4
MONUMENTI
BELATIVI
AL
GIUDIZIOPRONUNZIATO
dall'accademia etrusca
DI CORTONA
DI V N ELOGIO
D'AMERIGO VESPUCCÌ
CON
L*EPIGRAFE
ts Ira
Maris
, vaftìqtteplacent dijerimina punti £?PER CONCORRERE AL PREMIO ESIBITO DALLA STESSA ACCADEMIA
Con
Fwgramms
pubblicato,ildt8. Apy'ìfo1784
LOAN STACK
3
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-j.—a
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A CHI LEGGE.
Neì
tempi del più
efattoBuon
Gu/It)pacavano per ignoranti
oalmeno per
poco Jperimentati quei Giudici di Let~
tenitura, che troppo facilmente fi appagava*
no
dell'Opere
altrui , eche a fomtglianz0
dell*
Adulatore
sìben
dipintoda Grazio, ap- provavano con una
fpecie di fiapi de zza quan-
to
veniva
loro offertodai Corrijpou denti
, #dagli Amici
. ...
clamabit enim, pulcre, bene, refte, Pallefcet fuper
his; etiani ftillabit ainicisEx oculis rorem;
faliet,tundet pede
ter-ram.
Horat. De Art.
Poet. v.428.
Queflo
rigor digiù
dizj che
feceuna
vol-ta
ly
encomio
dichiunque
glipronunzio
, fòr-A 2 ma
9-
* :
915 *
4
ma ora
prejfodi alcuni
lacondanna del? de*
e
ademia Etrufca,
laquale ha
ofato di ripro*vare
l'Elogio <FAmerigo Vefpucci già
Jotto- folloal giudizio
diLei dal Cb.
Sig. PropofloMano Lajlri
.Ptr buona fortuna Ella con- ferva
tuttor Jigi/lata laSchedola che accompa- gnava quejlo
Scritto,onde
la cetifura
dilei andò e/ente da qualunque perfonalità non me-
tto
a favore che contro
/'llluflreAutore
: do*vendo
fiper quejlo
flejjoconcludere da ogni
giu(lo ejlimator
delle cofe,che Ella ha ope- rato con
lafola guida dei fuoi lumi, e con quella onoratezza che Orazio
fteffo
ejigeva an~
che quando era noto
ilnome
,ed
ilmerito
degli Scrittori:Vir bonus & prudens verfus reprehendet inertes
Culpabit duros, incomptìs
aJlinetatrum Tranfverfo calamo fignum, ambitiofa
re-cidet
Ornamenta, parum
clarislucem dare co-
get,
Arguet ambigue di&um, mutanda nota-
bit,
Fiet Ariftarchus, nec dicet: cur ego ami-
cum
Offcn*
s
Offéndam
innugis? Hae nugae
feriadu- cent
In mala derifum femej
,exceptumque
fl-niilre.
Jd.
ib. v.445.
Ma
lafortuna più grande
dell7Accade*
mìa Etrufca
inquefto
di/piacevole incontro
,è
lateftimonianza che
infavor
diLei ha
re fa ultimamente al Pubblico
ilme defimo Ch.
Sig.
Propoflo Laftri
.E?Ji chiamandoli
alta-mente
ojfefo
del
nofiroGiudizio, fi
è dt ter-minato
dipubblicare
ti tuoElogio, ove da grand' Uomo come Egli
èyha
ritoccate infini-te co/e in vifta della
Cenfura
dell9
Accade- mia,
efpecialmente ver/o
ilfine ha
fatte del-le
mutazioni^
e dell'aggiunte
affaiconcluden-
ti
per
l'effettoche producono
in chile?ge
.Se
il
generofò
Scrittore ci avtjje inviatia tem- po
fimìlicangiamenti
,anche
ly
Accademia a*
vrebbe probabilmente cangiato
difent
intento:ma Ella dovea giudicare fui
foglitrafmefi^
e nulla fa meglio
lafu a
giuftificazione,nul-
la ajficurameglio
lapurità del fuo gufio, e l'equità de
/noiGiudici quanto
lecorrezzic- ni che
ilCh.
Sig.Propofio
fi
ècompiaciuto di fare
altaJua Opera
.,
A y
,- Per-
.
6
Perchè
ilPubblico illuminato fia in gra*
do
dirender quefla
giujlizia all'Accademia
,fi è
eflrattodai
Regì/ìri diLei
l' Elogiodel
Sig.
Laftri quale Ella
loricevè
,ed era no- fira intenzione
diaccompagnarne
laftampa
con alcune Note
Critiche, lequali fervi
jjerodi dimqjlrazione
allo/chi
ettoed imparzial
giudizio che ne fu pronunziato: ma
l'emen- dazioni
dell'Autore, benché non ancor
/uffi- ciential
bìfogno, ci
difpenfano da quefla cu- ra; tanto più che due
eccellentiLettere del
Nobili/fimo nojiroLucumone
il Sig.Conte di Durfort a
cuiJiamo
debitoridel
rifpettabilPremio
,ben faranno comprendere
allePer/o-
ve intendenti quali erano
levedute
dique-
ftoegregio Perjonaggio
allorchépropofe f Ar- gomento
dell'Elogio,onde
pojjaconcluder/i con
un
bello fpirito,a
cuipiacque
dipronunziar con
libero, efilofofico Iaconi
fmo
ilfuo giudi-
zio,che
i treElogi venuti
alconcordo
fo-no egualmente indegni
ed'Amerigo, e
deli*Accademia,
edel Premio.
In
fattinon
ècertamente degno d'A-
merigo un Elogio, che occupando
fole 28.pa- gine
nella fiejjaedizwn
diFirenze, comincia a furiar del fuo Eroe
allafola pagina unde- fima, dopo aver ripiena
lamente dei Leggi*
tor*
7
tori diuna quantità
diidee che
in luogodi
fiiiir
nel Vefpuccì
firn/cononel Colombo
.Non
è degno
dell9
Accademia un Elogio ove
lo fit- tenon
èmai formato, ove veggonfi confufa- mente accozzati
tvarj
fiili di molti Scritto*ri,
ed ove dal quinto
viaggiod
9Amerigo f
Autore fembra anche più
fianco diLui, e non fcrive più con alcuno
fiile.Non è degno
del Premio un
Elogioche
col ridicoloinalza- mento
didue Statue accanto a quella del Ve~
J
pucci fisbriga dai due Magnanimi Principi
LUIGI XV
7. ePIETRO LEOPOLDO,
le cui glorio/e
azioni ddveauo entrar nelP E-
logio
come una parte
efienziale di efjo.La
Jlejja
importante quefiione
fuidanni
ovan- taggi venuti
alla Societàdalla /coperta del?
America è trattata con tanta difinvoltura
,che fi direbbe che
tutti iFt
lofiofi'
ed
1fioricicui è piaciuto difcuterla,
fojjerode
viiimbe-
cilli. //
più
bello èche
l9
Autore conviene che
il
dubbio dalla parte
degliIndiani farebbe ragionevole
,ma Egli non ne fa
cafo ingra- zia
degliEuropei: qua
fiche gì
9
Indiani non
dovefièro
aver parte
nellaquefiione
^e
fojje- rorealmente
oquelle fictmmie da Lui ram- mentate
di/opra,
oquelle fiere che
ilColom-
bofece divorar dai
fiuoicani
.Se fife fiato
A 4
lécito8
lecito ai
Giudici del f Accademia dì e/prime*
re Jcbiettammte
il lorpenfiero^ non avrebbe-
rodovuto efprimerlo che con quelle poche pa-
role^che con tanta verità caratterizzaa f £•
Itìgto
del Cb.
Sig.Lafiri.
Ma in quefto appunto
confifte P inganno:
Egli ha creduto che una Lettera confidenzia-
le fojje ilFoto pubblico dei Cenfori
,e vedrà da
quelliMonumenti
ilfno gravijfimo erro- re
.Ciò che
lePerfine
eultee ben nate ncn
gli
perdoneranno
forfè sìprefto
,è ? aver gra- tuitamente immaginato
il capriccioe
lacaba-
laove quefia non ha mai potuto aver
luogo
,r farebbe fiata uri imprefa
ajfaipiù degna del fuo noto candore
ilrender ragione di quanto
sìfrancamene avanza
nellafua Let- tera al
Sig.Bandini.
IlPubblico imparziali giudicherà
.'3^ J&>
PRO.
9
li
** ** **
«A>** ** **
3**
** X* ^ ** **
<*• |£ .PROGRAMMA,
•f*
„yAccademia
Pubblicocome
EtrufcareftanodiCortona
invitati fagli notoEra&u
a!Nazionali dello Stato, a concorrere
ad un Premio che
da un IlluftreAccademico
viene efibito a quel-lo
che
prefenterà il migliore Elogiod'Amerigo Ve-
fpucci dentro il termine di
un anno
a tutto il dì$. Agoflo «787. 5i defidera fopra tutto
che
iCon-
correnti abbiano fpecialmente in mira di teiTere
uà
Elogio più Filolofico che fia pcflìbile fui gufto dei Secolo prefente„ Quindi è
che
vi potrannoaver
luogo le riikflìoni fui vantaggi e ivantaggideUa
fcoperta dell'America
fino all'Epoca prefente, in cui gli Americani fono flati così nobilmente riguar- dati daLUIGI XVI.
Parimente il potrannoanche argomentare
dalle prefenti le nature circostanze del-l'
America,
e confederarequal (ilrema fli
Governa
faranno per abbracciare quei Repubblicani , forfènon
lontano da quelle Leggi d'amminiflrazione eco-nomica
interiore, che attualmente è in vigorefouo
il
Regno
Filofofico diPIETRO LEOPOLDO.
\n ultimo le nfieflìoni full'influenza fortunata delle Lette-
!
IO
Lettere in
uno
Stato, la quale già comincia ad ef- fere feufibile in qualche Provincia d' america, potrà far prevedere la perfezione in cuipuò
giungereuna
volta quefta quarta parte delMondo. Tutto
ciò dee ridondare nellamaggior
gloria del fuo ce- lebre Difcuopritore, il qualedopo
le gloriofe gefta del CelebreColombo, avendo
ilprimo
meflb il pie-de
inquel
vado
Continente aprì la ftrada alla feli- cità diquei Popoli, e il meritò di dare il fuo no-
me
a quelleimmenfe Contrade
. IlPremio
farà di Scudi cento di dieci paoli.Le Memorie dovranno
«{fere fcritte in
buoni
lingua e frafeTofcana
, e firimetteranno a
Cortona
colnome
figillato fecondo lo ftile delle altreAccademie
dentro YalTegnatotempo,
franche di porto ai Segretari dell'Accademia fuddetta qui fottofcritti.Avvocato
Re
ginaldo Sellavi Segr. Perp.Prof, Curzio de
Marcbefi Venuti V.
Segr.
El&-
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4- 4* 4- il
ELOGIO
D'AMERIGO VESPUCCL
ss Ira Maris, vaftique placcnt diferimina ponti, ss Val. Fiat.
Lik
l. 37.444444444444444444-44-^4"+4^+4-fr-<"-f4-4»4^*
UN Uomo
de'più cofpicui ,un*
epoca
delle più Singolari, fono iltema, Accademici Virtuo
fi,
che Voi
proponete allepenne Tofcane.
S'erga,
Voi
dite, una Statua coloflàle all'Eroe più ghriofo dell'Arno
, al ritrovatore dellametà
delGlobo
; e s'erga nel fuo più belpunto
di profpet- tiva, full'iftmo delPanama:
Amerigo Vefpuccit t( America
fiano infieme foggetto di Storia, e di Filo*fofico ragionamento; e di lì fi tragga il giufto Elo- gio del primo,
ed
il vero pregio dell'altra, per tutto ciò <.hehanno
influito, o influir poiTono folle Nazionidhuropa,
e di tutto ilMondo.
Qual
vailoCampo
di eloquenza per chi fan- pia eornipondere alla dovizia dell'argomento!Qual
-Porgente di rifleffioni profonde!Da una
parte un,." ••;' • - :-'
Il
Eroe
de'più fortunati della
Terra,
dall'altra un"imprefa la più ubertofa di confeguenze;
Là
incer*tezze e difficoltà,
qua
tefori ecomodi
ottenuti già,o
fperati in futuro: Sipuò
egli incontrar nell' Ifto- riaun quadro
più bello, e più intereflante dique-
sto?Pieno di si fatte idee,
Accademici,
rivolgo il penlìero allametà
del SecoloXV.
e mi fi prefenta fubito l'Europa lacerada
guerre oftinate, da inva- ilo™ di prepotenti, e da rivoluzioni di Religione ed'Impero.
L'Italia inmodo
particolare, che faràfempre
invidiata per la Aia vantaggiofa fituazione, eche
lo era molto più allora per le fue felici cir- coftanzeriguardo al
Commercio,
divifacom'è
in tanti Stati, era pur ella trava^liatifllma da fangui- noie fazioni ,da
guerre interne e ftraniere , da atroci fcifmi, eda
ftragi e morti facinorofe. Inmezzo
a' ciò, per una delle folite contradizioniumane,
lo fplendor delle Corti, e la munificenza de'Principi verfo le Lettere eran tali,che
faceafi a garaad
invitare i Dotti , ora a coprir luminofi podi nelleAccademie,
ora a pafcer col loro vaf- fallaggio T ambizione ed il fifio delTrono. Eppur
fi
promoter
così i buoni ftudi, e tra gli altri quel- lo chechiama
vafi Filofofia,ma
che realmente non era in queltempo
altra cofa, che un maeftofo di- porto nel fentiero dell'attrazione. Nefluno però sve- rebbe penfato,che
quella dovefie edere la {bigione delle più grandi fcoperte, e di quella nominata-mente,
che era già ftata condannata nella ferie de- gl'imponibili, vale a dir la fcoperta diun nuovo
Continente abitato .Sembrava che
ciò onon
fareb- be*1
be
accadutogiammai, o
allora foltantoquando
tut- te le Provincie delio fcibileumano
fodero fiate ai»meno
riconofciute.Ad
onta di tali fvantaggiofe circoftanze accad-de
in quel Secolo, che i confini del vecchioMon- do
furono ampliati; e fé ne dovette la gloriaa due
valorofl Nocchieri, l'uno diGenova,
e l'altrodi Firenze, il
Colombo,
e il Vefpucci, entrambi be- nemeriti di sì grand*opra,ed
emuli non rivali tra loro,come
gli à dipinti la prevenzione, e lo fpiri- to di partito.Quantunque
però ordinariamente fembriim-
provvila la comparfa dei gran fenomeni nelMondo morale
; effidipendono
fempre,come
quei del fifi- co, da. una catena di caufe, ofcure sì agli occhi della volgar gente,ma non
a quegli dei Fiiolofi oflervatori.Una
fcoperta di tanto rilievonon
po- teva efl'erdunque
confeguenza del cafo,ma
bensì di una lunga ferie di fatti anteriori.Ed
invero*
quanti pafli dovette far mai
l'umano
ingegno, dal- la corruzione della prima canoe, fino a quella diun
grotto vafcello; e dallacompendiofa
navigazione degli antichi Bgizj, fino a quella dei Porcughefi fotto Giovanni II ?Io
rammento
a bella polla quell'epoca,come
quellache
più d'ogni altra rifvegliò lo fpirito di fcoperta nelle Nazioni d'Europa
, e fccQ ior conce- pire arditi difegni , enuove
fperanze per iltragit- to all'Indie Orientali ,
non
folo per la parte diMezzogiorno, ma
per quella ancor d'Occidente.I primi fintomi di agitazione per la fi
ma
di tal progetto fi manifeilarono negli Stati d' Italia, il- *•
'-'.;,:: cui
cui
commercio
colLevante, andava
a prendereu*
alerò afpetto,
o
per meglio dire a ruinarfi del tat- to. Venezia,Genova,
e Pifa erano ftate fino allora gliemporj
di tatto ilCommercio
d'Europa
.Quindi non
è maraviglia, che gl'Italianitemendo
da ciòun enorme
rivoluzione ne accendeftero l'eftro, for- mafFero congetture, e rivolgdfero l'attenzione a di- verfl pianinon
di femplice curiofirà.La
Repubblica Fiorentina in tra le altre Itali*che floridiffima pel fuo vailo
Commercio,
fpeciaf-mente dopo
laconquida
di Pifa ,non aveva
in ciò minore interefle diqualunque
altra.Tutte
le favie difpofizioni già prefe perchè i fuoi Mercanti foderobene
accolti dal Soldano d'Egitto, dal Principe di Corinto, e dagl'Imperadori sì Greci,che Turchi;
tutte le prerogative ottenute, le convenzioni con- clufe vantaggiofa
mente
, e gli itabilimenti fondati nei Regni d'Inghilterra, e di Francia, a Bruges,a Anverfa
,ed
in altre Piazze erano in procinto di diventare oziofe ed inutili per la minacciata cata- strofe. Bifognavadunque
cangiar mifore; e fé iìPaefe
non
era in grado di prenderle efficaci e con- cludenti, eraperò
capace di fcandagliarle.Erano
in Firenze, fin dal SecoloIX
dell'Era
Cristiana
Monumenti
d'Agronomia
, indivifibilcom- pagna
della Geografia, eMadre
della Nautica.V*
è ancor di più. Se Flavio Gioia d'Amalfi fu il
primo
ad applicar la calamita alla Buflbla de'Mari-
nari ; molto prima di lui, e prima ancora delVe-
neziano Sanuto, Brunetto Latini, Maeftro diDante»
avea conofeiuto in quel minerale la proprietà di ri- volgerai al Polo. Per ultimo nella
mente
di PaolaTe*
15 Tofcanelli , Fifico,
Agronomo, ed Autore
delloGnomone
della Metropolitana Fiorentina era nato per così dire, ilprimo germe
della feoperta delNuovo Mondo.
Senza che egli fapefle,come
altri noi Teppe in queltempo,
fé foiìer per viaTerre,
Ifole abitate
non
più conofeiute fofteneva energi-camente
eiTer poflìbile al talento, e alle forzeuma-
ne la navigazione all' Indie Orientali per la parted'Occidente,
condotta fempre lottoun medefimo
paraìello. Il Tofcanelli ne tenne carteggio con Cri- ftoforoColombo
chedimorava
allora in Portogallo, lo perfuafe , lo incoraggi , e lo mefìe inmoto
.Quindi fé il
Genovefe Argonauta
vuol difputare al Fiorentino la gloria della Scoperta delNuovo Mon«
do,
el'impugnano
all'uno, ed all'altro idue
Ze-ni , nefluno però potrà contrattare a Firenze il
me-
rito di averne data la
prima
idea, ed illume
più chiaro.Eccoci infenfìbilmente pervenuti all'ultimo a- nello di quella catena> da cui
pendeva un
avveni-mento
sìftrepitofo. Il
germe,
che da tantotempo
fermentava nelle menti degli uomini è già fecondo;fi è fentita finalmente la neceflìtà di conofeere il
Globo
intero; l'epoca forprendente è vicina. Solca-no
intanto treNavi
Spagnole pel grandeOceano
verfo Ponente,ed
ilColombo
è il novello Giafone.1 pericoli di un
mar
dubbioiò, le traverde e le opposizioni della fua ciurma non.lo ritardano; for- paflà i termini fegnati a i Naviganti da Alcide;affronta
Mari
non conofeiuti, edopo
iunga naviga- zione feende finalmente fulle Colte delGunahami
,che con
religiofa riconofeenza dedica a Dìo. Salva-tore. •
Da
*.
*
.
I*
Da
coteft* Ifoìa ,o Colombo
4come da ^er©
pinato dì ©nervazione, tu
dovevi
preconizzar¥
tfi*faenza proflìma di ars*ignoto Continente. \Jna fco- perta di tanto pelo ti
avrebbe
aflài pia meritatoU
gratitudine degli
Uomini, che non
ilritomo
dettetie Navi
inEuropa»
cariched'oro
e digemme.
Ma nò; ne
egli;né
altri innanzi aLui,
feppure èvero che
giungeffe alcuno fino all'Antille, ne fo- ipectarono. Egli è fimilead un Agronomo,
d'avan-ti
a
cai fi attraverfa una fofeanube,
allorché ©£•lerva il paflàggio di qualche Pianeta .
Crede
quellof
Arcipelago dell'Indie Orientaliper
la parte dì Occidente trapafla da un'Ifolaad
altra coliamani-
ma
velocità, e lafcia nella piùgrande,
poi chia-mata
Spagnola, leprime
catene di fervitu j^et ì9
Indiani, infognando
ad
efH apprezzarToro che
te-nevano
a vile, e facendoprovar
loro il taglio,*
la forza del ferro,
che non avevano.
Naturalifli, Geografi, ProfefFori
d'Arti,
finché Io fpirito d'intereffe, enon
la Scienza guiderà leNavi
in altoMare,
i voftri Studj pacificinon
ia- rara promo/ìi, e le voftre innocenti iperanze refle*ranno
delafe»La
feoperra dell*America
è realmenteun
effetto dello fpirito dìCommercio
;ma
vi abbi-*fogna Pajuto della Scienza per condurla a!
punto
più grandede
Tuoi vantaggi.Tanta
fu la forza del pregiudizio inche
il trat*tenne la vecchia Geografia,
che
qualora udiva dalle labbra degl'Indiani ilCuban,
gli fuonava alle orec- chie ilGran Kan;
confondeva ilCibao
colCipangro*
altrimenti
Giappone;
e fi credeva già vicino al Ca-*tai, oflk China, vaftiflimo
Regno
vìfitato e deferit- toda Marco
Polo più diun
Secolo innanzi aLai
»17 Voli
pur
ora inSpagna
a recarne la confala novella aidae
Regnanti Ferdinando e Ifabella, e ritorni poi con un fecondo viaggio alle fpiaggeme-
defime, le fue mire non van più oltre, nulla tent*di più gloriofo, e la fete dell'oro ita
fempre
affilafulla fua prora.
La
gloria ormai di riconofcerprima
diqua-
lunqu'altro la quarta parte del noftroGlobo,
era riferbata al Vefpucci.Colombo
avea folamente get- tato il dardo verfo il berfaglio; quefti vel fpinie direttamente nel centro .Nato
egli diuna
Famiglia cofpicua per le pa-trie onorificenze , ed in una Città
dove
avanzavali vigorofamente il riforgimento de' buoni Studj fottoLorenzo
il Magnificoi educato nelle Lettere da un'amico
del Ficino, Zio fuo, e Perfona di gran dot- trina ; incitato alla navigazione dalle circoftanze della Patria, e della Famiglia, florideambedue
pelCommercio
; incoraggito finalmente a imprefe oltra-marine
dallavoce
(teda delmentovato
PaoloTo-
fcanelli, annunziò pretto i fuoì talenti, e quello fpirito combinatore, il quale pattando di oggetto in oggetto, giunge in fine ad ordinar le fue idee, e formarfi un, piano ragionato di operazioni.
Cominciò
la fua carriera fuiMare
nella più florida gioventù per efercizio diMercatura
. Così 1'acquifto di
maggior
fortuna, chenon
era il polo delle fuebrame,
fu però la fua fcortaad
afluefarfi alla fallacia dell'onde, e a dare al fuo Spirito un*eftenfione più grande di quel
che
ei potette otte- nerla da una vita fedentariacomunque
impiegata .Dopo
i viaggi ripetutida Lui
più volte di£
'* ' Le-.
Levante,
d'Etiopia, e d'Islanda Io deftinò ilPadre
a pattare inSpagna
alla direzione di una Cafa ditraffico, e gli aprì fenza iaperlo la via della glo- ria, piuttoflo che quella della fortuna.
Accade
di rado che gli uomini abbandonin 1' una per faltra;ma
fi potea ciò prefagire del Vefpucci,quando ù
fofTe fatta rifleflione al corredo eh*et portava feco della Scienza per gli Studj già fatti ,
Agronomici
,e Cofmografici, ed alla comitiva che feco falì falla
Nave,
di nobili Giovani del Paefe, e diun
caro fuoNipote,
i qualifembn che
eiconducete non
già per teftimoni de' fuoi profìtti nella Zienda,ma
bensì per
compagni
delle fue future intraprefe. Giunfe in Gattigliadue
anniprima che
ilCo- lombo
aveflè incominciato idue
citati viaggi per Y Occidente, vale a dire intempo
proffimo al fer-mento
delle grandi idee. Quefte fi Svilupparononon molto dopo,
e forfè finalmente quel giorno, nei quale ilColombo
diede il fegnale della feoperta delnuovo Mondo.
Ferdinando, e Ifabellanon d
dimoftravano allora contenti né delle relazioni, né dei vantaggi ottenutidn
lì; quindi lanciarono aper- ta la ftrada achiunque
velette rapir queftapalma
.Ne
ragionarono i Dotti egli Speculativi i
Ventu-
rieri vi accorfero da tutte le parti ;
ma
il foloAmerigo
tentòfimprefa,
e potè farlo. Egli firam- mentò
allora verjfimilmente l'Atlantide di Platone, la Storia d'Eliano, e le predizioni delTragico
Se- neca, le quali fentl in fébadante
forza da verifi- care, e falì coraggiofo fulla Flotta Spagnola,che con
augurj più felici fpedì quelRe
per la terzavolta oltre l'ultima E'fperi*.
O
pattoO* patio
veramente
fortunatoche ruppe
il Confineche
ponea l'Oceano alla cognizione delle cofe!Mentre
ilColombo,
caduto oramai nella di- sgrazia della Corte, parteggia oziofo per le ftrade di Siviglia ,mentre
fi Sprezzano i Suoi progetti ;Amerigo dopo
foli 57. giorni dicammino pone
il piede nellaTerra Ferma,
filile Colle di Paria, mil-le leghe dittante dalle Canarie.
Lafciam le difpute di queft*epoca a chi
non
fa, che per formare un Eroe, la Virtù e la Sorte fon le più voice in contrailo. L'una
e
l'altra arri- fé al Vefpucci, e fu te feconda contraria alColomy
bo. Così in tempi a noi più viciniabbiam veduto un
Wallis aprire il Sentiero all' Itola d*Otaiti, e Scendervi poiun
Bougainville, ed un Cook: pari-mente
un Davis,un
Hudfort, un M'ulletm,ed
altri abilitimi Capitani rintracciare la tanto deceleratacomunicazione
traiVecchio
ed ilNuovo Mondo,
e toccare in forre al foiaCook
di vedere idue Con-
tinenti d' \fia e
d'America
alla diftanza tra loro dinon
più che Sei leghe .Rimproveri pare ora il
Verulamio,
Se il cre- de, la razzaumana, comecché non
conofea né le Sue ricchezze, né le fue forze, eche
di qaell*troppo, di quelle
poco vada
figurandoli nellamen-
te. Minacci i l'uoi fulmini il Vaticano contro chi penfà, che vi fiano abitatori ai noftro
Nadir. Re»
clami in fine il pregiudizio del
Volgo,
i'error del-la Scienza, il fileirzxe dell'lfloria.
Amerigo Vefpuc-
ci
imprime orme
pacifiche.Sulle Spiagge delnuovo
Continente. Popoli nudi di color di/'rame gli ven-gono
incontrofdepongono
ai Suoi pie le loro lanceBz
' io-m
toftate, e le frecce
con punte
d'offa, e veneratiproftrati le Infegne della
Corona
diSpagna,
ch'egliLoro
prefenta. Corrifponde ad efli con fegnidi rea- le Amicizia; gli lafcia poi per qualchetempo
in loro balìa, finché rechi inEuropa
la lietanuova
di tali
avventure
;ed
indi a unanno
ritorna a fta- bilire le fue feoperte, a dilatarle, e defcriverle, corteggiando dinuovo
laTerra Ferma
dal GolfoMedicano
fino all'Ifola de'Patagoni .
O
rivoluzioneimmenfa
di cofe!O Epoca
fenza eguale nell' Iftoria! IlCammino
è fognato, la Stra-da
è aperta, lo feopo è ficuro.Né
guari andràche
li
vedranno
inmoto
le Potenze diEuropa
per far' acquici inun
Continente, che confideràvafi alloracome
dinuova
creazione; ed ufeirà dai Porti di Francia verfo quelle Spiaggeun
Giovanni daVer-
razzano , altroNocchier
Fiorentino ; da quei diSpagna
unAlonzo Nigno, un Vafco Nugnez, un
CriftoforoGuerra;
da quei di Portogallo un Pietro Cabrai, ed altri da altrebande
Progettifti eCon*
quiftatori.
Ecco
intanto le Spedizioni di Cortez, e di Pizzaro, ilprimo
nelMedico,
l'altro alPerù*
Quindi il giro di tutto il
Globo
efeguito da bravif- limi Capitani, ed in feguito nuovi generi diMerca-
tura,nuove
ricchezze, nuovicomodi, nuove
idee.Qual
guiderdone gli dovrà mai per tal benefi- cio la Spagna,, la Patria, VUmanità
tutta?Ahi
cheil Capitolo delle ricompenfe nella Storia del merito è troppo fcarfo! Egli non riportò altro dalla
prima che
unDiploma
di. Nobiltà-, dalla feconda le faci accefe afpefe del Pubblico per tre giorni dinanzi alla fua Cafa ; e dalla parte degli uomini
men
di- screti la taccia d'impoftore, e la cenfura dell'opra.1
al
Non
ebbefì in queltempo
altra idea delnuo- vo Mondo
, che di un Paefeermo
e felvaggio, di cui fi diiputava nelle Scuole, Te gli abitatori fode- roUomini
oScimmie
.Colombo
ftefl'o li trattò coi- rne fiere, infermando agli Spagnoli a farli divorar dai Cani, che fi adueftravano apporta per quella caccia crudele.Neppur
ora che i lumi della Filo-fofla
hanno
in gran parte diifipate le tenebre di tre Secoli addietro, {1 dà alla Scoperta del Vefpucci quel pefo, e quella ccnfiderazione, che ella fime-
rita ; e fi
pone
ancora in problema , fé i vantaggi o gli fvantaggi ne fian maggiori .Grande
Iddio !Come
fé potefle effer equivoca 1' utilità degliuomi-
ni nel cafo, che non con una porzione foltanto diI Pianeta da loro abitato,
ma
fé follepoflibile, con
gli Abitatori ancora di tutti gli altri Pianeti, fep-
pure ve
n'à, riufcitfe loro di mettere incommer-
cio i loro generi, e le lor cognizioni; e così di tanti
mondi
in certa guifa formarne un folo. Ildub-
bio, che dalla parte degli Indiani farebbe ragione- vole è afìurdo da quella degli Europei; fé fi ri-guarda
il ben degli Statinon
già quelloimmediato
dell'
uman
genere.Qual
fiafi Filofofo confedera, che la feoperta dell'Indie à perfezionato la Navigazione con tuttele Scienze, che ne van di conferva; di più à reca- to
comodi
e generi di piacereeh$
gli Antichinon
conofeevano; à riunito i Tefori-^ifperfi dalla natu*
ra; à
aumentato
fattività deiGoverni
per mante*.nerfi in equilibrio con chi n'è divenuto più forre,
ed
à ftimolato il coraggio, e i'induftria negV Indivi*dui, per tentare altre
nuovo
feoperte, p profittareB
3 fetnpr*iempre
più di quelle già fatte.Ghe
fé le Privine*Europee
fi fpopolarono, fé lo fpirito di gloria fi ir*-*£evolì per dar luogo a quello delle ricchezze*, fé finalmente,
come
dal vafo di Pandora,provenner
di là altri mali formidabili; quefti nell'ordin politi-co,
onon
equivalgono ai beni, odipendono da
circoflanze variabili,ed
accidentati, di cuinon è vano
il prefagio di chi penfa,che
i lumi prefenti preparano- già la rivoluzione .Giunte quelle alla loro maturità, chi sa qua!
pollo
debbano
aver quei Popoli nei Fatti dell*uma- no
fpirito?Noi abbiam
loro trafmefib i noftri lumi*ed
efll principian già a renderceli efuberanti. Fran- chila il Figlio prediletto di Filadelfia, infegnò ali*Europa,
tra le altre fue invenzioni,come
difenderli dai colpi delia delira fulminante diGiove
.Avvi
'pure in quell'Emisferouna
Società di Filofofi,che
ci fan parte delle loro meditazioni, e de'vantaggi,
che
efli fiudian di procurare alle Scienze le più in- terefìanti V umanità.Le
tranfazioniAmericane
faranfempre un
belMonumento
del loro Zelo e dei loro talenti. Gli ultimi a colti varfi fannofempre
pafiipiù pronti, e più grandi di quei che gli precedet- tero. Edi
non han
guaflo lo fpirito dai vecchi Si- ilemi,non
indebolito l'intelletto dai dettami dell' autorità,non
corrotta lamente
dalla ruggine dei progiudizi degli andati Secoli.Ma
lafciam gli Epiiodi , enon perdiam
di mi*~ra il
Vefpucci
. Egli iabbandonato
laSpagna
conla fletta indifferenza che ella fi è dimenticata di
Lui. Va
prei'entemente fulleNavi
dei Fortughefi,, e per corrernuove? ac^ue
alia le vele veriò 1'Au-
ftro.
2?
ftro. Era gran
tempo che
gli ftavano nellamente
i celebri veri! dell' Alighieri nei quali per furor Poe*tico fublimatoli al di là della Scienza de tempi Tuoi» vidde in Spirito, per dir così, le Stelle dell*altro Polo. Già ne avea verificata feflftenza nel
primo
viaggioAmericano
, enon
defiderava,che
di tor- nare inqueir
Emisfero per meglio oflervarle.Ecco che
indirizza colà la fuaNave,
e perduta di villaT
Or
faminore
regge il fuocammino
colla fcorta di quellenuove
Coftellazioni .Ne
fegna ilnumero
, la figura,ed
ilmovimento
. Quindi rivolge la Prora verfo Ponente, e per vienon mai
folcateda
altrigiunge
làdove un anno prima
il cafo avea fpinto Pietro Cabrai,ad
un vaftiffimo Continente, detto ora Braille dal preziofo legno,che
vi li raccoglie ; lo corteggia e ne prende portello innome
del fuonuovo Monarca
, ilRe
Lufitano. Finalmentedopo
venti meli di penofa navigazione, edopo
diaver
percorfo la quarta parte del Cerchio JVlaffimo » rie-de
gloriofo a Lisbona.Chiunque
penfa che l'amor della Patria s'illan^guidifca nel
cuor
dell'uomo,qualunque
volta abbia trapalato VEquatore
, legga le relazioni de* fuoi viaggi marittimi , e vedràcome
il Vefpucci li con- fervefempre
affettuofo figlio della fua Firenze,ed amico
collante dei vecchi amici; di più com' ei vi comparilca eccellenteAgronomo,
"Geometra,Cofmo»
grafo, e Pratico
non
foio dell'antica Storia,ma
anco di quella,
che
è di tutti itempi della Scoria
della
Natura.
::-;vAppena
era flato in Porto'pochi meli,che
glivenne
propellodaUq
\ftertbRegnante un quarto
B 4
viaggi©•
*4
viaggio. Pieno del (olito Tao coraggio, e collo li-
molo
della Tua dotta curiolìtà,dopo
una tal propo- rzione, vaimmaginando
tra fénuove
imprefe, e icoperte. Egli ebbe inpenderò
di andare in trac- cia diun nuovo
palleggio per la parte di Occiden- te all' IfoleMolucche
;ma
il fuomaggior
Capitano, guidatoda
fpirito di ambizione, più che da gene- rosità dianimo,
gli attraversò il fentiero; onde do-po
di efier tornato un'altra volta al Brafile, dovet- te rivolgerli al Portogallo, e lafciare ad altri più fortunati di Lui il ritrovamento di quel palfaggio.Egli però
non
era nel cafo di Alelfandro ilMacedone,
didover
desiderare altrimondi
per eften- der le fue intraprefe; vi Tettavano ancora, e vi fon tuttavia dei climi feonofeiutida
viiitare . Fer- dinando di Cartiglia il poi'e dinuovo
in Carriera.S'ei voile fiftemar meglio gli acquifli già fatti, con
mandarvi
delle Colonie, e tentarne altri nei paeii di là dal Braille, bifognò ch'ei ricorrerle dinuovo
al Meflaggiero dei
Numi
Europei fu quella parte diMondo,
ed offertogliaumento
di autorità e di Sol-do,
gli affidarle la condotta totale della ipedizione.Dopo
quello quinto viaggio, s'incomincin a fegnareil
nome d'America
fulle Carte, e cosìvenneli.ad
imprimerti ancora nel feno dell'Eternità. Se gliUo-
mini fono maligni,l'Uomo
però, à dettoun moder-
no
Filofofo, òbuono,
grato, riconófcente.Ottenne
un
talnome
la fua feoperta dal confenfo di tutte le Nazioni; il quale, fenza dubbio, gli farebbe fla- to negato, fé avelfe nelle fue relazioni in tutt'alrra guifa parlato' di quella,che
fo'tto i modelli titoli d'Indie, di contine d'Afia, e dinuovo Mondo. E
con, 25 non fu egli queflro
un
titolo più meritato,che non
i
nomi
di ,due Ninfe favolofe concefli all'Afia, e all'Europa, e quello diun
Condottier d'Eferciti al- l'Affrica?Ma
la celebrità degliUomini non
trattiene iltempo
e lamorte. QuefH
efercitano i loro dirittianco
fui Difcopritore diAmerica.
Sciolgalidunque
in pace la Spoglia di quella grand'
Anima
-, viverà eternamente il iuonome
nellacomun
ricordanza.Ovunque
lamorte
il forprenda, lo incontrerà Tem- pre in Patria, giacche i meriti che egli à contratti con tutta laTerra
fanno sì, che laTerra
fteflTa,quant'è mai
grande, può
a ragione chiamarli fua Patria.Né
perquanto
differifea il Aio fatai col^ oall'età di Lui più
matura,
il forprenderàmai
ne- ghittofo, e fcevro di grandi idee.Il flmuiacro eh' io meditava di alzare a quefto grand'
Uomo
è compito.Ma
benmi avveggo
eh'einon
corrifponde alla lua grandezza .Americani
!quefto Secolo Filofoiìco vi dee far meglio conofee- re il Padre
vedrò.
Scordatevi oramai delle atroci- tà , che furono efeguite fopra diVoi
ne*principi della feoperta da una banda di fcellerati. Eflì, èvero,
vi aflaltarono quai Tigri rabbiofe,mentre
voi vi dimoilravatecome
femplici agnelli.Ma
lapiaga,
che
fu fatta allora nel veltro feno, anzi in quello della fpezieumana
dai voftri perfecutori è già già faldata.Rendete
oragiuftizia alla
manfue-
tudine del Vefpucci: Egli venne tra voi con un fe-guito di gente fcelta , e
non
traila feccia dei Ca- sigliani; vi fece un'incontro ridente ed affabile;vi obbligò con foavi medi', e fi
guardò
di caricar-vi
• :\- .
•
I
z6
vi di catene,
imponendovi, come
altri fece, tribu-ti irragionevoli
ed
eccellivi.Rammentatevi
il Aio di (intere(le, la fua prudente condotta, e i fag^i re- golamenti coi quali volle farvi fentire i vantaggi delf unione voftra inafpettata cogli Europei.Dimo-
ftrateli finalmente la voftra grata riconofcenza, ed inalzateli
Voi
il Simulacro, eh* ionon ho
faputonemmeno
abbozzare,non
folamente fimbolico nei voftri petti;ma,
fé vi piace ancora, effettivo nel più cofpicuo de* voftriRegni
.Non
fon però quefti foli i miei voti.Abbia
<la Voi la Statua del Vefpucci
un accompagnamen-
to di altredue non meno
intigni,non men
merita- te.Voi
avete bifogno di Leggi favie, che vi gui- dino alla civil libertà, fenza pericolo d'anarchia.Voi
fletè in neceflìtà di desiderare alleati ed ami-ci .
Rivolgetevi ora a
PIETRO LEOPOLDO,
che
regnaSovrano
nella Patria del voftroVefpuc-
ci, ed aL U
IG
IX V
I.che
impera alle Gallie:quegli vi fomminiftrerà il Codice delle Leggi op-
portune
perVoi;
quefti farà il Protettor voftro, il difenfore de' voftri diritti, il liberatore della voftra ferviti.Ecco
gli altridue
Simulacri,che debbono accompagnar
quello del gran Vefpucci fulle voftre fpiagge.Nafce
oranuovo
ordine di cofe, ene dob- biam
la forgente ai lami della prefente Fiiofofta.Lo
fpirito d' invasone è illanguidito, fénon
celia- to. Si ftudia di far felici gli uomininon
di foggio-garli; efempio ne fiano i
due
Regnanci teftèmen-
tovati dell'Arno, e della Senna. Quegli foftituifee ne*fuoi Stati f iftruzione morale all' acerbità delle27 Leggi, la libertà ai vincoli dei
Commercio,
la pu- rità della Religione ai pregiudizi della Superftizio-ne
. Quefti mira all' equilibrio della bilancia d'Eu-
ropa,non
all'univerfalMonarchia
; allacomune
tran- quillità dei Popoli,non
alla gloriavana
della con-quida
i al Patrocinio,non
-alla tirannide dei ine»forti. Protettori entrambi dell'umanità oppreiTa, a- mici della beneficenza, promotori della libertà civi- le, meritano, Americani, la voiira (lima, l'ofiequio voftro. Ammirategli, imitate, e ricopiate il
Loro
fpirito ne' voftri ftabilimenti; così diverrete il
mo-
dello della pubblica felicità