• Non ci sono risultati.

Fatto a Pisa, nella bottega della casa di Lando posta nella cappella di S. Ilario.

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Fatto a Pisa, nella bottega della casa di Lando posta nella cappella di S. Ilario."

Copied!
28
0
0

Testo completo

(1)

601, 1340 febbraio 3, ind. VIII (1340) Venditio

Giovanni del fu Gaddo di Guinizzello dei Sismondi della cappella di S. Salvatore in Porta Aurea vende a Lando Grasso del fu Cione della cappella di S. Margherita un pezzo di terra campia posto nel comune di Putignano per il prezzo di 86 lire e 10 soldi. Guiduccio del fu Vanni «Marsicchi» dei Sismondi della detta cappella di S. Salvatore e Colo del fu Vanni Casassi della detta cappella stanno come garanti.

Fatto a Pisa, nella bottega della casa di Lando posta nella cappella di S. Ilario.

Notaio: Iohannes f. Andree Ragonensis notarii (da Gerardo not. qd. Iacobi notarii de Sancto Ylario).

Note dorsali: «Pubblicata l’anno 1906, Barsotti, Vita del B. Giovanni Soldato».

Regesti: ACP, n. 576.

Vecchia numerazione: 610.

Provenienza: S. Nicola.

602, 1340 febbraio 12, 22 , ind. VIII (1340) Sententia iudicis et assessoris

Il giudice e assessore Iacopo, accogliendo il reclamo presentato dal nunzio del Comune Nuccio della cappella dei SS. Cosimo e Damiano, a nome di Matteo di Sardo della cappella di S. Nicola, sentenzia che Sacco di Giovanni da Bolgheri verrà bandito se non si presenterà entro 10 giorni davanti al suddetto giudice, essendo scaduto il termine per pagare le 25 lire corrispondenti al valore di 10 staia di grano che Sacco doveva a Matteo secondo quanto stabilito da una precedente sentenza dei giudici della Curia <<Foretaneurum>>. Il 22 marzo il nunzio del Comune fa proclamazione davanti alla casa del detto Sacco di come egli sia stato bandito.

1) Fatto a Pisa, nella piazza di S. Ambrogio; 2) [fatto a Pisa].

Notaio: Gualandus del Vescho f. Rainerii del Vescho.

Note dorsali: «Impertinens ab.te».

Regesti: ACP, n. 577, febbraio 1.

Vecchia numerazione: 611.

Provenienza: S. Nicola.

603, 1340 febbraio 16, ind. VIII (1340) Venditio

Iacopo detto Puccetto del fu Vanni Calocchia da Calcinaia vende al presbitero Bacciameo del fu Enrico da Cascina, rettore della chiesa di S. Biagio in Ponte, che compra a nome proprio e non per la chiesa di S. Biagio, né per un altro beneficio ecclesiastico, due pezzi di terra campia posti nei confini di Calcinaia, nel luogo detto «Armessano» per il prezzo di 270 lire.

Fatto a Pisa, sotto la loggia della chiesa di S. Biagio.

Notaio: Simon f. Iohannis Chiassi de Septimo (da Iohannes not. qd. Iacobi Ildebrandi notarii).

Regesti: ACP, n. 575, febbraio 15.

Vecchia numerazione: 612.

Provenienza: S. Nicola.

604, 1340 febbraio 24, ind. VIII (1340) Donatio

Il presbitero Bacciameo del fu Enrico da Cascina, rettore della chiesa di S. Biagio in Ponte, dona al convento di S. Nicola. due pezzi di terra campia posti nei confini di Calcinaia, nel luogo detto «Armessano», e ne assegna l'usufrutto vita natural durante ai frati Michele di Marco ed Enrico dal Pero del fu Domenico.

Fatto a Pisa, nella sagrestia della chiesa di S. Nicola.

Notaio: Simon f. Iohannis Chiassi de Septimo (da Iohannes f. qd. Iacobi Ildebrandi notarii)

(2)

Regesti: ACP, n. 579, marzo 7.

Vecchia numerazione: 613.

Provenienza: S. Nicola.

605, 1340, marzo 5, ind. VIII (1340) Confessio mutui

Nocco del fu Tiano del comune di Marciana Minore, interrogato da Fanuccio del fu Monetto del comune di S. Benedetto a Settimo, confessa di aver ricevuto in mutuo 21 lire e s'impegna a restituirle entro la festa di S. Pietro nel mese di giugno.

Fatto nel comune di S. Frediano a Settimo, in casa del notaio Pellegrino del fu Colo.

Notaio: Pelegrinus qd. Coli de Septimo.

Regesti: ACP, n. 578.

Vecchia numerazione: 614.

Provenienza: S. Nicola.

588, 1340 luglio 30, ind. VIII (1340) Procuratio

Petruccio del fu Andrea pellicciaio da S. Gimignano nomina suo procuratore il fratello Maso promettendo di ratificare tutto ciò che egli farà per lui come procuratore e liberandolo sin da ora da ogni responsabilità personale.

Fatto a S. Gimignano.

Notaio: Thomasus qd. ser Nerii de S. Giminiano.

Note dorsali: «n° L».

Vecchia numerazione: 618.

Provenienza: S. Francesco di San Gimignano.

607, 1341 agosto 12, ind. VIII (1340) Venditio

Guccio del fu Nardo del comune di S. Martino a Ulmiano nel Valdiserchio vende a Ghelino del fu Gardo vinaio della cappella di S. Pietro in Cortevecchia un pezzo di terra posto nella guardia del comune di Cornazzano nel luogo detto Vignale per il prezzo di 36 lire.

Fatto a Pisa, nella bottega del casalino di Lupo speziario, posta nella cappella di S. Nicola, nella via di S. Maria «prope pinum».

Notaio: Andreas f. Michaelis Geppi (dagli atti di Ildebrandus dictus Bindus f. Michaelis Geppi suo fratello, che si sottoscrive)

Note dorsali: «n° 150»; «A. 1341»; «n. 224».

Vecchia numerazione: 633.

Note: presenza di ampie lacerazioni e buchi soprattutto lungo il margine sinistro.

Provenienza: S. Antonio.

608, 1341 ottobre 23, ind. IX (1340) Mutuum

Parello riceve un mutuo da Simone.

Fatto a Pisa, nella bottega del Collegio dei Notai.

Notaio: Rainerius f. qd. Cioli de Seta.

Vecchia numerazione: 634.

Note: pergamena mutila, manca la prima parte.

Provenienza: ––

609, 1341, ottobre 26, ind. IX (1340) Locatio

Cambio, pievano di Sant'Andrea a Doccia nella diocesi di Firenze e camerario

(3)

dell'arcivescovo pisano Simone, dà in locazione al notaio Betto di Iacopo da Cascina un pezzo di terra campia di proprietà dell'arcivescovado posta nei confini del comune di Pisciuli di Cascina, nel luogo detto Rotina, per nove anni in cambio di un affitto annuo di 2 quarre di saggina da consegnare in occasione della festa dell'Assunta.

Fatto a Pisa, nel palazzo arcivescovile.

Notaio: Tanellus de Ceuli qd. Tanelli notarii Note dorsali: «CXXXVI» ; «Re

1

».

Vecchia numerazione: 635.

Provenienza: ––

610, 1341 ottobre 29, ind. IX (1340) Locatio

Guerrone del fu Vanni di Ciguerra della cappella di S. Giorgio in Porta a Mare dà in locazione a Bone del fu Casuccio del comune di San Frediano a Settimo un pezzo di terra campia posto nel comune di San Frediano a Settimo, nel luogo detto Cafaggio, per un anno a partire dalla festa di S. Michele nel mese di settembre passato, per un affitto di 7 staia di grano da consegnare in occasione della festa dell'Assunzione.

Fatto nel comune di S. Pietro a Settimo, nel chiostro della casa di Giovanni di Chiasso da Settimo.

Notaio: Simon f. Iohannis Chiassi de Septimo (dagli atti del fratello Giovanni) Regesti: ACP, n. 591.

Vecchia numerazione: 636.

Provenienza: S. Nicola.

611, 1341 novembre 18, ind. IX (1340) Promissio

Francesco speziario promette a frate Stefano da Castellina di non molestare i frati di S. Nicola.

nell'uso di un pezzo di terra posto in S. Giusto in Canniccio, a Campo d'Olmo, e nell'uso della metà di due pezzi di terra pratata posti nei confini del comune di Orticaria, che lo stesso Francesco donò al convento.

Fatto a Pisa, nel capitolo nuovo della chiesa di S. Nicola.

Notaio: Ildebrandus f. Iohannis Ildebrandi notarii.

Manca la parte superiore.

Regesti: ACP, n. 593.

Vecchia numerazione: 637.

Provenienza: S. Nicola.

612, 1341 novembre 25, ind. IX (1340) Venditio

Andrea del fu Nardo del comune di San Martino a Ulmiano in Valdiserchio vende a Ghelino vinaio del fu Gardo della cappella di S. Pietro in Cortevecchia due staiora di un pezzo di terra campia posto nella guardia del comune di Tabbiano, nel luogo detto Pescaiola. per il prezzo di 36 lire.

Fatto a Pisa, nel solaio della bottega «pedalis turris» dei Duodi e dei Gaetani.

Notaio: Iohannes qd. Martini notarii de Covinaria (dagli atti di Ildebrandus dictus Bindus not.

f. Michaelis Geppi, che si sottoscrive).

Note dorsali: «n° 100»; «A. 1341»; «Tabbiano n° 2»; «n. 319»;«Non fa per noi».

Vecchia numerazione: 638.

Provenienza: S. Antonio.

613, 1341 ind. IX 1 febbraio, 1 marzo (1341)

1 Sopra alla parola è presente un segno abbreviativo.

(4)

Venditio

Vanni del fu Taglio del comune di Santo Stefano in Canneto e Simone del fu Puccio di Taglio da Canneto della cappella di S. Marco in Calcesana vendono a Nense, badessa del monastero di S. Matteo di Pisa, un pezzo di terra campia posta nel comune di Santo Stefano in Canneto, nel luogo detto «Casaglora» per il prezzo di 89 lire e 7 soldi. Ceto del fu Bonaccorso del comune di Santo Stefano in Canneto sta come garante. Il 1 marzo Vanni, interrogato dal notaio Giovanni del fu Ranieri di Ugolino Rosso, confessa di avere ricevuto anche 1 lira, 13 soldi e 3 denari da Mattea, poiché la parte di terra da lui venduta era più grande di un panoro della stima fatta.

1) Fatto a Pisa, nella chiesa di S. Matteo; 2) fatto a Pisa, nella Curia dei Malefici.

Notaio: Pierus filius Ihoannis qd Lupi de Burgo Sancti Marci Kinzice dagli atti di Iohannis notarii qd Rainerii Ugholini Rossi

Vecchia numerazione: 252 Provenienza: S. Matteo.

614, 1341 marzo 14, ind. IX (1341) Confessio receptionis

Rovo candelaio della cappella di S. Nicola, figlio di Marco da Nodica, futuro sposo di Lucia detta Cia, avendo ricevuto in precedenza 90 lire in accomandigia dal defunto Giovanni notaio del fu Lone da Pontasserchio, non le restituisce agli eredi, ma le trattiene come pagamento della dote di 380 lire promessagli dal detto Giovanni, fratello di Lucia. Lo stesso giorno Rovo e suo padre Marco, interrogati da Enrico del fu Vanni da Avane della cappella di S. Casciano in Chinzica, agente per i fratelli Lone, Domenico, Matteo, Francesco e Bartolo, figli ed eredi del detto Giovanni, confessano di aver ricevuto altre 290 lire, metà in denari, metà in corredi.

1) Fatto a Pisa, nella via pubblica davanti alla casa del detto Giovanni, nella cappella di S.

Maria Maggiore; 2) fatto a Pisa, in casa Burdonesi, accanto alla piazza della chiesa di S.

Eufrasia.

Notaio: Leopardus f. qd. magistri Vitalis de Vecchiano (da Ranieri not. qd. Andree de Peccioli).

Note dorsali: «Uxoris Rovi candellarii de cappella Sancti Nicholi»; «Carta di Cie de libris ducentas nonaginta quas habuit super quodam petio terre posito in Vechialisio Vallis Sercli».

Regesti: ACP, n. 594.

Vecchia numerazione: 631.

Provenienza: S. Nicola.

615, 1342 aprile 2, ind. IX (1341) Venditio

Bone del fu Giovanni del comune di Cornazzano in Valdiserchio vende a Michele corazzaio del fu Giovanni della cappella dei SS. Cosimo e Damiano un pezzo di terra campia posto nei confini del detto comune, nel luogo detto Calcinaia, per il prezzo di 32 lire.

Fatto a Pisa, in Chinzica, nella bottega di Bartolomeo notaio posta «in capite Pontis Novi».

Notaio: Bartolomeus qd. Gerardi Morelli notarii.

Regesti: ACP, n. 595.

Vecchia numerazione: 640.

Provenienza: S. Nicola.

606, 1341

2

aprile 5, ind. IX (sic) (1341?) Confessio mutui

Bacciameo del fu Pone da Marti, della cappella di S. Lorenzo in Chinzica, interrogato insieme ai figli Pone e Colo da Vanni del fu Gualtiero della cappella di S. Andrea in Fuoriporta, confessa di aver ricevuto in mutuo 70 lire dal detto Gualtiero e s'impegna a

2 Aveva scritto 1342 poi ha corretto in 1341.

(5)

restituirle entro il primo di gennaio.

Fatto a Pisa, nella bottega di maestro Rainaldo da Marti, posta nella cappella di S. Pietro ad Ischia.

Notaio: Iohannes f. qd. Diedis notarii de Marti.

Regesti: ACP, n. 580.

Vecchia numerazione: 632.

Provenienza: S. Nicola.

616, 1342 maggio 30, ind. IX (1341) Immissio in possessionem

Il nunzio del Comune mette il notaio Iacopo di Colo da Peccioli della cappella di S. Sisto, procuratore di Fiandina, vedova di Vanni di Falcone e figlia del fu Guido da Corvaia della cappella di S. Nicola, in possesso di un pezzo di terra con casa solariata posta a Pisa, nella cappella di S. Donato, in forza di una sentenza di contumacia pronunciata dal giudice Bartalo contro i fratelli Gaddo e Simone, figli del fu Guelfo Bocchetta della cappella di S. Donato, tutori di Guelfo minore, figlio ed erede di Giovanni Bocca. Lo stesso giorno il nunzio fa proclamazione davanti alla casa dei detti Gaddo, Simone e Guelfo.

1) Fatto a Pisa, nel detto pezzo di terra, posto nella cappella di S. Donato; 2) fatto a Pisa, nella via pubblica davanti alla casa dei detti Gaddo, Simone e Guelfo, posta nella cappella di S.

Donato.

Notaio: Gerardus f. Guidonis Ferramosche notarii de Ripa Arni.

Regesti: ACP, n. 596.

Vecchia numerazione: 641.

Note: pergamena mutila, manca la parte iniziale.

Provenienza: S. Nicola.

617, 1342 giugno 2, ind. IX (1341) Cessio iurium

Cingo calzaiolo del fu Cacciaconte della cappella di S. Clemente cede a Puccino calzaiolo del fu Gerardo della cappella di S. Leonardo in Pratuscello e a Lanfranco notaio del fu Andrea da Buti della cappella di S. Simone al Parlascio, tutti i diritti sull'eredità di Nuccio del fu Vanni patterio della cappella di S. Donato, contro Lando del fu Bacciameo di Cepparone della cappella di S. Egidio, Nino presbitero del fu Bacciameo di Cepparone e Tora, figlia del fu Nino Verchionesi della suddetta cappella di S. Simone e vedova del detto Bacciameo di Cepparone, cioè su 3 lire e 7 soldi di penale e su 200 lire di capitale che Nuccio ricevette in mutuo da Cingo, presentando Puccino e Lanfranco come garanti insieme a Nino e Tora. In cambio Cingo riceve 203 lire e 7 soldi e assolve gli altri da pagare il resto della penale per il detto capitale.

Fatto a Pisa, nel chiostro della casa di Oliviero Maschione del fu Michele, posta nella cappella di S. Simone al Parlascio.

Notaio: Iohannes f. Nelli de Ceuli civ. Pis.

Note dorsali: «Inpertinens»; «S. Niccola. Vi è indicata la casa di Oliviero Maschione».

Vecchia numerazione: 642.

Provenienza: [S. Nicola].

618, 1342 giugno 6, ind. IX (1341) Testamentum

Estratti dal testamento di Rovo candelaio, figlio di Marco di Monte da Nodica della cappella di S. Nicola, il quale, tra molti legati, dispone che il suo corpo venga seppellito presso la chiesa di S. Nicola. e lascia 20 lire al convento.

Fatto a Pisa, nella camera della casa del detto Rovo, posta nella cappella di S. Nicola.

Rainerius f. Nardi de Vecchiano (da Henrico de Nodica not.).

(6)

Regesti: ACP, n. 597.

Vecchia numerazione: 643.

Provenienza: S. Nicola.

619, 1342 luglio 2, ind. IX (1341) Mutuum

Bonagiunta del fu Vanni Nevicante della cappella di S. Lucia dei Ricucchi riceve 50 fiorini d'oro in mutuo da Vanni del fu Danino della cappella di S. Sisto e s'impegna a restituirli entro 6 mesi.

Fatto a Pisa, nel chiostro delle chiesa di S. Lucia dei Ricucchi.

Notaio: Leopardus f. Orlandi Ursi notarii civ. Pis.

Regesti: ACP, n. 598.

Vecchia numerazione: 644.

Provenienza: S. Nicola.

620, 1342 luglio 13, ind. IX (1341) Venditio

Manetta moglie di Lippo di Nardo da Buti e figlia del fu Coscio del fu Tengo del comune di Sasso di Calci alla presenza e col consenso del marito vende a Puccio del fu Francesco di Baccio un pezzo di terra campia posta nei confini del comune di Vico, nel luogo detto alla Via del Conte, per il prezzo di 74 lire. Bonuccio del fu Vanni di Taddeo del comune di Montemagno e Vannuccio del fu Coscio del comune di Sasso di Calci fanno da garanti.

Fatto a Pisa, nella chiesa di S. Maria di Valle Verde.

Notaio: Pinus f. Mondelli ol. Pini notarii civ. Pis.

Note dorsali: «n° LXII 1342»; «Non tanget monasterio»; «Vicho Pisano».

Vecchia numerazione: 645.

Provenienza: S. Marta (attribuita per errore a S. Antonio).

621, 1342 agosto 10 e 13, ind. IX (1341) Confessio receptionis

Iacopo notaio di Ciolo calzolaio della cappella di S. Sebastiano alle Fabbriche Maggiori, interrogato da Giovanni del fu Nerio di Pericciolo della cappella di S. Casciano in Chinzica, confessa di aver ricevuto in accomandigia e deposito 100 lire che promette di restituire entro 6 mesi; promette inoltre di presentare entro 15 giorni due garanti. Il 13 giugno Gualando «del Vesco» del fu Lenzo della cappella di S. Sebastiano delle Fabbriche Maggiori ed Enrico notaio del fu Guido da Vico della medesima cappella garantiscono come fideiussori.

1) e 2) Fatto a Pisa sotto la loggia della porta Degazia del Mare, posta «in capite Pontis de Mari», nella cappella di S. Paolo a Ripa d'Arno.

Notaio: Martinus f. Iohannis Aldigerii (da Nicola suo fratello).

Regesti: ACP, n. 599.

Vecchia numerazione: 646.

Provenienza: S. Nicola.

624, 1342 novembre 21, ind. X (1341) Donatio

Arrigo del fu Nicola, una volta della cappella di S. Marco in Calcesana e ora dimorante nella cappella di S. Vito, dona ai suoi fratelli Bertuccio, Michele e Stefano, dimoranti nella cappella di S. Martino in Chinzica, la quarta parte di un un pezzo di terra con casa terrestre posto nella cappella di S. Marco in Calcesana, fuori dalle mura della città.

Fatto a Pisa, nella casa dei detti Bertuccio, Michele e Stefano, posta nella cappella di S.

Martino in Chinzica.

(7)

Notaio: Pierus f. ol. Guidonis notarii de Ceppato (da Pino not. qd. Guerugii de Lari).

Note dorsali: «42».

Regesti: ACP, n. 600.

Vecchia numerazione: 649.

Provenienza: S. Nicola.

625, 1342 (1341 marzo 25 – 1342 marzo 24?) Memoria

Memoria del frate agostiniano Polidoro di Vanni da Pisa circa le origini dell'Ospedale Nuovo redatta nel 1342, anno in cui a Pisa ci fu la peste e molti libri vennero bruciati o guastati. Vi sono riportati diversi avvenimenti relativi all’anno 1240 e ai seguenti, tra cui l’episodio della cattura delle navi dei prelati diretti al concilio di Roma.

Vecchia numerazione: 650.

«Memoria delle origini dell’ospedale Nuovo detto di papa Alessandro» (Paganini) Provenienza: S. Nicola?

626, 1342 gennaio 9, ind. X (1342) Venditio

Menico del fu Puccio del comune di Latignano nel piviere di Cascina nel Valdarno, dimorante nel comune di Pisciuli di Cascina, vende a Luca Vaccarella, frate di S. Nicola, due pezzi di terra campia posti nei confini del comune di Pisciuli, presso la guardia di Frastineta, nel luogo detto «Luschieto», per il prezzo di 45 lire. I fratelli Chele e Meo, figli del fu Puccio del comune di Latignano, dimoranti nel comune di Pisciuli fanno da garanti.

Fatto a Pisa, nel capitolo nuovo della chiesa di S. Nicola.

Notaio: Fidansa f. qd. Michaelis de Schutaria Pis. civ. (da Bartolomeo Clari f. qd. Simonis Clari notarii).

Note dorsali: «Carta fratris Luce Vachatelle de duobus petiis terrarum que emit a Quirico Puccii de Latignano»; «In via Pisciule di Cascina».

Regesti: ACP, n. 602, gennaio 5.

Vecchia numerazione: 639.

Provenienza: S. Nicola.

627, 1343 agosto 3, ind. X (1342) Confessio

Bonagiunta di Vanni Nevicante cuioaio, una volta della cappella di S. Nicola. e ora della cappella di S. Lucia dei Ricucchi, interrogato da Mignano del fu Domenico cuoiaio da Savona, una volta dimorante a Pisa nella cappella di S. Nicola, confessa che un pezzo di terra con casa solariata posto nella cappella di S. Nicola. appartiene a Iacopo, figlio del detto Mignano, al quale spetta di diritto.

Fatto a Pisa, nella via pubblica davanti alla casa di Colo di Gaitanello, nella cappella di S.

Vito.

Notaio: Franciscus f. qd. Bartolomei de Scudaria.

Note dorsali: «n° P.mo»; «A. 1343»; «[...] in cappella di S. Nicola»; «n° 60»; «n. 153».

Vecchia numerazione: 658.

Provenienza: S. Antonio.

628, 1343 agosto 28, ind. X, 1344 ottobre 24, ind. XI (1342, 1343) Libellum

Il presbitero Giovanni del fu Lippo «Califfi» della cappella di S. Clemente, dimorante nel

comune di Fauglia delle Colline Inferiori, allivella a nome proprio sei pezzi di terra campia

posti nel comune di Montealto delle Colline Inferiori a Vannuccio del fu Berio del suddetto

comune, in cambio di due staia l'anno di grano carvellino da consegnare in occasione della

(8)

festa dell'Assunta.

Fatto a Fauglia, nel chiostro della chiesa di S. Lorenzo.

Notaio: Bandinus qd. Lupi de Cisanello.

Regesti: ACP, n. 608.

Vecchia numerazione: 659.

Provenienza: S. Nicola.

630, 1343 settembre 3, ind. X (1342) Venditio

Sigerio del fu Giunta <<ca[..]» da Cesano vende a Terio vinaio del fu Colo [della cappella di S. Gregorio] due pezzi di terra campia posti nei confini del comune di Cesano, nel luogo detto [...] per il prezzo di 90 lire. Bacciameo di Gardo da Lugnano di Pedemonte sta come garante.

Fatto a Pisa nella Curia dell'Arte della Lana, accanto alla chiesa di S. Felice Notaio: Bartolomeus Iohannis Tiniosi notarii de Campilia (da un atto del padre) Note dorsali: «n° 67»; «A. 1343»; «n. 157».

Vecchia numerazione: 660.

Note: rosure sul margine destro.

Provenienza: S. Antonio.

631, 1343 settembre 6, ind. X (1342) Venditio

Vanni del fu N[...] [da ...] in Valdiserchio vende a Terio del fu Colo della cappella di S.

Gregorio […] [un pezzo di terra con casa murata e] coperta con embrici per il prezzo di 14 lire. Bone di Giovanni del comune di Cornazzano sta come garante.

Fatto a Pisa, nella via pubblica davanti alla casa di Giovanni del Tignoso, posta ai piedi del Ponte di Spina, nella cappella di S. Andrea in Chinzica.

Notaio: Iohannes f. qd. Tiniosi notarii de Campilia Note dorsali: «n° 123», «A 1343»; nuo.[...]».

Vecchia numerazione: 661.

Note: ampi buchi e macchie di umidità.

Provenienza: S. Antonio.

622, 1342 settembre 14, ind. X (1342) Testamentum

Ranieri del fu Tedaldo da S. Miniato fa testamento e, tra diversi legati, lascia 15 lire al conento di S. Francesco di S. Miniato.

Fatto a S. Miniato, nella casa del testatore.

Notaio: Petrus ser Nicolai de Collepetti

Note dorsali: «37»; «-1-».; «Testamento di Ranieri di Tedaldo Ciccioni legatum terminatum»

«(S. Miniato) A».

Vecchie segnature: ––

Provenienza: S. Francesco di S. Miniato.

629, segnata 1343 settembre ….., ind. …. (1342) Venditio

Andrea del fu Nardo del comune di Cornazzano in Valdiserchio vende a Terio vinaio del fu Colo della cappella di S. Gregorio una casa terrestre con colonne, coperta con embrici e con

«claustro de graticciis», posta su un pezzo di terra di proprietà di Michele corazzaio della cappella dei SS. Cosimo e Damiano, situato nel comune di Cornazzano nel luogo detto «al Posso», per il prezzo di 14 lire. Bone di Giovanni del comune di Cornazzano fa da garante.

Fatto a Pisa, davanti alla casa del notaio Giovanni del Tignoso, posta ai piedi del Ponte di

Spina, nella cappella di S. Andrea in Chinzica.

(9)

Notaio: Iohannes f. qd. Tiniosi notarii de Campilia.

Note dorsali: «n° 110»; «A. 1343»; «n. 93».

Vecchia numerazione: 662.

Note: lacerazioni lungo il margine destro.

Provenienza: S. Antonio.

632, 1343 ottobre 23, ind. XI (1342) Sententiae iudicis et assessoris

Il giudice e assessore del comune di Pisa sentenzia che frate Giovanni di Parazzone, sindaco e procuratore del convento Provenienza: S. Nicola, sia messo in possesso dei beni di Petrino di Coscio e di Coscio di Giunta da Fauglia, per una somma pari al valore delle 7 staia su 15 di miglio e delle 7 staia su 15 di saggina che questi dovevano al convento, più le spese

processuali. Questo perché Petrino e Coscio, inadempienti ai patti di un contratto di locazione stipulato col convento, non avevano ubbidito all'intimazione di presentarsi al tribunale

dell'assessore entro 3 giorni ed erano stato dichiarati contumaci. Lo stesso giorno il giudice si pronuncia sempre a favore di Giovanni stabilendo che venga messo in possesso dei beni di Noccone del fu Coscio da Fauglia per una somma pari a 4 staia di grano su 8 che questi, contumace, doveva al convento.

Fatto a Pisa, nella Curia <<Assessoris>>.

Notaio: Bandinus qd. Iohannis notarii de Latignano.

Regesti: ACP, n. 611.

Vecchia numerazione: 663.

Provenienza: S. Nicola.

633, 1343 ottobre 26, ind. XI (1342) Venditio

Guido speziario del fu ser Dino speziario della cappella di S. Cosimo vende a Mariano suo fratello metà di un un pezzo di terra con vigna e pastino posta nei confini di [Barbaricina], nel luogo detto al Moriccio, per il prezzo di 40 lire

Fatto a Pisa, nella bottega della casa di Ugo di Gerardo di Ugo, posta nella capella di S. Maria Maddalena, nella quale Mariano esercita la sua arte.

Notaio: Andreas f. Michaelis Geppi

Note dorsali: «n° 46»; «A. 1343»; «n. 207»; «un pesso di terra col pastino sopra di se posto in Barbaricina di Pisa n 1343, nuo. 207»; «Barbaricina, n. 3»; «Barbaricina di Pisa».

Vecchia numerazione: 664.

Provenienza: S. Antonio.

634, 1343 novembre 8, ind. XI (1342)

Apprehensio corporalis possessionis et relatio

Gadduccia, vedova di Mico di Leopardo tavernaio della cappella di S. Lorenzo alla Rivolta e figlia del fu ser Perfetto tintore, prende possesso di un pezzo di terra con casa solariata posto nella cappella di S. Lorenzo, secondo la sentenza pronunciata contro Giovanni figlio ed erede di Mico tavernaio da maestro Bindo del fu ser Betto di Marcovaldo della cappella di S.

Nicola. e da Francesco del fu Fede armaiolo, arbitri eletti da Gadduccia da una parte e da Iacopo di Nicola da Peccioli notaio e tutore di Giovanni dall'altra. Lo stesso giorno Gadduccia fa proclamazione dell'avvenuta immissione in possesso davanti alla casa di Giovanni e del fu Mico.

Fatto a Pisa, nel suddetto pezzo di terra.

Notaio: Tedice f. qd. Fatii Adorni Note dorsali: «n° 96».

Regesti: ACP, n. 612.

Vecchia numerazione: 665.

(10)

Provenienza: S. Nicola.

635, 1343 novembre 18, ind. XI (1342), 1343 marzo 10, ind. XI (1343), 1347 settembre 20, ind.

XIV (1346) Locatio

Giovanni detto Vanni farsettaio del fu Danino della cappella di S. Sisto dà in locazione a Nino del fu Masseo del comune di Cornazzano un pezzo di terra campia posta nei confini del suddetto comune, nel luogo detto «Catalecto», per 4 anni a partire dalla passata festa di S.

Michele in settembre, in cambio un affitto annuo di 7 quarre di grano da consegnare in occasione della festa dell'Assunzione. Il 10 marzo Giovanni dà in locazione a Piero del fu Menico del comune di Pappiana un altro pezzo di terra campia posta nel medesimo luogo, per due anni a partire dalla festa di S. Michele nel mese di settembre passato, in cambio di un affitto di 9 quarre e un quarto l'anno da consegnare in occasione della festa dell'Assunta. Il 20 settembre 1347 la carta di locazione fatta a Piero viene cassata.

1) 2) e 3) Fatto a Pisa, nella bottega della casa dei fratelli Betto e Lando figli del fu Urso, posta nella cappella di S. Felice.

Notaio: Leopardus f. Orlandi Ursi notarii civ. Pis.

Regesti: ACP, n. 613.

Vecchia numerazione: 666.

Provenienza: S. Nicola.

636, 1343 novembre 24, ind. XI (1342) Venditio

Vannuccio del fu Nerio del comune di San Frediano a Settimo vende a Guerrone pellicciaio del fu Vanni di Vinciguerra della cappella di S. Giorgio in Porta a Mare due pezzi di terra campia posti nei confini del comune di San Frediano a Settimo per il prezzo 66 lire e 10 soldi, che il presbitero Ceo comprò agendo a nome del detto Vannuccio, suo fratello, insieme al notaio Bonagiunta Corassa del fu Parello di Puccio di Betto del comune di San Martino di Bagno a Carcaiola di Pedemonte.

Fatto nella chiesa di San Frediano a Settimo.

Notaio: Bonaiuncta Corassa qd. Parelli civ. Pis.

Regesti: ACP, n. 614.

Note dorsali: «Carta che Gerrone compera da Vannuccio di Nieri da Sancto Frediano di Septimo».

Vecchia numerazione: 667.

Provenienza: S. Nicola.

637, 1343 dicembre 11, ind. XI (1342) Confessio solutionis et locatio

Guerrone del fu Vanni di Ciguerra pellicciaio della cappella di S. Giorgio in Porta a Mare e Puccino del fu Puccio di Ciguerra della cappella di S. Lucia, interrogati da Vanni detto Panarso del fu Menico da Pontasserchio, conduttore della metà di un un pezzo di terra con casalino, alberi e frutti posto nei confini del borgo di Pontasserchio, confessano di aver ricevuto dal detto Vanni l'affitto dovuto, per cui si può considerare cassata la carta di locazione precedente. Lo stesso giorno Guerrone e Puccio rinnovano la locazione a Vanni per altri 4 anni a partire dalla festa di S. Michele del mese di settembre passato, in cambio di un affitto di 2 quarre di grano da pagare ogni anno in occasione della festa dell'Assunzione.

Fatto a Pisa, nella via pubblica davanti alla casa di Bonagiunta di Carino notaio, posta nella cappella di S. Nicola.

Notaio: Ugolinus f. Bonaiuncte Carini notarii.

Regesti: ACP, n. 615.

Vecchia numerazione: 669.

(11)

Provenienza: S. Nicola.

638, 1343 dicembre 12, ind. XI (1342), 1343 gennaio 1, ind. XI (1343) Venditio

Bone del fu Giovanni vende a Giovanni detto Vanni farsettaio del fu Danino della cappella di S. Sisto un pezzo di terra campia posto nei confini del comune di Cornazzano, nel luogo detto

«al Catalecto» per il prezzo di 40 lire. Ursello del fu Matteo del comune di Cornazzano detto Cellino sta come garante. Il primo gennaio viene pagata l'imposta dovuta per la suddetta vendita a Lello di Bonaccorso, soprastante della gabella maggiore.

Fatto a Pisa, nella bottega della casa dei fratelli Betto e Lando, figli del fu Urso, posta nella cappella di S. Nicola.

Notaio: Leopardus f. Orlandi Ursi notarii civ. Pis.

Regesti: ACP, n. 616 Vecchia numerazione: 670.

Note: lacerata nella parte superiore.

Provenienza: S. Nicola.

639, 1343 dicembre 18, ind. XI (1342) Locatio

Moccia vedova del maestro Guido da Vico della cappella di S. Martino in Chinzica dà in locazione a Cecco del fu Ianuario della cappella di S. Marco in Chinzica 11 staiora di terra campia di un un pezzo di terra di 18 staiora posto nella cappella di S. Giusto in Canniccio, a Campo d'Olmo, nel luogo detto Via di Mezzo, per 6 anni a partire dalla festa di S. Michele nel settembre scorso in cambio di un affitto pari a 3 staia e 2 quarre di grano da pagare ogni anno in occasione della festa dell'Assunzione.

Fatto a Pisa, in Chinzica, nell'ingresso della casa della detta Moccia, posta nella cappella di S.

Martino suddetta.

Notaio: Pierus f. Guidonis notarii de Ceppato.

Note dorsali: «F 2°»; «n. 284»; «1343. Locatione di beni [in S. Giusto C.]. Non attiene al monastero di S. Matteo F 2°».

Vecchia numerazione: 671.

Provenienza: S. Matteo.

660, 1343 dicembre 31, ind. …. a Nativitate (1342) Divisio bonorum

I fratelli Parnerio, Zano, Cecco e Benvenuto figli del fu Graziano da P[...] fanno divisione dei beni paterni e materni, tra cui vi sono sette pezzi di terra posti a Pastina, promettendo di attenersi alle clausole stipulate e non molestarsi a vicenda, pena il pagamento di 25 lire.

Fatto a Gotola.

Notaio: Iohanninus f. d. Francischi de Bagno Note dorsali: «Carta di Partigiane di Palmieri».

Regesti: ACP, n. 617.

Vecchia numerazione: 672.

Note: macchiata nell'angolo destro superiore.

Provenienza: S. Nicola.

640, 1343 gennaio 21, ind. XI (1343) Sententia iudicis et assessoris

Il giudice e assessore del comune di Pisa mette in possesso il notaio Nerio di Goro da Metato,

procuratore di Giovanni di Cecco operaio dell'Opera di S. Maria Maggiore, dei beni di

numerosi abitanti del Valdiserchio per un valore equivalente alle pensioni che questi

dovevano all'Opera.

(12)

Fatto a Pisa, nella Curia delle Gabelle posta nel Palazzo del Podestà, nella cappella di S.

Ambrogio.

Notaio: Franciscus f. Bonaccursi f. Cini de Morrona.

Note dorsali: «1343 n° 839».

Vecchia numerazione: 651.

Note: sono presenti buchi e macchie di umidità.

Provenienza: Opera del Duomo?

641, 1343 gennaio 27, ind. XI (1343) Laudamentum arbitri

Chierico di Filippo giudice viene scelto come arbitro e amico comune da Tinuccio Della Rocca del fu Lemmo curatore di Ranieri Novello, figlio del fu Bonifazio Novello, conte di Donoratico, signore della sesta parte del Regno Cagliaritano e capitano delle masnade del Comune di Pisa, da Gerardo e Bernabò conti di Donoratico e dallo stesso Tinuccio per Enrico e Tedice del fu Giovanni conti di Donoratico, da una parte, e da Simone Trincalosso del fu Iacopino dei Bocci cittadino pisano della cappella di S. Nicola, procuratore dei fratelli Lorenzo, Giovanni e Dea, conti di Castagneto e figli del fu Duccio, dall'altra, col compito di definire i confini dei castelli di Donoratico e di Castagneto e delle loro curie. Chierico, ascoltati quattro massari di Castagneto e quattro di Donoratico, pronuncia la sentenza e definisce i confini.

Fatto a Pisa, nella seconda bottega della casa del Collegio dei Notai, posta nella cappella di S.

Ambrogio.

Notaio: Iohannes ol. Rainerii Ugolini Rossi notarii civ Pis.

Note dorsali: «n° 42»;«An. 1343. Laudum inter comites Donoratici ex una et comites Castagneti ex altera de et super finibus dictorum castrorum eorumque [...]».

Vecchia numerazione: 652.

Note: all’interno si conserva un regesto.

Provenienza: S. Pietro di Monteverdi.

623, 1343 febbraio 4, ind. XI (1343)

3

Nota impositionis

Elenco delle imposizioni fatte agli uomini della cappella di S. Lucia dei Ricucchi per assoldare e mantenere l'esercito nella guerra contro Lucca.

Fatto nella loggia sotto la camera del Comune.

Notaio: Iohannes f. qd. Guidonis Chiassi de Septimo.

Note dorsali: «n° 31»; «Non pertinet monasterio».

Vecchia numerazione: 648.

Provenienza: [S. Nicola].

643, 1343 febbraio 6, ind. XI (1343) Cessio iurium

Giunta Nevicante cuoiaio della cappella di S. Lucia dei Ricucchi, figlio del fu Vanni, cede a Mico da Rinonichi del fu Strennino ogni diritto contro Francesco vinaio del fu Andreotto da Rinonichi, dimorante una volta a Pisa nella cappella di S. Nicola, e contro i suoi eredi per 53 lire e 10 soldi di capitale della somma di 75 lire che Francesco stesso ricevette in società da Giunta, presentando il detto Mico e Simone notaio della cappella di S. Nicola. del fu Sardo notaio da Rinonichi come garanti. In cambio Giunta riceve 53 lire e 10 soldi.

Fatto a Pisa, nel solaio della casa detta dei Galli, posta «in capite Pontis Novi».

Notaio: Ildebrandus f. Iohannis notarii f. qd Iacobi Ildebrandi notarii civ. Pis. (dagli atti del

3 Nel documento è annotata una serie di date corrispondenti ai giorni in cui i singoli cittadini hanno pagato le imposte.

Per la datazione del documento si è scelto di riportare solo la data più recente come termine post quem di redazione.

(13)

padre).

Regesti: ACP, n. 619.

Vecchia numerazione: 653.

Provenienza: S. Nicola.

644, 1343 febbraio 10, ind. XI (1343) Vendito

Ursello detto Cellino del fu Masseo del comune di Cornazzano, insieme a suo figlio Vanni, vende a Giovanni detto Vanni farsettaio del fu Danino della cappella di S. Sisto un pezzo di terra con frutti, parte campia e parte a vigna, posta nei confini del comune di Cornazzano, nel luogo detto Moriccio, per il prezzo di 40 lire.

Fatto a Pisa, nella bottega della casa dei fratelli Betto e Lando del fu Urso, posta nella cappella di di S. Felice.

Notaio: Leopardus f. Orlandi Ursi notarii.

Regesti: ACP, n. 620.

Vecchia numerazione: 654.

Provenienza: S. Nicola.

645, 1343 febbraio 16, ind. XI (1343) Cessio iurium

Guerruccio di Nerio di Giunta da Cesano cede a Mico del fu Strennino del comune di Rinonichi ogni diritto contro Francesco del fu Andreotto del medesimo comune e contro Puccino del fu Tice di Ugolino del comune di Santo Stefano in Canneto su 6 lire di penale e su 16 lire e 10 soldi del capitale che Francesco ricevette in mutuo da Guerruccio, proponendo Puccino come garante.

Fatto nella casa del notaio Betto da Cascina, nel comune di Donicolta.

Notaio: Belcairus not. qd. Iohannis Dini notarii de Cascina.

Regesti: ACP, n. 621.

Vecchia numerazione: 655.

Provenienza: S. Nicola.

646, 1343 marzo 2, ind. XI (1343) Venditio

Banduccio del fu Betto da Gello di San Savino e Bettuccio del fu Bondie dello stesso luogo vendono a Nicola del fu Giovanni speziario dal Borgo di S. Marco in Chinzica, che compra per la moglie Vannuccia del fu Lupo, un pezzo di terra posto nei confini di Visignano, nel luogo detto Cannetello, per il prezzo di 48 lire, somma che Vannuccia ricavò dalla vendita della metà di un pezzo di terra campia posta nei confini della cappella di S. Giusto in Canniccio.

Fatto a Pisa, in S. Marco di Chinzica, sotto al portico della chiesa di S. Giuliano.

Notaio: Bectus f. Andree de S. Andrea Kinthice.

Regesti: ACP, n. 622.

Vecchia numerazione: 656.

Provenienza: S. Nicola.

647, 1343 marzo 23, ind. XI (1343) Venditio

Pericciola vedova di Puccetto di Boninsegna del comune di Tregolo di Porto Pisano vende la quarta parte di un pezzo di terra pratata posta nei confini del comune di Tregolo, nel luogo detto Ardenza, per il prezzo di 22 lire a Puccino di Buonristoro converso di S. Gorgonio e Vito, che compra a nome del monastero.

Fatto a Livorno, nella casa di Barone notaio del fu Marino.

(14)

Notaio: Barone f. qd. Marini notarii de Liburna.

Note dorsali: «In armario Salviani»;«1249 1249».

Vecchia numerazione: 657.

Provenienza: Certosa di Calci.

648, 1344 aprile 3, ind. XI (1343) Testamentum

Estratto del testamento di Guerrone pellicciaio del fu Vanni di Ciguerra della cappella di S.

Giorgio in Porta a Mare, in cui lascia alla serva Perina del fu ser Tommaso da Cremona la rendita di un pezzo di terra con casa solariata avente un solaio e una bottega, posta nella cappella di S. Lorenzo in Pellicceria, colla clausola che dopo la morte della donna la casa torni in possesso degi eredi dello stesso Guerrone. Per i restati beni Guerrone istituisce erede suo figlio Pucciarello e nomina come fidecommisari la moglie Lippa, il notaio Vanni del fu Guido di Chiasso, frate Agostino Malpigli dell'ordine di S. Agostino e Puccino di Puccio di Ciguerra.

Fatto a Pisa, nella casa del detto Guerrone, posta nella cappella di S. Giorgio in Porta a Mare.

Notaio: Noccus qd. ser Bononcontri notarii de Lavaiano (da ser Iohannes qd. ser Benencase qd. Sinigiani de Calci).

Note dorsali: «Menbro de testamento de Guerrone pellicciaio».

Regesti: ACP, n. 623.

Vecchia numerazione: 679.

Provenienza: S. Nicola.

649, 1344 maggio 3, ind. XI (1343) Venditio

Vanni di Bettuccio cuoiaio da S. Martino di Bagno a Carcaiola della capitania di Pedemonte, emancipato dal padre, vende a Lippa, moglie di Guerrone del fu Vanni di Ciguerra della cappella di S. Giorgio in Porta a Mare e figlia di Vanni Cassata pellicciaio della capella di S.

Isidoro, che compra a nome del marito, un pezzo di terra campia posta nel comune di . Casciano in Valdarno per il prezzo di 31 lire e 10 soldi. Bettuccio del fu Vannone fa da garante.

Fatto a Pisa, nella casa del detto Guerrone, posta nella cappella di S. Giorgio in Porta a Mare.

Notaio: Ugolinus f. Bonaiuncte Carini notarii.

Regesti: ACP, n. 624.

Vecchia numerazione: 681.

Provenienza: S. Nicola.

650, 1344 maggio 18, ind. XI (1343) Donatio propter nuptias

Iacopo vinaio del fu Monello della cappella di S. Casciano in Chinzica, interrogato dalla moglie Vannuccia del fu Pinello della cappella di S. Cosimo, confessa di aver ricevuto 300 lire come dote della donna, di cui 250 in denari e 50 in corredi, come promesso nella sua carta di matrimonio e di promessa di dote. A sua volta Iacopo dona alla moglie Vannuccia 100 lire di antefatto.

Fatto a Pisa, nella casa di Tomeo e Iacopo, figli del fu Pinello suddetto, posta nella cappella di S. Cosimo.

Notaio: Marcus f. qd. Masini merciarii civ. Pis. (da Bonaccursus f. ol. Benvenuti Ciampoli civ. Pis.)

Regesti: ACP, n. 625.

Vecchia numerazione: 682.

(15)

Provenienza: S. Nicola.

651, 1344 giugno 5, ind. XI (1343) Oblatio

Simone detto Mone maestro di legname della cappella di S. Simone in Porta a Mare e figlio del fu Bonafede si fa oblato di S. Maria di Gorgona e S. Vito di Pisa e lascia tutti i propri beni al monastero.

Fatto a Pisa, nella chiesa di S. Vito.

Notaio: Ildebrandus f. ol. Iohannis Ildebrandi notarii.

Note dorsali: «1288 1288».

Vecchia numerazione: 683.

Certosa di Calci

652, 1344 luglio 21, ind. XI (1343) Assignatio

Il priore di S. Nicola, frate Alessandro da Fauglia, interrogato assieme ai frati del convento da Enrico dal Pero del fu Domenico, confessa di avere ricevuto 100 lire da Enrico per completare l'«opus claustri» del convento, e considerata la generosità di Enrico gli assegna vita natural durante la metà dell'usufrutto di due pezzi di terra campia posti nei confini di Calcinaia, nel luogo detto «Armessano», che furono donati al convento dal presbitero Bacciameo del fu Enrico da Cascina, rettore della chiesa di S. Biagio in Ponte, e dati precedentemente in usufrutto a frate Michele, fino al tempo della sua morte.

Fatto a Pisa, nella sagrestia della chiesa di S. Nicola.

Notaio: Albertus f. Guidonis Spessalaste (da Iohannes f. qd. Iacobi Ildebrandi notarii).

Regesti: ACP, n. 626

Note dorsali: «Carta dela concessione facta a frate Arrigo dal Pero dele usufructo dele terre da Calciaia che solea avere frate Michele di Marcho».

Vecchia numerazione: 684.

Note: all'interno si conserva un piccolo regesto.

Provenienza: S. Nicola.

654, 1344 agosto 13, ind. XI (1343) Venditio

Bacciameo del fu Fazio del comune di Putignano in Valdarno, curatore speciale di Bartolomeo del fu Vanni di Fazio, per pagare i debiti del detto minore consistenti in 15 lire e 5 soldi, dovute al comune da Bartolomeo come erede del detto Vanni, vende a Domenico di Puccino calzaiolo del fu Gerardo della cappella di S. Leonardo in Pratuscello la terza parte di un un pezzo di terra con casa terrestre e orto posta nei confini del comune di Putignano, nel luogo detto «Capitento», e la terza parte della metà di un pezzo di terra con casa solariata posta nel comune di Putignano, per il prezzo di 36 lire, 6 soldi e 8 denari.

Fatto a Pisa, nella Curia nuova dei Pupilli, posta nel chiostro delle Sei Curie.

Notaio: Bartolomeus not. f. Alexandri Septemasse notarii de Vecchiano.

Regesti: ACP, n. 627.

Vecchia numerazione: 686.

Provenienza: S. Nicola.

655, 1344 ottobre 3, ind. ...2, secondo il corso della città di Bosa (1343?) Confessio solutionis

Iacopo del fu ser Guido «de classo Pis[...]» confessa di aver ricevuto100 lire in monete d'oro da ser Guerrone del fu Vanni di Ciguerra della cappella di S. Giorgio in Porta a Mare come lascito ereditario di Iacopo detto Puccio, fratello del detto Guerrone.

Fatto a Bosa.

(16)

Notaio: Iacobus de Calino regis Aragonum not.

Regesti: ACP, n. 628, ottobre 8.

Vecchia numerazione: 687.

Provenienza: S. Nicola.

656, 1344 novembre 7, ind. XII (1343) Venditio et confessio solutionis

Nocco del fu Bacciameo notaio del fu Savino della cappella di S. Margherita vende a Guerrone pellicciaio del fu Vanni, una volta della cappella di S. Filippo di Borgo ora di S.

Giorgio in Porta a Mare, un pezzo di terra ortale posta nei confini di «villa» di Tabbiano per il prezzo di 27 lire, corrispondenti a 9 fiorini d'oro, alla condizione che Guerrone consegni la somma direttamente a Migliorino sarto della cappella di S. Pietro in Vincoli, figlio del fu Enrico, in modo da saldare il debito di 9 fiorini d'oro restanti da pagare su 40 totali che Puccia vedova del detto Bacciameo e figlia del fu Nocco vinaio del fu Puccio, insieme a Tino vinaio della cappella di S. Margherita del fu Nesto di Lotario da Buti e Giovanni della cappella di S.

Bartolomeo dei Lanfranchi del fu Francesco da Buti, ricevettero in mutuo dal detto Migliorino, presentando Guerrone come garante. Lo stesso giorno Migliorino confessa di aver ricevuto da Nocco 9 fiorini d'oro.

Fatto a Pisa, nella bottega del palazzo del Comune, posta accanto al Palazzo delle Sei Curie.

Notaio: Ugolinus f. Bonaiuncte Carini notarii.

Regesti: ACP, n. 629.

Vecchia numerazione: 688.

Provenienza: S. Nicola.

657, 1344 dicembre 10 e 13, ind. XII (1343) Sententia iudicis Curiae Arbitrorum

Il pubblico arbitro, accogliendo la richiesta di Puccino sarto del fu Gerardo della cappella di S. Leonardo in Pratuscello, gli assegna 3 parti su 4 totali di un pezzo di terra con casa solariata, orto e frutti spettante a Puccino e ai suoi eredi contro il presbitero Nino del fu Bacciameo di Cepparone e Tora del fu Nino Verchionesi, dopo averli fatto stimare, in assenza dei convenuti contumaci e di un perito di parte, da due uomini esperti del luogo. Questo come rivalsa di alcuni debiti che i suddetti Tora e Nino avevano verso Puccino. Il 13 dicembre il nunzio del Comune fa proclamazione della sentenza davanti alla casa dei detti Nino e Tora.

1) e 2) Fatto a Pisa, nella Curia degli Arbitri, posta nel chiostro delle Sei Curie, nella cappella di S. Ambrogio.

Notaio: Petrus qd. Guillielmi de Farneta.

Regesti: ACP, n. 630.

Vecchia numerazione: 689.

Provenienza: S. Nicola.

658, 1344 dicembre 22, ind. XII (1343) Venditio

Bacciameo del fu Guido del comune di Putignano nel Valdarno insieme a Guido e Giovanni suoi figli, vende a Puccio del fu Gherardo della cappella di S. Leonardo in Pratuscello, che compra per Domenico suo figlio, un pezzo di terra con fichi e frutti posto nei confini del detto comune di Putignano, nel luogo detto Sopra Chiasso Migliarino, per il prezzo di 8 fiorini d'oro. Bacciameo del fu Fazio da Putignano fa da garante.

Fatto a Pisa, in casa Burdonesi, accanto alla piazza della chiesa di S. Eufrasia.

Notaio: Iohannes f. Pieri Bencii (da Ranieri not. qd. Andree de Peccioli).

Regesti: ACP, n. 631.

Vecchia numerazione: 799.

Provenienza: S. Nicola.

(17)

659, 1344 dicembre 30, ind. XII (1343) Venditio

I fratelli Guido e Puccio del fu Bernardo del comune di Putignano, insieme a Pupo del fu Enrico del suddetto comune vendono a Iacopo del fu Gerardo sarto della cappella di S.

Leonardo in Pratuscello un pezzo di terra con casa e capanna posto nel detto comune, per il prezzo di 100 lire. Nuta, vedova di Guiduccio e figlia del fu Balduccio da Visignano insieme a Vannetta, vedova di Enrico di Bernardo da Putignano dano il loro consenso alla vendita e promettono di non molestare Iacopo nell'uso della terra. Enrico del fu Fazio e Bacciameo del fu Guido fanno da garanti.

Fatto a Pisa, in casa Burdonesi, accanto alla piazza della chiesa di S. Eufrasia.

Notaio: Rainerius f. qd. Guarnerii (da Ranieri not. qd. Andree de Peccioli).

Regesti: ACP, n. 632.

Vecchia numerazione: 690.

Provenienza: S. Nicola.

661, 1344 gennaio 8, ind. XII (1344) Confessio solutionis

L'arcivescovo di Napoli Giovanni confessa di aver ricevuto tutti i redditi spettanti alla chiesa di Napoli che il mercante Nicola di Nuccio da San Gimignano aveva riscosso come suo procuratore ed esattore.

Fatto a Napoli, nel palazzo della cattedrale.

Sul verso di mano coeva: «Charta di fine che messer l’arciveschovo fece di fine a Nicholo di Nuccio per l’anno de la decima indizione»

Sul verso, di mano successiva: «Instrumento di fine e quietanza generale fatto da Mons.

Giovanni Arcivescovo di Napoli a Nicola di Nuccio da S. Gimignano mercante di tutto quello che come di lui procuratore ed esattore aveva riscosso dell'entrate al detto Arcivescovo spettanti. Rogato in Napoli da ser Giovanni Garappola notaio da Napoli sotto il dì 8 Gennaio 1344»

Notaio: Iohannes Garappula.

Note dorsali: «n° XLVI»; «271»s; «-8-».

Vecchia numerazione: 673.

Provenienza: S. Francesco di S. Gimignano.

642, 1343 febbraio 4, ind. XII (1344) Donatio

Ghelino del fu Giovannuccio della contrada di Borgo S. Maria di Volterra dona a frate Benedetto del fu Cecco da Volterra, priore dei frati eremiti di S. Agostino di Volterra, un pezzo di terra parte lavorativa e parte a vigna con casa e alberi su di sé, posto nei sobborghi della città di Volterra, nel luogo detto Sant'Andrea, per la cappellania dell'altare di S. Orsola e delle 11.000 vergini posto nella chiesa di S. Agostino.

Fatto a Volterra, nel convento di S. Agostino, nella cella di frate Ildebrandino del fu Ranieri da Querceto.

Notaio: Andreas ol. Ugonis de Vulterris.

Note dorsali: «=nu..4; 19=».

Vecchia numerazione: 668.

Provenienza: S. Agostino di Volterra.

662, 1344 febbraio 4, 17 febbraio ind. XII (1344) Venditio

Guelfo Stefani del fu Simone della cappella di S. Lorenzo in Chinzica, per sé e come

procuratore di Bernardo suo fratello, vende a Tommaso di Francesco Dell'Agnello, che

(18)

compra per Giovanna moglie del detto Guelfo e figlia del detto Francesco Dell'Agnello, un pezzo di terra parte a campo e parte a vigna posta nei confini del comune di Pettori, nel luogo detto Piaggia, per il prezzo di 80 lire. Il 17 febbraio viene pagata a Piero dello Strenna, soprastante della gabella maggiore, l'imposta dovuta per la vendita.

Fatto a Pisa, nella casa del notaio Orlando del fu Urso e del fratello Betto, posta nella cappella di S. Felice.

Notaio: Orlandus f. qd. Ursi de S. Felice.

Regesti: ACP, n. 633, febbraio 6.

Vecchia numerazione: 674.

Provenienza: S. Nicola.

663, 1344 febbraio 13, ind. XII (1344) Confessio

Giovanni del fu Bartalo tavernaio del fu Giovanni notaio da Ripoli, della cappella di S.

Lorenzo alla Rivolta, su richiesta del notaio Iacopo del fu Vanni di Giunta, che riceve per Francesca di Ugolino vinaio del fu Buoncristiano della cappella di S. Giusto al Parlascio e moglie del detto Giovanni, confessa di aver venduto parte dei corredi facenti parte della dote della moglie e, affinché la donna possa nutrire sé e i suoi, concede al detto Iacopo la facoltà di prendere possesso dei restanti beni facenti parte della dote della donna.

Fatto a Pisa, sotto al portico della casa di Oliviero Maschione del fu Michele, posta nella cappella di S. Simone al Parlascio.

Notaio: Iacobus f. qd. Vannis Iuncte.

Regesti: ACP, n. 634.

Vecchia numerazione: 675.

Provenienza: S. Nicola.

664, 1344 febbraio 25, 26 ind. XII (1344) Venditio

Dialta moglie di Cegna di Vannone della cappella di S. Lucia dei Ricucchi e figlia del fu Puccio di Gaio, moglie una volta di Ceo di Urso, a causa della necessità e dell'indigenza in cui si trova vende a ser Gualando Ricucchi della suddetta cappella, figlio del fu Giovanni Galvano, un frantoio con le relative masserizie posto in casa di Monello del fu Cambiuccio da Forcoli, nel comune di Forcoli, per il prezzo di 51 lire. Il giorno successivo viene pagata a Piero dello Strenna, soprastante delle gabella maggiore, l'imposta dovuta per la vendita.

Fatto a Pisa, nella chiesa di S. Sebastiano alle Fabbriche Maggiori.

Notaio: Bandinus f. qd. Lupi de Cisanello.

Regesti: ACP, n. 635, febbraio 24.

Vecchia numerazione: 676.

Provenienza: S. Nicola.

665, 1344 marzo 13, ind. XII (1344) Confessio mutui

Michelino di Bonamico del comune di San Vincenzo, interrogato da Matteo del fu Sardo della cappella di S. Nicola, confessa di aver ricevuto in mutuo 6 quarre di grano e s'impegna a restituirle «in grano tantum» entro il prossimo 1 maggio.

Fatto nel comune di San Vincenzo, nella via pubblica davanti al palazzo del comune di Pisa.

Notaio: Gerardus f. Guidonis Ferramosche notarii de Ripa Arni.

Regesti: ACP, n. 636.

Vecchia numerazione: 677.

Provenienza: S. Nicola.

666, 1344 marzo 17, ind. XII (1344)

(19)

Confessio

Iacopo del fu Gerardo sarto della cappella di S. Leonardo in Pratuscello, interrogato dal notaio Ranieri del fu Andrea da Peccioli, che agisce per conto dei fratelli Davino e Lippo, figli dello stesso Iacopo e da lui emancipati, confessa di aver comprato dai fratelli Guido e Puccio del fu Bernardo e da Pupo del fu Enrico del comune di Putignano un pezzo di terra con casa e capanna posto nel comune di Putignano per il prezzo di 100 lire. Enrico del fu Fazio e Bacciameo del fu Guido dal comune di Putignano fecero da garanti della vendita, Nuta moglie del fu Guiduccio e figlia del fu Balduccio da Visignano e Vannetta vedova di Enrico di Bernardo da Putignano rinunciarono ad ogni diritto, mentre Bona moglie di Puccio di Bernardo da Putignano e figlia del fu Martino di Guido del comune di Lugnano acconsentì alla detta vendita. Iacopo confessa inoltre di aver acquistato per conto dei figli e cede a loro la terra, promettendo di non molestarli nel suo uso.

Fatto a Pisa, in casa Burdonesi, posta accanto alla piazza della chiesa di S. Eufrasia.

Notaio: Iordanus ol. f. Iannonis de Covinaria (dagli atti di Ranieri not. qd. Andree de Peccioli) Regesti: ACP, n. 637.

Vecchia numerazione: 678.

Provenienza: S. Nicola.

667, 1344 aprile 23 e maggio 4, ind. XII (1344)

Decretum dominorum Priorum Defensorum et Gubernatorum Communis Vulterrae et Duodecim Bonorum vVrorum

Estratti dal libro degli stanziamenti, ordinamenti e riformagioni composti per l'ufficio dei Priori Governatori della città di Volterra e del suo contado al tempo del podestà Bartolomeo dei Mangiadori da San Miniato. I Priori e i 12 Buoni Uomini concedono all'abate di Monteverdi l'uso di un casa posta nella contrada di S. Angelo a spese del Comune.

Fatto a Volterra.

Notaio: Petrus Guiduccii de Vulterris.

Note dorsali: «13»; «decretum Communis Volaterrani ad favorem abbatie Montis Viridis super concessione unius domus in civitate Volaterrarum ad comodum dicti domini abbatis, suisque familiae concedendae».

Note: All’interno si conserva una trascrizione e un regesto.

Vecchia numerazione: 681.

Provenienza: S. Pietro di Monteverdi.

668, 1345 giugno 1, ind. XII (1344) Donatio

Giovanni figlio ed erede del fu Bondie stoppaiolo della cappella di S. Casciano in Chinzica, secondo la volontà espressa dal padre nel suo testamento, dona al monastero di S. Nicola. tutti i diritti sui denari e i beni che Giovanni, come erede del padre, doveva ricevere dagli eredi di Giorgio del fu Bartolino da Roma e della madre di lui, Contessa.

Fatto a Pisa, nella bottega della casa terrestre che fu della torre dei Gatti, posta nella cappella dei SS. Cosimo e Damiano.

Notaio: Gerardus f. qd. Ildebrandini Mectefoci notarii civ. Pis.

Regesti: ACP, n. 638.

Vecchia numerazione: 696.

Provenienza: S. Nicola.

683, 1344 giugno 12, ind. XII (1344); 1345 febbraio 5, ind. XIV (1346) Licentia et libellum

Benedetto abate del monastero di Vallombrosa, avendo saputo che il monastero di Monteverdi

ha numerosi pascoli, boschi, terre e case dai quali riscuote un modico censo, concede a

Domenico abate del monastero di S. Pietro di Monteverdi il permesso di rinnovare i contratti

(20)

di locazione dei possedimenti del monastero ad un prezzo maggiore. Il 5 febbraio 1345 Domenico allivella a Muccio del fu Nuccio da Monteverdi numerosi pezzi di terra posti nel castello di Monteverdi per un reddito annuo di 2 quarre pisane di grano da consegnare in occasione della festa dell'Assunzione.

1) Fatto nel palazzo «de Guarlone», vicino a Firenze; 2) fatto nella torre del monastero di S.

Pietro di Monteverdi.

Notaio: Paulus qd Corradi; Iohannes f. ol. Gardi de Monteviridi Vulterrani districtus.

Note dorsali: «n° 14».

Note: All’interno si conserva una trascrizione.

Vecchia numerazione: 695.

Provenienza: S. Pietro di Monteverdi.

669, 1344 agosto 12, ind. XII (1344) Venditio

Matteo presbitero del fu Tosino da San Lorenzo a Cortine, presso San Gimignano, vende a Monna, governatrice e amministratrice del monastero di S. Maria Maddalena di San Gimignano, un orto facente parte dell'eredità del dettto Tosino, posto a San Gimignano, presso Porta delle Fonti, per il prezzo di 15 fiorini d'oro.

Fatto a San Gimignano.

Notaio: Pinus f. ol. Cursi de Sancto Geminiano

Note dorsali: «Questa è la terra dell'orto che noi comprammo da ser Matteo chalonico dal pieve»; «n° 123 R 2°»; «-9-».

Vecchia numerazione: 685.

Provenienza: S. Maria Maddalena di S. Gimignano.

670, 1345 agosto [12], ind. [...](1344) Procuratio

Il notaio Pietro del fu Francesco Garbesi della cappella di S. Pietro in Vincoli nomina come propri procuratori per i prossimi due anni i suoi fratelli Giovanni e Benetto, figli del detto Francesco, entrambi della detta cappella, insieme a Bacciameo del fu Vanni di Rustico della cappella di S. Vito.

Fatto a Pisa, «in claustro st[...] germanorum», nella cappella di S. Paolo all'Orto.

Notaio: [Bonaccursus f. ol. Benvenuti] Ciampoli civ. Pis.

Regesti: ACP, n. 640.

Note: Rosure e muffe.

Vecchia numerazione: 697.

Provenienza: S. Nicola.

671, 1345 agosto 14, ind. XII (1344) Locatio

Duccia vedova di Ugolino di Porco della cappella di S. Giorgio in Porta a Mare dà in locazione a Puccio detto Motrone del fu Cetto, una volta del comune di San Martino alla Pergola e ora del comune di Marciana Maggiore, un pezzo di terra con casa, vigna e canneto posto nel comune di Marciana Maggiore per sei anni a partire della festa di S. Michele nel settembre prossimo, in cambio di un affitto di 12 staia di grano da pagare annualmente in occasione della festa dell'Assunzione.

Fatto a Pisa, nella bottega del cantone della torre dei Gaddubbi, nella cappella di S. [Donato].

Notaio: Nicolus Clari f. qd. Bindi Clari notarii (da Bartolomeo Clari qd. Simonis).

Regesti: ACP, n. 641.

Vecchia numerazione: 698.

Provenienza: S. Nicola.

(21)

672, 1345 agosto 24, ind. ... (1344?) Confessio receptionis

Piero «[...]eta» cordaio e Maria sua moglie, residenti a Lapola, nei sobborghi di Cagliari, interrogati da Giovanni del fu Meuccio da Vico, abitante a «villa» di Stampace, confessano di aver ricevuto «in pura comanda» 30 lire in denari alfonsini minuti, promettendo di restituirli secondo la volontà di Giovanni, quando lui stesso ne farà richiesta.

Fatto a Lapola, nella casa degli sposi suddetti.

Notaio: Berengarius f. qd. Guidonis Caccialoste de Castello Castri.

Regesti: ACP, n. 643.

Vecchia numerazione: 700.

Provenienza: S. Nicola.

673, 1345 ottobre 11, ind. XIII (1344) Venditio

Pietro del fu Compagno notaio del fu Guido da Putignano della cappella di S. Andrea in Chinzica, alla presenza e col consenso di Andrea di Dino da Camugliano della cappella di S.

Martino in Chinzica, suo curatore generale assegnatogli dal detto Compagno notaio nel suo testamento e confermato dai giudici della Curia nuova dei Pupilli, vende a Nicola notaio di Bernardo notaio da Rezzano, che riceve per Puccettino del fu Coscio di Marchese del comune di San Prospero in Via Cava, un pezzo di terra con casa solariata posto a Pisa, nella cappella di S. Andrea in Chinzica, «in classo Barili», un pezzo di terra campia posto nei confini del comune di Putignano, nel luogo detto Ponte, nonché 4 staiora e 3 panori di un pezzo di terra campia posto nei confini del comune di Putignano, nel luogo detto Ponte, per il prezzo di 325 lire.

Fatto nel comune di Orticaria, nella via pubblica, davanti alla casa di Bacciameo di Nerio del detto Comune, affittata a Cecca pinzochera da Fauglia.

Notaio: Iohannes f. qd. Guillielmi notarii de Ripuli Pis. civ. (da Iacobo f. qd. Gerardi notarii de Ripuli).

Regesti: ACP, n. 644.

Vecchia numerazione: 702.

Provenienza: S. Nicola.

674, 1345 novembre 6, ind. XIII (1344) Donatio propter nuptias

Bondo del fu Bue del comune dei Santi Michele e Giovanni di Ghezzano, insieme al figlio Pietro, dona 40 lire di antefatto a Tonia, moglie del detto Pietro e figlia del fu Casuccio del fu Puccio di Benincasa della cappella di S. Marco in Chinzica, consegnandole a Mato vinaio del fu Benincasa della cappella di S. Martino in Chinzica e a Ursello del fu Nino di Ursello da San Giovanni di Ghezzano, tutori di Lemmo, figlio ed erede del detto Casuccio. Gli stessi Mato e Ursello, per pagare la dote di 80 lire tra denari e corredi promessa a Pietro, gli cedono la metà di un pezzo di terra campia posto nei confini di S. Giusto in Canniccio, 21 panori di un pezzo di terra campia posto nei confini di S. Giusto al Cannniccio, 3 staiora e 6 panori di un pezzo di terra posto nella guardia e nei confini di Orticaria.

Fatto a Pisa, nella Curia nuova dei Pupilli posta nel chiostro delle Sei Curie.

Notaio: Bartolomeus qd. Gerardi Morelli notarii.

Note dorsali: «n° 14»; «80».

Vecchia numerazione: 703.

Note: buchi, macchie di umidità, rosure nei margini.

Provenienza: [S. Nicola].

675, 1345 dicembre 3, ind. XIII (1344)

Riferimenti

Documenti correlati

Specifiche ente schedatore: Civico Archivio Fotografico - Milano Nome: Scala, Daniela. Referente scientifico: Paoli, Silvia Funzionario responsabile: Paoli,

Denominazione struttura conservativa - livello 1: Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche del Castello Sforzesco Denominazione struttura conservativa - livello 2: Gabinetto

Il servizio ha durata di QUARANTOTTO MESI decorrenti dalla data di collaudo dell’apparecchio. E’ espressamente previsto che il Comune potrà, a suo insindacabile giudizio, recedere

trabeazione sono di marmo nero ; il piedestallo, le basi ed i capitelli delle colonne, il fregio della trabeazione e l'archivolto traforato di marmo bianco. Di

GB HENWOOD-WHITE J AUS AUSTIN HEAL.. CH

Riferimento alla parte: copertura Data: 1991. Stato di conservazione: buono STATO DI CONSERVAZIONE [2

OGGETTO: ADDIZIONALE COMUNALE ALL'IMPOSTA SUL REDDITO DELLE PERSONE FISICHE: APPROVAZIONE DEL REGOLAMENTO E DETERMINAZIONE DELLA ALIQUOTA PER L'ESERCIZIO 2007 VISTA LA

Anche la portina della chiesa aperta verso via Barbaroux ci presenta nella sua unica imposta, tre pannelli scolpiti; il pannello centrale più grande porta una