• Non ci sono risultati.

PROGRAMMA ELETTORALE

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "PROGRAMMA ELETTORALE"

Copied!
23
0
0

Testo completo

(1)

PROGRAMMA ELETTORALE

(2)

La nostra città è reduce da un periodo di ingovernabilità, dovuta principalmente ad una rigidità amministrativa, che ha inasprito i rapporti politici, personali ed umani, con gravi ripercussioni sulla operatività e sulla programmazione. Il proseguimento di tali frizioni e di momenti di staticità, ha consigliato di porre fine ad una sindacatura avviata lungo una strada sbagliata, cercando di cambiare rotta e di recuperare il terreno perso.

Mai come ora però, diventa indispensabile avviare un processo di pacificazione della nostra città, sostituendo i precostituiti steccati, di opinione e comportamento, con larghi ponti di condivisione;

il muro contro muro, sempre e comunque, con un costruttivo confronto, nel rispetto del ruolo ad ognuno assegnato dai cittadini.

Occorre riallacciare i rapporti di collaborazione con i Comuni limitrofi, a partire da quelli del nostro Comprensorio e della Valnerina. Occorre rinverdire un rapporto sinergico con gli Enti superiori, a partire dalla Provincia e dalla Regione, i cui rappresentanti dovranno essere visti come motivo di utile comparazione e non con precostituita diffidenza.

Soltanto unendo le migliori forze a disposizione, ognuna per le sue assegnate rappresentatività, riusciremo a porre le basi di un indispensabile sviluppo del territorio. Territorio , perché Spoleto non è solo centro urbano ma è una realtà fatta di un area più vasta che ne è parte integrante che va curata e valorizzata perché fonte di ricchezza e cultura.

Nella elaborazione di un programma di massima, che sarà completato nella stesura marginale, non possiamo sottacere la necessità di avere una chiara visione della Spoleto che vogliamo nei prossimi anni e nei prossimi decenni. Soltanto attraverso la visione, infatti, potremo trovare la fantasia, le energie e le risorse, necessarie per avviare la indispensabile progettualità, unica a condurci verso scopi concreti a breve, medio e lungo termine. Sappiamo che nella fase esecutiva dovremo

affrontare il difficile compito delle priorità, visto che il parametro delle urgenze da tempo ha alzato

l’asticella nel punto più alto.

Tutto sarà urgente, ma non tutto potrà essere immediato!

Volendo instaurare un rapporto franco, serio e rispettoso con i cittadini, dobbiamo essere sinceri nell’ammettere che i vari ricorsi intentati dall’ex Sindaco sulla sospensiva del provvedimento che ha sostanzialmente scritto la parola fine alla sua amministrazione, hanno condizionato questa campagna elettorale. Sia nei rapporti fra le persone e fra i movimenti politici, sia nei tempi della campagna elettorale stessa. La sentenza del Consiglio di Stato che ha rigettato l’ennesimo ricorso è di lunedì 30 settembre u.s.. In realtà, da quel momento abbiamo cominciato a compiere tutti gli atti amministrativi necessari per la presentazione delle liste, fino a quel momento è come se tutto si fosse in qualche maniera cristallizzato. Tale incertezza temporale, ha condizionato sostanzialmente anche l’adeguata elaborazione di questo programma, atto necessario per la presentazione della mia candidatura. Tante idee sulla città, condivise con la coalizione, non hanno potuto trovare concretezza per i necessari tempi di elaborazione e stesura. Sarà un mio impegno, rendere la nostra idea di città più esaustiva durante la campagna elettorale, soprattutto per quegli

argomenti non elaborati nel programma, inteso come documento formale e indispensabile.

(3)

In linea di massima, possiamo però suddividere i comparti sui quali intervenire in quattro macro settori:

1) Infrastrutture, ambiente e progresso tecnologico;

2) Salute, benessere, sport e tempo libero;

3) Sviluppo economico, culturale e turistico;

4) Riorganizzazione dell’apparato amministrativo comunale.

Di questi esponiamo nel presente documento alcune linee guida che ci sembrano i punti di partenza essenziali per il rilancio della città, in attesa di capire quali saranno le missioni declinate dal PNNR.

Partiamo dal contesto macroeconomico in cui si innesterà la nostra attività amministrativa.

Dobbiamo partire dal PROGRAMMA Nazionale di Resistenza e Resilienza della Presidenza del Consiglio dei Ministri perché orienterà obbligatoriamente tutte le scelte della Pubblica Amministrazione dei prossimi 15 anni.

Il PNRR ed i fondi del Terremoto (ricostruzione e complementari) sono un’occasione fondamentale a cui guardare per ridisegnare il futuro della nostra città.

Un futuro che sia in grado di utilizzare le enormi potenzialità esistenti, come ad esempio la Mobilità alternativa, così come il sistema delle piste ciclabili, sistema ad oggi da completare e mettere in rete tra loro. Spoleto, per il suo ambiente, per la sua qualità enogastronomica, per i suoi prodotti, per la sua storia, per i suoi monumenti, per la sua offerta culturale, per la sua modernità, per i suoi servizi sanitari ed assistenziali e per la sua collocazione geografica dovrà essere una città accogliente, una città che diventi un luogo ideale per vivere. Non dimentichiamo che nel passato remoto era conosciuta come la Pompei Romana.

Dal 2014 al 2018, sfruttando le prime risorse post-sisma e le risorse di Agenda Urbana (risorse derivanti da fondi europei) si immaginò che la nostra città dovesse essere modernizzata, e non parliamo di opere materiali (edifici), si immaginò che fosse necessario fare un miglioramento delle reti immateriali, ad esempio la Banda ultra-larga. Attraverso questi finanziamenti, è avvenuta la posa in opera della fibra in molti parti della città. Si parlava di Smart City, Smart-Working, ma sembrava un processo di difficile attuazione e molto lontano. Poi è arrivata la Pandemia da Covid 19, e quello che sembrava lontano nel tempo, è divenuto per necessità, all’improvviso realtà.

Parole ai più sconosciute, come Dad, conference-call, smart-working etc etc, sono diventate oggi di uso comune e saranno presenti anche in futuro. Noi in questa nuova dimensione dovremmo saperci inserire, per diventare sede di lavoro immateriale, per i nuovi lavoratori. Perché come abbiamo scritto in precedenza la nostra Spoleto, dovrà essere in grado di offrire le infrastrutture digitali già in parte realizzate, e dovrà essere all’avanguardia nella programmazione di tutte quelle iniziative utili a facilitare queste buone pratiche.

Indubbiamente, alle infrastrutture immateriali dobbiamo unire una programmazione di interventi mirati e finalmente puntuali di alcune opere infrastrutturali materiali, che creino quel corridoio diretto verso Roma o il Lazio più in generale.

Roma dovrà essere intesa come il naturale bacino per il turismo di prossimità o come porta d’ingresso per il turismo internazionale, vista la presenza dell’aeroporto internazionale di Fiumicino “Leonardo da Vinci”. I cittadini romani, visto anche i nuovi modi di lavorare, sempre più spinto verso l’utilizzo di sistemi digitali, e considerato che lo smart-working, laddove sarà possibile, verrà normato e creerà a tutti gli effetti una nuova categoria di lavoratori regolarmente

(4)

contrattualizzati, i quali potranno divenire i nuovi “residenti del domani”. La nostra sfida sarà quella di offrire una città che sia un luogo ideale per vivere. Il Lazio però, va inteso come ingresso verso l’autostrada A1, ma va considerato anche come corridoio commerciale, vista la presenza del porto di Civitavecchia.

Oggi è del tutto evidente e condiviso che per poter promuovere qualsiasi forma di sviluppo economico è necessario uscire dall’annoso isolamento territoriale dovuto alle scarse infrastrutture.

Nulla diventa appetibile, se non facilmente usufruibile.

Oggi, per esempio, non possono esserci più dubbi sulla necessità di completare “l’incompiuta umbra” per eccellenza, la S.S. 685 denominata delle “Tre Valli Umbre”, pensata addirittura sin dal 1971, quando venne affidato all’ing. Granieri, e poi all’ing. Rasimelli, lo studio progettuale del tratto Eggi-Acquasparta.

Nel corso degli anni sono molteplici gli interventi le delibere e le decisioni ma solo oggi è arrivata finalmente la possibilità di far partire i lavori del primo stralcio dell’opera “Strada delle tre Valli – Spoleto Aquasparta”: che va da Madonna di Baiano a Firenzuola per un importo di 82 milioni di euro .

Questa importante arteria si inserisce nel corridoio che unisce l’Adriatico al Tirreno, da Ascoli Piceno, passando per Spoleto, Acquasparta, per poi giungere al Porto di Civitavecchia.

L’Anas ha concluso la revisione del progetto definitivo della tratta Baiano di Spoleto - Firenzuola, naturale prosecuzione della tratta esistente a due corsie di marcia da Eggi a Baiano di Spoleto sempre a due corsie già aperta al traffico, ed ha recentemente attivato il relativo iter di approvazione dell’opera finanziata con il recente aggiornamento del Contratto di Programma.

Recentemente si è aperta la conferenza di servizi per l’emissione del parere regionale sull’opera richiesto dall’Anas.

E’ pertanto necessario procedere con la revisione progettuale dell’ultimo tratto Firenzuola- Acquasparta al fine del completamento dell’intero itinerario da Spoleto ad Acquasparta, al quale l’Umbria attribuisce una notevole importanza collegando agevolmente i due mari attraverso le aree interne della Valnerina e dello Spoletino, aree che stanno pagando gli effetti diretti del terremoto, ed in modo più pesante i danni indiretti dovuti alle inspiegabili lungaggini burocratiche della ricostruzione post-sisma. Inoltre questa importante arteria, inserendosi nel corridoio che unisce l’Adriatico al Tirreno, da Ascoli Piceno, passando per Spoleto, Acquasparta, per poi giungere al Porto di Civitavecchia, con l’opera realizzata del “Quadrilatero”, sarebbe anche la naturale prosecuzione del traffico pesante e non solo dell’asse Civitanova-Foligno verso Roma.

Con la realizzazione del “Quadrilatero” questo ultimo tratto mancante, diventerebbe anche la naturale prosecuzione del traffico pesante e non solo dell’asse Civitanova-Foligno verso Roma.

Diventando così strategico all’intera area del folignate e dello spoletino, che sarebbe così anche collegata con l’area di Acquasparta e del tuderte più in generale.

Lo stesso Presidente del Consiglio Mario Draghi nella recente visita per il ricordo del tragico evento, ha ribadito la necessità che questi territori vengano messi nella condizione di ripartire, e cessi quell’emorragia continua dei residenti. Ma come detto, non è soltanto una questione di sussidiarietà nei confronti dei nostri territori colpiti dal sisma, basta allargare un po’ la prospettiva con cui si guardano i territori, superando inutili e dannosi campanilismi, ci si accorgerebbe che La Tre Valli è il naturale completamento del tratto della Civitanova-Foligno con la E45 in direzione Roma o Viterbo-Civitavecchia. Diventa quindi necessario, in questa fase, ottenere il finanziamento per la progettazione di tale ultimo tratto, per poter inserire la realizzazione dell’opera nel primo Contratto di Programma disponibile.

(5)

Sempre puntando ad azioni concrete verso la conclusione di tale opera, è necessaria la nomina di un “Commissario Straordinario” da parte del Governo Centrale, così come è stato fatto per il tratto mancante della “Orte-Civitavecchia”.

Il completamento della Tre Valli, però non deve in alcun modo pregiudicare i finanziamenti per il miglioramento del valico della Somma, opera che diventa strategica per il collegamento verso Terni, e come naturale sbocco verso Rieti, e l’altro corridoio trasversale rappresentato con la strada “Salaria” per arrivare fino alla Marsica abruzzese (Avezzano, etc.). Anzi, ogni sforzo dovrà essere fatto affinché si possano individuare anche soluzioni di collegamento più corpose rispetto ai lavori di miglioria ed adattamento viario.

Il Raddoppio ferroviario della “Orte-Falconara” nei tratti mancanti, è stato definito come opera strategica anche nella proposta del “PNRR” dal nostro Governo Nazionale. Ci rendiamo conto che un opera così importante, e vista la fase embrionale del livello di progettazione, difficilmente potrà vedere la sua completa realizzazione nei tempi previsti dal piano Next Generetion E.U.. Come Regione e come Città, ma più in generale come area vasta, che comprende lo Spoletino, la Valnerina e tutto il Folignate, devono assolutamente pretendere che nel PNRR trovino capienza economica tutte quelle opere progettuali e non solo per poter vedere realizzata l’opera attraverso i finanziamenti dei prossimi contratti di servizio tra lo Stato e RFI.

Le gravi carenze e i pesanti limiti delle vie di comunicazione verso sud – sud ovest e verso est, hanno dimostrato tutti i loro limiti proprio nelle situazioni di emergenza provocate dal sisma e nella fase successiva alla ripartenza.

Per il trasporto ferroviario è strategico il collegamento all’Alta Velocità. Dobbiamo sfruttare al massimo l’infrastrutture già esistente. In passato nel Consiglio Comunale si è discusso e sono stati votati atti che andavano in questa direzione, fin dai tempi dell’amministrazione del compianto sindaco Cardarelli. Con un lavoro instancabile si è riusciti ad ottenere la fermata di un “freccia rossa” nella stazione di Orte. Stazione che è diventata la “porta” verso l’Alta Velocità, che serve un vasto territorio del sud della nostra Regione e della regione Lazio.

Ora va ripensato il trasporto ferroviario in modo più generale, il cosiddetto “trasporto universale”

deve rispondere alle diverse esigenze dei territori regionali. Nella fattispecie le esigenze del nostro

(6)

territorio, sono quelle di rimodulare l’offerta commerciale del Trasporto Pubblico Locale in direzione Orte, e più in generale Roma. Perché in attesa della realizzazione delle opere infrastrutturali future, questa potrebbe essere un’azione concreta per velocizzare il collegamento verso la “Capitale”, e rendere veramente appetibile la nostra città per i nuovi cittadini provenienti da quei territori.

A questi “nuovi cittadini” dovremmo offrire una città che sia un luogo ideale per vivere. Diventa quindi indispensabile offrire un centro storico riqualificato.

Diventa altresì fondamentale sviluppare una visione del wellness, che non possa prescindere da un piano di valorizzazione per l’acquisizione a titolo gratuito dell’area di P.zza d’Armi. Quell’area oggi divenuta disponibile anche grazie alle scelte compiute dall’amministrazione Cardarelli, una su tutte fu quella di interrompere un contenzioso con il Demanio Militare, sorto a seguito della perdita da parte del comune della caparra versata per l’acquisto mai concretizzatosi.

L’area in esame assume oggi una posizione baricentrica rispetto al nuovo assetto urbano della città di Spoleto che nel tempo ha avuto uno sviluppo espansivo verso Nord. Tale espansione dell’abitato, è stato vincolata dall’orografia del territorio, non a caso tutti i nuovi insediamenti si sono attestati in corrispondenza delle pianure e lungo le principali vie di comunicazione. La proprietà demaniale dell’area di Piazza d’Armi, ha preservato nel corso del tempo la stessa dall’insediamento dello sviluppo urbanistico, conferendole una “vocazione di Parco Urbano”, come lo è stato ‘Central Park’ negli anni settanta per la città di New York.

(7)

Alla vocazione di Parco Urbano nel tempo si è affiancata la ‘vocazione’ di “Cittadella dello Sport” e non a caso tale progetto ha visto nascere in tale area dapprima la Piscina comunale, poi il campo d’Atletica ed il Palazzetto. Da tali premesse consegue il naturale sviluppo di tale area che dovrà mantenere le sue caratteristiche peculiari di “Verde Urbano” dove i suoi fruitori si potranno incontrare e fare sport nel verde.

(8)

La sua locazione peculiare, le conferisce la centralità tra gli impianti sportivi esistenti quale quello di Pontebari, il “Terminal delle Mattonelle” (uno dei punti fulcro della pista ciclabile Spoleto- Assisi), la zona appena fuori le mura della Città di Spoleto quale le piazza Vittoria e Garibaldi e lo svincolo Nord della strada Flaminia da cui diparte il percorso della ‘Vecchia Ferrovia Spoleto- Norcia’. Ed utilizzando il vecchio sentiero dei Carbonai, si potrebbe giungere ai piedi del Monteluco, al giro dei Condotti, e la parte alta della città.

Piazza d’Armi sarà finalmente il nostro parco e la nostra cittadella dello sport, da lì si potrà raggiungere in “sede propria” un parco cittadino diffuso che va dai campi di ruzzolone e la green way del Marroggia, fino alla Spoleto-Norcia e tutto il comprensorio del Monteluco, senza dimenticare di valorizzare e metterlo in sinergia con il Martano trekking.

(9)

La creazione di un’area verde diffusa sulla quale durante tutto l’anno potersi allenare rigenerare, sulla quale poter organizzare eventi sportivi su “sede propria” che garantirebbe alla collettività di poter fruire di spazi pubblici senza problematiche burocratiche.

Per restituire vitalità alle comunità locali bisogna migliorare le infrastrutture disponibili e rendere accessibili gli spazi e l’ambiente urbano. I luoghi dello “stare insieme” sono fondamentali per costruire comunità coese, migliorare la vivibilità e favorire quelle relazioni che sono importanti anche per le attività economiche. E’ questa la visione di insieme degli interventi per la rigenerazione urbana, che costituisce la premessa per lo sviluppo sociale ed economico dei territori colpiti dai sismi.

Creare un luogo di “benessere a cielo aperto”, così come l’abbiamo è una delle azioni per offrire una città che sia un luogo per vivere.

La Spoleto-Norcia e tutta la sentieristica già presente, che sono anche delle naturali Ippovie , è un altro tassello fondamentale del progetto, così come lo sono i percorsi ciclabili e quelli pedo- ciclabili di San Francesco, della via Francigena, della via Lauretana, del sentiero degli Ulivi.

La creazione di questa rete andrebbe ad implementare una nuova visione di economia, intesa come reale fattore di crescita in grado di dare impulso alle zone colpite dagli eventi sismici.

La compresenza di itinerari storici (tracciati preromani, romani, via della transumanza, vie longobarde, ecc.), itinerari di fede (Benedetto, Francesco, via Lauretana), centri storico artistici, archeologia industriale, ex ferrovie, rendono unici il nostro comprensorio. A tali potenzialità si sommano quelle connesse alla straordinaria concentrazione di sport e di attività “in natura” che anche queste probabilmente non trovano riscontro in nessun’ altra area interna dell’Italia centrale (rafting, running, trekking, passeggiate a cavallo, mulovie, deltaplano, parapendio, roccia, pesca, tiro con l’arco, ecc.). Il concetto di lentezza, inteso come fattore di sviluppo e di opportunità, e la mobilità dolce sono funzionali allo scopo del viaggio, che non è l'attraversamento veloce di un territorio, ma la penetrazione e la sosta o la diramazione con altre modalità di percorrenza. E queste azioni sono in linea con il nuovo modello di sviluppo, che è alla base del progetto presentato con il PNRR

Per raggiungere gli obiettivi sopra descritti bisogna prima di tutto avere una visione della nostra città, e creare quelle condizioni progettuali per acquisire i finanziamenti necessari.

La questione della Ciclovia Ex Ferrovia Spoleto-Norcia è un po’ diversa, perché oggi ci sono tutti i finanziamenti, anche legati al sisma per il recupero del sedime dell’antica ferrovia dismessa, che collega le due città con una lunghezza di circa 51 km. L’infrastruttura ha bisogno, ai fini della completa riapertura, di interventi di riparazioni per sopravvenuti dissesti di versante dovuti in parte al sisma, ed in parte ad un degrado di alcune delle opere come le gallerie ed alcuni viadotti.

Va poi realizzato l’ultimo tratto, quello che arriva fino a Norcia, perché è evidente che l’ultimo tratto e fondamentale per dare un completo sviluppo a tutto l’asse dello spoletino e del nursino che ricomprenda tutta l’alta Valnerina attraversata.

(10)

Inoltre sono previsti lavori sulla green way del Nera che permetteranno di unire l’alta e la bassa Valnerina, fino alle cascate delle Marmore, Terni fino ad Orte, dove potrà allacciarsi sulla costruenda ciclovia del Sole, una dorsale Nord-Sud Italia, parallela al tracciato dell’autostrada A1.

La pista ciclabile Spoleto-Assisi; sviluppata lungo il corso dei fiumi delle valli Umbra e Spoletana, è caratterizzata da un andamento pianeggiante, in esercizio per una lunghezza di 52 km; devono essere completati alcuni piccoli raccordi, sarà il collegamento verso il nord della regione, andandosi ad inserire con il collegamento verso ovest presso Ponte San Giovanni, il quale a suo volta consentirà la connessione con la Ciclovia del Tevere, il cui tratto umbro da Città di Castello e Perugia è già in esercizio. Per il tratto esistente si dovrà trovare una forma di gestione che

(11)

garantisca la manutenzione ordinaria ed alcuni interventi straordinari. Per ciò che riguarda il tratto urbano della nostra città, va riproposto il progetto presentato al GAL dalla giunta Cardarelli, che prevedeva la sua realizzazione all’interno degli argini del Tessino, nel tratto ricompreso dal

“Terminal delle mattonelle” all’imbocco della mobilità alternativa di via del “Tiro a segno”. La riapertura del “sentiero dei Carbonai, potrebbe far spingere gli appassionati fino ai piedi del Monteluco.

OSPEDALE

Per ciò che concerne la salvaguardia della salute, diventa indispensabile la razionalizzazione dei servizi sanitari, ospedalieri e del territorio, con la città di Foligno e la Valnerina che, quale area strettamente limitrofa, gravita quasi totalmente nello spoletino, condividendone benefici e difficoltà.

Il totale ripristino dei servizi ospedalieri precovid, deve essere un’azione scontata, in virtù delle rassicurazioni a tal proposito fornite dai livelli regionali.

Riteniamo particolarmente importante la definizione del ruolo del nostro Ospedale nei prossimi anni, che sarà prevista dal prossimo Piano Sanitario Regionale.

Pur sapendo a priori che non possiamo ottenere il tutto ed il meglio di tutto, diventa prioritario allestire un tavolo di preventiva concertazione fra Spoleto, Foligno e la Valnerina, utile a definire tale integrazione, nel rispetto della valenza di ogni singola area. Nella determinazione del primo Polo Sanitario della Regione, come lo diventerà il nostro, ogni territorio dovrà ottenere la sua dignità propositiva in termini di erogazione dei servizi stessi. Non ci dovranno essere strutture di serie “A” e quelle di serie “B”, sempre ovviamente nel rispetto di ciò che ognuno può oggettivamente esprimere, in termini demografici e di utenza.

Non bisogna poi dimenticare che intorno ai servizi sanitari, oltre all’assistenza alla persona, ruota un sistema occupazionale, sia diretto, che come indotto, che incide significativamente sull’economia stessa del territorio. Oltre che al comparto ospedaliero, occorrerà prestare particolare attenzione anche ai servizi erogati proprio nel territorio, compresi quelli domiciliari, in virtù delle particolari necessità evidenziatisi in maniera palese nel periodo pandemico.

SCUOLE

Particolare attenzione avranno le scuole

Le risorse che verranno erogate nei prossimi mesi dal governo centrale alle Regioni e alle amministrazioni locali ed in particolare ai comuni del cratere, saranno orientate anche all’efficientamento energetico degli edifici scolastici, la digitalizzazione degli ambienti di apprendimento attraverso il cablaggio interno delle scuole, in modo da favorire una progressiva riduzione dei consumi energetici e delle emissioni climalteranti, un miglioramento delle classi energetiche e un incremento della sicurezza sismica degli edifici.

Si investirà inoltre nella realizzazione di nuove scuole mediante sostituzione edilizia di una parte del patrimonio scolastico vetusto, soprattutto nelle aree a maggior rischio sismico, incrementando le aree verdi. Quale migliore occasione per riuscire finalmente ad iniziare a sanare problemi enormi che ci portiamo dietro da anni

(12)

La situazione degli edifici scolastici di competenza comunale a Spoleto è complessa: parliamo di circa 31 edifici di competenza comunale. Abbiamo 5 scuole oggetto di finanziamento da parte del Commissario straordinario per la ricostruzione che prevedano interventi già programmati e finanziati e per i quali gli uffici stanno già seguendo appositi cronogrammi che andranno scrupolosamente rispettati. Tra questi interventi ricordiamo la scuola dell’infanzia di Eggi che è stata chiusa e delocalizzata in una struttura realizzata dalla Fondazione Rava ma il plesso originale resta inutilizzato ed inutilizzabile.

Per le restanti scuole di competenza comunale si è evidenziato, nel corso delle valutazioni di vulnerabilità sismica, una generale presenza di indici di vulnerabilità molto bassi, nulli in qualche caso e nell’approfondimento fatto si sono evidenziate problematiche statiche in almeno 7 scuole che hanno determinato ordinanze sindacali per limitazioni d’uso o addirittura la chiusura di altri 2 plessi: al momento l’unico intervento in partenza è previsto per la Scuola di Beroide ma non esistono prospettive per la Scuola Media di S. Giacomo che è ospitata della Curia dietro pagamento di un canone di locazione.

C’è quindi una impellente necessità per la città di iniziare a lavorare su questo fronte per non perdere le opportunità del PNRR Umbria e di possibili futuri bandi per i quali è necessario avere un progetto di fattibilità o addirittura un progetto esecutivo per avere buone possibilità di

finanziamento

Altro punto importante da valutare è dove ospitare i ragazzi delle Scuola media di Baiano e della Sordini che saranno a breve oggetto di inizio lavori e di tutte le scuole che nel giro di poco tempo potrebbero essere oggetto di adeguamenti o miglioramenti sismici e di efficientamenti energetici Attiveremo un tavolo di lavoro con la provincia per ottenere risposte e investimenti anche sul patrimonio immobiliare della provincia che ospita tutte le scuole di secondo grado. E’ questa un’occasione unica per dotare Spoleto di edifici scolastici adeguati e moderni

PALESTRE

La città ha inoltre una cronica e conosciuta assenza di palestre comunali per le attività sportive.

La storia del Palatenda è nota; oggi viene utilizzato come centro per la vaccinazione della popolazione ed è stato anche utilizzato come centro di ricovero in occasione del terremoto del 2016.

La costruzione del Palatenda nasce nel 2007, in seguito all’imminente inizio dei lunghi lavori effettuati presso la scuola XX Settembre e le sue tre palestre, dovuti alle problematiche causate dal terremoto del 1997.

La mancanza di queste palestre indusse l’amministrazione di allora a costruire il Palatenda con la finalità di aumentare gli spazi sportivi per le attività scolastiche, le associazioni sportive e le attività sociali.

Purtroppo con il susseguirsi delle varie amministrazioni i lavori furono più lunghi del previsto, cambiarono i progetti e dalla sua inaugurazione non è stato possibile effettuare alcuna attività a

(13)

causa dei problemi dovuti dalla mancanza dell’impianto di riscaldamento, all’assenza di un secondo telo, alla non presenza di bagni che ne hanno limitato l’uso per anni.

Il Palatenda fu anche aperto per un periodo di due mesi nel 2013, ma subito richiuso per i gravi problemi di condensa che si creavano. L’impianto di riscaldamento e di refrigerazione fu realizzato in un secondo tempo, non si è riusciti tuttavia a eliminare il problema, anzi, la mancanza di una cabina elettrica adeguata e i costi energetici elevati ne limitano l’uso per cui era stata pensata.

Si era trovata una soluzione con la Croce Rossa, attraverso un protocollo d’intesa, per terminarlo con tutte le opere mancanti, ma i denari sono poi stati dirottati dalla precedente amministrazione in altro manufatto ed ora ci troviamo con un impianto, adesso tra mille difficoltà adibito centro vaccinale, che rimane altrimenti chiuso per la maggior parte dell’anno.

Lo stesso si trova fra l’altro in una posizione che farebbe comodo alle scuole, che per causa di forza maggiore si trovano dislocate insieme a quelle già esistenti, come per esempio la Scuola Media Dante Alighieri che a causa del sisma è ospitata dalla Scuola media Pianciani in attesa della sua ristrutturazione.

Il Palatenda si trova vicino alla Media Pianciani, all’ITIS e all’Istituto Professionale, quindi sarebbe di aiuto per tutte le attività scolastiche e diventerebbe un valido supporto per le attività sportive pomeridiane, un impianto per effettuare manifestazioni sportive ed altro, non ultimo come valido centro per la protezione civile in caso di calamità.

Il PalaRota, di proprietà della Provincia, è nato circa 35 anni fa come palestra per il Liceo Scientifico, è stato poi utilizzato anche come impianto sportivo per la città, tanto da diventare l’impianto sportivo di riferimento.

La mattina viene utilizzato dalle scuole, oltre ad una giornata pomeridiana di tre ore per i gruppi sportivi, il pomeriggio dalle Società sportive e durante i fine settimana per partite e manifestazioni legate allo sport.

Ha una capacità di circa 1000 posti, ma ora ha tutti i segni del tempo a causa di una manutenzione carente in ogni settore, dal parquet, agli spogliatoi e ai bagni, mal funzionanti fin dalla sua costruzione.

Avrebbe bisogno di un restyling completo, la sua posizione a Piazza d’Armi, adiacente allo stadio di atletica e alla piscina, lo vedrebbe con favore come punto di riferimento scolastico la mattina e per tutto il resto del tempo un luogo dove intrecciare attività sportive e culturali, in una zona che diventerebbe il punto di ritrovo sportivo per tutta la città anche in riferimento ad una zona parco e piste ciclabili che potrebbe interessare tutta l’area di Piazza d’Armi.

Ricordiamo che in varie occasioni è stato adibito anche a centro di protezione civile come per il terremoto del 2016.

Necessario quindi interloquire con la provincia per migliorarne le potenzialità in un contesto globale che potrebbe portare ricchezza anche all’attività sociale della nostra città come ricordato nel progetto della Cittadella dello Sport

C’è una grande opportunità da cogliere per la città attraverso il PNRR Umbria che ha visto la richiesta al Governo da parte della Regione di una cifra pari a 800 milioni di euro per scuole e palestre .

(14)

SVILUPPO ECONOMICO E OCCUPAZIONE

Nell’ambito dello sviluppo economico, la funzione del Comune consiste nell’avere a fuoco una visione tramite la quale individuare prospettive e opportunità, indicare un orientamento, creare le condizioni, sostenere, agevolare e stimolare le iniziative imprenditoriali, affiancandone il percorso, supportandole e facilitandole nel superamento delle difficoltà, intercedendo e facendosi portavoce presso le altre istituzioni, promuovendo, dunque, tutte le azioni necessarie al potenziamento del tessuto produttivo, creando e rafforzando le infrastrutture materiali ed immateriali utili ed essenziali alla comunità per la crescita economica.

Questo compito prende il suo avvio dall’ascolto proattivo delle classi produttive ed è sollecitato dalle vocazioni storiche e naturali della città, che a gran voce chiedono di essere seguite.

L’obiettivo finale e prioritario del Comune è quello di incrementare il lavoro, creando nuove possibilità per chi il lavoro lo ha perso e per i troppi giovani senza occupazione, ma con un occhio di riguardo all’innovazione, alla multimedialità e alla tutela dell’ambiente.

Se il ruolo dell’Amministrazione è quello di indicare la strada, di mettere in campo azioni che possano essere di stimolo, allora il Comune è come un vertice da cui hanno origine linee (vocazioni) e direzioni (orientamenti) su cui fare leva per incrementare lo sviluppo economico della città e del suo territorio.

Uno strumento utile e concretamente realizzabile per affiancare e supportare gli imprenditori è quello di avere a disposizione un’officina in pianta stabile sempre aperta, dove le forze produttive e l’amministrazione possano incontrarsi, i bisogni e le esigenze essere ascoltate e capite, le idee circolare ed essere condivise, i progetti diventare realtà.

Siamo convinti che avere una visione chiara e coerente che prenda l’avvio dalle vocazioni storiche e naturali di Spoleto, non potrà che agevolare lo sviluppo del tessuto economico della piccola e media impresa, dei settori dell’agricoltura, del turismo, della cultura e delle aziende del terziario a questi connesse.

La esponiamo qui di seguito, sotto forma di linee guida, iniziative e attività che, in base alle risorse che si renderanno disponibili, convertiremo in concreti progetti di fattibilità e declineremo in effettivi piani operativi.

(15)

L’IDENTITÁ DI UNA COMUNITÅ

Crediamo che conservare e tutelare i valori e le tradizioni della città sia un dovere culturale, oltre che civico. Solo facendoli circolare e diffondendoli come ricchezza e patrimonio unico e irripetibile della comunità, si possono mantenere vivi e alimentare, contribuendo così alla vita comune, cioè la vera cultura.

Concorrere allo sviluppo del senso civico e promuovere nei cittadini il sentimento di appartenenza è, dunque, un punto di partenza obbligato: l’orgoglio consapevole e motivato di appartenere a una città eccezionale, costituisce una forza talmente vigorosa da favorire, da sola, la diffusione e la promozione di un’immagine di Spoleto che coincide con l’identità dei suoi cittadini, altrimenti ogni progetto s’inaridirà, anche se innovativo, e le idee, pur se autentiche, si spegneranno.

Fornire percorsi e strumenti didattici a partire dai più piccoli e con il coinvolgimento attivo delle scuole, volti alla conoscenza della storia e alla lettura dell’evoluzione nel tempo di una città, per individuare come le collettività di “Spoletini” che si sono succedute nei secoli abbiano vissuto e lottato per modificare e piegare in loro favore i rapporti con quel territorio che oggi ci viene consegnato e che sta a noi conservare e valorizzare.

In virtù di questo, forse per la prima volta, non sentiamo l'esigenza di distinguere i problemi della città, intesa come centro urbano, dalle criticità delle frazioni, perché questo comporterebbe considerare le seconde come entità distinte e inferiori alla città. Spoleto è un territorio e il territorio è Spoleto. Se criticità e problemi esistono, ed esistono, allora questi riguardano Spoleto inteso come territorio e come tali vanno affrontate

Oggi, la compagine della comunità spoletina è molto più ricca e variegata rispetto a qualche tempo fa: oltre ai nativi della città, ci sono anche molte persone che per motivi di lavoro, di famiglia e per le più disparate ragioni si sono trasferite a Spoleto da altre parti d’Italia, nonché un nutrito gruppo di extracomunitari che vive qui ormai da decenni. Sono a tutti gli effetti Spoletini anche loro, a volte anche titolari di imprese, magari di attività connesse con il turismo e l’accoglienza e rivestono una parte attiva nell’economia. Offrire occasioni di formazione e conoscenza del patrimonio storico e culturale che questo territorio così ricco offre, sostenere iniziative volte al coinvolgimento delle imprese, creare una rete e circuiti d’interesse fra le diverse realtà, non può che rafforzare il senso di appartenenza, oltre che assicurare un’autentica e genuina promozione del territorio, consapevole e resa edotta delle sue vocazioni.

(16)

SPOLETO E L’INDUSTRIA DELLA CULTURA

La vocazione culturale, turistica e spettacolare di Spoleto è indubbiamente la più importante.

Spoleto è uno scrigno stracolmo di tesori, alcuni da tutelare, altri da valorizzare, altri le cui potenzialità ancora oggi sono inesplorate o non sono state esplorate appieno. Nell’ottica di valorizzazione di questi luoghi, anche in modo sinergico con la mobilità alternativa, dobbiamo accelerare su un progetto, a cui alcuni esponenti eletti stanno lavorando, come ad esempio la realizzazione della Facoltà di Architettura con l’Università di Perugia. Questa azione darebbe slancio, ad un centro storico indebolito, e potrebbe fare da volano ad una nuova residenzialità.

Perciò, affinché la cultura si attesti come il volano principale dell’economia locale, è necessario spalancare questo scrigno e comprendere fino in fondo le risorse e le possibilità che il nostro patrimonio culturale ci offre a portata di mano, al fine di veicolarle nel modo migliore e di utilizzarle come direttrici di base per lo sviluppo concreto del nostro più imminente futuro.

Se è vero che le attività e il sistema produttivo ed economico legato alla cultura sono in continua espansione, assumendo un ruolo fondamentale e strategico nella creazione di nuovi posti di lavoro, allora Spoleto ha tutte le carte in regola per creare straordinari margini di sviluppo economico nell’ambito della cultura: un ingente capitale umano fatto di competenze professionali di alto profilo e specificità; la presenza di organizzazioni, enti, gruppi e fondazioni che rappresentano un’eccellenza in Italia e all’estero; manifestazioni pressoché uniche dal respiro internazionale.

Compito e dovere dell’amministrazione è mettere in campo le energie utili, dimostrare una volontà risoluta e determinata, promuovere la conoscenza e lo sviluppo dell’economia nel settore dei beni culturali e dello spettacolo, integrare la visione istituzionale con le esigenze culturali, coordinare metodi e strategie, condividere lo sviluppo di progetti che trovino nella trasversalità delle competenze e nel coinvolgimento imprescindibile e inderogabile di tutti i settori interessati, la loro chiave di realizzazione per il rilancio e l’ampliamento dell’offerta artistica e turistica della città e per la gestione efficace e pratica dei beni e della produzione culturale.

Viene da sé, che il patrimonio artistico e monumentale della città necessita di un impegno costante nella tutela, richiede interventi regolari e stabili nel restauro, nella funzionalità e nella continuità d’uso, affinché l’economia culturale mantenga i suoi frutti nel tempo e gli sforzi compiuti non vengano vanificati. Le risorse che arriveranno per la ricostruzione post sisma, potranno assolvere al compito di reintegrare nel tessuto urbano edifici e complessi architettonici che al momento vertono in uno stato di avanzato degrado e al contempo salvare e riqualificare alcune aree, come quella dell’anfiteatro romano, al fine di inserirle al più presto nel circuito turistico e culturale di Spoleto.

(17)

In un’economia della cultura, quale quella su cui vogliamo puntare, massima attenzione e supporto va dato a tutte quelle eccellenze che fanno grande il nome di Spoleto: Fondazione di Studi sull'Alto Medioevo, Il Festival dei Due Mondi, il Teatro Lirico Sperimentale, L'accademia degli Ottusi. Va anche rafforzata quella rete costituita dal capitale umano prezioso e specializzato che è convogliato nell’Archivio di Stato, nel Centro di ricovero e recupero dei beni culturali di Santo Chiodo, nella Scuola di Restauro del Libro, nel Laboratorio di Diagnostica e nelle imprese che si occupano di restauro.

La creazione di un Circuito di Alta Specializzazione in grado di proporre corsi qualificanti e di fornire strumenti specifici nell’ambito delle professionalità dei beni culturali e della promozione del turismo, ci sembra una valida idea da perseguire, utilizzando tutti i mezzi al passo con i tempi oggi a disposizione: ambiente digitale e multimediale, sistemi museali virtuali, e-commerce.

Anche l’introduzione di un consulente esperto in economia della cultura potrebbe essere utile a coordinare e a fungere da referente con i rappresentanti delle varie realtà e associazioni di categoria per la condivisione e l’interazione delle strategie da mettere in campo.

Altra importante potenzialità da sostenere e valorizzare al meglio è costituita dalle iniziative messe in campo dai gruppi folkloristici e dalle associazioni culturali presenti nella città. Queste numerose realtà mantengono vive le nostre tradizioni e consolidano la nostra identità e proprio per questo motivo necessitano da parte dell’amministrazione di vie preferenziali che prevedano, ad esempio, l’eliminazione delle tante spese legate all’utilizzo di teatri o altre aree. Una soluzione, allora, potrebbe essere quella di mettere loro a disposizione gratuita questi spazi, istituendo un fondo specifico da utilizzare all’uopo per queste iniziative e che potrebbe essere alimentato da una parte delle entrate derivate dall’affitto dei teatri e degli altri complessi comunali.

Il sistema museale di Spoleto e i siti archeologici

Il sistema museale cittadino negli ultimi anni è molto cresciuto, raggiungendo numeri impensabili fino a qualche anno fa. Il primo obiettivo è perciò quello di mantenere questi numeri e, anzi, di incrementarli. Tuttavia, per quanto i due maggiori musei, quello Nazionale del Ducato nella Rocca Albornoziana e il Museo Nazionale Archeologico, si attestino rispettivamente al 2° e al 3° posto per numero di visitatori tra i musei dell’Umbria, sono in estrema sofferenza e costretti a chiudere alcuni giorni della settimana a causa della carenza di personale. Ciò è motivo di notevoli lamentele da parte dei turisti ed è necessario un intervento diretto con la Direzione Regionale Musei e il Ministro del MIC, affinché venga risolto il problema che in una città a vocazione turistica diventa un “grosso problema”.

Una maggior diffusione della Spoleto Card è possibile con l’inserimento di nuove attività museali, come il Museo delle scenografie e dei costumi del Festival dei Due Mondi, il Museo della realtà contadina e delle sue attrezzature, magari recuperando siti come il vecchio mattatoio, o creando percorsi alternativi rispetto a quelli usuali.

(18)

Dovrà essere ampliata ancora di più l’attrattiva museale, allestendo mostre temporanee con pezzi pregiati, una volta che i locali saranno stati messi in assoluta sicurezza. Infatti, possiamo immaginare che i nostri turisti vengano a Spoleto, non solo per i musei, ma anche appositamente per vedere particolari mostre ospitate in questi stessi musei.

Dovranno essere più pubblicizzati i siti di Palazzo Collicola-Museo Giovanni Carandente e del Museo del Tessuto.

La Rocca dovrà essere valorizzata sul piano turistico insieme al Ponte delle Torri. In questo senso, occorre intervenire per ristrutturare la governance con l’obiettivo di tutelare le parti coinvolte (Mic, Comune e Regione), ed assicurare una gestione turistica attiva ed efficace di questo straordinario monumento della città.

Stesso discorso vale per il Museo Archeologico, dove, invece, bisognerà valorizzare le mostre riguardanti il Popolo degli Umbri che potrebbero essere motivo di visita particolare e non casuale:

molti reperti infatti aspettano di essere esposti.

Bisognerà valorizzare ed aumentare la visita al sito UNESCO della basilica di San Salvatore, velocizzando il recupero totale del monumento.

Altre due attività andrebbero effettuate: la prima è il recupero del Ponte Sanguinario, rendendolo visitabile, magari aumentando l’area con il parziale abbattimento degli attuali bagni, tra l’altro zona di grande degrado alle porte della città, che andrebbero rifatti più piccoli e praticabili; la seconda riguarda gli scavi delle tombe di Piazza d’Armi, dove andrebbero recuperati i manufatti ancora interrati per esporli poi al Museo Archeologico.

Poli di aggregazione culturale

La biblioteca comunale è un polo culturale multifunzionale per eccellenza a Spoleto, simbolo di dinamicità, un luogo in cui da anni si svolgono attività e prendono corpo manifestazioni dal seguito importante, come “Maggio dei libri”, “Incontri con gli autori”, “Nati per leggere”, “In vitro”,

“Informagiovani”. Diventa allora importante accrescere questo suo ruolo di luogo deputato alla crescita culturale dei cittadini di tutte le età, dove competenze e conoscenze possano interagire ed essere oggetto di scambio e condivisione.

La Scuola di Musica necessita invece di una ridefinizione delle sue finalità e potenzialità, assegnandole un ruolo attivo volto alla crescita di musicisti che possano confluire in un’orchestra spoletina, di cui la città avverte l’assenza, in grado di interpretare l’immane quantità di musica che da decenni circola nella nostra città. A questo proposito, brevi corsi di specializzazione per allievi avanzati, sessioni di lezioni per studenti eccezionali tenuti da musicisti esperti, concerti destinati ai più giovani, potrebbero essere di grande stimolo.

SPOLETO SPETTACOLARE

Spoleto è una quinta teatrale, una scenografia a cielo aperto, di cui già in tanti nel tempo si sono avvalsi. La sua vocazione spettacolare è storica: non tutte le città romane si sono potute fregiare di

(19)

edifici per lo spettacolo, quali il teatro e l’anfiteatro. Spoleto li ha entrambi e questi hanno impresso un marchio indelebile alla città. Il caso del teatro romano è emblematico: la sua continuità d’uso è lo specchio della vocazione spettacolare della città. A conferma di ciò, in tempi più recenti la città si è addirittura arricchita di nuovi luoghi destinati all’uso spettacolare, convertendo l’originaria funzionalità di alcuni edifici sacri e complessi monumentali, come quello di S. Nicolò, la Chiesa dei SS. Simone e Giuda ed altri, in spazi teatrali fruibili. Come non bastasse, in ultimo è arrivato anche Don Matteo a dare un ulteriore spinta in questa direzione, ad indirizzare la città verso le sue potenzialità come teatro naturale e quinta scenografica viva. Non possiamo che cercare in ogni modo di cavalcare e rafforzare questa vocazione spettacolare della città, consapevoli dell’indotto e della nuova nicchia di turismo che è nata sulla scia della fiction.

L’istituzione di una speciale guida, di un particolare tipo di sovrintendente alle location della città, che sappia promuovere, indirizzare e gestire al meglio le varie richieste di una Spoleto che si fa set cinematografico, potrebbe rappresentare uno strumento utile a tale scopo.

Il Festival dei Due Mondi

Per quanto Spoleto non debba vivere di solo Festival, la promozione costante durante tutto l’anno di questa straordinaria manifestazione, ne radicherebbe la sua importanza e sarebbe fonte di ulteriori iniziative volte a diffondere l’immagine di una Spoleto città della cultura a tutto tondo.

Tra le iniziative realizzabili, proponiamo concorsi annuali per direttori d’orchestra, musicisti, cantanti lirici, ai quali, in caso di vittoria, fare dirigere o interpretare uno degli spettacoli del Festival dei Due Mondi, valorizzando i corsi ad esempio del Teatro Lirico Sperimentale.

Stesso valore potrebbe avere l’istituire masterclass o corsi tenuti da eminenti esponenti dello spettacolo, con l’integrazione dei migliori allievi negli spettacoli della nostra kermesse.

Altra strategia potrebbe essere quella di ospitare date zero o prime di spettacoli itineranti e tournée, accogliendo in città compagnie teatrali o artisti. Infatti, questi potrebbero preparare qui i loro spettacoli, utilizzando spazi messi loro a disposizione a titolo gratuito, avvalendosi di tutta una serie di maestranze locali e di professionalità tecniche da molto tempo legate proprio alla vocazione spettacolare della città, quali scenografi, attrezzisti e costumisti, insomma creando in cambio un indotto importante per la città.

Sulla stessa linea deve muoversi anche la partecipazione attiva alla realizzazione di spettacoli artistici degli studenti del Liceo Artistico Leoncillo Leonardi.

Proponiamo la divisione degli incarichi tra Direttore Artistico e il Direttore Generale, figura da individuare come tecnico che interloquisce con la parte artistica per la migliore organizzazione dell’evento annuale

SPOLETO TURISTICA E DELL’ACCOGLIENZA

Le vocazioni culturali e spettacolari si fondono, diventando un tutt’uno con un’altra vocazione di Spoleto, quella turistica e legata all’accoglienza di eccellenza. Anche offrendo e proponendo un ottimo prodotto culturale, non si può prescindere dal perfezionare e dall’ottenere il massimo

(20)

risultato, in termini di crescita e sviluppo economico, dalla cultura dell’accoglienza. Per raggiungere questo obiettivo, vanno prese una serie di decisioni che non sono più procrastinabili:

Confezionare il prodotto Spoleto tramite un brand che le attribuisca un’identità unica e ben definita, in grado di riassumere le vocazioni e le promozioni che della città e del suo territorio si intendono attuare. Dovrà trattarsi di un marchio che integri i valori imprescindibili di Spoleto e rappresenti un biglietto da visita per ogni tipo di offerta e attività e che riassuma in sé le ragioni per cui il turista, qualunque esso sia, debba preferire e scegliere la nostra città. Un brand per lanciare Spoleto come prodotto unico e con un’unica veste.

Saranno necessarie persone competenti nell’ambito del marketing territoriale, per la creazione del brand, e persone specializzate nel “vendere” il prodotto Spoleto, entrambi in stretta collaborazione con l’ufficio eventi per tutti gli aspetti che riguarderanno l’organizzazione di attività, manifestazioni e spettacoli. È per questo che l’ufficio eventi andrà rafforzato, affinché si trasformi nel contenitore di tutte le iniziative, nel raccoglitore preferenziale in grado di garantire il coordinamento tra i vari operatori ed evitare anche inutili sprechi.

Un’altra priorità è quella di proporre, agli stessi operatori del settore e a quelli che si occupano dell’accoglienza, una formazione costante e iniziative che incentivino la diffusione di informazioni, la condivisione di progetti e strategie in grado di potenziare le realtà e le forze che lavorano sul campo.

Completare le due zone camper e approntarne di nuove, in posizioni strategiche e dotate fi tutti i servizi, contribuirebbe senz’altro ad incrementare ed attirare un certo tipo di turismo. Potrebbero essere destinate a questo scopo aree da rifunzionalizzare e al momento degradate, come ad esempio la buca di Poreta che, tra l’atro, si trova in una posizione particolarmente strategica per la sua vicinanza, non solo alla città, ma anche alla superstrada e alla pista ciclabile, o le “Mattonelle”

in prossimità della Spoleto-Assisi

Creazione di una struttura denominata “Ambasciatori di Spoleto nel mondo” che, in sintonia con i gemellaggi in chiave turistica già esistenti (Schwetzingen, Charleston e Orange) e con quelli che si potrebbero attivare in un prossimo futuro (Portsmouth con il coinvolgimento degli studenti della scuola alberghiera; Utrecht con l’attrattiva nei confronti del turismo religioso per le reliquie di S.

Ponziano condivise), svolgerebbero un’importante azione di promozione turistica della città.

AGRICOLTURA

Una visione chiara e coerente che prenda l’avvio dalle vocazioni naturali di Spoleto in termini di sviluppo occupazionale e di incremento del tessuto economico del territorio, non potrà

(21)

prescindere dall’agricoltura, uno dei comparti che, insieme all’economia culturale, ha visto negli anni un’implementazione in termini di evoluzione e crescita pressoché ininterrotta.

Sviluppare la collaborazione tra le piccole e medie aziende, le associazioni di categoria, ogni soggetto privato dotato di competenze specifiche e le alte professionalità presenti presso l’Accademia Nazionale dell’Olivo e dell’Olio per accedere ai fondi europei relativi a questo settore, in base al Piano Regionale di Sviluppo Rurale, sono passi obbligati e propedeutici per potenziare, valorizzare e diversificare l’agricoltura.

Premesso questo, perché anche l’agricoltura possa contribuire a rafforzare l’identità della città, a promuovere il territorio, integrandosi e interagendo con le altre vocazioni storiche della città, varrà la pena puntare sul recupero delle nostre produzioni tipiche, sulla diversificazione delle colture.

Un’amministrazione attenta e solerte dovrà mettere in campo ogni energia valida, ogni strumento adatto ad avvantaggiare la nascita di un tessuto economico giovanile, particolarmente attento a una politica agricola sostenibile e biologica, nonché potenziare iniziative volte a potenziare il settore.

Consolidare le politiche di sviluppo volte al riconoscimento delle produzioni del Trebbiano Spoletino, soprattutto a seguito dell’acquisizione della denominazione DOC, che necessita ancora di una spinta sostanziosa perché questa eccellenza possa affermarsi, diffondersi, con tutte le conseguenze positive in termini di posti di lavori. Al raggiungimento di questo obiettivo, può di certo contribuire una rete tra tutti i produttori del Trebbiano Spoleto.

Al pari del trebbiano, ogni prodotto agro-alimentare di nicchia e di alta qualità, come il tartufo, i latticini, carni ed insaccati, castagne e zafferano, necessita di attività di promozione che vada di pari passo con la nostra migliore enogastronomia, e in grado di canalizzare le diverse iniziative sotto un progetto unitario, in grado di conferire il giusto rilievo a queste produzioni

Nel caso della Fascia Olivata (Spoleto- Campello- Trevi- Assisisi) che oltre ad assicurare la produzione della DOP dei Colli di Assisi e Spoleto (verosimilmente la migliore dell’Umbria), la sua valorizzazione va invece di pari passo alla tutela e alla salvaguardia di tutta l’area, considerando le notevoli potenzialità turistiche pe la sua ubicazione lungo la Via Francescana, soprattutto per quanto attiene al turismo religioso e ambientale.

(22)

LA STRUTTURA COMUNALE

Il principale obiettivo del nostro programma riguarda anzitutto il pieno funzionamento dell’apparato burocratico tecnico ed amministrativo della struttura comunale.

In questo senso dovranno essere rivisitati con particolare attenzione alcuni settori: la gestione della contabilità, la gestione delle pratiche della ricostruzione, la presentazione di progetti al fine dell’accesso ai bandi pubblici, il miglioramento di tutte le infrastrutture, l’ufficio eventi.

Per raggiungere l’obiettivo bisognerà operare un riesame delle dirigenze e dei settori apicali con i relativi compiti e funzioni per fare in modo che siano in grado di creare opportunità di sviluppo, migliorare la qualità e la quantità dei servizi al fine di fornire risposte alle esigenze dei cittadini, implementando la sinergia tra i medesimi.

Sarà necessario affrontare le numerose problematiche delle risorse umane in virtù dei molteplici pensionamenti per quota 100 che inevitabilmente hanno indebolito la macchina comunale già in sofferenza in alcuni settori per carenza di personale, medesimo discorso valga per il settore pratiche ricostruzione sisma ed urbanistico. Sarà quindi prioritario procedere allo svolgimento di tutte quelle procedure concorsuali che consentiranno all’ente di raggiungere l’obiettivo ed al comprensorio di avere un importante opportunità di lavoro a tutti quei giovani che rappresentano un importante risorsa del nostro comprensorio.

In tale contesto si evidenzia la necessità di affrontare in maniera rapida ed incisiva la ricostruzione post sisma con la gestione delle risorse economiche che verranno erogate. Sarà per cui fondamentale intervenire integrando nuove risorse umane al fine di rendere pienamente funzionale l’ufficio tributi, l’ufficio fondi europei e ricostruzione.

Solo così sarà possibile garantire un’oculata e rapida gestione del terremoto da cui trarre risorse per un’indispensabile ripartenza.

Le Aziende Partecipate

Con l’introduzione del d.lgs. n. 175 del 2016, “Testo unico in materia di società partecipate”, il quale per la prima volta viene regolamentato il riordino delle partecipazioni pubbliche, le amministrazioni pubbliche che non possono, direttamente o indirettamente, costituire società aventi per oggetto attività di produzione di beni e servizi non strettamente necessarie per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali, né acquisire o mantenere partecipazioni, anche di minoranza, in tali società.

Questo quadro normativo rende indispensabile un programma che valuti il mantenimento o meno delle quote di partecipazione possedute, piano da aggiornare annualmente valutando la strategicità e la finalità istituzionale.

(23)

Prioritario il completamento dell’avviata trasformazione di Umbria Mobilità in Agenzia Regionale che consentirebbe un vantaggio economico per gli enti locali che poi potrebbe essere reinvestito per l’efficientamento dei servizi di trasporto in genere.

Quanto all’ASE, è opportuno predisporre un contratto di Global Service per lo svolgimento di una serie di servizi per i quali oggi svolge un ruolo fondamentale come la manutenzione della rete stradale asfaltata, per gli impianti di illuminazione, le aree verdi cittadine e cimiteriali, gli edifici pubblici. Si rende necessario pertanto investire nell’azienda anche mediante acquisti di attrezzature e mezzi così da renderla maggiormente funzionale avvalendosi dei proventi devenienti dalle sanzioni per violazioni al codice della strada (che peraltro devono essere reinvestiti per il miglioramento proprio della rete stradale).

Infine quanto alla VUS, in sinergia con i comuni limitrofi appartenenti alla Valle Umbra Sud, occorre mettere in campo ogni sforzo utile ed indispensabile per la tutela dell’Azienda e del suo patrimonio umano trovando le soluzioni più idonee per superare le criticità e soprattutto conferendo alla stessa il profilo manageriale indispensabile per assicurare una gestione efficace ed efficiente, dalla quale potrebbero generarsi economie e risparmi a vantaggio dei cittadini-clienti. Si tratta, infatti, della principale Società pubblica del comprensorio spoletino che potrebbe vantare di tutti i requisiti per costituire un punto di riferimento regionale per i servizi di igiene urbana.

Istituzioni presenti nel territorio

I rapporti con la caserma dei Granatieri vanno rafforzati con la città, ripartendo da ritorno della bandiera di guerra del 2° Btg "Cengio" bandiera, tornata nel novembre del 2017 .

Va mantenuta una vigile attenzione sulla scuola di polizia, dove i corsi ormai dal 2015 sono una costante ed da quel momento ne è stata scongiurata la chiusura. Oggi con i concorsi che si sono svolti, si è dimostrata la grande potenzialità derivante anche dalla collocazione geografica, vicino a Roma, sulla trasversale Orte-Falconara, che collega la dorsale Adriatica e quella Appenninica.

Dopo lo stop imposto nel 2019 alla costruzione della nuova caserma dei VVFF. costruzione che era in itinere con la Giunta Cardarelli, vanno, riannodati i rapporti e va concordato uno spazio idoneo con il Corpo dei Vigili del Fuoco, non è pensabile nessuna ipotesi diversa. E non è pensabile nemmeno, che vadano sprecati i soldi che i VVFF hanno speso per il progetto.

Così come va trovata una soluzione per trovare un luogo adatto per la nuova caserma del Guardia di Finanza.

Riferimenti

Documenti correlati

Una scala omogenea di lunghezza l e massa m ` e appoggiata ad una parete sulla quale scorre senza attrito.. Non vi ` e attrito neanche fra la scala ed

Una scala omogenea di lunghezza l e massa m ` e appoggiata ad una parete sulla quale scorre senza attrito.. Non vi ` e attrito neanche fra la scala ed

[r]

Poiché non vi è alcuna barriera fra le Zone di Colle- gamento e i territori dello Stato di Israele, e in con- siderazione del rischio alla sicurezza a causa della circolazione

Seminario Caritas e Dossier sulle barriere che dividono i popoli Giovedì 14 e venerdì 15 settembre Caritas Italiana organizza a Roma un incontro con le Caritas diocesane per

Denominazione struttura conservativa - livello 1: Archivio di Stato di Mantova Denominazione struttura conservativa - livello 2: Archivio fotografico Calzolari Tipologia

| preparativi per l'assassinio della Martirano secondo la tesi del rappresentante della parte

Dopo tale attività sono comunque presenti indirizzi che non hanno corrispondenze; la tabella seguente riporta gli indirizzi (raggruppati per specie e denominazione) presenti nelle