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Estratti distratti Mostra del laboratorio di attività espressive

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Academic year: 2022

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Estratti distratti

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Mostra del laboratorio

di attività espressive

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Il laboratorio di

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attività espressive al Centro Pecci

Il Laboratorio di Attività Espressive del Centro per l’arte con- temporanea Luigi Pecci nasce precocemente, nel 1993, dalla collaborazione tra il museo e il Servizio di Salute Mentale Adul- ti della USL-Toscana Centro, come attività dedicata agli utenti del servizio psichiatrico, finalizzata ad allargare le possibilità di espressione e comunicazione all’esterno dei tradizionali ambiti psichiatrici, per favorire l’inclusione sociale. Dal 2020 la col- laborazione si è consolidata con la stipula di una convenzione triennale.

Le attività, coordinate dal Dipartimento Educa- zione del museo con il Servizio Salute Mentale e condotte da Arteterapeute in collaborazione con la cooperativa Keras, si svolgono ogni settimana nei rinnovati spazi di laboratorio del Centro Pecci. Il servizio viene offerto stabilmente e con orari fissi, ma la frequenza da parte degli utenti è libera; lo spazio è permeabile e interconnesso a quello museale e alla propo- sta espositiva del Centro, vero valore aggiunto del laboratorio pratese. Le attività non si sono interrotte nemmeno durante i mesi dei recenti lockdown: il contatto delle arteterapeute con gli utenti e i caregivers è proseguito tramite sessioni online o telefonate, che hanno permesso di mantenere vive le relazioni in un momento di grande sofferenza e isolamento, e condivi- dere lavori di pittura, disegno e scultura, ricevendo stimoli e consigli attraverso pratiche artistico-terapeutiche.

CoverFoto ©Margherita Villani

Irene Innocente

Coordinatrice Dipartimento Educazione Centro Pecci Prato

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Estratti Distratti è il titolo scelto dagli autori presenti in mostra, per restituire la loro idea di processo artistico, come un’azione che permette di estrarre ciò che anima il loro mondo interno. Il laboratorio mira a favorire la libera espressione grafico-pittori- ca e plastica di ciascun partecipante, valorizzando la singolar- ità, la diversità e la varietà delle tecniche e degli stili.

Questa esposizione mostra lavori realizzati negli ultimi anni durante le attività del Laboratorio di Attività Espres- sive presso il Centro Pecci. Ogni partecipante ha contribuito attivamente alla creazione della mostra, dalla selezione delle opere all’allestimento degli spazi, fino alla redazione del testo autobiografico.

Il percorso espositivo si apre con i lavori realizzati da Marco Baldi: acquarelli, pastelli e matite che si inseriscono nell’ultima serie di ricerche legate ai fiori, alle loro forme, colori e sfumature. Questa sequenza di opere è caratterizzata da un gioco di dimensioni legate ai supporti, in particolare alla loro verticalità. Il riferimento agli elementi naturali è da sempre pre- sente nella ricerca dell’autore, qui in particolare i fiori vengono esaltati, valorizzati, resi più grandi e personalizzati con sug- gestiva tonalità cromatica.

Elisabetta Carleo sviluppa la sua ricerca alternan- do ritratti e paesaggi. In entrambi l’intento è quello di catturare la luce, l’espressione, di restituire, attraverso l’utilizzo degli ac- rilici, vitalità alle proprie opere. Nel percorso espositivo, si ap- prezza la serie di ritratti in cui lo sguardo e l’espressione sono centrali e catturano l’attenzione di chi osserva; segue la com- posizione di un albero, che sembra espandersi attraverso le

Estratti distratti

Mostra del laboratorio di attività espressive

tele in cui è frammentato. Il suo percorso in mostra si conclude con la raffigurazione di Parc Güell, che trasporta il visitatore in un’atmosfera magica.

L’esposizione di Irene Tortelli è caratterizzata da una prima serie legata alla sua ricerca artistica attuale e una seconda, che mostra opere storiche e inedite, riferibili a quando l’autrice era molto giovane. I primi lavori prendono spunto da opere d’arte conosciute, che l’autrice interpreta e rielabora in maniera unica e personale, sia nella ricerca dei colori che nella composizione finale. Le opere realizzate a penna biro svelano una giovane autrice a cui piaceva riempire fogli di tracce comp- lesse, trame da cui emergono vari elementi, come volti o oggetti.

Nella parete successiva, sono esposte sette opere che raccontano lo stile di Francesco Ciullini, ispirato alle im- magini riprodotte su monografie d’arte o libri di paesaggi. Il giovane autore personalizza i soggetti, attraverso tratti essen- ziali e leggeri, che riescono a catturare con pochi segni la for- ma completa della rappresentazione scelta, e infine completa il lavoro con matite colorate, dandone un’interpretazione per- sonale e poetica. Tutti i lavori esposti sono realizzati con tecni- ca a matita tranne uno, in cui viene sperimentato un materiale più denso e pastoso: il pastello a olio. I suoi soggetti sono per la maggior parte personaggi, ma talvolta la sua ricerca si orien- ta verso i paesaggi.

Patrizia Mazzantini è solita utilizzare matite col- orate immergendole in acqua, creando così effetti di grande di- namismo nelle sue figure. I soggetti sono spesso raffigurazioni di molteplici volti, caratterizzati da dettagli che si espandono

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Davide ApostolicoFoto ©Margherita Villani

coprendo l’intero spazio del foglio. I suoi lavori narrano vissuti quotidiani, come avviene nella serie I Murati vivi che ci mostra l’isolamento vissuto in questo periodo storico legato alla pan- demia da Covid19.

Giulio Farruggio dipinge su supporti di forme e di- mensioni molto diverse, prediligendo la matita e l’acquerello.

Caratteristico del suo lavoro è il dare importanza a ogni det- taglio ed elemento minimo. I suoi soggetti preferiti sono motivi floreali, composizioni di colore, paesaggi o scorci di natura, anche legati a ricordi di esperienze vissute.

La serie di grandi cartoni dipinti a olio di Davide Apostolico prende avvio dall’opera Abbraccio: una figura rossa che emerge dallo sfondo avanzando verso lo spettatore. Questi lavori mostrano un processo di “immersione” nel colore dell’au- tore a partire da una libera gestualità. Dalla pennellata alla spa- tola, dal lisciare la superficie al graffiarla, amalgamando i col- ori, l’autore crea nuove relazioni visive. Dalla visione delle sue opere emergono suggestioni infinite: elementi naturali come la corteccia degli alberi, paesaggi innevati o eruzioni di lava.

Roberto Francini espone opere create con matite, pennarelli e acquarelli. L’utilizzo di questi ultimi si ha preva- lentemente negli sfondi, mentre i pennarelli creano superfici dalle texture vibranti. Come soggetti, l’autore predilige fumetti e personaggi del mondo dei cartoni animati, da cui estrapola scene e situazioni, giocando spesso a metterle in relazione per costruire storie per immagini, che raccoglie in Libri d’Artista.

Ambra Nardini, Claudia Masolini

Arteterapeute conduttrici del Laboratorio Attività Espressive

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Francesco CiulliniFoto ©Margherita Villani

Elisabetta CarleoFoto ©Margherita Villani

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Giulio FarrugioFoto ©Margherita Villani Irene TortelliFoto ©Margherita Villani

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Marco BaldiFoto ©Margherita Villani Patrizia MazzantiniFoto ©Margherita Villani

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Roberto FranciniFoto ©Margherita Villani

Autobiografie

DAVIDE APOSTOLICO

(frequenta il laboratorio 2018)

Da quando avevo 23 anni ho iniziato a dipingere, prima come autodidatta, utilizzando il legno; poi mi sono dedicato ad altri materiali e tecniche, come lo schizzo con cui inventavo ritratti. Il materiale che prediligevo erano i gessetti. All’età di 25/26 anni ho avuto la mia prima guida artistica, con lei ho perfezionato le tecniche. Successivamente con un gruppo di persone appas- sionate di pittura ho continuato la mia ricerca, per un periodo di 2-3 anni, poi si è “smontata”. Ma la voglia di disegnare non mi ha mai abbandonato, poiché troppo bella e importante per rinunciarvi. Nel 2018 mi è stato consigliato dall’Usl di iniziare a frequentare il Laboratorio di Attività Espressive, che da tanti anni è presente al Centro Pecci. Da quel momento è stato tutto in crescita, sia di umore che nelle creazioni ma ancora mi sento come se fossi all’inizio, in questo mi sento bambino. Lo stile che ho sviluppato nel tempo è caratterizzato dalla ricerca casuale del colore ad olio e dal gesto, che solo quando l’opera è fini- ta osservandola mi racconta ciò che è emerso dalle mie stesse mani. Come se fossero le mie mani a parlare. Da quando ho ini- ziato ad utilizzare i colori ad olio con la spatola sto osservando dei cambiamenti in me, che prima non c’erano. Era quello che volevo avere, un cambiamento. Il mistero del colore te lo da.

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MARCO BALDI

(frequenta il laboratorio 2009)

Mi piace disegnare, fare delle belle opere con tempera e matite, su fogli corti e lunghi. Su questi ultimi in particolare preferisco raffigurare oggetti, fiori, case, chiese e castelli. Ho lavorato anche con l’argilla. Mi piace lavorare con tecniche miste come l'acquarello, i pastelli, le matite e i colori a olio.

ELISABETTA CARLEO

(frequenta il laboratorio 2019)

Mi chiamo Elisabetta Carleo, sono nata a Prato 44 anni fa. Dalle elementari disegno la figura umana, è la mia prima passione, forse perché venendo da una famiglia disfunzionale cercavo di capire l’animo umano attraverso lo studio dell’anatomia e nello specifico il volto, in particolare quello espressivo e comunicati- vo. Non disdegno i paesaggi, e in questi, come nel mio quadro

“Parc Güell”, ho tolto completamente l’idea dell’essere umano.

Uso immagini fotografiche come spunto, ma modificando sem- pre in prima persona il risultato. Per me dipingere è una gra- tificazione personale e un bisogno primario, per tenere sotto controllo i sintomi della mia ansia, dovuta anche al bipolarismo.

Ho fatto l’Istituto Statale d’Arte nella sede distaccata di Ponte a Greve, che faceva capo a Porta Romana. A quei tempi avevo i primi sintomi di depressione e l’arte mi aiutava a tenermi “sul pezzo”. Penso che non a caso i periodi in cui ho avuto collassi nervosi siano coincisi con periodi in cui io disegnavo da molto, per motivi più svariati. Ho lavorato con acquarelli, creta, pen- narelli, china, ma sono innamorata degli acrilici perché come la vita attuale sono veloci e materici e queste due cose mi attrag- gono maggiormente.

FRANCESCO CIULLINI

(frequenta il laboratorio 2019)

Sono Francesco Ciullini, nato il 23 marzo 1994. Frequento da tanto tempo il Laboratorio di Attività Espressive, sto facendo dei bei disegni, il mio stile predilige la matita, utilizzando fogli per lo più grandi 34x47. Mi piacciono molto i paesaggi, i per-

sonaggi e i disegni astratti. Utilizzo diversi riferimenti, come i libri sul Futurismo, l’Impressionismo e Van Gogh. Mi piacciono molto questi pittori, sono molto bravi con il chiaro scuro. Mi piacciono anche le tempere, le ho usate con l’andare del tem- po. Ascolto spesso la musica ad alto volume e suono il piano- forte. Il mio cantante preferito è Ed Sheeran e Dua Lipa, anche quando sono a casa mi piace disegnare e sentire la musica.

GIULIO FARRUGGIO

(frequenta il laboratorio 2018)

Mi chiamo Giulio Farruggio, ho frequentato per pochi mesi l’I- stituto d’Arte a Sesto Fiorentino e dopo ho dipinto a casa per hobby. Non ho uno stile specifico, inizio con un colore e da questo compongo disegni astratti.

ROBERTO FRANCINI

(frequenta il laboratorio dal 2018)

Il mio nome è Roberto Francini, sono nato a Appignano in pro- vincia di Macerata, nelle Marche, il 23 marzo. Sono figlio di un carabiniere e di una sarta. Ho frequentato l’Istituto tecnico in- dustriale e poi due anni di ingegneria elettronica. Ho fatto dise- gno artistico alle scuole medie e poi disegno tecnico alla scuo- la superiore di ingegneria. Sono andato anche dagli “Amici dei musei”. Nel Laboratorio di Attività Espressive del Centro Pecci disegno spesso fumetti per hobby. I miei amici della mostra.

Il Pecci sembra un disco volante, vengo qui perché incontro i miei amici.

PATRIZIA MAZZANTINI

(frequenta il laboratorio dal 1996)

Patrizia Mazzantini nasce a Prato il 14 ottobre 1961. Fin da bambina ha una spiccata attitudine al disegno. Artista ecletti- ca, scrittrice, poetessa, pittrice. Una grande sensibilità, umana e spirituale. Donna colta, appassionata lettrice e cultrice del bello. Una personalità profonda, come profondo sa essere il suo pensiero, che la porta spesso a ritirarsi in se stessa. Un’artista solitaria, a tratti ribelle. Una carriera artistica lunga e intensa.

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colore che consegna la sua arte, la sua fantasia, come fanta- stici sono i suoi personaggi, colorati e giocosi, sguardo sornio- ne di chi sa, di chi ha capito tutto, ma lo consegna al mistero.

Viene voglia di entrare in quei disegni, conoscere i personaggi, giocare con loro, colorarli dei loro colori. Chiedere loro di poter esprimere un desiderio, sicuri che si avvererà!

IRENE TORTELLI

(frequenta il laboratorio dal 2011)

Mi chiamo Irene Tortelli, mi piace il caffè con i biscotti, mi pia- ce dipingere fiori, case, composizioni di oggetti. Complicatini i miei lavori fatti con la penna biro, penna blu, nero e vari co- lori! Paurina prima di venire al laboratorio, ma quando vengo, dipingo e i pastelli devono essere a olio perché sono più sodi e corposi. Ho fatto la terza media, poi ho iniziato a dipingere, ho iniziato a dipingere quando ero a casa “lassù” e ora si va in fondo a Vaiano.

Mostra del laboratorio di attività espressive

Fondata da Sostenuta da

In collaborazione con

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