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Nevralgia: sintomi, cause e cure

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Nevralgia: sintomi, cause e cure

29 Marzo 2021 | Autore: Denise Ubbriaco

I segnali, la diagnosi, la prevenzione e la terapia nel caso di infiammazione del nervo. Le ultime pronunce giurisprudenziali sul reato di esercizio abusivo della professione medica, sulla sciatalgia e sul riconoscimento della causa di servizio.

Ultimamente, avverti un dolore particolarmente intenso al viso. È come se fossi

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colpito da una scossa elettrica alla mascella, ai denti e/o alle gengive. Un dolore lancinante che si manifesta all’improvviso e dura pochi secondi; talvolta, qualche minuto. Poi, dopo qualche attimo di sofferenza, il dolore va via così com’è comparso. Di cosa si tratta? Questi sono i sintomi della nevralgia del trigemino.

In genere, questa condizione colpisce soltanto un lato del viso e il dolore è localizzato nella parte inferiore; raramente, si manifesta su entrambi i lati. La nevralgia del trigemino può avere un impatto significativo sulla qualità di vita del paziente e può provocare l’insorgenza di altri disturbi come depressione e perdita di peso.

Ma prima di entrare nel dettaglio e analizzare questa condizione dolorosa, dobbiamo partire da una premessa e rispondere ad una domanda: «Cos’è la nevralgia?». Quando parliamo di nevralgia, ci riferiamo ad un dolore determinato dall’infiammazione di un nervo che può verificarsi in qualsiasi punto del corpo e diffondersi lungo tutto il percorso. Sono tre le nevralgie più comuni: la nevralgia del trigemino (di cui ti ho parlato poc’anzi), che colpisce il volto; la nevralgia intercostale, che è la causa del dolore tra le costole; la sciatica, che interessa la parte inferiore della schiena e le gambe.

Prosegui nella lettura del mio articolo se vuoi sapere di più sulla nevralgia:

sintomi, cause e cure. A seguire, troverai l’intervista al dr. Valerio Barbari, fisioterapista di Fisioscience Medical. Dopodiché, ti spiegherò in cosa consiste il reato di esercizio abusivo della professione medica e ti parlerò di tre interessanti pronunce giurisprudenziali relative all’infiammazione del nervo sciatico e al riconoscimento della causa di servizio.

Cos’è la nevralgia del trigemino?

La nevralgia del trigemino è una condizione dolorosa cronica caratterizzata da brevi e ricorrenti episodi di dolore con caratteristiche di forte scossa elettrica nelle zone del viso innervate dal 5° nervo cranico (nervo trigeminale), in particolare la fronte, le guance e la zona inferiore della mandibola. Spesso, è una patologia unilaterale, ovvero colpisce un solo lato nel volto e gli episodi di dolore sono solitamente molto intensi.

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Cos’è la nevralgia intercostale?

La nevralgia intercostale è una condizione di dolore neuropatico (il dolore che ha le caratteristiche di scossa elettrica, formicolio, bruciore, calore, intorpidimento, sensibilità alterata), dovuta a una sofferenza di uno o più nervi intercostali. I nervi che originano dal midollo spinale percorrono tutta la superficie anteriore del torace e dell’addome fino a innervare la cute di questa zona.

Cos’è la sciatalgia?

La sciatica, meglio conosciuta come sciatalgia o, ancora meglio, dolore radicolare o radicolopatia, è una condizione disabilitante e dolorosa la cui causa è riconducibile a una sofferenza di una radice nervosa, ovvero quel fascio di nervi che dal midollo spinale o dall’insieme delle diverse radici (Cauda Equina) più spostandoci verso le quelle inferiori.

Quali sono i segnali e le cause della nevralgia del trigemino?

I principali segnali della nevralgia del trigemino sono tutte le sensazioni legate al dolore neuropatico (scossa elettrica, formicolio, bruciore, calore, intorpidimento, sensibilità alterata) in una zona del viso specifico (fronte, le guance e mandibola).

In caso di nevralgia del trigemino, il dolore è lancinante, molto acuto, dà la sensazione di scossa elettrica e può scaturire in maniera intensa anche spontaneamente. Non solo, in caso di sofferenza di questo particolare nervo, anche la semplice stimolazione tattile (toccandosi la zona del viso coinvolta) potrebbe scatenare dolore (fenomeno che si chiama allodinia).

Molte delle cause di nevralgia del trigemino sono di tipo compressivo sulla radice del nervo trigemino, entro pochi millimetri dal suo ingresso in una zona del cervello chiamata Ponte, oppure, tra l’80% e il 90% dei casi, dovute a una compressione delle arterie o delle vene vicino al nervo trigemino. Esistono anche altre cause di compressione e quindi di sofferenza del nevralgia del trigemino, tra cui ricordiamo il meningioma, il neuroma acustico, la cisti epidermoide o aneurismi.

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Quali sono i sintomi e le cause della nevralgia intercostale?

Il sintomo principale della nevralgia intercostale è il dolore localizzato nella zona toracica o nella zona addominale superiore e, più in particolare, lunga la zona specifica del percorso del nervo interessato.

Solitamente, chi soffre di questa condizione manifesta dolore, sensazione di oppressione e costrizione, indolenzimento, bruciore lungo le coste, il torace, la schiena o l’addome superiore. Non è così raro, inoltre, che sia presente anche una sensazione di intorpidimento o di formicolio. In questo caso, lo sfioramento o il tocco della zona interessata, anche in maniera poco intensa in maniera che non evochi sintomi, potrebbe provocare dolore, come truccarsi o tagliare la barba; può presentarsi in maniera intermittente o costante e durare per un periodo piuttosto prolungato nel tempo anche dopo che il processo patologico si è attenuato.

Tra le cause che possono scatenare una nevralgia intercostale ricordiamo, tra le più importanti, la toracotomia (intervento chirurgico a livello toracico) e l’infezione da herpes zoster. Non sono certamente le uniche: altre cause che dobbiamo tenere a mente sono, infatti, la compressione anatomica vera e propria del nervo, la gravidanza, infezioni, neoplasie, altri interventi chirurgici (mastectomie o altri interventi chirurgici al seno, ad esempio) o lesioni traumatiche a livello della schiena o del torace.

Quali sono i campanelli d’allarme e le cause della sciatalgia?

I principali campanelli d’allarme sono dolore, formicolio, intorpidimento, sensazione di coscia/gamba (e eventualmente piede) freddi o fasciati, sensazione di scossa elettrica o di gamba distante o diversa dall’altra. Anche se non è una regola così fissa, in genere, la sciatica è preceduta da episodi di mal di schiena che possono essere lievi o molto intensi.

Questo dolore alla schiena, solitamente è basso (in zona lombare) o nella regione del gluteo e, nei giorni a seguire, potrebbe diffondersi nella zona della coscia e della gamba innervata dalla radice nervosa (il fascicolo di nervi)

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interessata.

Spesso, la causa principale è di tipo compressivo ed è dovuta a un’ernia del disco, ma esistono altre cause tra cui, riportando le principali, ricordiamo:

stenosi spinale centrale: restringimento della zona di passaggio del midollo spinale;

stenosi spinale laterale: restringimento della zona di passaggio di una singola radice;

sponsilolistesi: scivolamento “in avanti” di una vertebra rispetto a quella sottostante.

Come avviene la diagnosi di nevralgia?

La diagnosi di nevralgia, una condizione dolorosa a carico di uno o più nervi, spetta al medico specialista in neurologia e si ottiene attraverso le informazioni che il paziente fornisce durante il colloquio e la vera e propria visita.

In base alle necessità, lo specialista può scegliere se sottoporre il paziente ad indagini strumentali più approfondite come la risonanza magnetica cerebrale o la Tac, anche se sembra essere preferibile la risonanza magnetica grazie alla sua capacità di valutare anche altre problematiche adiacenti.

A prescindere dal nervo o dalla radice interessata, le indagini strumentali che lo specialista può prescrivere per la diagnosi di nevralgia sono, di nuovo, la risonanza magnetica, la Tac e, tra le altre metodiche di diagnosi l’elettromiografia, l’elettroneurografia ed altre tecniche che il medico sceglie in base ai sintomi del paziente.

Si può prevenire la nevralgia?

Probabilmente, l’aspetto più importante è la prevenzione del dolore persistente. Le nevralgie sono condizioni dolorose di difficile gestione dal punto di vista medico-sanitario e, se non trattate adeguatamente, possono cronicizzare, ovvero perpetuare nel tempo, compromettendo in maniera importante la vita dei pazienti. Per questa ragione, la scienza raccomanda a tutti i clinici di educare i pazienti a ridurre tutti gli stimoli che possono essere stressanti per la condizione.

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Nel caso della sciatica, ad esempio, ridurre nei primi giorni tutte le attività che provocano i sintomi (camminare per lunghi percorsi o, in alternativa, sottoporre il nostro corpo a stress fisici lavorativi o sportivi eccessivi) può sicuramente aiutare a controllare i sintomi, a facilitarne la gestione e a ridurre il rischio che possa diventare un dolore persistente nel tempo.

Ad ogni modo, una sicurezza, come prevenzione, l’abbiamo ed è sicuramente sulla sciatica. Uno stile di vita attivo (in particolare, legato all’esercizio svolto con costanza) è sicuramente un aiuto nel ridurre il rischio che si sviluppi una condizione di dolore di questo tipo. Al nostro corpo non interessa l’esercizio specifico, interessa essere allenati a farlo e, soprattutto, la dose con cui lo facciamo; ecco quindi il collegamento con la costanza.

Quali sono le terapie per la nevralgia?

La prima linea di intervento per la nevralgia è certamente farmacologica, sotto vigilanza e prescrizione medica, e ha lo scopo di ridurre il dolore e a migliorare le attività di vita quotidiana del paziente. Tra le diverse terapie che i medici possono proporre ai pazienti con nevralgia, ritroviamo farmaci antiinfiammatori, farmaci specifici provenienti dalla medicina del dolore (algologia), antidepressivi riciclici, inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, inibitori selettivi della ricaptazione della noradrenalina, strategie di blocco nervoso o, nei casi estremi, la chirurgia.

Quali sono i vantaggi della fisioterapia per i pazienti con nevralgia?

La fisioterapia è certamente indicata per tutti i pazienti con nevralgia e ha lo scopo di aiutare a ridurre il dolore, a migliorare il movimento (nel caso della sciatica, ad esempio, il movimento della gamba e della schiena) e la forza muscolare. In sintesi, la soluzione del problema sta nella combinazione di medicina e fisioterapia.

In cosa consistono i programmi di

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riabilitazione nel caso della sciatalgia?

La prima linea di intervento è la fisioterapia che viene eseguita attraverso mobilizzazioni articolari, manipolazioni e, soprattutto, esercizi terapeutici specifici e mirati sotto la supervisione del fisioterapista. Solitamente, nelle prime fasi di dolore, la riabilitazione consiste in cauti movimenti della schiena associata a tecniche manuali eseguite dal fisioterapista sulla schiena (mobilizzazioni, manipolazioni, tecniche sui tessuti molli come i muscoli lombari o glutei).

Nei primi giorni, in caso di dolore molto intenso che impedisce anche i più semplici movimenti, e per i pazienti che davvero ne hanno necessità, la medicina del dolore (algologia) rappresenta un valido aiuto sia attraverso terapie infiltrative (infiltrazioni vere e proprie) o non infiltrative (somministrazione di farmaci specifici) sotto prescrizione e attenta vigilanza del medico specialista.

Superata la fase di dolore intenso dei primi giorni, la fisioterapia consiste in esercizi da svolgere in maniera specifica attraverso il movimento della schiena e delle gambe per rinforzare la schiena (muscoli lombari), muscoli addominali, glutei, della coscia e migliorare la mobilità schiena (in particolare la zona lombare).

Ogni paziente deve essere visitato e valutato dal fisioterapista e non esiste un programma uguale per tutti i pazienti.

Altre informazioni utili sulla nevralgia?

La nevralgia è una condizione dolorosa che colpisce una parte del corpo (nervi e in generale sistema nervoso) molto nobile e importante. I nostri nervi sono i cavi elettrici naturali del corpo umano che trasmettono tutti gli stimoli dal sistema nervoso centrale (cervello e midollo spinale) fino agli organi (come il cuore, i polmoni o lo stomaco) e ai muscoli. Per questo motivo, tutti i sintomi di cui abbiamo parlato non devono in alcun modo essere trascurati. In caso di sintomatologia da dolore neuropatico, è indispensabile sottoporsi a una valutazione fisioterapica ed a una valutazione medica.

Esercizio abusivo della professione

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medica e sciatalgia: giurisprudenza

Dopo l’intervista al dr. Valerio Barbaro, a seguire ti parlerò di alcuni casi sottoposti all’analisi della Corte dei Conti e della Cassazione. Vediamo insieme quali sono state le ultime pronunce giurisprudenziali sul reato di esercizio abusivo della professione medica, sull’infiammazione del nervo sciatico e sul riconoscimento della causa di servizio.

Reato di esercizio abusivo della professione medica

Prima di scoprire cosa hanno stabilito i giudici della Corte di Cassazione, analizziamo cosa dice la legge a proposito del reato di esercizio abusivo della professione medica.

L’articolo 348 del Codice penale stabilisce che chiunque esercita abusivamente una professione, per cui è richiesta una speciale abilitazione dello Stato, è punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni con la multa da euro 10.000 a euro 50.000. La pena della reclusione aumenta da 1 a 5 anni e la multa da euro 15.000 a euro 75.000 qualora il professionista abbia determinato altri a commettere il reato oppure abbia diretto l’attività delle persone concorse nel medesimo reato.

Ma qual è lo scopo della norma penale? Tutelare l’interesse pubblico affinché specifiche attività, particolarmente delicate, vengano praticate soltanto da chi è in possesso di determinati e accertati requisiti morali e professionali.

Con riguardo alla norma penale, l’ignoranza dei limiti di attività autorizzati dalla legge, in relazione al titolo professionale conseguito, corrisponde all’ignoranza della legge penale, inescusabile per chi ha un onere specifico di informazione al riguardo.

Nel caso sottoposto all’attenzione della Suprema Corte [1], gli Ermellini hanno stabilito che la condotta del massoterapeuta, privo di laurea in medicina, che ha eseguito massaggi per lenire e curare diverse patologie (in particolare, artrosi cervicale e lombosacrale, ernia iettale e dolori al nervo sciatico) integra il reato di esercizio abusivo della professione medica.

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Infiammazione del nervo sciatico: la causa di servizio

Tra le cause che provocano l’infiammazione del nervo sciatico, occorre annoverare microtraumi incidenti ripetutamente su di esso, sulla regione glutea ovvero sulla parte posteriore della coscia.

Nel caso sottoposto all’esame della Corte dei Conti [2], i giudici hanno ammesso la dipendenza da causa di servizio di una sciatalgia. In particolare, il militare aveva sofferto ripetutamente di microtraumi conseguenti alle sue funzioni di conduttore di automezzi militari con effettuazione di carichi e scarichi pesanti ed in avverse condizioni climatiche e atmosferiche.

In un altro caso, la Corte dei Conti [3] ha escluso che il breve servizio militare (in particolare, si trattava di appena tre mesi) potesse essere una concausa di una sciatalgia, piuttosto si trattava di una «mera occasione evidenziatrice di affezione legata all’ambito costituzionale del soggetto».

[1] Cass. pen. sez. VI n.47028 del 10.11.2009 . [2] Corte Conti sez. IV n.67330 del 27.05.1985.

[3] Corte Conti sez. IV n.76618 del 03.06.1991.

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