• Non ci sono risultati.

COMUNE DI PIACENZA. TEATRO MUNICIPALE Restauro e recupero della copertura DEFINITIVO_ESECUTIVO. Servizio Infrastrutture e Lavori Pubblici 15/06/2019

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "COMUNE DI PIACENZA. TEATRO MUNICIPALE Restauro e recupero della copertura DEFINITIVO_ESECUTIVO. Servizio Infrastrutture e Lavori Pubblici 15/06/2019"

Copied!
9
0
0

Testo completo

(1)

Progetto

Oggetto

RELAZIONE TECNICA

Data

15/06/2019

E_02 DEFINITIVO_ESECUTIVO

COMUNE DI PIACENZA

Servizio Infrastrutture e Lavori Pubblici

TEATRO MUNICIPALE

Restauro e recupero della copertura

(2)

La presente Relazione Tecnico Illustrativa è riferita al progetto esecutivo di restauro e recupero della copertura dell’immobile di proprietà comunale destinato a Teatro Municipale e gestito dalla Fondazione Teatri.

L’immobile, censito al foglio 118 particelle 697, 716, 698, 714, 715 del catasto fabbricati, è stato dichiarato di interesse storico artistico ai sensi degli artt. 10, comma 1 e 12 del D.Lgs. 42/04.

Il Decreto di Vincolo è stato trasmesso al Comune di Piacenza con nota prot. N. 2282 del 23/03/1984.

Il progetto è stato assentito dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici ed Archeologia con nota prot.n. 2621 del 29/03/2019.

CENNI STORICI

La costruzione del teatro, progettato dall’architetto piacentino Lotario Tomba ebbe inizio nel settembre del 1803 per concludersi l’anno successivo.

La forma della sala “tre quarti d’ellisse” inventata da Lotario Tomba dopo accurati studi, fu l’innovazione che rivoluzionò i princìpi su cui, fino ad allora, si era basata l’architettura teatrale europea che adottava la forma a “U” o a “ferro di cavallo”.

Il teatro presenta una sala a pianta ellittica, ritenuta secondo i dettami del Patte (Essai sur l'architecture théatrale, 1782) la meglio rispondente alle esigenze acustiche e visive, quattro ordini di palchi e loggione, mentre strutturalmente è caratterizzato dalla presenza di grandi archi acuti, probabilmente un espediente adottato da Tomba per diminuire le luci e le controspinte a parità di sviluppo verticale. Nel 1826, sotto la guida di Alessandro Sanquirico furono avviati notevoli lavori di decorazione interna e fu dipinto un sipario ormai perduto. Nel 1830, seguendo i disegni di Lotario Tomba, parzialmente modificati, lo stesso Sanquirico portò a termine la facciata. Nel 1857 fu dato incarico all'architetto Paolo Gazzola di curare ulteriori opere di restauro di notevole entità, in particolare fu rifatto il

(3)

tetto e ampliata la sala sopra la platea ricavando uno spazio ad uso dei pittori scenografi, furono inoltre costruiti ex novo una quarantina di locali accessori mentre altri furono ampliati. Grandi attenzioni furono inoltre rivolte all'apparato decorativo: sotto la direzione Girolamo Magnani la volta della sala fu nuovamente dipinta con la collaborazione di Paolo Bozzini, inoltre furono rifatte le decorazioni dell'atrio affidate a Gaetano Albertelli, delle scale, nonché quelle in stucco e le dorature del boccascena e dei palchi, conferendo agli ambienti quell'aspetto estetico che tuttora conserva. Le vecchie strutture in legno come il tetto, il palcoscenico e le attrezzerie oggi perdute, furono rifatte da Giuseppe Mastellari macchinista del Regio di Parma. Nel 1938-1939 furono abbattuti i tramezzi del terzo e del quarto ordine di palchi per creare due piani di gallerie. Gli argani, i tamburi e i graticci di legno furono abbattuti in un restauro del 1970 in occasione del quale

venne sostituita la copertura in legno con una in latero cemento.

L’ultimo intervento realizzato in copertura risale ai primi anni ’90 e, dai progetti di archivio, risulta il rifacimento del manto con l’inserimento di lastre in cartone bituminoso, l’installazione di elementi fermaneve necessari soprattutto in considerazione della notevole pendenza del tetto, e la sostituzione delle lattonerie (Canali di gronda e pluviali) con l’aggiunta di scossaline in rame incassate nella muratura.

STATO DEI LUOGHI

Da sopralluoghi effettuati nel Salone degli Scenografi posto all’ultimo piano dell’immobile e corrispondente alla porzione di copertura con gli abbaini, è risultato evidente come il cattivo stato di conservazione dei pavimenti (in moquette), delle pareti e dei soffitti sia dovuto alle infiltrazioni di acqua dalla copertura, dalla scarsa tenuta infissi e dalle condizioni in cui versano i canali di gronda ormai completamente ostruiti dai coppi scivolati.

(4)

Dalla consultazione dei progetti di archivio risulta che l’ultimo intervento di manutenzione della copertura è stato effettuato nei primi anni 90 ed è pertanto presumibile che le lastre bituminose non siano più in grado di assolvere alla loro funzione di strato impermeabilizzante.

Si rileva inoltre come la mancanza di idonei fermacoppi e la pendenza notevole delle falde abbiano causato lo scivolamento dei coppi verso la linea di gronda costituendo un grave pericolo per l’incolumità dei passanti

RELAZIONE DI PROGETTO

Il progetto prevede l’intervento di rifacimento del manto di copertura previa impermeabilizzazione con posa di lastre sottocoppo nonché verifica e sostituzione delle lattonerie il tutto come riportato nelle tavole di progetto.

Le lavorazioni previste sono così sintetizzabili:

Installazione di cantiere e montaggio di ponteggio

Rimozione delle faldalerie, gronde, pluviali, scossaline e converse

Rimozione dell’esistente manto di copertura in doppio strato di coppi con cernita ed accatastamento del materiale riutilizzabile

Pulizia della falda

Realizzazione di gronda ventilata

Posa e fissaggio delle lastre di sottocopertura

Posa di converse, scossaline nonché di sistemi impermeabilizzanti quali membrane e nastri in corrispondenza di camini, esalatori, colmi…

Posa in opera di coppi in doppio strato (utilizzando coppi di recupero) agganciati con idonei fermacoppi in rame e fermaneve.

Realizzazione di colmo ventilato

Posa in opera di nuova lattoneria in rame

(5)

Realizzazione linea vita

Smontaggio cantiere

Il progetto prevede l’allestimento di ponteggio a telaio di cui si allega schema esemplificativo.

Ove possibile il ponteggio partirà da terra, diversamente si prevede la realizzazione di parapetti (lato accesso carico/scarico retropalco e porzioni di copertura interno cortile).

Anche in corrispondenza della parte emergente della copertura (zona del palco –graticcio) si prevede l’allestimento del ponteggio a telaio.

Al fine di agevolare le operazioni di tiro in alto e calo in basso e vista l’impossibilità di accatastare il materiale di recupero da riutilizzare in copertura, se non per modesti quantitativi, si prevede l’utilizzo di una torre di carico. A completamento delle condizioni di sicurezza, sul contorno dell’edificio si prevede la realizzazione di mantovane parasassi per le protezione delle aree di transito.

(6)

Trattandosi di ponteggio montato in parte su via pubblica sarà cura dell’impresa acquisire i permessi necessari. Sarà altresì necessario garantire la transitabilità dell’atrio dell’accesso al teatro a al bar annesso e al cortile interno.

L’intervento iniziale si concretizza con la rimozione del manto di copertura esistente in doppio strato di coppi, compresa la discesa e la cernita dei materiali; i coppi non più recuperabili, stimati nel 30%, saranno trasportati e conferiti in discarica, mentre i coppi riutilizzabili saranno accatastati in cantiere per il successivo riutilizzo. Si prevede inoltre la rimozione delle lastre in fibrocemento e la pulizia della falda.

Al fine di evitare future infiltrazioni d’acqua si prevede il rifacimento dell’impermeabilizzazione e quindi oltre alla rimozione di gronde e pluviali si procederà con la rimozione di scossaline, converse compresi i necessari ripristini qualora emergessero ammaloramenti della struttura.

(7)

La soluzione prevista per il sistema di impermeabilizzazione prevede la posa di lastre (tipo onduline) monostrato a base di fibre organiche bitumate fissate alla struttura con viti autofilettanti.

Le lastre dovranno essere sovrapposte adeguatamente in base alla pendenza del tetto sia trasversalmente che lateralmente.

Per migliorare le prestazioni della nuova copertura e garantire una maggior durata nel tempo si prevede la doppia ventilazione sia della gronda che del colmo: il ricircolo d’aria permette la dispersione dell’umidità e una più rapida asciugatura della struttura.

Per la realizzazione della gronda ventilata si posizionerà la griglia lungo la linea di gronda e a seguire verranno posizionati i coppi opportunamente agganciati.

Per la realizzazione del colmo ventilato verrà installata sulla linea di colmo la staffa e relativo listello, anche i coppi di colmo verranno agganciati per evitare lo scivolamento.

A completamento del sistema di impermeabilizzazione si prevede l’utilizzo di membrane e nastri nei punti particolarmente critici ovvero: colmo, raccordi a pareti, camini, lucernari, esalatori, ecc…

Il nuovo manto di copertura verrà realizzato mediante alloggiamento dei coppi di risulta in doppio strato nelle lastre con eventuale integrazione di coppi antichizzati di nuova fornitura da collocarsi nello strato inferiore come coppo canale.

A maggior garanzia dell’ancoraggio sicuro dei coppi alla struttura della copertura, oltre a prevedere il gancio fermacoppo si prevede l’utilizzo di ganci inox rompitratta.

Come meglio rappresentato negli elaborati progettuali allegati, il sistema-tetto del teatro è caratterizzato da numerosi salti di quota, da presenza di abbaini, camini nonché da linee di compluvio e displuvio che debbono essere protette mediante la realizzazione di scossaline e converse in rame opportunamente fissate alla struttura sottostante. Oltre a queste opere

(8)

si prevede la realizzazione della nuova linea di gronda gravemente danneggiata dallo scivolamento dei coppi e dalla sostituzione dei pluviali e terminali ammalorati.

Considerata la notevole pendenza della falda e l’affaccio su pubblica via vengono previsti sistemi fermaneve.

Il rifacimento della copertura del teatro consentirà di adempiere all’obbligo di installazione della linea vita (Regione Emilia Romagna Delibera dell’Assemblea Legislativa n. 149 del 17 dicembre 2013 concernente “Atto Indirizzo e coordinamento per la prevenzione delle cadute dall'alto nei lavori in quota nei cantieri edili e di ingegneria civile ai sensi dell'art. 6 della Legge Regionale 2000 n. 20”)

Il progetto della linea vita si è sviluppato con il duplice intento di coniugare la sicurezza con l'esigenza di minimizzare l'impatto visivo. La linea vita continua sarà quindi posizionata esclusivamente sul colmo delle due coperture principali a doppia falda.

L'altezza dall'estradosso del colmo non sarà superiore ai 15 cm in tal modo il primo palo di

(9)

ancoraggio, arretrato rispetto al prospetto principale, non risulta impattante sul fronte principale. Il resto della copertura sarà protetto con sistemi puntuali sottocoppo.

Per quanto riguarda gli accessi alla copertura avverranno attraverso percorsi interni e saranno tutti posizionati sui prospetti interni del Teatro in modo da non impattare con le eventuali scale di ausilio sui prospetti visibili da strada. In particolare si precisa che gli accessi avverranno da:

 un cavedio posto in corrispondenza dei camerini;

 un terrazzo attraverso l'utilizzo di una scala removibile da posizionare all'occorrenza

 una finestra della graticcia, per la porzione di copertura superiore, e successivo percorso assicurato a ganci puntuali e salita in quota con scala fissa attraverso l'utilizzo di DPI.

Al termine dei lavori dovrà essere consegnato alla D.L. l’elaborato tecnico di cui all'art. 6 dell’Atto di Indirizzo approvato con Deliberazione Giunta Regionale 17/12/2013 n. 149

Accesso copertura superiore

Posizione scala

Accesso da terrazzo

cavedio

Riferimenti

Documenti correlati

In esito alla celebrazione della procedura aperta, così come risulta dal relativo Verbale di Gara in data 15/10/2020 (All. A), è risultata provvisoriamente

Con la stessa determinazione veniva approvato l’affidamento di cui sopra, per il tramite di una procedura aperta, con aggiudicazione secondo il criterio dell’offerta economicamente

Visto il decreto del Direttore centrale n. 3005/TERINF del 03 agosto 2020 con il quale tra l’altro si dispone l’esercizio diretto delle funzioni di Direttore di servizio del

e) curare la gestione della contabilità degli interventi eseguiti, organizzata in modo da consentire alla Direzione dei Lavori la verifica di ogni singolo intervento e la

inferiore; per quanto possibile è stato possibile verifcare senza poter smontare la lattoneria esistente, si può notare che le lastre sottostanti sono correttamente risvoltate

APPROVA i verbali delle sedute di gara del 02/02/2021 (all. B), relativi alla valutazione della documentazione amministrativa presentata dai concorrenti e all’esame delle

I termini di inizio e termine cantiere riportati nella Offerta Economica fanno riferimento alla durata complessiva del cantiere e non ai giorni effettivi di lavorazione in corda

Nel progetto dovranno essere indicati gli stalli riservati in zone di parcheggio (per un massimo di 20), spazi questi appositamente riservati dove il cittadino può prendere e