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LA REGIA DEPUTAZIONE DI STORIA PATRIA PER LE VENEZIE

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(1)

L'A NNESSIONE NEL CAMPO DEGU STUDI STORICI

L A REGIA DEPUTAZIONE DI S TORIA PATRIA PER LE VENEZIE

i:t!fa:!W :il

(2)
(3)

Un fallo

importante si è compiulo recentemenle

nell'ordina- mento degli

studi storici

nelle nuove provincie

con

l'estensione

alla

Venezia Giulia,

a Fiume e aJla

Dalmazia, della

competenza

delJa R. Deputazione

di storia

patria in Venezia.

E

poichè note-

vole,

anzi decisiva

è stata

nell'affuazione del proposito l' opera della nostra

Società, vuolsi

qui documenlare le ultime

fasi delle

pratiche che

condussero alla

promulgazione del

Regio

decreto

20

gennaio I 927, pubblicalo il

28 maggio scorso.

Che questa

conferma,

nel

campo

delle ricerche

e degli

studi storici, dell'annessione politica delle nostre regioni sia ve- nula

con

così grave

ritardo,

non è cerio da imputarsi

alla Regia

Deputazione veneta.

Ferveva a,lcora

la

guerra che essa

procla- mava ripetutamente

-

così nelle

adunanze

del 14 novembre 1915

e

del

5

novembre 1916

-

la

sua

volontà di riunire a sè i fratelli alJa cui redenzione l'impresa nazionale

era rivolla, e

in parlicolare quelli dell' alfra sponda adriatica, più fortemente

congiunti

da vincoli storici

all'antica

Dominanle

1).

Nel primo tempo dopo I' ar- mistizio, una diversa concezione del problema

era

prevalsa

in

1) Già nell'assemblea generale ordinaria tenutasi Il 14 novembre 1915 in Venezia, sotto la presidenza di Pompeo Molmenll, la R. Oepulazione veneta aveva espresso il volo unanime • che la tornata solenne dell' anno venturo /'o.(t,r;e indella, se gli avvenlmenli lo permelleranno, in una delle terre nuova·

mente riunile alla grande patria, e vi fossero invitate le rappresentanze delle società storiche consorelle del Regno a solenne affermazione di fratellanza e ilaliantlà ". (' Nuovo Archivio venelo ·, N. S. n. 69, p. 515).

L'adunanza del 5 novembre 1916 in Venezia approvava ad unan!_~Hà. una proposla formulala dal Consiglio, per la quale questo prendeva impegno di proporre alla prossima assemblea la massima di una modificazione dello Sta- tuto, per cui, venendo accresciuto li numero dei soci effettivi e corrispon- denti interni, sia consenlito ai principali cultori di studi storici, resldcnfi nelle lerre redenle della pii) grande Venezia, che è nel cuore di lutti gli ilaliani, di poter enlrare senz' allro a far parte della R. Oepulazlone Veneta di storia pa-

(4)

222 L'ANNESSIONE NEL CAMPO DEGLI STUDI_ STORICI (4)_

Trieste e in qualche circolo istriano, forse anche per effello del precedente, c1·ealo per il friuli, che aveva ollenulo nel dicembre I 918 una Deputazione speciale 1). Una riunione di rappresenlanli cli Trieste e cieli' Jslria, lenulasi in Triesle il 17 luglio 1919, de- liben,va, a nrnggioranrn, di avviare le pratiche per la costituzione di una nuova R. Deputazione per la Venezia Giulia: con grave rammarico cli alcuni tra i nostri. Onde l'inclusione delle pro- vincie redenle nel campo d'azione della Deputazi0ne veneta si era dovula limilare dapprim~ al Tre1,11ino :!) e a Zani :·1). È mel'ilo della nuova presidenza della Società storica isl_riana, se, chiariti i termini della quistione e prospe_llata nellamente nel quadro ideale

e

poli_lico, ogni prevenzione.

e

ogni ostacolo sono slali .superali e, trovata corrispondenza in1mutabi1111enl~ fralerna in Venezia, si sono potute r,apidamenle esa~1rìre le formalilà necessarie al ri- conoscimento governalivp della comune aspirazione.

tria, in quelle calegorie dei suoi membri che sono cosliluile appunlo dagli studiosi appartenenli alla regione ueneta e in essa l'esidenli ". (' Nuouo Archi·

vio Veneto', n. 1 .tomo XXXI, Parie Il, p. 638).

Giuseppe Della Santa, il compianto segretario della R. Deputazione, com·

menlaua il volo rileuando che esso non solo esprimeva il cancello di un giu·

sto adallamento alle nuove condizioni lerritoriali, ma voleva anche dire che con gli ampliali termini la Dcpulazione vedeva ampliale le forze della sua al·

liviHi. " Dalle balze e dalle sponde delle terre redente - egli soggiugcvn -- altri ingegni fervidi e possenti, resi liberi dalle più grandi e penose cu1·e dei giorni che furono, si uniranno a noi_ nelle indagini faticose, ma pur sempre rimuneraÌrici del comune passalo" (lfJùle111, p. 660). ·

Si legga anche il nobile discorso del presidente Villoria Lazzarini, pochi giorni dopo l'armistizio, nell' .idunanza pubblica del IO novembre 1918 a Ve- nezia (.Ibidem, n. 71·72, 1918, pp. 200·201).

1) Decreto• Legge 15 dicembre 1918, n. 2066, pubblicato testualmente nel 'Bollellino ufficiale del Ministero dcli' Istruzione Pubblica' 27 febbraio 1919.

Si vegga, in proposito, il memoriale della R. Deputazione veneta di Storia patria al t\\i11islro dell'Istruzione in 'Nuovo Archivio Veneto' n s. 73·74, 1919, pp. 238-242, e sulla risposla del Minislro (Alfredo Baccelli) gli alti dcli' ~s-..

semblea di Venezia del 30 novembre 1919, 'ibidem, n s. n. 75·76, 1919, pp.

193-194, e le accorale parole del yrcsidcnle Lazzarini pp. 197-198, :!) R. decreto 11 agosto 1921, n. 1280, nel 'Boll Uìi. del Min. del!· lstr.

Pubbl' 20 ottobre 1921, per la trasformazione in R. deputazione vcnclo-tri·

dentina di storia patria.

:i) R. decreto 27 giugno 1922, n. 942, nel 'Boli. UH: cit. 3 agosto 1922, per I' esl~nsione çi~lla competenza al <.:011wue d't Za,·a.

(5)

(5) _LA R. D1:!'._U!'AZ!ONE DI_ STORIA PA'J'Rl~'--1'._E_R_LE VENEZIE 223

documenti che si pubblicano qui di seguilo, e le noie ap- poste ad alcuni cli essi, dànno rngione cli questo chi.:! è domestico vnnlo e co111piacimenlo per la nostra Direzione. 1-\lla quale solo ìncombe ancora di nrnnifeslare anche qui \ulla la riconoscenza pili cordiale e profonda alla R. Depulazionc cli sloria patria di Venezia e alla sua Presidenza pCI' I' mnore con cui prima se- co

nciò

i

nos tri

propositi e accolse quindi, generosamente.

nell

a sua casa gloriosa, i nuovi colleghi.

Fu nel congresso di Pisino del t0

lugli

o 1923 che

la

110-

slra Socielà, abbandonando I' alteggiamento diverso di alcuni suoi esponenli nelln riunione tenutasi a Tl'iesle nel 1919, si professò, se 11011 in forma molto precisa in quanto ai modi, nef- lamenle nella massima in favore dell' nggregazione a Venezia.

Il

biennio che seguì, non portò ad alcun passo decisivo per l' at- tuazione del disegno 1). La direzione elella nel congresso di Ro- vigno d~l giugno 1925 considerò suo primo compilo dar seguilo conCl'eto e sollecito al volo. E nella prima sua riunione, a Trieste,

1) Si legge nel verbale dcli' assc111blea generale ordinaria della R Depu·

\azione veneto· lri<lcntina lem1l<1si in Venezia il 3 maggio 1925:

~ 11 prcsidenle co111unica l' o. d. g. approv,1I0 dalla Società Istriana di 1,rchcologiu e Storia P.itria nel Congresso Generale del 1° Luglio 1923 in Pi- sino, solo cli recente invialo alla nostra Deputazione (Pola, 3 marzo 1925).

,, La Socielà islriuna dì Archeologia e Storia Patria si cow.ocia alla R.3

M Depulazione Veneto• Tridentina, chiedendo che d'ora in poi la detta Depu- ,. \azione porti il titolo di R. Deputazione Ve/I( lo-Tride11li1ta-lslrimw ".

~ Riassume brevemente le cortesi· espressioni con cui tale volo è ac- compagnato dal presidente di essa Socie!.ì (pro!" B. Benussi), i motivi dcli' in- volontario ritardo, la risposta dalu a una così simpatica e solenne prova N di aHelto e rralcllanza " t.inlo prù gradita ·quanto meno allesa dopo la lcllera del 19 Luglio 1919, in cui "i rappresentanti delle Socictil storiche di Trieslc e dcll' !stri.i " partccipavuno il proposito di costituire una R. Deputazione della Venezia Giulia (Atti della noslr<1 Dcpulaz. 1918·19 in N. A. V. p. 193). la di~

i,;cussione seguil<1 in sede di Presidenza e di Consiglio e la conclusione com·

pcndialn nel seguenlc o. d. g del Consiglio di cui il segretario dà lettura; M 11 .. Consiglio, udile le comunicazioni della Presidenza, rievocando il volo della R.

,. De1rnk!zio11c Vencln di Sloria Palria, espresso gi<ì nel corso della guerra (1916), ,, che ,, tulle le vecchie e nuove Provincie··, formassero un solo corpo col

(6)

_.:2:.:2~4 _ _ ____'.'.L_.:' A:::_N:_::'N:::E:;:SS~l~O_,:_NE::_:N._-E:::L....:C:::A:::.M::_P~O....:D:.:E:.:· G::L::_I ..=S_:_1':.:U D=.lc...S:-T:...:0:c.R=.IC:.:1 _ _ _ (6) _

B 18 giugno '25, die' mandato al presidente di svolgere ogni opera da lui ritenuta efficace, a Venezia e a Roma, per raggiun- gere la meta. Senza descrivere parlicolarmenle le praliche con- dotte a questo scopo, si dà qui il lesto delle dichiarazioni e delle proposte del nostro presidente senalore Salata, quali sono state da lui formulate, a conclusione di precedenti carteggi e colloqui, in una riunione nvutasi con la presidenza della Reale Depula- zione 1.1eneto - tridentina di storia patria in Venezia il 12 aprile 1926:

Per espresso incarico avuto dalla Direzione della predetta Socielà, in esecuzione ai voti nrnniìcslati nel congresso sociale di Pisino del 1923, il Se·

natore Salata dichiara e propone quanto segue:

t. La Società istriana di Archeologia e Storia Pafria considera per conio proprio come non avvenuta la manifestazione riprodotla nella lettera 19 lu·

glio 1919 a favore deff islifuzione di una separata Reale Deputazione di Storia Patria per la Venezia Giulia, cd insislc nel proposito manifestato nel Congresso sociale di Pisino del 1° luglio 1923, di un'unica Reale Deputazione in Vene- zia, siccome quello che, rispondendo alle tradizioni storiche, alle aspirazioni civili e alle necessità degli studi storici dell'Istria, costituisce, anche nel campo dcli' organizzazione e della rappresentanza ufficiale degli interessi storici, al·

lraverso la Deputazione Veneta, quella annessione e unificazione aJla Patria italiana, già feliccmenlc compiute nel campo politico ed amministrativo.

2. L'ordine del giorno deliberalo nel congresso di Pisino del I..) luglio 1923, comunicalo alla Reale Deputazione Veneto -Tridentina con il foglio della cessala Presidenza sociale del 3 marzo 1925, va interpretalo non già nel senso di una confederazione o fusione della società istriana con la Reale Deputa·

zione, come potrebbe far ritenere la irasc ., si consocia., usala ncll' ordine del

,. nome di Deputazione delle Venezie, si dichiara lietissimo di favorire la rea·

n lizzazione del desiderio dei fratelli istriani e aHida alla Presidenza il man- .. dato di trattare intorno alle modalità del!' unione M.

n li socio corr. int. Luigi ferrari domanda la parola per farsi interprete della compiacenza dell'Assemblea e per esprimere il desiderio che la Presi·

denza, pur tenendo conto di tutto, conduca le trattative con la maggior buona disposizione .

.. Segue a lui il socio corr. int. Carlo Contessa, augurando, quale amante di Venezia per recente cilladinanza e per antica predilezione di studi, che il voto primitivo della Deputazione Veneta abbia il suo coronamento, che la R.

Deputazione delle Venezie diventi un fatto compiuto .

.. li presidente ringrazia il Contessa dell'augurio graditissimo, perchè alla noslro. Deputazione è sempre sommamente cara ogni terra, sulla quale aleggiò il vecchio leone veneto; e assicura il f'errari che la Presidenza l'arll lutto il possibile per trasformare in realtà il voto della sorella istriana M.

(7)

(7) LA R. DEPUTAZIONE DI. STORIA PATRIA PER LE VENEZII.:: 225

gi~rn~. acc~'.u~alo, 1

:ia

c~mc domanda rh•olta in rapprcscntnnz.1 degli interessi e_ ~tum slo11c1 dcli l_slna .illa f~cgi;1 Deputazione stessa e nl Regio Governo di promuovere e Ol'chirnrc la purn e se111plicc estensione {lcl!a compclcnza delta Regia Depulnzìonc di Venezia anche alla \le11czia Giulia e in pnrlicolarc all'Istria:_ rìcono~ ccndosi all.i l~cale Dcpulazione per Iuli.i la rc~iionc dc\l(' Ire Vencz_te la. c~cl~t~ivilil cli la/e unica compcteuza ufficiale e la conseguente supremazia 11c1 lmull e modi prcvisli dai Regi Decreti e cla~Jli Slaluli \'ÌflCnli per le Depul.izioni regionali per 1111!0 il territorio nazionale. ·

3. In conformil.ì a quanto è sempre avvenuto dopo le precedenti annes- sioni e sussisle, senza inconvenienli e con vanlaggio, nelle altre regioni del Regno, la Societù lslri.ina di Archeologia e Storia Patria, l'ode di ccnlin.ii.i di soci conlribuenli, conlinuer;j ad esistere e ad agire, nei limili e modi previsti dnl suo stalulo, siccome sociclà privala di sludi archeologici e storici per ln provincia d'Istria, suhordinatamenle alla competenza e supremazia della Regia Depulazione in Venezia.

4. I.a Presidenza della Socielà Istriana cli Archeologia e Storia Palri:1 dari, opera perchè dichiarazioni e richiesle conformi alle proprie siano pre- sentate nuche dalla Società di Studi Fiunmni (costituita in Fiume c011 ll"c Se- zioni: storica, di scienze nahu·ali, di scienze economiche). Patrii essere cura del Governo di completai-e eventualmente nelle stesso senso l' islrulloria della pr.ilica per quanto riguarda la pro\•incia di Trieste dO\•e non csislc al- cuna socielà storica vera e propria, non polendo\•isi equiparare la pur gloriosa e benemerita Socielit del G<1l.iinello cli Minei-vn. Devesi rifcncre esaurit,1 f<lvo- revolmcnle la questione nei riguardi della Provincia di Zai-a, che fo cspress:1- menle compresa nella cornpetenzn della Regia Dcpulazione di Venezia col R.

Dccrelo 27 giugno 1922.

5. Indipendentemente da queste prn\iche, voglia fin da ora il Consiglio della Reale Deputazione, in esecu7.ione del voto espresso già nel corso dcli.i

~Juerra (1916) e ali' ordine del giorno deliberalo nel!' assemblea gcnernlc del 3 muggio 1925, chiedere al Regio Governo In promulgazione so!lecila di 1111 nuovo Regio decreto che dia attuazione completa e definili\•n .il proposilo che tulle le 1:ecchic e Le 11.11ovc p1·ociw:ie comprese nei limiti geografici delle \le·

ne:de (Venezia propria, Venezia Tridentina, Venezia Giulia o Adrialic.i) :ibl.iiano a formare un solo 1..·01·1w nelln Regia Deputazione di Storia Palria con sede a Venezia.

6. La Società !siriana di Archeologia e Storia Palria rinunzia alla do11rnnda contenuta nel\' ordine del uiorno del 1923, che per effetto della eslensionc della sua competenza la Regia Deputazione abbin a denomi1rnrsi " \lenelo -Tri- dentina -Istriana " e chiede invece che, in ornnggio al carallerc unitario della nuova formazione, la Regia Depulnzione, abbandonando ogni dislinzionc re- gionale e provinciale, porli anche nel litolo il segno della Vcnc:danilù inlc- grnle, denominandosi, ad evitare malintesi inevitabiii con l'uso del nome e dcli' aggettivo " veneto M, llcl}ia Deputazione di Sforia l'afria 11cr Le Fe11czic e adatlando convenienlcmenle anche il lilolo delle pubblicazioni periodiche.

7. Nel!' elaborare le modificazioni dello statuto della Rcuia Ocpulazionc, rese necessarie dal!' invocato provvedimento, si esprime il desiderio di un Soclot,\ Istrinua ùi A.rch. e Storia patrin, lf!27 (.lunatu X LIV · Vul. XX.Xl.X, lnsc. l). 15

(8)

226 _I._' A_N_'N_ES_S~O~E NEL__('.A1_,11_'0_D_EG_l:I. ,iTUD:_I :::.S__:_T-=.Oc.:R:.:IC:;_l _ _ _ (cc8-'----)

congruo aumento del numero dei soci efìcllivi e dei soci conispondcnli in·

lcrni, cd cvcntnalmcnte anche dei membri del Consinlio, qualora non si creda di poter dare in altro modo alla Venezia Giulia una rapprcscntnnza nel Con- siglio stesso, come apparisce opporluno specialmente per i primi lcmpi.

S. La Regia Dc1rntnzione chicderù al Ministero della P. I. un muncnlo del contributo govcrnalivo, ginslificando la richiesta e con ]' eslcnsionc della competenza della Rcç1ia Deputazione alle provincie di nuova mmcssione e con la considerazione dc!ln ben maggiore spesa che .illo stesso Go\•cmo si sarcblJc imposta q1rn!or.:i si fosse insistito ncll' oriçJinario proposito dclln isliluzionc di una scparnla Regia Deputazione per la \lcnc1.ia Giu!i[l.

Dal cnnto suo la presidenza della Socictii lslriana di Archeologia e Storia Pal!'ia assicura di [.ire pratiche pl'csso l'A1mninislrazione della Provincia d' I- stria, presso i maggio1·i Municipi e altri enti dcli' lslria, perchè nccordino alla Regia Dc1rnlazionc congrui rnnlribnli pro[)orzionalmenle non minori cli quelli com.:cssi dalle provincie sinora comprese nella dirella sfora d' a;donc della Regia Deputazione: trii che, non risultando dall'ampliamento lcrritol'ia\c di tale compelcnza alcun considerevole aggravio del bilancio generale, clall' aumento del contributo statale e dai contrib1,li delle provincie di nuova accessione do·

vrcbbc derivare un accrescimento dei mezzi finnnzian disponibili per una in- lcnsiiicazione dell'opera generale dcli' unio Deputazione delie Venezie.

Il.

Furon

queste,

con nostra

sodisìazione,

le basi

delle deli-

berazioni

della

R.

Deputazione l)eneto. tridentina

e

del prol)ve•

dimenlo

ciel Gol)el'llo.

Nel

frattempo,

ali' Islria s'era associata nello stesso

intento Fiume.

Sollecitala con

personali confalli dallo

slesso nostro pre- sidente, era infatti seguila il 29 aprile '26 questa

deliberazione

della Società di Studi Fiumani:

.. La Società di Studi Fiumani, quale unico esponente degli sludi storici della città di Fiume e ùella Provincia del Carnnro cd erede legillimo della Depulazione Fiumana di Storia Patria, fa voli pcrchè la regione fiumana, come logica conseguenza dell' anncs:;ione di Fiume, venga inclusa nella com1Jclenza dclln R. Depulazionc di Venezia, la quale potrebbe assumere il nome di R.

De1rnlazione di Storia Patria per le Venezie e com1Jrcndcre tutte le vecchie e nuove pl'ovincic nei limiti delle Venezie~.

E. da Zara sless<1

do\)

e s'era intanto cosliluita

(11

marzo

1926)

lé1 Società Dalmata

di

Storia Pafria, era venula autorevole conferma che, ripudiala ogni

prelesa intenzione

di federarsi alla R. Deputazione

per

le

Mé.lrche

o

di un'assoluta indipendenza da

Venezia

come da ogni

altra deputazione regionale,

il

decreto

(9)

~ A R. DEPUTAZIONE DI STORIA PATRIA PER LE VENEZIE 227

Regio del 1922 che aveva gicì sancilo l'aggregazione di Z.ira

<llla Deputazione \lenela, era consideralo dal nuovo sodalizio dalmate come definitivo e oper<rnle I).

Così l'u che l'assemblea annuale della R. Depulazione ve- nelo -lriclenlina di sieri.i patria, convocatasi il 2 maggio 1926 in \lcro11a, accolse con plauso l'annunzio che l'antico volo era ornrni prossiino ad essere esaudito. Nell' adunam.:n pri\1ct!a di quel giorno - riproduciamo brani testuali ciel resoconto uffi- ciale - il Presidente prof. A. Medin, ratta leggere dal segreta- rio lt·a le adesioni al convegno, integ1·al111ente In lettera ciel se- natore Salala, presidente della Socicféi istriana cli nrcheologia e

~torin JHllria, ,, annunciò l'esito delle lrallalive per l'unione clel- 1· lslria iniziale l'anno scorso dal Benussi, proseguite dal sena- tore Salala, e, follo nuovo, non meno lieto, regual volo di Fiume".

~ Tl'ieste e fiume - cosi continuava il prèsidente Medin - annoverano giù fra i nostri soci parecchi figli, per cui I' nllo odierno non è che la realiz- zazione di uno slalo spirituale .inlichissimo, di cui con espressione felice è inlerprctc li senatore Salala quando prega il Presidente di recare ali' assem- blc.i il saluto più fervido e de\•olo della \•Ccchìa gloriosn nssociazione, .. che ha credulo di non poter meglio rispondere .i\lc propl'ie tradizioni se non con )' invocare la riuuione di tulle le [erre di San i'\-\arco sollo il \1essillo e la s11- prc1m:izia clclla nostra R. Deputazione".

,, I.' Istria e Fiume sono pronli a ciarle quunlo di meglio possono sia in- tcllcttualincnle che economicamenle; in cambio donrnndnno l,1 pura e sem- plke estensione della giurisdizione .... e che in omaggio al carattere unil.irio della nuol•H formazione, assuma il nome di R. Deputazione di Storia Patria per le Venezie ".

La P1·eside11za - trascriviamo sempre dal verbale dcli' assemble.i di Ve- rona - risen•andosi, come esige lo Stalulo, di sottoporre ad una prossima assemblen le modificazioni conseguenti e quelle ancora che esperienza e pru- denza suggerissero opportune, chiede perlanlo un volo sulla proposta di 11111- lamenlo del nome, nella forma sopra esposta.

t'.\nddch G. L. (socio efl'cllivo) domanda perchè non si potrebbe rilornare al nome primitivo di Deputazione Veneta, chè in tale denominazione lulli si

I) Resta in vigore il R. decreto I maggio 1925 n. 780 (·Boli. uH. Min.

Pubbl. fslr.' n, 50 del 15 dicembre 1925), che, erigendo in ente morale l' 1- s!ilulo nrnrchigiano di scienze, lettere ed arti, con sede in 1\nco11a, ne approva ]o Statuto, nel cui url. I l' allivilil del]' Istituto, intesa ud incor;.1ggiare i pro·

gressi delle scienze, delle Jellere e delle arti, (! d_volt,1 u ., qualsiasi iniziali\•a giovevole alle provincie delle Marche e di Zal"(( ·.

(10)

_:2:c:2:".8 _ _ ___:L::_' :..:/1,._NN°"'E:c:Sc:S::.IO:cN'C'E::_:_Nc:Èc:L_C:cAcc•cclP_,0'----"D-"E-"-G_LI_S_T_U_D_I_S_'l_·o_R_IC_I _ _ _ ( I O)

raccolgono, a suo giudizio, quanli dall'Adige nlla Dalmazia con Venezia \1is- sero la storia del passato.

Bratti Ricciolli (socio cìfettivo), pur associandosi nello spiri lo ali' Andrich, fa osservare che il nome Veneto burocrnlicamentc ha una limilazionc mollo ristretta; ed è inoltre inopportuno per il significnto cd i! ricordo nuslriaco.

Rava sen. Luigi (socio onornrio) suffraga l' osscn1azionc del Bra Ili Il Segretario Pavanello legge, per amore di semplificazione e di d1iari- menlo, un brano del Memoriale che rnpprcscnta il risu!lalo delle lrnllaliuc frn il sen. Salala e la Presidenza.

Posta ai voli la proposta di nmlrimenlo, essa viene ripprovnln ali' una·

nimilà, con un plauso ai fralelli del\" Istria e di Fiume, all'opera della Presi- denza, con un fervido augurio per ]' nwenirc dell' arnplinlo sodalizio. In modo particolare si dichiara lieto il socio Lazznrini (eletto presidenle), vedendo così realizzata in buona parte quella fraternilà, che duran_le il corso della guerra la sua Presidenza aveva vagheggiata e sollecitnta con fen1ido nmore.

Nell'adunanza

pubblica

tenutasi

nello stesso giorno nell' mil<1 del

Consiglio Provinciale di Verona,

il

Presidente Medin, dopo aver toccato dell'insufficiente soccorso finanziario concesso alla Deputazione dal Governo, così

prnseguiva:

Di tale amarezza ci conìorla lutlavia la lieta notizia, che oggi pubblicamenle comunichiamo, di un nuovo avvenimento, il quale, menlre renderc'i anche più necessari quei soccorsi cui accennai les\è, dimostra come al!a nostra Depu- tc1zione sia riconosciula nel campo storico un' eHicc1ce azione unificc1lrice lii tulle le forze operanti nelle diverse provincie ove si estendeva il dominio della Serenissima. La Società Istriana di Archeologia e Stol'ia P<1lrin, reputando che un'unica Reale Deputazione in Venezia risponda alle nspirazioni ci\•ili e alle necessilù sloriche dell' lslt-ia e di Fiume, le cui tradizioni sono inlinrnmenlc legale con quelle di Venezia, chiede che la nostra Deputazione estendn anche ali' Islri.i e a Fiume la propria suprcmnzia. Noi da parie noslra, che fin dnl 1916 esprimemmo il volo che tulle le vecchie e num,e provincie formassero un sol corpo col nome di Deputazione delle Venezie, voto ripetuto nel!' adu- n.inza privata dell'anno precedente a questo, di grnn animo accogliamo In nuova proposta dei [rntelli istriani.

f'

niuno sìuggirù l' nllo signincalo di que- sta domanda, che non rimardi, confidiamo, senza eco nella Venezia Giulia;

l'unione dell'Istria l! già compiula l"elicemenle nel c.im1>0 politico e anu11i11i·

nislralivo, ma solo l' intellellualc e spiriluale ardore aHratell.i gli animi e li congiunge col supremo e ideai \iincolo della identilù di studi e di aspirazioni.

O.i questo nobile intento furono animali due illustri colleghi nostri, nel pe- riodo iniziale, il proL Bernardo Benussi, e in seguilo, con pili t"elice esito, il senatore Francesco Salala, che di questa nuovn da noi agognala unione si fecero principali promotori.

Non poteva - così disse

l'oratore

- chiudere con

migliori

auspici

per le

sorti

della Deputazione il

triennio

del

suo

ufficio

presidenziale, pur

p1·evedendo non

facile

il

nuovo compito che

la Deputazione,

quando

si intitolerà delle Venezie, dovrà assolvere.

(11)

J__l_!)_ LA R. DEPUTAZIONE DI STORIA PATRIA PER LE VENEZIE 229

lll.

L'assemblea straordinaria preannunziata c1 Verona per l' ap- prov;izione delle modificazioni da apportarsi allo statuto della R. Deputazione si tenne in Venezia, nellc1 sede di Palazzo Reale, il 27 ~Jiugno 1926, sollo la presidenrn del nuovo presidente prof. Villoria Lazrnrini 1).

Riconosciuln legale l'adunanza - dice il verbale - conforme ali' arti·

colo 47 dello Statuto, il Presidente riassume brevemente la storia delle ul- li111c lral1a\ive con l'Istria e con fiume condotte dal presidente Medin, da lui continuale col senatore Salata, presidente della Socielà Istriana di archeologia e storia pnlria, e annunzia, con soddisfazione di \ulli, di aver finalmente ot- lenulo eia Zarn l!IH"I risposta precisa circa i rnpporli con la nostra Deputa- zione. Nel mnrzo scorso, egli dice, un grup1w di studiosi costituivano la So- ciclù dalmata si storia palria. Essi non ignoravano il R. decreto 27 Giugno

1922 che estendeva I' allivihì della nostra Depulazione anche al Comune di Zara. Tullavia credetlero non inutile l'istituzione di una socielà storica dal- mata, principalmcnlc perchè, morfo \/italiano Brunclli, la tradizione degli sludi storici, tradizione rappresenl.lta da pochi e disorganizzali, minacciava di spe- gnersi complel,:uncnle. Tale convenienzn parve una necessil<Ì negli ullimi tempi, qurrnclo, organizzalosi in lt1goslm1ia un vivissimo Invorio crudilo inteso spe- cialmc11tc a rnctlcrc in luce i titoli del carattere slavo della Dalmazia, si sentì imperioso il bisogno di opporsi in qualche modo a questo fazioso lavorio di oltre confine.

L.i nostra Deputazione --continua il Presidente - che ha salulalo con simpalin il sorgere della Società di Studi Trentini subito dopo la guerra, - che nlle Sodelù storiche dcli' Istria e di Fiume va inconlro con entusiasmo, sente e pensa egualmente verso la giovane Socieli1 slorica dalmata, e la ri- guarda, del pari, come figlia e collaboratrice, nel culto del comune ideale:

l'illustrazione della storia delle Venezie. Noi sappiamo - egli soggiunge - che a Zara e in lulta la Dalmazia si guarda sempre a \lenc1.ia come a madre carissima e come a modello cli vita e di atlivilfL. E il rinnovalo slaluto, che, ampliando il campo della giurisdizione. va realizzando sempre meglio la fra- lcrnit.ì di Jnvoro invocalo nel nostro memoriale del 1919, sarà accolto cerla- rncnle dngli studiosi z.aralini con sincera letizia.

11 senatore Tamassia, i professori Crescini e Ballislella, gli onorevoli Piva e Messcdnglia (lutti soci cHellivi) plaudono ali" opera compiula, come giusto rir.:onoscimcnlo di quelle autonomie, che rispecchiano anche nel campo storico i bisogni particolnri, con una visione superiore cd un nito senso di patriot- tismo, I.lene augurando per il complelo trionfo cicli' idea unitaria.

I) Gli Alli di questa assemblea straordinaria sono in 'Archi\•io Veneto- Tridentino ·• n. 19-20, voi. X, 1926-

(12)

230 1.· 1\NN[SSIONE NEL CAMPO DEGLI ST~~I STORICI (12)

Dopo questa p1·e11wssa cli carallcrc generale, s'inizia 111 di- scussione sulle moclHicazioni cd açrniunle pl'Oposlc, per risparmio cli lcmpo, da dieci soci eHelli\1i e nwnclale a ciascun socio ef- fettivo insieme con l' imiito ali' adunanza.

Poste .ii voli le modificazioni ed aggiunte così corrette (nel rorso della bre\1e discussione), esse vengono appl'0\1ale ad una- nimilù come si lrascri\.10110:

Negli ;:irl. 1, 5. 6, I O. 12, 40 dello Sléllulo della R. Depula- zio11c cli storia p~ilria per le Venezie, alla dicilurn .. R. Depuln- zio1H.' \•c11l'lo-lricle11lirw di slol'i<1 pnll·in ' è sostituiln In seguente ,. R. Drp11tazio11e di storia patria per le \fcuezie" e n quellu .. nelle (delle) rqJioni veneln o lriclcnlina o del comune di Zara" è so:'-liluiln la dkiltu·;,1 ,, nelle (delle) regioni 1•r11cta, lridcutùia. giulia e adriatica ".

Il ro111nw ,, b" ckll' ari. 4 .. soci onorari" \la così 111odificafo:

., soci onorari e soci hl'llcmcriti" ; e l,1 classe dei soci onorari, cssC'nclo sdoppiala in soci onornri e soci be11e111crili, consqJl1en- lemenle lullo

r

t1rl. 9 resla modificalo nel scguenle moclo:

.. Possono venir C'll'lli a soci onorari clall' Assemblea, sopra pro- posta della Presidenza od anche dei singoli soci, coloro che in llalia o fuori cl' Italia lwnno già contribuilo o contribuiranno al- i' incremenlo degli studi della storia delle Venezie. Possono venir elelli. co111e sopra, a soci benemeriti quanti hanno contri- builo o contribuiranno ali' onore e vantaggio della DepuU1zione.

Il numero dei soci clell' una e dell'altra classe non è limilalo ".

Nel\' ari. 5 il numero dei soci effellivi è fissato in ci11q11anla (da quaranla).

Negli art. 11, 35, 36, 37 la dicilura " L'Archivio Venelo- lridcnlino" viene sostituita con quesla ,, l'Archivio Veneto"; e

nel (;OlllllHl quinto del!' art. 36 In dizione ., Rivista perioclicn

inlilolala: t\rchi\•io venefo-tridenlino" con ,, Archivio veneto, cclito dalla

R.

Deputazione di storia patria per le Venezie".

Nell'art. ! 7 la dicilura .. rifusione delle spese cli viaggio "

con,. rirusione delle spese effellivamenle sostenule per il vh1ggio".

Nell' art. 24 il numero dei consiglieri da sei è portalo ,1 sette.

Nell'ari. 42 ali' csp1•essione .. con o lire L. I 00 per un trien- nio .. va sosliluil,1 ,, con un contributo corrispondente" e negli art.

43, 44 alla parnla ,, palrimonio " lc1 parolc1 ,, do/azione".

(13)

_(I~_ LA R. DEPUTAZIONE DI STORl!l_..1:A_1~1A PER LE VENEZIE 231

L'ari. 46 viene modHicalo così: ,, L' anflo accademico va dal-

!' una all'altra assemblea ordinaria; il Ji11a11ziario coincide con f' 011110 solare ".

IV.

Presentala dalla presidenza della R. Deputazione al Mini- stero della Pubblica lstrnzione la domanda di approvélzione dello Slaluto così modificalo, le lratlalive col ministro 011. Fedele furono conclolle a Roma, .inche pei- delegazione del presidente prof. Lazzarini, dal nostro presidente sen. Salata, mentre a sol- lecitare il necessario 1rnrere del Consiglio di Stato provvedeva il sen. Rava. Il 20 gennaio 1927, I' on. Fedele dava al senatore Salala la nolizia che la nrnllitrn stessa S. M. il Re aveva firmato il decreto cl' inlegrale approvazione della riforrna. Si veclnì poi che il decreto fu pubblicc1lo sulln Gazzetta Ufficiale nppetrn il 28 maggio (num. 123).

Ancora prinrn di questa pubblicazione si ern svolta in Ve.

nezia, il 26 maggio, l'assemblea che celebrò solennemenla la sancita unione di tulle le Venezie nel seno della rinnovala Regia Deputazione. Ecco d<1gli 1-\lli delle Ire adunanze, lenutesi in quel giorno, quanto pili specialmente rigunrda l'evento 1) :

Adunanza privata

.. Alle ore 10 1

/-2

precise, il presidente, riconosciuta legale l' adunanza, apre la seduta privala generale, commemorando i soci defunti. Si dichiara quindi lieto di salulare, insieme con tanti cari vecchi colleghi, fedeli agli annuali ritrovi, colui, che ciò fa preponendo al comodo il clo\iere, il venernndo professore don Luigi Bailo, assunto al nostro sodalizio nel 1875, due anni dopo la fondazione, e testimone per ciò del suo nascimento e delle sue fortune; ma ancora pili lieto egli è cli poter porgere il primo saluto ufficiale al senatore Francesco Salala, illustre rappresenl;rnle dei nuovi colleghi del!' altra sponda, che, iiirnl-

1) Gli (.\lii cli qucslc c1dunanzc si sono nel i·rnllcmpo pubblicali ncll' 'Ar- chivio veneto', v.. LVll,

v .

.-i Scl'ic, n. l-2.

(14)

232 1.· ANNESSIONE NEI. C1\MPO DEGL~_TUDI STORICI _ (14)

mente, in \1irlll del decrelo eia S. E. l' on. Fedele solloposlo alla rirma di S. M. il Re il 20 gennaio p. p. e in corso di pubblica.

zione, slanno per di\lenlare nostri fr..1lelli cli lavoro.

Al sen,·11ore Frnncesco Salal8, presidente della Societù Tslriann di Archeologia e Sloria Patria, che ha voluto esser presente a quesfo noslro convegno, a lui lanlo benemerilo di questa unione così simpatica e così ulile al progresso degli studi storici nelle

!erre, in cui Venezia dominò saggiamenle e ilaliannmente per lunghi secoli, é1 lulli i fu1uri compagni noslt'i il benuenulo pili cordbile e fesloso.

Un caloroso prolungalo applauso corona il salulo del pre•

!5idcnte.

Sorge quindi fra l' altenzione generale il sen,1lorc Salala, il quale risponde <:on parole nobilissime cd elevale dense di pen•

siero e di senlimenlo. che, pregalo cli ripelere, per la loro im•

porlanza, nelb1 sec!ula pubblica solenne, vengono ivi inserite.

Cessala 1,1 commozione, che è negli rn1imi cli lutti, il pre.

siclcnle conlinua nello svolgimento cfell' ordine del giorno pal'lando delle pubblicazioni sociali.

Adunanza segreta

Ri!iratisi i s0ci corrispondenti, si 1·innova l'appello dei soci cffellil•i, che sono 16, si clislribuiscono le deleghe, che sono IO, onde un tol.:-lle di 26 volanti.

Sono posti dapprima in volazione i Bilanci, che vengono approvali al!' unanimità.

Posci;:1 si procede alle nomine. Elelli a scrula[ori i soci Rizzo!i e Soranzo, il presidente avverle che i posti liberi di el'•

fellivo sono sollanto i dieci aumenl{1!i dalla riforma dello Slalulo e che pen:iò essi furono lutti dalla Presidenza e dal Consiglio riservnli alle nuove !erre: e che ad esse furono pure assegnali i cinque posli di soci co1Tispondenli interni, vacanti per ragioni diverse.

Preso nllo di questa siluazione e udito l'elenco concordalo fn:1 i rappresenl;mli delle Socielà Sloriche islriana, fiumana, za.

nilina ed il nostro presidenle, 1<1 Presidenza e il Consiglio pro•

pongono i seguenti soci effettivi:

(15)

j_l_S)_ ~~ ~-UTAZIONE DI STORIA PATRIA PER LE VENEZIE

Benussi Bernardo di Triesle

De Frélnceschi Camilla di 1''\oncalvo (Pola)

Depoli

Allilio

di

Fiume

Gigante

Silvino di Fiume Milis Silvio di Cherso Praga Giuseppe di Zara Sabalich Giuseppe di Zara Salrtla Francesco d' Ossero Slicotfi Pietro di Trieste Ziliollo Baccio di Trieste;

e

i

seguenti sod corrispondenli

interni :

Pasini Ferdinando di Trieste

Quarantotto

Giovanni

di Trieste

Schiavuzzi Bernc1rclo di Pola Smirich Giovanni

di

Zara Susmel Edourdo di Fiume.

Vengono tutti eletti, a unanimità.

233

E con eguale votazione sono proclmnali soci corrispondenti esterni: Foresti Arnaldo, preside dell' lslilulo tecnico di Brescia,

il M.

R. P. Mauro

Massimiliano J<ravianlzl<y

canonico premonslra~

tense dcli

' arcivescovalo

di

J(alocsa in Ungheria,

la

sig.

Merores

Margherita di Vienna e l' islriano prof. Vergollini Giov1rnni,

inse•

g1rnnle

nell'

Università cli Cagliriri.

Si provvede

infine

alle c;:iriche, eleggendo a vicepresidente per il

triennio

1927•29: Bralli Ricciolli; a consiglieri per

lo

stesso

triennio

on. Messedaglia

Luigi, sen.

Salala fr;:incesco, sen.

Tam

assia Nino;

ri

confe

rmando

a segreta

rio per

il

quadrien nio

1927•30:

Pavanello

Giuseppe, a

revisori del

Conto 1927: ,i-\ndrich Gian

Luigi

e Brunelli Mario.

Adunanza pubblica

In Venezia, ne ll'aula nrngna del R. lstilulo

Veneto di scienze

lettere

ed ;:irli, gentilmenle concess;:i, alla presenza delle au•

toritil civili

e

mililari

e

di un pubblico

scelto e

numeroso, ha luogo alle ore

14 e 30

la

riunione

pubblica

solenne, in cui

par•

Jarono il pre

sidenle,

il

senatore Salala,

il

segretario e

l'oratore

(16)

234 I: ANNESSIONE NEL CA111P(? DEG~~DI STORICI

ufficiale s. e. prof. Giovanni Soranzo, che illustrò il tema: .. I fatto1·i morali della gninclezza e decadenza della repubblica ve•

net a ".

l'AROLE DEI. PRESIDENTE VITTORIO I.AZZARINI

Si,911ori,

Aspirazioni tradizionali, necessilà storiche, decisero la Socielì1 istriana cli nrcheologtn e slorin palrin, prcsiedula dn Francesco Salnla, e In Socie!~ sto- rica fiumnna che ha per suo preside De Poli e SCfJTClario Sih1ino Gi~Jall\c, n chiedere che la Deputazione \•eneto-lridenlina eslenclessc anche .ili' lstri.i e .i Fiume I.i proprin giurisdizione e il comune lavoro. La clomandn elci frntelli istriani e fiumani ìu subilo accolla per acclamazione, ricorclnndo come fin dal 1916, qunndo ancora durava la çiranclc gt1crra e le sue sorli non erano chiare e deci$e, la Deputazione vcnel;;i avesse espresso unanime il \1010 che i principali cultori cli studi storici resiclenli nelle lerre l'hc sì \1olcvano redimere, fossel'o accolli nel grembo del vecchio glorioso noslro sodalizio. Ed anche pcrchè, in un rnemoria!c solloscril\o dn Chi parln, inviato al ministro della Istruzione nel 1919, ribadendo la proposta folla col volo del '16, si dichinrava di allcndere, con fede sicura, l'adesione degli studiosi delle provincie redente alla futura Deputazione slorica delle Venezie.

Riformalo il nostro statuto in un'assemblea straordinaria del Giugno '26, il giorno 20 dello scorso Gennaio la Maeslil del Re npponeva la sua firma al decrelo che, approvando quell;;i riforma, ampliava la cerchia della noslrn atli- vilà ed autorità, estcnclenclola ;;illa Venezia Giulia cd Adri;;ilica, sollo il tilolo auspicalo: ,, lt Deputazione di sloria palrin per le Venezie". Giunti \'innlmcnlc alla mela desiderala, è dovere di ricordare e ringraziare quanti cooperarono con noi ;1 così felice l'isullato: S E. Pielro Fedele minislro del]· lslruz.ione, il senatore Lui~Ji Rav;;i consigliere di S1,110, ambedue nostri soci onorari, il senatore Francesco Sa\atn. principnle ;;iusilio, pralico e saggio, fin dagli inizi, del!' unione quand'era nostro presidente Antonio iY\edin.

Fummo coslanlì nel\' ;;i\le$;:i, non ci sbigollirnno le avversi lii cli persone e di cose, sicuri dcll' opportunità cli slabilirc anche negli sludj c1ue\l' unitù regionale delle Venezie i cui tern1ini aveva posto Roma, ne\l' clii cli Augusto, creando la regione del]" 11;:ilia romana ., \lenclia et l·lislria ", unità regionale che la Chiesn rispettò poi. inslilucndo per cIuesla parie delln penisola una sola provincin ccclcsi;;islica. 1"a più che il rispcllo alla lrmlizionc, naturale in una Depul;;iz.ione di storia patria. ci spinsero un clc\ia\o concetlo politico, ragioni sI>irilua!i e scientifiche. Rinsaldare ;;inche nel campo intellettuale l'unilìi della regione è cooperare a render sempre più. l"orle l' cdiricio 11.iz.ionale, tanto più in cIuest' angolo d'Italia ove $fanno, ai confini, uomini di lingua e razza diversa. Spirifualmcnlc l' agg1·egazionc elci nuovi colleghi islrinni e l'iu- mnni ci commuove 1· animo, ripcns;;indo ai secolari indislrullibili lcqami che avvinsero l'Istria a Venezia: I' Istria considerala, durante il dominio della

(17)

(17) LA R. DEPUTAZIONE DI STORIA PATRIA PER LE VENEZIE 235

repubblica. parie integrante dello ,. Staio dc terra", res.i venctissima per l'cdcltfl, per costumi, per ling11am1io, molto pii\ somi~1lianle al veneziano che non altri dirilclli che ci stanno vicino. Ceduta dal Bonaparte al\' Austria, serbò a lungo viva e pura la memoria del governo di S. /\\arco, quasi idealinandolo:

nunrdò, nel 1848, a Venezia come 1'\adrc desiderata ; domandò, nel 1859, con una petizione elci suoi podcsliì, di essere annessa alla provincia di Venezia, quasi ne fosse il contado.

S'aggiunga la ragione scienlifica. La storia dell'Istria si studia a Venezia, nell' éHchivio dei Frari ; e come Vcnczi.i, dominm1lc, iu il centro in cui si è svolla tanta parie dcçJli 11vvenimenli seguiti ne' suoi Stati, cosl conviene fac- ciano capo a Lei çJli studi che si occupano di tali falli, il coordinamento e la stampa delle fonti storiche comuni. Qucslo bene compresero i valorosi col·

leghi che ci precedettero, quasi lutti scomparsi, accogliendo, nel 1887, nel volume V della prima llfis1·ellanea, l'edizione delle epistole di un grande umanista capodislriano, Pier Paolo Ver9erio, preparata da Carlo Cambi, con·

<lolla a compimenlo dn Tommaso Luciani, due istriani che, sempre insieme, furono npostoli ed assertori costanti della rivendicazione della Venezia Giulia all' llalia. Ed è, per questo che, quale alto di fede ncll' unione che oggidì si consacro, un altro volume della Jl/il)eellcmea ospilava un poderoso lavoro di Bernardo Benussi, padre della isloriograìia dcli' Istria: Pola nelle .rne ùditu-

~~io11i. 1,wnicipali fino al 17.97.

Lieto di annunciare che, dopo il decreto del Giugno '22, furono resi ancor pil) slrelli i leçJ<rnii cogli studiosi 1.aralini presieduti da Giuseppe Praga, e che fu agç1iunla nl nostro slalulo la dicilnra più generale ,.regione adrialica"

per non rinnegare, prnprio qui a \lcnezi,i, le speranze dei forti cuori ilaliani di Dalmazia, comunico che nella adunanza seweta di questa mallina lllrono nominali, con votazione unani111c, sei soci eHellivi Ira gli slndiosi di Trieste e dcli' lsll'ia, due cifetlivi di fiume e due di Zara. Rivolgendo un caloroso saluto ai nuovi collcç1hi, ci ripromettiamo l'anno ven1uro di raccogliere la Derrntazione nella Giulia, stringendo meglio e più i vincoli di colleganza con quegli studiosi, auspicando, per la forza delle idee buone e çJiuste, ad una \•era fralel\anza fra tulle le socielìi storiche della regione, col riconoscere alla Reale Dc1>utozione una maggior autorità e supremazia, per il bene degli sludi e per quella concordia che è fondamento di ogni grandezza.

Ringrazio le auloril;1 che \•ollero onorare colla loro presenza questo nostro convegno, e do la parola, prima che al benemerito segretario e al·

l'oratore uHiciale, al senalore Salala perchè essa risuoni in pii) larga comu- nione spirilua\e, in un giorno tanto solenne per I.i nostra Deputazione.

PAROLE DEL SENATORE SALATA

,S'ig11ori,

Per il salulo lnsinghiero ollre ogni mio rnerilo, rivolle dall' illnslre Pre~

siden\c alla mia persona, e per il vostro così caldo applauso, nessuna parola potrebbe dare, in queslo luogo e in questo 1110111ento, espressione adeguata

(18)

236 L' ANN',SSIONE NEL CAMPO DEGLI STUDl-"S--'T-"O-"R-"IC'-'-1 _ _ ~(1_8~)

alla mia commossa gratitudine. Ma, per la rapprcscnlanza che delle Socielil slol"iche e degli studiosi dcli' nitra sponda adriatica possa, in assenza di più autorevoli, essere a me a\ll'ibuiln, conscnlifc che la mia voce \•i dica non tanto la nostra riconoscenza che è pur vivissima, quanlo la noslra gioia di

poter oggi finalmente rientrare nella casa Jrnlerna in ricnczza cd uguaglianza

di doveri e di dirilli, non prcscri1H nl' sminuili dnl più hm~JO durare del scr·

vagqio slr;inicro FfPf'''OC11:::io11i). In questa noslra consape\•olczza, forse or- gogliosa, di domestica inlimilù. oltre ni ricordi secolari dctlc1 sloria comune e alle mutue aspirazioni mai smcnlilc nei decenni della separazione, ci con·

!Orlarono sempre le stesse opere di quesln vostrn Depulnzionc.

Solo per merilo vostro noi, modesti prosecutori dcli.i slessa fede, scn·

linmo oggi aleggiare quì gli spiriti di Ccirlo Combi e di 'l'omaso Luciani, che voi conforlasle e onoraste nel sncrifizio silcn7.ioso, nrn operoso del loro esilio. E ci precede In cara imnrnginc palcrna di t\llilio Horlis, non senzn ideale significazione acclamato \ioslro socio ct· onore nc\1' anno stesso, in cui nel suo nome si anlicipava conlro \liennn il plebiscito politico della sua ciltù.

Non io stesso avrei avuto oggi, sino a poche ore or sono, titolo a parlarvi in questa achnrnn;.n se, nel pieno furore delln guerra, il .5 ll0\1emb1·e 1916, riunendo in un solo ~1eslo nobilissimo il ricordo semìsecolai·e della vostra libertà e un allo propizin\orc della nostra redenzione, non avesle assunto alcuni di noi, non ph) accessibili alle vendellc auslriache, lrn i \ioslri soci cor- rispondenli.

Così, forse senza necessità di alcun allo forrunle, avrebbe potulo In Regia Depulazione \lencla, sulla lraccia delle sue vecchie tavole statutarie, e.stendere anche uHicialmente la sua oper:i alle Venezie t11fime redente, se Voi e noi non avessimo sentito quella stessa opporlunilà che in eguale siluazionc proclnmò nel '60 per la Lombarclia il Conte di Cnvour, di un docmnenlo che, proposto dal Governo e sancito dal Re, quasi rinnovasse, anche per gli sludi slorici, l'annessione politica già felicemente attuata. Ne doveva neces- sarinmente risullare, dopo qualche incertezza, la ricosliluzione inlegrulc della grande unii.i delle Venezie dal Brennero ..il Qu.irnaro (flJJJ)lansi), .ilrneno in questo campo dove non si scontrano interessi allunli 1.ilvolla discordanti che la superiore visione politica ed economica deve comunque conciliare.

,. Per i redenti - [u già dello a lira volta in quest'aula da Villorio Laz-

" zal'ini - San Marco non è soltanto un vecchio caro nome, suscitatore di ,. fanlnsmi storici; è per lutti il simbolo cli un diritto nazionale tramandalo .. alla novissima llalia ,.. Si, o SiçJ11ori. Venezia lu veramcnlc per noi llalia, prima che Italia risorgesse (11JJJ1la11si JJrol1111yali) e Italia vuol signil'icare i.Hl·

che oggi. Ecco perchè il nostro ritorno nella huni~11ia degli studi slol'ici ve- neli 11011 ~•olenuno leçJalo a nessuna condizione, non spccialrncnle a quella che alla casa comune, molliplicanclo le indicazioni delle varieli1 regionali o provinciali, a\1rebbe imposto una denominazione che nella sua fran11nenlaricli1 avrebbe conlradelto al signincato unitario dell' nito stesso che slav,11110 per compiere (appro1;a7.io11i).

Pur manlenenclo, come anche noi ci proponiamo, i ven:hi e 11011 inglo- riosi sodalizi locali, a cui or ora si aggiunse con affermazione fervida cli

(19)

r

grandi promesse la Socielìi Dalnrnla di Storia Patria, le singole provincie devono, a mano a mano che risalgono nella gerarchia degli organismi, non oslcnlr11:c. le par:licoln1·il'.ì che di_slinguono, nrn i.ir emergere dalla varietà degli cleme11\t I segm comum che r1u11isco110. Così, noi lcn·cmo fede al prindJ)io donde parli Carlo 1\lbct'lo nel creare la prima Dep11tnzionc Storica e che, stando a base della nostra organizzazione, a sua volh1 rifonde le Dcpulazioni regionali ncll' unilù dcli' lslilulo Storico Italiano. E non è forse senza un mi- stico legame che nel nome cl' llalia queslo nostro rinnovalo patio di veneti si siringa qui oggi nella festa dcli' Ascensione, men Ire ancora riecheggiano da San Giusto a San 1\-\an:o le accla111azioni al Re Lihernlore cui [u dalo in sode cli a111pliare pel' l' llalia quel dominio snll' Adriatico, del quale, e non solo con le simboliche nozze, Venezia si affermò e fu. dopo Roma, unica custode nei secoli (ririssi111i, p,·0/1111!/(lfi a1,pla11si (• r1cda111a.~io11i ol h'e).

Onorevoli consoci, il Consiglio della noslra Depulazione ha slamane prevenuto il mio invito nd iniziare cp1estn nuova comunione di studi e di opcl'e con I' a\luare un volo da voi oià nrnnifcstnto e non per vostra colpn diHerilo. Nella vostra nssemblea del 1916 l'oratore uificiale chiudeva il suo discot·so con qucsle parole: .. Colleghi, terremo l'anno prossimo la noslra consueta riunione a Trieste ~. Questo grido parve allora una sfida ali' Austria.

Ogqi, clall' altra spanci.i una sola voce concorde vi chiama. Esercitando per la prima volta la SllJHenrnzia Lhe ora vi è anche legalmente conferita su tulto il patrimonio slorico del!n Venezia Giulia e di Zarn, non limitatevi - ques1a è la preghiera che più pmlicolnrmenle in nome della Società lslrinna di Ar- chcolo~Jia e Storia Patria vi rivolgo - non limitatevi alle ufficiali assemblee, ma lrast:orrele, noslri ospili, Ittita la sponda dal Timavo a Zara. Vi ritroverete do\,unquc Venezia, nelle cose e nelle nnime (applt//18i.). Saremo entrati, o signori, nell' ollanlesimo anni\•et·s<1rio della grande l'ivoluzione veneziana. Inver- tendo l'ordine tradizionnle delle vos1re adunanze, quello che sarà il nostro Ol'alore, non di noi vi do\!rù parlare, ma di voi. Lcm1eremo insieme i docu- menti austriaci, sinora inaccessibili, non lanlo i militari quanlo i politici e cliJ>lomalici, sul biennio glorioso. Negali a Vincenzo Marchesi e allo stesso Nigra o come non esi81enli o come pochi e di poco conio, non poterono es- sere contesi all' llalia villoriosa. Ignorali dal Treuelyan per il suo 1·ece11le volume su Daniele l\1anin, la missione affidatami dal Capo del Governo mi condusse a rintraccinrli in \•ari archivi viennesi, a raccoglierli e ordinarli; e la trascrizione ne è avviata. Nulla di essenziale possono aggiungere alla grandezza dcli' epopea; mollo dicono, con I' autorilì1 spietaln, incontestabile del!' avversmio, sul valol'e politico della resislenza di Venezia per le sorti della causa italiana: e molla luce nuova si rinelte specialmente sugli nlteg·

giamenli della politica austriaca rispello .illa rivoluzione e sui negoziali di·

plomalici, direlfi o indire lii, fra \' Austria e Venezia. Daniele t\\anin serba, anche nello specchio auslriaco, la sua statura.

L 1 Istria che anche alla risorta Dominante del Quarantotto ha dato rnn- gislrnli e militi, soccol'Si e speranze, non saprebbe oHt·irvi. l~ss_er~ ospitale più dcyna cli voi e più cnra al nostro orgoglio fralerno (cwt.~·swu, prolw1- 911ti (IJJ]Jlausi).

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238 L'ANNESSIONE NEL CAMPO DEGLI STUDI STORICI _ _ _ (20)

Anche nella Relazione del segretario prof. Giuseppe Pavn- nello è fallo cenno, Ira i falli nolevoli dcli' annaln, della riforma dello Staluto in rapporto [IJJ' ,impliala giurisdizione sul!' Istria e su Fiume. La relazione così conchiuse:

,. Nella lcnrn \lita, che lu nostra Deputazione si.i ))Cl' inizinrc, slcndendo la pl'oprin giurisdizione ci.ili' Adige allél Dnlrm1zia, sulle terre, in cui Venezia iu, per secoli, \dndicc e custode dcli' ilalirn civi!lù, la sorrcçrnirnn soci, r11ccc- nali cd amici, iedclmenlc, n111orosamen!c, cd essa non fal!irc'i nll<i più grnndc missione, che dal]' aHello incs1inguibilc dei fratelli islrhrni e dalla snç19czza <lei rcçrnilori della Patria le uicnc .iHidala "

\/.

Non è necessario riprodurre qui il leslo del Regio decreto 20 gennaio 1927 IL 781 che, approuando le modificazioni c,llo Slalulo, prima in uigore, diè vila c1lla Regia Depulazione di Storia patria per le Venezie. Esso riproduce, nel tenore completo dei singoli articoli modificali, la soslrrnza delle deliberazioni dell'assemblea del 27 giugno 1926 già eia noi riporlate.

Sani piuttosto opportuno porre in rilievo che l'aggiunta ali' ari. 1, dove, dopo h1 descrizione del nuovo territorio giuris•

dizionale della Deputazione esleso a tulle le regioni venete (propriamcnle delle, tridentina e giulia) e in genere alle regioni clell' t-\drialico orientale (Dalmazia), è falla ., salva In competenza deliri Regia Deputazione di Storia patria del Friuli ", 11011 deriva da postuma iniziativa della Deputazione cli Venezia, ma fu in•

trodotta, ali' ullim' ora, dal ì\'linistro proponenle del Regio decreto.

Eragli stato, cioè, fallo rilevare - non è difficile supporre da quale parie - che secondo l'ari. 1 del nuovo Slalulo, come deliberalo dalla Depufazione di Venezia, il compilo di quesla verrebbe esteso, come doveva essere, anche agli studi storici riguardanti il territorio friulano, mentre, per gli studi riguardanti la sloria cli quest'ultima regione, già esisteva, a Udine, la R.

Deputazione sopra gli sludì di storia patria per il Friuli, istituita con il decreto Luogolenenziale 15 dicembre 1018, 11. 2026; onde - questa la preoccupazione del Ministero - le due Deputa•

zioni avrebbero avuto per quel terrilorio una sfera cl' azione comune. Si sarebbe voluto per ciò da taluno escludere, espres- samente, dal territorio cli giurisdizione della R. Deputazione delle

J.

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(21) LA R. DEPUT~ NE DI STORIA PATRIA PER LE VENEZI_E _ _ 2~

Venezie il Friuli, vecchio e nuovo, orientale di recenle annes.

sione e occidenlale già l'acienle parte del vecchio Regno.

Chiamato a consulto anche il nostro Presidenfe, prevalse nella mente del ministro Fedele il concello del!' impossibililù e.li un' nggiunla che vietasse alla Deputazione di Venezia di occu.

parsi del territorio friulano che stà indubbiamente entro i limiti cieli' unità geografica della Regione veneta ed è così slrellamente legato alla storia di Venezia. Così sorse la formula portata dal decreto: .. salva la competenza della Regia Deputazione di sloria patria del Friuli ", formula la quale, sostanzialmente, nulla mula ciel clirillo e degli intendimenli della Deputazione delle Venezie.

Perchè, se col lesto originario deliberalo a Venezia non polevasi, nè intendevasi, nè distruggere nè ignorare la ., speciale " Deputa- zione per il Friuli (così questa si chiama nel $Uo decreto isti- tutivo), cl' altro canlo alla Depulazione delle Venezie non è, con lulla la riserva portata dal decreto, vielalo, nè legalmente nè praticamente, di occuparsi, come sinora si è sempre occupata, del friuli, sia perchè esso è parte integrante delle Venezie, e più specialmente della Veneziil Giulia, sia perchè, per il dominio veneziano, non si varca I' ambito .. delle provincie o luoghi che furono soggetti o formarono parie della Repubblica di Venezia" - lerritori questi per i quali anche il nuovo Statuto riconferma la non dubbia competenza generale della Deputazione di Venezia.

VI.

Vogliamo chiudere quesla rnssegna col ricordare come an- che la stampa quotidiana - e non solo di Venezia, Trieste e Pola - abbia seguito con lil pili viva simpatia le pratiche per queslo ampliamenlo della giurisdizione e del campo d'azione della R. Deputazione in Venezia, ed abbia dato in vari incontri - così specialmente in occasione della solenne adunanza dello scorso maggio - il giuslo rilievo al significato politico, ideale del fallo.

Inlerprete inspirato del comune senlimenlo, Vittorio Lazza- rini, presidente illustre e benemerilo della Deputazione, così scriveva al nostro presidente: ,, Ella non può imaginare com' io sia conlento che la nostra riforma sia giunla in porto. Veneziano

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240 L'ANNESSIONE NEL CAMPO DEGLI STUDI STORIC_I _ _ ~ -

,. del Ouon tempo antico", considero gli islriani pili vicini al mio spirilo ed alle mie consueludini, che non allri veneli ...

Come sludioso ho sempre pensalo che ali' unit;:ì de' falli dovesse rispondere l' unilù negli sludj; come ilaliano mi pare che la, riforma rappresenti un altro segno della coslituzione di una grande Venezia, questa volta, per l'orlt1tH1 nostra. regiont fedele e disciplinata dì una grande llalin ".

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