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N Proposta per un uso adeguato del termine “sicurezza alimentare”

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Numero 2/2016

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ell’ultimo decennio le questioni alimentari si sono imposte al cen- tro dell’attenzione internazionale, come mostrato anche dall’Esposizione Universale di Milano dello scorso anno.

In particolare, due fattori hanno contribu- tivo a tale fenomeno: (1) il progressivo au- mento del costo delle derrate alimentari dall’inizio del presente millennio, con con- seguenti crisi dei prezzi alimentari mon- diali e (2) il dibattito, inizialmente sul raggiungimento dei cosiddetti “obiettivi di sviluppo del millennio” (il primo dei quali prevedeva di dimezzare entro il 2015 sia povertà sia fame nel mondo) e successiva- mente sulla nuova Agenda globale dello sviluppo.

Le crisi dei prezzi alimentari del 2007 e del 2010 hanno mostrato la vulnerabilità del sistema mondiale e, soprattutto in quei Paesi ove di media almeno tra un terzo e metà del reddito familiare è speso per il cibo, hanno fatto regredire milioni di per- sone nella povertà e causato conflitti so- ciali. Conflitti che sono stati alla radice anche delle cosiddette “primavere arabe”.

Il dibattito sulle priorità dello sviluppo so- stenibile del Pianeta per il periodo 2016- 2030 ha sottolineato come la lotta alla fame e alla malnutrizione debba essere una chiaro impegno della comunità inter- nazionale e come il cibo sia fondamentale per il benessere dell’umanità ed elemento critico dei maggiori processi di sviluppo:

economici, sociali e ambientali.

In questo ricco dibattito è importante che

la comunità scientifica e gli operatori ita- liani possano inserirsi adeguatamente anche attraverso l’utilizzazione di una ter- minologia in sintonia con quanto elabo- rato in campo internazionale. Un termine cardine che causa equivoci è quello di “si- curezza alimentare”. A livello internazio- nale, sulla base della definizione elaborata al Summit Alimentare Mondiale del 1996, per food security si intende «quello stato in cui tutte le persone, in ogni momento, hanno accesso fisico, sociale ed economico ad alimenti sufficienti, sani e nutrienti che garantiscano le loro necessità e preferenze alimentari per condurre una vita attiva e sana». Pertanto tale concetto implica non solo la disponibilità, ma anche l’accesso a cibo sufficiente e di buona qualità sotto il profilo igienico-sanitario e nutrizionale.

Nel testo originale in inglese si considera

“access to sufficient, safe and nutritious food”, dove il termine safe implica che gli alimenti siano idonei al consumo e non causino quindi problemi alla salute del- l’uomo.

In Italia, il termine “sicurezza alimentare”

è invece comunemente utilizzato per indi- care più specificatamente la qualità e la sa- nità degli alimenti, traducendo così il concetto di food safety piuttosto che di food security. In questo modo però si escludono dal concetto soprattutto le que- stioni chiave che pongono l’attenzione sulla disponibilità e l’accesso al cibo così come sull’effettivo valore nutrizionale di quanto consumiamo. In Francia, ad esem-

pio, il termine food safety è generalmente tradotto con “sicurezza sanitaria degli ali- menti”.

L’omogeneizzazione dei termini permette- rebbe di evidenziare, anche nei Paesi eco- nomicamente avanzati, come l’indisponibilità e l’accesso inadeguato agli alimenti siano un determinante di salute per le fasce di popolazione che ne subi- scono gli effetti, come sta avvenendo nell’Eurozona. Cambio di visione, per gli operatori e i responsabili politici, che al- largherebbe l’orizzonte e favorirebbe azioni più incisive anche a salvaguardia delle produzioni e di lotta agli sprechi.

Si suggerisce pertanto di utilizzare corren- temente in italiano il termine “sicurezza alimentare” per il concetto più ampio sopra riportato, elaborato al Summit Ali- mentare Mondiale del 1996, mentre quello di “salubrità alimentare”, concetto che rientra pienamente nella nostra tradi- zione linguistica funzionale, per illustrare la buona qualità del cibo sotto il profilo igienico sanitario, quindi per tradurre food safety.

Mauro Ghirotti1Luciano Venturi2 Giorgio Battelli3

1Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo

2 Già Azienda Unità Sanitaria Locale di Ravenna

3 Già Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie, Università di Bologna

Riceviamo e pubblichiamo

Proposta per un uso adeguato

del termine “sicurezza alimentare”

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