Dalle stelle ad Asiago
INAF -Osservatorio Astronomico di Padova, sede di Asiago Localita' Pennar - Via
dell'Osservatorio, 836012 Asiago (Vicenza) Testi e Webmaster: Lina Tomasella. Immagini, e archivio fotografico: Sergio Dalle Ave e Alfredo Segafredo
Responsabile attivita' educative, sede di Asiago: Dr. Lina Tomasella [email protected]
Benvenuti
La sede di Asiago dell'INAF-Osservatorio Astronomico di Padova rappresenta un luogo ideale per il contatto del grande pubblico con l'astronomia professionale e per promuovere la conoscenza delle attività scientifiche del nostro istituto di ricerca. La presenza dei telescopi e di una sala multimediale, struttura interamente dedicata
alla didattica e alla divulgazione (accessibile ai portatori di
handicap), permette infatti di proporre alle scuole e al pubblico un ricco programma educativo, finalizzato alla trasmissione di
informazioni rigorose e alla creazione di una coscienza scientifica su larga scala.Questo sito, curato dal gruppo che ad Asiago si occupa di diffusione della cultura astronomica e di supporto alla didattica, ha lo scopo di far conoscere la
storiadi questa sede osservativa e di fornire tutte le
informazionisulle nostre proposte educative: incontri
informativi, conferenze, corsi, visite guidate al
telescopio Copernicodi
Cima Ekar e osservazioni del cielo.
Incontri di astronomia all'Osservatorio di Asiago
Le proposte per il pubblico di INAF - Osservatorio Astronomico di Padova in Asiago sono rivolte principalmente a studenti, insegnati e gruppi organizzati nel periodo scolastico (da ottobre a giugno), ai singoli turisti nei mesi estivi (da giugno a settembre) e nella settimana di Natale, o in occasione di particolari eventi.
Nella Sala Multimediale, struttura divulgativa e didattica situata all’interno di una delle cupole dell’Osservatorio, si organizzano giornalmente incontri informativi, conferenze per studenti,
aggiornamenti per insegnanti, osservazioni guidate del cielo. Lo scopo principale degli incontri e' di far conoscere al grande pubblico come si svolge il lavoro degli astronomi, come vengono realizzati i telescopi, quali sono oggi i migliori strumenti per la ricerca astronomica e i risultati ottenuti. Viene poi approfondito un particolare argomento (il sistema solare, l'evoluzione stellare, le galassie, la cosmologia ...) a seconda delle esigenze dell'uditorio.
L'incontro si conclude, tempo permettendo, con l'osservazione del cielo tramite gli strumenti - binocoli e telescopi amatoriali - di cui la sala e' dotata. Tuttavia, proprio per la possibilità di non trovare buone condizioni meteorologiche, l'aspetto informativo e didattico viene privilegiato rispetto a quello osservativo.
E' sempre necessaria la prenotazione. Per i contenuti delle
conferenze proposte si consiglia ai genitori di venire con bambini in età scolare. In estate organizziamo incontri per famiglie.
Calendario degli incontri per il pubblico
La Sala Multimediale
La Sala multimediale ha sede nella cupola costruita negli anni sessanta per contenere il telescopio Schmidt 67/92 (ora trasferito in sede piu' idonea). E' attrezzata per effettuare delle presentazioni da computer e per dare uno sguardo al cielo. In dotazione della sala ci sono infatti: un telescopio Celestron C-11 (279 mm, lunghezza focale 2800 mm, f/10), un telescopio Newton (305 mm, lunghezza focale 1522 mm, f/5), un rifrattore Vixen (102 mm, lunghezza focale 1000 mm, f/10), un binocolo Vixen (80 mm, lunghezza focale 900 mm, f/11,2), due binocoli Vixen 20X80, un binocolo Pentax 16X60.
La sala multimediale e' accessibile ai portatori di handicap che possono usufruire di un ascensore adatto al trasporto di carrozzine e di un
adeguato servizio igienico.
Visite guidate al telescopio Copernico di Cima Ekar
Nel periodo estivo, quando la strada che conduce a Cima Ekar e' libera da ghiaccio e neve,e' possibile visitare su prenotazione il telescopio Copernico 182 cm. Guidati da un astronomo, si puo' accedere nell'officina dove viene effettuata l'alluminatura degli specchi, nella sala di controllo del telescopio e infine salire nella cupola che ospita il maggior strumento presente sul suolo italiano.
La cupola di Cima Ekar presenta delle barriere architettoniche e perciò non e' fruibile per i portatori di handicap.
Periodicamente ci sono anche delle proposte serali nelle quali un ristretto gruppo di visitatori può seguire il lavoro
notturno dell'astronomo ad un telescopio professionale. Vedi qui il programma dei prossimi incontri serali ad Ekar.
Giorni e orari
Estate ed inverno per il pubblico
Durante l'anno sono in programma incontri, conferenze, osservazioni del cielo e visite guidate al telescopio Copernico per gruppi o singoli visitatori. La
prenotazione e' obbligatoria e si effettua presso gli uffici turistici di Asiago.
Per i contenuti delle conferenze proposte consigliamo di partecipare con bambini in età scolare o di chiedere informazioni sugli incontri che
organizziamo per le famiglie.
Incontri di astronomia per il pubblico
I prossimi incontri di astronomia per il pubblico si svolgono:
In Sala multimediale, ore 21:00
Ogni primo sabato del mese, con osservazione del cielo
Prossimi incontri: 5 febbraio, 5 marzo, 2 aprile, 7 maggio, 4 giugno 2011
La notte della Luna, serate di approfondimento e osservazione del nostro satellite Prossimi incontri: 15 febbraio, 15 marzo, 12 aprile, 10 maggio, 7 giugno
In Sala multimediale, ore 18:00
Ogni primo sabato del mese LABORATORIO DI SPETTROSCOPIA, Prossimi incontri: 5 febbraio, 5 marzo, 2 aprile, 7 maggio, 4 giugno 2011
A Cima Ekar, ore 21:00
Notte da astronomo, come lavora al telescopio un astronomo?
Prossimi incontri: in primavera! ... dobbiamo attendere che la strada sia percorribile senza la neve e il ghiaccio.
Alla conferenza di astronomia seguirà, tempo permettendo, l'osservazione del cielo con telescopi a disposizione e il riconoscimento delle costellazioni.
La prenotazione e' sempre obbligatoria e si effettua presso gli uffici turistici di Asiago.
Per i gruppi costituiti da almeno 30 persone e' eventualmente possibile (in base alla disponibilita' del personale
dell'Osservatorio) concordare delle visite serali o diurne, al di fuori della schedula ufficiale, contattando gli uffici turistici di Asiago.
• RACCOMANDIAMO VESTITI E SCARPE PESANTI: durante le osservazioni può fare molto freddo.
• IAT Informazioni e Accoglienza Turistica 0424 462221 UT Ufficio Informazioni del Comune di Asiago 0424 464081 Breve descrizione dell’incontro:
Si svolge presso la Sala Multimediale di INAF Osservatorio Astronomico di Padova, sede di Asiago, in località Pennar (via dell’Osservatorio, 8 Asiago tel. 0424 600011/600034).
La durata dell’incontro è di circa 2 ore e prevede:
• La presenza di un astronomo divulgatore di INAF Osservatorio Astronomico di
Padova, sede di Asiago che, nella sala multimediale, affronterà con i visitatori un
particolare argomento di astronomia scelto tramite proiezione di immagini e filmati.
• Durante l’incontro si parlerà degli strumenti utilizzati dagli astronomi ed in particolare dei telescopi di Asiago e del lavoro svolto in questo istituto di ricerca.
• Se il tempo lo permetterà, si osserverà il Sole nelle visita del mattino, altri oggetti astronomici (luna, pianeti, stelle o altro) nel visite notturne.
• Visita al telescopio 122 Galileo del Dipartimento di Astronomia dell’Università’ di Padova (salvo lavori in corso)
• Temi che si possono affrontare, per informazioni: Dr. Ochner, Dr. Tomasella 0424 600034).
1. stelle e pianeti
2. Viaggio nell’Universo 3. Il Sole
4. Evoluzione stellare 5. il sistema solare 6 La Luna
7. Osservare il Cosmo con i telescopi a terra e dallo spazio
Da Padova ad Asiago
la nascita dell'astrofisica
Per conoscere la storia della Specola entra nel sito: In seguito il bisogno di rimanere al passo con gli sviluppi degli altri Osservatori europei e americani, indussero Giovanni Silva a cercare un luogo adatto alla costruzione di un nuovo, grande telescopio, da far operare lontano dalle luci della citt�.
Il telescopio Galileo (122 cm) - 1
dell'Universit � di Padova
L'idea di Giovanni Silva di fornire l'Universit� di Padova di un grande telescopio, di dimensioni paragonabili a quelle del massimo strumento europeo allora esistente (un telescopio costruito all'Osservatorio di Berlino-Babelsberg e trasportato nel 1946 in Crimea come bottino di guerra) trovo terreno fertile per la sua attuazione quando a coprire la carica di Rettore fu chiamato Carlo Anti. Nel 1933 il progetto ebbe l'approvazione del Duce: eravamo allora nel ventennio fascista. Una Commissione composta da Emilio Bianchi (Presidente del Comitato astronomico del Consiglio Nazionale delle Ricerche), Giorgio Abetti (Direttore dell'Osservatorio di Arcetri) e Giovanni Silva, prese in considerazione diverse località dove poter far sorgere la succursale dell'antico Osservatorio patavino. Sulla base di rilevamenti meteorologici, eseguiti sotto la guida di Giuseppe Crestani e protratti per quasi due anni, l'altopiano di Asiago fu scelto come sede per il nuovo telescopio in costruzione alle Officine Galileo, per la quota, le poche luci allora presenti, la buona percentuale di notti serene. La progettazione architettonica fu affidata dall'Ufficio Tecnico dell'Università di Padova a Daniele Calabi, che in seguito dovette fuggire negli Stati Uniti per le persecuzioni razziali del regime: non fu presente all'inaugurazione e nemmeno citato nei discorsi ufficiali.
I due telescopi Schmidt 1
dell'Osservatorio Astronomico di Padova
Nel 1958 venne costruito ad Asiago un piccolo telescopio Schmidt 50/40 (specchio sferico di 50 cm lastra correttrice di 40 cm) progettato dai tecnici di Asiago Galazzi e Rigoni e costruito dalle Officine Sarti di Bologna. Le quasi 6.000 fotografie ottenute dal 1958 al 1966, anno di costruzione dello Schmidt grande, misero in evidenza le numerose ed interessanti possibilità di impiego di uno strumento a grande campo, sia in fotografia diretta sia con prisma obiettivo. Lo strumento, in grado di fotografare 35 gradi quadrati in cielo, consente la scoperta di una quindicina di supernova, di variabili
irregolari e stelle a flares.
Si pensò allora di estendere i programmi e migliorarne i risultati costruendo un secondo Schmidt più potente, di scala maggiore e di minore rapporto focale, operante su lastra anziché su film. Il nuovo Schimdt 92/67 venne realizzato nel corso di due anni, fautore Leonida Rosino, dal 1953 succeduto a Silva nella direzione dell'Osservatorio ad
l telescopio Copernico (182 cm) – 1 dell'Osservatorio Astronomico di Padova
L'idea di costruire un nuovo telescopio di più grandi dimensioni rispetto allo storico
Galileo, il 122 cm, venne a Leonida Rosino alla fine degli anni sessanta. L'estensione delle ricerche a oggetti celesti sempre pi � deboli e lontani imponeva infatti l'impiego di uno strumento pi � potente, per mantenere l'Osservatorio di Asiago in linea con i maggiori istituti astronomici d'Europa. Gi� a quel tempo l'espansione urbanistica di Asiago aveva iniziato a danneggiare notevolmente il lavoro notturno dei telescopi e la scelta del sito per il nuovo strumento fu di conseguenza una decisione molto dibattuta.
Per sottrarsi al disturbo dell'illuminazione notturna sarebbe stato necessario allontanarsi il pi� possibile dai centri abitati dell'Altopiano, d'altra parte il progetto per un nuovo telescopio richiedeva un notevole impegno finanziario in un periodo di ristrettezze economiche, specie per la ricerca scientifica.
La scelta del sito ove collocare il nuovo telescopio doveva quindi bilanciare il vantaggio di avere gi� a disposizione ad Asiago gli uffici, le abitazioni per gli astronomi e le attrezzate officine meccaniche, con lo svantaggio di un paese in continua crescita per l'incremento del turismo, la spregiudicata
speculazione edilizia e il conseguente continuo peggioramento del cielo notturno: erano ormai lontani gli anni della costruzione del 122 cm, quando il Commissario Prefettizio di Asiago Cunico, nel suo discorso inaugurale, aveva elogiato la
meravigliosa limpidezza dei cieli di Asiago.
La decisione da prendere era davvero importante e Rosino
nell'estate del 1969 chiam� in riunione tutti gli astronomi
di Asiago per sentire diverse opinioni e condividire con i colleghi una scelta davvero importante. Venne cos� deciso di collocare il nuovo strumento a Cima Ekar, a 1370 metri di quota, in un luogo a circa 5 km in linea d'aria da Asiago e quindi un po' riparato dalle luci dei paesi, ma allo stesso tempo facilmente raggiugibile dalla sede dei Pennar. Le difficolt� finanziarie pesarono non poco su questa scelta. Part� in questo modo il progetto del telescopio di 182 cm, che divenne ed � tuttora il pi� grande strumento che opera in Italia, mentre il primato di maggiore telescopio italiano spetta oggi al Telescopio Nazionale Galileo (TNG), costruito nell'isola di La Palma, Canarie.
3. Cosmologia
Il telescopio Galileo (122 cm) - 2
la costruzione
La torre di osservazione, sormontata dalla cupola girevole, che sorge sul cocuzzolo pi� alto del terreno circostante a 1050 s.l.m, e il
fabbricato per uffici ed abitazioni sono costruiti interamente in muratura di pietra grigio-rosata estratta dalle cavi locali. Nell'atrio della cupola fu posta la lapide dettata da Valgimigli:
HIC ME POSUIT UNIVERSITAS
STUDIORUM PATAVINA AT ENIM OCULOS SEMPER ADSUM GALILAEI
A.D. MCMXXXIX
Lo strumento e la cupola girevole furono totalmente costruiti dalle Officine Galileo di Firenze mentre era in pieno svolgimento la seconda guerra mondiale. Cussini, capo del Servizio Tecnico delle Officine Galileo, coordin� il progetto generale del telescopio e della cupola;
Giotti, dirigente del servizio ottico, si occup� delle possibili soluzioni del sistema di specchi per lo strumento. Il costo del telescopio fu allora di 1.400.000 lire.
Album fotografico
l'ottica
La Commissione costituita da Silva, Abetti e Bianchi, insieme all'Istituto di Ottica diretto da Ronchi, affianc� le Officine Galileo, ed in particolare Giotti, nella scelta delle soluzioni ottiche per il grande telescopio di Asiago. Si opt� per uno strumento che permettesse, con semplici
trasformazioni ed adattamenti di accessori, la facile attuazione di diverse configurazioni ottiche. Fu allora decisa la realizzazione di un telescopio a specchio parabolico, 122 cm il suo diametro, che pu� essere accoppiato ad uno specchio piano inclinato a 45 gradi sull'asse del parabolico (configurazione Newtoniana) oppure ad uno specchio iperbolico convesso coassiale al parabolico (configurazione Cassegrain). Le due configurazioni ottiche forniscono rispettivamente una lunghezza focale di 600 e di 1913 cm (caratteristiche dei tre specchi).
Per la realizzazione delle ottiche fu necessario costruire apposite macchine ed attrezzature, soprattutto per la lavorazione della
superficie dello specchio primario. Per quest'ultima operazione venne utilizzata una torre di 16 metri di altezza; l'esame ottico della superficie venne realizzato con il metodo di Foucault e dei reticoli Ronchi. Lo specchio primario fu inizialmente argentato. Per la periodica
argentatura e, pi� tardi, per la sua alluminatura (a partire dal 1948) lo specchio veniva portato inizialmente a Merate. In seguito
l'Osservatorio fu provvisto delle sale ed apparecchiature per l'alluminatura in sito.
la montatura
Si adott� per 122 cm di Asiago una montatura equatoriale all'inglese.
In questa combinazione il riflettore � posto eccentrico rispetto all'asse orario e un contrappeso (contenente i motori per la movimentazione in declinazione) permette l'equilibrio del sistema attorno all'asse orario.
L'appoggio Nord dell'asse orario � dotato di movimenti di traslazione ortogonale per consentire la rettifica dell'asse polare. L'appoggio Sud contiene anche i motori per i comandi, i dispositivi elettrici per gli accoppiamenti dei motori, i dispositivi meccanici di riduzione, il comando dei freni e delle trasmissioni e tutto quello occorre per il movimento del telescopio. I due sostegni sono collegati da una travatura di ferro rivestita di cemento. Tale travatura � indipendente dalla fondazione del padiglione e poggia direttamente sulla roccia sottostante, realizzando cos� le migliori condizioni per la stabilit�
dello strumento.
L'appoggio dello specchio da 600 Kg al fondo metallico che lo sostiene fu oggetto di particolare studio: esso infatti doveva essere realizzato in modo da non tensionare la superficie del vetro e consentire i movimenti dello specchio per la rettifica strumentale. Furono allora creati 18 piattelli, ognuno dei quali � preso da una sfera; a tre a tre queste sfere appoggiano sopra tripodi terminanti ancora a sfera, i tripodi a coppie poggiano su bilancieri che a loro volta poggiano sopra le sfere delle viti per la rettifica dello specchio nel piano. In questo modo il peso dello specchio � scaricato sopra tre punti, ma il passaggio da questi tre punti allo specchio � fatto in modo da interessare una gran parte della superficie posteriore dello specchio stesso. Lo specchio fu inoltre circondato da una corona di contrappesi per evitare che il carico dovuto al peso dello specchio sulle viti di rettifica laterali (quando il telescopio non � allo zenit) sia causa di tensioni.
Le fusioni e la lavorazione delle parti pesanti del telescopio furono oggetto di molte difficolt�: l'asse orario, per esempio, fu fuso (in ghisa speciale leggermente acciaiosa) pi� volte prima di ottenere il risultato ottimale. Dopo alcuni tentativi esso dovette essere suddiviso in tre pezzi che furono fusi separatamente e in seguito rigidamente collegati. La tornitura dell'asse orario e dei sostegni Nord e Sud richiese poi l'utilizzo di un speciale tornio che serviva per la lavorazione delle grandi artiglierie presso la Ditta Odero-Terni-Orlando di La Spezia: le Officine Galileo non disponevano infatti di torni della necessaria misura.
la cupola
Costruita dalle Officine Galileo, la cupola girevole che sormonta la struttura in pietra ha un diametro esterno di 15 metri, interno di 14 metri e un'apertura, tramite portelloni, fino a 3,7 metri. Essa pesa 50 tonnellate e poggia sul basamento in pietra tramite 20 carrelli a due ruote che scorrono su una cremagliera per il movimento di rotazione.
Una piattaforma pu� salire lungo l'apertura radiale della cupola per permettere all'astronomo di raggiungere il fuoco Newtoniano.
lo spettrografo
Lo spettrografo a prismi, costruito per essere accoppiato alla combinazione Cassegrain del 122 cm, fu progettato dai tecnici delle Officine Galileo in collaborazione con alcuni astronomi, in particolare con Francesco Zagar. Arriv� ad Asiago nel 1946. La combinazione di diverse ottiche permetteva di ottenere quattro diverse dispersioni angolari. Nel suo complesso, lo spettrografo comprendeva la fenditura, gli obiettivi, due prismi di dispersione, un piccolo specchio parabolico, le quattro camere fotografiche, tutto contenuto nella cassa di sostegno a doppia parete. Nell'intercapedine tra le due pareti fu inserito del materiale coibente per impedire la dispersione del calore.
Ora al fuoco Cassegrain � montato lo spettrografo a reticolo Boller&Chivens, un tempo operante al telescopio 182 cm Copernico di Cima Ekar.
Il telescopio Galileo (122 cm) - 3
l'inaugurazione
"Sappiamo di non errare affermando che oggi dedichiamo a Galileo Galilei il miglior monumento che gli si poteva erigere nel terzo centenario della morte".
Cos� ha inizio il discorso ufficiale del Magnifico Rettore
dell'Universit� di Padova Carlo Anti quando, il 27 maggio 1942, ebbe luogo l'inaugurazione dell'Osservatorio Astrofisico di Asiago, dotato allora del pi� potente e moderno telescopio d'Europa. Anti ebbe un ruolo di primaria importanza nella creazione dell'Osservatorio di Asiago, e non a caso egli afferm�:
"Devo confessarvi che questo Osservatorio che ho la gioia di veder finito, forse perch� destinato a servire la pi� pura delle scienze � l'opera che pi� ho vagheggiato e della quale, perdonatemi
l'affermazione audace, vado superbo".
Francesco Zagar, astronomo all'Osservatorio di Loiano, che in prima persona segu� la costruzione del telescopio ed in particolare del suo spettrografo, ricord� nella sua allocuzione il felice incontro "dei due maggiori artefici di questa realizzazione ... il Magnifico Rettore Carlo Anti ed
il nostro impareggiabile maestro Giovanni Silva i quali hanno saputo creare un istituto che segner� una tappa durevole nel cammino scientifico".
Album fotografico
� durante l'inaugurazione che l'Osservatorio venne consegnato dal Magnifico Rettore al Direttore, Giovanni Silva. Nel clima autarchico
promosso dal governo fascista di quegli anni, la costruzione di un grande telescopio senza l'aiuto tecnologico e la consulenza scientifica straniera doveva dimostrare la vivacit� della cultura italiana e la sua capacit� nel produrre tecnologia di alta qualit�. Questo � ampiamente enfatizzato nel discorso ufficiale di Silva:
"Una costruzione di tal genere, fatta senza che altre analoghe di minori dimensioni fossero state eseguite in precedenza, non copiata da costruzioni straniere, ma studiata ex-novo, � una tipica affermazione di quanto possa fare la genialit� italiana".
e ancora:
"Oggi, inaugurandosi questo Osservatorio con il suo poderoso
telescopio, possiamo dire raggiunto anche lo scopo nazionale che era nei nostri propositi: quello di affermare davanti al mondo la
potenzialit� tecnica che nel clima fascista ha saputo raggiungere l'industria italiana".
La tragedia della seconda guerra mondiale, gi� in atto, viene ricordata solo incidentalmente nei discorsi ufficiali. Carlo Anti parla di una "opera di scienza e di pace tra il fragore di una guerra immane", mentre Giovanni Silva ricorda "le difficili condizioni in cui l'Italia si � trovata in questi ultimi anni, che richiedevano a tutte le industrie nostre i maggiori sforzi per la preparazione bellica".
Ed il fatto che anche le Officine Galileo avessero in quel momento come priorit� la produzione di strumenti di guerra, � sottolineato, con la retorica propria di quegli anni, dal rappresentante delle Officine Galileo, Cussini:
"... ritorniamo, senza sostare, alle nostre macchine nelle nostre Officine per intensificare la produzione di quegli altri strumenti ottici che sono mezzi necessari per il
raggiungimento dell'altra, pi� grande ed immancabile, vittoria. E, come sempre, Vinceremo!"
In realt� L'Italia, in difficili condizioni economiche gi� negli anni della costruzione del telescopio, usc� disastrosamente dalla guerra e dalla precedente autarchia. Fu dopo la cessazione del conflitto mondiale che cominci� la lenta ripresa di tutte le normali attivit�, comprese quelle scientifiche. Anche l'attivit� dell'Osservatorio di Asiago inizi� ufficialmente nel 1947, con il finanziamento del ricostituito Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Solo allora il telescopio divenne davvero, come auspicato da Zagar, "un faro di progresso e di civilt� nel mondo".
La lettura dei discorsi ufficiali pronunciati durante l'inaugurazione pu� dare un'idea del clima che si stava vivendo in quegli anni:
A.Cunico
(Commissario Prefettizio di Asiago) C.Anti
(Rettore Universit� di Padova) G.Silva
(Direttore Osservatorio Padova-Asiago) F.Zagar
(Direttore Osservatorio Bologna)
G.Cussini (Officine Galileo)
Il telescopio Galileo (122 cm) - 4
il lavoro scientifico
Quando inizi� la progettazione dell'Osservatorio di Asiago, Giovanni Silva ebbe fra i suoi collaboratori Francesco Zagar (che divenne Direttore dell'Osservatorio di Palermo nel 1936, di Bologna nel 1938 e di Milano nel 1948), Ettore Leonida Martin, trasferito a Padova da Torino nel 1922 e poi nominato Direttore dell'Osservatorio di Trieste nel 1947, Antonino Gennaro trasferito a Padova da Carloforte nel 1935 e Salvatore Taffara trasferito da Catania nello stesso anno. Zagar, Taffara e Gennaro si trasferirono ad Asiago nel 1942, subito dopo l'inaugurazione per dedicarsi all'osservazione con il nuovo strumento ed estendere la ricerca scientifica all'astronomia fisica, nei due campi della fotometria e della
spettroscopia.
Nel primo periodo furono effettuati alcuni studi per determinare le potenzialit� del nuovo strumento. Questi studi compresero la determinazione della longitudine e latitudine dell'Osservatorio e le rettifiche e determinazioni di costanti strumentali del riflettore 122 cm; studi sulla flessione dello spettrografo, consegnato ad Asiago dalle Officine Galileo nel 1946, e sul suo potere risolutivo. Queste prime pubblicazioni di carattere tecnico sono raccolte nei Contributi di Asiago Volume I.
Alla fine degli anni 40, il personale scientifico di Asiago era composto dagli astronomi sopra citati a cui si aggiunsero nel 1947 Giuseppe Mannino e Giuseppina De Strobel.
Se si tralasciano alcuni lavori sulla posizione delle comete Oterma 1, Oterma 2 e Whipple-Fedtke dedotte da fotografie prese con il riflettore 122 cm di Asiago in montatura newtoniana del 1942, il lavoro scientifico vero e proprio inizi� quando nel 1946, finito il conflitto mondiale, arriv� ad Asiago lo spettrografo a prismi e altri strumenti di misura per le lastre. Venne allora compiuta una serie di contributi scientifici nel campo delle stelle variabili, delle nebulose e degli ammassi stellari: Posizione di tre nebulose planetarie (Zagar); Grandezze fotovisuali e fotografiche della Nova T CrB (Taffara); Sul moto proprio relativo di alcune variabili tipo SS Cygni (Mannino, Rosino); Osservazioni fotografiche e fotovisuali ed elementi provvisori della variabile ad eclisse LN Cygni (Taffara e Mannino); Periodo e curva di luce della stella variabile IV Cygni (Mannino);
Velocit� radiali di Zeta Ursae Majoris e nuovi elementi dell'orbita (De Strobel); Ricerche sugli ammassi globulari (Rosino); Grandezze fotovisuali
della variabile BL Cassiopeiae (De Strobel) e molti altri, i primi lavori scientifici raccolti sempre nei Contributi di Asiago Volume I.
la prima luce le prime lastre
Vennero ad Asiago per utilizzare il nuovo riflettore anche molti astronomi provenienti degli Osservatori di Arcetri, Merate, Bologna e da Istituti internazionali come Parigi e Manchester, segno della grande vivacit� del nuovo ambiente scientifico. Tra gli altri, Zagar, prima astronomo residente ad Asiago e poi Direttore a Milano, Righini, astronomo e poi direttore di Arcetri, Leonida Rosino, astronomo prima a Cagliari, poi a Bologna e, dal 1953, succeduto a Silva nel ruolo di Direttore dell'Osservatorio nella sede di Asiago prima e Padova-Asiago poi.
Dal 1992 il telescopio � stato provvisto di CCD. Il numero delle osservazioni con emulsione fotografica effettuate con il 122 cm � il seguente:
fotografia diretta
spettrografia (newtoniano) spettrografia (cassegrain)
numero 9.718 3.220 18.500
prima lastra 6/5/1942 20/4/1958 13/1/1947
ultima lastra 12/3/1997 9/10/1991 25/1/1992
I due telescopi Schmidt - 1
dell'Osservatorio Astronomico di Padova
Nel 1958 venne costruito ad Asiago un piccolo telescopio Schmidt 50/40 (specchio sferico di 50 cm, lastra correttrice di 40 cm) progettato dai tecnici di Asiago Galazzi e Rigoni e costruito dalle Officine Sarti di Bologna. Le quasi 6.000 fotografie ottenute dal 1958 al 1966, anno di costruzione dello Schmidt grande, misero in evidenza le numerose ed interessanti possibilit� di impiego di uno strumento a grande campo, sia in fotografia diretta sia con prisma obiettivo. Lo strumento, in grado di fotografare 35 gradi quadrati in cielo, consent� la scoperta di una quindicina di supernov�, di variabili irregolari e stelle a flares.
Si pens� allora di estendere i programmi e migliorarne i risultati costruendo un secondo Schmidt pi� potente, di scala maggiore e di minore rapporto focale, operante su lastra anzich� su film. Il nuovo Schimdt 92/67 venne realizzato nel corso di due anni, fautore Leonida Rosino, dal 1953 succeduto a Silva nella direzione dell'Osservatorio ad Asiago
Il telescopio Schmidt 67/92 - 2
la costruzione
Nel 1961 Leonida Rosino trascorse due mesi all'Osservatorio del Lick: in quell'occasione egli fu favorevolmente colpito dal lavoro che veniva in quella sede svolto con un astrografo di 50 cm per la ricerca e il censimento di ammassi di galassie. Da qui l'idea di dotare Asiago di un grande telescopio di tipo Schmidt che sarebbe stato nel suo genere uno dei maggiori strumenti in Europa ed avrebbe consentito di estendere l'indagine osservativa ad Asiago per la ricerca di supernov� e delle variabili a flares - indagini gi� attivata con la costruzione dello Schmidt piccolo - e iniziare nuovi studi per il censimento di ammassi di galassie, di quasar, di RR Lyr�, Wolf-Rayet. Ebbe cos� origine la Stazione astronomica del Pennar dell'Osservatorio Astronomico di Padova che sorse a circa 200 metri dalla cupola del telescopio Galileo.
L'edificio di sostegno della cupola emisferica di 10 metri, costruita dall'Ing. Zappin di Tavernelle, fu progettato dall'Ing. Girardi di Asiago. Attigue al padiglione d'osservazione furono poste la camera oscura per lo sviluppo delle lastre, i laboratori e l'abitazione per il tecnico. Fu inoltre costruita la nuova officina meccanica.
La montatura meccanica, a forcella, fu realizzata dalla Ditta Sarti di Bologna in stretta collaborazione con i tecnici dell'Osservatorio Galazzi, Pertile e Rigoni i quali seguirono la progettazione del telescopio, la stesura dei disegni e la costruzione e montaggio dei vari pezzi.
Le ottiche dello Schmidt, specchio sferico di 92 cm e lastra correttrice di 67 cm, furono lavorate dalla Ditta inglese Cox, Hargreaves & Thomson. Il telescopio fu inoltre provvisto di due prisma obiettivi, uno di 4.5 gradi e uno di 1 grado, in vetro UBK7 della Schott dalla eccellente trasmissione ultravioletta, in grado di lavorare sia separatamente che in combinazione.
Le fotografie ottenute su lastre di formato 20�20 cm mostrarono subito l'eccellente qualit� delle immagini, esenti da aberrazioni fino al bordo.
Venne in inoltre acquistato un Blink Comparator della Zeiss per il confronto simultaneo di due lastre dello stesso campo stellare: questo strumento fu di estrema utilit� per la scoperta di supernov� e stelle variabili.
Il telescopio Schmidt 67/92 - 3
l'inaugurazione
Lo Schmidt 92/67 fu inaugurato nel 1967, in occasione del bicentenario dell'edificazione della Specola di Padova, quando gi� il telescopio era entrato in funzione ed aveva fatto oltre mille fotografie in cielo.
La meccanica e l'ottica riuscirono perfettamente, come sottoline� lo stesso Leonida Rosino durante l'inaugurazione del nuovo strumento, grazie anche alla perizia degli esperti tecnici di Asiago:
"Un fatto per dimostrare l'eccezionale perizia dei tecnici: la prima fotografia fatta il 4 settembre 1965, fu una prova del fuoco. La seconda, in senso assoluto, fu una fotografia della galassia M 31 di Andromeda, fatta pochi minuti dopo, ed essa risult� perfetta. Io credo che nessun altro Osservatorio possa vantare un record (se mi permettete il termine) come questo, che la prima fotografia in cielo fatta con un istrumento nuovo di zecca, non abbia mostrato difetto alcuno".
L'interrogativo pi� grande per il futuro lavoro scientifico del telescopio era, gi� allora, lo spinoso problema dell'inquinamento luminoso. Rosino lo sottolinea ampiamente, affermando, con una certa preoccupazione:
"Veniamo agli altri fattori locali: le luci della citt�. � questo un punto particolarmente grave per l'avvenire dell'Osservatorio, tanto grave che non possiamo neppure escludere, che, in un futuro pi� o meno prossimo, non si sia costretti a trasportare altrove gli strumenti ... "
"... Da qualche anno c'e stata in citt� e in tutto l'altopiano, una vera e propria esplosione di luci, e il cielo notturno, nella direzione di Asiago e di Gallio, di Canove e Cesuna, appare fortemente illuminato ... "
"... mentre la citt� si estende, l'illuminazione pubblica continua a crescere. Quindi il futuro dell'Osservatorio rimane dubbio su questo punto".
Negli anni 90 la situazione luci divent� ancora pi� grave, fino a portare alla decisione - promotore Cesare Barbieri - di spostare i due Schmidt, piccolo e grande, a Cima Ekar, dove nel frattempo era stato costruito il telescopio Copernico da 182 cm. In tal modo si sottrasse, almeno in parte, gli strumenti al disturbo dell'illuminazione notturna, portandoli in una luogo pi� elevato e lontano dal centro abitato.
Discorso inaugurale di Leonida Rosino
Il telescopio Copernico (182 cm) - 1
dell'Osservatorio Astronomico di Padova
L'idea di costruire un nuovo telescopio di pi� grandi dimensioni rispetto allo storico Galileo, il 122 cm, venne a Leonida Rosino alla fine degli anni sessanta. L'estensione delle ricerche a oggetti celesti sempre pi� deboli e lontani imponeva infatti l'impiego di uno
strumento pi� potente, per mantenere l'Osservatorio di Asiago in linea con i maggiori istituti astronomici d'Europa. Gi� a quel tempo
l'espansione urbanistica di Asiago aveva iniziato a danneggiare notevolmente il lavoro notturno dei telescopi e la scelta del sito per il nuovo strumento fu di conseguenza una decisione molto dibattuta.
Per sottrarsi al disturbo dell'illuminazione notturna sarebbe stato
necessario allontanarsi il pi� possibile dai centri abitati dell'Altopiano, d'altra parte il progetto per un nuovo telescopio richiedeva un notevole impegno finanziario in un periodo di ristrettezze economiche, specie per la ricerca scientifica.
La scelta del sito ove collocare il nuovo telescopio doveva quindi bilanciare il vantaggio di avere gi� a disposizione ad Asiago gli uffici, le abitazioni per gli astronomi e le attrezzate officine meccaniche, con lo svantaggio di un paese in continua crescita per l'incremento del turismo, la spregiudicata speculazione edilizia e il conseguente continuo peggioramento del cielo notturno: erano ormai lontani gli anni della costruzione del 122 cm, quando il Commissario Prefettizio di Asiago Cunico, nel suo discorso inaugurale, aveva elogiato la meravigliosa limpidezza dei cieli di Asiago.
La decisione da prendere era davvero importante e Rosino nell'estate del 1969 chiam� in riunione tutti gli astronomi di Asiago per sentire diverse opinioni e condividire con i colleghi una scelta davvero importante. Venne cos� deciso di collocare il nuovo strumento a Cima Ekar, a 1370 metri di quota, in un luogo a circa 5 km in linea d'aria da Asiago e quindi un po' riparato dalle luci dei paesi, ma allo stesso tempo facilmente raggiugibile dalla sede dei Pennar. Le difficolt� finanziarie pesarono non poco su questa scelta. Part� in questo modo il progetto del telescopio di 182 cm, che divenne ed � tuttora il pi� grande strumento che opera in Italia, mentre il primato di maggiore telescopio italiano spetta oggi al Telescopio Nazionale Galileo (TNG), costruito nell'isola di La Palma, Canarie.
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Schmidt 4
Lunghezza focale 5393 mm Sagitta 38 mm
Il telescopio Copernico (182 cm) - 2
la costruzione
Il progetto per la realizzazione del 182 cm richiese un notevole
impegno da parte di tutto il personale tecnico dell'Osservatorio: proprio perch� le disponibilit� economiche erano limitate e nessuna speciale assegnazione fu concessa per la costruzione del telescopio, si decise di fare il pi� possibile in casa, con mezzi pi� o meno artigianali. Non fu cosa da poco, ma la grande competenza e professionalit� dei tecnici di Asiago e l'esperienza acquisita precedentemente nella costruzione dei due telescopi Schmidt furono essenziali per l'ottima riuscita dell'impresa.
Tutte le operazioni di costruzione dell'intero complesso, dalla gettata del pilastro, alla messa in opera del telescopio, dall'attrezzatura dei laboratori al collaudo della parti ottiche, coinvolsero tecnici ed astronomi dell'Osservatorio di Padova-Asiago. L'intera montatura meccanica fu studiata dai tecnici di Asiago Galazzi, Pertile e Rigoni, i quali lavorarono poi fianco a fianco con il personale della Ditta Sarti di Bologna per la costruzione e l'assemblaggio delle diverse parti.
Ruggero Stagni progett� lo schema dei movimenti del telescopio e l'impianto elettrico, avvalendosi anche della consulenza di Sandro Centro, dell'Istituto di Fisica e dei tecnici Cor� e Mosele. La scelta delle ottiche, del sistema di puntamento e i collaudi finali furono seguiti da Cesare Barbieri.
l'edificio
Il fabbricato che contiene il telescopio fu progettato dagli architetti Cornoldi e Marcato.
La costruzione � sormontata da una cupola in acciaio inossidabile, del diametro esterno di 16 metri. L'apertura dei portelloni della cupola avviene con un impianto oleodinamico.
Una grande botola sul piano osservativo comunica con il sottostante locale di alluminatura dove � situata la campana a vuoto della ditta Balzers. Sotto al piano di osservazione vi erano anche le camere oscure, non pi� in uso dopo il passaggio dalla lastra fotografico al CCD, avvenuta nel 1988.
Cronaca dei lavori: la prima opera eseguita a Cima Ekar fu il pilastro centrale, sostegno del telescopio, che emergeva dal terreno circostante per un'altezza di circa 4 metri. La struttura � a camere riempite di sabbia e ghiaia, per ammortizzare eventuali vibrazioni. Il pilastro fu terminato nell'ottobre del 1970.
Nella primavera del 1971 ebbero inizio i lavori per la costruzione dell'edificio di sostegno della cupola, costruito attorno al pilastro gi� in sito.
Nel maggio del 1972 iniziarono i lavori di montaggio della cupola metallica, portati a termine sei mesi dopo, ad eccezione del rivestimento interno.
Nel dicembre dello stesso anno l'edificio era completamente abitabile e tecnicamente fruibile.
Montaggio cupola
le ottiche
Al momento della scelta del telescopio si discusse sulla opportunit� di realizzare un telescopio parabolico o Ritchey-Chr�tien, alla fine si decise per la prima opzione e per una montatura equatoriale a forcella.
Lo specchio primario parabolico di 1.82 metri e gli specchi secondari furono realizzati dalla Ditta Grubb Parsons di Newcastle, Inghilterra, in circa due anni. Finita la lavorazione lo specchio primario fu esaminato in una torre della stessa ditta eseguendo il test classico di Foucault e un test interferometrico. I test misero in evidenza uno stretto difetto al bordo su un anello largo circa 46 mm, difetto che non venne per� ritoccato perch� la luce dell'anello non superava il 10% del totale e perch� vi era la possibilit� di peggiorare la situazione. In ogni caso la bont�
dell'ottica superava le specifiche. Finita la lavorazione lo specchio fu inviato all'Osservatorio Reale di Herstmonceux Castle per l'alluminatura da dove part� per Asiago, via mare.
Specchio primario (M1) f/3 vetro Schott �Duran 50�
Peso approssimativo 1500 Kg Diametro 1820 mm Spessore al bordo 300 mm Foro centrale � 383 mm Raggio di curvatura 10840 mm
L'ottica, quindi, � di tipo classico, con primario f/3. Il fuoco Cassegrain f/9 pu� essere deviato a quattro posizioni focali ausiliarie: per questo � disponibile uno specchio piano, oltre allo specchio secondario iperbolico, montato perennemente al centro dell'asse di declinazione che pu� venire inserito o rimosso dal fascio di luce mediante una trasmissione meccanica. Un fuoco Coud� f/16 fu predisposto ma mai utilizzato.
Specchio secondario (M2) f/9 vetro Schott �Duran 50�
Peso approssimativo 67.4 Kg Diametro 580.0 mm Spessore al bordo 110.3 mm Raggio di curvatura 4592 mm Distanza teorica tra in vertici di M1 e M2 3855 mm Corsa max di M2 �30 mm
le parti meccaniche
L'asse orario fu fuso in acciaio a profilo tronco conico; la forcella � una struttura di lamiere di ferro spesse 20 mm che va ad appoggiarsi sul basamento. Tutti i pezzi furono progettati dai tecnici di Asiago e costruiti presso le officine della Meccanica Sarti di Bologna
l'assemblaggio a Cima Ekar
Il telescopio fu trasportato a Cima Ekar, a cupola quasi ultimata, nel luglio del 1972. Il trasporto dei pezzi meccanici ed in particolare dello specchio fu una fase particolarmente delicata, a causa del fondo sconnesso della stretta strada sterrata che conduceva ad Ekar.
Lo strumento fu smontato il quattro pezzi: il basamento, il supporto con tutto l'asse orario, la forcella e la culatta. I pezzi furono sollevati sopra alla cupola metallica e introdotti nell'edificio attraverso i due portelloni. Completata la cupola, furono sistemate le ottiche, effettuate varie prove dei movimenti e del bilanciamento dei pesi. La notte dell'8 marzo 1973 fu ottenuta la prima fotografia (la nebulosa di Orione, M42).
Il telescopio Copernico (182 cm) - 3
l'inaugurazione
Nell'anno in cui il nuovo strumento di Cima Ekar fu portato a compimento cadeva il V centenario della nascita di Nicol� Copernico. L'Universit� di Padova e l'Osservatorio Astronomico vollero conferire un particolare rilievo alle celebrazioni di questo avvenimento, dedicando al grande scienziato polacco il telescopio di 182 cm.
L'Universit� e l'Osservatorio Astronomico di Padova avevano motivi particolari per ricordare con solennit� la figura di Copernico: tra il 1496 e il 1503 Copernico soggiorn� e studi� in varie citt� italiane, stabilendo stretti legami con le Universit� di Bologna, Roma, Padova e Ferrara, in particolare tra il 1501 e il 1503 egli frequent� l'Universit� patavina quale studente in medicina. Fu proprio nel periodo padovano che Copernico port� a piena maturazione il suo pensiero filosofico e scientifico, pensiero che avrebbe poi dato origine ad una delle pi� grandi rivoluzioni scientifiche, e che trov�
formulazione definitiva nel De Revolutionibus Orbium Caelestium.
Da sinistra a destra: il Rettore dell'Universit� di Padova Luciano Merigliano, il Ministro della Pubblica Istruzione Luigi Gui, Francesco Zagar, Leonida Rosino, l'On. Miotti Carli
Le manifestazioni furono articolate in tre giornate: a Padova, a Verona, ad Asiago, e si conclusero con l'inaugurazione del nuovo Osservatorio di Cima Ekar, succursale dell'Osservatorio di Padova, e la dedica a Copernico del grande telescopio di 182 cm, il maggiore esistente in Italia e uno dei massimi in Europa.
L'inaugurazione avvenne il 16 giugno del 1973, cui fece seguito nei giorni 17 e 18 giugno una riunione scientifica a Cima Ekar a carattere internazionale.
Nel discorso inaugurale Leonida Rosino ripercorse le tappe della realizzazione del telescopio Copernico. Egli ricord� i contributi dati dal telescopio Galileo, il 122 cm inaugurato nel 1942:
"... trecentocinquanta pubblicazioni scientifiche, spesso e ampiamente citate in Riviste internazionali, testimoniano del lavoro compiuto ..."
e dai due telescopi Schmidt:
"... con questi strumenti sono state scoperte tra l'altro 20 supernov�, alcune delle quali di eccezionale interesse, e ne sono state studiate molte altre, portando cos� un contributo non trascurabile alla conoscenza di tali misteriosi oggetti celesti. Ma i programmi ovviamente non si sono circoscritti al solo studio delle supernov� ... baster� qui citare le ricerche sul pianeta Plutone, che hanno destato molto interesse anche all'estero, e la scoperta delle galassie Maffei ..."
Nelle parole di Rosino vi � molta preoccupazione per il proliferare delle luci di Asiago che gi� allora rendevano sempre pi� difficili le condizioni di lavoro:
"A differenza di quanto avviene in altri paesi dell'Est e dell'Ovest lo Stato italiano (� una amara constatazione) non protegge gli impianti per cui ha speso centinaia di milioni, e il risultato � che il proliferare di luci, che facilmente potrebbero essere attenuate o schermate, riduce considerevolmente l'efficienza dei nostri maggiori strumenti ..."
Nella progettazione e realizzazione del nuovo strumento, come gi� ricordato, ebbero un ruolo di primo piano gli esperti tecnici di Asiago, che gi�
erano stati protagonisti nella realizzazione dei due Schmidt.
"Confesso che � stato motivo di non poca soddisfazione per tutti noi l'essere giunti da soli al compimento di un'opera tanto impegnativa, realizzando tra l'altro un'economia di centinaia di milioni, rispetto al costo d'un telescopio di pari potenza progettato e fornito da ditte specializzate", afferm� Rosino alla fine del suo discorso, ringraziando quanti, tecnici ed astronomi, avevano reso possibile questa impresa (Discorso inaugurale di Leonida Rosino).
Il 15 novembre 1997 la Stazione astronomica di Cima Ekar fu dedicata alla memoria del grande astronomo Leonida Rosino (1915-1997).
Il telescopio Copernico (182 cm) - 4
il lavoro scientifico
Il nuovo telescopio venne utilizzato fin dall'inizio sia per la fotografia diretta che per la spettroscopia. La sua lunga focale, di sedici metri, consent� di
ottenere fin dalle prime lastre delle immagini a grande scala che permettevano di vedere dettagli di oggetti celesti estesi, come galassie e nebulose, e di risolvere sistemi stellari compatti come gli ammassi globulari.
Lo spettrografo a reticolo a bassa dispersione Boller&Chivens fu subito acquistato ed utilizzato gi� a partire dal settembre del 1973. Anche la
spettroscopia ad alta dispersione rientrava tra i progetti dell'Osservatorio e ben presto fu acquistato uno spettrografo di tipo Echelle REOSC, tuttora uno dei migliori strumenti al 182 cm di Cima Ekar.
In seguito lo spettrografo a bassa risoluzione (oggi al fuoco Cassegrain del telescopio Galileo 122 cm) e la camera furono sostituiti da AFOSC (Asiago Faint Object Spectrograph and Camera), strumento con il quale si possono realizzare immagini oppure operare in modalit� spettroscopica
(informazioni tecniche sugli strumenti che operano al telescopio Copernico alla pagina www.pd.astro.it/asiago).
Immagini
Le prime osservazioni furono eseguite con emulsione fotografica, sia in fotografia diretta che in spettrografia con l'ausilio di intensificatori di immagini. Il passaggio dalla lastra fotografica a CCD avvenne all'inizio del 1984, ma il primo rivelatore a stato solido montato al telescopio Copernico (spettrografo
B&C) fu un RETICON (self scanned photo diode array) che risale al 1978.