“CI FU UNA GRANDE TEMPESTA”
(Mc 4, 37)
Adorazione del Giovedì Santo, 2021
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CANTO
GESÙ E LA SAMARITANA
Sono qui, conosco il tuo cuore, con acqua viva ti disseterò.
Sono io, oggi cerco te, cuore a cuore ti parlerò.
Nessun male più ti colpirà, il tuo Dio non dovrai temere.
Se la mia legge in te scriverò, al mio cuore ti fidanzerò
E mi adorerai in Spirito e Verità.
don Salvo
Ci siamo tutti dentro da un anno ormai… E nella tempesta ciò che si desidera con tutto il cuore è la quiete, la sicurezza di un porto, rivedere i volti cari… Qui, trovi tutto questo!
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Nella fatica della pandemia, noi presbiteri vorremmo ringraziarvi perché siete qua, davanti all’Eucaristia, dove troviamo il Signore Gesù Cristo, vivo e amante, che è il volto più caro, il porto più sicuro, la quiete più profonda.
Grazie perché, nel silenzio, le nostre storie si intrecciano con la Sua, ed essere nella stessa barca è un onore, una gioia, una speranza, non una rassegnazione!
Per la preghiera ci facciamo ispirare da quella proposta da papa Francesco il 27 marzo 2020 in Piazza San Pietro.
Grazie per la bella testimonianza di fare la cosa più importante nella
“grande tempesta”: essere qui!
Buona preghiera!
ci sediamo
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1. RACCOGLITI ED ASCOLTA
don François
Porta davanti al Signore ciò che vivi, le fatiche che senti, le stanchezze e le paure. Invocalo perché apra il tuo cuore all’ascolto della sua Parola e all’accoglienza del suo amore. Prega così:
tutti
Dio onnipotente e misericordioso guarda la nostra dolorosa condizione: conforta i tuoi figli e apri i nostri cuori alla speranza, perché sentiamo in mezzo a noi la tua presenza di Padre. Per Cristo, nostro Signore. Amen.
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don François
Prepariamoci ad accogliere la Parola del Vangelo pregando la prima parte del Salmo 77.
tutti
La mia voce sale a Dio e grido, grido a Dio e lui mi ascolta.
Quando sono in angoscia, cerco il Signore;
tutta la notte, senza stancarmi tendo le mani verso di lui.
uomini
Rifiuto ogni altro conforto.
Io penso a Dio, ma piango;
medito e mi perdo di coraggio.
Non mi fai chiudere occhio, Signore; sono agitato,
non ho più parole.
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donne
Ricordo il tempo antico, ripenso agli anni lontani.
Passo la notte in continui pensieri, medito e senza sosta mi domando:
“Il Signore ci respingerà per sempre?
Di noi non vorrà più saperne?
È finito per sempre il suo amore?
Si è esaurita la sua promessa?
Ha dimenticato la sua compassione?
Nel suo sdegno
ha chiuso il suo cuore?”.
uomini
Dico: “Questo è il mio tormento:
Dio, l’Altissimo, non agisce più come prima”.
Signore, io voglio ricordare le tue azioni,
ripensare ai tuoi miracoli di un tempo.
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tutti
Rifletto su ognuna delle tue opere,
considero le tue mirabili imprese.
Nessun Dio è grande come te, sante sono tutte le tue azioni.
ci mettiamo in piedi CANTO
LODE A TE
coro
Lode a Te o Cristo, Re di eterna gloria.
tutti
Lode a Te o Cristo, Re di eterna gloria.
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don Salvo
Il Signore sia con voi.
tutti
E con il tuo Spirito.
don Salvo
Dal Vangelo secondo Marco.
(4, 35-41) tutti
Gloria a te, o Signore.
don Salvo
In quel giorno, venuta la sera, disse loro: “Passiamo all’altra riva”. E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca.
C’erano anche altre barche con lui.
Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena.
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Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: “Maestro, non t’importa che siamo perduti?”.
Si destò, minacciò il vento e disse al mare: “Taci, calmati!”. Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: “Perché avete paura?
Non avete ancora fede?”. E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: “Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?”.
ci sediamo don Emilio
Sostiamo in silenzio davanti all’Eucaristia ripetendo più volte le ultime parole del Vangelo:
“Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?”.
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silenzio don Emilio
Lodiamo per questa Parola, con la seconda parte del Salmo 77.
tutti
Sei l’unico Dio che fa prodigi.
Hai manifestato
la tua potenza alle nazioni.
Con forza hai liberato il tuo popolo,
i discendenti di Giacobbe e di Giuseppe.
don Salvo
Quando sei apparso sul mare, o Dio, tremarono tutte le acque, si sconvolsero anche gli abissi.
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don François
Le nubi rovesciarono torrenti d'acqua;
scoppiarono tuoni nel cielo;
i tuoi lampi guizzarono come frecce.
don Emilio
Al fragore dei tuoni nella tempesta i fulmini rischiaravano il mondo, la terra tremò e fu scossa.
Tu sei passato attraverso il mare, hai camminato tra acque profonde, nessuno può ritrovare le tue orme.
tutti
Per il tuo popolo sei stato un pastore.
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2. “NON T’IMPORTA DI ME?”
lettore
Dalla meditazione di papa Francesco, il 27 marzo 2020.
“Venuta la sera” (Mc 4,35). Così inizia il Vangelo che abbiamo ascoltato. Da settimane sembra che sia scesa la sera. Fitte tenebre si sono addensate sulle nostre piazze, strade e città; si sono impadronite delle nostre vite riempiendo tutto di un silenzio assordante e di un vuoto desolante, che paralizza ogni cosa al suo passaggio: si sente nell’aria, si avverte nei gesti, lo dicono gli sguardi. Ci siamo trovati impauriti e smarriti. Come i discepoli del Vangelo siamo stati presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa.
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lettore
Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda.
Su questa barca… ci siamo tutti.
Come quei discepoli, che parlano a una sola voce e nell’angoscia dicono: “Siamo perduti” (v. 38), così anche noi ci siamo accorti che non possiamo andare avanti ciascuno per conto suo, ma solo insieme.
don Salvo
È facile ritrovarci in questo racconto. Quello che risulta difficile è capire l’atteggiamento di Gesù. Mentre i discepoli sono naturalmente allarmati e disperati,
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Egli sta a poppa, proprio nella parte della barca che per prima va a fondo. E che cosa fa? Nonostante il trambusto, dorme sereno, fiducioso nel Padre - è l’unica volta in cui nel Vangelo vediamo Gesù che dorme -. Quando poi viene svegliato, dopo aver calmato il vento e le acque, si rivolge ai discepoli in tono di rimprovero:
“Perché avete paura? Non avete ancora fede?” (v. 40).
lettore
Cerchiamo di comprendere. In che cosa consiste la mancanza di fede dei discepoli, che si contrappone alla fiducia di Gesù? Essi non avevano smesso di credere in lui, infatti lo invocano. Ma vediamo come lo invocano: “Maestro, non t’importa che siamo perduti?” (v.
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38). Non t’importa: pensano che Gesù si disinteressi di loro, che non si curi di loro. Tra di noi, nelle nostre famiglie, una delle cose che fa più male è quando ci sentiamo dire: “Non t’importa di me?”. È una frase che ferisce e scatena tempeste nel cuore. Avrà scosso anche Gesù. Perché a nessuno più che a lui importa di noi. Infatti, una volta invocato, salva i suoi discepoli sfiduciati.
don Emilio
Sostiamo in silenzio e ripetiamo davanti all’Eucaristia quella domanda: “Maestro, non t’importa che siamo perduti?”
don François
Porta al Signore i tuoi momenti di disperazione, di rabbia, di dubbio.
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Aprigli il cuore: lui salverà anche te! Come incenso, salga la nostra preghiera.
durante il canto alcuni ministri entrano dal fondo con i due vasi già fumiganti d’incenso
CANTO
LA MIA PREGHIERA ELEVO A TE
La mia preghiera elevo a te che sei l'immenso amore, sei.
Il Dio dell'impossibile.
Se questa bocca griderà, se questo cuore invocherà, io so che ascolterai.
Dio, la mia voce sale al cielo, Dio, ti prego agisci tu.
Mio Dio, l'uomo che confida in te non è deluso.
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Se tutto sembra perso innalzo gli occhi al cielo.
Dio, so che nulla posso io, Dio, ogni cosa affido a te.
Mio Dio spero nella tua bontà tu fai prodigi, tu fai miracoli:
agisci tu!
silenzio
don François
Ti adoro, Signore, vero Dio e vero uomo, realmente presente in questo Santo Sacramento.
tutti
Ti adoro, Signore, nostro Salvatore, Dio-con-noi,
fedele e ricco di misericordia.
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don François
Ti adoro, Signore, vincitore del peccato e della morte.
tutti
Ti adoriamo, Signore, amico dell’uomo, risorto e vivo alla destra del Padre.
don Salvo
Credo in te, Signore, Figlio unigenito del Padre, disceso dal Cielo per la nostra salvezza.
tutti
Credo in te, Signore, medico divino, che ti chini sulla nostra miseria.
don Salvo
Credo in te, Signore, Agnello immolato, che ti offri per riscattarci dal male.
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tutti
Credo in te, Signore, buon Pastore, che doni la vita per il gregge che ami.
don Salvo
Credo in te, Signore, Pane vivo e farmaco di immortalità,
tutti
che ci doni la vita eterna.
3. “PERCHÉAVETEPAURA?”
lettore
Dalla meditazione di papa Francesco, il 27 marzo 2020.
“Perché avete paura? Non avete ancora fede?”. Signore, la tua Parola stasera ci colpisce e ci riguarda, tutti. In questo nostro mondo, che
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tu ami più di noi, siamo andati avanti a tutta velocità, sentendoci forti e capaci in tutto. Avidi di guadagno, ci siamo lasciati assorbire dalle cose e frastornare dalla fretta. Non ci siamo fermati davanti ai tuoi richiami, non ci siamo ridestati di fronte a guerre e ingiustizie planetarie, non abbiamo ascoltato il grido dei poveri, e del nostro pianeta gravemente malato. Abbiamo proseguito imperterriti, pensando di rimanere sempre sani in un mondo malato. Ora, mentre stiamo in mare agitato, ti imploriamo:
“Svegliati Signore!”.
lettore
“Perché avete paura? Non avete ancora fede?”. Signore, ci rivolgi un appello, un appello alla fede. Che
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non è tanto credere che tu esista, ma venire a te e fidarsi di te. In questa Quaresima risuona il tuo appello urgente: “Convertitevi”,
“ritornate a me con tutto il cuore”
(Gl 2,12). Ci chiami a cogliere questo tempo di prova come un tempo di scelta. Non è il tempo del tuo giudizio, ma del nostro giudizio: il tempo di scegliere che cosa conta e che cosa passa, di separare ciò che è necessario da ciò che non lo è. È il tempo di reimpostare la rotta della vita verso di te, Signore, e verso gli altri. E possiamo guardare a tanti compagni di viaggio esemplari, che, nella paura, hanno reagito donando la propria vita.
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don Emilio
Quanti padri, madri, nonni e nonne, insegnanti mostrano ai nostri bambini, con gesti piccoli e quotidiani, come affrontare e attraversare una crisi riadattando abitudini, alzando gli sguardi e stimolando la preghiera. Quante persone pregano, offrono e intercedono per il bene di tutti. La preghiera e il servizio silenzioso:
sono le nostre armi vincenti.
lettore
“Perché avete paura? Non avete ancora fede?”. L’inizio della fede è saperci bisognosi di salvezza. Non siamo autosufficienti, da soli; da soli affondiamo: abbiamo bisogno del Signore come gli antichi naviganti delle stelle.
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don Salvo
Invitiamo Gesù nelle barche delle nostre vite. Consegniamogli le nostre paure, perché lui le vinca.
Come i discepoli sperimenteremo che, con lui a bordo, non si fa naufragio. Perché questa è la forza di Dio: volgere al bene tutto quello che ci capita, anche le cose brutte.
Egli porta il sereno nelle nostre tempeste, perché con Dio la vita non muore mai.
don François
Sostiamo in silenzio e ripetiamo davanti all’Eucaristia quella domanda: “Perché ho paura?”. Porta al Signore le tue paure, chiamale per nome. Portagli i volti di tutti coloro che ti stanno aiutando a non averla, i volti di chi ti annuncia con amore e con i piccoli gesti
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quotidiani il Vangelo della speranza. Apri il cuore a chi ti dice:
“Abbiate coraggio: io ho vinto il mondo” (Gv 16,33).
silenzio
don François
Dal potere di satana e dalle seduzioni del mondo:
tutti
liberaci, o Signore!
don François
Dall’orgoglio e dalla presunzione di poter fare a meno di te:
tutti
liberaci, o Signore!
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don François
Dagli inganni della paura e dell’angoscia:
tutti
liberaci, o Signore!
don François
Dall’incredulità
e dalla disperazione:
tutti
liberaci, o Signore!
don François
Dalla durezza di cuore e dall’incapacità di amare:
tutti
liberaci, o Signore!
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don François
Da tutti i mali che affliggono l’umanità:
tutti
salvaci, Signore!
don François
Dalla fame, dalla carestia e dall’egoismo:
tutti
salvaci, Signore!
don François
Dalle malattie, dalle epidemie e dalla paura del fratello:
tutti
salvaci, Signore!
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don François
Dalla follia devastatrice, dagli interessi spietati e dalla violenza:
tutti
salvaci, Signore!
4. “CALMATI”
lettore
Dalla meditazione di papa Francesco, il 27 marzo 2020.
Il Signore ci interpella e, in mezzo alla nostra tempesta, ci invita a risvegliare e attivare la solidarietà e la speranza capaci di dare solidità, sostegno e significato a queste ore in cui tutto sembra naufragare. Il Signore si risveglia per risvegliare e ravvivare la
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nostra fede pasquale. Abbiamo un’ancora: nella sua croce siamo stati salvati. Abbiamo un timone:
nella sua croce siamo stati riscattati. Abbiamo una speranza:
nella sua croce siamo stati risanati e abbracciati affinché niente e nessuno ci separi dal suo amore redentore. In mezzo all’isolamento nel quale stiamo patendo la mancanza degli affetti e degli incontri, sperimentando la mancanza di tante cose, ascoltiamo ancora una volta l’annuncio che ci salva: è risorto e vive accanto a noi.
Il Signore ci interpella dalla sua croce a ritrovare la vita che ci attende, a guardare verso coloro che ci reclamano, a rafforzare, riconoscere e incentivare la grazia che ci abita. Non spegniamo la fiammella smorta (cfr Is 42,3), che
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mai si ammala, e lasciamo che riaccenda la speranza.
lettore
Abbracciare la sua croce significa trovare il coraggio di abbracciare tutte le contrarietà del tempo presente, abbandonando per un momento il nostro affanno di onnipotenza e di possesso per dare spazio alla creatività che solo lo Spirito è capace di suscitare.
Significa trovare il coraggio di aprire spazi dove tutti possano sentirsi chiamati e permettere nuove forme di ospitalità, di fraternità, di solidarietà. Nella sua croce siamo stati salvati per accogliere la speranza e lasciare che sia essa a rafforzare e sostenere tutte le misure e le strade possibili che ci possono aiutare a custodirci
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e custodire. Abbracciare il Signore per abbracciare la speranza: ecco la forza della fede, che libera dalla paura e dà speranza.
don Salvo
Tu, Signore, non lasciarci in balia della tempesta. Ripeti ancora: “Voi non abbiate paura” (Mt 28,5). E noi, insieme a Pietro, “gettiamo in te ogni preoccupazione, perché tu hai cura di noi” (cfr 1Pt 5,7).
don Emilio
Calmati in silenzio davanti all’Eucaristia. Rinnova la tua fede nel Risorto. Raccontagli il tuo impegno a conservare nel cuore la calma del suo amore e della sua potenza.
silenzio
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don Emilio
Carissimi fratelli e sorelle, carissimi che state partecipando a quest’adorazione eucaristica seguendo la diretta streaming, concludiamo la nostra preghiera invocando insieme il Signore.
don Emilio
Guarda la tua Chiesa che attraversa il deserto:
tutti
consolaci, Signore!
don Emilio
Guarda l’umanità, atterrita dalla paura e dall’angoscia:
tutti
consolaci, Signore!
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don Emilio
Guarda gli ammalati e i moribondi, oppressi dalla solitudine:
tutti
consolaci, Signore!
don Emilio
Guarda i medici
e gli operatori sanitari:
tutti
consolaci, Signore!
don Emilio
Guarda i politici e gli amministratori,
che portano il peso delle scelte:
tutti
consolaci, Signore!
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don Salvo
Nell’ora della prova e dello smarrimento:
tutti
donaci il tuo Spirito, Signore!
don Salvo
Nella tentazione e nella fragilità:
tutti
donaci il tuo Spirito, Signore!
don Salvo
Nel combattimento contro il male e il peccato:
tutti
donaci il tuo Spirito, Signore!
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don Salvo
Nella decisione di rimanere in te e nella tua amicizia:
tutti
donaci il tuo Spirito, Signore!
don François
Se il peccato ci opprime:
tutti
aprici alla speranza, Signore!
don François
Se l’odio ci chiude il cuore:
tutti
aprici alla speranza, Signore!
don François
Se il dolore ci visita:
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tutti
aprici alla speranza, Signore!
don François
Se l’indifferenza ci angoscia:
tutti
aprici alla speranza, Signore!
don François
Se la morte ci annienta:
tutti
aprici alla speranza, Signore!
don Salvo
Signore Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento dell’Eucaristia ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua, fa’ che adoriamo con viva fede il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue, per sentire
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sempre in noi i benefici della redenzione. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
tutti Amen.
tutti
Benedetto sei tu, Gesù, che stai con noi quando viene la sera.
Benedetto sei tu, Gesù, che ci inviti a passare all’altra riva.
Benedetto sei tu, Gesù, che stai nella barca con noi.
don Salvo
Benedetto sei tu, Gesù, che non ci abbandoni nella grande tempesta.
Benedetto sei tu, Gesù, che non vuoi che siamo perduti.
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Benedetto sei tu, Gesù, che minacci il vento e dici al mare: “Taci, calmati!”.
tutti
Benedetto sei tu, Gesù, che ci inviti a non avere paura.
Benedetto sei tu, Gesù, che ci doni la fede.
Benedetto sei tu, Gesù: a te il vento e il mare obbediscono.
don Salvo
Carissimi tutti qui presenti e quanti ci seguite da casa, vi raggiunga la benedizione di Dio onnipotente e misericordioso.
Lasciate entrare solo Lui nelle vostre case perché porti serenità e pace alle nostre paure. Buon triduo pasquale e grazie per la vostra preghiera. Buonanotte.
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CANONE
BONUM EST CONFIDERE
Bonum est confidere in Domino, Bonum sperare in Domino.