211 A Ap A p p p p p e e e n n n d d d i i i c c c e e e A A A
VERIFICA DELLA CORRENTE TOTALE DI FASCIO.
In questa sede si vogliono confrontare i valori di corrente di fascio otte- nuti dal programma di calcolo, con dei valori di riferimento, che costituisca- no gli estremi inferiore e superiore per , nel caso di un corretto funziona- mento del motore.
L’estremo superiore è rappresentato sicuramente da , infatti, vale, come è noto, la seguente relazione:
1.3 A 1
dove rappresenta la corrente elettronica all’anodo, e l’approssimazione fatta è abbastanza rappresentativa per questa classe di motori.
Per quanto riguarda l’estremo inferiore, si faccia riferimento alle se- guenti espressioni:
1
2 2
dove , e quindi si ha:
1
2 3
da cui, poiché β < 1 segue:
212
1 2
1 1
2
1 4
Nelle equazioni di cui sopra si sono indicati con η il rendimento del propul- sore, con la potenza utile e quella in ingresso nel sistema [W], T la spinta [N], la velocità media del flusso [m/s], la portata in massa [kg/s], V
dil potenziale di scarica [V], e β verrà definito tra breve.
Si consideri l’andamento del potenziale elettrico lungo l’asse del mo- tore rappresentato in Fig A- 1, il potenziale accelerativo costituisce solo una parte di quello di scarica: β è un coefficiente che misura la frazione di po- tenziale elettrico di scarica utilizzato per l’accelerazione.
Fig A- 1. Andamento tipico del potenziale lungo l’asse del motore.
∆
Si pone quindi:
1
2 4
3
X
213
∆
5
Infine, si considera la seguente:
6
I
ionè la corrente di fascio [A] che si avrebbe, se tutto il plasma fosse ioniz- zato (singolarmente), la portata in massa [kg/s] all’anodo, la mas- sa atomica dello Xeno [Kg], e la carica elementare [C].
In realtà, generalmente, la ionizzazione avviene in parte in modalità singola(~70%) e in parte doppia(~30%), per cui si può scrivere:
0.7 1 0.3 2 1.3 7
Tuttavia si dovrebbe anche considerare un certo rendimento che può porsi in prima approssimazione pari a 0.9, per cui si avrebbe:
1.17 8
Pertanto in questa sede si è deciso di utilizzare come riferimento. A questo punto, se I
b, durante il funzionamento del motore, si mantiene nell’intorno di il motore funziona correttamente. Di solito I
bè legger- mente inferiore a ( 1.1-1.2), mentre se la percentuale di doppia io- nizzazione è elevata può aversi .
Le grandezze da tenere in considerazione sono quindi: ,
I
b, I
ion, I
d. Di ognuna di queste, si è calcolato il rapporto con I
bper ognuna
delle condizioni operative, e i risultati, sono stati posti in forma grafica
all’interno di opportune tabelle. Si veda dapprima l’esempio di Fig A- 2. Il
grafico è composto di tre segmenti che uniscono i valori numerici dei quat-
tro rapporti suddetti. Il primo segmento deve sempre avere pendenza positi-
214
va per un corretto funzionamento del propulsore, infatti dei punti che unisce, il primo deve trovarsi per quanto detto al di sotto di 1, il secondo rappresen- ta un valore identicamente uguale a 1. Il segmento centrale dovrebbe prefe- ribilmente avere pendenza nulla o quasi nulla rappresentando in tal modo una situazione di completa o buona ionizzazione(come si è detto). Pertanto l’intervallo b rappresentato in figura deve essere più piccolo possibile. Da ultimo il segmento finale dovrebbe possedere pendenza positiva poiché, per quanto detto, / >1 e / 1.
Fig A- 2. Esempio di grafico relativo ai rapporti delle correnti.
Adesso si osservino le tabelle seguenti che riassumono i risultati ottenuti per le condizioni operative tipiche dei motori T01 e T02 durante questa speri- mentazione. Si può notare da subito che per il funzionamento in modalità diffusa (Tab. A- 1a), almeno per le portate all’anodo più basse (0.25-0.5 mg/s), le caratteristiche operative sono ben lontane da quelle ottimali illu-
/
/
/
/
b
215
strate poc’anzi. La situazione sembra migliorare all’aumentare della portata
e del voltaggio di scarica, così come era stato a suo tempo constatato per la
divergenza. Per ciò che riguarda il funzionamento in modalità concentrata,
le cose vanno decisamente meglio; si noti peraltro, in Tab. A- 1(b) che per
la condizione operativa di 75 V e 1 mg/s il propulsore presenta un compor-
tamento nettamente peggiore. Come era già stato evidenziato nel capitolo(6)
questa condizione rappresentava il passaggio dalla modalità concentrata a
quella diffusa. In particolare si osserva una pendenza del segmento centrale
elevata ciò che corrisponde, come si è detto, ad un rapporto / maggio-
re di 1 e quindi una scarsa ionizzazione del propellente.
216
a) b)
400
375
350
325
300
275
250
225
200
175
150 125
100
75
V [V ] 0. 25 0. 50 0. 75 1. 00 1. 25
AMFR
[mg/s ] 400
375
350
325
300
275
250
225
200
175
150
125
100
75
V [V ] 0. 30 0. 50 0. 75 1. 00 1. 25
AMFR
[mg/s ]
217 c) d)
400
375
350
325
300
275
250
225
200
175
150
125
100
75
V [V ] 0. 30 0. 50 0. 75 1. 00 1. 25
AMFR
[mg/s ] 400
375
350
325
300
275
250
225
200
175
150
125
100
75
V [V ] 0. 30 0. 50 0. 75 1. 00 1. 25
AMFR
[mg/s ]
218
Tab. A- 1. Andamento rapporti delle correnti: (a)T01 mod.diffusa, (b)T01 mod.conc.BOL, (c) T01 Sorensen, (d) T02, (e) T01 EOT.
e)
400
375
350
325
300
275
250
225
200
175
150
125
100
75
V [V ] 0. 30 0. 50 0. 75 1. 00 1. 25
AMFR