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Fatto a Pisa, nella bottega della casa di Salinguerra giudice da Ripafratta, posta nella cappella di S. Maria Maggiore.

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401, 1321 marzo 13, ind. IV (1321) Mutuum

Giovanni Cassata detto Vanni, pellicciaio della cappella di S. Frediano, figlio del fu Barone, riceve 200 lire in mutuo da Ghita, sua moglie e figlia del fu Ugolino, impegnandosi a restituirle entro un mese.

Fatto a Pisa, nella bottega della casa di Salinguerra giudice da Ripafratta, posta nella cappella di S. Maria Maggiore.

Notaio: Rainerius f. qd. Gori de Metato (dagli atti di Bando not. q. Rofini de Macadio)

Regesti: ACP, n. 399 Vecchia numerazione: 406.

Provenienza: S. Nicola.

402, 1321 marzo 13 e 23, indizione IV (1321) Cessio iurium et venditio

Bacciameo del fu Giovanni della cappella di S. Casciano in Chinzica cede ogni diritto su una cocca chiamata Santa Maria e sui suoi corredi a Feo Alfei del fu Giovanni Alfei della cappella di S. Luca e ad Enrico del fu Vanni da Avane, procuratore di Colo da Avane. Il 23 aprile Feo e Enrico rivendono la cocca a Bacciameo per il prezzo di 450 lire, pari alla penale che devono ricevere da Domenico Colombario, Filippo di Sigerio, Iacopo di Simone e Marsilia vedova di

****** da Maiorca, i quali dicono di essere i proprietari della suddetta nave.

1) e 2) Fatto a Pisa, sopra il solaio inferiore della casa di Bando notaio del fu Gerardo di Bercio da Vicopisano, posta in Borgo, nella cappella di S. Cecilia.

Notaio: Bandus f. Gerardi Bercii de Vico Pisano.

Note dorsali: «N° 235»; «A. 1321»; «n. 297».

Vecchia numerazione: 405.

Provenienza: S. Antonio.

399, 1321 maggio 10, ind. IV (1321) Nota emptionis

Lista delle terre del podere di Iacomino «de Gualda» che Buglione comprò da Cennino, copiata da ser Ugo notaio «di Stancho» da un libro del detto Buglione.

[Fatto a –].

Notaio: Iohannes qd. ser Pipini not. de Montevirdi (copia da ser Ughi in libro dicto Bulglonis)

Note dorsali: n° 41 Vecchia numerazione: 403

Provenienza: S. Pietro di Monteverdi.

403, 1321 maggio 21, ind. IV (1321) Procuratio

Bice, vedova di Taldo della Bella del popolo S. Martino al Vescovo della città di Firenze e figlia del fu Ricovero Cerchi, nomina suoi procuratori ser Mazza notaio da Empoli e Mainetto di Porco di Mainetto del suddetto popolo della città di Firenze.

Fatto a Lucca, nella curia posta tra la casa dei figli di Baldovino Notaio: Michael Glandolfini de Luca

Note dorsali: «Di quelli della Bella».

Regesti: ACP, n. 402 Vecchia numerazione: 409.

Provenienza: S. Nicola.

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404, 1322 giugno 1, ind. IV (1321) Locatio

Giovanni detto Vannuccio calzaiolo, figlio del fu Lando della cappella di S. Nicola, dà in locazione per un anno una bottega della casa del detto Giovanni posta a Pisa, nella cappella di S. Nicola, a Giovannello cuoiaio figlio del fu Giordano della cappella di S. Nicola. e a Domenico cuoiaio del fu Iacopino della cappella di S. Leonardo in Pratuscello, per un affitto di 10 lire, da pagare metà alla metà dell'anno e metà alla fine dell'anno.

Fatto a Pisa, nella bottega della casa degli eredi di Lando Procacchia e consorti, posta a Pisa, nella cappella di S. Donato.

Regesti: ACP, n. 407.

Notaio: Henricus f. Nini Davini de cappella sancti Nicoli.

Vecchia numerazione: 416.

Provenienza: S. Nicola.

405, 1322 luglio 27 e 31, ind. IV (1321), 1 Procuratio

Frate Giovanni di Parazzone, priore di S. Nicola, alla presenza di altri frati, nomina frate Bandino del fu Iacopo detto Puccio di Albizzello procuratore del convento coll’incarico di rivendicare il possesso dei beni posti nel comune di Piombino, lasciati in eredità a Bandino, professo del convento, dal padre Iacopo. Il 31 luglio Bandino nomina come suo sostituto Gregorio Masca, anch'egli frate di S. Nicola.

1) Fatto a Pisa sul balcone del chiostro del convento di S. Nicola; 2) fatto nel solaio della casa detta dei Galli, posta «in capite Pontis Novi».

Notaio: Iohannes f. Guidonis Chiassi de Septimo (dagli atti di Iohannes not. qd. Iacobi Ildebrandi not.).

Regesti: ACP, n. 408.

Vecchia numerazione: 418.

Provenienza: S. Nicola.

406, 1322 settembre 18, ind. IV (1321) Donatio propter nuptias

Stefano patterio della cappella di S. Donato, figlio del fu Bernardo da Chiavari, dona 100 lire di antefatto a Ciabene, sua moglie e figlia del fu Lupardo di Ricciardo notaio della cappella di S. Maria Maggiore, consegnandole a Falcone detto Cone, tavernaio della cappella di S.

Leonardo in Pratuscello e figlio del fu Lami tavernaio, che riceve per Ciabene. In cambio Stefano riceve 200 lire, metà in denari, metà in corredi.

Fatto a Pisa nella bottega della casa degli eredi di Lando Procacchia e consorti, posta nella cappella di S. Donato.

Notaio: Falcone Falconis de cappella sancti Laurentii Pelliparie qd. Iohannis Falconis.

Regesti: ACP, n. 409.

Vecchia numerazione: 419.

Provenienza: S. Nicola.

407, 1322 ottobre 5, ind. V (1321) Mutuum

Vannuccio del fu Cecco della cappella di S. Lucia dei Ricucchi riceve 3 lire in mutuo da Bettino del fu Maccarone della cappella di S. Donato e s’impegna a resituirle entro due mesi.

Fatto a Pisa, nella bottega del monastero di S. Frediano posta nella cappella di S. Isidoro.

Notaio: Nicolus Camicionis f. qd. Iohannis Regesti: ACP, n. 410.

Vecchia numerazione: 420.

Provenienza: S. Nicola.

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408, 1322 febbraio 10, ind. V (1322) Venditio

Bacciameo del fu Bonaccorso di Rainaldo della cappella di S. Luca Fuoriporta vende a Dino speziario della cappella dei SS. Cosimo e Damiano, figlio del fu Iacopo, tre parti integre di un unico pezzo di terra campia diviso in quattro parti posto presso Bagno ad Acqua, in luogo detto Bonriposo, per il prezzo di 50 lire.

Fatto a Pisa, in Chinzica, nel solaio della bottega della casa di Cecca, vedova di Andrea Gualandi, posta <<in capite Pontis Novi>>.

Notaio: Bononcontrus f. qd. Martini Bononcontri de Ripa Arni Note dorsali: «n° 98»; «A. 1322»; « nuo. [...]».

Vecchia numerazione: 415.

Provenienza: S. Antonio

409, 1323 marzo 30, ind. V, 1326 maggio 4, ind. VIII (1322 e 1325) Libellum

Giovanni Galvano del fu Ranieri Galvano dei Ricucchi, per le sue tre parti, e Ventriglio detto Tiglio del fu Ugolino Corbella degli Uppezzinghi, per la sua quarta parte, danno in livello a Davino scudario del fu Benvenuto della cappella di S. Lucia dei Ricucchi, un unico pezzo di terra «vacuum» diviso in quattro parti, posto a Pisa, nella cappella di S. Lucia dei Ricucchi, per un censo annuo di 4 lire da consegnare alla fine dell'anno, conferendo a Davino la facoltà di cedere ad altri il diritto di livello, e confessano di aver ricevuto da lui 16 lire «pro intratura dicti petii terre». Il 4 maggio Ventriglio, interrogato da Davino, confessa di aver ricevuto da quest'ultimo 3 lire, corrispondenti a 3 anni di livello, a lui spettanti per il possesso della sua quarta parte.

1) e 2) Fatto a Pisa, nel solaio della casa detta dei Galli, «in capite Pontis Novi».

Notaio: Andreas f. qd. ser Fini notarii de Vico (dagli atti di ser Iohannes f. qd. Iacobi Ildebrandi notarii).

Regesti: ACP, n. 417.

Vecchia numerazione: 429.

Provenienza: S. Nicola.

410, 1323 aprile 21, ind. V (1322) Donatio propter nuptias

Ranieri detto Nerio cuoiaio della cappella di S. Barnaba dona come dote e antefatto della moglie Cecca, figlia del fu Cennino, a Gadduccio del fu Cennino cordovaro della cappella dei SS. Cosimo e Damiano la somma di 100 lire e riceve in cambio, come dote di Cecca, 300 lire tra denari e corredi.

Fatto a Pisa, nella bottega della casa di Ranieri, posta nella cappella di S. Eufrasia.

Notaio: Blasius Clavelli de Malaventre (dagli atti di Marzucco).

Regesti: ACP, n. 418.

Vecchia numerazione: 430.

Provenienza: S. Nicola.

411, 1323 maggio 24 e agosto 17, ind. V, 1324 agosto 16, ind. VI, 1324 dicembre 31, ind. VII (1322 e 1324)

Solutio

Pone del fu Mato del comune del comune di Santo Pietro in Valdera, per conto di Luca del fu

Presbitero di Dino da Santo Pietro e con l'animo di riavere la cifra sborsata, paga a Cecco del

fu Enrico notaio, camerario del comune di Santo Pietro, 20 soldi e 6 denari dovuti dallo stesso

Luca per la data di 2 soldi e 3 denari per lira, e 10 soldi e 10 denari dovuti da Luca per la data

di 13 denari per lira, entrambe calcolate sulla base del suo estimo nel detto comune, il cui

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ammontare era di 10 lire. Allo stesso modo, in giorni diversi Pone paga al detto Cecco e a Puccio del fu Giovanni, anch'egli camerario di S. Pietro, 38 soldi e 9 denari, 50 soldi e 30 denari, 13 soldi e 4 denari.

1) Fatto a Santo Pietro, nel portico della casa di Cecco camerario di Santo Pietro; 2) fatto a Santo Pietro, nel portico della casa di Porcello notaio; 3) fatto a Santo Pietro, nel portico della casa di Porcello notaio; 4) fatto a Santo Pietro, nella via pubblica, davanti alla casa di Balduccio Ventura.

Notaio: Henrigus f. Franceschi de Sancto Pietro Vallis Here.

Regesti: ACP, n. 431.

Provenienza: S. Nicola.

412, 1323 luglio 9, ind. V (1322) Donatio

Giovanni detto Vanni, notaio, dona a Dino del fu Iacopo speziario della cappella dei SS.

Cosimo e Damiano la quarta parte di un pezzo di terra posto presso Bagno ad Acqua.

Fatto a Pisa, nel chiostro del carcere posto nella cappella di S. Sisto.

Notaio: Mactheus f. qd. Romani de capp. Sancti Andree Kinthice.

Note dorsali: «139»; «A.1322»; «n. 135».

Vecchia numerazione: 431.

Note: sono presenti ampie macchie di umidità nel margine superiore sinistro.

Provenienza: S. Antonio.

413, 1323 luglio 29, ind. V (1322) Immissio in possessionem

Bacciameo del fu Bonaccorso di Rainaldo della cappella di S. Luca, avendo precedentemente venduto a Dino del fu Iacopo speziario della cappella di S. Cosimo, tre parti di un pezzo di terra campia posta presso Bagno ad Acqua, nel luogo detto Bonriposo, lo immette nel possesso del detto pezzo di terra.

Fatto a Bagno ad Acqua, nel suddetto pezzo di terra.

Notaio: Leopardus qd. Ferrantis de Sancto Pietro.

Note dorsali: «n° 10», «A. 1323»; «n. 85».

Vecchia numerazione: 432.

Provenienza: S. Antonio.

414, 1323 agosto 4, ind. V (1322) Venditio

Bonagiunta del fu […]

1

Ciabatto della cappella di S. Lorenzo in Chinzica vende al giudice Uguccione da Bagno ad Acqua, figlio del fu Giovanni, della stessa cappella, la metà di due pezzi di terra posti nella cappella di S. Giusto in Canniccio, posto il primo in luogo detto

«Cumunaglia» e il secondo il luogo detto «Salvoçari», per il prezzo di 355 lire.

Fatto a Pisa, nella casa del suddetto Bonagiunta venditore, posta nella cappella di S. Lorenzo in Chinzica

Notaio: Christoforus dictus Tofanus f. qd. Tuccii Pis. civ. (dagli atti di Iacobo qd. Bonaccursi de Bibbona)

Note dorsali: «n° 11»; «A. 1323».

Vecchia numerazione: 433.

Note: il margine superiore sinistro presenta rosure.

Provenienza: S. Antonio

415, 1323 agosto 17, ind. V (1322) Oblatio

1 Il patronimico è stato cancellato da un'abrasione.

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Cino del fu Fagiano da Vico e Vannetta, sua moglie e figlia del fu Amadore Bientinese da Vico, si fanno oblati del monastero di S. Maria di Ruscello dell’ordine di S. Chiara e lasciano al monastero cinque pezzi di terra con case, casalini, capanne e frutti, posti a Vico.

Fatto a Vico, nel monastero di S. Maria del Ruscello Notaio: Nicolus f. qd. Testaceppi de Vico

Note dorsali: «n° 6» ; «12».

Vecchia numerazione: 434.

Provenienza: [S. Nicola].

416, 1323 settembre 23, ind. V (1322) Donatio propter nuptias

Come antefatto della moglie Monetta, Leopardo del fu Bonamico della cappella di S. Lorenzo alla Rivolta consegna 100 lire a Bono, specchiaio della cappella di S. Cecilia, che riceve per la donna. In cambio Leopardo riceve 400 lire, metà in denari, metà in corredi, come dote della moglie.

Fatto a Pisa, nella cancelleria del Comune.

Notaio: Simon qd. Sardi notarii de Rinonichi civ. Pis. (da un atto di Corrado not. f. Iohannis Conradi de sancto Sisto).

Regesti: ACP, n. 419.

Vecchia numerazione: 435.

Provenienza: S. Nicola.

417, 1323 ottobre 16, ind. VI (1322) Locatio

Fazio di Ciolo della cappella di S. Sebastiano alle Fabbriche Maggiori, procuratore di Bonifazio, vescovo chironense, conduttore dei beni della chiesa di S. Piero in Vincoli, dà in locazione per un anno a Lotario notaio del fu Baldo da Montecchio un solaio inferiore con camera di una casa della detta chiesa per una pensione di 12 lire.

Fatto a Pisa nella bottega della casa del giudice Mense da Vico, posta nella cappella di S.

Ambrogio.

Notaio: Bernardus f. Ranucci de Padule.

Vecchia numerazione: 436.

Provenienza: ––

419, 1322 novembre 10, ind. VI (1322) Confessio emptionis

Nerio del fu Cenno da San Gimignano, dimorante nel castello di San Gimignano, nel luogo detto la Via di Castello, confessa di aver comprato per Monna del fu Ruffo da Petroio nel distretto di Firenze, un orto posto all’interno del castello suddetto, nel luogo detto Via di Castello per il prezzo di 8 fiorini e mezzo, venduto da Francesco del fu Nuccio del castello di San Gimignano.

Fatto a Siena, nel popolo di S. Stefano.

Notaio: Iohannes qd. Naddi de Senis

Note dorsali: «Confessione fatta da Neri di Cenno che avea comprato in nome di donna Monna di Ruffo da Petroio contado di Firenze un orto posto in questa terra nella via di Castello da Francesco del fu Nuccio per fiorini otto e mezo per contratto rogato da ser Vanni di Alberio. Questa confessione, la immissione di possesso fu fatta in Siena nel popolo di S.

Stefano il 10 novembre1322»; «N° 126»; «I 4 a», «25»; «- 61 -».

Vecchia numerazione: 421.

Provenienza: [S. Maria Maddalena] di S. Gimignano.

420, 1323 dicembre 12, ind. VI (1322)

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Testamentum

Estratto del testamento di Barduccia vedova di Bacciameo di Belluccio della cappella di S.

Maria Maddalena, in cui la donna afferma di avere alcuni debiti verso sua figlia Teccia e frate Giovanni di Parazzone del convento di S. Nicola: uno di 5 lire, uno di 12 lire, uno di 10 lire più un «cascione» e una lettiera di legno, esprimendo la volontà che tali debiti siano saldati usando le proprie sostanze. Barduccia confessa inoltre di dovere a Giovanni altre 19 lire e 10 soldi, che ebbe in prestito da Parazzone, fratello di Giovanni, e, infine, istituisce come eredi le figlie Teccia e Mattea, monaca di S. Bernardo.

[Fatto a Pisa].

Notaio: Bernardus Morelli f. Gerardi Morelli notarii.

Regesti: ACP, n. 421.

Vecchia numerazione: 438.

Provenienza: S. Nicola.

421, 1323 dicembre 18, ind. VI (1322) Receptio pensionis et locatio

Teccia del fu Bacciameo di Belluccio della cappella di S. Maria Maddalena, interrogata da Peruccio del fu Ricovero da Fauglia, confessa di aver ricevuto 100 lire per la pensione di 7 pezzi di terra campia posti nel comune di Fauglia e rinnova la locazione a Peruzzo, per un anno a partire dalla festa di S. Michele nel mese di settembre, con l’obbligo di pagare la pensione in occasione della festa dell’Assunzione.

Fatto a Pisa in Chinzica, nella casa della suddetta Teccia.

Notaio: Bartholomeus Morelli qd. Gerardi Morelli notarii.

Regesti: ACP, n. 422.

Vecchia numerazione: 439.

Provenienza: S. Nicola.

422, 1323 dicembre 20, ind. VI (1322) Absolutio a servitio balistae

Matteo di Paolo da Assisi, giudice della Curia del Popolo, a nome di Goncello «de Podio Gree», capitano del Popolo della città di Pisa, accoglie il ricorso di Tingo da San Gimignano della cappella di S. Maria Maddalena e lo esenta dal prestare servizio come balestriere, in quanto maggiore di 50 anni.

Fatto a Pisa nella Curia del Popolo posta presso il palazzo del capitano del Popolo Notaio: Bertus filius Nocchi notarii de Pontehere

Regesti: ACP, n. 423 Vecchia numerazione: 440.

Provenienza: S. Nicola.

423, 1323 gennaio 7, ind. VI (1323) Inventarium

Frate Luca Vaccarella, priore del convento di S. Nicola, e Tommaso da San Paolo, frate del medesimo convento, insieme a Cecco Burdonesi di casa Uppezzinghi, figlio del fu Iacopo, e a Berta, sua moglie e sorella di Gherardesca detta Ghecca, vedova di Gattoso Gatti e figlia del fu Ciolo di Raffaldo della cappella di S. Nicola, esecutori testamentari della suddetta Gherardesca, fanno l’inventario dei beni della defunta e, eseguendo le sue ultime volontà, assegnano alcuni suoi beni posti a Nodica, Pisa, San Lorenzo alle Corti e San Frediano a Settimo al convento di S. Nicola. come dote dell'altare di S. Tommaso posto nella chiesa del convento.

Fatto a Pisa, nella casa dei suddetti Cecco e Berta, posta nella cappella di S. Nicola.

Notaio: Iohannes f. Guidonis Chiassi de Septimo.

Regesti: ACP, n. 411.

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Vecchia numerazione: 422.

Provenienza: S. Nicola.

424, 1323 gennaio 20, ind. VI (1323) Procuratio

Frate Luca Vaccatella, priore di S. Nicola, nomina procuratori del convento frate Giovanni di Parazzone e Teccia del fu Bacciameo di Belluccio, oblata, coll’incarico di gestire i beni lasciati al convento dalla suddetta Teccia.

Fatto a Pisa, nel ballatoio del chiostro del convento di S. Nicola.

Notaio: Iacobus qd. Iohannis Taddei de Scutaria (dagli atti Iohannes f. qd. Iacobi Ildebrandi notarii)

Regesti: ACP, n. 412.

Vecchia numerazione: 574.

Provenienza: S. Nicola.

425, 1323 febbraio 19, ind. VI (1323) Venditio

Nottino del fu Duccio da Pistoia, dimorante della cappella di S. Lucia dei Ricucchi, vende al giudice Mense da Vico della cappella di S. Ambrogio figlio del fu Calcesano un pezzo di terra con casa, solai e chiostro posto a Pisa nella cappella di S. Lucia dei Ricucchi per il prezzo di 200 lire.

Fatto a Pisa, nella bottega della casa di Mense posta nella cappella di S. Ambrogio.

Notaio: Compagnus f. qd. Guidonis de Putignano.

Regesti: ACP, n. 414.

Vecchia numerazione: 424.

Provenienza: S. Nicola.

426, 1323 febbraio 22, ind. VI (1323) Mutuum

Chese cardatore della cappella di S. Lucia riceve in mutuo 7 lire da Mone del fu Riccardo pannaio della medesima cappella e s’impegna e restituirle entro quattro mesi.

Fatto a Pisa, in Borgo, nella cappella di S. Cecilia.

Notaio: Leonardus f. Albergatoris de Vico (dagli atti di Bando Bercii not. de Vico).

Vecchia numerazione: 426.

Note: il margine destro presenta qualche rosura.

Provenienza: ––

427, 1323 febbraio 27, ind. VI (1323) Venditio

Enrico Malpigli del fu Gaetano Malpigli della cappella di S. Pietro in Vincoli vende a Gianna del fu Ranieri Rosso dei Malpigli della suddetta cappella, vedova di Naddo dei Folli, un pezzo di terra campia posta in Fossabanda, nel luogo detto al Praticello di San Cataldo, per il prezzo di 100 lire.

Fatto a Pisa, nel solaio inferiore della casa di Enrico Malpigli.

Notaio: Gualandus f. qd. Bartholomei Guicciardi Pis. civ.

Regesti: ACP, n. 413.

Vecchia numerazione: 427.

Provenienza: S. Nicola.

429, 1323 marzo 11, ind. VI (1323) Emancipatio

Iacopo detto Puccino del fu Gerardo una volta lucchese ed ora pisano, dimorante nella

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cappella di S. Vito, emancipa Gerardo, Menico, Lippo e Davino suoi figli.

Fatto a Pisa, nella Curia dei Pupilli presso il Palazzo nuovo del Comune Notaio: Petrus f. qd. Bartholomei Iohannis de Sancto Pietro Vallis Here Regesti: ACP, n. 416.

Vecchia numerazione: 428.

Provenienza: S. Nicola.

430, 1324 marzo 26, ind. VI (1323) Inventarium

Gualando e Bartolo, figli del fu Giovanni Galvano dei Ricucchi della cappella di S. Lucia dei Ricucchi, a sua volta figlio del fu Ranieri Galvano, fanno l’inventario della metà che spetta loro dei beni del padre, del quale sono stati nominati eredi insieme ai fratelli Ricucco e Piero.

Fatto a Castel di Castro, nella bottega della casa di Beldia, vedova di Gogno Carletti, nella Ruga dei Mercanti.

Notaio: Bulgarinus f. qd. Guidarelli Regesti: ACP, n. XVII.

Vecchia numerazione: 445.

Provenienza: S. Nicola.

431, 1324 aprile 20, ind. VI (1323) Venditio

Giovanna detta Vannuccia, vedova di Giunta Rossi della cappella di S. Vito e figlia del fu Bacciameo della cappella di S. Leonardo in Pratuscello, vende a Puccino del fu Gerardo, sarto della cappella di S. Vito, 3 carati di 24 di un pezzo di terra con casa, facenti parte dei 13 carati a lei concessi come pagamento della sua dote dal curatore dei figli del fu Giunta Rossi nella Curia Nuova dei Pupilli.

Fatto a Pisa, sopra al solaio inferiore della casa della detta Giovanna.

Notaio: Bartholomeus Septemasse f. qd. Rainerii Septemasse de Vecchiano Maiori.

Regesti: ACP, n. 428.

Vecchia numerazione: 446.

Provenienza: S. Nicola.

443, 1324 maggio 6, ind. VI (1323) e 1325 aprile 27, ind. VII (1324) Testamentum

Estratto di alcune disposizioni contenute nel testamento e in un codicillo di Enrico Malpigli del fu Gaetano della cappella di S. Pietro in Vincoli, in cui lascia ai nipoti Gianna, Nino e Agostino frate di S. Nicola, figli del fu Nerio Rosso dei Malpigli la quarta parte di un pezzo di terra con frutti posta in Fossabanda, la metà di un pezzo di terra pratata posta nel luogo detto Al Poggio di Asciano, di cui l'altra metà appartiene a Bernardino Malpigli, un pezzo di terra campia posta a Cisanello, lavorata dai figli di Nocco di Alfano da Cisanello, che Enrico comprò da Lemmo Malpigli. Inoltre istituisce eredi, per i restanti beni, suo fratello Nino Malpigli ed Enrico, Nerio, Lapo e Bacciameo, figli di Nino. Nel codicillo assegna agli eredi di Nerio Rosso dei Malpigli la terza parte a lui spettante di alcuni pezzi di terra che aveva in comune con loro nel comune di Quarto nel Valdarno.

Fatto a Pisa, nella chiesa di S. Nicola.

Notaio: Guillielmus qd. Tommasi de Sancta Maria ad Trebbium.

Note dorsali: «S. Nicola. Alcune disposizioni contenute nel testamento di Enrico del fu Gaitano Malpigli e in un codicillo del medesimo»; «Carta fratris Augustini Malpigli».

Regesti: ACP, n. 429.

Vecchia numerazione: 447.

Provenienza: S. Nicola.

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432, 1324 maggio 18, ind. VI (1323) Procuratio

Cea, vedova di Cione Alfiere della cappella di S. Maria Maggiore, costituisce suoi procuratori frate Giovanni di Parazzone e Cialotto notaio del fu Bindo da Cevoli, promettendo di ratificare tutto ciò che essi faranno per lei come procuratori e liberandoli da ogni responsabilità personale.

Fatto a Pisa, nella chiesa di S. Nicola.

Notaio: Henrigus f. Nini Davini de capp. sancti Nicoli

Note dorsali: «Domina Cea constituit procuratorem fratrem Iohannem Paraxonem».

Regesti: ACP, n. 430.

Vecchia numerazione: 448.

Provenienza: S. Nicola.

433, 1324 luglio 3, ind. VI (1323) Venditio

I fratelli Lemmo, Giunta e Bacciameo, figli del fu Puccio della cappella di S. Marco in Chinzica, vendono a maestro Cione del fu maestro Bianco da San Gervasio della cappella di S. Sebastiano in Chinzica un pezzo di terra campia posta nella cappella di S. Marco alle Piagge per il prezzo di 273 lire.

Fatto a Pisa, nella casa dei suddetti fratelli, posta nella cappella di S. Marco.

Notaio: Carellus f. Cionis de Sancto Cervagio.

Vecchia numerazione: 449.

Provenienza: ––

434, 1324 luglio 14, ind. VI (1323) Venditio

Bandino del fu Gaddo di Bandino da Lupeta di Vico, col consenso della propria madre Pisana del fu Bartolomeo, vedova di Gaddo, vende 4 staiora di un pezzo di terra con vigna, olivi e frutti, posto a Lupeta, nel luogo detto Chiusura, ad Andrea del fu Gerardino da Buti, dimorante a Pisa nella cappella di S. Simone al Parlascio, che compra per la moglie Tedda del fu Cambio di Leonardo, per il prezzo di 78 lire.

Fatto a Lupeta, nella casa del detto Bandino.

Notaio: Nicolus f. qd. Testaceppi de Vico.

Note dorsali: «n° 716»; «21».

Vecchia numerazione: 577.

Provenienza: S. Nicola?

418, 1323 ottobre 17, ind. VII (1323) Licentia vendendi

Frate Alessandro, priore generale dei frati Eremiti di S. Agostino, concede al priore pisano in carica e a quello che gli succederà, cioè a Guido Gaetani e a Barone lettore la licenza di vendere il «locum» di Rosignano.

Fatto a Piacenza, tra le mura del convento dei frati Eremiti.

Notaio: Iohannes de Filiis Michaelibus.

Note dorsali: «Rasignano».

Regesti: ACP, n. 420.

Vecchia numerazione: 437.

Provenienza: S. Nicola.

435, 1324 ottobre 17, ind. VI(1323) Locatio

Firmino marsigliese, priore della chiesa di S. Andrea in Chinzica, dà in locazione a Tice del fu

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Duccio da Pettori due pezzi di terra pratata, il primo posto nel comune di Titignano, nel luogo detto «alla Mathinga», il secondo nel luogo detto «al Faudo», per un canone annuo di 23 lire da consegnare in occasione della festa dell’Assunzione. Ser Marco Murci del fu Guglielmo Murci sta come garante.

Fatto a Pisa nel chiostro e portico della chiesa di S. Andrea in Chinzica.

Notaio: Iacobus f. ser Petri notarii ol. Iohannis de Ceuli (da ser Cestone not. de Sancto Savino f. Becti Cestonis).

Note dorsali: «n° 99»; «A. 1324»; «n. 44».

Vecchia numerazione: 455.

Provenienza: S. Antonio.

436, 1324 ottobre 18, ind. VII (1323) Venditio

I fratelli Tico e Chele del fu Urso dal comune di Donicolta di Cascina vendono a Gerardo del fu Giunta del comune di Lugnano di Pedemonte 22 panori di un pezzo di terra campia posto a Donicolta, nel luogo detto Fosso Vecchio, per il prezzo di 88 lire e 10 soldi.

Fatto a Cascina, nel portico dell’ospedale di S. Maria di Cascina, posto nel comune di Doniculta.

Notaio: Iohannes qd. Dini de Cascina.

Note dorsali: «n° 194»; «A. 1324»; «Donicolta di Cascina n° 8»; «n. [...]».

Vecchia numerazione: 456.

Note: pergamena rosa sul lato sinistro, inchiostro a tratti scolorito.

Provenienza: S. Antonio.

437, 1324 ottobre 22, ind. VII (1323) Immissio in possesionem

Frate Simone del fu Porcello da Santo Pietro, a titolo di procuratore dell’Ospedale Nuovo del S. Spirito di Pisa, prende possesso di un pezzo di terra con olivi e frutti posto a San Romano, nel distretto del comune di Montefoscoli, lasciato in eredità all’ospedale da Upezzino del fu Bergo da Pieve […] nel contado pisano.

Successivamente, essendo sorta una lite sul possesso della terra tra i frati dell'Ospedale e Pino notaio del fu Finuccio da Montefoscoli, dopo che il giudice Stefano Gaetano ha sentenziato che il convento non ha diritti sul pezzo di terra in questione, gli eredi di Finuccio tornano in possesso del terreno ed il convento riceve 5 lire di risarcimento per le spese, pagate da Giunta di Lamberto e dagli eredi del detto da Montefoscoli a Ceo notaio del fu Romano, procuratore del convento.

Fatto nel suddetto pezzo di terra posto a S. Romano, nel distretto del comune di Montefoscoli Notaio: Ugolinus qd. Foresi de Camuliano.

Note dorsali: «n° 161», «A. 1325»; «n. 179».

Vecchia numerazione: 457.

Note: ampie lacerazioni sul margine destro.

Provenienza: S. Antonio.

438, 1324 dicembre 2, ind. VII (1323) Venditio

Bonaccorso del fu Arlotto di Banco della cappella di S. Pietro in Vincoli e Ghilla del fu Ugolino di Batino, vedova di Bianco di Arlotto della stessa cappella, vendono a ser Bondo da Campo del fu Opizzo, anch'egli della cappella di S. Pietro in Vincoli, un pezzo di terra campia posto a Gonfo, tra i confini di Santa Maria al Trebbio e Sant'Andrea in Moscaiola, nel luogo detto la Lama del Cardo, per il prezzo di 62 lire e 8 soldi.

Fatto a Pisa, nella casa di Bonaccorso e Ghilla.

Notaio: Andreas f. qd. Francisci de Cal[cinaria] (dagli atti di Bartolomeo suo fratello)

(11)

Note: «n° 78»); «45»; «14».

Vecchia numerazione: 458.

Provenienza: [S. Nicola].

439, 1324 gennaio 14, ind. VII (1324) Confessio mutui

Bacciameo del fu Pone da Marti della cappella di S. Lorenzo in Chinzica, interrogato da Vannuccio del fu Gualtiero della stessa cappella, confessa di aver ricevuto in mutuo da lui 14 lire e s’impegna a restituirle entro il primo di gennaio.

Fatto a Pisa, nella cappella di S. Lorenzo in Chinzica, nella casa del suddeto Vannuccio.

Notaio: Iacobus f. qd. Bonaccursi Grecchi de Bibbona (dagli atti del fratello Piero defunto).

Regesti: ACP, n. 424.

Vecchia numerazione: 441.

Provenienza: S. Nicola.

440, 1324 gennaio 19, ind. VII (1324) Confessio mutui

Puccino «Malacarni» del fu Marco della cappella di S. Pietro in Vincoli, interrogato da Colo del fu Nello calzolaio della cappella di S. Nicola, confessa di aver ricevuto in mutuo da lui 16 lire e s’impegna a restituirle entro la metà del mese di maggio.

Fatto a Pisa, «super solio domus Pisani Communis».

Notaio: Iacobus f. Alberti de Spina notarii.

Regesti: ACP, n. 425.

Vecchia numerazione: 442.

Provenienza: S. Nicola.

441, 1324 gennaio 19, ind. VII (1324) Solutio

Paolo di Bonino di Pacino, per conto del padre e coll’animo di riavere la cifra sborsata, paga a Francesco Grassi, esattore del quartiere di Chinzica, 16 lire dovute dallo stesso Bonino per la data di 8 soldi per lira da consegnare per la difesa della Sardegna, calcolata sulla base del suo estimo nella cappella di S. Cristina, il cui ammontare era di 40 lire.

Fatto a Pisa, nella chiesa di S. Cristina.

Notaio: Nicolus Clari f. qd. Bindi Clari notarii.

Regesti: ACP, n. 426.

Vecchia numerazione: 443.

Provenienza: S. Nicola.

442, 1324 gennaio 23, ind. VII (1324) Testamentum

Nicola detto Colo del fu Marco di Bertolotto, sarto della cappella di S. Nicola, fa testamento col quale, tra gli altri legati, dispone che il proprio corpo venga sepolto nel cimitero della chiesa di S. Nicola. e lascia 50 lire a suo fratello Michele del fu Marco, frate di S. Nicola.

Fatto a Pisa, nel solaio della casa detta dei Galli, posta «in capite Pontis Novi»

Notaio: Ugolinus f. Bonaiuncte Carini (dagli atti di Iohannes qd. Iacobi Ildebrandi) Regesti: ACP, n. 427

Vecchia numerazione: 444.

Provenienza: S. Nicola.

444, 1325 maggio 29, ind. VII (1324) Cessio iurium

Colo del fu Nello, calzolaio della cappella di S. Nicola, cede a Mone del fu Perfetto, calzolaio

(12)

della cappella di S. Giorgio, ogni diritto contro Puccino «Malacarni» del fu Marco della cappella di S. Pietro in Vincoli, su 16 lire che Puccino doveva restituire a Colo.

Fatto a Pisa, sotto al portico della casa di Festa di Ugolino posta in Borgo, nella cappella di S.

Pietro ad Ischia.

Notaio: Iacobus f. qd. Alberti notarii de Sancta Maria ad Montem civ. Pis. (da un atto di Bando Bercii de Vico).

Regesti: ACP, n. 432.

Vecchia numerazione: 465.

Provenienza: S. Nicola.

445, 1325 giugno 19, ind. VII (1324) Apprehensio corporalis possessionis

Agostino del fu Nerio Rosso dei Malpigli, frate di S. Nicola, come procuratore del convento, insieme a Gianna, sua sorella, prende possesso di un pezzo di terra con frutti posta in Fossabanda, di un pezzo di terra campia posta a Cisanello, di un pezzo di terra pratata posta nel luogo detto al Poggio di Asciano lasciati loro in eredità da Enrico Malpigli del fu Gaetano della cappella di S. Pietro in Vincoli ed inquisiscono i conduttori delle terre suddette, affinché non paghino ad altri l'affitto dovuto.

Fatto nel suddetto pezzo di terra posto in Fossabanda.

Notaio: Nicolus f. qd. Uguiccionis Foretani Regesti: ACP, n. 433.

Vecchia numerazione: 467.

Provenienza: S. Nicola.

446, 1325 agosto 30, ind. VII (1324) Procuratio

Ambrogio del fu Francesco della cappella di S. Maria Maddalena in Chinzica, nomina suo procuratore Lapuccio del fu Maccarone della cappella di S. Donato, promettendo di ratificare tutto ciò che egli farà per lui come procuratore e liberandolo sin da ora da ogni responsabilità personale.

Fatto a Pisa, nella via pubblica, davanti alla torre di Ranuccio di Ubaldo posta nella cappella di S. Salvatore in Porta Aurea.

Notaio: Rainerius f. qd. Francisci Michaelis de Campo sancti Nicolai.

Regesti: ACP, n. 434 «Inpertinens».

Vecchia numerazione: 468.

Note: pergamena rosa nella parte superiore sinistra.

Provenienza: S. Nicola.

447, 1325 …, ind. VII (1324) e 1325 settembre 2, ind. VII (1324) Venditio et promissio

Pardo del fu Vaccaro da Pontedera vende a Mico del fu Ciato da Fucecchio, dimorante a Pisa nella cappella di S. Cristina, un pezzo di terra parte a vigna e parte campia e un pezzo di terra campia posti nei confini del comune di Travalda, un pezzo di terra campia posto a Pontedera, nel luogo detto al Mulino per il prezzo di 111 lire, 17 soldi e 6 denari. Bindo del fu Fulco da Pontedera e Barsotto del fu Bindo da Pontedera stanno come garanti. Il 2 settembre Bindo e Barsotto, su mandato di Pardo, promettono di attenersi alle clausole della vendita.

1) Fatto nel comune di Pontedera, nella via pubblica, davanti alla casa del suddetto Pardo; 2) Fatto nel comune di Pontedera, nella via pubblica.

Notaio: Iohannes f. Cecchi de Ponte Here.

Note: «n° 77», «A. 1325»; «n. 312».

Vecchia numerazione: 469.

Note: ampie lacerazioni.

(13)

Provenienza: S. Antonio.

448, 1325 settembre 7, ind. VII (1324) Testamentum

Estratto del testamento di Betto del fu Ugolino da Pontedera, in cui, tra gli altri legati, stabilisce che la moglie Vannuccia possa restare nella sua casa e custodire il suo letto finché lo vorrà e che a lei spetti il reddito della chiusa posta nei confini di Pontedera, nel luogo detto

«in Rivo».

Fatto a Pontedera, nella casa del detto Betto.

Notaio: Petrus f. qd. Broti de Pontehere (da Iohannes not. qd. Uguiccionis de Pontehere) Note dorsali: «Vannuccia»; «n° 132»; «A. 1325»; «Pontadera»; «n. 318».

Vecchia numerazione: 470.

Provenienza: S. Antonio.

449, 1325 settembre 10, ind. VII (1324) Venditio

Tone del fu Volpone da Soiana vende a Nocco del fu Ubaldo Rosso della cappella di S. Maria Maddalena un pezzo di terra campia con viti, olivi e altri alberi posto a Soiana, nel luogo detto

«alla Quarcialione».

Fatto a Soiana, davanti alla casa del notaio Bonaccorso da Siena.

Notaio: Bonaccursus de Soiana qd. Ricchi.

Note dorsali: «n° 181»; «A. 1325»; «Soiana n° 2»; «n. 322»; «Toscani».

Vecchia numerazione: 471.

Provenienza: S. Antonio.

450, 1325 ottobre 8, ind. VIII (1324) Venditio et locatio

Gadduccio del fu Colo del comune di Quardecimo vende a Ciocia, moglie di Rustico erovario della cappella di S. Maria Maddalena e figlia del fu Andrea di Vagellone, un pezzo di terra con vigna e frutti posto a Villa di Campo, nel comune di Quardecimo, per il prezzo di 14 lire.

Lo stesso giorno Ciocia dà in locazione al detto Gadduccio il suddetto pezzo di terra per sei anni a partire dalla festa di S. Michele in settembre appena passata, per un canone annuo di 7 quarre di grano da consegnare in occasione della festa del'Assunzione.

Fatto a Pisa, in Chinzica, nel tavernacolo della gloriosa S. Maria sempre vergine, posto ai piedi del Ponte Nuovo

Notaio: Bernardus Morelli f. qd. Gerardi Morelli (da un atto del padre).

Note dorsali: “Toscani 1”.

Regesti: ACP, n. 435.

Vecchia numerazione: 472.

Provenienza: S. Nicola.

451, 1325 ottobre 9, ind. VIII (1324) Confessio mutui

Chiaro del fu Simone di Chiaro lanaiolo della cappella di S. Giorgio in Porta a Mare, interrogato da Giovanni del fu Masseo di Barone della cappella di S. Silvestro, confessa di aver ricevuto in mutuo da lui 600 lire e s’impegna a restituirle entro 6 mesi. Parazzone del fu Bartolo di Parazzone della cappella di S. Frediano e Balduccio del fu Biancuccio patterio della cappella di S. Nicola. stanno come garanti.

Fatto a Pisa, nel solaio inferiore della torre dell’Arte del Vino.

Notaio: Albertus f. qd. Stefani notarii ol. Bonaiuti (da un atto del padre).

Regesti: ACP, n. 436.

Vecchia numerazione: 575.

(14)

Provenienza: S. Nicola.

452, 1325 novembre 14, ind. VIII (1324) Donatio propter nuptias

Micotto del fu Betto da Livorno dona 100 lire di antefatto alla moglie Ghilla del fu Grasso notaio della cappella di S. Paolo a Ripa d’Arno e riceve in cambio da lei 400 lire, metà in denari, metà in corredi.

Fatto a Pisa, in Chinzica, nella casa della suddetta Ghilla, posta nella cappella di S. Paolo a Ripa d’Arno.

Notaio: Bernardus Morelli qd. Gerardi Morelli notarii.

Regesti: ACP, n. 437.

Vecchia numerazione: 474.

Provenienza: S. Nicola.

454, 1325 novembre 14 (segnata dicembre 18), ind. VIII (1324) Donatio propter nuptias

Micotto del fu Betto da Livorno dona 100 lire di antefatto alla moglie Ghilla del fu Grasso notaio della cappella di S. Paolo a Ripa d’Arno e riceve in cambio da lei 400 lire, metà in denari, metà in corredi.

Fatto a Pisa, in Chinzica, nella casa della suddetta Ghilla, posta nella cappella di S. Paolo a Ripa d’Arno.

Notaio: Bernardus Morelli qd. Gerardi Morelli notarii.

Regesti: ACP, n. 437.

Vecchia numerazione: 476.

Provenienza: S. Nicola.

453, 1325 dicembre 15, ind. VIII (1324) Procuratio

Frate Filippo, priore di S. Nicola, nomina procuratori del convento i frati Michele da S. Sisto e Enrico da Fratta.

Fatto a Pisa, nel ballatoio del chiostro del convento di S. Nicola.

Notaio: Iohannes f. Guidonis Chiassi de Septimo (dagli atti di Iohannes not. qd. Iacobi Ildebrandi notarii).

Regesti: ACP, n. 438.

Vecchia numerazione: 475.

Note: pergamena rosa sul lato sinistro; all'interno si conserva un regesto.

Provenienza: S. Nicola.

462, 1325 dicembre 22 e 1326 maggio 6, ind. VIII (1324 e 1325) Venditio

Vanni del fu Lentino da San Gervasio vende a maestro Cione del fu maestro Bianco da San Gervasio della cappella di S. Sebastiano in Chinzica un pezzo di terra con vigna e alberi posto nei confini di San Gervasio, nel luogo detto «Valdipulica» per il prezzo di 28 lire. Il 6 maggio Cione giura sui Vangeli, alla presenza del notaio Parello di Cione da S. Gervasio, che la vendita fu vera, pura e non fittizia.

1) Fatto a Pisa, nel chiostro della casa di maestro Cione, posta nella cappella di S. Sebastiano in Chinzica; 2) Fatto a Pisa, nella bottega della casa di Gogno da Legoli, posta nella cappella di S. Sebastiano in Chinzica.

Notaio: Parellus f. Cionis de Sancto Cervasio.

Vecchia numerazione: 477.

Provenienza: ––

(15)

463, 1325 dicembre 27, ind. VIII (1324) Venditio

Benuccio del fu Matteo da Camugliano e Giovanni del fu Ildebrandino da Solaia vendono a Vanni calzolaio del borgo di S. Marco in Guadalongo del fu Dino «Burgensis» da Camugliano, che compra per sé e per Colo calzolaio del fu Gardo suo genero del detto borgo, tre pezzi di terra in parte campia e in parte terra forte posti nei confini di Camugliano, il primo nel luogo detto all'Era, il secondo nel luogo detto alla Via dell'Era, per il prezzo di 22 lire, 13 soldi e 4 denari.

Fatto a Solaia, nella corte davanti alla casa del notaio Ugolino del fu Bonaccoro da Solaia.

Notaio: Ugolinus f. qd. Bonaccursi de Solaria.

Regesti: ACP, n. 439.

Vecchia numerazione: 478.

Provenienza: S. Nicola.

455, 1325 dicembre 29, ind. VIII (1324) Confessio mutui

Betecca, vedova di Pone da Marti, Bacciameo del suddetto Pone della cappella di S. Lorenzo in Chinzica e la moglie Carina, interrogati da Vanni del fu Gualtiero della stessa cappella, confessano di aver ricevuto 40 lire in mutuo da lui e s'impegnano a restituirle in occasione della festa dell’Assunzione.

Fatto a Pisa, nella casa di Pietro notaio, posta nella cappella di S. Egidio.

Notaio: Iacobus f. qd. Bonaccursi Grecchi de Bibbona (dagli atti dil fratello Pietro defunto).

Regesti: ACP, n. 440.

Vecchia numerazione: 473.

Provenienza: S. Nicola.

457, 1325 gennaio 16 (segnata febbraio 1), ind. VIII (1325) Venditio

Giovanna vedova di Vanni di Alberto Pandolfi dei nobili Upezzinghi e figlia del fu Paganello conte di Castagneto, dimorante a Pisa nella cappella di S. Lorenzo in Chinzica, vende a Donato Caratella, priore del convento di S. Maria del Monte Carmelo di Pisa, un pezzo di terra con casa, pergolato e frutti, posto a Pisa, davanti alla chiesa di S. Verano in Chinzica, per il prezzo di 680 lire.

Fatto a Pisa, in Chinzica, nel solaio della casa della suddetta Giovanna.

Notaio: Franciscus qd. Rainerii Pacterii civ. Pis.

Note dorsali: «Pertinet nobis»; «n° 25 anno 1325»; «signata .D2.».

Vecchia numerazione: 461.

Provenienza: S. Maria del Carmine.

456, 1325 gennaio 17, ind. VIII (1325) Apprehensio corporalis possessionis

Donato Caratella, priore dei frati di Monte Carmelo di Pisa, avendo in precedenza presentato al priore generale dell'ordine un privilegio di papa Giovanni XXII col quale veniva concesso ai detti frati la facoltà di comprare, vendere e costruire cappelle, chiese o case, su alcuni luoghi di proprietà del convento e di acquistarne altri, prende possesso di un pezzo di terra posto vicino alla chiesa di S. Verano in Chinzica, nella via di Mezzo, con casa, chiostro, pergolato e frutti.

Fatto a Pisa, nel suddetto pezzo di terra posto vicino alla chiesa di S. Verano in Chinzica.

Notaio: Franciscus qd. Rainerii Pacterii civ. Pis.

Note dorsali: «n° 26 anno 1325».

Vecchia numerazione: 460.

Provenienza: S. Maria del Carmine

(16)

458, 1325 febbraio 15, ind. VIII (1325) Venditio

Tempino del fu Ricoverino, detto «Vortalarcha», del comune di Latreto, vende a Pino notaio della cappella di S. Eufrasia, figlio del fu Finuccio da Montefoscoli, la metà di un pezzo di terra parte campia e parte con vigna e fichi posto a Montefoscoli, nel luogo detto Valle di S.

Romano, per il prezzo di 16 lire.

Fatto a Pisa, nella bottega della casa di Michele di Upezzino, posta nella cappella di S.

Ambrogio.

Notaio: Iohannes f. qd. Benvenuti de Usigliano Pis. civ.

Note dorsali: «n° 134»; «Toscani»; «Montefocoli n° 6»; «n. 320».

Vecchia numerazione: 462.

Provenienza: S. Antonio.

459, 1325 marzo 18, ind. VIII (1325) Donatio propter nuptias

Ser Bonturo del fu Enrico da Lucca, dimorante in Porto Pisano, dona 100 lire a Nella, sua moglie e figlia del fu Vinolo di Enricaccio della cappella di S. Iacopo del Mercato e riceve in cambio 350 lire, metà in denari, metà in corredi.

Fatto a Porto Pisano, in casa del suddetto ser Bonturo.

Notaio: Baciocchus f. Upethini de Liburna.

Note dorsali: «83».

Vecchia numerazione: 463.

Provenienza: [S. Nicola].

460, 1325 giugno 15, ind. VIII (1325) Venditio

Vannuccio del fu Talento, insieme con i fratelli Puccino e Tenco del fu Giunta da Bagno ad Acqua nel contado pisano, dimoranti a Volterra, vendono a Mone del fu Duccio da Bagno ad Acqua un pezzo di terra lavorativa posto presso Bagno ad Acqua, nel luogo detto al Tufo o al Mercatale, per il prezzo di 10 lire.

Fatto a Volterra, nella cattedrale.

Note dorsali: «Toscani 12»; «A. 1325»; «n° 263».

Notaio: Aringerius qd. ser Locteringi notarii de Vulterris.

Vecchia numerazione: 466.

Provenienza: S. Antonio.

461, 1326 agosto 1, ind. VIII (1325) Inquisitio

Cheto Affricante, familiare del conte Bonifazio Novello, procuratore di Matteo, figlio ed erede del fu Sardo da Volterra della cappella di S. Sisto, figlio del fu Giunta Affricante dimorante nella cappella di S. Nicola, inquisisce Nerino del fu Berretta di Giovanni da Castel di Sassa, dimorante nel castello di Bolgheri, affinché riconsegni a Matteo entro la festa dell'Assunzione prossima ventura un pezzo di terra con casa posto nel castello di Bolgheri nella via Carraia del Sale, così come Beretta, padre di Nerino promise a Sardo, padre di Matteo.

Fatto nel castello di Bolgheri, nella loggia del Comune.

Notaio: Landus qd. Bonristori de Bulgari.

Regesti: ACP, n. XVIII.

Vecchia numerazione: 479.

Provenienza: S. Nicola.

(17)

464, 1327 giugno 21, ind. IX (1326) Venditio

Bartolomeo del fu Gualando Sasso della cappella di S. Cristoforo in Chinzica vende a Vanni calzolaio del fu Dino della cappella di S. Marco in Chinzica, che compra per sé e per Colo calzolaio del fu Gardo della stessa cappella, un pezzo di terra campia, agreste e soda, posto nei confini di Camugliano, nel luogo detto alla Fratta, per il prezzo di 50 soldi.

Fatto a Pisa, nella bottega della casa di Giuntino del fu Giunta, posta nella cappella di S.

Martino in Chinzica, davanti all'Ospedale del S. Spirito.

Notaio: Bartholomeus qd. Gualandi Sassi.

Regesti: ACP, n. 451.

Vecchia numerazione: 486.

Provenienza: S. Nicola.

465, 1327 settembre 4, ind. IX (1326) Testamentum

Dea del fu Albizzello di Bono vestita dei panni di S. Francesco, dimorante nella cappella di S.

Lucia dei Cappellari fa testamento e, tra i vari legati, lascia [...] lire al nipote Bandino, frate di S. Nicola. e figlio del fu Puccio di Albizzello, al quale spettano anche 50 lire delle 200 lasciate al fratello Albizzello, nel caso che questi muoia prima di aver compiuto 20 anni.

Lascia ancora a Bandino un pezzo di terra con casa nella cappella di S. Filippo dei Visconti e un altro pezzo di terra con casa e vigna posti nel comune di S. Giusto in Campo, entrambi una volta appartenenti ad Albizzello, padre di Dea. Inoltre nomina lo stesso Bandino suo fidecommissario insieme a frate Guido del fu Bono «vestito» dell'Ordine della Beata Maria del Monte Carmelo.

Fatto a Pisa, nella casa di Dea, posta nella cappella di S. Lucia de' Cappellari.

Notaio: Simon f. Bonanni notarii de Casanova civ. Pis.

Vecchia numerazione: 487.

Note: lacerata sul lato destro.

Regesti: ACP, n. 452.

Provenienza: S. Nicola.

466, 1327 ottobre 1 e novembre 28, ind. X (1326) Inventarium et ratificatio

Guido, frate dell'ordine della Beata Maria del Monte Carmelo, figlio del fu Bono «de Vestito»

e Bandino, frate di S. Nicola, come fidecommissario di Dea del fu Albizzello di Bono, della cappella di S. Lucia de' Cappellari, fanno l'inventario dei beni della donna, nel quale sono compresi un pezzo di terra con casa posto nella cappella di S. Filippo dei Visconti, un pezzo di terra con casa, vigna, orto e alberi posto a <<Villa di>> Campo, tre pezzi di terra posti a

«villa» di Tregolo presso Porto Pisano, in comune con gli eredi di Rosso Buzzacarini, lasciati da Albizzello a Dea come risarcimento di 400 lire costituenti la dote della donna. Il 28 novembre Guido, ratificando e confermando il suddetto inventario e tutte le cose in esso comprese, fa un nuovo inventario nel quale conferma tutti i beni compresi nell'inventario precedente.

1) e 2) Fatto a Pisa, nella bottega della casa di Bonagiunta giudice da Vico, posta nella cappella di S. Sebastiano alle Fabbriche Maggiori.

Notaio: Simon f. Bonanni notarii de Casanova.

Regesti: ACP, n. 454.

Vecchia numerazione: 488.

Note: all'interno si conserva un piccolo regesto.

Provenienza: S. Nicola.

468, 1327 ottobre 24, ind. X (1326)

(18)

Confessio

Bandino del fu Albizzello confessa che Dea del fu Albizzello di Bono, vestita dei panni di S.

Francesco, la quale era solita dimorare nella cappella di S. Lucia de' Cappellari, nominò suoi fidecommissari frate Guido dell'Ordine di S. Maria del Monte Carmelo, figlio del fu Bono «de Vestito» e Bandino frate di S. Nicola, suo nipote e figlio del fu Puccio di Albizzello, in modo che col consenso di Bandino, frate di S. Francesco e figlio del fu Albizzello, potessero eseguire le sue ultime volontà.

Fatto a Pisa, nella bottega della casa di Bonagiunta giudice da Vico, posta nella cappella di S.

Sebastiano alle Fabbriche Maggiori.

Notaio: Simon f. Bonanni notarii de Casanova.

Note dorsali: «Confessio facta fratri Guidoni et fratri Bandino a fratre Bandino»; «Posita est copia suprascriptorum instrumentorum a fratre Guido».

Regesti: ACP, n. 456.

Vecchia numerazione: 492.

Provenienza: S. Nicola.

467, 1327 ottobre 25, ind. X (1326) Immissio in possessionem et relatio

Il pubblico nunzio del Comune, su mandato dei pubblici giudici della Curia della Legge, immette frate Guido del fu Bono «de Vestito» dell'Ordine della Beata Maria del Monte Carmelo, e frate Bandino del fu Puccio di Albizzello, frate di S. Nicola, fidecommisari designati da Dea del fu Albizzello di Bono, vestita dei panni di S. Francesco, che dimorava nella cappella di S. Lucia dei Cappellari, col consenso di frate Bandino di S. Francesco, fratello della detta Dea, nel possesso di un pezzo di terra con casa solariata, posto a Pisa, nella cappella di S. Filippo dei Visconti, facente parte dell'eredità del suddetto Albizzello, contro Puccio e Bandino, suoi figli ed eredi, in forza di una precedente sentenza dei giudici della Curia della Legge. Lo stesso giorno il nunzio fa proclamazione davanti alla casa dei detti Puccio e Bandino dell'avvenuta immissione in possesso.

Fatto a Pisa, nel suddetto pezzo di terra, che dimorava nella cappella di S. Lucia de' Cappellari, col consenso di frate Bandino di S. Francesco, fratello della detta Dea, nel possesso di un pezzo di terra con casa solariata, posto a Pisa, nella cappella di S. Filippo dei Visconti, facente parte dell'eredità del suddetto Albizzello, contro Puccio e Bandino, suoi figli ed eredi, in forza di una precedente sentenza dei giudici della Curia della Legge. Lo stesso giorno il nunzio fa proclamazione davanti alla casa dei detti Puccio e Bandino dell'avvenuta immissione in possesso.

Fatto a Pisa, nel suddetto pezzo di terra.

Notaio: Simon f. Bonanni notarii de Casanova.

Regesti: ACP, n. 455.

Vecchia numerazione: 490.

Provenienza: S. Nicola.

469, 1327 ottobre 26, ind. X (1326) Licentia acceptandi officium

Frate Barone pisano, priore provinciale dell'ordine degli Eremiti di S. Agostino, consente a Bandino, frate di S. Nicola, di fare il fidecommisario dei beni e delle volontà di Dea del fu Albizzello di Bono, così come da lei stabilito nel suo testamento.

Fatto a Pisa, nel dormitorio del convento di S. Nicola, nella cella di frate Barone priore.

Notaio: Iohannes f. qd. Iacobi Ildebrandi not.

Regesti: ACP, n. 457.

Note dorsali: «Licentia fratris Bandini habita a priore suo».

Vecchia numerazione: 926.

Provenienza: S. Nicola.

(19)

470, 1327 novembre 15, ind. X (1326) Confessio

Frate Guido del fu Buono «de Vestito» dell'Ordine della Beata Maria del Monte Carmelo, alla presenza del notaio, dei testimoni e di frate Donato Caratella, priore del detto convento, confessa che Dea del fu Albizzello di Bono, vestita dei panni di S. Francesco, una volta dimorante nella cappella di S. Lucia de' Cappellari, nel suo testamento nominò eredi i poveri di Cristo e istituì come fidecommisari lo stesso Guido assieme a Bandino del fu Puccio di Albizzello frate di S. Nicola, aggiungendo che, dopo la morte della donna, non poté accettare l'incarico se non prima di aver ricevuto il permesso dal priore dell'Ordine. Confessa inoltre di aver chiesto il permesso al priore, che glielo ha concesso.

Fatto a Pisa, nella chiesa di S. Mariadel Monte Carmelo.

Notaio: Iacobus qd. Bonfantini de Marti.

Regesti: ACP, n. 458.

Vecchia numerazione: 491.

Provenienza: S. Nicola.

471, 1327 dicembre 16, ind. X (1326) Venditio

Volpuccio del fu Vanni di Volpone da Soiana, dimorante a Pisa nella cappella di S. Marco in Chinzica, vende a Nocco del fu Ubaldo Rosso della cappella di S. Maria Maddalena tre pezzi di terra posti nei confini del comune di Soiana per il prezzo di 127 lire e il diritto di livello su un terreno posto sempre nei confini del comune di Soiana allivellato ai fratelli Menco, Lustio e Vanni figli del fu Andrea da Soiana per 18 lire. Guerristio del fu Pino da Lari della cappella di S. Martino in Chinzica sta come garante.

Fatto a Pisa, nella bottega della casa di Pietro notaio del fu Bartolomeo Giovanni da S. Pietro in Valdera posta nella cappella di S. Matteo.

Notaio: Petrus f. qd. Bartholomei Iohannis de Sancto Pietro Vallis Here civ. Pis.

Note dorsali: «n° 50, A. 1327», di mano di Raffaello Roncioni; «n. 232»; «Toscani».

Vecchia numerazione: 480.

Provenienza: S. Antonio.

472, 1327 dicembre 24, ind. X (1326) Mutuum

Corrado del fu Baldese da S. Miniato, dimorante a Pisa nella cappella di S. Cristoforo, riceve in mutuo 142 lire da Comare, vedova di Benvenuto di Cappellano della cappella di S. Cecilia, impegnandosi a restituirle entro 6 mesi.

Fatto a Pisa, nella casa di Francesco di Cappellaccio, posta nella cappella di S. Cecilia.

Notaio: Cestone f. qd. Betti Cestonis de Sancto Savino.

Note dorsali: «n° 316»; «A. 1327».

Vecchia numerazione: 493.

Provenienza: S. Antonio.

473, 1327 gennaio 11, ind. X (1327)

Apprehensio corporalis possessionis et locatio

Il notaio Dino del fu Guglielmo da Cerreto, a titolo di procuratore di Simone, arcivescovo di Pisa, prende possesso di due pezzi di terra posti nei confini di Malaventre, nel luogo detto

«Bonaio», una volta tenuti in feudo da Enrico del fu Federico da Avane, e li dà in locazione a Vitale del fu Gerardo, Piero del fu Colo, Pardo del fu Menco, Michele del fu Vanni, Vanni del fu Ciucco e Nino del fu Lupardo del comune di Avane, per un anno a partire dalla festa di S.

Michele del settembre passato, per una pensione di 25 staia di miglio da consegnare in

occasione della prossima festa di S. Michele nel mese di settembre.

(20)

Fatto a Malaventre, nei suddetti pezzi di terra.

Notaio: Henricus dictus Ligus qd. Baldi de sancto Cassiano Vallis Arni Pis. civ.

Note dorsali: «n° 234»; «A. 1327»; «Toscani»; «Arrighi»; «n. 246».

Vecchia numerazione: 481.

Provenienza: S. Antonio.

474, 1327 gennaio 24, ind. X; 1328 novembre 27, ind. XI; 1329 giugno 1, ind. XI; 1330 aprile 1, ind. XII; 1330 agosto 29, ind. XII; 1330 settembre 25, ind. XIII; 1330 gennaio 8, ind. XIII (1327-1330)

Locatio

Guido di Buono «de Vestito», frate dell'Ordine di S. Maria del Monte Carmelo, fidecommissario dei beni della defunta Dea del fu Albizzello di Bono della cappella di S.

Lucia de' Cappellari, a nome suo e a nome degli altri fidecommissari, Bandino, frate di S.

Nicola, e Bandino, frate dell'Ordine dei Minori di S. Francesco, dà in locazione a Martino del fu Palmerio della cappella di S. Margherita un pezzo di terra con casa e tre solai posta nella cappella di S. Filippo dei Visconti per tre anni a partire dal febbraio prossimo per una pensione di 60 lire annue, della quale, per il primo anno, Martino ha già pagato 40 lire, mentre s'impegna a pagare le restanti 20 per il primo di agosto. Il 27 novembre 1328 la carta viene cassata per le restanti 20 lire del primo anno e per 15 del secondo; seguono poi altre cassazioni nelle date successive.

1), 2), 3) Fatto a Pisa, nella bottega della casa di Gano del fu Michele di Upezzino, posta nella cappella di S. Ambrogio; 4) fatto a Pisa, nel convento di S. Nicola. 5) Fatto a Pisa, nella bottega della suddetta casa data in locazione; 6), 7) fatto a Pisa, nella bottega della casa di Pino di Matteo, una volta dimora di Michele di Upezzino.

Notaio: Stefanus f. ser Iohannis notarii de Gello (dagli atti di ser Gerardo not. qd. Bernardi de Buiti)

Regesti: ACP, n. 453.

Vecchia numerazione: 482.

Provenienza: S. Nicola.

475, 1327 gennaio 27, ind. X (1327) Promissio dotis

Vannuccio del fu Cecco da Cevoli in Valdicascina promette di dare in moglie sua sorella Benvenuta a Vanni del fu Bertalotto da Lari entro il primo di febbraio prossimo venturo, fornendola di 55 lire di dote, metà in corredi e metà in denari. A sua volta Vanni promette di prendere in sposa Benvenuta e di dare a Vannuccio 27 lire e 10 soldi come antefatto della moglie entro la stessa data.

Fatto a Cevoli, davanti alla casa degli eredi di Corsino.

Notaio: Iohannes f. Bonalbergi not. de Lari.

Note dorsali:: «Carta matrimonii domine Benvenute»

Regesti: ACP, n. 398, sotto la data 1321 gennaio 27.

Vecchia numerazione: 483.

Provenienza: S. Nicola.

476, 1327 marzo 15, ind. X (1327) Inventarium

Vannuccio del fu Danino cuoiaio della cappella di S. Nicola. fa l’inventario dei beni del padre, tra i quali annovera la terza parte di una casa con tre solai posta nella cappella di S. Nicola.

Fatto a Pisa, nella via pubblica, davanti alla casa del suddetto Vannuccio, posta nella cappella di S. Nicola.

Notaio: Bartholomeus f. Bonanni notarii de Casanova.

Regesti: ACP, n. 449, 1327 marzo 9.

(21)

Vecchia numerazione: 484.

Provenienza: S. Nicola.

477, 1327 marzo 16, ind. X (1327) Locatio

Dino speziario del fu Iacopo della cappella dei SS. Cosimo e Damiano dà in locazione per un anno a Domenico del fu Belloste e a Cecco del fu Mandino da «villa» di Cevoli la metà di una casa e numerosi terreni posti a «villa» di Cevoli, per un canone annuo di 10 staia di grano da pagare in occasione della festa dell’Assunzione. Lo stesso giorno Dino dà in locazione per un anno a Pacchino del fu Perficato da Cevoli l’altrà metà della casa suddetta e un pezzo di terra campia posto a Cevoli, nel luogo detto «alla Carraria», a partire dal primo di settembre prossimo venturo, per un canone annuo di 6 staia di grano da consegnare in occasione della festa dell'Assunzione. Sempre nello stesso giorno Dino dà in locazione a Terio del fu Albertino da Cevoli otto pezzi di terra posti a Cevoli, per un anno a partire dal primo di settembre prossimo venturo, in cambio di un canone annuo di 6 quarre di grano da pagare in occasione della festa dell'Assunzione.

Fatto a Cevoli, davanti all'ospedale di S. Iacopo di Altopascio Note dorsali: «n° 288»; «A. 1327»; «Ciegoli […] n° 5»; «n° 30».

Notaio: Thomeus qd. Andree notarii de Canneto (da Orlando qd. Sengne de Suvereto).

Vecchia numerazione: 485.

Note: lacerazioni marginali e buchi.

Provenienza: S. Antonio.

478, 1328 maggio 5, in. X (1327) Accomandita

Pone, figlio di Marconcino da Bolgheri Marittima, riceve da Lapuccio del fu Maccarone della cappella di S. Lucia dei Ricucchi 15 lire in accomandigia da restituire entro 15 giorni.

Fatto a Pisa, nel solaio della bottega «pedalis turris» dei Duodi e Gaetani, posta «in capite Pontis Novi».

Notaio: Franciscus f. qd. Bacciamei Sinibaldi de Scudaria.

Regesti: ACP, n. 461.

Vecchia numerazione: 496.

Provenienza: S. Nicola.

479, 1328 novembre 26 (segnata novembre 19), ind. XI (1327) Procuratio

Teccia, vedova di Cecco Vecchio degli Upezzinghi e figlia del fu Saraceno Villani dei Duodi, fidecommissaria insieme a Michele, frate di S. Nicola, della madre Fanuccia, vedova di Iacopo Casapieri delle Stadere, «multis negotiis occupata», non potendo adempiere alle ultime volontà della detta Fanuccia, ed essendo morto Giovanni del Verde, anch’egli fidecommissario dei beni di Fanuccia, nomina suo procuratore il detto Michele, affinché esegua per lei le ultime volontà della madre e riscuota ciò che le era dovuto

Fatto a Pisa, ai piedi delle scale della torre della casa della suddetta Teccia, posta nella cappella di S. Donato.

Notaio: Iohannes f. qd. Iacobi Ildebrandi not.

Note dorsali: «Mona Teccia fedicomessaria 1328»; «Impertinens usque modo».

Regesti: ACP, n. 463.

Vecchia numerazione: 498.

Provenienza: S. Nicola.

480, 1328 dicembre 19, ind. XI (1327)

Denuntiatio

(22)

Iacopo detto Puccio da Quarrata, della cappella di S. Martino Guadalongo, figliodel fu

«Albengarens» da Quarrata denuncia davanti alla casa di Bonagiunta Scarsi banchiere della cappella di S. Simone di Porta a Mare, del fu Simone Scarsi, di avere preso possesso contro di lui di 19 pezzi di terra posti a Pontedera.

Fatto a Pisa, davanti alla casa di Bonagiunta Scarsi, posta nella cappella di S. Simone di Porta a Mare.

Notaio: Benencasa f. Nocci Gatosi de Fasciano.

Note dorsali: n° 213, A. 1328; nuo. 29.

Vecchia numerazione: 497.

Provenienza: S. Antonio.

481, 1328 gennaio 24, ind. XI (1328) Promissio dotis

Cola, vedova di Perfetto tintore della cappella di S. Sisto e figlia del fu Gerardo, promette a Mico di Leopardo tavernaio da Cornazzano della cappella di S. Lorenzo alla Rivolta che entro la prossima Pasqua gli darà in moglie la figlia Gadduccia, fornendola di 200 lire di dote, metà in denari, metà in corredi. A sua volta Mico promette di donare 100 lire di antefatto a Gadduccia.

Fatto a Pisa, nella sala della casa del detto Pardo, posta nella cappella di S. Lorenzo alla Rivolta.

Notaio: Franciscus f. Lapi de Perignano (dagli atti di Iacopo not. qd. Argumenti notarii de Titignano).

Regesti: ACP, n. 459.

Vecchia numerazione: 494.

Provenienza: S. Nicola.

482, Vecchia numerazione: 495, 1328 gennaio 28, ind. XI (1328) Oblatio

Nicoletta si fa oblata del convento di S. Nicola.

Fatto a Pisa, nel capitolo nuovo del convento di S. Nicola.

Notaio: Iohannes f. qd. Ildebrandi notarii Manca la parte superiore

Regesti: ACP, n. 460 Provenienza: S. Nicola.

483, 1329 aprile 6, ind. XI (1328) Venditio

I fratelli Bindo, Bartolomeo, Michele e Giovanni, figli del fu Andrea Salvi della cappella di S.

Lorenzo in Chinzica, vendono a Leopardo del fu Bonamico tavernaio della cappella di S.

Lorenzo alla Rivolta 6 pezzi di terra posti nei confini del comune di Cornazzano per il prezzo di 116 lire, 7 soldi e 6 denari.

Fatto a Pisa, nella casa dei suddetti venditori, posta nella cappella di S. Lorenzo in Chinzica.

Notaio: Simon f. qd. Sardi notarii de Rinonichi (dagli atti di Corrado not. f. qd. Iohannis Corradi.

Regesti: ACP, n. 465.

Note dorsali: «Bernardo di Roberto da Sancto Martino a Urmiano Belluccia di Cornassano al figliuolo», «7».

Vecchia numerazione: 502.

Provenienza: S. Nicola.

484, 1329 aprile 13, ind. XI (1328)

Datio in solutum

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