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SCUOLA NORMALE SUPERIORE DI PISA CENTRO DI CULTURA MEDIEVALE

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SCUOLA NORMALE SUPERIORE DI PISA CENTRO DI CULTURA MEDIEVALE

LETTERE ORIGINALI DEL MEDIOEVO LATINO

(VII-XI SEC.) I

ITALIA

a cura di

ARMANDO PETRUCCI, GIULlA AM MANNATI, ANTONINO MASTRUZZO, ERNESTO STAGNI

)

(2)

La redaz ione di ques to vo lum e è stata cu rata da G iulia Amm ann at i.

(3)

LETTERE ORIGINALI DEL MEDIOEVO LATINO

ITALIA

)

(4)

l . MONZA, BAS ILICA D I S. GIOVANN I BATTIS T A Sac restia, Tesoro, n° 17

[sec . VI ex.- VII primo q uarto ]

Ull person.agg io di cui nO ll risult a l 'identità, verosim ilmell te un ecclesiastico d i rango elevato, si ri vo lge a un 'al ta auto ritèt. laica (ce lsitudo ), ausp icando la sua allea llza (soc ietas) per ll/W causa non meg lio sp ecUica ta, della qua le l 'autori tà stessa si è sempre presa cura, e invitandola a elimin are da l suo cuore ogni dubbio al rigua rdo.

Orig in ale (A). Papiro framm ent ario, mu til o in fin e, in ori gin e di colorito piuttos to ch iaro, d i mm. 193- 1 97 x 280-300 (per TJADER, D ie nichtliterarischen, I, p. 44, mm.

205 x 3 15; ma occo rre tener co nt o del fa tto che tu tti e qu attro i margini so no ogg i irrego lar me nte sfrangiat i); tes to su I O rr. disposte seco ndo il lato att ualm ente magg iore e lungo le fibre ori zzont ali , co n allineam ent o no n se mpre regolare; lo spaz io fra le IT.

(da corpo d i lettera a co rpo d i lettera) è di circa IO mm. ; in chi os tro di co lore nero . La sc rittura dell a le tte ra , pe r qu anto vis ibil e, di man o uni ca, è definibil e co me un a co rs iva nuova profess iona le, lega t a in modo flui do , modera tamente inclinata a destra, cara tte ri zzata da legamenti canoni c i, da dupli ce fo rm a per alcun e lettere (s in due tratti o in un o rad doppi ato, u in un so lo tratt o o in du e) , dalle aste di scend e nti dir itte , da ll e aste alte raddo ppiate, in a lcuni cas i, a fru sta, dall a t co n as ta ori zzo nta le ri curva ve rso il ba sso a sini str a, da lla p cseg uit a in du e tempi se nza raddo ppi a me nto de ll 'asta. Non se mbra vi sia no spazi se parati vi fra le parole, né si sco rge tra cc ia di puntegg iatura; l' uni ca litt era Il otabili or vi sibil e è l' ini zia le di illud a 1'.4.

A ca usa de ll o stato di conservaz ione de l s upporto, no n è poss ibil e pronun ciars i s ull' eve ntuale presenza di pi ega ture.

Lo sta to di con se rvaz ion e de l pezzo è attualm ent e caratteri zza to da ampi e lace- raz io ni e pe rdi te e da estese macc hi e ne ras tre ch e ne ri coprono qu as i l' intera sup erfi- c ie, so prattutto nella porzione ce ntra le. Ol tre all ' interve nto dell 'archi vis ta de ll717 (pe r c ui s i veda o ltre), il papir o fu in età mode rna rinforzato da du e stri sce di ca rta appli ca te s ul ve rso lun go il marg in e destro e quindi in terament e inc ollato su un dop- pi o fog li o di ve lo g iappo nese di spos to sul dorso. È doc um entata la no ti zia c he ne l 188 1 BARB IER DE M ONT AULT (L e Tr éso r, p. 463) fece po rre il papiro so tto vetro, chiu- so cla un a co rni ce cii leg no oggi no n più es iste nte ; non ho tro vato ric ordo es pli c ito di al.t ri s u c~~ss !vi inte rve nti res.taurativ.i. At~u a lm e nte il p ez~o è conse rv ato fra du e v~ - ) t n te nutI In s Ie me da un a sottll e corl11c e c l! pe ll e nera ad eS Iva e d es pos to rac chlllso III un a bac heca vitrea in sieme ad altri ogge tti parim enti appart ene nti al Teso ro.

MAR INI, I papiri, p. 242 ri co rda e BARB IER DE MONTA U L T, Le Tréso r , p . 463 e

BRESS L AU, Z usa tz, p. 55 2 trascri vo no la seguente ann olaz ione di un arc hivi sta mo n-

zese del 1717 , ogg i non più di s ting uibil e e che era appos ta a qu anto pare sul ve rso

del s upporto carta ceo sul qu ale lo stess o archivi sta mont ò il papiro e del qual e riman-

go no fr a mm e nti vis ibili so pra ttutto lungo i marg ini: «Pars Bre vi s Aposto lici, tra ns-

mi ss i a B . Greg ori o mag no PP. reg ibu s Th eo de lincl ae e t Ag ilulpho ejus m ari to, Re-

gni Lan go bard orum possesso ri bus , in papiro ex arati, et de ann o 1717 huic cartae

(5)

affixi eo m eli ori modo quo potuit Archivi sta, dum in plurima frustula redactus reper- tus fuit in Archivio Ecc lesiae Co ll eg iata e Sancti Johann is Baptis tae Modoetiae». S ul verso de ll a lette ra è attualmente co nservato un frammento di papiro identificabile co n que ll o trasc ritto da MARINI, l papiri, p. 242 (<«SC) Domno proprio ... I pr im o

onm i ulTI j2.IT ... »), da Vari sco (Milano, Bibli oteca Ambros iana, Fondo Vari sco, ms . N .I.lS, fase. 108 fn on num .] : stesso testo di Marini) , da BARB IER DE MONTA ULT, L e Trésor, p . 462 (stesso te sto di Mar ini e Varisco, ma se nza sottolineature), da BRESS L AU, Zusatz , p. 552 ( <« SC) clo m ... rimo o mn ... ») e da TJ ADER, Die nichtliterarischen , I, p. 64 (<« SC) do mn o pro p ri o I primo om n[i]ull1 per»); è anco ra legg ibile «(SC)

Domn [ .. . ] I primo 0[ ... ] ». , con tracce cii scrittura anche cii un terzo ri go . Probab il- mente questo frammento fu applicato sul verso clelia lette ra o pe r volontà di Ba rbi er cle Montault, che lo credeva l' «adresse», o comunque in seg ui to al suo giudi zio (esclu- dono inv ece, implicitamente o es plicitam ente, l'appartenenza ciel fram me nt o alla let- tera Ma rini, Varisco, Tjader e RA I3IKAUSK AS , Di e rOlnische, pp . 36-37, n. 24, mentre Bress lau espr ime ince rtezza). Il frammento, di mano certamen te diversa da quella de ll a lettera, è attribuito da Tjacler all'inizio ciel VII secolo (lo st udioso, come poi Rabikauskas, aveva a clisposizione una fotografia presumibilmente o ttocentesca di questo e cii a ltri piccoli frammenti cii papiri mon zesi, percluti già al suo tempo , foto- grafia all o ra conservata presso l 'Istitut o storico ge rm a ni co cii Roma e ogg i ivi irrepe- ribile); Tj ~ider riti ene il framm ento l'ini zio di un doc um ento privato, ma se mbre reb- be piuttosto trattarsi clell'inscriptio di un 'altra lettera , indirizzata a un dOl11l1U S non id entifi ca bile .

* * *

In assenza di sicuri elementi interni che possano permetterne un a datazione, il prese nte frammento epi stolare dev'es sere clatato anzitutto s ull a base dell'analisi paleo- grafica. D a questo punto di vista i pareri più autorevoli so no quelli espress i int orn o a lla metà de l secolo sco rso da due specialisti, quali il Tjl:i.cler ed il Rabikauskas, il primo clei qu ali attribUÌ il frammento dubitativamente al sec. VIII (TJADER, Die nichtlite rarischen, I, p. 44), mentre il seco ndo, dopo aver esc lu so ogni affi nit à fra la scrittura cii esso e la curiale romana, lo giudicò scritto fra VII e VIII secolo (RABIKA U SKAS, Die romische , pp. 36-37).

Ad ogni nuovo giudizio pa leografico c'è da premettere che, sia nell' ori gin a le,

ogg i qua si totalmente ill egg ibil e (la cui vi s ione diretta è stata effettuat a ne ll' ottob re

ciel 2003, ma se nza che esso venisse estratto dall a copertura vitrea), si a nelle due ripro-

duzioni conservate fra le carte Varisco, il numero clei segni grafici (sin go le lettere e

lega menti cii più lettere) paleograficamente analizzabili in modo profi cuo è molto ri-

dotto ed è assai infer iore al numero delle lettere piLI o meno sic urame nte inte rpretab ili

da un punto di vista testuale. Ciò rende og ni analisi paleografica aleatoria. Quanto

sembra di poter affermare (s i veda so pra la descrizione paleografica) configura co-

munque un a s itu az ione grafic a prossima a quella propria di alcuni pap iri documentari

itali ani att ribuibili a un periodo più antico di quanto rit enuto dagli studi os i ri co rdati ,

all'ingrosso dall'ultimo trentennio del secolo VI ai primi decenni cie l secolo seg ue nte

(sì vedano i papiri TJÀDER, Die nichtliterarischen, l, n

i

14-15 , tavv. 63-68; 16, tavv. 69-

73 ; 18-19, tavv. 75-77; 20, tavv. 78-83 - il «re dei papiri» per Scipione Maffei, attribu-

ito da Tj~ider a ll'anno 600 circa -; 22, tavv. 86-89), co n la po ssibi lità di restringere

ulteriormen te la collocazione cronolog ica de ll a nostra test im oni anza a un periocl o ap-

pena più limit ato, co me indi cato in apertura: sec. VI ex.- VII primo quarto.

(6)

Pe r una veros imile ipotesi d'interpretazione storica che riconduc e la lettera nel contesto della crisi sc ismatica tricapitolina, identificandone il probabile destinatario nella regina longobarda Teodolinda, si rimanda ad AMMANNATI, La lettera papiracea.

A.P.

Trascrizione: Milano, Biblioteca Ambrosiana, Fondo Vari sco, ms . N.U5, fasc. 108 (non nUIl1 .), sec. XIX (V l: tra scrizione effettuata a partire dal esto di Marini, con aggiunte e corre- zio ni stratifi cate, probabilmente aggiornate negl i anni, forse a nche in seguito all 'edizion e di Bress lau).

Ed izioni: MAR IN I , I papiri, nO UTT, p. 89 (M); BARBI E R DE MON T A UL.T, Le Trésor, pp. 462- 463 (testo tra smes sogli da Va risco, sen za seg nalazione degli interventi congetturali: V2); PFL.UGK- HA RTTUNG, Il e r, p. 763 (te sto trasmessogli da Va ri sco, parziale, fino a [Irajderem, r. 4: V3);

BRE SSL. AU, Zusat z , pp. 55 1-552 (B); Talbot Rice in VITALI, Il Teso ro, p. 29 (= Barbier de Mon tault); Hamma n in PL, Suppl. IV, co l. 1577 (= Bresslau); MERATI, Il Duomo, p. 258 (= Barb ier de Montau lt); CONTI, Il Tesoro, p. 34, n° 17 (= Barbier de Montault); AMMANNATI, La le llera papiracea, p. 1059.

Regeslo: PANDOL.FI, Regesto, p. 15.

Riproduzione: Tesoro, p. 27 (mo stra il papiro in uno stato già molt o deteriorato, pross imo a quello attuale).

Citazion i: G. M. Camp ini , Desc rizione esatta dell'insigne reale Basilica collegiata di S.

Giovanni Ball is la di Mon za, 1767, Milano, Biblioteca Ambrosiana, ms. V 16 sup ., p. 183 ; FRIS I, Memorie, Diss. II, p. 67; MELAMI'O, Attorno, p. 556; IP, VI.l, p. 144; SANTI FAL.L.ER, Beitréi- g e, p. 55; Tl A DER, Die niclztliterarisclzel/., I, pp. 31,44 (P. 89),64-65; RABIKAUSKAS, Die romi- s che, pp. 34-38 paSSil/l; AMMANNA TI , La lettera papiracea .•

• Nota al resto

L'edizione del testo c he qui di seg uito viene pubblicata è basata quasi esclusivamente su due ri prod uzion i fotografiche ott oce ntesche (d i cui una sfoca ta ai lati) conservate fra le cart e Varisco della Biblioteca Amb ros iana di Milano, Fondo Vari sco, ms. N.I.15, fa sc. 108, individuate c comu ni ca tec i dalla dott. ssa Martina Basile; esse mostrano uno stato di degradazione del pezzo molto meno avanzato di quanto non sia ogg i, come si può ricavare dal confronto fra le due riprod uzioni de l rect o del papiro che si è g iudicato opportun o pubblicare, qu ella Varisco, app unto, e quella od ierna (la riprod uzione del ve rso è anch'essa od iern a; per qu este ultim e due si è inoltre deciso di optare eccezionalmente per il co lore anziché per il bianco c nero) . Non siamo in gra do di stab ilire con certezza se la riproduzione posseduta da Varisco sia que ll a eseguit a a suo tempo dal fotog rafo mil anese Giulio Rossi e ricordata J da BREssLAu, Z usllt z, p. 55 1, né se altra copia di essa fo sse quella che era co nservata nell a prima met r de l secolo sco rso presso l' Istituto stor ico ge rm anico di Roma (assieme ad una seconda fotografia di altri piccoli frammenti papiraeei, per cui si veda sopra), ove nel 1949 la co nsult ò il TlADER (Die Il ichtlit erarischell , l, p. 44; cfr. anche RAIlIKAUSKAS, Die rO lllische, pp . 34 e 36-37, n. 24), che ri sulta attualmente nO li pill reperibil e in qu ell a sede.

Si rin graziano vivamente quanti han no in qualche modo co llaborato alla consu ltazione e allo stu- dio de lla lettera monzese: il molto reverendo arcip rete della Basili ca di San Giovanni Battista, mO lls.

Leopoldo Gar ibo ldi ; la cJotl. ssa Martina Basile che ha agevolato in og ni modo i nostri lavo ri e ha condot- to proficue ri ce rche in Biblioteca Ambrosiana; il sig. Umberto Parrini della Scuola normale superi ore che ha coad iuvato i tentativi di lellura con la sua alta perizia tec nica .

5

(7)

1) [ .. . ±50 . .. ]a uestra[.]b

2) [ . .. ]m[.]m o mnium s alllt~[ .. .. ]e ~ [ .. . ]~ tl;l te m d ues trl;lm opta mus 3) [ .. . ±6 .. . 1p ote ntes mi s~ ri[ ... ±15 . .. ]t d[ .. ... ] ues tra se m

4) f .. ]r gl;l~I[ . ] ~ [ . H uel mult[. ] bona i n [ ... ± Il.. .]d[ .. ] Illu[.] enim 5) [ . .. ] ~ mul . .. ±6 .. . ]tudiI.l er]1 ues[ .... ] ~I~ de c~ u s a [ .. ]stra und e tibi 6) ~elTl p~ r [ .. ]r~ n ... ±lO .. . ]ut a[ . . . ±l l.. .]re [ ... ±6 . .. ]ndo nece~

7 ) ~e nobis fui t ut [ .. . ] c) ~ Qe re rJ1u s [.]criber[.] qui a u[ ... ±8 .. . ] co rde 8) [ ... ]m ni ca [ ... ±1 2 .. . ] lIo 1[.]r]1[ .. ] ur s~ mp[ ... lmitta ~ proind e 9) [ .. . ±1 2 .. . ]eo O Il1I)j 111~l)te e t [ .. ... ] 9111I)j ·[ .. ] ~ tro a [ .. . · ±9 ... ]

lO) [ . .. ± 1O . .. ] ~ t [.] gg[ .. .. . ]e[ .. . ±29 ... ]

" De l ri go s i colgono so lo sporadiche tracce . Ma a circa 3 cm. dal bordo sinistro del pa piro (a ll'a l- lezza di p o di ( o llllli}polellles a r. 3), dove sembra di vedere una croce , si pO lrebbe in rea ltà ri conosce re un a grande

I

ini ziale, con il trall O ori zzonl ale molto prolun gato a destra c un ampi o occ hiello sulla sini - slra; e addirittur a, dopo uno spa zio corri spondent e a un a decina di lellere (all ' alt ezza di la di salulaflll es) a r. 2) , parrebbe di leggere una e ( Th eodelillde/ae?).

il

La

0,

a ri doss o de l margin e, parrebbe rimpi cc iolita e so praelevata, probabilmente in legatura posteri ore con una lettera perduta; l' intera parola sembra colloeata al di so tto di qu ello che s i intuisce esse re l'a llin eamento de l primo ri go : una possibil e ipotes i è ehe essa sia stata agg iunta (dalla stessa mano) perehé saltata nel passaggio da un ri go

~lil'ailro.

, Dopo

I

è visibil e part e di una

(I

in lega tura, leggerm ente sopraeleva ta, quindi in legallira an che pos teriore (cfr. lo stess o tip o di ansa eon e ui lega la fin e di

I

con Il in ( celsijllldillelll, r. 5).

u Chi ara mente vi sibile la eur va s uperiore , terminant e a un cino, di un 'ampi a.l'; seg uono tracce di

lette re po gg ianti s ul rigo, qui ndi molto proba bilm ente il gruppo el in lega tura, co n l' asta di

I

inclinata a

sinistra, di eui sembra anche di vedere una tra ccia dell ' occ hi ell o supe ri ore di e (c fr. per ese mpio l' el che

si intravede a r. I O); ab bas tanza chi aro anche il legame nto lelll a fine pa rola (si ri esee a seg uire, debol-

mente, parte dell ' ampi o tratto di scend ent e che form a la traversa di I e la base di e), mentre prima di

ques ta

I

s i pu ò intra vedere in ba sso parte dell a coda di una

{I.

So no invece da cons iderare probabilm ente

spuri e, nell 'economi a dell a lettura proposta, le tra ece, non appart enenti a un tratto continuo, c he appa io-

no a mezz 'altezza fra l' as ta di quest' ultima

I

e la ba se della success iva e, e a s ini stra dell ' asta, fra qu esta

e il punt o in eui pi L I o meno si co ll oche rebbe l'ini zio della cocla di scend ent e dell a

(I.

(8)

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t· .. ] vestra[mJa [pri]m[u]m

b

omni um sa luta[ntes],C s [oci]etatem

d

vestram optam us, [Dei om ni]potent es" mi se ri[cord iHm p recantes uJtf d[e vita]g vestra sem[pe]r

h

g au[d] e [a]t

i

ve li mult[a] bona in [perpetuuID tra]d [at].k IIIu[d ] e nim

1

[rog]amu[s ceIs i] tud in em ve s[ tram],Il1 ut d e causa [n o ] stra,1l un de tibi se mper [c u]r c f[uit,O .. . ]ut a P[ . . ]re.'!

[Aliqua ]ndo

r

necesse nob is fuit ut [tibi]' deberc mu s [s]criber [e ]t qu i a u

ll[ • . . ]

co rde

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lin o]mni

IV

ca [u sa

X ••• ]

vo lru]m[u s)Y ut sem p[er" a]mittas.'''' Pro inde [ .. . ]eo om ni !>b mente etCe [ .. . ] omn i [ .. ]stro

ùu

a [ .. . ]et [.]gg [ ... ]e [ ... J.

G.A .

"ves lm M; veslralll V 1 (corretto da veslm), V2 (veslra lll [4 punti] oplall llls V3 per err ore) ; vesl{ra}

B. Prccedeva probabilmente un titolo (excellelllialll o simili ).

b

l)l'iml/III M , V I, V2, B.

c

salul{ elll ] M, V I ; sa ILI leI/! V2, B.

J

( ellranqui}llilalelll M, V I , B; ellranquillil alell/ V2 . La probab ile lettura di s, di el e cii le lll, unita a considerazioni di ordin e fil ologico che esc ludono a ltre plau sibili so lu zioni , porta a integrare co n la mass ima verosim igli anza la parola soc ielalelll .

c

[3 punti]ni per o)lenl es(r) M; {dolll}ni pelenles V 1 (do lll integrato sopra lacu na di 3 punti e pelen - les corre Ilo da p er o)lenles(r) con o e r depe nnate), V3; dOll/ni p elenl es V2; «(ab dei ol11n ipolenti s?)>>

Pflugk-Harltung in V3; [dollli]ni p elenles B. Così A, per olllll ipolen lis (crr. anche Cllre, r. 6).

r I/!ise ri [13 punti]

I

M; II/ iseri[ co rdial/! precanles U}I V 1 (l'integrazione soprasc ritta a lacuna di 13 pun ti) , V3; lIliserico rdialll, precanles

III

V2; lIIisericor{e/iall/} prec [5 punti]

[II}I

B «<Viellcicht preca- l11ur? » in nota) .

g

de vila M, V I , V2, V3, 13 (q ues t'ultimo dichiara in nota di non legge rc pi L I con s ic urezza il de e la prece dente I).

li

se l1lp er M, V I , V2, V3, B.

; galle/ere M, 13; ga lle/erel/! V I (corretto da ga lldere); ga lle/erel V2; g w/{lere/III} V3.

j

uli M; vel V I (corrello so pra uli ed el depennati, qu es t'ultimo agg iunto nell ' interlin eo), 13;

III

el V2 ; [ el} V3 .

k

lI/u(a)1 [2 punti] bO/1a inperp[elutlllllraldere M; II/lIl(taj bona in p erp(elulI lI l fra]dere/l/ V I (1I11///lal corre tto e integrato eia IIIII(a)I .. e [Irajderel/! co rretto da (Ira ldere), V3; 1I/ ll11 a bona in p erp elllllllllrade- reI V2; /III/Ila bona in p erp[elUI/III) [ IO puntil B.

I

[IllUIII enilll M (cos ì); [IllI/I11 enilll} V I ; l/I/.IIn enilll V2; illl/[d] enilll 13 .

OlI

roga lllu s [3 punti.! [cel}s ill/din elll ves lralll M; rogallil/s I ce /}sillldi nelll veslra lll V I (con 3 punti depenn ati pril11a di [ cel}silue/in elll), B (ma ques t'u ltim o dichiara a p. 553 di aver vis to, di ce/si ll/din elll, solo Il/dillelll ); rogO/I/II.\' ce/sil lldinelll veslrall/ V2.

" l/o(ve )slra M; noslra V I (co rretto da 1I 0(ve)slrct con ve depenn ato), V2, B.

U

cure fl/il: lacuna M, V I , V2, 13 .

p

III M, V

j,

V2; 1/1 aB .

'I

Lacuna M, V I, V2; re 13.

r

elide M, V I, V2; I/(/e B (propone in nota III/de). Altrimenti un ge run dio, forse da uni re al succes- sivo lI eCesse ecc ., interpungc nd o quindi dopo la prece dente paro la termin ante co n re.

s

[li biJ M, V I; libi V2, B.

, scribere M, V I ; la paro la manca per errore in V2; /s c}ribere B.

"ve M, V I , V2, B. Pare

1110110

probabi le una costru zione (del co rde [aJlllill ere. Per quanto si pu ò vedere oggi la

Il

potrebbe anche esse re parte dell 'occhi e llo di una d (pe r esempi o de 1010 IliO cord e o simili ); in ogni caso è poss ibi le supporre un cventua le vere de luo co rde, sc non si vuole ammette re un conrI itt ualc veslro de corde (ri spetto ad alllillas).

v

corda M; co rde V I (corrello da co rda ), V2, B.

w

1'3 punti I oll/ni M, 13; O llilli (se nza lac una fra corde e oll/I/i) V I (3 punti depe nnati prima di ollll/i), V2.

x

Lacuna M, V I , V2, B. Seg ui va probabi lmente un com plemcnto oggett o ehe es prim eva un dubbio ,

o qual cosa di simil e (c fr. anche il successivo O lI/IIi m enle).

(12)

)' vel M, Y2; val Y I (co rrello eia ve l), B.

, III selllp e/' : lac una M, Y I , Y2, B.

"" lIlil/ as M, Y I, Y2, B.

bI> al/III

M, Y I , Y2 , B.

" /il eI/l e el : lacun a M, Y l , Y2; [4 punli dopo Ollll/ll e ex B. Seg ue lacu na pc r M, Y I, Y2, B; segna-

la no una dec im a riga ill eggib ile so lo Y I e B.

~J

O 1/ 0sl/'0 o veslm.

)

11

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