5 1.0 1.5 2.0

verifica tombino Plan: Plan 01 23/04/2018 Sezione A

Elevation (m)

Legend

EG PF 2 Crit PF 2 WS PF 2 Ground Bank Sta .035

(27)

1 632 PF 2 4.15 75.20 75.92 76.29 77.12 0.120202 4.86 0.85 1.38 1.98

1 355.1 PF 2 4.15 40.70 43.45 41.79 43.50 0.001940 0.95 4.36 1.80 0.20

1 350 Culvert

1 344.9 PF 2 4.15 40.00 41.09 41.09 41.53 0.033069 2.97 1.40 1.58 1.01

1 0 PF 2 4.15 0.00 0.73 1.09 1.90 0.115792 4.79 0.87 1.39 1.94

(28)

0 100 200 300 400 500 600 700 0

20 40 60

Elevation (m)

EG PF 2 Crit PF 2 WS PF 2 Ground

(29)

320 340 360 380 30

35 40 45 50 55

Main Channel Distance (m)

Elevation (m)

EG PF 2 Crit PF 2 WS PF 2 Ground

(30)

377.01*

375.02*

373.03*

371.04*

369.04*

367.05*

365.06*

363.07*

361.08*

359.08*

357.09*

355.1

344.9 342.91*

340.91*

338.92*

336.93*

334.93*

332.94*

330.94*

328.95*

326.96*

324.96*

322.97*

320.98*

318.98*

316.99*

315.00*

313.00*

311.01*

Ground Bank Sta

Ground

(31)

0.0 0.5 1.0 1.5 2.0 75.0

75.5 76.0 76.5 77.0

Station (m)

Elevation (m)

Legend

EG PF 2 Crit PF 2 WS PF 2 Ground Bank Sta

0.0 0.5 1.0 1.5 2.0

40.5 41.0 41.5 42.0 42.5

Station (m)

Elevation (m)

Legend

EG PF 2 Crit PF 2 WS PF 2 Ground Bank Sta

0.0 0.5 1.0 1.5 2.0

40.5 41.0 41.5 42.0 42.5

Station (m)

Elevation (m)

Legend

EG PF 2 Crit PF 2 WS PF 2 Ground Bank Sta

0.0 0.5 1.0 1.5 2.0

40.0 40.5 41.0 41.5 42.0 42.5 43.0

verifica tombino Plan: Plan 01 23/04/2018

Station (m)

Elevation (m)

Legend

EG PF 2 Crit PF 2 WS PF 2 Ground Bank Sta .035

0.0 0.5 1.0 1.5 2.0

40.0 40.5 41.0 41.5 42.0

verifica tombino Plan: Plan 01 23/04/2018 Sezione B0

Station (m)

Elevation (m)

Legend

EG PF 2 Crit PF 2 WS PF 2 Ground Bank Sta .035

0.0 0.5 1.0 1.5 2.0

0.0 0.5 1.0 1.5 2.0

verifica tombino Plan: Plan 01 23/04/2018 Sezione A

Station (m)

Elevation (m)

Legend

EG PF 2 Crit PF 2 WS PF 2 Ground Bank Sta .035

(32)

1 632 PF 2 4.15 75.20 75.92 76.29 77.12 0.120202 4.86 0.85 1.38 1.98

1 355.1 PF 2 4.15 40.70 41.41 41.79 42.64 0.124265 4.92 0.84 1.38 2.01

1 350 Culvert

1 344.9 PF 2 4.15 40.00 40.69 41.09 41.99 0.132285 5.04 0.82 1.37 2.08

1 0 PF 2 4.15 0.00 0.72 1.09 1.90 0.117056 4.81 0.86 1.39 1.95

(33)

0 20 40 60 80 100 120 140 160 515

520 525 530 535 540 545 550

Main Channel Distance (m)

Elevation (m)

EG PF 2 Crit PF 2 WS PF 2 Ground

(34)

25 30 35 40 519

520 521 522 523 524 525

Elevation (m)

EG PF 2 Crit PF 2 WS PF 2 Ground

(35)

0.0 0.2 0.4 0.6 0.8 1.0 1.2 1.4 1.6 545

546 547 548 549 550 551 552

Station (m)

Elevation (m)

Legend

EG PF 2 Crit PF 2 WS PF 2 Ground Bank Sta

0.0 0.2 0.4 0.6 0.8 1.0 1.2 1.4 1.6 522

523 524 525 526 527 528 529

Station (m)

Elevation (m)

Legend

EG PF 2 Crit PF 2 WS PF 2 Ground Bank Sta

0.0 0.2 0.4 0.6 0.8 1.0 1.2 1.4 1.6 522

523 524 525 526 527 528 529

Station (m)

Elevation (m)

Legend

EG PF 2 Crit PF 2 WS PF 2 Ground Bank Sta

0.0 0.2 0.4 0.6 0.8 1.0 1.2 1.4 1.6 514

516 518 520 522 524

Sezione drenaggio Plan: Plan 01 26/04/2018 SEZIONE A

Station (m)

Elevation (m)

Legend

EG PF 2 Crit PF 2 WS PF 2 Ground Bank Sta .014

(36)

1 150 PF 2 3.42 545.00 545.47 546.26 551.82 0.200337 11.16 0.31 0.81 5.80

1 33.1 PF 2 3.42 522.00 522.47 523.26 528.75 0.197496 11.10 0.31 0.81 5.76

2 33 PF 2 5.00 522.00 522.64 523.54 528.68 0.149262 10.88 0.46 0.93 4.94

2 0 PF 2 5.00 515.00 515.60 516.54 522.87 0.189782 11.94 0.42 0.90 5.59

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