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SERVIZIO CIVILE ALL’ESTERO Caschi Bianchi: GUATEMALA 2017

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Academic year: 2022

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SERVIZIO CIVILE ALL’ESTERO  

Caschi Bianchi: GUATEMALA 2017  

SCHEDA SINTETICA – URUGUAY (ASPEM)  Volontari richiesti: N.2 (2 Sede Totonicapan)  PAESE DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: GUATEMALA

  Area di intervento: Cooperazione allo Sviluppo ai sensi della Legge 125/2014.

INTRODUZIONE

 

FOCSIV è la più grande Federazione italiana di ONG che da oltre 40 anni lavora nei sud del mondo realizzando progetti di cooperazione internazionale. Punto fermo di tutti gli interventi è stato ed è quello di contribuire, attraverso il lavoro di partenariato e la promozione dell’autosviluppo al superamento di quelle condizioni di ingiustizia che potenzialmente sarebbero potute essere, sono o sono state fonte di conflitti e di maggiori ingiustizie, costruendo percorsi di pace. Per dare continuità al lavoro di prevenzione dei conflitti (intesi nel senso sopra descritto), volendo offrire la possibilità ai giovani italiani di sperimentarsi come operatori privilegiati della solidarietà internazionale, FOCSIV in collaborazione con l’Associazione Papa Giovanni XXIII, la Caritas Italiana e il GAVCI ha ripresentato nel febbraio del 2007, all’UNSC il progetto madre “Caschi Bianchi” che intende collocare la progettualità relativa al servizio civile all’estero come intervento di costruzione di processi pace nelle aree di crisi e di conflitto (armato, sociale, economico, religioso, culturale, etnico..) con mezzi e metodi non armati e nonviolenti attraverso l’implementazione di progetti di sviluppo tenendo presente che i conflitti trovano terreno fertile dove la povertà è di casa, i diritti umani non sono tutelati, i processi decisionali non sono democratici e partecipati ed alcune comunità sono emarginate. Il presente progetto di servizio civile vuole essere un ulteriore testimonianza dell’impegno della Federazione nella costruzione della pace nel mondo e vuol far sperimentare concretamente ai giovani in servizio civile che la migliore terapia per la costruzione di una società pacificata è lottare contro la povertà, la fame, l’esclusione sociale, il degrado ambientale; che le conflittualità possono essere dipanate attraverso percorsi di negoziazione, mediazione, di riconoscimento della positività dell’altro.

FOCSIV realizza il presente Progetto attraverso la ONG ASPEM

ASPEm- Associazione Solidarietà Paesi Emergenti nasce a Cantù nel 1979 da un’esperienza di comunità cristiana con un forte impegno sociale e civile, che identifica nella solidarietà tra i popoli del Nord e del Sud uno dei temi decisivi per la costruzione di un futuro di giustizia e di pace. Dopo alcuni anni di intervento di cooperazione internazionale in Burundi, a partire dal 1987 ASPEm ha iniziato la sua esperienza in Perù, nei quartieri marginali di Lima. Proprio grazie al lavoro e ai relativi contatti maturati in Perù, ASPEm inizia la propria attività in Bolivia nel 2001 con progetti di promozione sociale. Attiva da più di 30 anni con attività riguardanti l’educazione dei bambini di strada, la sovranità alimentare, le tematiche di genere e la ricostruzione di infrastrutture abitative dapprima in Perù, in Bolivia e da due anni anche Guatemala, ASPEm è presente sul territorio italiano con percorsi di educazione allo sviluppo e alla mondialità. Durante la propria esperienza di condivisione di esperienze di cooperazione allo sviluppo in Guatemala, ASPEm ha conosciuto la ong guatemalteca CDRO, presente da 30 anni nel territorio di Totonicapàn. ASPEm ha iniziato un percorso di collaborazione con l’Ong guatemalteca a partire dal 2015 con l’obiettivo di approfondire la conoscenza dei progetti gestiti dalla ong locale nell’area di Totonicapàn in Guatemala. Tra i principali partner di ASPEm su territorio guatemalteco ci sono il CUC (Comité de Unidad Campesina), Serjus (Servicios Juridicos y Sociales) e CDRO (Cooperaciòn para el Desarrollo Rural de Occidente). Tra le attività supportare da ASPEm in Guatemala, in collaborazione con la Ong italiana Fratelli dell’Uomo, si ricordano i progetti di rafforzamento delle associazioni di comunità indigene, i progetti di consolidamento di iniziative economiche e di creazione di reti locali. Da alcuni anni le attività di cooperazione riguardano principalmente la sovranità alimentare e la difesa dei beni comuni (terra, acqua, risorse naturali) e dei diritti dei popoli indigeni sulle loro risorse. In particolare con la collaborazione locale della Ong CDRO, ASPEm lavora nel dipartimento di Totonicapàn, con le comunità Maya Kiché in temi di agro ecologia e di rafforzamento delle capacità ancestrali comunitarie di tutela delle risorse naturali. Questi progetti hanno accolto negli ultimi anni anche l’apporto tecnico e umano di studenti dell’università di Trento (Ingegneria ambientale) e dell’università Bicocca di Milano (Master in acqua e cooperazione internazionale) che hanno svolto dei periodi di stage a Totonicapàn.

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DESCRIZIONE DEL CONTESTO SOCIO POLITICO ED ECONOMICO DEL PAESE O DELL’AREA GEOGRAFICA DOVE SI REALIZZA IL PROGETTO:

Contesto Guatemala

Gli Accordi di Pace del 1996 hanno posto fine ad una guerra civile che ha devastato il Paese per 36 anni. Ad oggi il Guatemala sta gradualmente raggiungendo una maggiore stabilità democratica, per quanto restano ancora difficili le condizioni economiche e sociali che lo caratterizzano. Le elezioni svoltesi nel 2003 hanno visto vincitrice la coalizione GANa (Gran Alianza Nacional) capeggiata da Oscar Berger, che è stato eletto con il 54% delle preferenze attraverso un processo elettorale considerato regolare dagli osservatori internazionali. A gennaio del 2004 è stato firmato un patto di governabilità con le altre forze politiche (UNE e PAN) al fine di assicurare una maggioranza per l’attuazione dell’agenda politica. Molteplici scandali di corruzione e di elevate pressioni fiscali hanno portato alle dimissioni del capo del governo in carica, Otto Perez Molina (2011-2015) del Partito Patriottico, del vice presidente e di numerosi funzionari economici di alto livello. Nel gennaio 2016 è stato eletto il nuovo Presidente del Guatemala Jimmy Ernesto Morales Cabrera (FNC). Nonostante una apparente maggiore stabilità politica, le riforme di cui avrebbe bisogno il Paese stentano ancora a decollare. Nel 2006 infatti si è fatto un accordo di libero scambio con la Repubblica Domenicana per stimolare maggiori investimenti e diversificare ed incrementare le esportazioni. Ma la preoccupazione per la sicurezza, la mancanza di lavoratori qualificati e la carenza di infrastrutture, continuano ad ostacolare gli investimenti esteri diretti. Il Guatemala è il paese più popoloso dell'America Centrale con un PIL pro capite che si aggira sui 7,700$. L’economia guatemalteca si basa quasi esclusivamente sul settore agricolo che rappresenta il 13,6% del PIL e il 31% della forza lavoro, per la maggior parte a servizio delle grandi proprietà terriere che si stima siano intorno al 70% della superficie agraria totale. Purtroppo proprio in questo ambito si registra una fortissima disparità, essendo i 2/3 dei terreni coltivabili concentrati in mano a pochi grandi proprietari terrieri (circa il 3% della popolazione) ed a multinazionali. Le esportazioni agricole chiave includono zucchero, caffè, banane, e le verdure. Il settore secondario è ancora poco sviluppato (14,4%) e la maggior parte dei prodotti industriali e ad alta tecnologia vengono importati da Paesi terzi. Le importazioni nel Paese superano di gran lunga le esportazioni provocando un perenne passivo del saldo commerciale. Secondo i dati dell’UNDP 2015, l’indice di sviluppo umano nel Paese è di 0,627, dato che colloca il Guatemala al 128° posto nella classifica su scala mondiale.

La distribuzione del reddito rimane altamente diseguale; i ricchi (20%) rappresentano oltre il 51% del consumo complessivo del Guatemala. Il livello di povertà è ancora molto alto: il 59,3% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà e il 23% in condizioni di estrema povertà. L’area più a rischio è quella nord- occidentale dove si concentra anche una presenza maggiore di popolazioni indigene, che costituiscono circa il 40% dei guatemaltechi. Qui la cifra si alza al di sopra del 70%. Ad oggi è ancora evidente la differente condizione di vita di questa parte della popolazione che soffre di discriminazioni razziali, economiche e culturali. Le comunità maya presentano per esempio i peggiori indici di sviluppo umano del territorio. Gli indicatori sociali relativi alla spesa pubblica per i servizi socio-sanitari (2,4% del PIL) e per l’educazione (2,9% del PIL) sono tra i peggiori dell’America Centrale: gli ospedali non hanno nemmeno un letto su 1,000 abitanti e la durata media della scolarizzazione arriva ai 5 anni. Ciò fa si che il 49,8% della popolazione soffra di denutrizione cronica (dato che raggiunge l’allarmante picco dell’80% nelle aree rurali prevalentemente abitate dalle comunità indigene) e che la media degli anni di frequenza scolastica siano solo 4 a persona. Quasi la metà dei bambini del Guatemala sotto i cinque anni soffre di malnutrizione cronica, uno dei più alti tassi di malnutrizione nel mondo.

Dalla firma degli Accordi di Pace, la situazione dei diritti umani è sicuramente migliorata: la democrazia elettorale si sta consolidando (anche se l’astensionismo si attesta ancora intorno al 40%) e si riscontra un discreto tasso di crescita economica. Tuttavia sono molti gli elementi che fanno pensare che la conflittualità socio-politica non sia stata ancora del tutto superata, con rischi molto elevati di non democraticità e non rappresentatività delle istituzioni, forte esclusione delle comunità indigene dalla partecipazione economica, sociale e decisionale, e sfruttamento economico della popolazione. Anche la libertà di stampa è limitata tanto che il Freedom of the press rankings (Rapporto 2015) colloca il Paese al 121° posto su scala mondiale, in una classifica di 180 Paesi, con un giornalista ucciso all’inizio del 2016. Particolarmente complessa è soprattutto la situazione delle donne: circa il 45% è vittima di violenze e il Paese è primo nella classifica stilata dalla Commissione Interamericana di Diritti Umani per numero di assassinii di donne, nonostante l’emanazione nel 2008 di una legge contro il femminicidio. In 36 anni di guerra civile dove le donne hanno subito violenze atroci, sono state piantate le radici del femminicidio, pratica ampiamente diffusa nel paese dell’America centrale. L’odio per le donne, seminato nel corso degli anni, oggi viene raccolto anche in assenza di strategie militari. I numeri delle vittime sono altissimi: 695 donne uccise nel 2010, 631 nel 2011, 560 nel 2012 con una percentuale di condanne inferiore al 4%. Secondo Amnesty International, l’impunità in Guatemala ha un peso significativo sia sul numero di vittime, sia sul fallimento da parte delle autorità ad investigare i crimini, conservare le prove e perseguire i sospetti. Un altro problema che affligge il Paese è l’alto tasso di matrimoni precoci. Il Consiglio della Popolazione afferma che oltre la metà di tutte le bambine delle zone rurali del Guatemala si sposano prima del compimento di 18 anni. Molte di loro iniziano ad essere madri, quando sono esse stesse ancora bambine.

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Anche per questo motivo il Guatemala è il paese più popoloso dell'America Centrale (14,918,999),avendo il più alto tasso di fertilità dell’America Latina. La crescita della popolazione è destinato a proseguire a causa della sua grande popolazione in età riproduttiva e ad alto tasso di natalità; quasi la metà della popolazione guatemalteca è sotto i 19 anni, il che rende la popolazione la più giovane dell’America Latina (quasi il 60% è al di sotto dei 24 anni). Il tasso di fecondità totale del Guatemala è lentamente diminuita nel corso degli ultimi decenni, dovuta in parte a programmi di salute finanziati dal governo. Tuttavia, il tasso di natalità è ancora più di tre figli per donna ed è nettamente superiore tra le popolazioni rurali e indigene. La composizione plurietnica del Guatemala è riconosciuta dalla Costituzione, che garantisce alle diverse popolazioni la salvaguardia delle particolarità culturali e linguistiche. La Costituzione sancisce inoltre che lo Stato deve consentire a tutti i cittadini di ricevere un’istruzione gratuita e che nessuno deve essere discriminato. Ciò significa anche che la popolazione indigena ha diritto a un insegnamento bilingue. Benché il Guatemala abbia compiuto notevoli progressi in campo educativo, il problema delle disparità sociali rimane acuto:

specialmente nelle aree rurali, gli insegnanti tendono a non essere sufficientemente formati, e mancano materiale didattico e metodi adeguati per un insegnamento rispettoso delle differenze culturali e linguistiche del paese (fonte: Unicef). Il Guatemala ha avanzato per contrastare l'analfabetismo, in quanto nel 1986 il tasso era del 52%, che è stato ridotto nel 1994 al 38,7%. Oggi la cifra è stata ridotta al 20%. Il Guatemala sta soffrendo di una crisi di malnutrizione cronica, e questa è forte specialmente nelle comunità indigene maya, dove ogni 10 bambini, 7 soffrono di ritardo della crescita. Secondo il Word Food Programme (Programma Alimentare Mondiale), il Guatemala è tra i quattro paesi del mondo con il tasso di malnutrizione cronica più alto. Molti bambini, in Guatemala, mangiano a sufficienza. Ma il cibo che consumano non contiene abbastanza sostanze nutritive. Sembra inverosimile se pensiamo che in questo Paese si produce una enorme quantità di frutta e verdura. Ma la maggior parte di questa viene destinata all’esportazione, e non arriva nei mercati locali, sopratutto non arriva sui tavoli delle famiglie povere, le quali consumano principalmente mais, e fagioli. Alimenti come questi bloccano la fame, ma non l’insorgere della malnutrizione. Queste comunità continuano a non avere mezzi per poter prevenire il ritardo della crescita: ad esempio l’accesso all’acqua potabile. L’acqua contaminata può causare infezioni gastrointestinali che impediscono che il corpo assorba i nutrienti (fonte: FAO), e il 10% della popolazione non ha la possibilità di attingere all’acqua potabile, specialmente gli abitanti delle zone rurali.

Sono stati compiuti progressi importanti sul piano dell’accertamento delle responsabilità, benché la giustizia per le violazioni dei diritti umani e i crimini di diritto internazionale commessi durante il conflitto armato interno è rimasta evasiva. I difensori dei diritti umani, tra cui ambientalisti e attivisti per i diritti sulla terra, che avevano protestato contro progetti idroelettrici e minerari, così come i giornalisti, sono stati al centro di minacce, aggressioni, vessazioni e intimidazioni. La violenza contro donne e ragazze è un fenomeno diffuso e sistematico, il reato più frequentemente denunciato nel paese nel 2013 e 2014.

L’organizzazione guatemalteca per i diritti umani Udefegua ha documentato 337 aggressioni contro i difensori dei diritti umani nella prima metà dell’anno 2015, più del numero totale registrato nell’intero 2012.

L’Udefegua ha inoltre dichiarato che quasi il 71% di tutti gli episodi di aggressione e intimidazione contro difensori dei diritti umani registrati nella prima metà dell’anno riguardavano leader nativi e difensori impegnati in tematiche ambientali e collegate ai diritti sulla terra.

Di seguito si riportano le esperienze maturate dalle singole organizzazioni che opereranno nel Paese con il presente progetto e una breve presentazione dei rispettivi partner (nella parentesi l’ente che avrà la diretta responsabilità delle attività della sede e l’indicazione del codice Helios della sede).

DESCRIZIONE DEL PROGETTO PER SEDE

TOTONICAPAN (ASPEM - 127721)

Il Dipartimento di Totonicapán si trova nella regione Sud- Occidentale del Guatemala. Confina al nord con la regione di Huehuetenango, al sud con la regione di Sololà, ad est con il dipartimento di Quiché e all’ovest con la regione di Quetzaltenango. Il capoluogo di provincia è la città di Totonicapàn, a circa 203 km da Città del Guatemala. Tutta l’area si trova a un’altitudine media di 2500 m sul livello del mare. Secondo i dati INE- Istituto di Statistica nazionale del Guatemala, la popolazione al 2012 è di 491.298 abitanti, con una proiezione al 2013, di 503.537 abitanti a maggioranza donne (52,3% a fronte del 47,7%). La percentuale di crescita demografica si assesta al 3,1% , con un tasso di crescita superiore a quello nazionale che si posiziona al 2,3%. Il 52,4% della popolazione vive in un contesto rurale e il 97% degli abitanti si considerano indigeni. Totonicapàn è un distretto con una età media molto bassa che si aggira intorno ai 18 anni, superando di un anno la media nazionale. Circa il 40,9% della popolazione ha un’età compresa tra gli 0 e i 14 anni. L’aspettativa di vita è di circa 66 anni. Il 22,2% dei decessi nel 2013 sono avvenuti tra minori sotto i 15 anni, in particolare a causa di polmonite, diarrea e problemi di denutrizione cronica. Il settore sanitario è inadeguato ad accogliere le richieste di cure mediche provenienti dalla popolazione. Il sistema sanitario interviene con campagne di vaccinazioni e sostegno alle donne in gravidanza soprattutto in minore età, ma non riesce a far fronte a tutti i casi di malattie comuni, come la polmonite o la diarrea. Nel 2014 uno studio

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dell’Unicef ha rivelato che il Guatemala si trova al quinto posto a livello mondiale, a al primo posto a livello centro-americano, per livelli di denutrizione della popolazione. L’istituto SESAN- Segretariato di Sicurezza Alimentare e Nutrizionale del Guatemala ha confermato i dati allarmanti, ribadendo che nei dipartimenti di Quiché Totonicapán Suchitepéquez il 49,8% dei bambini minori di 5 anni si trovano in una situazione di denutrizione cronica. Seppur il Governo guatemalteco abbia investito nell’istruzione obbligatoria, cercando di ridurre la dispersione scolastica, il tasso di analfabetismo è del 18,9% e raggiunge dati allarmanti nel comune di Santa Lucia La Reforma del dipartimento di Totonicapàn, dove tocca livelli del 31,47%. Secondo l’ultimo censimento, solo il 53,6% della popolazione in età scolastica ha dichiarato di frequentare il ciclo delle scuole primarie e solo il 13,6% le scuole secondarie. Alta Verapaz, Sololá, Totonicapán y Suchitepéquez sono le regioni che presentano i più alti livelli di povertà e povertà estrema rurale del Guatemala. Secondo i dati dell’Istituto di Statistica nazionale, nel 2011, il 53,7% della popolazione viveva in condizioni di povertà, ma il municipio di Santa Lucía la Reforma presenta livelli di povertà estrema rurale, con almeno una necessità basica non soddisfatta, tra l’89% e il 98%. Nel 2012 il dipartimento di Totonicapàn ha presentato il più alto tasso di violenza contro le donne del Paese. Il 44,9% delle donne vittime di violenza hanno sporto denuncia per lesioni fisiche e psicologiche, il 23,1% per violenza psicologica, il 15,7% solo per violenza fisica.

Nella sede di Totonicapàn, ASPEM, interviene nei settori Ambiente e foreste Settore del progetto: Ambiente e Foreste

La municipalità di Totonicapàn, secondo il Ministero di Energia e Miniere (MEM), dipende a gran maggioranza dalla generazione di energia elettrica prodotta attraverso l’uso di risorse combustibili.

Attualmente non viene utilizzato l’83% del potenziale idroelettrico, come fonte di energia pulita ed economica. Secondo i dati riportati dal MEM, Totonicapàn presenta una condizione fisico-ambientale favorevole alla produzione di energia elettrica attraverso generatori eolici, geotermici e solari. Tuttavia attualmente sono in via di realizzazione unicamente grandi progetti di centrali idroelettriche realizzate con investimento di capitale straniero e il sostegno dello Stato. La conflittualità tra la popolazione nativa e i grandi produttori di energia risulta alta e allarmante. Totonicapán è una delle municipalità più popolate del Paese, abitata al 99% da popolazione indigena di orgine Maya e Kiché. L’area si trova in grave difficoltà dal punto di vista dell’approvvigionamento di energia elettrica e le famiglie esprimono spesso il proprio malessere in merito ai costi troppo alti delle forniture, alle inadeguatezze del servizio e alle truffe esercitate dai venditori del servizio di distribuzione. Più di una volta la popolazione ha dovuto pagare per servizi non erogati e per un aumento ingiustificato delle tariffe. Negli ultimi anni più dell’80% della popolazione si è riunita in un movimento di protesta e contrarietà alla gestione del servizio, scendendo in piazza e dando avvio ad azioni politiche spesso sedate nel sangue dall’esercito guatemalteco. L’abuso di forza dimostrato dai militari contro la protesta che ha avuto luogo nella zona denominata Alaska, nel corso dell’ultimo anno, ha portato alla morte di 8 manifestanti e numerosi feriti. Nel dipartimento di Totonicapàn il 66% della popolazione vive in condizione di povertà e il 15% in povertà estrema, come effetto della globalizzazione che ha decelerato i processi di vendita dei prodotti locali sia su suolo nazionale sia su quello internazionale. I livelli di povertà in cui vive la popolazione rendono impossibile il pagamento di un servizio elettrico che continua a crescere, per cui gli abitanti di Totonicapàn richiedono alternative al sistema di produzione energetico. In particolare le comunità di Vazquez, 6.713 abitanti di etnia Kiché, e di Chivarreto, 10.712 abitanti per la maggior parte di lingua maya, manifestano un interesse per l’installazione di forme alternative di produzione energetica, anche se lo 0% della popolazione ha le conoscenze tecniche e ambientali per comprendere le reali possibilità di installazione di progetti di produzione di energia pulita e rinnovabile.

Attualmente si aggirano intorno all’1% le esperienze di progetti di produzione energetica ecologica in armonia con la natura e l’ambiente e in linea con le richieste della comunità autoctona. Oltre al progetto di una mini-idroelettrica gestita dalla organizzazione CDRO nella comunità di San Antonio Pasajoc che fornisce acqua potabile alla popolazione della zona, non esistono al momento ulteriori esperienze di progetti di produzione di energia rinnovabile e sostenibile con l’ambiente e in armonia con le popolazioni. Tuttavia numerose organizzazioni comunitarie della municipalità di Totonicapàn hanno espresso il desiderio di partecipare a progettazioni simili sui territori di riferimento. Negli ultimi anni la municipalità di Totonicapàn ha subito un processo di sfruttamento e impoverimento dell’ambiente a causa dell’insediamento di numerose multinazionali attive nell’installazione di grandi centrali idroelettriche e dell’uso massivo di pesticidi per le coltivazioni intensive. Secondo l’Istituto di Statistica Nazionale, il numero di ettari boschivi procapite è passato dallo 0,0913 del 2008 allo 0,0806 del 2012 che equivale a una diminuzione di area verde forestale di 0,0107 di ettari per abitanti. Gli incendi forestali sono aumentati esponenzialmente nel 2012, con 122,28 ettari distrutti da incendi intenzionali con un aumento del 51,2% rispetto al 2011. Dall’altra parte è stato il 2009 l’anno più drammatico con 589,03 ettari di macchia tropicale andati in fumo, senza essere successivamente ripristinati.

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I partner: per la realizzazione del presente progetto ASPEM collaborerà con i seguenti partner:

CDRO - Asociación Cooperación para el Desarrollo Rural de Occidente.

La ong guatemalteca è attiva sul territorio del dipartimento di Totonicapàn dal 1981. Da 30 anni, CDRO si occupa di promuovere e accompagnare lo sviluppo integrale delle comunità rurali dell’area occidentale del Guatemala attraverso una metodologia partecipativa che include la popolazione, protagonista del proprio stesso sviluppo. CDRO pone un’elevata attenzione al recupero della cultura ancestrale Maya e ai precetti che prevedono uno sviluppo umano in armonia con la natura e l’ambiente. CDRO iniziò la propria attività di inclusione della popolazione indigena in progetti di sviluppo lavorando con 25 donne e uomini delle comunità di Xolsacmalja e Nimasac mettendo in atto per la prima volta la metodologia di “partecipazione totale della comunità rurale”. Nel 1999 l’organizzazione ha inaugurato il Centro Regionale di formazione per la partecipazione comunitaria (CERCAP - CDRO) a Santa Rita, Salcaja. In agosto 2001 CDRO ha ottenuto il riconoscimento intitolato “Orden del patrimonio de la Naciòn”, per l’apporto in contesti di sviluppo locale e nazionale. In giugno 2002 la Banca Mondiale e la Fondazione Soros hanno consegnato all’organizzazione il

“Premio per la produttività in area rurale”. Nel 2003 è stata aperta una clinica sanitaria a Totonicapàn che ha iniziato a favorire la cura e il sostengo della popolazione più emarginata della città. L’organizzazione ha lavorato nel corso dei sui primi anni di vita anche nella comunità di Tzanixnam dove ha iniziato un progetto pilota di installazione di pannelli solari per l’approvvigionamento di energia elettrica in luoghi pubblici, nei locali comunali e in alcune case ed edifici. Nella comunità di San Antonio Pasajoc, Cedro si è occupata di installare una mini struttura idroelettrica che, fornendo corrente a un motore, distribuisce acqua potabile alla popolazione della comunità. CDRO è attiva da anni in progetti di sviluppo e sostenibilità ambientale svolgendo processi di educazione e sensibilizzazione sulla cura del contesto naturale e realizzando al contempo attività di riforestazione di alcune aree specifiche di intervento. Si è inoltre occupata del trattamento delle acque bianche e delle acque nere, migliorando l’accesso al bene primario, ma anche migliorando le norme igieniche di alcune comunità. CDRO svolge inoltre attività di ricerca e monitoraggio di nuove tecnologie in funzione dell’installazione di strumentazioni adatte alla produzione di energia solare e rinnovabile.

Nel settore Ambiente e Foreste ASPEm interviene nel territorio di Totonicapàn con i seguenti destinatari diretti e beneficiari.

Destinatari diretti:

¾ 100 famiglie di etnia Kiché della comunità di Vasquez- Totonicapàn

¾ 100 famiglie di origine Maya della comunità di Chivarreto – Totonicapàn

¾ 20 rappresentanti delle istituzioni regionali di tutela ambientale del dipartimento di Totonicapàn Beneficiari indiretti:

¾ 2000 abitanti della Comunità di Vasquez e Chivarreto del dipartimento di Totonicapàn OBIETTIVI DEL PROGETTO

¾ Contribuire alla promozione di fonti di energia rinnovabile nel rispetto ambientale attraverso la raccolta dati, l’educazione di 200 famiglie di Vazquez e Chivarreto e lobby su 20 funzionari pubblici.

¾ Contribuire all’approvvigionamento di energia elettrica sostenibile e rinnovabile a basso costo per 200 famiglie di Vazquez e Chivarreto, attraverso l’uso del fotovoltaico e la produzione idroelettrica.

COMPLESSO DELLE ATTIVITA’ PREVISTE PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI

Per ogni sede di realizzazione del progetto si riportano di seguito il dettaglio delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi precedentemente identificati.

Azione 1. Realizzazione di attività per la promozione di fonti di energia rinnovabile nel rispetto ambientale attraverso la raccolta dati, l’educazione di 200 famiglie di Vazquez e Chivarreto e lobby su 20 funzionari pubblici

1. Realizzazione di n.5 incontri domiciliari con 200 famiglie di Vasquez e Chivarreto per comprendere le tipologie di forniture elettriche e il loro costo economico

2. Somministrazione di n.1 questionari a 200 famiglie e 20 funzionari pubblici per comprendere i bisogni della popolazione incrociati con le necessità municipalità in tema di produzione di energia 3. Elaborazione di n.1 pubblicazione di sistematizzazione dei dati sui consumi, costi e bisogni di

energia elettrica nelle comunità di Vasquez e Chivarreto

4. Elaborazione di n.1 pubblicazione di dati sugli impianti di pannelli solari e micro-centrale idroelettrica realizzati da CDRO sul territorio (costi, benefici, tecnologia) e esperienze simili nel Paese e America Latina

5. Produzione di n. 3 pubblicazioni dirette alle 200 famiglie di Totonicapàn realizzate in linguaggio semplice per diffondere i vantaggi e gli svantaggi delle diverse produzione energetiche del Guatemala

6. Somministrazione di n.6 sessioni formative sulla produzione di energia alternativa e buone pratiche di rispetto dell’ambiente rivolte alle 200 famiglie di Vasquez e Chivarreto

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7. Facilitazione di n.6 workshop rivolti a 20 funzionari pubblici per individuare le tecniche di produzione energetica più economiche per le famiglie nel rispetto del contesto ambientale

8. Realizzazione di n.4 workshop rivolto a 200 famiglie e 20 funzionari con l’obiettivo di firmare n.1 accordo per la produzione di energia pulita, attraverso pannelli solari, nelle due comunità di riferimento

Azione 2. Realizzazione di attività per un futuro approvvigionamento di energia elettrica sostenibile e rinnovabile a basso costo per 200 famiglie di Vazquez e Chivarreto, attraverso l’uso del fotovoltaico e la produzione idroelettrica

1. Realizzazione di n.12 attività di misurazione della portata dei corsi d’acqua e rilevamenti idrogeologici nelle comunità di Vasquez e Chivarreto

2. Realizzazione di n.12 attività di rilevamento geologico e morfologico nelle comunità di Vasquez e Chivarreto

3. Realizzazione di n.12 attività di analisi della linea elettrica preesistente in funzione di un futuro allacciamento con impianti fotovoltaici e di produzione idroelettrica

4. Somministrazione di n.8 sessioni formative con ingegneri esperti di energia rinnovabile rivolti ai rappresentati di 200 famiglie di Vasquez e Chivarreto

5. Realizzazione di n.1 riunione mensile con 200 famiglie di Vasquez e Chivarreto per la definizione in maniera congiunta dell’area geografica in cui installare i pannelli solari e/o una mini-idroelettrica 6. Produzione di n.1 progetto dettagliato di impianto fotovoltaico e/o di mini-idroelettrica per le 2

comunità di riferimento

7. Presentazione pubblica di n.1 progetto dettagliato di impianto fotovoltaico e/o di mini-idroelettrica rivolta a 200 famiglie di Vasquez e Chivarreto

8. Facilitazione di n.5 incontri con i rappresentanti delle 200 famiglie per la definizione concreta e congiunta del piano di tempi di installazione dell’impianto fotovoltaico e/o di mini-idroelettrica

Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto:

Volontario/a n. 1

¾ Affiancamento nell’accompagnamento di geometri in n.10 incontri domiciliari con 200 famiglie di Vasquez e Chivarreto per comprendere le tipologie di forniture elettriche

¾ Affiancamento nella produzione di n.1 questionario di rilevamento dei bisogni energetici di 200 famiglie e 20 funzionari pubblici

¾ Affiancamento nella somministrazione di n.1 questionario a 200 famiglie e 20 funzionari pubblici

¾ Supporto alla sistematizzazione dei dati ottenuti tramite il questionario

¾ Supporto alla stesura di n.1 pubblicazione sui consumi, costi e bisogni energetici delle comunità di Vasquez e Chivarreto

¾ Supporto all’elaborazione di n.1 pubblicazione di dati sugli impianti di pannelli solari e micro-centrale idroelettrica realizzati da CDRO sul territorio (costi, benefici, tecnologia)

¾ Supporto alla produzione di n. 3 pubblicazioni dirette alle 200 famiglie di Totonicapàn realizzate in linguaggio semplice per diffondere i vantaggi e gli svantaggi dei diversi metodi di produzione energetica

¾ Affiancamento nella realizzazione di n.6 sessioni formative sulla produzione di energia alternativa e buone pratiche di rispetto dell’ambiente rivolti alle 200 famiglie di Vasquez e Chivarreto

¾ Produzione verbali delle sessioni formative Volontario/a n. 2

¾ Affiancamento alla realizzazione di n.12 attività di misurazione della portata dei corsi d’acqua nelle comunità di Vasquez e Chivarreto

¾ Supporto in n.12 attività di rilevamento geologico e morfologico nelle comunità di Vasquez e Chivarreto

¾ Supporto in n.12 attività di analisi della linea elettrica preesistente in funzione di un futuro allacciamento con impianti fotovoltaici o di produzione idroelettrica

¾ Realizzazione di materiale didattico sugli impianti fotovoltaici e sulle mini-idroelettriche per sessioni formative

¾ Affiancamento in n.8 sessioni formative con ingegneri esperti di energia rinnovabile ai rappresentati di 200 famiglie di Vasquez e Chivarreto

¾ Presenza nella facilitazione di n.1 riunione mensile con 200 famiglie di Vasquez e Chivarreto per la definizione dell’area geografica in cui installare i pannelli solari e/o una mini-idroelettrica

¾ Supporto all’organizzazione di una presentazione pubblica di n.1 progetto dettagliato di impianto fotovoltaico e/o una mini-idroelettrica rivolta a 200 famiglie di Vasquez e Chivarreto

¾ Affiancamento nella facilitazione di n.5 incontri con i rappresentanti delle 200 famiglie per la definizione concreta e congiunta del piano di tempi di installazione dell’impianto fotovoltaico e/o una mini-idroelettrica

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REQUISITI RICHIESTI AI CANDIDATI PER LA PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA

Si ritiene di suddividere i requisiti che preferibilmente i candidati devono possedere tra generici, che tutti devono possedere, e specifici, inerenti gli aspetti tecnici connessi alle singole sedi e alle singole attività che i Volontari andranno ad implementare.

Generici:

¾ Esperienza nel mondo del volontariato;

¾ Conoscenza della Federazione o di uno degli Organismi ad essa associati e delle attività da questi promossi;

¾ Competenze informatiche di base e di Internet;

Specifici:

TOTONICAPAN (ASPEM - 127721) Volontario/a n. 1

¾ Preferibile formazione in ingegneria ambientale, ingegneria civile e ingegneria elettrica, ingegneria, scienze forestali e ambientali, statistica, matematica e fisica

¾ Buona conoscenza della lingua spagnola

¾ Preferibile conoscenza delle tematiche ambientali in America Latina

¾ Preferibile pregressa esperienza nelle tematiche di sviluppo collegate alla produzione di energia e delle infrastrutture

¾ Preferibile esperienza o interesse in attività di formazione sul tema dello sviluppo energetico alternativo

¾ Preferibile pregressa esperienza di studio e/o esperienza in ambito delle fonti rinnovabili ed ecologiche di energia

¾ Preferibile esperienza all’estero e in America Latina Volontario/a n. 2

¾ Preferibile formazione in ingegneria ambientale, ingegneria civile e ingegneria elettrica, ingegneria, scienze forestali e ambientali, statistica, matematica e fisica

¾ Buona conoscenza della lingua spagnola

¾ Preferibile conoscenza delle tematiche ambientali in America Latina

¾ Preferibile pregressa esperienza nelle tematiche di sviluppo collegate alla produzione di energia e delle infrastrutture

¾ Preferibile pregressa esperienza di studio e/o esperienza in ambito delle fonti rinnovabili ed ecologiche di energia

¾ Preferibile esperienza all’estero e in America Latina

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ULTERIORI INFORMAZIONI ORGANIZZATIVE

NUMERO ORE DI SERVIZIO SETTIMANALI DEI VOLONTARI: 35 GIORNI DI SERVIZIO A SETTIMANA DEI VOLONTARI: 5

MESI DI PERMANENZA ALL’ESTERO: I volontari in servizio civile permarranno all’estero mediamente dieci (10) mesi.

EVENTUALI PARTICOLARI OBBLIGHI DEI VOLONTARI DURANTE IL PERIODO DI SERVIZIO:

Ai volontari in servizio, su tutte le sedi, si richiede:

¾ elevato spirito di adattabilità;

¾ flessibilità oraria;

¾ eventuale svolgimento del servizio anche durante alcuni fine settimana;

¾ attenersi alle disposizioni impartite dai responsabili dei propri organismi e dei partner locali di riferimento, osservando attentamente le indicazioni soprattutto in materia di prevenzione dei rischi sociali, ambientali e di tutela della salute;

¾ comunicare al proprio responsabile in loco qualsiasi tipo di spostamento al di la di quelli già programmati e previsti dal progetto;

¾ partecipazione a situazioni di vita comunitaria;

¾ I volontari sono tenuti ad abitare nelle strutture indicate dall’Ente;

¾ rispettare i termini degli accordi con le controparti locali;

¾ partecipare a incontri/eventi di sensibilizzazione e di testimonianza ai temi della solidarietà internazionale al termine della permanenza all’estero;

¾ scrivere almeno tre (3) articoli sull’esperienza di servizio e/o sull’analisi delle problematiche settoriali locali, da pubblicare sul sito “Antenne di Pace”, portale della Rete Caschi Bianchi;

¾ partecipare ad un modulo di formazione comunitaria e residenziale prima della partenza per l’estero.

¾ partecipare alla valutazione finale progettuale.

Inoltre, per le sedi di attuazione di seguito riportate, si elencano i seguenti obblighi aggiuntivi:

TOTONICAPAN (ASPEm - 127721)

¾ partecipare a incontri/eventi di sensibilizzazione e di testimonianza ai temi della solidarietà internazionale durante la permanenza all’estero;

¾ rientrare in Italia al termine del servizio

¾ di osservare le indicazioni dei referenti in Italia in particolar modo riguardo a salute e sicurezza

¾ partecipare a un periodo di formazione intermedia

¾ di vivere in case da condividere con altri volontari

PARTICOLARI CONDIZIONI DI RISCHIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO

Nello svolgimento del proprio servizio, i volontari in servizio civile impiegati nel progetto sono soggetti alle seguenti condizioni di rischio:

CRIMINALITÀ’

Il Guatemala registra un alto indice di violenza, (omicidi, rapine a mano armata, violenze sessuali e sequestri ai fini di estorsione) in particolare nella Capitale e nelle principali città.Citta' del Guatemala ed alcuni municipi limitrofi presentano i piu' elevati indici di criminalita' del Paese. Nella Capitale, si consiglia pertanto vivamente di evitare diversi quartieri nonche' le zone di Mixco e Villanueva. La massima attenzione è raccomandata anche nelle zone 1 (centro storico) e nei principali quartieri residenziali (dove sono ubicati i principali alberghi e locali frequentati da stranieri), dove si consiglia di tenere un comportamento particolarmente prudente e di limitare al minimo i movimenti nello ore notturne. Si consiglia comunque di osservare la massima prudenza e di seguire le dovute precauzioni in tutte le regioni del Paese, anche ad Atitlàn e ad Antigua, zone ad elevata frequentazione turistica e tradizionalmente considerate sicure. Al riguardo, infatti, si segnala che alcune aggressioni e rapine a mano armata si sono verificate anche contro autobus turistici che si dirigevano ai siti archeologici Maya, in particolare sulla strada che conduce dalla città di Flores al sito archeologico di Tikal.Si raccomanda prudenza anche in caso di escursioni ai principali vulcani del Paese quali, ad esempio, il Pacaya, Agua, Fuego e Acatenango dove sono possibili aggressioni e rapine. Il Dipartimento di Chimaltenango e la cittadina di El Tejar in particolare, presentano tassi di microcriminalità e violenza di genere più elevati rispetto ai Paesi occidentali, ma questo non ha mai compromesso le attività progettuali né messo a repentaglio la sicurezza dei volontari e degli operatori locali.

Nel comune di Nebaj il fenomeno della criminaltià è sottorappresentato MANIFESTAZIONI DI PROTESTA/SOMMOSSE:

Si confermano tensioni a sfondo sociale, con un conseguente aumento da parte delle autorità locali di misure di polizia per il mantenimento dell’ordine pubblico, in alcune aree rurali del Paese (in particolare nei

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Dipartimenti di San Marcos, Huehuetenango, Santa Rosa e Coban) ove la popolazione locale è contraria allo sfruttamento delle risorse naturali e delle miniere. Al riguardo si raccomanda pertanto di evitare i luoghi di predette manifestazioni.

ALTRE ATTIVITA‘ CRIMINALI E TERRORISMO:

Si consiglia di evitare le zone presso il confine con il Messico e le aree dove per lo piu' operano i gruppi criminali legati al narcotraffico (Dipartimenti di Izabal, Alta Verapaz, Peten, Huehuetenango, San Marcos).

Particolare attenzione ed un comportamento improntato alla massima prudenza deve essere tenuto anche nelle zone vicine al confine con Honduras, El Salvador e Belize. Il Paese infine condivide con il resto del mondo, anche se in parte minore rispetto di altre aree, la crescente esposizione al rischio derivante dal terrorismo internazional

Rischi sanitari:

STRUTTURE SANITARIE

la situazione sanitaria è una delle più precarie dell’America Latina. L'assistenza medica di base è garantita solo nella capitale. In alcune zone residenziali sono presenti strutture sanitarie, per lo più private, con medici formati prevalentemente negli Stati Uniti.

MALATTIE PRESENTI

I maggiori problemi sono legati alla malnutrizione e alla diffusione di gravi patologie quali l’AIDS, la tubercolosi, il dengue e la malaria. Le zone con il rischio di malaria sono il nord del Paese: Petèn, Ixcan, Quichè, Hehuetenango, Alta Verapaz, Esquintla. Il dengue interessa tutto il Centro America e può essere anche di tipo emorragico con conseguenze letali se non trattato tempestivamente, pertanto si consiglia di consultare subito un medico in presenza di sintomi di tale malattia. Esiste inoltre il rischio di contrarre malattie, quali epatite A e B e il tifo, a causa dell'acqua, non potabile in tutto il Paese e del consumo di cibi crudi, potenzialmente infetti a causa delle scarse condizioni igieniche che caratterizzano il Paese. Negli ultimi mesi sono stati riscontrati anche casi di Chikungunya nella zona sud ovest del Paese, in particolare nel Dipartimento di Escuintla. Nel Paese si sono verificati infine casi di “Zika virus”, malattia virale trasmessa dalla zanzara “aedes aegypti” e "Aedes albopictus" responsabile anche della “dengue” e della

“chikungunya”.

Altri Rischi:

TERREMOTI

Le Nazioni Unite includono il Guatemala tra i Paesi maggiormente esposti al rischio di calamita' naturali. Il territorio guatemalteco presenta infatti un elevato rischio sismico associato alla presenza di vulcani che risultano tuttora attivi. Al riguardo, si segnala che recentemente il vulcano Santiaguito (nella zona di Antigua) e il vulcano Fuego (che si trova all'intersezione delle Province di Sacatepequez, Escuintla e Chimaltenango), hanno ripreso la propria attivita' eruttiva. Si consiglia pertanto di non effettuare escursioni alle pendici dei predetti vulcani.

PRECIPITAZIONI VIOLENTE

Durante la stagione delle piogge (da maggio ad novembre) si possono verificare forti tormente tropicali -in alcuni casi possono trasformarsi in uragani- che colpiscono soprattutto la costa atlantica. Le forti piogge possono causare inondazioni, frane e danni alla rete stradale in ogni area del Paese ed in particolare nella Capitale e nei suoi Dipartimenti.

COMPETENZE ACQUISIBILI

Conseguentemente a quanto esposto e precisato nei precedenti punti, i giovani coinvolti nel presente progetto, avranno l’opportunità di acquisire sia specifiche conoscenze, utili alla propria crescita professionale, a seconda della sede di attuazione del progetto, sia di maturare una capacità di vivere la propria cittadinanza, nazionale ed internazionale, in termini attivi e solidali, con una crescita della consapevolezza dei problemi legati allo sviluppo dei sud del mondo.

Di seguito gli ambiti nei quali si prevede una acquisizione di specifiche conoscenze:

¾ Accrescimento della consapevolezza della possibilità di esercitare in maniera efficace il proprio diritto di cittadinanza attiva anche a livello internazionale;

¾ Approfondimento delle conoscenze di politica internazionale e di cooperazione allo sviluppo interpretate alla luce di una cultura politica fondata sulla solidarietà;

¾ Accrescimento del panorama delle informazioni utili per una efficace relazione interculturale;

¾ Acquisizione di conoscenze tecniche relative alla progettualità;

¾ Acquisizione della conoscenza dei modelli e delle tecniche necessarie per l’intervento sul territorio;

¾ Rafforzamento delle conoscenze relative al dialogo sociale;

¾ Acquisizione della conoscenza dei modelli e delle tecniche necessarie per l’analisi, la sintesi e l’orientamento all’obiettivo

¾ Accrescimento della comprensione dei modelli di problem solving;

¾ Approfondimento delle tecniche di animazione e\o educazione;

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¾ Accrescimento della comprensione dei modelli di lavoro in equipe;

¾ Accrescimento della comprensione dei modelli di lavoro associativo e di rete (centro – periferia e viceversa);

¾ Acquisizione delle conoscenze tecniche relative al proprio settore di formazione.

Verrà anche rilasciata, da parte FOCSIV, una certificazione delle conoscenze acquisite nella realizzazione delle specifiche attività previste dal presente progetto.

FORMAZIONE GENERALE DEI VOLONTARI

La formazione generale verrà erogata come evidenziato nel sistema di formazione accreditato. E sarà realizzata all’inizio dell’anno di servizio in un corso residenziale. La durata della formazione generale sarà nel suo complesso di ore 50 e sarà erogata entro e non oltre il 180° giorno dall’avvio del progetto

FORMAZIONE SPECIFICA (RELATIVA AL SINGOLO PROGETTO) DEI VOLONTARI

La formazione specifica sarà realizzata in parte Italia e in parte in loco, nei Paesi di realizzazione del progetto. La durata complessiva della formazione specifica sarà di 80 ore, una parte delle quali sarà realizzata nelle sedi di appoggio in Italia e per la restante parte realizzata nelle sedi all’estero di attuazione del progetto, entro e non oltre 90 giorni dall’avvio dello stesso.

Per la sede di: TOTONICAPAN (ASPEM - 127721)

Tematiche di formazione

Presentazione della cultura, della storia e della situazione socio-economica del Guatemala e della sede di servizio Presentazione del progetto

Presentazione dell’ente di invio e della sua esperienza nel territorio di realizzazione del progetto Conoscenza dei partner locali di progetto

Conoscenza di usi e costumi locali

Presentazione nel dettaglio delle attività di impiego e del ruolo specifico dei volontari

Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari nel progetto di servizio civile In Guatemala e nel dipartimento di Totonicapan (presentazione dei rischi presenti e indicazione delle misure di prevenzione ed emergenza adottate)

Informazioni di tipo logistico

Modalità di comunicazione e relazione con la sede in Italia Monitoraggio dell’esperienza e gestione dei momenti di crisi

Approfondimento sul contesto economico e sociale del Dipartimento di Totonicapàn e delle comunità di Vasquez e Chivarrito

Approfondimento dei diritti civili e politici in Guatemala

Approfondimento sul tema dei conflitti sociali- ambientali legati a grandi infrastrutture di produzione energetica sul territorio

Approfondimento sul tema dell’utilizzo della tecnologia fotovoltaica nelle comunità autoctone Approfondimento sul tema della democrazia partecipativa nelle comunità di origine Maya e Kichè Approfondimento sui documenti nazionali a tutela dell’ambiente e del territorio

Formazione sulle tecniche di gestione delle dinamiche di gruppo

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DOVE INVIARE LA CANDIDATURA

¾ tramite posta “raccomandata A/R”: la candidatura dovrà pervenire direttamente all’indirizzo sotto riportato.(Nota Bene: non farà fede il timbro postale di invio, ma la data di ricezione in sede delle domande)

ENTE CITTA’ INDIRIZZO TELEFONO SITO

ASPEM CANTÙ VIA DALMAZIA,2 -

22063

031-711394 www.aspem.it

¾ tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) di cui è titolare l'interessato, allegando la documentazione richiesta in formato pdf, a aspem@pec.it e avendo cura di specificare nell'oggetto il titolo del progetto “CASCHI BIANCHI: GUATEMALA 2017”

Nota Bene: per inviare la candidatura via PEC

• è necessario possedere un indirizzo PEC di invio (non funziona da una mail normale),

• non è possibile utilizzare indirizzi di pec gratuiti con la desinenza "postacertificata.gov.it", utili al solo dialogo con gli Enti pubblici.

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