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Introduzione Lo scopo di questa tesi di laurea è analizzare l’opera

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Academic year: 2021

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Introduzione

Lo scopo di questa tesi di laurea è analizzare l’opera letteraria e teatrale dello scrittore russo Ossip Felyne (1882-1950). Emigrato in Italia nei primi decenni del Novecento, qui si dedica soprattutto all’attività di scrittore e traduttore, acquisendo una certa fama, seppur transitoria, negli anni ’20 e ’30. È questo un periodo di grande interesse, in quanto, a seguito delle agitazioni politiche nell’ex Impero zarista, l’Italia diviene una delle destinazioni dei profughi russi. Ciò porta all’intensificarsi delle relazioni culturali tra i due paesi, e dà il via alla nascita della slavistica italiana.

Le motivazioni principali che mi hanno spinto ad approfondire il tema illustrato sono le seguenti. La migrazione russa nel nostro paese nel XX secolo, periodo storico di rivoluzioni, è un tema stimolante per chiunque si interessi dei rapporti tra Russia ed Italia, soprattutto per le implicazioni della presenza russa nella vita culturale italiana. Inoltre, è interessante studiare la produzione di uno scrittore che ha successo all’estero, mentre rimane sconosciuto in patria, in quanto ci si chiede se e in che modo faccia uso della tradizione letteraria del paese nativo, e come reagisca al nuovo ambiente culturale. C’è, poi, da dire che abbiamo a che fare con un autore minore, oggi del tutto dimenticato, per cui le informazioni non sono facilmente reperibili, né approfondite. Per le medesime ragioni, non ci sono studi dedicati interamente alla produzione in prosa e del teatro di Ossip Felyne. Esistono, semmai, brevi analisi in cui si fa una rassegna delle opere dello scrittore, si riportano le opinioni dei critici del tempo, e si descrivono gli intrecci e alcune caratteristiche rilevanti dei testi di maggior successo. Il lavoro presentato vuole colmare almeno in parte questa lacuna, e proporre una lettura dell’opera di Felyne che, sebbene non possa dirsi completa, dia un contributo alla riscoperta dell’autore, presentando anche i racconti di maggiore interesse, oltre ai romanzi e ai testi teatrali.

La tesi si compone di tre capitoli. Nel primo si affronta la discussione delle relazioni politiche che mettono in contatto il governo italiano con la Russia. Nello specifico, dopo aver descritto brevemente le peculiarità delle ondate

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migratorie a seguito del 1905 e del 1917, ci soffermiamo sulla gestione da parte del Regno dell’emergenza generata dalla guerra civile scoppiata nell’Impero, e in generale sulla politica adottata nei confronti dei profughi di nazionalità russa. Si procede, dunque, ad analizzare l’aspetto culturale della penetrazione russa in Italia, citando iniziative legate all’arte, alla letteratura, al teatro, al cinema, all’editoria, frutto della collaborazione tra intellettuali e artisti russi e italiani, o del lavoro autonomo delle comunità russe delle maggiori città del Regno. Infine, si ricordano alcuni progetti rilevanti avviati nell’ambito degli studi slavistici, e i contributi dei fondatori della disciplina alla diffusione della cultura russa nel nostro paese.

Il secondo capitolo entra nel merito dell’indagine su Ossip Felyne. La discussione della vita dell’autore è fondamentale per mettere in luce la sua partecipazione alle attività delle comunità russe in Italia. In seguito, si affronta l’analisi della sua produzione in prosa, costituita da racconti e romanzi.

Il terzo capitolo si occupa, invece, del teatro. Qui, ci concentriamo su quattro testi in particolare. Nell’approfondimento delle opere dello scrittore, sia in prosa sia teatrali, si tenta di definirne la poetica, individuando, se possibile, una continuità nella scelta dei temi affrontati, e mettendo in evidenza alcune caratteristiche peculiari che lo avvicinano o lo allontanano dai maestri della letteratura russa e dalle novità europee.

Le conclusioni della tesi riassumono le idee principali emerse nel corso dei tre capitoli, e ne forniscono un’interpretazione.

Veniamo ora alla descrizione del materiale utilizzato. Gli studi più approfonditi sulla comunità russa in Italia nella prima metà del 1900, sono quelli pubblicati nei volumi di «Europa Orientalis», oltre ad una serie di ricerche che spesso portano le firme, tra gli altri, di Stefano Garzonio, Bianca Sulpasso, Antonella D’Amelia, Laurent Béghin, Laura Piccolo, Sara Mazzucchelli. Né si può dimenticare il contributo dato allo studio delle relazioni tra Italia e paesi dell’Europa orientale dai testi di Stefano Santoro e dal libro uscito di recente di Gabriele Mazzitelli, sulle pubblicazioni dell’IPEO, istituto fondato dai pionieri della slavistica. Per quanto riguarda i capitoli successivi, invece, si fa uso, oltre che delle opere dell’autore, delle

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informazioni ricavate dalle riviste italiane degli anni ’20 e ’30, e di alcuni studi sulla letteratura russa dello slavista Ettore Lo Gatto. A proposito dell’opera di Ossip Felyne, scrivono Adriano Tilgher e Federigo Verdinois. Brevi indagini sullo scrittore sono state pubblicate ad opera di Stefano Garzonio, Bianca Sulpasso, Sara Mazzucchelli, e anche Marina Moretti ha contribuito a delinearne il profilo. Le notizie ottenute da queste fonti forniscono una guida preziosa nell’analisi letteraria.

Per concludere, relativamente alle scelte redazionali, ho deciso di adottare il sistema di traslitterazione scientifica, a meno che non si tratti di citazioni dirette dal testo. In tal caso, si mantiene la forma originale dell’edizione. Per quanto riguarda le forme ortografiche russe non più in uso, nella citazione di brani in originale e non traslitterati, viene utilizzata l’ortografia odierna per facilitare la lettura del testo. Tuttavia, si conservano gli elementi lessicali eliminati dal russo di oggi, per non modificare l’effetto prodotto dal passaggio citato. Mi riferisco, in particolare, alle forme arcaiche degli aggettivi possessivi e dei pronomi personali.

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